cosa hanno loro che noi non abbiamo???

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Diversamente dall'Italia e diversamente dall'italiano medio in alcuni altri Paesi c'è una cultura diversa del "fallimento". Negli USA conta provarci, il risultato è secondario, ed è ovvio che sui grandi numeri di chi ci prova qualcuno ci riesca. Da noi il fallimento è un'onta, di un errore si cerca il colpevole non la soluzione ed è la normalità non provarci o fallire.
 
Volevo giusto rispondere alla domanda con questo screen
Vedi l'allegato 2811557
In pratica l'80% delle conversazioni in uno dei più grandi forum di finanza, nella sezione "startup" e "nuove iniziative imprenditoriali" vertono su:
- Tabaccherie
- Farmacie
- Gelaterie
- Bar
- Taxi
Tutte attività che, con tutto il rispetto per chi ci lavora, ma sono vecchie 100 anni e di nuovo non hanno una mazza :wall:
Non ho dubbi che se Musk e Bezos fossero nati in Italia ad andare bene oggi avrebbero un paio di bar/tabacchi e magari qualche appartamento in affitto..

Poi, negli USA l'unica vera religione è il dollaro: hanno creato un sistema tale per cui o emergi o soccombi, dalla sanità alla scuola.
Secondo me dal punto di vista della creatività e qualità sia l'Italia che l'Europa non ha poi così tanto da invidiare.. ci sono tantissime aziende italiane ed europee che forniscono tecnologie ad aziende americane di prim'ordine, da SpaceX ad Apple... solo che loro sanno fare sistema e fare in modo che tu nel migliore dei casi puoi essere un loro fornitore ma difficilmente gli fai le scarpe.
Il buon Olivetti ci ha provato e abbiamo visto come è finito...

Insomma, un bel mix di capacità, lungimiranza, capitale e quell'innata vena guerrafondaia che crea nuovi mercati :D

Vbb questo è un altro discorso più ampio che riguarda anche la geopolitica, l'America leader mondiale e i paesi satelliti. Una Apple/Microsoft in Europa non avrebbe vita.
 
Vbb questo è un altro discorso più ampio che riguarda anche la geopolitica, l'America leader mondiale e i paesi satelliti. Una Apple/Microsoft in Europa non avrebbe vita.

infatti mega aziende anche in europa stessa non ci sono. il prob nn è solo italico
 
Il discorso è complesso e lo si può prendere da tanti lati.

Il nocciolo comunque è che affinché vi sia innovazione occorrono tante condizioni che si realizzino simultaneamente.

Basta che ne manchi una, e l'innovazione non si produce.

Noi guardiamo con ammirazione negli Stati Uniti, ma non è che il loro modello sia perfetto.

Certo, è infinitamente superiore al nostro, anche se forse il termine "modello" è improprio, perché dà l'idea di qualcosa arrangiato secondo un progetto, mentre invece è un mix imprevedibile di cultura, condizioni storiche ed economiche, causalità.

Comunque, alcune idee le ho. Si tratta di idee per imprese di dimensioni molto ampie. Il concetto di start up che comincia dal piccolo per molte cose (direi per quasi tutte) non ha alcun senso.

Finora ho avuto grosse difficoltà appena ho messo il naso fuori alla ricerca di un interlocutore, ma nei prossimi giorni voglio tentare di nuovo, usando un approccio diverso. Vi terrò informati.

Però, per capire dove si annidano alcuni ostacoli vorrei citarvi il caso di Farinetti. In un intervista raccontò quando decise di vendere la sua catena di negozi di elettronica e di reinvestire il ricavato nel progetto di Eataly.

Uno si aspetterebbe che tutti gli dessero le pacche sulle spalle complimentandosi per essersi spostato su un settore che in quel momento stava esplodendo, cioè quello del cibo gourmet.

Invece intorno a lui la gente era sfuggente, quasi avesse paura di stare a fianco di uno che stava rischiando il fallimento, non sia mai che gli potesse attaccare il virus.

Che dire, questo è l'esempio di come la maggior parte delle persone è assolutamente priva di immaginazione. Cielo un fenomeno, la corsa al cibo di qualità, ma siccome non esiste un circuito distributivo dedicato, la maggior parte delle persone prendono la cosa come una sentenza. Se non c'è, vuol dire che non ci sarà mai. La gente in genere è priva di immaginazione.
 
