Il cibo è passione, è amore.

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link


TIRAMISù

Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono nella tradizione contadina trevigiana: lo Sbatudin: Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa.
Già nell’ottocento nella provincia di Treviso si preparava questa crema primordiale, base del Tiramisù.
Ogni famiglia personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio: caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao, etc…

All'inizio si utilizzava come supporto il pan di spagna di gusto e tradizione austriaca (influenza delle pasticcerie viennesi sotto impero degli Asburgo).

Tiramisu_650x433_wm.jpg


Lo scrittore Giovanni Comisso ha raccontato nell’ inverno del 1968 nelle sue memorie che sua nonna Giuseppina era una devota del Tiramisù, anzi del Tirame-sospiro-sù, come Lei chiamava questo dessert e spesso consumava abitualmente come cena invernale. Il Tiramisù di nonna Giuseppina Tiretta era un trionfo di ingredienti e aspetto, giacché per la gioia di tutti grandi e piccini sovrabbondava di tutto e specialmente di cacao. I Savoiardi ben inzuppati mantenevano forma distinta ed evidente. La nobildonna impegnata attivamente nella lotta risorgimentale per dare un segnale anche nei gusti in cucina ha importato dal Piemonte i Savoiardi (biscotti tipici dei Savoia) e iniziato a diffondere questo ingrediente nel territorio trevigiano, ecco come si spiega la diffusione di questo ingrediente nell’ ottocento. Sicuramente nulla era lasciato al caso, era una forma di rivolta verso i gusti austriaci e un messaggio simbolico e patriottico di annessione del Veneto all’ Italia dei Savoia.

Un’ altro ingrediente importante del Tiramisù è il mascarpone
o mascherpone (probabilmente dal lombardo “mascherpa” che vuol dire ricotta, ma non è ricotta) zona di provenienza Lodi , Abbiategrasso, Como e Lecco.
Il Mascarpone è una crema di latte acidificata ottenuta da panna o crema di latte. Secondo alcuni storici origine di questo formaggio risale al periodo medioevale e il nome deriva da un’espressione utilizzata da un nobile spagnolo del 1200 che avrebbe detto “ Mas che bueno” ( più che buono ).

tiramis.jpg
 


Tiramisu_Fanes.jpg


L'origine "piccante" del tiramisù

Si narra che il dolce al cucchiaio più famoso d’Italia sia nato un po’ più tardi, durante gli anni ‘30, e che a inventarlo sia stata una maîtresse di una casa di piacere del centro storico di Treviso.
La donna attribuiva a questo dolce un potere afrodisiaco e rinvigorente ed era solita offrirlo agli uomini che dalla sua casa di piacere passavano ogni sera.

case-chiuse-portrait1.jpg
 

TIRAMISù

Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono nella tradizione contadina trevigiana: lo Sbatudin: Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a divenire una crema spumosa.
Già nell’ottocento nella provincia di Treviso si preparava questa crema primordiale, base del Tiramisù.
Ogni famiglia personalizzava la crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio: caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao, etc…

All'inizio si utilizzava come supporto il pan di spagna di gusto e tradizione austriaca (influenza delle pasticcerie viennesi sotto impero degli Asburgo).

Tiramisu_650x433_wm.jpg


Lo scrittore Giovanni Comisso ha raccontato nell’ inverno del 1968 nelle sue memorie che sua nonna Giuseppina era una devota del Tiramisù, anzi del Tirame-sospiro-sù, come Lei chiamava questo dessert e spesso consumava abitualmente come cena invernale. Il Tiramisù di nonna Giuseppina Tiretta era un trionfo di ingredienti e aspetto, giacché per la gioia di tutti grandi e piccini sovrabbondava di tutto e specialmente di cacao. I Savoiardi ben inzuppati mantenevano forma distinta ed evidente. La nobildonna impegnata attivamente nella lotta risorgimentale per dare un segnale anche nei gusti in cucina ha importato dal Piemonte i Savoiardi (biscotti tipici dei Savoia) e iniziato a diffondere questo ingrediente nel territorio trevigiano, ecco come si spiega la diffusione di questo ingrediente nell’ ottocento. Sicuramente nulla era lasciato al caso, era una forma di rivolta verso i gusti austriaci e un messaggio simbolico e patriottico di annessione del Veneto all’ Italia dei Savoia.

Un’ altro ingrediente importante del Tiramisù è il mascarpone
o mascherpone (probabilmente dal lombardo “mascherpa” che vuol dire ricotta, ma non è ricotta) zona di provenienza Lodi , Abbiategrasso, Como e Lecco.

Il Mascarpone è una crema di latte acidificata ottenuta da panna o crema di latte. Secondo alcuni storici origine di questo formaggio risale al periodo medioevale e il nome deriva da un’espressione utilizzata da un nobile spagnolo del 1200 che avrebbe detto “ Mas che bueno” ( più che buono ).

tiramis.jpg

grazie Maf :) per il più famoso dolce veneto, e l'illustrazione delle sue origini OK!, già la crema mi fa impazzire :yes:

Visto che recentemente hai postato i macarons, aggiungo un 'altra opera della patisserie francaise: sta arrivando la primavera coi suoi frutti ;), quindi gustiamo la tarte Fraisier

Fraisier-cake-recipecard.jpg


Apparso per la prima volta negli anni Sessanta, è stato reso celebre da Gaston Lenôtre, uno dei grandi maestri della pasticceria d'Oltralpe.
È un dolce leggero ma golosissimo e particolarmente profumato. Viene composto da due strati di pâte génoise (molto simile al classico pan di spagna), imbevuti di bagna al kirsch. Quindi si farcisce con una soffice crema mousseline, aromatizzata con bacca di vaniglia, e guarnito da tante fragole di bosco.

