Leonardo - parte V

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ogni volta che lo guardo mi rendo conto che questo titolo è davvero una m.erda come pochi...altro che notizie positive...si scende per simpatia e i conti trimestrali sono l'occasione per farlo scendere ancora di più...davvero una ca.ga.ta che è buona solo per shortare
 
fortuna che oggi è Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate

vergogna
 
Ma avete capito voi a quanto ammonta l indebitamento al 30 settembre? In alcune news a 3 miliardi in altre a 4,36 miliardi! Per forza crolla con questa confusione sui dati
 
Sono uscito ad aprile con un buon gain ma mi pare che i discorsi siano sempre gli stessi :D ... vero Delios ??
Non vedo Belkin in giro però :confused:
 
Ma avete capito voi a quanto ammonta l indebitamento al 30 settembre? In alcune news a 3 miliardi in altre a 4,36 miliardi! Per forza crolla con questa confusione sui dati

indebitamento al 30.9 4.36Bil

L’ottimo momento commerciale ci
consente di cogliere opportunità i cui effetti si protrarranno nel corso del 2022, consentendoci di
rivedere al rialzo la Guidance sugli ordini da circa 15 miliardi ad oltre 16 miliardi, di ridurre
l’indebitamento netto da 3,1 a 3 miliardi, grazie alla generazione di cassa ed incluse le operazioni
straordinarie, e di incrementare leggermente le aspettative sul FOCF di fine anno
, confermando i circa
500 milioni di euro attesi nonostante le variazioni di perimetro”.
 
Il risultato netto ordinario è cresciuto del 69% a 387 milioni, mentre il risultato netto ha segnato un incremento del 189% a 662 milioni grazie alla plusvalenza realizzata con riferimento alle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS.

Il Free Operating Cash Flow è stato negativo per 894 milioni, ma in miglioramento rispetto ai -1,39 miliardi dei primi nove mesi 2021. L’indebitamento finanziario netto è aumentato a 4,36 miliardi dai 3,12 miliardi al 31 dicembre 2021, complice anche l’acquisizione della partecipazione in Hensoldt per 617 milioni, il pagamento di 78 milioni di dividendi e la cessione da parte della controllata statunitense Leonardo DRS del business Global Enterprise Solutions e della Joint Venture Advanced Acoustic Concepts per circa 470 milioni di dollari.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Leonardo ha alzato la guidance 2022 sugli ordini a oltre 16 miliardi (da circa 15 miliardi), prevalentemente per effetto del contratto AW149 Polonia finalizzato nel terzo trimestre 2022.

Confermate le stime su ricavi ed Ebita, rispettivamente a circa 14,4-15 miliardi e 1,17-1,22 miliardi, mentre è stata rivista al rialzo la previsione sul FOCF a circa 500 milioni (da circa 470 milioni) in considerazione dell’effetto perimento.

Infine, è prevista una riduzione dell’indebitamento netto di gruppo a circa 3 miliardi (da 3,1 miliardi) per effetto di maggiori importi ottenuti a fronte delle cessioni effettuate che hanno più che compensato il costo di riacquisto delle obbligazioni denominate in dollari.
 
Dopo questa disastrosa performance, questa sera mi toccherà invitare a cena un vecchio amico ingegnere (e Signora) della THALES ALENIA SPACE ITALIA SPA di Roma che lavora a due passi da casa mia. Lo andrò a prendere all'ufficio al fine di non fargli consumare gasolio e poi lo porterò a casa. Per fortuna le figlie hanno un buon posto di lavoro e quindi non credo che da domani in poi gli faranno mancare l'indispensabile.
 
Come volumi e candelone rosso fa il paio on il 29 luglio us.
 