Diversamente dall'Italia e diversamente dall'italiano medio in alcuni altri Paesi c'è una cultura diversa del "fallimento". Negli USA conta provarci, il risultato è secondario, ed è ovvio che sui grandi numeri di chi ci prova qualcuno ci riesca. Da noi il fallimento è un'onta, di un errore si cerca il colpevole non la soluzione ed è la normalità non provarci o fallire.

Questo è verissimo anche.
Basta parlare con entrambi i tipi di persone (io ho vissuto li per un periodo), loro come dici "hey potremmo provare a fare questo" il giorno dopo sono pronti a firmare le carte per provarci. Puoi dirlo a una persona senza un centesimo e quello è pronto su 2 piedi a chiedere prestiti per provare.
Da noi ora che trovi qualcuno disposto a "muoversi" al livello imprenditoriale diventi vecchio. E ovviamente vista la complessità di oggi è difficile che da solo combini qualcosa, se non hai la possibilità di incontrare persone con competenze complementari alle tue disposte a fare queste cose è ovvio che le possibilità che nasca qualcosa sono nulle.

Comunque, alcune idee le ho. Si tratta di idee per imprese di dimensioni molto ampie. Il concetto di start up che comincia dal piccolo per molte cose (direi per quasi tutte) non ha alcun senso.

Finora ho avuto grosse difficoltà appena ho messo il naso fuori alla ricerca di un interlocutore, ma nei prossimi giorni voglio tentare di nuovo, usando un approccio diverso. Vi terrò informati.
Idem, io ho roba praticamente già pronta e contatti già disponibili con l'estero, sono sempre alla ricerca di qualcuno con cui iniziare qualcosa.

Che dire, questo è l'esempio di come la maggior parte delle persone è assolutamente priva di immaginazione. Cielo un fenomeno, la corsa al cibo di qualità, ma siccome non esiste un circuito distributivo dedicato, la maggior parte delle persone prendono la cosa come una sentenza. Se non c'è, vuol dire che non ci sarà mai. La gente in genere è priva di immaginazione.

L'immaginazione dipende dal contesto culturale.
Come spiegavo qualche pagina fa gli italiani nascono in un contesto dove "il mondo" è cultura classica, architettura storica, storia in generale, filosofia, ecc. Insomma tutto il vecchiume possibile.
È ovvio che una popolazione cosi non può immaginare nulla quando c'è da innovare perché è qualcosa che non gli appartiene proprio come concetto.

L'ho detto io, l'ha ridetto un'altro utente prima e lo ripeto ancora. Forum di finanza questo, sezione "iniziative imprenditoriali" e abbiamo bar, farmacie, tabaccherie, ecc.
Questo è, gli italiani non hanno proprio la capacità di considerare che le cose che esistono non sono il limite, che puoi creare del nuovo. Per noi, per il modo in cui il nostro cervello è tarato, si può fare solo ciò che esiste già. Perché il mondo nella nostra testa è qualcosa di statico che non cambia.
Questo tipo di mentalità è impossibile da cambiare.
 
cosa ci manca? Se qualche cosa Ci manca.
Come ha fatto Elon Musk ad esempio a mettere su imprese su imprese e colossi con bilanci simili a un piccolo stato. Ha intelligenza estrema? Fame Assoluta di emergere? accettazione del rischio estremo? fortuna sfacciata simile a chi vince al superenalotto? una voglia di emergere che supera ogni umano determinazione?

Cosa hanno loro , questi superman, che noi non abbiamo? noi ci accontentiamo di briciole, di cosa minime, mentre questi uomini guadagnano o perdono in qualche minuto stipendi di un anno di un impiegato.

Perchè loro si e noi no...perchè noi stiamo qui a discutere se possiamo riuscire a mettere su un baretto del *****, o una panetteria o una farmacia o prendere una stupidissima licenza per taxi quando loro fanno decine di miliardi di euro su idee incredibili....Ma nessuno di voi in un certo momento ci ha pensato? cosa non ho che loro hanno?