Bon apetit

 
Ultima modifica:
grazie Maf :) per il più famoso dolce veneto, e l'illustrazione delle sue origini OK!, già la crema mi fa impazzire :yes:

Visto che recentemente hai postato i macarons, aggiungo un 'altra opera della patisserie francaise: sta arrivando la primavera ;), quindi gustiamo la tarte Fraisier

Fraisier-cake-recipecard.jpg


Apparso per la prima volta negli anni Sessanta, è stato reso celebre da Gaston Lenôtre, uno dei grandi maestri della pasticceria d'Oltralpe e mondiale.
È un dolce leggero ma golosissimo e particolarmente profumato. Viene composto da due strati di pâte génoise (pasta genovese, molto simile al classico pan di spagna), imbevuti di bagna al kirsch. Quindi si farcisce con una soffice crema mousseline, aromatizzata con bacca di vaniglia, e guarnito da tante fragole di bosco.
Bon apetit




La tarte Fraisier non è un dolce....è un'OPERA D'ARTE! :-) :love:


Caffe-Rivoire.jpg


RIVOIRE (Firenze): Un caffè ottocentesco dove la cioccolata diventa magia

Piazza della signoria è la raffinata cornice di Rivoire, la cioccolateria storica nel centro di Firenze, un locale ricercato ed elegante
che diventa un luogo di ritrovo esclusivo.
Qui l’arte culinaria spazia dalla cucina tradizionale sapientemente reinterpretata alle desinenze ammalianti del cioccolato, originali creazioni dolciarie che coniugano tradizione e sperimentazione
Il locale fu aperto in questi ambienti nel 1872 dal cioccolatiere e pasticciere dell'Alta Savoia Enrico Rivoire, che aveva seguito il re nella nuova capitale.
Nelle intestazioni delle prime ricevute emesse dalla ditta Rivoire si legge: "Enrico Rivoire - Fabbrica di Cioccolata a Vapore". Ed è proprio per questa specialità che la ditta fiorentina divenne famosa.

Caffe-Rivoire-Firenze-500x375.jpg

Con i tavolini all'aperto magnificamente affacciati sulla piazza e su palazzo Vecchio, durante i primi decenni del Novecento divenne un affascinante "salotto" della città.
Ai tavoli di RIVOIRE® si è seduta la nobiltà fiorentina, famosi artisti e intellettuali, esploratori di tendenze e gusto dell’epoca che accompagnavano le proprie discussioni all’estatica visione di una delle piazze più belle.

Rivoire-Firenze-Fabbrica-del-cioccolato-Robb-Report-Italia.jpg


Cafe-Rivoire-150-anni-Firenze-Robb-Report-Italia.jpg
 

60fa247d1948c74775ddb413a5d8eadc.jpg


Il Caffè Paszkowski è un locale storico di Firenze, situato in piazza della Repubblica 31-35/r angolo via dei Brunelleschi, all'interno dello stabile del palazzo della Fondiaria Assicurazioni. Fa parte dei Locali storici d'Italia e nel 1991 è stato vincolato negli arredi e nella destinazione d'uso dalla Soprintendenza.

Nato come Caffè Centrale poco dopo la ristrutturazione di piazza Vittorio Emanuele II, nel 1904 fu rilevato dalla famiglia polacca Paszkowski, che ne fece prima una birreria in stile viennese, poi un "Caffè Concerto", caratteristica che mantiene ancora oggi. Il nome polacco, la cui pronuncia corretta sarebbe "Pashkòfski", viene da allora storpiato in "Pascòschi"

544314137_uxrn2IdrN2r1HPAyq6oZmITYf8q3uOOsGFf6vLLd3sc.jpg


Negli ambienti interni, con arredi risalenti alla ristrutturazione del 1935 e paesaggi nella boiserie firmati dal pittore Aldo Piantini, si diedero appuntamento molti nomi illustri: oltre alle personalità della comunità polacca residente a Firenze, Giovanni Papini, Gaetano Salvemini, Giuseppe Prezzolini, Ardengo Soffici, Gabriele D'Annunzio e in seguito Umberto Saba, Eugenio Montale, Vasco Pratolini.

web_pazkowsky_AM051535r.jpg


Il nome Paszkowski è noto anche per il film di Francesco Nuti Caruso Pascoski di padre polacco (1988), che probabilmente si ispirò al nome del caffè per il protagonista.

Al Caffè Concerto Paszkowski il punto forte dell’offerta si concentra dietro il bancone con i drink di Luca Manni che omaggiano i grandi classici della miscelazione, in gioco continuo fra passato e futuro, con un’attenzione particolare sia agli accostamenti più inusuali quanto all’avvicinamento di sapori molto conosciuti, ma che normalmente non vengono abbinati.

