[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

La deducibilità del 43% è solo sul versamento volontario al fondo pensione giusto? Quindi potrei comporre il mio fondo pensione con TRF + versamento volontario fino al raggiungimento della massima deducibilità.

Non ho ben capito come effettuare i calcoli, ovvero quanto devo verare di volontario per sfruttare la massima deducibilità e se conviene in rapporto al PAC.

il tfr non viene contato nel tetto deducibile.

Nel tetto ci vanno quota datoriale e tue contribuzioni, ma nel tuo caso non so se entra quanto versato a fasc.

Quanto alla convenienza, in soldoni se metti 5k nel fp spendi 3k, se metti 5k nel pac spendi 5k.
 
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il tfr non viene contato nel tetto deducibile.

Nel tetto ci vanno quota datoriale e tue contribuzioni, ma nel tuo caso non so se entra quanto versato a fasc

Occhio che il FASC è una cassa previdenziale di categoria, non un fondo pensione. È cioè un ente previdenziale di primo pilastro, che si sostituisce all’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS. Lì sono conferiti i contributi previdenziali obbligatori, pagati dal datore di lavoro.
Non è quindi possibile versarvi il TFR e da quanto vedo non vi è alcuna scelta: l’adesione al FASC è obbligatoria per i lavoratori con un determinato CCNL.

In aggiunta, essi potranno aderire ad un qualsiasi fondo pensione con il proprio TFR e/o i propri contributi volontari.
 
Occhio che il FASC è una cassa previdenziale di categoria, non un fondo pensione. È cioè un ente previdenziale di primo pilastro, che si sostituisce all’Assicurazione Generale Obbligatoria INPS. Lì sono conferiti i contributi previdenziali obbligatori, pagati dal datore di lavoro.
Non è quindi possibile versarvi il TFR e da quanto vedo non vi è alcuna scelta: l’adesione al FASC è obbligatoria per i lavoratori con un determinato CCNL.

In aggiunta, essi potranno aderire ad un qualsiasi fondo pensione con il proprio TFR e/o i propri contributi volontari.
Quindi se sul FASC il datore di lavoro versa i contributi previdenziali obbligatori, posso aderire ad un FP chiedendo il contributo datoriale?
Cosa consiglieresti di fare nella mia situazione?
 
Quindi se sul FASC il datore di lavoro versa i contributi previdenziali obbligatori, posso aderire ad un FP chiedendo il contributo datoriale?
Cosa consiglieresti di fare nella mia situazione?

Se il tuo CCNL è "CCNL logistica, trasporto merci e spedizione" il fondo negoziale dovrebbe essere Priamo.
Tuttavia il contributo datoriale è fissato allo 0%, per cui non c'è nessuna convenienza ad aderire al negoziale... vedi qui: Quanto contribuire :: Fondo pensione Priamo

In questo caso ti conviene selezionare il miglior fondo aperto sul mercato per il livello di rischio che desideri.
 
Se il tuo CCNL è "CCNL logistica, trasporto merci e spedizione" il fondo negoziale dovrebbe essere Priamo.
Tuttavia il contributo datoriale è fissato allo 0%, per cui non c'è nessuna convenienza ad aderire al negoziale... vedi qui: Quanto contribuire :: Fondo pensione Priamo

In questo caso ti conviene selezionare il miglior fondo aperto sul mercato per il livello di rischio che desideri.
Sì esatto. Quindi non mi resta che aderire ad un FP aperto con il solo TFR. Qualche consiglio?
 
Sì esatto. Quindi non mi resta che aderire ad un FP aperto con il solo TFR. Qualche consiglio?

Il consenso che mi pare ci sia sul forum è che Amundi SecondaPensione ed Allianz Insieme siano i migliori.

Il mio datore di lavoro ha fatto dei confronti e la conclusione è stata quella di siglare un accordo collettivo con Amundi SecondaPensione per godere anche lì del contributo datoriale. Io sto switchando ad Amundi per questo motivo, tra i FPA è uno dei migliori.
 
Se il tuo CCNL è "CCNL logistica, trasporto merci e spedizione" il fondo negoziale dovrebbe essere Priamo.
Tuttavia il contributo datoriale è fissato allo 0%, per cui non c'è nessuna convenienza ad aderire al negoziale... vedi qui: Quanto contribuire :: Fondo pensione Priamo

In questo caso ti conviene selezionare il miglior fondo aperto sul mercato per il livello di rischio che desideri.

Sostanzialmente corretto come regola generale, ma in questo caso bisogna tenere conto di due fattori:
1. il confronto dei costi tra fpn e fpa (di solito i primi sono piu' bassi)
2. la possibilità di trattenuta in busta paga con conseguente riduzione dell'imponibile che (ahinoi) ancora nel 2022 rende piu' "costoso" il versamento con bonifico.
 