Ciao
Hai letto per caso la biografia su Musk scritta da Vance.
Li ho capito chi è Musk e come è diventato l'uomo più ricco e forse brillante del pianeta
 
cosa ci manca? Se qualche cosa Ci manca.
Come ha fatto Elon Musk ad esempio a mettere su imprese su imprese e colossi con bilanci simili a un piccolo stato. Ha intelligenza estrema? Fame Assoluta di emergere? accettazione del rischio estremo? fortuna sfacciata simile a chi vince al superenalotto? una voglia di emergere che supera ogni umano determinazione?

Cosa hanno loro , questi superman, che noi non abbiamo? noi ci accontentiamo di briciole, di cosa minime, mentre questi uomini guadagnano o perdono in qualche minuto stipendi di un anno di un impiegato.

Perchè loro si e noi no...perchè noi stiamo qui a discutere se possiamo riuscire a mettere su un baretto del *****, o una panetteria o una farmacia o prendere una stupidissima licenza per taxi quando loro fanno decine di miliardi di euro su idee incredibili....Ma nessuno di voi in un certo momento ci ha pensato? cosa non ho che loro hanno?
Facile facile...
Gli italiani hanno primeggiato in molti settori fin quando si poteva fare e fin quando un imprenditore era libero di muoversi e di pensare.
Da qualche decennio non più.

Facciamoci una risata.
DEVI PAGARE LE TASSE #Shorts - YouTube
 
Puoi avere un ottima idea, ottimo piano ecc, ma se non hai le "spalle coperte".... Non vai da nessuna parte
Politica, banca che ti foraggia, un finanziatore insomma appoggi forti Imho non vai da nessuna parte

Magari da noi, ma Musk ha rischiato di fallire... Si è salvato per un pelo... Da li è partita SpaceX ed ha continuato con Tesla
 
cosa ci manca? Se qualche cosa Ci manca.
Come ha fatto Elon Musk ad esempio a mettere su imprese su imprese e colossi con bilanci simili a un piccolo stato. Ha intelligenza estrema? Fame Assoluta di emergere? accettazione del rischio estremo? fortuna sfacciata simile a chi vince al superenalotto? una voglia di emergere che supera ogni umano determinazione?

Cosa hanno loro , questi superman, che noi non abbiamo? noi ci accontentiamo di briciole, di cosa minime, mentre questi uomini guadagnano o perdono in qualche minuto stipendi di un anno di un impiegato.

Perchè loro si e noi no...perchè noi stiamo qui a discutere se possiamo riuscire a mettere su un baretto del *****, o una panetteria o una farmacia o prendere una stupidissima licenza per taxi quando loro fanno decine di miliardi di euro su idee incredibili....Ma nessuno di voi in un certo momento ci ha pensato? cosa non ho che loro hanno?

Elon Musk è Sudafricano ed è emigrato negli States. Ingegni di quel tipo ne nascono uno ogni svariati miliardi di persone. Gli USA sono la migliore nazione del mondo per fare business in termini di opportunità. Non a caso si è sempre parlato di nuovo mondo in contrapposizione al vecchio continente, l'Europa.
Anche noi avevamo in nostri Musk: vedi Leonardo Da Vinci. Ma era l'Italia del Rinascimento. Sono ormai più di 4 secoli che non siamo il centro del mondo e siamo una nazione marginale che ha cominciato a riprendersi, parzialmente, solo dopo il 1861.
Da noi manca poi una vera e propria borghesia imprenditoriale stile "anglosassone": gli imprenditori che abbiamo si sono per lo più formati negli anni '60 bruciando le tappe (nella quasi totalità dei casi erano figli dei contadini) senza avere un solido retroterra culturale e familiare ne una vera istruzione. Ne paghiamo oggi le conseguenze.
Non è un caso se abbiamo avuto il boom economico dopo una guerra mondiale ed un'iperinflazione che hanno distrutto l'economia, "annacquando" i vecchi patrimoni e le relative posizioni sociali e spostando i contadini in fabbrica, quasi azzerando, di fatto, la vecchia classe dirigente dell'anteguerra.
 
Questo è verissimo anche.
Basta parlare con entrambi i tipi di persone (io ho vissuto li per un periodo), loro come dici "hey potremmo provare a fare questo" il giorno dopo sono pronti a firmare le carte per provarci. Puoi dirlo a una persona senza un centesimo e quello è pronto su 2 piedi a chiedere prestiti per provare.
Da noi ora che trovi qualcuno disposto a "muoversi" al livello imprenditoriale diventi vecchio. E ovviamente vista la complessità di oggi è difficile che da solo combini qualcosa, se non hai la possibilità di incontrare persone con competenze complementari alle tue disposte a fare queste cose è ovvio che le possibilità che nasca qualcosa sono nulle.