Daiquiri-Cromatico-scaled-e1653481714727.jpg

"Pure Purple"

Bartender: Antonino Sciortino, Enea Pappalardo, Nicola Di Maria, Davide Nasti, Damiano Cappellini

Ingredienti

4 cl Nardini Mandorla
1 cl Nardini Grappa Extrafina
3 cl Chutney Carota e Mela homemade
1 cl Spremuta di Limone fresco homemade
3 cl Yogurt alla Vaniglia
2 cl Nardini Acqua di Cedro infusa al Butterfly Pea Tea

Descrizione


Il gusto morbido della mandorla crea un perfetto equilibrio di sapori, unito all’eleganza della Grappa Extrafina e alla freschezza dell’Acqua di Cedro. Bilanciato dalla setosità dello yogurt e unito alla dolcezza della carota e alla piacevole acidità della mela, questo cocktail stupisce per la sua colorazione violacea e per il suo profilo aromatico rotondo, fresco e persistente. Pure Purple rappresenta l’anello di congiunzione tra tutti i nostri cocktail dedicati alla kermesse fiorentina sulla miscelazione, poiché dalla lavorazione delle mele e delle carote utilizzate per il chutney verrà ricavato uno degli ingrediente fondamentali degli altri drink.

AM060403r.jpg

Caffe%CC%80-Paszkowski.jpg


2.jpg
 


La tarte Fraisier non è un dolce....è un'OPERA D'ARTE! :-) :love:


Caffe-Rivoire.jpg


RIVOIRE (Firenze): Un caffè ottocentesco dove la cioccolata diventa magia

Piazza della signoria è la raffinata cornice di Rivoire, la cioccolateria storica nel centro di Firenze, un locale ricercato ed elegante
che diventa un luogo di ritrovo esclusivo.

Qui l’arte culinaria spazia dalla cucina tradizionale sapientemente reinterpretata alle desinenze ammalianti del cioccolato, originali creazioni dolciarie che coniugano tradizione e sperimentazione
Il locale fu aperto in questi ambienti nel 1872 dal cioccolatiere e pasticciere dell'Alta Savoia Enrico Rivoire, che aveva seguito il re nella nuova capitale.
Nelle intestazioni delle prime ricevute emesse dalla ditta Rivoire si legge: "Enrico Rivoire - Fabbrica di Cioccolata a Vapore". Ed è proprio per questa specialità che la ditta fiorentina divenne famosa.

Caffe-Rivoire-Firenze-500x375.jpg

Con i tavolini all'aperto magnificamente affacciati sulla piazza e su palazzo Vecchio, durante i primi decenni del Novecento divenne un affascinante "salotto" della città.
Ai tavoli di RIVOIRE® si è seduta la nobiltà fiorentina, famosi artisti e intellettuali, esploratori di tendenze e gusto dell’epoca che accompagnavano le proprie discussioni all’estatica visione di una delle piazze più belle.

Rivoire-Firenze-Fabbrica-del-cioccolato-Robb-Report-Italia.jpg


Cafe-Rivoire-150-anni-Firenze-Robb-Report-Italia.jpg

Bello OK!
Cos'è quel dolce che s'intravede? :) forse lo Zuccotto toscano?

Zuccotto-toscano-trasmissione.jpg
 
Bello OK!
Cos'è quel dolce che s'intravede? :) forse lo Zuccotto toscano?

Zuccotto-toscano-trasmissione.jpg

:clap:L'hai riconosciuto...Ma che "golosone" che sei!:-)

Giacosa.jpg


Ha riaperto poco più di un anno fa a Firenze il bar Giacosa, là dove nacque il mitico Negroni

Tornano a vivere di nuova vita le storiche mura dove nel 1919 il Conte Negroni ideò uno dei cocktail del secolo.
I fratelli Giacosa aprirono, nel 1860, la loro attività, già fondata a Torino nel 1815.
Situato tra la sede del Circolo dell’Unione e l’albergo Londres et Suisse, Giacosa divenne subito un luogo d’incontro dei dandy dell’epoca. Tra i dandy e i nobili che frequentavano l’angolo di via Tornabuoni e via della Spada vi era un personaggio il cui nome è entrato nella storia, il conte Cammillo Luigi Manfredo Maria Negroni.
All’epoca era in uso sorseggiare un calicino di Vermutte o una miscela composta da Vermouth dolce rosso di Torino, una parte di Bitter Campari e completata con uno spruzzo di acqua di seltz, nota come l’Americano.
Si narra che in un indefinito giorno del 1919 Cammillo suggerisse al giovane barista Fosco Scarselli una modifica sostanziale: Fosco, diminuisci il seltz e mettici del Gin, senza farti vedere. Nasceva così, oltre un secolo fa “un americano come il conte Negroni”, nasceva il Negroni.

e8ad974df9e17c6170a7edc06564b90a-768x496.jpg


Il menù del nuovo Giacosa, pensato dal team guidato da Luca Manni, non poteva che essere interamente dedicato all’aperitivo italiano.
L’omaggio alla tradizione, vede la presenza di “classici” Negroni, la parte centrale del menù è dedicata alle rivisitazioni in chiave moderna della tradizionale ricetta inventata dal Conte nel 1919. Nascono così creazioni come il Gibson Negroni o il Cham-on!, personale rivisitazione di un Negroni Bianco. Il futuro dell’aperitivo è invece presentato nella sezione denominata Giacosa Creations, in cui si rivisitano alcuni grandi classici dell’aperitivo italiano come il Garibaldi, rivisto qui con Savoia Americano, Chinotto, arancia e cacao, o il Cardinale, arricchito da penetranti ed affascinanti note d’incenso.

il-bar-in-lavorazione.jpg



un-drink-in-preparazione.jpg

 
:clap:L'hai riconosciuto...Ma che "golosone" che sei!:-)

