Venezuela e PDVSA (Vol.163) Quota "Aran2" .... il sogno retribuente!

Stato
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La petrolera estatal Petróleo de Venezuela (PDVSA) y sus empresas mixtas exportaron un promedio de 644 mil 870 bpd de petróleo y productos refinados el mes pasado, con más del 70% de los embarques enviados a China directamente o a través de centros de trasbordo como Malasia.

Secretario general de OPEP viaja a Venezuela
 
Altri 2/3 anni attesa allora….(Il resto scritto fino ad allora sarà solo gossip e chi ha investito rimane in questo limbo senza i propri soldi…sperando che poi si riuscirà a recuperare qualcosa, anche il 50%…..purtroppo, manco a farlo apposta, ho delle azioni gazprom: se nelle Venezuela c’è una piccola, ma piccola, fiamma di speranza che qualcosa possa succedere, in queste invece la perdita e’ pressoché certa, stante i cavilli che la guerra e le sue conseguenze ha determinato nella loro gestione/conversione/ipotesi su come sbarazzarsene)

direi che le azioni Gazprom con tutta probabilita' potranno sempre essere vendute in Rubli.
il problema poi sara' che fare di detti Rubli.
Appartamento a San Pietroburgo?

;-)
 
direi che le azioni Gazprom con tutta probabilita' potranno sempre essere vendute in Rubli.
il problema poi sara' che fare di detti Rubli.
Appartamento a San Pietroburgo?

;-)

OT: Non solo: a quanto pare per poterle “sbolognare” del tutto si dovrebbe o aprire un conto in Russia (con riconoscimento in loco della propria identità…insomma un bel viaggetto a Mosca o dintorni..) oppure affidarsi ad un broker che operi in loco: alla fine per le azioni che ho io in portafoglio “rischierei” di smenarci (ah, sembra che per evitare il fuggi fuggi, abbiano imposto la vendita di 0,20% delle azioni detenute AL GIORNO….). No comment
 
OT: Non solo: a quanto pare per poterle “sbolognare” del tutto si dovrebbe o aprire un conto in Russia (con riconoscimento in loco della propria identità…insomma un bel viaggetto a Mosca o dintorni..) oppure affidarsi ad un broker che operi in loco: alla fine per le azioni che ho io in portafoglio “rischierei” di smenarci (ah, sembra che per evitare il fuggi fuggi, abbiano imposto la vendita di 0,20% delle azioni detenute AL GIORNO….). No comment

non mi intendo della questione, ma ritengo che anche in Turchia, Dubai e ad Hong Kong si possano tenere conti in Rubli.
I rubli, pero' vanno spesi a Mosca e dintorni.
 
mi pare la tua percezione della realta' sia priva di fondamento.
Chi deve decidere se cambiare linea e' Maduro, non Guaido'.
il punto restano elezioni libere. Chi vincera' le medesime, poi, sara' questione per gli elettori venezolani.

premesso che sono una persona coi piedi ben saldi per terra e che non si lascia andare a facili entusiasmi:

1. ho descritto l'inanellarsi di una serie di eventi recenti che - indiscutibilmente - possono rappresentare un'occasione per uno sblocco favorevole della situazione per i bondholder: prezzo dell'oil, shortage fonti energetiche a causa all'alienamento del gas e oil russo, indebolimento economico della Russia in qualitá di partner strategico della Repubblica Bolivariana, sanzioni finanziarie alla Russia che di riflesso colpiscono il Venezuela, distensione dei rapporti coi Paesi limitrofi.

2. tu stesso parli di come tutto passi imprescindibilmente per un 'accordo politico". L'accordo politico Maduro secondo te lo fa da solo o con una controparte? E la controparte quale può essere se non quella designata e riconosciuta dagli US? Parlando di fatti concreti a Città del Messico riprenderanno i colloqui tra governo e Piattaforma Unitaria che esprime le posizioni dell'opposizione e quindi anche di Guaidò.

3. È un dato di fatto mi pare che l'opposizione abbia in questi anni mancato l'occasione di parlare con un'unica voce anzichè mostrarsi divisa e litigiosa.
Guaidó ha anche le sue responsabilità in questo.

4. Nel momento in cui l'amministrazione Biden dopo un lustro decide di incontrare Maduro, con un'inversione ad U della sua linea politica estera che verteva sul disconoscimento della sua leadership lascia BEN intendere l'impellenza del Governo USA di scendere a patti. Lo fa pur mettendo a rischio la sua coerenza politica, indebolendo la figura di Guaidò e prestando il fianco ai detrattori in casa del regime di Caracas.

