Economia Italia 1945-2022 ed euro

Vabè però se sei nel libero mercato non è lo Stato che decide cosa limitare o cosa no,certo può indirizzare certi tipi di stimoli verso un certo settore,ma se il sistema di aziende tedesche è più competitivo sui mercati ci si può fare poco oltre al fatto che è contro l'interesse tedesco e politico limitarle l'economia secondo me.In una situazione normale con cambi variabile è il sistema stesso che si autoregolerebbe una crescita economia eccessiva apprezzerebbe la valuta frenando le esportazioni perchè i prodotti sarebbero più cari,ma per una scelta voluta dell'euro,che evidentemente conveniva ai tedeschi si è voluto eliminare questo meccanismo con risultato che negli ultimi 20 anni in Europa prevalgono le forze centrifughe tra le economia,chi è messo bene tende ad essere avvantaggiato e chi è messo male penalizzato sul fronte economico.

I sistemi più efficienti cannibalizzano risorse e lavoro dai sistemi meno efficienti.Alla lunga una situazione come questa non è sostenibile e manderà in pezzi l'Europa e il sistema euro,a meno che a Bruxelles non si inventino un sistema di supporto simile ai contributi/fondi europei mirati per la redistribuire la ricchezza,ma è un sistema che non sta funzionando attualmente perchè troppo limitato su settori specifici e con requisiti troppo stringenti a cui alcune realtà produttive non possono accedere.

Intervengo per dire la mia sull'ultima frase.

Onestamente non vedo come possa essere il contrario. Qualunque sistema dove l'efficenza non è legata al guadagno è un sistema non-funzionante per definizione. L'interno universo e le leggi della fisica si basano sullo stesso concetto, non credo sia qualcosa su cui si possa discutere.

Il problema a mio avviso è proprio il pensiero, generalmente prettamente italiano, che l'efficenza, l'evoluzione, ecc non debbano essere considerate primarie nelle scelte produttive e lavorative.
L'intera situazione del nostro paese si può ridurre al fatto che il lavoro oggi necessita in generale un livello di efficenza che da poco margine agli sbagli, e noi amiamo gli sbagli perché ci danno la possibilità di vivere facendo quello che vogliamo che è quasi sempre non produttivo.

Ogni volta che senti parlare qualcuno in politica si affermano quasi sempre cose che sono in realtà perfettamente confutabili dai numeri. Vedi Alitalia, pensi che non fosse chiaro e cristallino che se una compagnia era in fallimento da 20 anni continuare a buttare miliardi li dentro senza realmente cambiare niente nella società avrebbe prodotto un singolo centesimo? Ovviamente no.
Ma è questo il punto, come italiani mettiamo davanti soggettività, emotività, ecc ai semplici numeri. Perché ovviamente il concetto che tenere su coi soldi pubblici ogni singola azienda di una nazione non è matematicamente possibile è una cosa che non vogliamo accettare.

L'Italia sarebbe finita così con o senza europa, pensare che senza limiti esterni saremmo stati meglio è come pensare che il malato di mente in manicomio sarebbe stato meglio per strada libero di fare quello che voleva. Sicuro, sarebbe stato libero, ma i danni che avrebbe fatto sono incalcolabili.

La gente pensa che stare in europa avrebbe dovuto risolvere i nostri problemi ma non capisce che entrare in europa per noi è semplicemente significato evitare il suicidio, tutto qui.

Guarda la situazione balneari, io sono in un posto di mare e su 100 concessioni non ce c'è UNA che abbia mai pagato uno stipendio reale non in nero. Eppure mi tocca vederli metre succhiano risorse dalla società che si lamentano perche adesso potrebbero non poterlo piu fare. E questo solo perché siamo in europa, se non fossimo stati in UE quella era una mafia come un'altra che avrebbe continuato a rubare per decenni.

Siamo un malato terminale, l'ue ci sta solo tenendo in vita obbligandoci a fare il minimo sindacabile che una persona sana di mente farebbe, non ha mai significato prosperità per noi, quella non è mai stata una possibilità.
 
Il problema Italia sono secondo me le persone.
Il livello di istruzione è talmente basso che si crede ad ogni cosa che viene detto dal politico di turno,
La classe politica è talmente vecchia e conservativa che rimpiange i tempi che furono senza sapersi adattare agli eventi con rapidità, pensando inoltre sempre e solo al loro giardinetto,
Di conseguenza il popolo stesso pensa solo ed esclusivamente al proprio giardinetto andando a ledere il bene comune,
Ed ecco che il divario ad esempio tra nord e sud aumenta.

Sicuramente,
ma non è solo l'istruzione il problema,aziende floride e competitive le hanno fatte anni fa anche chi aveva solo la terza media,è una questione più che altro di mentalità che vede sempre con scetticismo tutto ciò che è nuovo,innovativo,perchè questo comporta dei rischi,come è rischioso magare far andare avanti chi è bravo ma non si conosce,l'assenza di meritocrazia deriva anche da questo.La nostra è una società iperconservativa,forse in India son più rigidi di noi e una società del genere è per definizione poco competitiva e forte.
C'è la corruzione,grossa come una casa specie ad alti livelli e non necessariamente nostrana ma da parte di potenze straniere,è una cosa di cui nessuno parla
perchè meno se ne parla e meglio è,ma molte delle scelte politiche degli ultimi 30/40 anni sono state fatte contro l'interesse nazionale.
 
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Intervengo per dire la mia sull'ultima frase.

Onestamente non vedo come possa essere il contrario. Qualunque sistema dove l'efficenza non è legata al guadagno è un sistema non-funzionante per definizione. L'interno universo e le leggi della fisica si basano sullo stesso concetto, non credo sia qualcosa su cui si possa discutere.

Il problema a mio avviso è proprio il pensiero, generalmente prettamente italiano, che l'efficenza, l'evoluzione, ecc non debbano essere considerate primarie nelle scelte produttive e lavorative.
L'intera situazione del nostro paese si può ridurre al fatto che il lavoro oggi necessita in generale un livello di efficenza che da poco margine agli sbagli, e noi amiamo gli sbagli perché ci danno la possibilità di vivere facendo quello che vogliamo che è quasi sempre non produttivo.

Ogni volta che senti parlare qualcuno in politica si affermano quasi sempre cose che sono in realtà perfettamente confutabili dai numeri. Vedi Alitalia, pensi che non fosse chiaro e cristallino che se una compagnia era in fallimento da 20 anni continuare a buttare miliardi li dentro senza realmente cambiare niente nella società avrebbe prodotto un singolo centesimo? Ovviamente no.
Ma è questo il punto, come italiani mettiamo davanti soggettività, emotività, ecc ai semplici numeri. Perché ovviamente il concetto che tenere su coi soldi pubblici ogni singola azienda di una nazione non è matematicamente possibile è una cosa che non vogliamo accettare.

L'Italia sarebbe finita così con o senza europa, pensare che senza limiti esterni saremmo stati meglio è come pensare che il malato di mente in manicomio sarebbe stato meglio per strada libero di fare quello che voleva. Sicuro, sarebbe stato libero, ma i danni che avrebbe fatto sono incalcolabili.

La gente pensa che stare in europa avrebbe dovuto risolvere i nostri problemi ma non capisce che entrare in europa per noi è semplicemente significato evitare il suicidio, tutto qui.

Guarda la situazione balneari, io sono in un posto di mare e su 100 concessioni non ce c'è UNA che abbia mai pagato uno stipendio reale non in nero. Eppure mi tocca vederli metre succhiano risorse dalla società che si lamentano perche adesso potrebbero non poterlo piu fare. E questo solo perché siamo in europa, se non fossimo stati in UE quella era una mafia come un'altra che avrebbe continuato a rubare per decenni.

Siamo un malato terminale, l'ue ci sta solo tenendo in vita obbligandoci a fare il minimo sindacabile che una persona sana di mente farebbe, non ha mai significato prosperità per noi, quella non è mai stata una possibilità.

Vabè dai non siamo troppo disfattisti,ci sono molte realtà produttive efficienti e eccellenze in Italia che si devono confrontare tutti i giorni con il libero mercato e ne escono vincenti.Il problema semmai ce l'hai a livello burocratico e dell'apparato statale ove spesso c'è di mezzo la politica e privilegi,il caso di Alitalia è emblematico.