Idem, io ho roba praticamente già pronta e contatti già disponibili con l'estero, sono sempre alla ricerca di qualcuno con cui iniziare qualcosa.



L'immaginazione dipende dal contesto culturale.
Come spiegavo qualche pagina fa gli italiani nascono in un contesto dove "il mondo" è cultura classica, architettura storica, storia in generale, filosofia, ecc. Insomma tutto il vecchiume possibile.
È ovvio che una popolazione cosi non può immaginare nulla quando c'è da innovare perché è qualcosa che non gli appartiene proprio come concetto.

L'ho detto io, l'ha ridetto un'altro utente prima e lo ripeto ancora. Forum di finanza questo, sezione "iniziative imprenditoriali" e abbiamo bar, farmacie, tabaccherie, ecc.
Questo è, gli italiani non hanno proprio la capacità di considerare che le cose che esistono non sono il limite, che puoi creare del nuovo. Per noi, per il modo in cui il nostro cervello è tarato, si può fare solo ciò che esiste già. Perché il mondo nella nostra testa è qualcosa di statico che non cambia.
Questo tipo di mentalità è impossibile da cambiare.


Tutto vero, ma c'è dell'altro.

Come ha fatto notare mistic investor, l'imprenditoria italiana ha avuto un grandissimo impulso nel secondo dopoguerra.

L'estrazione dei nuovi imprenditori aveva una forte componente contadina. E non è un caso. Un tempo, molti contadini emigravano nei mesi freddi per arrotondare le magre entrate. Facevano, e apprendevano, altri lavori, e questo contribuiva a formare una mentalità "problem solving".

Le persone a cui ti riferisci tu sono sostanzialmente gli individui che hanno sempre vissuto nelle città, si sono formate esclusivamente a scuola, non hanno mai visto un processo produttivo e avrebbero problemi a sostituire la ruota di una bicicletta.

Avendo lavorato in pubblicità, la mia formazione è centrata sul marketing, sul concetto di prodotto.

Il mio modo di ragionare è binario: zero, uno. Va, non va. Funziona, non funziona. Risponde a un bisogno, non va incontro a un reale bisogno.

Parlando con le persone, mi rendo conto che neppure il concetto di "prodotto" è così scontato.

Qualche sera fa parlavo con una tizia che insegna musica ai bambini e gli chiesi cosa ne pensava di un ausilio didattico con certe caratteristiche. Lei mi disse che c'erano dei filmati su YouTube che andavano in quella direzione.

Ora, un conto è un filmato, che ti mette in una posizione passiva, un conto è uno strumento ad hoc che ti consente di fare tu l'esperienza diretta, magari anche senza rendertene conto, attraverso il semplice gioco.

Gliel'ho spiegato, ma non ha capito. Continuava a ripetermi che c'erano dei tutorial su YouTube...

I problemi del settore produttivo italiano sono diversi e molteplici.

C'è anche quello culturale, abbastanza insidioso, perché te lo ritrovi dove non te lo aspetteresti.

Vedi ad esempio di blog di Elestici sul mondo delle start up e dei soggetti che, in teoria, dovrebbero selezionarle e finanziarle.

E' evidente che la maggior parte degli attori soffre di quelle limite culturale che hai ben evidenziato tu. In superficie c'è il marketing, gli studi economici, ecc., ma la base è quella che hai descritto.

Poi ci sono i problemi dimensionali. Abbiamo attori troppo piccoli in settori in cui sarebbe neceaaria una maggiore concentrazione.

Sicuramente siamo indietro sui prodotti innovativi, probabilmente a causa di un mix di scarso collegamento imprese-università, pochi fondi nella ricerca (pubblica e privata), pochi capitali indirizzati all'innovazione (che se fossero abbondanti potrebbero attenuare i due problemi summenzionati.)

Quindi, problemi macro. Non dimentichiamo che l'adesione all'Euro ha comportato una tassazione pari al 20% di ogni prodotto o servizio generato in Italia. Adesso non saprei calcolare quanto incide questo gravame, perché sono passati molti anni e in parecchi settori si sarà generata una certa deflazione salariale.