DA Milano Finanza
Ecco le tre incognite che fanno crollare Leonardo in Borsa anche se lo sconto con le rivali è imbarazzante, secondo Akros
di Francesca Gerosa

Titolo ko nonostante i conti superiori alle attese e il miglioramento della guidance 2022 a livello di ordini e debito netto. Il management non ha, però, fornito indicazioni sui margini attesi per il 2023. Prevalgono i rating buy sul titolo
Seduta in netto calo per il titolo Leonardo a Piazza Affari nonostante i conti del terzo trimestre superiori alle attese degli analisti (grazie all'assenza di oneri di ristrutturazione, a un tax-rate basso al 15% e alla plusvalenza per la cessione Ges/Aac) e il miglioramento della guidance 2022 a livello di ordini (+13% a oltre 16 miliardi) e debito netto (da 3,1 a 3 miliardi con un free cash flow atteso a 0,5 miliardi). L'azione crolla del 6,39% a 7,67 euro. C'è chi lamenta il fatto che il management non abbia fornito indicazioni sui margini attesi per il 2023 (il 70% del backlog è a prezzo fisso), sebbene abbia espresso fiducia nelle misure adottate per proteggere i margini.

Analisti cauti sull'andamento della profittabilità per il 2023

Per questo "assumiamo una maggior cautela sull'andamento della profittabilità per il 2023 con la stima di ebita abbassata del 4% e di eps del 5%", ha detto un analista, pur confermando il giudizio positivo sul titolo per tener conto dell'aumento strutturale delle spese militari. "Inoltre, Leonardo gode ancora di una valutazione attraente rispetto ai multipli storici e la quotazione della controllata statunitense Drs è un catalyst positivo per l'azione", ha aggiunto.

Inflazione e recessione due incognite da non sottovalutare
Per l'ufficio studi di Intesa Sanpaolo (rating buy e target price a 12,7 euro) l'upgrade della guidance conferma che il gruppo è sulla buona strada con il suo percorso di recupero e con il pieno raggiungimento degli obiettivi per l'esercizio 2022. Tuttavia, ha aggiunto Intesa Sanpaolo, "lo scenario macro e il contesto inflazionistico e recessivo per il 2023 rimangono i principali fattori da monitorare che potrebbero avere un impatto sulla performance del gruppo".

Equita Sim ha apprezzato l'utile trimestrale superiore alle attese e sottolineato la buona qualità della guidance con ricavi ed ebita confermati nonostante il deconsolidamento di Ges e il contributo negativo di Hensoldt. La sim ha, quindi, confermato le sue stime per fine anno: ricavi a 14,70 miliardi dai 14,13 miliardi del 2021, ebita a 1,216 miliardi da 1,123 dello scorso anno e utile netto a 651 milioni da 585 milioni, alzando la raccolta ordini. Il rating sul titolo resta buy con un prezzo obiettivo a 12 euro.

Mediobanca Securities ritiene che Leonardo abbia fornito un solido set di conti con un ebita sostanzialmente in linea con le sue stime e con quelle del consenso, nonostante le oscillazioni dei tassi di cambio e il deconsolidamento di Ges/Aac. "L'utile netto è stato del 9-10% al di sopra delle aspettative grazie alla riduzione dei costi ricorrenti e degli oneri finanziari. Confermiamo il rating outperform e il target price a 12,50 euro sull'azione", ha detto Mediobanca Securities.

Lo sconto di Leonardo con le società rivali è imbarazzante, secondo Banca Akros
È la valutazione ad attirare di più Banca Akros: i conti sono stati in linea con le attese. In media le rivali di Leonardo, Bae e Thalès, scambiano a circa 16 volte l'utile per azione 2023 e circa 15,7 volte il loro free cash flow. Leonardo tratta, rispettivamente, a 5,8 e 6,2 volte questi parametri; "lo sconto è semplicemente imbarazzante. Per cui manteniamo la nostra raccomandazione buy sull'azione e il prezzo obiettivo a 15 euro anche in considerazione del contesto molto favorevole", ha detto Banca Akros.