Sull'Europa si alcune porcate che facevano un tempo a livello statale non sono più possibili,però pensare che senza Europa saremmo morti mi pare un'esagerazione,io trovo invece più significativi fattori esogeni arrivati a partire da fine anni anni 90 quindi euro,apertura alla Cina e paesi dell'est Europa.Come dicevo nei precedenti mex.i vizi italiani ci son sempre stati ma prima si cresceva e pure molto,ora sam fermi da troppo tempo.
 
Vabè dai non siamo troppo disfattisti,ci sono molte realtà produttive efficienti e eccellenze in Italia che si devono confrontare tutti i giorni con il libero mercato e ne escono vincenti.Il problema semmai ce l'hai a livello burocratico e dell'apparato statale ove spesso c'è di mezzo la politica e privilegi,il caso di Alitalia è emblematico.

Sull'Europa si alcune porcate che facevano un tempo a livello statale non sono più possibili,però pensare che senza Europa saremmo morti mi pare un'esagerazione,io trovo invece più significativi fattori esogeni arrivati a partire da fine anni anni 90 quindi euro,apertura alla Cina e paesi dell'est Europa.Come dicevo nei precedenti mex.i vizi italiani ci son sempre stati ma prima si cresceva e pure molto,ora sam fermi da troppo tempo.

Ma guarda io personalmente non ne sono convinto. Ci sono realtà eccellenti? Certo, siamo un paese di 60 milioni di persone qualcosa che funziona c'è per forza.
Ma la situazione si giudica dal totale e dalle medie.

Posso dirti questo. Io ho passato anni fuori, ogni posto ha i suoi problemi ovviamente. MA io sono rimasto semplicemente allibito, da italiano, nel constatare che fuori dall''Italia se una legge dice qualcosa e non lo fai vieni effettivamente punito. E che quindi di gente che fa nero ce n'è molta poca perché è effettivamente un rischio. Si può fare, c'è chi lo fa, ma è un rischio serio.

Io vengo da una cittadina del centro italia, ho visto roba che quando ho raccontato fuori non mi credono. Ma senza dilungarmi in storie infinite prendi anche solo quello che ho detto prima, 100 concessioni balneari, una città intera, e sono TUTTI ILLEGALI. Chi non paga le tasse, chi non paga i lavoratori, ma tutti hanno qualcosa di illegale.
E mi sono seriamente spaventato quando mi sono reso conto che da noi è normale e che se io domani andassi dalla polizia o finanza e dicessi di andare a controllare quei posti mi riderebbero in faccia. Perché la verita è che da noi è normale.

Siamo un malato terminale e la prova è proprio il fatto che cose del genere non ci scandalizzano, che i numeri (che non mentono) dicono chiaro e tondo che in italia le tasse non le paga nessuno e che ogni lavoratore sta letteralmente mantenendo 3 persone (lui + altre 2). Anche qui, molti leggeranno questo mia affermazione e penseranno "eh vabbè ma che ci vuoi fare è cosi si sa". Pensaci, riflettici bene e chiediti se effettivamente essere il primo paese al mondo per evasione pro capite non è qualcosa per cui dovremmo alzarci la mattina spaventati e invece andiamo avanti come se niente fosse.
 
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Ma guarda io personalmente non ne sono convinto. Ci sono realtà eccellenti? Certo, siamo un paese di 60 milioni di persone qualcosa che funziona c'è per forza.
Ma la situazione si giudica dal totale e dalle medie.

Posso dirti questo. Io ho passato anni fuori, ogni posto ha i suoi problemi ovviamente. MA io sono rimasto semplicemente allibito, da italiano, nel constatare che fuori dall''Italia se una legge dice qualcosa e non lo fai vieni effettivamente punito. E che quindi di gente che fa nero ce n'è molta poca perché è effettivamente un rischio. Si può fare, c'è chi lo fa, ma è un rischio serio.

Io vengo da una cittadina del centro italia, ho visto roba che quando ho raccontato fuori non mi credono. Ma senza dilungarmi in storie infinite prendi anche solo quello che ho detto prima, 100 concessioni balneari, una città intera, e sono TUTTI ILLEGALI. Chi non paga le tasse, chi non paga i lavoratori, ma tutti hanno qualcosa di illegale.
E mi sono seriamente spaventato quando mi sono reso conto che da noi è normale e che se io domani andassi dalla polizia o finanza e dicessi di andare a controllare quei posti mi riderebbero in faccia. Perché la verita è che da noi è normale.

Siamo un malato terminale e la prova è proprio il fatto che cose del genere non ci scandalizzano, che i numeri (che non mentono) dicono chiaro e tondo che in italia le tasse non le paga nessuno e che ogni lavoratore sta letteralmente mantenendo 3 persone (lui + altre 2). Anche qui, molti leggeranno questo mia affermazione e penseranno "eh vabbè ma che ci vuoi fare è cosi si sa". Pensaci, riflettici bene e chiediti se effettivamente essere il primo paese al mondo per evasione pro capite non è qualcosa per cui dovremmo alzarci la mattina spaventati e invece andiamo avanti come se niente fosse.


Beh sicuramente la normalità sarebbe infatti che se una legge dice una cosa tutti la dovrebbero rispettare,
certo che se poi nessuno controlla o le sanzioni sono irrisorie rispetto al guadagno dato dall'evasione è un invito a infrangenere le regole.Ci sono però meccanismi fiscali che comunque anche chi evade più di tanto non può farlo,faccio un esempio del tuo esempio di chi ha uno stabilimento balneare alcuni minimali (gli ex studi di settore) anche se evadi devi comunque pagarli.Poi c'è una parte di imprenditori per lo più medio/piccoli che effettivamente con le tasse che ci sono se dovesse dichiarar tutto chiuderebbe l'attività visto che del fatturato se ne va un 40/50% tra contributi,tasse,consulenza fiscali;forse una soluzione sarebbe quella di abbassare le tasse per redditi bassi magari fino a una certo soglia ma aumentare le sanzioni,magari mettendo anche il penale per chi evade che esiste già per essere precisi ma per cifre evase molto alte.

Comunque ripeto,la storia dell'evasione e della corruzione è una questione che ha più a che fare con un discorso di giustizia sociale più che di PIL/crescita di un paese,faccio l'esempio della Romania,uno dei paesi più corrotti a livello burocratico dell'Europa ma loro crescono già da parecchi anni a percentuali del 4/5% annuo.Starei quindi attento a dare tutta la colpa solo all'evasione fiscale,corruzione,malavita perchè quelle in Italia esistevano forse anche molto di più di oggi,anche quando le cose andavan molto bene ed eravamo in boom economico.

Che poi gli italiani non sian dei tedeschi è come parlare dell'acqua calda,si sa e lo si è sempre saputo.Abbiamo anche noi comunque i nostri lati positivi non siamo il male assoluto nel fare impresa/business,anche se ovviamente la mentalità per certi versi mafiosa (nel senso corporativo del termine) a volta danneggia parecchio il sistema produttivo,si tratta di scegliere il modello economico che meglio si calza a come siam fatti,come dicevo prima per cambiar mentalità ci voglion secoli e forse non è nemmeno sufficiente,alcune abitudini italiane c'eran già ai tempi dell'impero romano ad esempio.
 
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Si volevo infatti accennarla nel precedente mex. la questione Cina,è stata anche lei determinante,l'apertura scriteriata verso quei paesi (globalizzazione selvaggia) ha fatto andar fuori mercato un sacco di imprese nostrane,chi ci ha rimesso di più son stati i paesi che han adottato valuta forte Francia,Italia e soci...l'Italia secondo me ha sofferto più di tutti perchè è quel paese che aveva un tipo di prodotto a basso valore aggiunto,non a caso ha retto in Italia quei settori che presentavono o alto valore aggiunto (tecnologici,macchinari,farmaceutico etc) o un forte brand (Ferrari,Barilla,Ferrero,case di moda e soci),per tutto il resto che però rappresenta la quota maggioritaria dell'economia nazionale secondo me grazie alla combinazione euro+apertura alla cina ma anche all'est Europa siam andati fuori mercato.