5. Nelle ultime settimane sarebbe miope non prestare attenzione ai segnali CONCRETI di apertura e inversione di rotta arrivati da Maduro: A. La linea tenuta dal Venezuela in sede ONU sulla guerra in Ucraina; B. la liberazione e lo scambio dei prigionieri politici con gli USA; C. L'apertura agli investimenti esteri da parte di società americane ed europee; D. La messa a punto di un agenda di lavoro con l'amministrazione Biden.

CARACAS, March 7 (Reuters) - Venezuela's President Nicolas Maduro on Monday said he agreed an agenda for future talks with a U.S. delegation that he met on Saturday, the first high-level meeting between the two countries in years.

Officials from the two countries discussed easing oil sanctions on the South American country but made little progress towards reaching a deal, five sources familiar with the matter told Reuters on Sunday, part of U.S. efforts to separate Russia from one of its key allies. read more


ERGO tu liquidi sommariamente "la mia percezione della realtà priva di fondamento"?
Io ti invito ad usare più cautela nell'esprimere sprezzanti giudizi su pensieri altrui peraltro argomentati e basati su dati oggettivi.

PS:Questa è REUTERS e non TELESUR:
PPS2: Non ho mai asserito che deve essere solo Guaidó a cambiare linea lasciando intendere che Maduro deve tirar dritto per la sua strada.

Venezuela'''s Maduro says work agenda agreed with U.S. delegation | Reuters
 
Ultima modifica:
premesso che sono una persona coi piedi ben saldi per terra e che non si lascia andare a facili entusiasmi:

1. ho descritto l'inanellarsi di una serie di eventi recenti che - indiscutibilmente - possono rappresentare un'occasione per uno sblocco favorevole della situazione per i bondholder: prezzo dell'oil, shortage fonti energetiche a causa all'alienamento del gas e oil russo, indebolimento economico della Russia in qualitá di partner strategico della Repubblica Bolivariana, sanzioni finanziarie alla Russia che di riflesso colpiscono il Venezuela, distensione dei rapporti coi Paesi limitrofi.

2. tu stesso parli di come tutto passi imprescindibilmente per un 'accordo politico". L'accordo politico Maduro secondo te lo fa da solo o con una controparte? E la controparte quale può essere se non quella designata e riconosciuta dagli US? Parlando di fatti concreti a Città del Messico riprenderanno i colloqui tra governo e Piattaforma Unitaria che esprime le posizioni dell'opposizione e quindi anche di Guaidò.

3. È un dato di fatto mi pare che l'opposizione abbia in questi anni mancato l'occasione di parlare con un'unica voce anzichè mostrarsi divisa e litigiosa.
Guaidó ha anche le sue responsabilità in questo.

4. Nel momento in cui l'amministrazione Biden dopo un lustro decide di incontrare Maduro, con un'inversione ad U della sua linea politica estera che verteva sul disconoscimento della sua leadership lascia BEN intendere l'impellenza del Governo USA di scendere a patti. Lo fa pur mettendo a rischio la sua coerenza politica, indebolendo la figura di Guaidò e prestando il fianco ai detrattori in casa del regime di Caracas.

5. Nelle ultime settimane sarebbe miope non prestare attenzione ai segnali CONCRETI di apertura e inversione di rotta arrivati da Maduro: A. La linea tenuta dal Venezuela in sede ONU sulla guerra in Ucraina; B. la liberazione e lo scambio dei prigionieri politici con gli USA; C. L'apertura agli investimenti esteri da parte di società americane ed europee; D. La messa a punto di un agenda di lavoro con l'amministrazione Biden.

CARACAS, March 7 (Reuters) - Venezuela's President Nicolas Maduro on Monday said he agreed an agenda for future talks with a U.S. delegation that he met on Saturday, the first high-level meeting between the two countries in years.

Officials from the two countries discussed easing oil sanctions on the South American country but made little progress towards reaching a deal, five sources familiar with the matter told Reuters on Sunday, part of U.S. efforts to separate Russia from one of its key allies. read more


ERGO tu liquidi sommariamente "la mia percezione della realtà priva di fondamento"?
Io ti invito ad usare più cautela nell'esprimere sprezzanti giudizi su pensieri altrui peraltro argomentati e basati su dati oggettivi.

PS:Questa è REUTERS e non TELESUR:
PPS2: Non ho mai asserito che deve essere solo Guaidó a cambiare linea lasciando intendere che Maduro deve tirar dritto per la sua strada.