Giacosa.jpg


Ha riaperto poco più di un anno fa a Firenze il bar Giacosa, là dove nacque il mitico Negroni

Tornano a vivere di nuova vita le storiche mura dove nel 1919 il Conte Negroni ideò uno dei cocktail del secolo.
I fratelli Giacosa aprirono, nel 1860, la loro attività, già fondata a Torino nel 1815.
Situato tra la sede del Circolo dell’Unione e l’albergo Londres et Suisse, Giacosa divenne subito un luogo d’incontro dei dandy dell’epoca. Tra i dandy e i nobili che frequentavano l’angolo di via Tornabuoni e via della Spada vi era un personaggio il cui nome è entrato nella storia, il conte Cammillo Luigi Manfredo Maria Negroni.
All’epoca era in uso sorseggiare un calicino di Vermutte o una miscela composta da Vermouth dolce rosso di Torino, una parte di Bitter Campari e completata con uno spruzzo di acqua di seltz, nota come l’Americano.
Si narra che in un indefinito giorno del 1919 Cammillo suggerisse al giovane barista Fosco Scarselli una modifica sostanziale: Fosco, diminuisci il seltz e mettici del Gin, senza farti vedere. Nasceva così, oltre un secolo fa “un americano come il conte Negroni”, nasceva il Negroni.

e8ad974df9e17c6170a7edc06564b90a-768x496.jpg


Il menù del nuovo Giacosa, pensato dal team guidato da Luca Manni, non poteva che essere interamente dedicato all’aperitivo italiano.
L’omaggio alla tradizione, vede la presenza di “classici” Negroni, la parte centrale del menù è dedicata alle rivisitazioni in chiave moderna della tradizionale ricetta inventata dal Conte nel 1919. Nascono così creazioni come il Gibson Negroni o il Cham-on!, personale rivisitazione di un Negroni Bianco. Il futuro dell’aperitivo è invece presentato nella sezione denominata Giacosa Creations, in cui si rivisitano alcuni grandi classici dell’aperitivo italiano come il Garibaldi, rivisto qui con Savoia Americano, Chinotto, arancia e cacao, o il Cardinale, arricchito da penetranti ed affascinanti note d’incenso.

il-bar-in-lavorazione.jpg



un-drink-in-preparazione.jpg

te ne sei accorta ieri? :D
Ma anche bartender sei diventata :clap: L'ho fatto per un paio d'estati da ragazzo, una figata


L'aperitivo moderno è stato inventato a Torino nella seconda metà dell'Ottocento, ed era appunto il Vermuth. Questo, insieme alla moda del relax dopo il lavoro verso le sei di sera, sono passati proprio a Firenze quando è diventata capitale d'Italia. :)

pairing-cibo-spritz_480x480.png


Il Conte Negroni è un grandissimo personaggio, un viveur ;). Figlio del nobile Enrico e di Ada Savage Landor (nipote del poeta Walter Savage Landor) era un avventuriero, uomo di grande fascino e di altrettanta cultura, ed era andato negli States per buttarsi alle spalle l’amore per una giovane nobildonna da cui era nato anche un figlio. La sua destinazione era il Wyoming, dove inizialmente fa il cowboy nella fattoria di Walter Cunningham.

Nel 1899 si sposta a New York, dove apre una scuola di scherma in Madison Avenue. Era il momento in cui l’arte della miscelazione era diffusissima e il cocktail era già un must have e uno status simbol in America. Camillo frequenta i club più importanti , gioca a poker, va a scommettere negli ippodromi, fa la bella vita, è uno sciupafemmine.


Poi perde la testa per una ragazza del New Jersey, che sposa e con la quale decide di far ritorno in Italia nel 1904. Per otto anni vivono a Bolgheri ospiti dei Marchesi della Gherardesca, periodo nel quale Negroni segue i cavalli da corsa della loro scuderia.

Nel 1912 decide di tornare a Firenze e ricomincia a frequentare i locali più mondani dell’epoca, tra cui appunto la drogheria Casoni (poi chiamata Giacosa) che era il top per il bere di lusso: Champagne, vini da tutto il mondo, Vermuth, eccellenti liquori.
Il nostro Paese era agli albori nell'arte della miscelazione, esistevano solo un paio di cocktail tra cui appunto quello successivamente denominato americano OK!: si fa con un bitter, un vermuth e seltz, ma a dispetto del nome fu inventato in Italia :) e poi dedicato all' "americano" Carnera, il grande pugile.

Negroni.jpg



Il Conte Negroni, abituato ai gusti più robusti dei Manhattan e Cosmopolitan della golden age nella Grande Mela, chiede di sostituire il seltz con il gin, e nasce così a Firenze quello che oggi è il più bevuto aperitivo al mondo :bow:, dal quale scaturiranno anche altri cocktails e long drinks italiani di successo.

La firma del Conte al Casoni, infine, fu uno spicchio d'arancia (che all'epoca era non facile da trovare) tuffata nell'Old Fashioned.

