AGGIORNAMENTO 1-Cdp italiana può detenere il 70-77% della rete a banda larga combinata in base al protocollo d'intesa - cartaceo
31/05/2022 08:40 RSF
(Aggiunge dettagli, contesto)
MILANO, 31 mag. (Reuters) - L'istituto di credito statale italiano CDP deterrà una quota del 70-77% della rete combinata a banda larga nell'ambito dell'accordo preliminare siglato con Telecom Italia ( TIT.MI ) (TIM) in ritardo domenica, il quotidiano Il Messaggero riportava martedì.
Il piano mira a combinare la rete fissa di TIM con quella della rivale a banda larga Open Fiber controllata da CDP mentre l'amministratore delegato Pietro Labriola cerca di rilanciare le fortune di TIM attraverso una divisione in piena regola della sua rete fissa dalle operazioni di servizio. ( news )
Firmato il tanto atteso accordo preliminare anche dai fondi infrastrutturali Macquarie e KKR ( KKR.N ), che detengono partecipazioni di minoranza, rispettivamente, in Open Fiber e nell'unità di rete dell'ultimo miglio di TIM.
Secondo Il Messaggero, Macquarie e KKR deterranno rispettivamente il 12-15% e il 10-13% dell'entità combinata, mentre l'unità Fastweb di Swisscom ( SCMN.VX ) otterrà una quota dell'1-1,5%.
L'Italia è desiderosa di creare un unico campione di rete a banda larga per evitare duplicazioni di investimenti e per accelerare il lancio della fibra ottica e la digitalizzazione della sua economia.
CDP controlla anche le società regolate del gas e delle reti elettriche Snam e Terna.
Sotto pressione da anni nel suo mercato interno iper-competitivo, TIM, carica di debiti, sta cercando di raccogliere liquidità slegando la sua rete fissa, un asset che gli analisti valutano tra i 15 ei 20 miliardi di euro.
($ 1 = 0,9302 euro)
(Segnalazione di Cristina Carlevaro, redazione di Agnieszka Flak)
((cristina.carlevaro@thomsonscrew.com; +39 06 80307729
)