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Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link
Ti ho pagato la cena ed anche il gelato
ti ho comprato i gioielli hai visto che belli
ti ho portato in vacanza
ti ho rifatto la stanza
ti darei la mia vita
e alloraaaa
Perché sputi
perché sputi
sul budino, dal balcone, nel panino
perché sputi
mentre guido, quando cerco di baciarti
perché sprechi la saliva.
Le antiche scritture ci rivelano che Abramo, camminando nel caldo deserto con il figlio Isacco, lo guardò sudaticcio e gli offrì una mistura di latte di capra e di ghiaccio, forse di neve sciolta. Come avesse ottenuto la neve non ci è dato a sapere, ma una cosa è sicura quello è l’antenato di tutti i gelati del mondo.
Secoli dopo Alessandro Magno, in procinto di conquistare il mondo intero, si era portato con sé la vecchia tradizione della frutta tagliata a pezzi, non a caso il padre si chiamava Filippo di Macedonia; quella fu la prima macedonia documentata nella storia e pure lui ci mise dentro un po’ di neve per renderla più fresca.
L’invenzione di Alessandro Magno passò poi agli arabi, i quali ce la restituirono con una parola che usiamo ancora oggi, ovvero il sorbetto. Ma nel frattempo gli antichi Romani avevano già capito che si poteva portare giù il ghiaccio dal Monte Soratte, tenerlo in città, conservarlo per l’estate e arricchirlo di aromi: fu così che venne inventata la grattachecca.
Le prime bevande fredde della storia erano chiamate dai Romani “nivatae potiones” ed erano a base di neve, cui venivano aggiunti miele o frutta.
In Sicilia gli Arabi portarono una bevanda chiamata Sherbert (da cui l’odierna parola sorbetto), a base di neve, frutta e zucchero di canna, una novità appena arrivata in Italia e che andò presto a sostituire il miele nelle preparazioni dolci. Grazie al potere decongelante dello zucchero, la bevanda poteva cosi essere ancora più fredda di quella preparata con il miele.
La fama dello sherbert fece nascere il mestiere del nivarolo, che in inverno raccoglieva la neve sull’Etna e la conservava pressata nei nivieri, caverne , pozzi o fosse scavate nel terreno e ricoperte da paglia o foglie
"...Una meraviglia, caro mio! Oggi è la principale attrazione di quella caverna: alta, splendida, perfettamente matura, - diciotto anni, ..., sempre allegra, sempre pronta alle feste, non fa altro che ridere a gola spiegata e ballare.
[....] Questa ragazza mi turba, mi seduce, m’inquieta, mi attira e mi spaventa. Diffido di lei come d’una trappola, e ho voglia di lei come del gelato quando si ha sete. Subisco il suo fascino, e mi avvicino a lei "
Dopo la metà del 1800 i nostri gelatieri, soprattutto veneti, invadono le capitali della Mitteleuropa, consolidando la vendita ambulante di gelato soprattutto in Austria ed in Germania.
Il ‘900 è anche il secolo in cui si inventa il cono di cialda. Fu un bellunese, Italo Marchioni, nato nel 1868 a Peaio di Vodo, nel Cadore, emigrato negli Stati Uniti ad avere l’idea e brevettarla.
Il gelato fino ad allora veniva consumato in recipienti di vetro o ceramica che venivano lavati alla buona nelle strade.
Prima il gelato veniva servito nei bicchierini in vetro che gli americani non restituivano mai, in quanto erano meravigliosi oggetti soffiati a Venezia perciò Italo fu costretto a brevettare a inizio Novecento quello che chiediamo in ogni gelateria: il cono gelato! L’idea fu di fabbricare un cono di cialda anche commestibile. L’invenzione gli sembrò così originale che decise di ottenere il riconoscimento ufficiale. Il suo disegno si realizzò il 13 dicembre 1903 quando il gelatiere presentò all’Ufficio brevetti di New York il progetto di «uno stampo per fabbricare coppe e cialde per gelati» che venne registrato con il numero 746971.