Mi convinci sempre più della mia idea, il problema è appunto la mentalità italiana, questo credere che "siamo così" e non potremo cambiare, se non magari in secoli e che tutto sommato corruzione, condizione del sud, burocrazia ecc non son poi grandi problemi, ci son sempre stati...
Infatti l'Italia sta semplicemente tornado al suo posto
Per quello dico che avendo sovranità monetaria le cose le decidi da te non devi chiedere ne a tedeschi ne a francesi di fare certe cose, questi non ti daranno mai il permesso perchè va contro il loro interesse avere un industria italiana che si riprende, per quello dico o l'Europa è veramente unita su stile stato federale tipo gli USA con politiche fiscali/monetarie comuni altrimenti sta situazione ci logora e basta e favorisce le forte centrifughe tra le economie invece che quelle centripete.

Ma è del tutto illusorio credere che la classe politica italiana abbia le ricette per lo sviluppo nel cassetto, ma non possa aprire il cassetto perchè il nemico estero non ce lo fa fare.
Certo,sicuramente l'ingresso nei mercati internazionali della Cina,ma pure dei paesi dell'Est Europa ha contato tantissimo se non di più rispetto al passaggio da lira a euro.

Personalmente non credo staremmo meglio se non ci fossimo aperti a Cina ed est.
Ma quindi secondo te, dopo che l'Italia si è sviluppata anche grazie all'apertura a mercati internazionali ed alla capacità di produrre a basso costo; poi però il mondo doveva fermarsi lì. Cioè l'Italia doveva potersi sviluppare grazie alla manodopera economica, il basso peso del sistema pensionistico, ecc ma poi basta, solo noi. Il resto del modo no. Ci si doveva fermare lì; e se il mondo non accetta di fermarsi ed anche altri paesi mirano a svilupparsi? Avremmo quindi dovuto, negli anni 90, isolarci: fuori dall'euro, dazi sull'import cinese, dazi sull'import da paesi dell'est e quando non bastano, allora svalutazione per ridurre anche in Italia il costo del lavoro sino a livelli non troppo diversi da quelli cinesi anni 90 e primi anni 2000.
Non credo sarebbe finita molto bene.
Ma non è nemmeno poi così rilevante che un popolo cambi per avere crescita,guarda molti paesi dell'est,esempio Romania,Bulgaria,in parte anche se meno la Polonia,son paesi con corruzione diffusa,burocrazia e un sistema statale forse peggiore di quello italiano eppure loro in questi anni son cresciuti a tassi del 4/5% come mai? e son tutti stati che son rimasti fuori dall'euro pur essendo dentro l'UE,anzi hanno pure usato i nostri soldi visto che loro danno all'UE meno di quel che ricevono,
Paesi che nel 2000 erano ancora piuttosto arretrati, non stupisce il rapido sviluppo. Non mi pare corretto confrontare l'Italia con paesi emergenti.
Piuttosto confronta l'Italia con gli altri paesi europei dal 2000. Se solo noi abbiam fatto così male, il problema è l'euro? Se tutti i paesi con l'euro han fatto meglio di noi, il problema è l'euro?


Si però in quegli anni c'era l'IRI,un carrozzone bello grande e inefficiente,che però ha dato al paese aziende che ora son tra le più grandi nel panormana italiano,ENEL,ENI,SNAM,FINMECCANICA etc.poi negli anni 90 è arrivata la moda dell'iperliberismo quindi si è voluto privatizzare tutto con risultati spesso disastrosi Telecom italia ne è un esempio.

non ho proprio nulla contro le aziende pubbliche. Però se perdono miliardi e sono largamente usate per erogare stipendi notevolissimi a conoscenti di politici e per far fare affari a privati che hanno l'aziendina che vive di favori ed ordini ingiustificati da parte di quelle aziende pubbliche, vi è un problema.
Se tutte quelle aziende fossero state in utile ed i conti pubblici italiani fossero stati in ordine non vi sarebbe stata alcuna esigenza di privatizzarle. Il problema è questo, non il liberismo, ma la corruzione, il degrado, il conflitto di interessi, la scarsa meritocrazia.
E'probabile che dietro questo progetto si svendita ci sian state mani straniere e corruzione ai più alti livelli,è un po' quello che è successo in Russia a metà 90 paese allora allo sbando,addirittura c'erano spie americane al Cremlino che dicevano a Eltzin cosa fare ho letto su Wikipedia,no tanto per dire quando ci sono interessi politico-economici cosa sono in grado di fare...secondo me con l'euro è andata un po'così,brutto a dirsi ma ci hanno demolito,stavamo scomodi a troppi.

va bene, ma quella svendita è principalmente frutto della condizione pessima in cui si era cacciata l'Italia, a livello di conti pubblici e di conti specifici di quelle aziende. Poi che molti ne abbiano profittato ed abbiano saputo pure corrompere e favorire certi esiti mi pare cosa sotto gli occhi di tutti ed è un problema anche quello, ma l'origine è altra.
La situazione di allora permetteva di rimaner competitivi sui mercati perchè anche se facevamo (in media) prodotti con qualità medio-bassa però costavan poco e questo ci permetteva comunque di venderli e comunque mantener un buon tessuto produttivo ed economico che produceva ricchezza e occupazione. Ora privandosi dell'arma del "costar poco"...

la crescita della produttività italiana perde il passo rispetto a quella europea molto prima del 2000; quel costar poco grazie alla bassa tassazione, popolazione giovane (poche pensioni), crescita demografica era destinato in ogni caso a finire. Non esistono paesi sviluppati con basso costo del lavoro; semplicemente perchè i paesi sviluppati hanno cittadini che chiedono un minimo di sanità e servizi (=spesa pubblica=tassazione non bassa); fanno pochi figli ed impongono di rispettare un minimo di regole (=costi) nel mondo del lavoro ed hanno una popolazione longeva (=anni di pensioni e spese sanitare).
Non è questione di continuare a svalutar la lira. E' proprio una cosa senza senso economico proporre che i principali cambiamenti nell'economia italiana negli ultimi decenni siano dovuti alla lira. L'Italia del dopoguerra era un paese povero, si è sviluppata in maniera simile a tanti altri paesi poveri e poi non è mai diventata un paese maturo, perchè invece di capire che doveva sistemare i conti e concentrarsi sul buon funzionamento del sistema pubblico (qualità della spesa pubblica) e sul creare in generale un ambiente favorevole allo sviluppo (scuola funzionante, poca burocrazia, contenimento della corruzione, sistema giudiziario efficiente ecc) si è completamente dedicata ad altro con una intera classe politica che ha fatto per decenni propaganda elettorale su idiozie, con larga approvazione popolare.

Il problema è che loro crescono a spese nostre,sai quante aziende han delocalizzato li perchè tanto c'è mercato comune e non ci sono i dazi? E son paesi a basso deficit/debito non hanno conti pubblici in disordine vai a guardare i dati,è proprio che i loro prodotti son più competitivi per un discorso sia del costo del lavoro (li stipendi da 300/400euro al mese son la regola) che di valuta col cambio favorevole. Come fai a competere con paesi così?

Credo si debba ripartire da cose che avrò scritto n volte: riduzione burocrazia, scuola più efficiente, maggior qualità nella spesa pubblica ecc
Ma vedrai che non avverrà, su questo hai perfettamente ragione, l'Italia non cambierà a breve, in fondo concordiamo sulla questione essenziale
 
Sicuramente,
ma non è solo l'istruzione il problema,aziende floride e competitive le hanno fatte anni fa anche chi aveva solo la terza media,è una questione più che altro di mentalità che vede sempre con scetticismo tutto ciò che è nuovo,innovativo,perchè questo comporta dei rischi,come è rischioso magare far andare avanti chi è bravo ma non si conosce,l'assenza di meritocrazia deriva anche da questo.La nostra è una società iperconservativa,forse in India son più rigidi di noi e una società del genere è per definizione poco competitiva e forte.
C'è la corruzione,grossa come una casa specie ad alti livelli e non necessariamente nostrana ma da parte di potenze straniere,è una cosa di cui nessuno parla
perchè meno se ne parla e meglio è,ma molte delle scelte politiche degli ultimi 30/40 anni sono state fatte contro l'interesse nazionale.