Cincin Maf :)

abbinamento-cibo-negroni_480x480.png
 
Ultima modifica:
te ne sei accorta ieri? :D
Ma anche bartender sei diventata :clap: L'ho fatto per un paio d'estati da ragazzo, una figata


L'aperitivo moderno è stato inventato a Torino nella seconda metà dell'Ottocento, ed era appunto il Vermuth. Questo, insieme alla moda del relax dopo il lavoro verso le sei di sera, sono passati proprio a Firenze quando è diventata capitale d'Italia. :)

pairing-cibo-spritz_480x480.png


Il Conte Negroni è un grandissimo personaggio, un viveur ;). Figlio del nobile Enrico e di Ada Savage Landor (nipote del poeta Walter Savage Landor) era un avventuriero, uomo di grande fascino e di altrettanta cultura, ed era andato negli States per buttarsi alle spalle l’amore per una giovane nobildonna da cui era nato anche un figlio. La sua destinazione era il Wyoming, dove inizialmente fa il cowboy nella fattoria di Walter Cunningham.

Nel 1899 si sposta a New York, dove apre una scuola di scherma in Madison Avenue. Era il momento in cui l’arte della miscelazione era diffusissima e il cocktail era già un must have e uno status simbol in America. Camillo frequenta i club più importanti , gioca a poker, va a scommettere negli ippodromi, fa la bella vita, è uno sciupafemmine.


Poi perde la testa per una ragazza del New Jersey, che sposa e con la quale decide di far ritorno in Italia nel 1904. Per otto anni vivono a Bolgheri ospiti dei Marchesi della Gherardesca, periodo nel quale Negroni segue i cavalli da corsa della loro scuderia.

Nel 1912 decide di tornare a Firenze e ricomincia a frequentare i locali più mondani dell’epoca, tra cui appunto il Casoni, che era il top per il bere di lusso: Champagne, vini da tutto il mondo, Vermuth, eccellenti liquori.
Il nostro Paese era agli albori nell'arte della miscelazione, esistevano solo un paio di cocktail tra cui appunto quello successivamente denominato americano OK!: si fa con un bitter, un vermuth e selz, ma a dispetto del nome fu inventato in Italia OK! e poi dedicato all' "americano" Carnera, il grande pugile.

Negroni.jpg



Il Conte Negroni, abituato ai gusti più robusti dei Manhattan e Cosmopolitan della golden age nella Grande Mela, chiede di sostituire il selz con il gin, e nasce così a Firenze quello che oggi è il più bevuto aperitivo al mondo :bow:, dal quale scaturiranno anche altri cocktails e long drinks italiani di successo.

La firma del Conte al Casoni, infine, fu uno spicchio d'arancia (che all'epoca era non facile da trovare) tuffata nell'Old Fashioned.

Cincin Maf :)

abbinamento-cibo-negroni_480x480.png

Ciao Diago...ho un sospetto sul perchè ti piacesse tanto stare dietro il bancone......Cin Cin :angel: :censored::giggle:

Poi mi sono andata a vedere che differenza c'è fra Barman e Bartender:
Il barman è un esperto di preparazione di cocktail, che siano essi alcolici o analcolici. In Italia tendiamo a generalizzare e a definire chiunque un "barman" a prescindere dal sesso ma per le donne si dovrebbero usare termini come barlady, barmaid e barwoman;
Il bartender è invece un termine generico e neutro che si traduce letteralmente con "guardiano del bar". È il responsabile di tutto ciò che c'è dietro al bancone.

sala-donatello-caffe.jpg


E adesso continuiamo ad andare a "zonzo" nelle vie del Centro di Firenze...


Il Caffè Gilli è un esercizio storico di Firenze, situato in piazza della Repubblica 36-39r, angolo via Roma (canto dei Dadaioli, dal nome dei giocatori di dadi nelle bische del Ghetto), dentro all'edificio del palazzo Levi.
Nel 1733 nella Firenze di Gian Gastone de' Medici, la famiglia svizzera Gilli aprì in via dei Calzaiuoli (presso l'edificio della loggia degli Adimari) “La Bottega Dei Pani Dolci”, una confetteria/pasticceria che presto si distinse venendo apprezzata dalla nobiltà fiorentina. A fine dell'Ottocento, dopo la creazione di Piazza Vittorio Emanuele II e dei nuovi palazzi "risanati", Caffè Gilli si spostò prima in via degli Speziali, di fronte al Caffè Trianon, poi, entro il secondo decennio del Novecento, nell'attuale ubicazione su canto dei Dadaioli.

gilli-1.jpg


La piazza, nel frattempo diventata il polo dei caffè letterari, iniziò ad essere frequentata dagli artisti e dagli intellettuali. Durante il periodo del Futurismo Gilli era frequentato da personalità come Filippo Tommaso Marinetti, Ardengo Soffici, Alberto Caligiani, Ennio Pozzi, Silvio Polloni ed Emilio Pucci. A questi nomi importanti, vanno aggiunti tra i frequentatori quei libertini spiantati che, pieni di debiti, si dice vivessero "sui chiodi", e il loro ritrovo era soprannominato il "Caffè dei fachiri".
Dal secondo dopoguerra Gilli divenne luogo d'incontro esclusivo dei giovani fiorentini, ma anche dei primi turisti che iniziarono in questi anni a frequentare la città.

torta-gilli.png


Poesie liquide, melodie per il palato in un teatro di eleganza..
Celebre è la torta Gilli,

irresistibile, già dal profumo. Incantevole, nella sua eleganza senza tempo. Incomparabile, nel sapore intenso e riconoscibile. Base al cioccolato e nocciola, morbida crema al gianduia e croccanti nocciole del Piemonte.

In un giorno di pioggia Luigi Gilli trovò riparo nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo.
Posato lo sguardo sulla piccola cupola che lo riparava, vide il blu della volta sciogliersi nel burroso castano del cacao mentre le minute stelle presero la forma di preziose nocciole dorate.