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Tu hai scritto di montante INPS. Non cambiare adesso le carte in tavola che non fai una bella figura. E ti confermo che la tua domanda iniziale non aveva alcun senso senza arroganza della quale non ho bisogno.

bastava un : SI,perchè....... oppure NO,perchè.....
Io non prendo in giro nessuno,se ho fatto una domanda evidentemente non sapevo la risposta :no:
 
bastava un : SI,perchè....... oppure NO,perchè.....
Io non prendo in giro nessuno,se ho fatto una domanda evidentemente non sapevo la risposta :no:

La risposta è "NO,perchè" se tu avessi letto un paio di pagine precedenti capiresti che il tuo montante in realtà è solo un numero, non è accumulato da nessuna parte.
 
La risposta è "NO,perchè" se tu avessi letto un paio di pagine precedenti capiresti che il tuo montante in realtà è solo un numero, non è accumulato da nessuna parte.

La risposta è NO perchè l'inps non lo prevede e EPAP SI a queste condizioni:

1.compimento dei 65 anni di età (non richiesto in caso di sopravvenuta invalidità, o in caso di decesso);
2.essere un iscritto in stato di cessazione dell’attività
3.avere un anzianità di contribuzione soggettiva inferiore alle cinque annualità;
4.presenza di tutte le comunicazioni reddituali (Modelli 2)

Sostanzialmente EPAP funziona come INPS .
 
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Non era quella la domanda

Il quesito posto è:

buongiorno,non mi è chiara una cosa
se ho maturato un montante inps del valore X
dopo 20 anni di lavoro, la rata mensile della mia pensione verrà tolta da X ?
E X prima e dopo di andare in pensione posso mobilitarlo in qualche modo ?

Il quesito è pertinente e la risposta secca è quella che ho dato, il montante inps è determinabile ma convertibile solo in rendita.

Cosa buona e giusta da adottare anche per i fondi pensione x avere i benefici fiscali .
 
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Il quesito posto è:

buongiorno,non mi è chiara una cosa
se ho maturato un montante inps del valore X
dopo 20 anni di lavoro, la rata mensile della mia pensione verrà tolta da X ?
E X prima e dopo di andare in pensione posso mobilitarlo in qualche modo ?

Come vedi da quanto scritto e quotato non parla di EPAP
 
Il quesito posto è:

buongiorno,non mi è chiara una cosa
se ho maturato un montante inps del valore X
dopo 20 anni di lavoro, la rata mensile della mia pensione verrà tolta da X ?
E X prima e dopo di andare in pensione posso mobilitarlo in qualche modo ?

Il quesito è pertinente e la risposta secca è quella che ho dato, il montante inps è determinabile ma convertibile solo in rendita.

Cosa buona e giusta da adottare anche per i fondi pensione x avere i benefici fiscali .

Ecco, mi bastava questa risposta,grazie.
Quindi il montante di tipo INPS è molto più svantaggioso
 
Ecco, mi bastava questa risposta,grazie.
Quindi il montante di tipo INPS è molto più svantaggioso

Non è questione di vantaggio, se x ottenerlo debbono verificarsi i 4 punti evidenziati. Supponendo di avere una contribuzione inferiore ai 5 anni canonici puoi sempre colmare gli anni mancanti con la volontaria per ottenere a 70 anni una rendita equivalente .
 
No, non siamo d'accordo.

Facciamo appunto l'esempio dei Contributi alla previdenza che tu versi mese mese. Assumiamo 100 Euro.
Che fine fanno ogni mese?
Lo stato (l'INPS per l'esattezza) li versa a un pensionato, anzi per ogni 100 Euro che versi tu, ne versa circa 116 al pensionato (se ben ricordo, comunque ne versa un po' di più di quelli che versi tu).

Si noti quindi che il sistema adottato non ha copertura patrimoniale. il tuo numeretto non corrisponde ad alcun patrinmonio accumulato e messo da parte per te da qualche parte. Che è quindi zero.

Il sistema funziona così (semplificando).
Quando starà a te andare in pensione, lo stato calcola quanti anni ti resteranno da vivere mediamente (a te e a tutti quelli della tua coorte).
Lo stato calcola quanti contributi previdenziali potrà prelevare da chi lavorerà in quegli anni in cui tu resterai in vita, e anche quante imposte e tasse potrà prelevare nello stesso periodo (la quota della tua pensione pubblica che sarà pagata creando debito pubblico).
Sulla base di questo calcolerà il monte pensioni che potrà pagare sempre nello stesso periodo.
Il tuo numeretto verrà sommato assieme a tutti i numeretti della tua coorte e dirà quanta parte della torta potrai avere.
Se la torta sarà troppo piccola (come sta succedendo adesso per la denatalità e la scarsa crescita della produttività) allora lo stato cambierà le regole del gioco: potrai andare in pensione più tardi, o i coefficienti di trasformazione del montante in reddito saranno più bassi (o anche usando mezzi più "subdoli", come aumentando il ticket sanitario, che viene pagato più dai pensionati che dai lavoratori, o riducendo i benefit sui trasporti gratuiti, o variando gli scaglioni IRPEF...).

