IPO BIFIRE: merita più di un'occhiata...

Per fortuna mi sono fermato al primo lotto di 1.500 azioni.

La piattaforma mi indica che sono a -27% sul PMC.

Vediamo se trova una base e/o darà segni di reazione.
 
Per fortuna mi sono fermato al primo lotto di 1.500 azioni.

La piattaforma mi indica che sono a -27% sul PMC.

Vediamo se trova una base e/o darà segni di reazione.

Ti sei fermato perché qualcosa non quadra nei loro dati o per altri motivi?
 
Ti sei fermato perché qualcosa non quadra nei loro dati o per altri motivi?

No, semplicemente perché aspetto forti segnali positivi sui fondamentali della società per incrementare.

Vedrò anzitutto come usciranno con la semestrale.
 
Comunque è strano che sia stata collocata e poi lasciata subito a se stessa senza un minimo di difesa, ciofeche come rocket sono state sorrette almeno il primo mese
 
Preso un lotto di incoraggiamento.:) Ha fatto un paio di chiusure verdi, niente di più.
 
BIFIRE - Una crescita guidata dal climate change

La prima spinta alla crescita di Bifire , produttore di materiali per l’isolamento termico e la protezione dal fuoco sbarcato all’Euronext Growth di Milano alla fine di maggio, sono le politiche climatiche di contrasto all’effetto serra: visti i propositi e le promesse dell’Unione Europea sul tema, c’è da aspettarsi stimoli e sollecitazioni al risparmio energetico. La scorsa settimana, il pacchetto ambientale, denominato Fit for 55, ha fatto un passo avanti, in quanto i ministri europei dell’Ambiente hanno trovato un compromesso su vari aspetti.

“Come Bifire, pensiamo di avere davanti vent’anni di espansione del mercato perché per dare credibilità all’impegno al taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030, gli stati saranno costretti ad occuparsi sempre di più della prima fonte di inquinamento termico, ossia le abitazioni”, dice a Websim l’amministratore delegato e co fondatore, Alberto Abbo.
In Italia, segnala di seguito il ceo, una parte molto importante del patrimonio edilizio privato ha bisogno di una qualche forma di isolamento termico, in generale oltre la metà dell’immobiliare italiano necessita di un intervento di riqualificazione.
Bifire, nata vent’anni fa a Desio, ha registrato negli ultimi nove anni una crescita composta media annua del 13,5%, un incremento che Abbo mette in relazione solo marginalmente ai vari bonus sull’edilizia erogati dal governo. “Siamo cresciuti per effetto di un solido trend di fondo, un trend che prosegue: anche in questo momento vediamo una domanda frizzante”.
Nel corso di questi anni, soprattutto negli ultimi due, la fisionomia del mercato è cambiata. “In generale, l’acquisto dei nostri prodotti è guidato dai cambi di normativa sull’efficienza termica o sulla protezione dal fuoco, ma oggi, con il rincaro delle materie prime, sempre più soggetti e persone agiscono in modo autonomo, un po’ perché le spese dell’isolamento termico si ammortizzano in meno anni, un po’ perché dallo scoppio della pandemia tutti si sono accorti di quanto sia importante stare bene a casa propria”.
Il 2021 si è chiuso con quasi 29 milioni di euro (+50% anno su anno). L’Ebitda si è quasi raddoppiato a 7 milioni di euro. A fine anno il debito era due milioni di euro, in calo da 3,2 milioni di un anno prima. L’Italia vale ad oggi circa il 70% del giro d’affari di Bifire, mentre a livello di prodotto poco più della metà arriva dai pannelli anti fuoco, il 21% dall’isolamento termico ed il resto dai rivestimenti.

Bifire fa tutto in casa, con due stabilimenti storici a Nord di Milano, più un altro, sempre in Brianza, in via di messa in marcia. Con il percorso della globalizzazione interrotto, un mondo sempre più diviso e polarizzato, un aumento dei costi di traporto e delle difficoltà di approvvigionamento, la scelta di avere nel cortile tutta la struttura, dalla produzione alla distribuzione, oggi paga. Abbo spiega che all’origine, la scelta di passare dal profilo solo commerciale a quello industriale era giustificata dal fatto che l’edilizia, per sua natura, chiede materiale povero, di necessità poco costoso: “è merce sulla quale non si possono caricare alti costi di trasporto, per cui va prodotta vicino ai luoghi del consumo”.

Bifire non si è limitata a strutturarsi in modo verticale, ha anche messo a punto un sistema produttivo capace di dare una risposta alle richieste di ogni singolo cliente. Questa originalità, per Abbo è uno dei punti di forza della società, un asset che le dovrebbe permettere di diventare un aggregatore di piccoli soggetti.

WS
 
Da un paio di settimane ha ritrovato un minimo di spunto...

Mantengo in ptf le mie 1.500 azioni esplorative, ma per ora non intendo incrementare :bye:
 
A 3,30 mi sa che c'era un iceberg, ne hanno fatte 23500 poi con altre 1500 e il book quasi vuoto è arrivata a 3,50.OK!
 