Il problema sta proprio qui, l'istruzione (in generale, ma questo non è prettamente legato all'istruzione) apre la mente e apre al cambiamento. L'imprenditore di tanti anni fa è restio al cambiamento e si basa sulla sua esperienza, su come le cose si facevano una volta. L'esperienza conta ed è un valore aggiunto se sfruttata con le nuove tecnologie altrimenti è una zavorra. Siamo in un forum di finanza ed è come dire che un portafoglio che ha avuto delle performance nel passato le riavrà nel futuro e non fare nulla se si annusa un cambiamento.
Ritengo l'Italia un paese senza futuro e faccio fatica a confidare nelle nuove generazioni.
 
altri elementi che possono tendere a favorire la rapida crescita economica in paesi poveri ed economicamente arretrati sono:

*)la maggior facilità di ottenere miglioramenti della produttività tramite la spesa pubblica. Nel senso che se in un paese mancano strade, scuole, ferrovie, porti è piuttosto probabile che realizzarli comporti dei vantaggi. Un percorso che prima su strada sterrata o di montagna richiede magari 2 giorni e deve esser fatto con un piccolo furgone per avanzare in una strada tortuosa, può poi esser fatto con un tir nella metà del tempo.
Viceversa quando tutte quelle cose più ovvie sono realizzate, diventa più impegnativo scegliere come e dove investire soldi pubblici. Lo stesso vale per la scuola: un paese povero sa che creando scuole e mandando persone a scuola si migliora. Quando poi le scuole ci sono e più o meno funzionano, l'ulteriore miglioramento richiede degli studi specifici, indagini statistiche, organizzazione. L'Italia ha sottovalutato questa seconda fase in cui è necessario fare indagini statistiche, riorganizzare, modernizzare e rendere efficiente. E' proprio mancata la diffusione della percezione che si dovesse modificare in maniera profonda il sistema pubblico ed economico. Nell'illusione di poter più o meno continuare come negli anni precedenti.

*)i paesi arretrati possono crescere rapidamente importando tecnologie o copiandole: lo ha fatto l'Italia nei decenni passati, lo ha fatto largamente la Cina. E' chiaro che quando un paese in cui si coltiva con l'aratro trainato da buoi, importa i trattori, allora la produttività nel settore agricolo esplode.
Lo stesso vale per macchinari industriali: si importano e si copiano e si cresce rapidamente.
E' anche questo un fenomeno a termine: mentre si passa dalle vacche al trattore, si cresce enormemente. Dopo che più o meno ci si è messi al passo col mondo e si hanno gli stessi trattori che han tutti, la produttività nel settore agricolo seguirà più o meno l'evoluzione dei trattori, che è lenta
 
Mi convinci sempre più della mia idea, il problema è appunto la mentalità italiana, questo credere che "siamo così" e non potremo cambiare, se non magari in secoli e che tutto sommato corruzione, condizione del sud, burocrazia ecc non son poi grandi problemi, ci son sempre stati...
Infatti l'Italia sta semplicemente tornado al suo posto

Non ho mai detto che burocrazia,corruzione,mafie sian piccoli problemi è risaputo che son fattori che ostacolano la crescita e fan fuggire gli investimenti,ma proprio perchè queste situazioni c'erano anche quando si cresceva a tassi doppi/tripli/quadrupli di ora è evidente che non possono essere quelle le cause primarie della bassa crescita.Di solito bassa crescita è una conseguenza di pochi investimenti sia pubblici che privati,ora,quelli privati sono scappati in paesi dove la manodopera costa meno e dove le norme sono più snelle e giustizia più rapida,i pubblici invece son stati vietati per legge perchè si è voluto abbracciare il sistema iperliberista all'americana ma senza essere l'America e i risultati si vedono aziende italiane troppo piccole per poter investire che subiscono concorrenza di ben più capitalizzate aziende tedesche/francesi proprio perchè più grandi...penso sia più che altro quella la ragione per cui il sistema Italia si è fermato,si è semplicemente voluto abbracciare un sistema economico che non calza al tipo di economia nostrana.

Ma è del tutto illusorio credere che la classe politica italiana abbia le ricette per lo sviluppo nel cassetto, ma non possa aprire il cassetto perchè il nemico estero non ce lo fa fare.

Il sistema politico/dirigenziale purtroppo non viene seleazionato per merito ma per conoscenza/favoritismo quindi chi decide il più delle volte non sa quello che fa e quando anche sa quello che fa agisce contro l'interesse nazionale perchè corrotto.Che l'Italia abbia subito una guerra di conquista economica da parte di paesi europei non è un mistero,dimmi quante sono le aziende in mano all'Italia e quante in mano a francesi,tedeschi,americani...li di certo burocrazia,corruzione e criminalità certano poco ma è un problema di selezione della classe dirigente che quando vede quattro soldi non capisce più nulla e si (s)vende.

Personalmente non credo staremmo meglio se non ci fossimo aperti a Cina ed est.
Ma quindi secondo te, dopo che l'Italia si è sviluppata anche grazie all'apertura a mercati internazionali ed alla capacità di produrre a basso costo; poi però il mondo doveva fermarsi lì. Cioè l'Italia doveva potersi sviluppare grazie alla manodopera economica, il basso peso del sistema pensionistico, ecc ma poi basta, solo noi. Il resto del modo no. Ci si doveva fermare lì; e se il mondo non accetta di fermarsi ed anche altri paesi mirano a svilupparsi? Avremmo quindi dovuto, negli anni 90, isolarci: fuori dall'euro, dazi sull'import cinese, dazi sull'import da paesi dell'est e quando non bastano, allora svalutazione per ridurre anche in Italia il costo del lavoro sino a livelli non troppo diversi da quelli cinesi anni 90 e primi anni 2000.
Non credo sarebbe finita molto bene.

Certo che saremmo stati meglio senza l'apertura a quei mercati,maggior fabbriche aperte qui significa maggior occupazione,contratti più stabili,più soldi per servizi e denaro che circola.Si può anche aprire a quei mercati,come peraltro è avvenuto ma con dazi appropriati non ridicoli come sono ora,i dazi servono proprio a quello,se bisogna competere farlo ad armi pari così lo scontro è impari.
Aprendo a quei paesi senza regole e dazi bassi una buona fetta della nostra ricchezza si è trasferita li ed è un processo non solo italiano,ma anche francese e in misura minore anche tedesco,americano.E' uno dei motivi per cui l'occidente intero è in declino e lo sarà sempre di più in futuro,si è voluto aprire a paesi con bacino di manodopera sterminato perchè facevano gola le merci a costo irrisorio,tantissimi han voluto sfruttare questo processo importando partite enormi di beni da quei paesi per speculare sul prezzo finale facendo poco o nulla e questo è il risultato.Vai te da italiano ad aprire una fabbrica in Cina o in quei paesi li vediamo quanto duri e tutti i bastoni tra le ruote che ti mettono le norme locali,li altro che burocrazia li non ti fan proprio aprire...no siam noi che siamo proprio fessi scusami il termine.

E' normale che poi la ricchezza si sposta verso quei paesi e loro crescono a tassi del 7/10% e il resto del sistema occidentale a una frazione.Secondo te è una cosa normale che sia più conveniente comprare una parita di scarpe in Cina o Bangladesh,importarla qui e rivenderla al dettaglio a 20 volte il costo di produzione invece di produrla direttamente qui o comunque in UE? Secondo me no,oltrer al fatto che è un obrobrio ambientale viso che trasportare merci per decine di migliaia di km inquina,interi settori produttivi,spesso artigianali son stati spazzati via con sto processo.
Poi ok alcuni beni ad alto contenuto tecnologico,artigianale e con grande brand è più difficile imitarli o rimpiazzarli così come le eccellenze che infatti sono rimaste qua da noi,ma una scarpa o qualsiasi altro bene di consumo rimane sempre una scarpa e quella è tutta ricchezza che se ne va via ed è una grossa fetta di economia senza contare che grossi e famosi brand nostrani han spostato la produzione in quei paesi poi gli assemblano qua schiaffandoci su un bel marchio made in italy,ma prodotto in realtà è per gran parte fabbricato li.



Paesi che nel 2000 erano ancora piuttosto arretrati, non stupisce il rapido sviluppo. Non mi pare corretto confrontare l'Italia con paesi emergenti.
Piuttosto confronta l'Italia con gli altri paesi europei dal 2000. Se solo noi abbiam fatto così male, il problema è l'euro? Se tutti i paesi con l'euro han fatto meglio di noi, il problema è l'euro?