Il gruppo ha anche confermato la fusione Drs-Rada entro fine novembre/inizio dicembre e ha detto che non è prevista la cessione di quote di Drs, oltre a ribadire che l'ipotesi di fusione con Fincantieri non crea valore. Quanto all'impatto dell'inflazione elevata, il management non ha dato nessuna indicazione quantitativa, ma ha fiducia nella capacità di compensarla sebbene il 70% del backlog abbia prezzi fissi, mentre l'energia è coperta fino al 2023. Infine, a proposito del buy-back del bond da 350 milioni con tassi superiori al 6% farà risparmiare 20 milioni l'anno. Il consenso raccolto da Bloomberg registra 16 rating buy, 1 neutral, 1 sell, con un prezzo obiettivo medio a 12,37 euro. Da inizio anno il titolo guadagna un +21% rispetto al -16% dell'indice Ftse Mib. (riproduzione riservata)
 
Meno male che FTSE MIB è a +2.88, altrimenti...
Come scordare quel bel -20% del 2017.
 
Ma che e' ? Il Papa che sta spuxxanando i proventi d'elemosina per far scappare gli investitori dal piu' grosso (e solido) gruppo industriale italiano perche' produce "anche" armi ?
Se cosi' fosse, sarebbe anche ora che il suo "datore di lavoro" gli desse una bella strigliata.
 
Fincantieri 0.52€...Leonardo 7.60€.
Si incontreranno a metà strada. Direi 6.60 Leo e 0.66 Finc....e poi alle nozze.

Profumo l'ha esclusa in una dichiarazione ufficiale di due ore fa

non crea valore, ha detto
 
DA Milano Finanza
Ecco le tre incognite che fanno crollare Leonardo in Borsa anche se lo sconto con le rivali è imbarazzante, secondo Akros
di Francesca Gerosa

Titolo ko nonostante i conti superiori alle attese e il miglioramento della guidance 2022 a livello di ordini e debito netto. Il management non ha, però, fornito indicazioni sui margini attesi per il 2023. Prevalgono i rating buy sul titolo
Seduta in netto calo per il titolo Leonardo a Piazza Affari nonostante i conti del terzo trimestre superiori alle attese degli analisti (grazie all'assenza di oneri di ristrutturazione, a un tax-rate basso al 15% e alla plusvalenza per la cessione Ges/Aac) e il miglioramento della guidance 2022 a livello di ordini (+13% a oltre 16 miliardi) e debito netto (da 3,1 a 3 miliardi con un free cash flow atteso a 0,5 miliardi). L'azione crolla del 6,39% a 7,67 euro. C'è chi lamenta il fatto che il management non abbia fornito indicazioni sui margini attesi per il 2023 (il 70% del backlog è a prezzo fisso), sebbene abbia espresso fiducia nelle misure adottate per proteggere i margini.

Analisti cauti sull'andamento della profittabilità per il 2023

Per questo "assumiamo una maggior cautela sull'andamento della profittabilità per il 2023 con la stima di ebita abbassata del 4% e di eps del 5%", ha detto un analista, pur confermando il giudizio positivo sul titolo per tener conto dell'aumento strutturale delle spese militari. "Inoltre, Leonardo gode ancora di una valutazione attraente rispetto ai multipli storici e la quotazione della controllata statunitense Drs è un catalyst positivo per l'azione", ha aggiunto.

Inflazione e recessione due incognite da non sottovalutare
Per l'ufficio studi di Intesa Sanpaolo (rating buy e target price a 12,7 euro) l'upgrade della guidance conferma che il gruppo è sulla buona strada con il suo percorso di recupero e con il pieno raggiungimento degli obiettivi per l'esercizio 2022. Tuttavia, ha aggiunto Intesa Sanpaolo, "lo scenario macro e il contesto inflazionistico e recessivo per il 2023 rimangono i principali fattori da monitorare che potrebbero avere un impatto sulla performance del gruppo".

Equita Sim ha apprezzato l'utile trimestrale superiore alle attese e sottolineato la buona qualità della guidance con ricavi ed ebita confermati nonostante il deconsolidamento di Ges e il contributo negativo di Hensoldt. La sim ha, quindi, confermato le sue stime per fine anno: ricavi a 14,70 miliardi dai 14,13 miliardi del 2021, ebita a 1,216 miliardi da 1,123 dello scorso anno e utile netto a 651 milioni da 585 milioni, alzando la raccolta ordini. Il rating sul titolo resta buy con un prezzo obiettivo a 12 euro.