Comunicato stampa

BIFIRE: DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE ALFREDO VARINI,
PROPOSTA DI COOPTAZIONE IN CDA DI ALESSANDRO PORRO

Desio (MB), 29 agosto 2022 – BIFIRE® (EGM:FIRE), società fondata nel 2002 da Alberto
Abbo e Alfredo Varini specializzata nella produzione di prodotti per l’isolamento termico e
per la protezione al fuoco in edilizia e industria, comunica che in data odierna il Consigliere
Alfredo Varini, secondo azionista con il 15,62% del capitale sociale di Bifire, ha rassegnato
le proprie dimissioni dal Consiglio di Amministrazione. Alfredo Varini manterrà la Sua
operatività all’interno dell’azienda in qualità di Direttore Tecnico Commerciale e
Direttore R&D.

La Società proporrà in una prossima riunione consiliare la nomina per cooptazione ai sensi
dell’art. 2386 c.c. di Alessandro Porro, dal 2015 Chief Financial Officer di Bifire.
Nell’accettare queste dimissioni, il Presidente e Amministratore Delegato di Bifire, Alberto
Abbo, certo di interpretare i sentimenti di tutti gli altri consiglieri, rivolge un sentito
ringraziamento ad Alfredo Varini per l’impegno profuso nel Consiglio di Amministrazione.

Il presente comunicato stampa è disponibile nella sezione Investor Relations sul sito
www.bifire.it
 
A.1.10. Rischi connessi alla dipendenza da figure chiave

Alla Data del Documento di Ammissione, i risultati ed il successo dell’Emittente
dipendono in misura rilevante dal management dello stesso. L’Emittente è esposto al
rischio di un’eventuale interruzione dei rapporti con alcune figure chiave.
Il verificarsi delle circostanze e degli eventi oggetto di tale rischio, considerati
dall’Emittente di bassa probabilità di accadimento, potrebbe avere effetti negativi molto
rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’Emittente. Tenuto
conto di quanto precede, l’Emittente stima che il rischio di cui al presente Paragrafo sia
di media rilevanza.

Lo sviluppo dell’Emittente dipende in misura significativa dalle capacità dei
componenti del management, incluse alcune figure altamente qualificate e con una
rilevante esperienza nel settore di riferimento.
Tra questi soggetti un ruolo chiave è svolto da Alberto Abbo e Alfredo Varini, che alla
Data del Documento di Ammissione ricoprono rispettivamente la carica di Presidente
e Amministratore Delegato e Amministratore dell’Emittente, che hanno svolto e
svolgono un ruolo primario nella crescita dell’Emittente e nella definizione delle sue
strategie imprenditoriali.

L’esperienza e la visione strategica del management rappresenta un fattore critico di
successo per l’Emittente. Non si può escludere che l’interruzione del rapporto con
alcune di queste figure professionali chiave, senza la loro tempestiva e adeguata
sostituzione, potrebbe determinare in futuro, anche solo temporaneamente, effetti
negativi sulle sue attività e, pertanto, sulle prospettive di crescita nonché sulla sua
situazione economica, patrimoniale e finanziaria.
 
Interessante commento su BIFIRE tratto da "Lettera agli investitori – Secondo trimestre 2022" del fondo "MADE IN ITALY" ottimamente gestisto da MASSIMO FUGGETTA. Al 30 giugno risulta che il fondo ne abbia acquistate m° 60.000

"Basta guardare Bifire. Quando l'abbiamo acquistata all’IPO di maggio abbiamo pagato 3,67 euro per azione, che valutava la società a 11,9 volte gli utili previsti per il 2022. Alla fine di giugno, il prezzo è sceso a 2,83, ossia a 9,2 volte. Questo per un'azienda con un margine operativo del 19% e un rendimento del capitale proprio di almeno il 25%, che prevediamo accrescere ricavi, utili e free cash flow di oltre il 10% all'anno nel prossimo futuro. Chi, sano di mente, venderebbe il titolo a questi livelli, per di più dopo averlo acquistato all'IPO poche settimane prima? Eppure lo fanno, compresi i professionisti che, sotto l'influenza delle narrazioni prevalenti, cedono alla pressione di "fare qualcosa" per "de-rischiare" i loro portafogli. Noi abbiamo fatto esattamente il contrario: abbiamo aumentato la nostra posizione a giugno. In base al nostro modello di valutazione – che va ben oltre un semplice rapporto prezzo/utile – la società vale più del doppio del prezzo attuale. Dunque riteniamo che possederla a questi livelli sia una scommessa molto sicura."
 
Raggiunto il minimo a € 2,65 registrato il 23 di giugno. Volumi molto bassi.
 

Visto...

Sono curioso di vedere i dati relativi ai primi sei mesi del 2022. Per dare un valore corretto alla società va compresa quanto sia la sua dipendenza dai bonus. I numeri del passato sono senza dubbio interessanti, ma quanto saranno sostenibili a seguito della riduzione/cessazione degli incentivi fiscali?
 
Quale impatto potrebbe avere l'ingessamento (causato dai noti problemi sorti con i plafond delle banche) di molte imprese edili per BIFIRE?
 
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