Venezuela'''s Maduro says work agenda agreed with U.S. delegation | Reuters

Quindi secondo te... siamo a un buon punto .
 

articolo del 8 marzo, oggi è il 9 maggio, a distanza di 2 mesi maduro sta ancora lavorando sull'agenda ?
in sede ONU non so cosa tu possa aver visto riguardo alla "linea tenuta dal Venezuela" visto che il Venezuela neppure ha diritto di voto all'ONU, ma di fatto maduro ha condannato le sanzioni alla Russia e hector constant, ambasciatore venezuelano all'ONU, ha dichiarato l'appoggio del Venezuela alla Russia
cosa che la UE, una decina di giorni fa, ha pubblicamente condannato
 
AMLO pedira a EE.UU. que incluya a Cuba en la cumbre de las Americas | Banca y Negocios

« Insisterò con il presidente (Joe) Biden affinché nessun Paese americano sia escluso dal vertice del prossimo mese, che si terrà a Los Angeles, California, e che le autorità di ciascun Paese decidano liberamente se partecipare o meno a tale incontro, ma non si esclude chiunque", ha detto López Obrador, dopo essere stato decorato con l'ordine José Martí (eroe nazionale).

Il vertice, dal quale sono stati esclusi Cuba, Nicaragua e Venezuela, metterà l'accento sulla crisi migratoria , tema che ha centrato il tour che López Obrador conclude questa domenica nell'isola, dopo aver visitato Guatemala, Honduras, El Salvador e Belize.

Il Messico ha agito come intermediario o facilitatore tra Cuba e gli Stati Uniti nei momenti di massima tensione nel 1981, quando José López Portillo e il suo ministro degli Esteri Jorge Castañeda hanno ospitato un incontro segreto tra il Segretario di Stato Alexander Haig e il vicepresidente cubano Carlos Rafael Rodríguez.

Anche il presidente messicano Carlos Salinas è stato un intermediario tra Bill Clinton e Fidel Castro nella crisi delle travi del 1994.

In entrambi i casi sono stati i primi passi verso accordi migratori . "Il Messico sotto la presidenza di López Obrador è tornato in qualche modo allo status di perno in una relazione triangolare", ha aggiunto López-Levy.

È una " diplomazia silenziosa che avanza con cautela le possibilità di una distensione che alla fine dipenderà dalla volontà specifica dell'Avana e di Washington".
 
premesso che sono una persona coi piedi ben saldi per terra e che non si lascia andare a facili entusiasmi:

1. ho descritto l'inanellarsi di una serie di eventi recenti che - indiscutibilmente - possono rappresentare un'occasione per uno sblocco favorevole della situazione per i bondholder: prezzo dell'oil, shortage fonti energetiche a causa all'alienamento del gas e oil russo, indebolimento economico della Russia in qualitá di partner strategico della Repubblica Bolivariana, sanzioni finanziarie alla Russia che di riflesso colpiscono il Venezuela, distensione dei rapporti coi Paesi limitrofi.

2. tu stesso parli di come tutto passi imprescindibilmente per un 'accordo politico". L'accordo politico Maduro secondo te lo fa da solo o con una controparte? E la controparte quale può essere se non quella designata e riconosciuta dagli US? Parlando di fatti concreti a Città del Messico riprenderanno i colloqui tra governo e Piattaforma Unitaria che esprime le posizioni dell'opposizione e quindi anche di Guaidò.

3. È un dato di fatto mi pare che l'opposizione abbia in questi anni mancato l'occasione di parlare con un'unica voce anzichè mostrarsi divisa e litigiosa.
Guaidó ha anche le sue responsabilità in questo.

4. Nel momento in cui l'amministrazione Biden dopo un lustro decide di incontrare Maduro, con un'inversione ad U della sua linea politica estera che verteva sul disconoscimento della sua leadership lascia BEN intendere l'impellenza del Governo USA di scendere a patti. Lo fa pur mettendo a rischio la sua coerenza politica, indebolendo la figura di Guaidò e prestando il fianco ai detrattori in casa del regime di Caracas.

5. Nelle ultime settimane sarebbe miope non prestare attenzione ai segnali CONCRETI di apertura e inversione di rotta arrivati da Maduro: A. La linea tenuta dal Venezuela in sede ONU sulla guerra in Ucraina; B. la liberazione e lo scambio dei prigionieri politici con gli USA; C. L'apertura agli investimenti esteri da parte di società americane ed europee; D. La messa a punto di un agenda di lavoro con l'amministrazione Biden.

CARACAS, March 7 (Reuters) - Venezuela's President Nicolas Maduro on Monday said he agreed an agenda for future talks with a U.S. delegation that he met on Saturday, the first high-level meeting between the two countries in years.