Erano arretrati ma secondo te perchè non hanno agganciato subito l'euro come moneta?Sapevano che avrebbe frenato la crescita...Polonia,Ungheria,Romania ad esempio.
Comunque anche la Francia non è che se la passi poi così bene,paesi come l'Olanda o l'Irlanda han fatto il boom perchè son di fatto diventati paradisi fiscali,anche questa altro obrobrio del mercato unico dove ognuno fa quello che vuole e fa concorrenza interna,questi paesi han adottato aliquote irrisorie per le imprese tecnologiche tant'è che se ricordi tutti i grandi big tecnologici han spostato la sede la da loro;pure la FCA ora Stellantis ha spostato la sede la...:rolleyes: la Spagna anche dopo il boom dato dall'immobiliare è collassata pure lei ed è già molti anni che ha tassi di disoccupazione ben peggiori di quelli italiani,insomma,non è che il quadro la fuori sia roseo,anzi,l'unica che se la passa bene in sta situazione e se ne avvantaggia è la Germania,da grande malato d'europa negli anni 90 ora fa il bello e il cattivo tempo attraendo manodopera,capitali,ricchezza.L'Italia è quella che ha sofferto di più ma anche perchè ha un tessuto produttivo di imprese medio-piccole,spesso a conduzione famigliare che possono per lo più accedere a prestiti bancari senza potersi finanziare direttamente sul mercato dei capitali tramite obbligazioni e negli ultimi 2 decenni da noi han voluto smantellare tutte le banche locali/cooperative e casse di risparmio adottando un sistema simile a quello francese e tedesco fatto di poche banche molto grosse,ma da noi un sistema del genere non funziona perchè non conosce il territorio,non lo finanzia...e senza finanziamenti nessuno investe più e il sistema produttivo non cresce.

Poi c'è il discorso valutario,tu dici che non centra ma le merci quando le vendi vengono vendute nella valuta che adotti se questa è sovraprezzata come ora è meno attraente,specie se i prodotti che vendi sono per lo più artigianali,non hanno un brand forte e possono essere facilmente sostituiti.


non ho proprio nulla contro le aziende pubbliche. Però se perdono miliardi e sono largamente usate per erogare stipendi notevolissimi a conoscenti di politici e per far fare affari a privati che hanno l'aziendina che vive di favori ed ordini ingiustificati da parte di quelle aziende pubbliche, vi è un problema.
Se tutte quelle aziende fossero state in utile ed i conti pubblici italiani fossero stati in ordine non vi sarebbe stata alcuna esigenza di privatizzarle. Il problema è questo, non il liberismo, ma la corruzione, il degrado, il conflitto di interessi, la scarsa meritocrazia.

Mah non ti viene il dubbio che i conti siano proprio in disordine perchè l'economia non va?
Il debito e il deficit viene sempre calcolato in rapporto al PIL ed essendo un rapporto se questo cala o sta fermo anche con deficit e debito stabili numericamente la situazione peggiora,nel 2008 infatti la situazione dei conti peggiorò in modo enorme causa crisi internazionale.Negli anni precedenti poi non c'era stato alcun spendi e spandi da parte dello Stato anzi,la gestione post adesione all'euro è sempre stata contraddistinta da tagli e vacche magre anche per il turnover dei dipendenti pubblici,l'avanzo di bilancio italiano al netto degli interessi sul debito è una dimostrazione,in quello la Germania (che se lo poteva permettere) è stata molto più spendacciona di noi basta che fai una googlata digitando "spesa pubblica italiana".

La storia poi dei conti pubblici in ordine è un problema che si è portato dietro l'adesione all'euro,io durante la lira non ho mai sentito dire che eravamo troppo in deficit o che lo Stato poteva fallire,faccio l'esempio del Giappone che per stimolare la sua economia ferma al palo e produrre inflazione ha accumulato un debito pubblico mostruoso senza che conseguenza siano avvenute,anzi,la sua valuta è da sempre nonostante tutto un porto sicuro nei momenti di crisi e i loro bond statali han sempre reso poco o nulla sintomo che non han alcun problema a rifinanziarsi anche con debito mostruoso doppio di quello italaino rispetto al pil,certo se rinunci alla sovranità monetaria rinunci ad una delle armi principali che distingue uno Stato da un semplice cittadino o un'impresa.Son tutte scuse secondo me che son state dette negli anni per giustifiare un'operazione di assalto alla nostra economia da parte di potenze straniere.

Sul discordo poi aziende pubbliche a dire il vero poi molte vennero vendute per far cassa e avevano conti in ordine,alcune un po' meno sicuramente,ma a prescindere da questo negli anni 90 si è diffusa la follia iperliberista per cui privatizzando tutto si credeva che i servizi sarebbero migliorati,il sistema sarebbe diventato più efficiente,così come gli sprechi e i costi finali per i cittadini diminuiti per una maggior concorrenza in realtà è andata l'esatto contrario,costi dei servizi decuplicati e investimenti al palo,basta confrontare il costo delle utenze acqua luce gas di 2 decenni fa con quelle di oggi e ci si accorge come l'iperliberismo e la privatizzazione selvaggia sia stata un sciagura per molti un grande affare per pochi,anche solo quello che han fatto col gas russo negli ultimi 2 decenni è una rapina legalizzata,aziende come Snam,ENi che compravano dalla Russia materia prima a costi irrisori (tant'è che han chiuso i pozzi in Adriatico perchè antieconomici) e rivendevano qua da noi a n volte il costo,ci lucravano tutti con sta storia,poi quando il giochino si è rotto con la guerra tutti han scaricato il fornitorne e sono iniziati i guai.L'unico settore in cui il liberismo ha funzionato è stato la telefonia,per tutto il resto un disastro,almeno qui in Italia.

Sulla corruzione quella è presente ben più che in Italia in paesi che se la passano meglio di noi Cina ad esempio ma anche la Russia prima della guerra ma loro nonostante questo crescono,ripeto la corruzione va eliminata ed è dannosa ma è più un qualcosa che ha a che fare con la giustizia/equità sociale.


va bene, ma quella svendita è principalmente frutto della condizione pessima in cui si era cacciata l'Italia, a livello di conti pubblici e di conti specifici di quelle aziende. Poi che molti ne abbiano profittato ed abbiano saputo pure corrompere e favorire certi esiti mi pare cosa sotto gli occhi di tutti ed è un problema anche quello, ma l'origine è altra.

Negli anni 90 la situazione non era pessima,anzi,basta guardare i dati del Pil la media stava sul 2% in quegli anni con punte anche maggiori,certo ci furono problemi con l'uscita dell'italia dallo SME a inizio anni 90 ma mi pare che pure l'UK ebbe tali problemi,non vi era però urgente necessità di aderire all'euro se non come diceva Ciampi e Prodi all'epoca far parte del gruppo di testa,basta ricordare i sacrifici di quegli anni per riuscire ad agganciare l'euro,era una questione puramente ideologica,non vi era una necessità pratica visto che pure la situazione inflattiva mi pare fosse già stabilizzata in quegli anni.

la crescita della produttività italiana perde il passo rispetto a quella europea molto prima del 2000; quel costar poco grazie alla bassa tassazione, popolazione giovane (poche pensioni), crescita demografica era destinato in ogni caso a finire. Non esistono paesi sviluppati con basso costo del lavoro; semplicemente perchè i paesi sviluppati hanno cittadini che chiedono un minimo di sanità e servizi (=spesa pubblica=tassazione non bassa); fanno pochi figli ed impongono di rispettare un minimo di regole (=costi) nel mondo del lavoro ed hanno una popolazione longeva (=anni di pensioni e spese sanitare).
Non è questione di continuare a svalutar la lira. E' proprio una cosa senza senso economico proporre che i principali cambiamenti nell'economia italiana negli ultimi decenni siano dovuti alla lira. L'Italia del dopoguerra era un paese povero, si è sviluppata in maniera simile a tanti altri paesi poveri e poi non è mai diventata un paese maturo, perchè invece di capire che doveva sistemare i conti e concentrarsi sul buon funzionamento del sistema pubblico (qualità della spesa pubblica) e sul creare in generale un ambiente favorevole allo sviluppo (scuola funzionante, poca burocrazia, contenimento della corruzione, sistema giudiziario efficiente ecc) si è completamente dedicata ad altro con una intera classe politica che ha fatto per decenni propaganda elettorale su idiozie, con larga approvazione popolare.