Mediobanca Securities ritiene che Leonardo abbia fornito un solido set di conti con un ebita sostanzialmente in linea con le sue stime e con quelle del consenso, nonostante le oscillazioni dei tassi di cambio e il deconsolidamento di Ges/Aac. "L'utile netto è stato del 9-10% al di sopra delle aspettative grazie alla riduzione dei costi ricorrenti e degli oneri finanziari. Confermiamo il rating outperform e il target price a 12,50 euro sull'azione", ha detto Mediobanca Securities.

Lo sconto di Leonardo con le società rivali è imbarazzante, secondo Banca Akros
È la valutazione ad attirare di più Banca Akros: i conti sono stati in linea con le attese. In media le rivali di Leonardo, Bae e Thalès, scambiano a circa 16 volte l'utile per azione 2023 e circa 15,7 volte il loro free cash flow. Leonardo tratta, rispettivamente, a 5,8 e 6,2 volte questi parametri; "lo sconto è semplicemente imbarazzante. Per cui manteniamo la nostra raccomandazione buy sull'azione e il prezzo obiettivo a 15 euro anche in considerazione del contesto molto favorevole", ha detto Banca Akros.

Il gruppo ha anche confermato la fusione Drs-Rada entro fine novembre/inizio dicembre e ha detto che non è prevista la cessione di quote di Drs, oltre a ribadire che l'ipotesi di fusione con Fincantieri non crea valore. Quanto all'impatto dell'inflazione elevata, il management non ha dato nessuna indicazione quantitativa, ma ha fiducia nella capacità di compensarla sebbene il 70% del backlog abbia prezzi fissi, mentre l'energia è coperta fino al 2023. Infine, a proposito del buy-back del bond da 350 milioni con tassi superiori al 6% farà risparmiare 20 milioni l'anno. Il consenso raccolto da Bloomberg registra 16 rating buy, 1 neutral, 1 sell, con un prezzo obiettivo medio a 12,37 euro. [I]Da inizio anno il titolo guadagna un +21% rispetto al -16% dell'indice Ftse Mib.[/I] (riproduzione riservata)

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Profumo l'ha esclusa in una dichiarazione ufficiale di due ore fa

non crea valore, ha detto

-7.73% invece...sarebbe creare valore per gli azionisti?
Profumo l'ho "difeso", nel limite del possibile, ma spero che venga sostituito perché davvero non ha senso quotare multipli così lontani dalla media del settore.
 
Perchè allora invece di guardare da inizio d'anno non guardiamo prima del covid dov'era l'indice e dov'è adesso,rispetto a Leonardo?
 
tempo al tempo, dopo questo sfogo di oggi per far saltare gli s.l. ricomincerà a macinare.... questo il mio parere, questi dati non posson esser ignorati per sempre dal mkt, i manovratori prima o poi e gli shortisti dovranno ricoprirsi. Io son fiducioso, i fondamentali sono ottimi e il prezzo confrontato con i competitor e addirittura ridicolo !!! Avessi liquidità incrementerei di brutto !!!
 
...mentre il mondo è andato avanti, Leonardo, con la chiusura di oggi, è tornata al 2014.
Sono affermazioni, le tue, che per quanto rispettabili, sento dire da svariati anni.
Io non parlerei di fondamentali ottimi. Andrei cautamente a rileggermeli. L'unico settore che tira è la divisione elicotteri.
Tolto questo, dai competitor, su scala globale, prendi solo schiaffi. Oltre ad avere un'importanza irrilevante. Come spesso ho detto, tralasciando il fattore governance, che è tutto un dire, hai una guerra dietro casa e non riesci a star dietro neanche ai 10 euro quando 5 anni fa ne quotavi 16! "Borsisticamente" parlando, è un titolo insulso. Mio pensiero. Ad ognuno il suo
 
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