quattro-quattro
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“Lasciate che vi dica una cosa: se incontrate dei solitari, qualunque cosa vi raccontino, non è perchè amano la solitudine. E’ perchè hanno cercato in precedenza di amalgamarsi col mondo, e la gente continua a deluderli”Jodi Picoult - La custode di mia sorella
“Tu pensi che la realtà sia qualcosa di oggettivo, di esterno, qualcosa che abbia un’esistenza autonoma. Credi anche che la natura della realtà sia di per se stessa evidente. Quando inganni te stesso e pensi di vedere qualcosa, tu presumi che tutti gli altri vedano quello che vedi tu. Ma io ti dico, Winston, che la realtà non è qualcosa di esterno, la realtà esiste solo nella mente, in nessun altro luogo.”
GEORGE ORWELL
“Non nella mente individuale, che è soggetta ad errare ed è comunque peritura, ma bensì in quella del Partito, che è collettiva e immortale. La verità è solo ciò che il partito ritiene vero. Non è possibile discernere la realtà se non attraverso gli occhi del partito.”
George Orwell, 1984
Questo è il seguito che però se decontestualizzato dal resto del libro potrebbe trarre in inganno e sembrare poco coerente.
Orwell descrive molto bene e con largo anticipo, la situazione attuale di politica e società e tutte le gravi conseguenze dell'assenza di libertà.
Perdonami, ma è esattamente il contrario !
È la prima parte della citazione (che è incompleta e -pertanto- “tradisce” il pensiero di chi l’ha scritta) che, in quanto decontestualizzata, può trarre (e trae, in effetti) in inganno e sembrare fintamente coerente.
Se le aggiungi la seconda parte e la contestualizzi all’interno dell’opera (1984), la frase che hai riportato riprende la sua originaria forza : in questo caso estremamente critica non della “situazione attuale” di politica e società -come scrivi tu- ma della ‘veridicità’ della visione che non avviene “attraverso gli occhi del partito”.
Che è -ovviamente- un affermazione del personaggio del libro ma con cui Orwell, in realtà, non concorda assolutamente.
Ho iniziato a leggere e tradurre Orwell quando avevo 14 anni; ed è uno degli autori stranieri che conosco meglio.
È molto meno “profetico” è molto più “politico” di quanto sembri ad una prima lettura (in genere lo si legge in età adolescenziale -con gli strumenti di cui allora si dispone- e non lo si riprende più in mano quando si diventa adulti.).
Perdonami, ma è esattamente il contrario !
È la prima parte della citazione (che è incompleta e -pertanto- “tradisce” il pensiero di chi l’ha scritta) che, in quanto decontestualizzata, può trarre (e trae, in effetti) in inganno e sembrare fintamente coerente.
Se le aggiungi la seconda parte e la contestualizzi all’interno dell’opera (1984), la frase che hai riportato riprende la sua originaria forza : in questo caso estremamente critica non della “situazione attuale” di politica e società -come scrivi tu- ma della ‘veridicità’ della visione che non avviene “attraverso gli occhi del partito”.
Che è -ovviamente- un affermazione del personaggio del libro ma con cui Orwell, in realtà, non concorda assolutamente.
Ho iniziato a leggere e tradurre Orwell quando avevo 14 anni; ed è uno degli autori stranieri che conosco meglio.
È molto meno “profetico” è molto più “politico” di quanto sembri ad una prima lettura (in genere lo si legge in età adolescenziale -con gli strumenti di cui allora si dispone- e non lo si riprende più in mano quando si diventa adulti.).