Beh insomma negli anni 80 come PIL avevam superato l'Inghilterra,non mi pare fosse la situazione di un paese malato,che poi poi ci fossero problemi e molte scelte e investimenti strategici come l'elettronica,informatica già dai tempi di Olivetti sian stati gettati alle ortiche quello è fuori di dubbio,ma da li a diventare un paese fanalino di coda dell'Europa con una parabola che nessun paese nella storia umana recente ha sperimentato ne ha dell'incredibile.Sicuramente all'epoca davamo fastidio e non poco a diverse potenze straniere,gli Stati si combattono non solo con le guerre ma anche deindustrializzandoli secondo me.Poi si può pensare che sia tutta colpa nostra ma è un po' ingenuo e riduttivo,così come è ingenuo pensare di essere artefici del proprio destino senza una vera sovranità,visto che ormai le strutture di potere italiane contano come il 2 di picche malgrado gli Stati europei siano ancora in competizione tra loro.Io dico che o si fa un Europa veramente unita e federale altrimento questo in cui ci siam cacciati è un suicidio.


Credo si debba ripartire da cose che avrò scritto n volte: riduzione burocrazia, scuola più efficiente, maggior qualità nella spesa pubblica ecc
Ma vedrai che non avverrà, su questo hai perfettamente ragione, l'Italia non cambierà a breve, in fondo concordiamo sulla questione essenziale

Tutte le cose che menzioni senza investimenti e una politica monetaria espansiva non servono a nulla.Puoi essere il più efficiente,istruito e parsimonioso del mondo ma senza qualcuno,Stato o privato che investa a getta soldi nella macchina economica si rimane efficienti,istruiti,parsimoniosi ma sempre poveri al pari di come una bellissima macchina,efficientissima,bellissima e comoda senza benzina se ne sta ferma.
 
Ultima modifica:
Il problema sta proprio qui, l'istruzione (in generale, ma questo non è prettamente legato all'istruzione) apre la mente e apre al cambiamento. L'imprenditore di tanti anni fa è restio al cambiamento e si basa sulla sua esperienza, su come le cose si facevano una volta. L'esperienza conta ed è un valore aggiunto se sfruttata con le nuove tecnologie altrimenti è una zavorra. Siamo in un forum di finanza ed è come dire che un portafoglio che ha avuto delle performance nel passato le riavrà nel futuro e non fare nulla se si annusa un cambiamento.
Ritengo l'Italia un paese senza futuro e faccio fatica a confidare nelle nuove generazioni.

Pure io ma più che altro per vedere la gente come ragiona mica per altro.
Più che l'istruzione che è importante ma requisito non sufficiente è ancora più importante fare esperienze,viaggiare avere la curiosità di capire come funziona il mondo e l'economia,se uno è interessato a comprendere queste cose poi tutto il resto vien da sè.Ma vedo molti che si limitano solo al voler un posto di lavoro e uno stipendio ma senza capire cosa ci sta dietro,abbiamo in sostanza una mentalità (gran parte della popolazione ovvio non tutti) poco imprenditoriale e molto legata ad uno Stato socialista,effettivamente son cose che non vengono insegnate a scuola.

La scuola e università forma dipendenti non imprenditori,e chi fa l'imprenditore spesso è messo li per puro corporativismo non certo per merito o esperienza nella gestione aziendale,un po' di mentalità imprenditoriale migliorerebbe molto la situazione,prendiamo esempio dai cinesi.Poi pure il fatto che l'Italiano per sua natura è rissoso,individualista,corporativista rende difficile far sistema e nel mondo ipertecnologico e ipercomplesso come quello attuale,far sistema è uno dei requisiti per poter crescere.
 
altri elementi che possono tendere a favorire la rapida crescita economica in paesi poveri ed economicamente arretrati sono:

*)la maggior facilità di ottenere miglioramenti della produttività tramite la spesa pubblica. Nel senso che se in un paese mancano strade, scuole, ferrovie, porti è piuttosto probabile che realizzarli comporti dei vantaggi. Un percorso che prima su strada sterrata o di montagna richiede magari 2 giorni e deve esser fatto con un piccolo furgone per avanzare in una strada tortuosa, può poi esser fatto con un tir nella metà del tempo.
Viceversa quando tutte quelle cose più ovvie sono realizzate, diventa più impegnativo scegliere come e dove investire soldi pubblici. Lo stesso vale per la scuola: un paese povero sa che creando scuole e mandando persone a scuola si migliora. Quando poi le scuole ci sono e più o meno funzionano, l'ulteriore miglioramento richiede degli studi specifici, indagini statistiche, organizzazione. L'Italia ha sottovalutato questa seconda fase in cui è necessario fare indagini statistiche, riorganizzare, modernizzare e rendere efficiente. E' proprio mancata la diffusione della percezione che si dovesse modificare in maniera profonda il sistema pubblico ed economico. Nell'illusione di poter più o meno continuare come negli anni precedenti.

*)i paesi arretrati possono crescere rapidamente importando tecnologie o copiandole: lo ha fatto l'Italia nei decenni passati, lo ha fatto largamente la Cina. E' chiaro che quando un paese in cui si coltiva con l'aratro trainato da buoi, importa i trattori, allora la produttività nel settore agricolo esplode.
Lo stesso vale per macchinari industriali: si importano e si copiano e si cresce rapidamente.
E' anche questo un fenomeno a termine: mentre si passa dalle vacche al trattore, si cresce enormemente. Dopo che più o meno ci si è messi al passo col mondo e si hanno gli stessi trattori che han tutti, la produttività nel settore agricolo seguirà più o meno l'evoluzione dei trattori, che è lenta

Beh oddio,si le cose che dici son giuste ma paragonare l'Italia degli anni 60/70/80 ad un paesucolo che prima andava con l'aratro poi è crescuito perchè ha impiegato il trattore o mezzi più effcienti mi pare un po' un'estremizzazione e una riduzione del ns paese a paesucolo da quattro soldi che all'epoca non era.Eravamo primi in molti settori:

Ricerca fisica nucleare/energia atomica
Ricerca elettronica
Ricerca informatica
Settore automobilistico/manifattura dove ancora oggi siamo leader
Settore energetico ENI/Snam era una delle prime compagnie al mondo e dava fastidio a molti (7 sorelle USA e omicidio Mattei docet)
Eccellenze nel lusso e artigianato

Che poi ci abbiam messo del nostro per buttare nel fuoco progressi fatti e svendere lo svendibile è fuori di dubbio ma è una questione più legata alla mala dirigenza,al fatto che davam fastidio e molto all'estero e al fatto che l'italiano medio non ha amor di patria e preferisce subire le decisioni di altri in cambio di soldi e tranquillità,l'Italia di allora aveva tutte le carte per diventare un paese leader e magari superare Francia,Germania o UK.
 
...
Aprendo a quei paesi senza regole e dazi bassi una buona fetta della nostra ricchezza si è trasferita li ed è un processo non solo italiano,ma anche francese e in misura minore anche tedesco,americano.E' uno dei motivi per cui l'occidente intero è in declino e lo sarà sempre di più in futuro,si è voluto aprire a paesi con bacino di manodopera sterminato perchè facevano gola le merci a costo irrisorio,tantissimi han voluto sfruttare questo processo importando partite enormi di beni da quei paesi per speculare sul prezzo finale facendo poco o nulla e questo è il risultato.Vai te da italiano ad aprire una fabbrica in Cina o in quei paesi li vediamo quanto duri e tutti i bastoni tra le ruote che ti mettono le norme locali,li altro che burocrazia li non ti fan proprio aprire...no siam noi che siamo proprio fessi scusami il termine.
...

Bubino, tu insisti a voler attribuire i problemi dell'economia Italiana al "declino dell'occidente" o all'"obbrobrio del mercato unico" e ad ignorare che sia nell'occidente che all'interno del mercato comune ci sono paesi la cui economia continua a crescere a buon ritmo.
Il rallentamento della crescita economica in Italia secondo Ocse ed altri organismi di studi economici dipende principalmente da 3 fattori di cui abbiamo parlato ampliamente in questa discussione 1) Spesa pubblica eccessiva (compreso il debito accumulato per finanziare questa spesa nel passato 2) Corruzione / inefficienza della giustizia 3) divario tra il Nord e il sud del paese.
Purtroppo non esiste una bacchetta magica per risolvere questi problemi ma sono questi che bisogna affrontare per migliorare la nostra economia.

per quanto riguarda il declino dell'occidente secondo me è possibile che le cose andranno a deteriorarsi in futuro perchè l'ineguaglianza sociale sta crescendo dappertutto in maniera impressionante, però di questo sarebbe meglio parlarne in un thread a parte
 
Non ho mai detto che burocrazia,corruzione,mafie sian piccoli problemi è risaputo che son fattori che ostacolano la crescita e fan fuggire gli investimenti,ma proprio perchè queste situazioni c'erano anche quando si cresceva a tassi doppi/tripli/quadrupli di ora è evidente che non possono essere quelle le cause primarie della bassa crescita..

ma vedi, è qui che sbagli.