Giacomo Leopardi era golosissimo di gelati.
Sedeva presso la sua gelateria preferita, il Caffè Angioli di Via Toledo a Napoli e ordinava tre gelati. La sua stravaganza era che venissero messi uno sopra l’altro, a comporre una coppa enorme, dietro la quale spariva.
Qualcuno lo prendeva in giro, ma lui continuava a mangiare.
Pare che negli ultimi mesi della sua vita il poeta si alimentasse ormai soprattutto di gelati e un giorno, sul letto di morte, si lamentava dell’afa e del caldo. Più volte pregò perché gli portassero un gelato.
I medici, pensando che tutto quel freddo gli fosse nocivo, nonostante si trovassero a Napoli alla fine di giugno, gli offrirono una... cioccolata calda e da lì a poco se ne andò!
Cosa fai pazzo scienziato!
Perdi tempo a mescolare i genetici,
mi fai la fragola pomodoro,
ti accanisci sul melone e sulla melanzana,
ti attardi sull'insalata e sulla carota come un dio impazzito,
ma quanto devo aspettare sto gelato di pollo?
Nel 1906, nei caffè di Milano appaiono le parigine o nuvole, una porzione di gelato compressa tra due ostie di pasta wafer rotonde, quadrate o rettangolari, inventate da Giovanni Torre di Bussana, che, di ritorno da Parigi, inizia il commercio ambulante di gelati.
Il bolognese Otello Cattabriga, nel 1927, costruì la prima gelatiera automatica e, rendendo il lavoro meno faticoso, permise anche al gentil sesso l’ingresso nei laboratori di produzione.
Tra gli anni ‘50 e 60 la vera produzione di gelato artigianale rischia di scomparire, con il successo clamoroso dell’ice-cream, il gelato industriale, ampiamente reclamizzato e distribuito.
Era il 1948, la guerra era finita e in Italia cresceva il mito americano. L’azienda del geniale Angelo Motta, che già allora aveva conquistato con i suoi panettoni, cominciò a produrre un gelato su stecco: il Mottarello.
L’idea arrivava da Harry Burt, produttore di caramelle americano che nel 1920 inventò un gelato al cioccolato supportato dallo stecco di un lecca lecca.
Una bella botta di spensieratezza, che l’Italia accolse con grande entusiasmo mentre marciava a ritmo sostenuto verso il boom economico e quelli che, in fondo, sono stati gli anni che hanno cambiato davvero tutto dello stile di vita delle persone.
E l'intramontabile Coppa del Nonno? Ne assaggiai una: era stantia.
Protestai: «'Sto gelato è vecchio!».
«Ma come? Chella è 'a Coppa del Nonno!»
«E se vede ca l'ha vinciuta quand'era guaglione.»
“La mia sorellina è sul sedile davanti con un cono gelato in mano
mia madre è sul sedile di dietro seduta tutta sola
mentre mio padre esce lentamente dal parcheggio
per una prova di guida giù per Michigan Avenue
Adesso mia madre giocherella con la fede nuziale
e guarda il venditore che fissa le mani di mio padre
ci sta parlando dello sconto
che ci farebbe se potesse, ma proprio non ce la fa
beh, se io ne avessi la possibilità, giuro che so cosa farei
Amico, il giorno che vincerò la lotteria
non guiderò mai più una macchina usata
"Il raschiare della paletta di plastica sul fondo della coppetta di gelato..." Carlo Verdone - La carezza della memoria
«Io vivo di ricordi, perché sono l'unica prova che ho vissuto e che non sono solo esistito.
Il ricordo è sempre un conforto, una certezza, l'illusione di una vita che continua.
Nessuno te lo puà rubare, non può essere inquinato o manipolato. È il tuo film più vero,
più autentico. Il film della tua vita.»
Pulp Fiction è certamente il film più amato dai fans (e non solo) del regista statunitense Quentin Tarantino.