94d4d9e05e5a4d4ab95f4b461476a550.jpg


caffe-gilli-1000x600.jpg


1843_gilli.jpg

caffe-gilli-f898a2ec-d354-4941-8e32-4fac18137e5a.jpg
 
te ne sei accorta ieri? :D
Ma anche bartender sei diventata :clap: L'ho fatto per un paio d'estati da ragazzo, una figata


L'aperitivo moderno è stato inventato a Torino nella seconda metà dell'Ottocento, ed era appunto il Vermuth. Questo, insieme alla moda del relax dopo il lavoro verso le sei di sera, sono passati proprio a Firenze quando è diventata capitale d'Italia. :)

pairing-cibo-spritz_480x480.png


Il Conte Negroni è un grandissimo personaggio, un viveur ;). Figlio del nobile Enrico e di Ada Savage Landor (nipote del poeta Walter Savage Landor) era un avventuriero, uomo di grande fascino e di altrettanta cultura, ed era andato negli States per buttarsi alle spalle l’amore per una giovane nobildonna da cui era nato anche un figlio. La sua destinazione era il Wyoming, dove inizialmente fa il cowboy nella fattoria di Walter Cunningham.

Nel 1899 si sposta a New York, dove apre una scuola di scherma in Madison Avenue. Era il momento in cui l’arte della miscelazione era diffusissima e il cocktail era già un must have e uno status simbol in America. Camillo frequenta i club più importanti , gioca a poker, va a scommettere negli ippodromi, fa la bella vita, è uno sciupafemmine.


Poi perde la testa per una ragazza del New Jersey, che sposa e con la quale decide di far ritorno in Italia nel 1904. Per otto anni vivono a Bolgheri ospiti dei Marchesi della Gherardesca, periodo nel quale Negroni segue i cavalli da corsa della loro scuderia.

Nel 1912 decide di tornare a Firenze e ricomincia a frequentare i locali più mondani dell’epoca, tra cui appunto il Casoni, che era il top per il bere di lusso: Champagne, vini da tutto il mondo, Vermuth, eccellenti liquori.
Il nostro Paese era agli albori nell'arte della miscelazione, esistevano solo un paio di cocktail tra cui appunto quello successivamente denominato americano OK!: si fa con un bitter, un vermuth e selz, ma a dispetto del nome fu inventato in Italia OK! e poi dedicato all' "americano" Carnera, il grande pugile.

Negroni.jpg



Il Conte Negroni, abituato ai gusti più robusti dei Manhattan e Cosmopolitan della golden age nella Grande Mela, chiede di sostituire il selz con il gin, e nasce così a Firenze quello che oggi è il più bevuto aperitivo al mondo :bow:, dal quale scaturiranno anche altri cocktails e long drinks italiani di successo.

La firma del Conte al Casoni, infine, fu uno spicchio d'arancia (che all'epoca era non facile da trovare) tuffata nell'Old Fashioned.

Cincin Maf :)

abbinamento-cibo-negroni_480x480.png
Vicino Piazza San Marco,in un piccolo bar dietro il palazzo delle prigioni,servono un aperitivo negroni che è la fine del mondo! Quando finivo di lavorare,spesso con amici andavamo a onorarlo!
Al solito Vermouth rosso, Campari, Gin,in barman vi aggiungeva un paio di gogge di un qualcosa che rimaneva segreto. Purtroppo nei luoghi pubblici non è permesso usare prodotti nn riconoscibili indi bisogna mostrare l'etichetta del prodotto
1709712518130.png
 
Ultima modifica:
Vicino Piazza San Marco,un piccolo bar serve un aperitivo negroni che è la fine del mondo! A fine lavoro spesso andavamo a onorarlo!
Al solito Vermouth rosso, Campari, Gin,vi aggiungeva un paio di gogge di un qualcosa che rimaneva segreto. Purtroppo nei luoghi pubVedi l'allegato 2992585blici non è permesso usare prodotti non riconoscibili e gli obbligarono a mostrare il nome!

Ciao 2001 :)OK!

L'angostura :bow: si usa in svariati cocktails, soprattutto latinoamericani, tra cui uno mi piace particolarmente

1709715832935.png


perché è arancione :D, come il Paradise già postato



A Venessia come bitter oggi si utilizzano molto Campari e Aperol, ma l'originale era il Select :)

Select_SS-headerHOME-1920x1080-NEW.jpg


Cossa ti fa de bon co tuti quei bei scampeti? ;) Na busara?

Pasta-alla-busara-0D6A9323-1200x675.jpg
 
Ultima modifica:
Ciao 2001 :)
L'angostura :bow: si usa in svariati cocktails soprattutto latinoamericani, tra cui uno mi piace particolarmente

Vedi l'allegato 2992614

perché è arancione :D, come il Paradise



A Venessia come bitter oggi si utilizzano molto campari e aperol, ma l'originale era il Select :)

Select_SS-headerHOME-1920x1080-NEW.jpg


Cossa feto co tuti chei bei scampeti? ;) Na busara?

Pasta-alla-busara-0D6A9323-1200x675.jpg
:yeah: :ubriachi: Oggi si mangia e si beve!!
 