Perchè mai OGGI non possono essere quelle le cause essenziali della bassa crescita? Perchè crescevamo mezzo secolo fa nonostante quei problemi? Ma era un mondo diverso, con una situazione italiana molto diversa.

Oggi sono quelle le cause essenziali della bassa crescita. Non ha alcun senso dire: "dato che mezzo secolo fa non erano grandi problemi, allora non lo sono oggi".

50 anni fa i coronavirus non erano un grande problema, poi lo sono diventati, perchè le cose cambiano.

C'è proprio alla base del ragionamento un problema di logica: non ha senso dire che se mezzo secolo fa una certa cosa non era il problema essenziale, allora necessariamente non lo è oggi.

Se io dico che OGGI burocrazia ecc sono i problemi essenziali, non puoi rispondermi che non è vero perchè mezzo secolo fa non lo erano. Che eventualmente non lo fossero mezzo secolo fa non implica che non lo siano ora. Il mondo cambia.

L'emissione di co2 non era un problema molto tempo fa, poi lo è diventato

quando hai 20 anni non è un problema scender da una montagna, ma ad 80 magari lo diventa. Non ha proprio alcun senso logico sostenere che se una tal cosa non era il problema essenziale mezzo secolo fa, allora è dimostrato che non può esserlo oggi.

********
il resto lo leggo dopo
 
ma vedi, è qui che sbagli.

Perchè mai OGGI non possono essere quelle le cause essenziali della bassa crescita? Perchè crescevamo mezzo secolo fa nonostante quei problemi? Ma era un mondo diverso, con una situazione italiana molto diversa.

Oggi sono quelle le cause essenziali della bassa crescita. Non ha alcun senso dire: "dato che mezzo secolo fa non erano grandi problemi, allora non lo sono oggi".

50 anni fa i coronavirus non erano un grande problema, poi lo sono diventati, perchè le cose cambiano.

C'è proprio alla base del ragionamento un problema di logica: non ha senso dire che se mezzo secolo fa una certa cosa non era il problema essenziale, allora necessariamente non lo è oggi.

Se io dico che OGGI burocrazia ecc sono i problemi essenziali, non puoi rispondermi che non è vero perchè mezzo secolo fa non lo erano. Che eventualmente non lo fossero mezzo secolo fa non implica che non lo siano ora. Il mondo cambia.

L'emissione di co2 non era un problema molto tempo fa, poi lo è diventato

quando hai 20 anni non è un problema scender da una montagna, ma ad 80 magari lo diventa. Non ha proprio alcun senso logico sostenere che se una tal cosa non era il problema essenziale mezzo secolo fa, allora è dimostrato che non può esserlo oggi.

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il resto lo leggo dopo


OK capito il ragionamento,
ma la burocrazia comunque esiste in ogni paese,è un sistema di regole fatte proprio per evitare che qualcuno faccia il furbo,solo che qui da noi essendo che si inventano ogni stratagemma possibile per rubare soldi alla collettività succede che questo insieme di regole diventa spesso più esagerato che altrove.Ma non credere altove sia tutto semplice e snello,anche solo per accedere ai finanziamenti europei per fare un esempio non hai mica idea di tutti gli adempimenti che bisogna soddisfare,tanto che alcuni paesi son più bravi di altri a saperli sfruttare.

Sicuramente il sistema paese è meno attraente di altri per gli stranieri perchè questione burocrazia,corruzione,infrastrutture ma per un italiano ho un idea e voglio metterla in pratica ed è buona nel 90% dei casi non me ne vado all'estero lasciando legami e radici perchè ci sono questi fattori,sono invece obbligato a scappare se vedo che la mia idea non è concorrenziale,perchè me la copiano e altri paesi riescono a vendere gli stessi miei prodotti a prezzi minori dei miei ecco qui che il discorso che faceva Cottarelli suo costi di produzione diventa centrale,il costo di produzione non è solo dato dalle spese per gestire l'impresa quindi burocratiche,amministrative,corruttive per avere i permessi dallo Stato per andare sul mercato ma anche dei costi delle materie prime per produrre il bene o nel caso sian servizi i costi dei collaboratori che dovrò assumere oltre anche alla valuta che adotto per vedere tali prodotti sul mercato.

In generale questi ultimi fattori sono più determinanti rispetto ai primi ecco perchè dico che corruzione,burocrazia hanno un'incidenza minore rispetto a fattori più rilevanti come costo materie prima,costo del lavoro,valuta di vendita, etc.è lo stesso motivo per cui le merci cinesi coston meno di quelle europee,li costi di materia prima,del lavoro ma anche la valuta di vendita sono enormemente minori dei nostri...quindi come fai a compete con realtà di quel genere? semplicemente non puoi o delocalizzi o chiudi la serranda...per quello dico che l'ingresso di certi paesi nei mercati internazionali è stata una sciagura per noi europei,italiani in particolare.
 
Bubino, tu insisti a voler attribuire i problemi dell'economia Italiana al "declino dell'occidente" o all'"obbrobrio del mercato unico" e ad ignorare che sia nell'occidente che all'interno del mercato comune ci sono paesi la cui economia continua a crescere a buon ritmo.
Il rallentamento della crescita economica in Italia secondo Ocse ed altri organismi di studi economici dipende principalmente da 3 fattori di cui abbiamo parlato ampliamente in questa discussione 1) Spesa pubblica eccessiva (compreso il debito accumulato per finanziare questa spesa nel passato 2) Corruzione / inefficienza della giustizia 3) divario tra il Nord e il sud del paese.
Purtroppo non esiste una bacchetta magica per risolvere questi problemi ma sono questi che bisogna affrontare per migliorare la nostra economia.

per quanto riguarda il declino dell'occidente secondo me è possibile che le cose andranno a deteriorarsi in futuro perchè l'ineguaglianza sociale sta crescendo dappertutto in maniera impressionante, però di questo sarebbe meglio parlarne in un thread a parte

I paesi che crescono o meglio sarebbe meglio parlare al passato sono cresciuti a buon ritmo,almeno in europa son sti quelli che hanno adottato o aliquote fiscali molto basse come olanda,irlanda etc.o paesi che non han adottato l'euro come Polonia,paesi dell'est etc.pure la Germania se vai a vedere le serie storiche non è che abbia avuto una crescita tumultuosa negli ultimi anni,non parliamo poi della Francia che ha avuto tassi di crescita piuttosto modesti,certo noi Italiani e greci siam quelli che in questi anni abbiam avuto le performance più disastrate.Fuori dall'europa,penso agli USA han avuto crescita forte perchè c'è stata una banca centrale con politiche economiche ultraespansive e denaro facile a imprese e aziende,qui da noi in europa non si può fare perchè la banca centrale da trattato deve solo preoccuparsi di mantenere stabili i prezzi e sono i governi che devono pensare alla crescita.

Spesa pubblica eccessiva non so l'OCSE che dati guarda ma a me risulta che la spesa pubblica italian si sia contratta e pure molto negli ultimi due decenni,così come il costo del debito pubblico anche grazie alla politica dei tassi ultrabassi decisi dalle banche centrali,corruzione inefficienza giustizia,si son fattori che fan scappare gli investimenti esteri e ostacolano le nuove attività,il problema è che i problemi li hanno avuto pure le aziende che stavano già sul mercato,molte han dovuto chiudere o delocalizzare,sul divario nord/sud,quella è un'altra storia vecchia come le guerre puniche che secondo me non si risolverà mai il problema è che difficoltà in sti anni li hanno avuti anche aziende qua al nord,interi distretti si son dovuti ridimensionare,come in Veneto regione un tempo ricchissima che ora ha tantissime imprese fuori mercato o chiuse...no mi spiace ma la ragione è un'altra non sono quelle le cause principali,poi l'OCSE farà anche lei la sua buona propaganda perchè sappiamo da che parte sta schierata ovviamente non è interesse che le vere cause si sappiano,è una questione anche di controllo economico,c'è la volontà che certe cose vadano in un certo modo.
 