PPPS. Il gioco è ovviamente un po' più complesso, perché lo stesso gioco deve valere ripetendolo ogni anno, e per ogni coorte; perché esistono i cosiddetti diritti quesiti; perché è socialmente/politicamente rischioso creare "gradoni"...

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Vediamo come funziona il FP. Quello che tu versi viene patrimonializzato a tuo nome. Viene versato a un gestore. Sono soldi veri, che hanno il tuo nome, non numeretti!
Di fatto entra già nel tuo patrimonio.
Se trasformi questo versamento in rendita vitalizia, allora ti poni nel mercato delle rendite vitalizie. Che è un mercato in parte regolamentato, in cui però il gioco è chiaro. Ciascuno crea la sua personale "torta" e -a legislazione costante- nessuno può toccarla. E la trasformazione in rendità sarà frutto della regolamentazione del mercato, e della competitività dello stesso tra le varie aziende.
Come vedi un sistema completamente diverso.

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Perché sono diversi, che diversi obiettivi hanno, e tutti gli approfondimenti che ti interessano li trovi partendo dai link che ti ho dato.
Puoi andare a leggere anche documentazioni OCSE e similari, che ragionano di sistemi previdenziali alternativi.
Io ti ho già riassunto la cosa, e mostrato dove ciascuno di essi può fallire. Ma nelle pubblicazioni trovi i casi reali, di paesi reali (Cile, Svizzera, Italia...).
Riassumendo, e prendendo l'unico parametro che consideri:
* nella pensione pubblica i coefficienti di trasformazione hanno un valore principalmente politico.
* nelle rendite vitalizie private i coefficienti di trasformazione hanno valore principalmente attuariale e di competizione di mercato


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PS. Per i lavoratori privati il TFR funzionava in modo molto simile al FP, solo che il gestore era l'azienda di appartenenza. Ora che il TFR va all'INPS per quasi tutti i lavoratori, io vedo un rischio evidente... Che è uno dei tanti motivi per cui ho aderito al FP (anche se so che, per giustizia sociale, se il TFR di chi non ha aderito farà "una brutta fine", non posso aspettarmi che il mio TFR versato al FP rimarrà intonso).

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PPS.
Per ripassare l'articolo 38 della Costituzione e cosa si può imparare dalle riforme italiane, ecco un link: https://www.fondapol.org/app/uploads/2020/10/pensioni-lezioni-delle-riforme-italiane.pdf
Sempre rimanendo focalizzati sull'Italia, un riassunto degli ultimi anni sta anche nel sito COVIP:
https://www.covip.it/sites/default/files/evoluzionedelsistemapensionistico.pdf
Chi preferisce un approccio artistico, può sempre guardare De Sica:
Umberto D - Film (1952) - MYmovies.it


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PPPPS. Mi sono accorto ora che hai fatto un'ipotesi attribuendola a me. Ti prego di non attribuirmi nulla che non ho argomentato.
Io sono abituato a costruire dei modelli, a ricavarne delle soluzioni, ed a verificare le premesse esplicite ed implicite che fanno fallire i modelli, perché ne variano le soluzioni.
Qualsiasi modello che affronti il tema delle scelte lavorative/previdenziali in generale è complicato, anzi quasi sempre complesso. Quindi può dare delle indicazioni, ma quasi mai dare soluzioni tassative.
Solo in pochi casi è possibile confrontare direttamente il risultato di due scelte alternative (ad esempio: se ho scelto il FP di settore, mi conviene anche versare il contributo minimo del lavoratore che scatena il contributo massimo del datore? Con i dati dei normali CCNL la risposta è sì).

Quindi il TFR messo nel FP, dato che non viene contato nel tetto deducibile, si sceglie di metterlo nel FP solo per due motivi? 1) farlo "lavorare" meglio rispetto ad Inps; 2) avercelo a proprio nome? (Chiedo scusa per l ignoranza, chiedo: il TFR Inps soggiace a qualche calcolo "di trasformazione" come il montante contributivo o e' gia' accantonato a tuo nome e al massimo "lavora poco" oppure e' un TFR "figurativo" in Inps che di fatto non esiste al momento e che esistera' solo "dopo", penso questa seconda?). Altra domanda: se il lavoratore inizia il FP a tot anni con TFR, il TFR Inps degli anni precedenti dove va? Il TFR e' presto calcolato sommando le somme che si vedono nella CU, senza altri calcoli (al lordo di quando "lavora" in Inps negli anni)? Perdonate le domande-base, sono un CD-BTPpeople.
 
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