Ciao Diago...ho un sospetto sul perchè ti piacesse tanto stare dietro il bancone......Cin Cin :angel: :censored::giggle:

Poi mi sono andata a vedere che differenza c'è fra Barman e Bartender:
Il barman è un esperto di preparazione di cocktail, che siano essi alcolici o analcolici. In Italia tendiamo a generalizzare e a definire chiunque un "barman" a prescindere dal sesso ma per le donne si dovrebbero usare termini come barlady, barmaid e barwoman;
Il bartender è invece un termine generico e neutro che si traduce letteralmente con "guardiano del bar". È il responsabile di tutto ciò che c'è dietro al bancone.

sala-donatello-caffe.jpg


E adesso continuiamo ad andare a "zonzo" nelle vie del Centro di Firenze...


Il Caffè Gilli è un esercizio storico di Firenze, situato in piazza della Repubblica 36-39r, angolo via Roma (canto dei Dadaioli, dal nome dei giocatori di dadi nelle bische del Ghetto), dentro all'edificio del palazzo Levi.
Nel 1733 nella Firenze di Gian Gastone de' Medici, la famiglia svizzera Gilli aprì in via dei Calzaiuoli (presso l'edificio della loggia degli Adimari) “La Bottega Dei Pani Dolci”, una confetteria/pasticceria che presto si distinse venendo apprezzata dalla nobiltà fiorentina. A fine dell'Ottocento, dopo la creazione di Piazza Vittorio Emanuele II e dei nuovi palazzi "risanati", Caffè Gilli si spostò prima in via degli Speziali, di fronte al Caffè Trianon, poi, entro il secondo decennio del Novecento, nell'attuale ubicazione su canto dei Dadaioli.

gilli-1.jpg


La piazza, nel frattempo diventata il polo dei caffè letterari, iniziò ad essere frequentata dagli artisti e dagli intellettuali. Durante il periodo del Futurismo Gilli era frequentato da personalità come Filippo Tommaso Marinetti, Ardengo Soffici, Alberto Caligiani, Ennio Pozzi, Silvio Polloni ed Emilio Pucci. A questi nomi importanti, vanno aggiunti tra i frequentatori quei libertini spiantati che, pieni di debiti, si dice vivessero "sui chiodi", e il loro ritrovo era soprannominato il "Caffè dei fachiri".
Dal secondo dopoguerra Gilli divenne luogo d'incontro esclusivo dei giovani fiorentini, ma anche dei primi turisti che iniziarono in questi anni a frequentare la città.

torta-gilli.png


Poesie liquide, melodie per il palato in un teatro di eleganza..
Celebre è la torta Gilli,

irresistibile, già dal profumo. Incantevole, nella sua eleganza senza tempo. Incomparabile, nel sapore intenso e riconoscibile. Base al cioccolato e nocciola, morbida crema al gianduia e croccanti nocciole del Piemonte.


In un giorno di pioggia Luigi Gilli trovò riparo nella Sagrestia Vecchia di San Lorenzo.
Posato lo sguardo sulla piccola cupola che lo riparava, vide il blu della volta sciogliersi nel burroso castano del cacao mentre le minute stelle presero la forma di preziose nocciole dorate.

94d4d9e05e5a4d4ab95f4b461476a550.jpg


caffe-gilli-1000x600.jpg


1843_gilli.jpg

caffe-gilli-f898a2ec-d354-4941-8e32-4fac18137e5a.jpg


Non ti si può nascondere proprio nulla! :cool: :censored:
Direi che nella miscelazione il barman è più classico, il Bartender più movimentato :D: as You, lady Fantasia :)


P.S. dal minuto 0:50 :love:

Restiamo nel mondo degli American bar, ma cambiamo la materia prima. Una bibita che in realtà è un dessert soffice: il Milkshake.

milkshake-ante.jpg


Nasce dall'invenzione del frullatore: Stephen J. Poplawski nel 1922 brevettò il mixer drink (blender), ovvero un elettrodomestico adatto a mescolare liquidi e a preparare il latte al malto noto come Horlicks (una bevanda calda diffusa nei paesi anglosassoni). Ivar Pop Coulson iniziò ad aggiungere il gelato alla vaniglia e fu un immediato successo di pubblico.

pulp-fiction-1.jpeg


gunpowder-milkshake-madre-e-figlia-2.jpg


Lo vediamo spesso nei film statunitensi, quando arrivano al tavolo dei bicchieri grandi come portaombrelli. :D

Dopo l'invenzione sono naturalmente partite numerose varianti sul gusto dei gelati, e la fantasia si è sbizzarrita nei topping: nocciole tritate, caramello, fragole, amarene, miele, sciroppi alla frutta, cioccolato e così via

Bon apetit, ciao Maf

 
Ultima modifica:

Ciao Diago...shakerando shekerando, film e fotografie famose. :giggle:
Firenze è proprio bella...la città italiana che mi piace di più


Lot%202%20American%20Girl%20in%20Florence,%20Italy,%201951.jpg


Davanti al caffè Gilli di Firenze venne scattata la famosa fotografia di Ruth Orkin American girl in Italy 1951, che ben rappresenta quell'epoca: una bella ragazza americana che passa sul marciapiede davanti al bar e attira le attenzioni di tutto un gruppo di giovanotti.

8ec8e564e42ec92ae6c14b5a0cec11e3.jpg


Gli eleganti spazi interni conservano arredi originari che si dicono eseguiti nella bottega dei Coppedè e, sul soffitto, quattro plafonds entro cornici in stucco con ritratti di gentildonne, dovuti a Ezio Giovannozzi e databili al primo decennio del Novecento. Sul lato di via Roma è una piccola targa in bronzo che ricorda Gilli come sede ufficiale del premio Donatello.