Officials from the two countries discussed easing oil sanctions on the South American country but made little progress towards reaching a deal, five sources familiar with the matter told Reuters on Sunday, part of U.S. efforts to separate Russia from one of its key allies. read more


ERGO tu liquidi sommariamente "la mia percezione della realtà priva di fondamento"?
Io ti invito ad usare più cautela nell'esprimere sprezzanti giudizi su pensieri altrui peraltro argomentati e basati su dati oggettivi.

siamo a maggio, non in marzo.

visto che nel frattempo e' successo ben poco, mi pare chiaro che gli americani non hanno fretta, rispetto a Maduro.

l'auspicato "accordo politico" resta estremamente difficile, finche' Maduro non accetta l'idea di elezioni libere, che possono implicare perdita totale del potere, per lui e per il chavismo.
Francamente dubito gli americani benedirebbero un accordo che non prevede elezioni libere.

Ovviamente, continuo a sperare in un accordo ed a auspicarlo, ma non lo vedo purtroppo facile.

Tutto qui.
 

Con l’ex guerrigliero colombiano Gustavo Petro che nega ci sia una dittatura a Caracas al pari dell’ex sindacalista brasiliano Lula, che su Time ha incolpato i leader europei, Joe Biden e Zelensky per l’invasione russa, negli ultimi mesi il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha guadagnato sullo scacchiere internazionale una rilevanza mai avuta dal 2013, quando si è insediato a Palazzo di Miraflores.

La contraddittoria politica di Biden con Maduro

A meno che i sondaggi non siano farlocchi, e in America Latina non sarebbe una novità, quest’anno sia Petro che Lula saranno eletti presidenti rispettivamente di Colombia e Brasile. A rafforzare Maduro non sono solo loro, ma anche la contraddittoria politica estera statunitense, con Biden che il giorno dopo aver imposto l’embargo al petrolio russo ha inviato una sua delegazione di alto livello a Caracas, per tentare di sostituire l’oro nero di Putin con quello della dittatura venezuelana.

Certo, viste le furiose reazioni di quasi tutto lo spettro politico statunitense, compresi i democratici (fatta salvo Alexandria Ocasio-Cortez), l’amministrazione Biden ha poi deciso di non invitare al nono Vertice delle Americhe, in programma a Los Angeles dal prossimo 6 giugno, Maduro, in quanto dittatore. Immediato è però arrivato l’appoggio al regime chavista dagli altri due stati più rilevanti dell’America latina, ovvero il Messico e l’Argentina.

Per la gioia di Maduro, fortissima è stata infatti la condanna dell’ostracismo di Biden nei confronti dei regimi di Venezuela, Nicaragua e Cuba (anche il sandinista Ortega e il castrista Díaz-Canel sono stati esclusi da Washington) da parte dei presidenti Andrés Manuel López Obrador, e Alberto Fernández. Come del resto, naturalmente, anche da Petro e da Lula.

Il nuovo asse con l’Iran e quello con la Russia
I principali paesi dell’America latina, che ha attualmente il record di dittature socialiste, le già citate Cuba, Venezuela e Nicaragua cui per molti dovrebbe aggiungersi anche la Bolivia, non sembrano dunque affatto disposti a premere per un cambio di regime a Caracas, anzi. Maduro è poi particolarmente raggiante anche perché ha potuto approfittare dell’isolamento occidentale contro Putin per rafforzare i rapporti già molto forti proprio con la Russia. Non solo in ambito spaziale ma anche sui fronti militari, dell’intelligence ed economici.

Un altro filo diretto rafforzato da Maduro negli ultimi mesi è quello con l’Iran, culminato sabato scorso nella stipula di un patto energetico con Teheran. Il ministro del petrolio di Teheran, Javad Owyi, ha incontrato sia il presidente che il suo omologo chavista Tareck El Aissami per accordare «la costruzione di rotte e meccanismi petrolifere per superare le misure coercitive unilaterali imposte dal governo degli Stati Uniti e dai paesi alleati». Per la cronaca, El Aissami, soprannominato “il boss narcos” negli Stati Uniti, dove è nella lista dei latitanti più ricercati.

L’amicizia del Venezuela con la Cina
Ultimo tassello internazionale su cui Maduro fa leva è, naturalmente, la Cina, senza la quale la disastrata economia venezuelana non avrebbe mai retto in questi ultimi tre anni. 60 i miliardi di dollari concessi da Pechino a Caracas che oggi, dal punto di vista economico, dipende molto più dal Dragone che dall’Occidente.
Anche sul fronte interno, da tempo Maduro non era così forte, a tal punto da avere già promesso di volere fare il presidente, “almeno fino al 2030”.