La celebre scena del ballo sulle note di You never can tell di Chuck Berry, è stata girata all’interno di un diner americano in stile anni Cinquanta, il Jack Rabbit Slim’s.
Ed è proprio all’interno di questo locale che Vincent e Mia ordinano il milkshake chiamato “5 dollars Milkshake“, il frullato che lascia estasiati i palati di entrambi.
La ricetta per il milkshake di Pulp Fiction (per 2 persone)
Ingredienti:
4 cucchiai abbondanti di gelato alla panna
4 cucchiai abbondanti di gelato alla vaniglia
Latte q.b.
Panna montata q.b.
2 ciliegie
La preparazione di questo frullato è davvero molto semplice e veloce. Si tirano fuori dal freezer il gelato alla panna e quello alla vaniglia e si mettono nel frullatore, 4 cucchiai ciascuno. La ricetta originale prevede questi due gusti, ma se ne possono scegliere anche altri a proprio piacimento.
Poi si aggiunge il latte e, se si vuole dare un gusto ancora più dolce, della frutta a pezzi. Si continua a frullare per qualche altro minuto, finché non si otterrà un composto cremoso. Una volta ottenuta la giusta consistenza, si versa il tutto in un bicchiere di cristallo alto e si conclude con una spruzzata di panna e montata e una ciliegina per decorare. Mia e Vincent lo sorseggiano con una cannuccia, ma, se preferite, si può utilizzare anche un cucchiaino.
"Una volta invece ho fatto un fioretto, fu quando le brigate rosse rapirono Aldo Moro,
mi ripromisi se si fosse salvato di non mangiare più gelati... Io sono molto goloso di gelati..."
GIULIO ANDREOTTI - DAL FILM IL DIVO
"Io ho sempre amato disperatamente, gioiosamente la vita. Quando ero molto giovane il ricordo dei campi
di concentramento in Germania faceva parte della nostra vita quotidiana. Mi dicevo; se fossi stata un
bambino ebreo e il Padreterno mi avesse chiesto: «Preferisci morire da bambino in un campo di concentramento
o preferisci non nascere?», io avrei risposto: «Preferisco nascere, così so cosa significa, sia pure per poco,
correre e ridere e mangiare il gelato e guardare il cielo azzurro». Ogni mio libro è un urlo di odio per la morte e
un grido di gioia per la vita."
“Allora fammene uno misto, ci metti fragola, cioccolato, vaniglia, limone e caffè…
Charlie mi raccomando il pistacchio”.
Una delle scene più divertenti del film “Pari e dispari”, interpretato dalla coppia Bud Spencer e Terence Hill
in cui Jhonny continua a chiedere a Charlie di preparargli un gelato al pistacchio, con l’unico gusto quindi
che Charlie non ha mentre in sottofondo passa la musica degli Oliver Onions.
Stuff - Il gelato che uccide (1985): Più lo mangi e più ti mangia (Essi mangiano)
Un’immagine del gelato diversa rispetto a quella rappresentata come un cibo delizioso di cui grandi
e piccoli non possono proprio farne a meno.
Due minatori della Georgia scoprono una strana sostanza cremosa. Dopo averla assaggiata la mettono
sul mercato con il nome ‘the stuff’, inventando così un nuovo dessert.
The stuff però riserva qualche sorpresa, si impossessa del cervello di chi lo mangia rendendolo uno zombie. E’ questa la trama della pellicola diretta da Larry Choen dove il gelato è assoluto protagonista.
Al bar entra un cliente : "Che gelati ci sono?".
"Vaniglia e cioccolato" risponde con voce molto roca il barista.
"Che hai la laringite?".
"Macche' ... ho solo vaniglia e cioccolato!".
La sua fragile sicurezza si scioglie subito,
come un gelato al mare nel giorno di ferragosto
in mano a qualcuno che ha deciso di stare a dieta.
FEDERICO MOCCIA
Scusa ma ti voglio sposare