I paesi che crescono o meglio sarebbe meglio parlare al passato sono cresciuti a buon ritmo,almeno in europa son sti quelli che hanno adottato o aliquote fiscali molto basse come olanda,irlanda etc.o paesi che non han adottato l'euro come Polonia,paesi dell'est etc.pure la Germania se vai a vedere le serie storiche non è che abbia avuto una crescita tumultuosa negli ultimi anni,non parliamo poi della Francia che ha avuto tassi di crescita piuttosto modesti,certo noi Italiani e greci siam quelli che in questi anni abbiam avuto le performance più disastrate.Fuori dall'europa,penso agli USA han avuto crescita forte perchè c'è stata una banca centrale con politiche economiche ultraespansive e denaro facile a imprese e aziende,qui da noi in europa non si può fare perchè la banca centrale da trattato deve solo preoccuparsi di mantenere stabili i prezzi e sono i governi che devono pensare alla crescita.

Spesa pubblica eccessiva non so l'OCSE che dati guarda ma a me risulta che la spesa pubblica italian si sia contratta e pure molto negli ultimi due decenni,così come il costo del debito pubblico anche grazie alla politica dei tassi ultrabassi decisi dalle banche centrali,corruzione inefficienza giustizia,si son fattori che fan scappare gli investimenti esteri e ostacolano le nuove attività,il problema è che i problemi li hanno avuto pure le aziende che stavano già sul mercato,molte han dovuto chiudere o delocalizzare,sul divario nord/sud,quella è un'altra storia vecchia come le guerre puniche che secondo me non si risolverà mai il problema è che difficoltà in sti anni li hanno avuti anche aziende qua al nord,interi distretti si son dovuti ridimensionare,come in Veneto regione un tempo ricchissima che ora ha tantissime imprese fuori mercato o chiuse...no mi spiace ma la ragione è un'altra non sono quelle le cause principali,poi l'OCSE farà anche lei la sua buona propaganda perchè sappiamo da che parte sta schierata ovviamente non è interesse che le vere cause si sappiano,è una questione anche di controllo economico,c'è la volontà che certe cose vadano in un certo modo.

1 in termini di PIL procapite non c'è stata una significativa differenza nella crescita tra i paesi sviluppati negli ultimi 20-anni (fatto salvo Italia, Greciaed in parte UK) ... per quanto riguarda i paesi dell'est Europa hanno avuto il vantaggio di essere paesi in via di sviluppo e di aver usufruito delle politiche di convergenza dell'unione europea

2 Spesa pubblica eccessiva negli ultimi venti anni non siamo calati anzi siamo passati dal 46,5% del PIL del 2000 al 48,5 % del 2019 ... è vero però che abbiamo avuto un calo significativo rispetto al picco del 2013 chè è stato del 51% comunque siamo sempre di 2 punti sopra alla media europea.
Bisogna anche dire che questa differenza di spesa è dovuta in larga parte alla maggiore spesa per interessi ... interessi che paghiamo su debiti che abbiamo cominciato ad accumulare negli anni 80 ... anni di presunti boom economici ai danni delle generazione future
 
Beh oddio,si le cose che dici son giuste ma paragonare l'Italia degli anni 60/70/80 ad un paesucolo che prima andava con l'aratro poi è crescuito perchè ha impiegato il trattore o mezzi più effcienti mi pare un po' un'estremizzazione e una riduzione del ns paese a paesucolo da quattro soldi che all'epoca non era.

non avevo in mente l'Italia, facendo l'esempio del trattore. Era un esempio generico
 
1 in termini di PIL procapite non c'è stata una significativa differenza nella crescita tra i paesi sviluppati negli ultimi 20-anni (fatto salvo Italia, Greciaed in parte UK) ... per quanto riguarda i paesi dell'est Europa hanno avuto il vantaggio di essere paesi in via di sviluppo e di aver usufruito delle politiche di convergenza dell'unione europea

Aggiungici pure costo del lavoro ridicolo,imparagonabile con quello di paesi come Italia,Francia,etc.molte aziende infatti han delocalizzato la infatti.Sicuramente il mercato unico ha favorito notevolmente quei paesi,svantaggiato invece i paesi maturi come Francia,Italia,etc.in un contesto del genere o hai un sistema produttivo molto solido e investi continuamente in ricerca e sviluppo cosa che molte aziende italiane non hanno margini per fare oppure soccombi sotto i colpi della concorrenza di quei paesi.Germania ripeto avendo un sistema di aziende medio-grande ha retto meglio,anche il ruolo dell'istruzione,da noi troppo generalista e molto teorica ha pesato molto,in Germania ad esempio il legame tra monto scolastico e delle imprese è molto più stretto che da noi,così come negli USA.

2 Spesa pubblica eccessiva negli ultimi venti anni non siamo calati anzi siamo passati dal 46,5% del PIL del 2000 al 48,5 % del 2019 ... è vero però che abbiamo avuto un calo significativo rispetto al picco del 2013 chè è stato del 51% comunque siamo sempre di 2 punti sopra alla media europea.
Bisogna anche dire che questa differenza di spesa è dovuta in larga parte alla maggiore spesa per interessi ... interessi che paghiamo su debiti che abbiamo cominciato ad accumulare negli anni 80 ... anni di presunti boom economici ai danni delle generazione future

Vabè non sono 2 punti percentuali che determinano la fine di un sistema produttivo.
Spesa per interessi non è tra le voci principali di bilancio dello Stato,anzi,basta guardare il sito della ragioneria generale,negli ultimi anni con tassi a zero anche grazie alle politiche espansive della BCE praticamente non costava quasi nulla rifinanziare il debito.Poi ripeto non è il debito pubblico il problema del nostro paese visto che è tutto in valuta locale, ma un'economica che è poco competitiva,un mercato del lavoro ingessato,istruzione carente e poco agganciata con il tessuto produttivo,corruzione e burocrazia si incidono ma son meno determinanti di ciò che si pensa.
 
non avevo in mente l'Italia, facendo l'esempio del trattore. Era un esempio generico

Ah ok.
Prima del boom economico effettivamente seppur non eravamo industrializzati come USA o Germania non eravamo però mica lo Zimbawe o il Burundi.Certo eravamo arretrati e si è colmato (in parte)il gap.
 
Aggiungici pure costo del lavoro ridicolo,imparagonabile con quello di paesi come Italia,Francia,etc.molte aziende infatti han delocalizzato la infatti.Sicuramente il mercato unico ha favorito notevolmente quei paesi,svantaggiato invece i paesi maturi come Francia,Italia,etc.in un contesto del genere o hai un sistema produttivo molto solido e investi continuamente in ricerca e sviluppo cosa che molte aziende italiane non hanno margini per fare oppure soccombi sotto i colpi della concorrenza di quei paesi.Germania ripeto avendo un sistema di aziende medio-grande ha retto meglio,anche il ruolo dell'istruzione,da noi troppo generalista e molto teorica ha pesato molto,in Germania ad esempio il legame tra monto scolastico e delle imprese è molto più stretto che da noi,così come negli USA.



Vabè non sono 2 punti percentuali che determinano la fine di un sistema produttivo.
Spesa per interessi non è tra le voci principali di bilancio dello Stato,anzi,basta guardare il sito della ragioneria generale,negli ultimi anni con tassi a zero anche grazie alle politiche espansive della BCE praticamente non costava quasi nulla rifinanziare il debito.Poi ripeto non è il debito pubblico il problema del nostro paese visto che è tutto in valuta locale, ma un'economica che è poco competitiva,un mercato del lavoro ingessato,istruzione carente e poco agganciata con il tessuto produttivo,corruzione e burocrazia si incidono ma son meno determinanti di ciò che si pensa.

il nostro Gap di crescita con la media europea è di 1 punto percentuale all'anno ... ho postato i dati in un latro thread di macroeconomia, il fatto che abbiamo una spesa pubblica di 2 punti percentuali in più lo spiega in larga parte, poi ci sono paesi che hanno una spesa pubblica più alta di noi e crescono più di noi ad es. Olanda, Danimarca e Svezia però questi paesi sono agli ultimi posti nella classifica della corruzione e dell'evasione fiscale, noi no
 
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