Con più introiti dall’estero grazie al maggiore prezzo del petrolio, il dittatore sta consolidando molto il suo potere a Caracas negli ultimi giorni. Prima il delfino di Chávez è stato infatti ratificato alla guida del Partito Socialista Unito del Venezuela, il che comporta la sua candidatura per le presidenziali del 2024. Poi, a stretto giro di posta, è riuscito ad imporre una Corte Suprema di Giustizia su misura per lui, guadagnandosi almeno altri 12 anni di impunità in patria, visto che il mandato del massimo organismo giuridico venezuelano scadrà solo nel 2034.


Da prendere con le pinze....

Ma: o gli USA cambiano atteggiamento o non ottengono nulla anzi peggiorano la loro influenza in Sudamerica....
 
Ma: o gli USA cambiano atteggiamento o non ottengono nulla anzi peggiorano la loro influenza in Sudamerica....

Il vero problema sarebbe se "l'atteggiamento" americano si indurisce, invece di ammorbidirsi, dopo le elezioni mid-term di novembre...
 
Il vero problema sarebbe se "l'atteggiamento" americano si indurisce, invece di ammorbidirsi, dopo le elezioni mid-term di novembre...

Ma già è "il problema" e noi che dipendiamo dagli USA....

Il discorso è che si rendono sempre più invisi.... nel loro emisfero...
se a loro sta bene.... che continuino...
 
Francisco Rodríguez
@FrRodriguezc
·
May 6
Letting hardliners dictate U.S. policies in Latin America has never benefited the United States or the other countries in the region. One need only look at the decades-long failure of our Cuba policy for proof of that,” writes ⁦
@Daniellarison
⁩.


Quello che dice anche Rodriguez, intendo ....

Politica degli USA in America Latina che non porta a nulla, nessun tipo di beneficio per nessuno e li rende sempre più invisi nel loro emisfero (mica in Russia)

Contenti loro...
 
Ma sono tutti arancioni gli USA mi sa ..

Orgogliosi delle loro politiche nefaste, non vedono aldilà del loro naso....

Hanno un'inflazione galoppante, non risparmiano, hanno indici che stanno crollando di brutto.....

Non parlo solo del NASDAQ che i tecnologici soffrono degli aumenti dei prezzi .....

Ma dell'sp500 che sta testando i 4000 e li rompe sicuramente..... andando ai 3800 ..... Sperando non prosegua ai 3500.......

E gli indici europei che anche se più resilienti seguono gli indici americani....

Bah

E mercoledì la Fed ci illustra i dati dell'inflazione :p :p

Sono troppo sopravvalutati gli USA e molto inconcludenti.....

Bah

Scusate la riflessione
 
Francisco Rodríguez
@FrRodriguezc
·
May 6
Letting hardliners dictate U.S. policies in Latin America has never benefited the United States or the other countries in the region. One need only look at the decades-long failure of our Cuba policy for proof of that,” writes ⁦
@Daniellarison
⁩.


Quello che dice anche Rodriguez, intendo ....

Politica degli USA in America Latina che non porta a nulla, nessun tipo di beneficio per nessuno e li rende sempre più invisi nel loro emisfero (mica in Russia)

Contenti loro...

ed e' per questo che io sono profondamente anti-Trump, nell'interesse stesso degli americani.
ma io in USA non voto, per cui devo fare i conti con quello che gli americani decidono.

Se compri un titolo in US$, sei sottoposto in ogni caso alle decisioni del Tesoro americano e dei tribunali di NY, nel bene.. e nel male.

Meglio evitare debitori che litigano con gli americani, insomma.
 
Ma sono tutti arancioni gli USA mi sa ..

Orgogliosi delle loro politiche nefaste, non vedono aldilà del loro naso....

Hanno un'inflazione galoppante, non risparmiano, hanno indici che stanno crollando di brutto.....

Non parlo solo del NASDAQ che i tecnologici soffrono degli aumenti dei prezzi .....

Ma dell'sp500 che sta testando i 4000 e li rompe sicuramente..... andando ai 3800 ..... Sperando non prosegua ai 3500.......

E gli indici europei che anche se più resilienti seguono gli indici americani....

Bah

E mercoledì la Fed ci illustra i dati dell'inflazione :p :p

Sono troppo sopravvalutati gli USA e molto inconcludenti.....

Bah

Scusate la riflessione

siamo comunque grati agli americani, con i loro javelins, satelliti e altro, perche' se dovevamo far fede sulla difesa europea.. eravamo fritti.
 
Stato
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