Orkin.Jinx_03.jpg


caffe-gilli-cover.jpg
 
harrys_storia-uai-405x720.jpg


Bar Ristorante Harry’s Bar
Lungarno Amerigo Vespucci, 22R, Firenze


Leggendario locale del Giglio. Nacque come semplice “latteria” negli Anni Quaranta in via del Parione, rilevata dal barman dell'Excelsior Enrico Mariotti che, nel 1953, realizzò il sogno di trasformarla nell'elegante “Boston Bar” ma che l'amico-collega Giuseppe Cipriani di Venezia gli suggerì di chiamare Harry's Bar come il suo locale.
Ciprian da’ loro alcuni suggerimenti: la Cucina – i taglierini gratinati, il carpaccio, i gamberi al curry, la tartare, le crepes flambate al Gran Marnier, l’American Bar – il Bellini, il Martini, il Negroni.

IMG_7205.jpg


Anno 1956. Tersilio Vadorini, detto “Lio” viene chiamato da Mariotti: sara’ il mitico barman degli anni della dolce vita.

Febbraio 1963. Harry’s Bar trova la sua attuale location in Lungarno Vespucci. Gli sgabelli, originali dell’epoca, parlano tutt’oggi di alcuni celebri personaggi: l’etichetta dello champagne preferito da Margot Heminguey, la foto di Liz Taylor davanti al suo cocktail, solo per citarne alcuni. A Los Angeles viene replicato esattamente il locale con ogni particolare dei suoi arredi.

Schermata-2021-01-22-alle-15.14.27-uai-1440x754.png


Anno 1972. Sergio e Roberto figli di Enrico Mariotti cedono Harry’s Bar agli attuali proprietari; la tradizione e lo stile restano immutati.

Anno 2016. Harry’s Bar viene annoverato tra i locali storici d’Italia.

IMG_7209.jpg



23754928_1719493838061813_6990509515431791914_n.jpg

10659250_1004856336192237_2740980971085117213_n.jpg
 
Ciao 2001 :)OK!

L'angostura :bow: si usa in svariati cocktails, soprattutto latinoamericani, tra cui uno mi piace particolarmente

Vedi l'allegato 2992614

perché è arancione :D, come il Paradise già postato



A Venessia come bitter oggi si utilizzano molto Campari e Aperol, ma l'originale era il Select :)

Select_SS-headerHOME-1920x1080-NEW.jpg


Cossa ti fa de bon co tuti quei bei scampeti? ;) Na busara?

Pasta-alla-busara-0D6A9323-1200x675.jpg
Bel piatto per i foresti!! In realtà con la forbice un taglio netto cavo gli occhi r
Ciao 2001 :)OK!

L'angostura :bow: si usa in svariati cocktails, soprattutto latinoamericani, tra cui uno mi piace particolarmente

Vedi l'allegato 2992614

perché è arancione :D, come il Paradise già postato



A Venessia come bitter oggi si utilizzano molto Campari e Aperol, ma l'originale era il Select :)

Select_SS-headerHOME-1920x1080-NEW.jpg


Cossa ti fa de bon co tuti quei bei scampeti? ;) Na busara?

Pasta-alla-busara-0D6A9323-1200x675.jpg
Mia moglie gli fanno schifo gli occhi degli scampi! :5eek:Con la forbice un taglio netto occhi,bocca e antenne e gettare! Se mangiato crudo si toglie la corazza e si lascia la testa,ma qui va cucuinata. Per la Busara altro procedimento più lungo. Si cucina da parte la testa schiaccandola bene aggiungendo vino e acqua per il sughetto da aggiungere poi sulle tagliatelle assieme agli scampi cucinati!!
I gamberi lo stesso vanno curati se mangiati crudi
 

Allegati

  • 20211224_201518.jpg
    20211224_201518.jpg
    1 MB · Visite: 4
  • 20211224_201159.jpg
    20211224_201159.jpg
    402,8 KB · Visite: 4

Ciao Diago...shakerando shekerando, film e fotografie famose. :giggle:
Firenze è proprio bella...la città italiana che mi piace di più


Lot%202%20American%20Girl%20in%20Florence,%20Italy,%201951.jpg


Davanti al caffè Gilli di Firenze venne scattata la famosa fotografia di Ruth Orkin American girl in Italy 1951, che ben rappresenta quell'epoca: una bella ragazza americana che passa sul marciapiede davanti al bar e attira le attenzioni di tutto un gruppo di giovanotti.

8ec8e564e42ec92ae6c14b5a0cec11e3.jpg


Gli eleganti spazi interni conservano arredi originari che si dicono eseguiti nella bottega dei Coppedè e, sul soffitto, quattro plafonds entro cornici in stucco con ritratti di gentildonne, dovuti a Ezio Giovannozzi e databili al primo decennio del Novecento. Sul lato di via Roma è una piccola targa in bronzo che ricorda Gilli come sede ufficiale del premio Donatello.

Orkin.Jinx_03.jpg


caffe-gilli-cover.jpg


Squisita quella torta Gilli OK!


(Per i lettori: visto che è trascorso qualche anno, altri magnifici scorci che Maf aveva delineato del capoluogo toscano li trovate da questo link, post #279 e ss.
Con te partiro'... )


*​


Ciao Naccherina :), auguri per la festa della Donna


Torta-Mimosa-Moderna-al-limone-Pasticceria-Ottocento-Milano-1024x819.jpg
 
Ultima modifica:
Indietro