Si tratta di coraggio alla fine, la ricchezza c'entra sicuramente ma non la voglio accampare come scusa (parlo del mio caso).
Tanto sia da promotore che autonomo il problema rimane uno: farsi il portafoglio. I più fortunati e scaltri sono stati i promotori che per decenni erano nel ruolo e quando si è aperta la possibilità di iscriversi con gli autonomi, lo hanno fatto portandosi via la clientela. Già abituati alla p.iva, già formati di professione (ma direi più per passione e cultura personale), già esperti con il fare commerciale.
Combinazione son tutti ricchi di famiglia. Noi poveri di famiglia dobbiamo fare i banditi da dipendenti
Sono d'accordo al 100% con
@totuccio2 questa volta (anche se ce l'ha sempre con me).
Conosco una serie sterminata di persone passate da dipendente a promotore, tutte erano relativamente "ricche". Per ricco non intendo ricco in senso assoluto: c'è quello che semplicemente aveva la seconda attività di sostentamento (es. affitti), ci sono quelli (quelle di solito) che avevano il coniuge con reddito certo cui faceva piacere nel caso la cosa fosse andata 'male' avere almeno flessibilità di orario per gestire la famiglia, c'è quello che è andato a guadagnare pochissimo non avendo grande clientela ma lieto di poter andare in palestra dato che abitava con i genitori in centro dove le case stanno a 10k al mq e non aveva carichi familiari ed anzi ci ha guadagnato di immagine nel suo gruppo sociale nel passare da bancario a consulente. Ci sono quelli che avevano "semplicemente" il padre che li appoggia con qualche risparmio a 5 zeri.
Con mutuo, stipendi del coniuge con cui non si sopravviverebbe e due figli io di gente che è saltata ne ho vista pochina. Non parliamo poi il salto nell'iperspazio che sarebbe passare da dipendente con 1800 euro il 27 del mese anche se ti ammali a consulente indipendente con partita iva, burocrazia schiacciante e rendicontazioni anche anti riciclaggio da fare da sé, software a pagamento e la speranza di persone che confidano tanto su di lui da pagarlo regolarmente a parcella (anche con mercati ballerini e ETF a portata di click da soli).
Per rispondere a
@Andrluke ho visto persone (alcune che conosco benissimo) che negli anni prima 2008 (quando in banca carriera se ne faceva) hanno venduto a tutto spiano Index Linked davvero innominabili (alcune anche con caricamenti all'entrata a due cifre e distruttori di capitale che non so come non siano uscite queste cose sui giornali), hanno rovinato la vita a persone (da me conosciute) con 100% bond argentini, hanno anche avuto chi gli ha fatto causa personale (persa) dopo aver rovinato il padre anziano e benestante con compra-vendi spregiudicati spesso senza firme o con firme false da pre-Mifid1 (chi c'era sa e ricorda che si faceva abitualmente all'epoca).
Inutile dire che hanno fatto carriera relativa (almeno a funzionario) e preso begli stipendi ed anche premi ad personam che all'epoca arrivavano a 4 zeri annuali.
Dopo il 2008 sono andati da clienti 'selezionati' accusando la banca di aver venduto porcherie e nel 2011 hanno colto la palla al balzo vendendo tutta la 'robaccia' bancaria e comprando titoli di Stato.
Ovviamente la banca li ha puniti all'istante trasferendoli e demansionandoli.
Quello è stata la 'prova del fuoco' perché si sono posti come vittime nei confronti dei clienti 'che vi dicevo? la banca mi obbigò a vendere quella schifezza, adesso che vi ho fatto recuperare mi hanno punito!' acquisendo immediata autorità.
A quel punto (2012-2013, la exit migliore di sempre) hanno fatto il salto e sono riusciti a portarsi via patrimoni significativi. I più smaliziati hanno fatto anche vertenza per mobbing (e in qualche caso a ragione, dopotutto!) mostrando gli atti ai clienti a suffragio del cattivo comportamento della banca.
A quel punto sono passati nella promozione finanziaria a collocare quello che il settore remunera di più: prodotti a rischio relativamente alto, pieni di tecnologici (es. il famoso Pictet Megatrend) e ad usarli a man bassa alzando il rischio di portafoglio dei clienti.
Inutile dire che ne è conseguito: i clienti hanno dato totalmente ragione a loro e hanno visto per la prima volta i loro patrimoni guadagnare significativamente sia con i BTP presi nel 2011-12, sia poi con i fondi ad alto rischio (anche se magari al 3% l'anno e più di commissione annua).
Alcuni di questi so che adesso guadagnano intorno ai 200mila euro l'anno.
Però con l'essere "bravi consulenti" è un altro discorso. Diciamo abili imprenditori.