Insomma, non siamo messi benissimo. Ma non siamo certo gli unici a soffrire. Io ad esempio, non ho mai pensato che la Spagna ci avrebbe surclassato nel giro di qualche anno. A dare retta ai giornali, la Spagna dovrebbe avere da mo' un PIL pro capite nettamente superiore al nostro... Neanche la Francia sta bene. Del resto, il copione è quello: favorire il mercantilismo tedesco, facendo morire di mercantilismo i partner europei.

Se uno si ricorda quali erano le promesse che hanno accompagnato i trattati di Maastricht e di Lisbona, stenta a credere che si possa accettare tutto questo. Parliamo di un continente i cui paesi dell'area euro crescono a un tasso dell'1% all'anno...
 
... e l'ambiente favorevole, solo in USA e da nessun'altra parte, in misura molto minore in Cina e con maggiori difficoltà visto che devi essere cinese e ben ammanicato col potere politico.
 
Questo è verissimo anche.
Basta parlare con entrambi i tipi di persone (io ho vissuto li per un periodo), loro come dici "hey potremmo provare a fare questo" il giorno dopo sono pronti a firmare le carte per provarci. Puoi dirlo a una persona senza un centesimo e quello è pronto su 2 piedi a chiedere prestiti per provare.
Da noi ora che trovi qualcuno disposto a "muoversi" al livello imprenditoriale diventi vecchio. E ovviamente vista la complessità di oggi è difficile che da solo combini qualcosa, se non hai la possibilità di incontrare persone con competenze complementari alle tue disposte a fare queste cose è ovvio che le possibilità che nasca qualcosa sono nulle.


Idem, io ho roba praticamente già pronta e contatti già disponibili con l'estero, sono sempre alla ricerca di qualcuno con cui iniziare qualcosa.



L'immaginazione dipende dal contesto culturale.
Come spiegavo qualche pagina fa gli italiani nascono in un contesto dove "il mondo" è cultura classica, architettura storica, storia in generale, filosofia, ecc. Insomma tutto il vecchiume possibile.
È ovvio che una popolazione cosi non può immaginare nulla quando c'è da innovare perché è qualcosa che non gli appartiene proprio come concetto.

L'ho detto io, l'ha ridetto un'altro utente prima e lo ripeto ancora. Forum di finanza questo, sezione "iniziative imprenditoriali" e abbiamo bar, farmacie, tabaccherie, ecc.
Questo è, gli italiani non hanno proprio la capacità di considerare che le cose che esistono non sono il limite, che puoi creare del nuovo. Per noi, per il modo in cui il nostro cervello è tarato, si può fare solo ciò che esiste già. Perché il mondo nella nostra testa è qualcosa di statico che non cambia.
Questo tipo di mentalità è impossibile da cambiare.
L'ho ripetuto anche io e sono dell'idea di proporre ai moderatori di suddividere "startup" da "iniziative imprenditoriali" (nuove parliamone), se per iniziative si intendono tabaccherie, bar, gelaterie... perché con startup non hanno niente a che vedere :D

Ho solo una nota (da informatico) in merito al punto che ti ho sottolineato, ora, magari ho capito male io (o comunque non si tratta di roba informatica),
ma se mi fossi fatto dare 50€ ogni volta che qualcuno è venuto da me dicendo che aveva un'idea geniale e che voleva realizzarla probabilmente ora mi sarei comprato una Tesla :p
Mentre con le % promesse ora non ci comprerei manco un caffè al nuovissimo bar aperto sotto casa iscritto al registro delle PMI innovative :D

Io ho fondato una startup e collaborato con altre e non basta di certo l'idea e qualche contatto per creare un business di successo.
Spesso neanche le sole compentenze bastano, in ogni caso i capitali, se l'idea è veramente valida, hai competenze trasversali e ti sai vendere, puoi trovarli anche all'estero quindi la "scusa" di essere in italia per non esserci riusciti secondo me vale poco..
Poi, i numeri parlano chiari, gli investimenti in VC in italia sono tipo il 10% di quelli del resto d'europa (e siamo la 2/3 economia), confrontarci con gli US non ha neanche senso, sarebbe impietoso.
Però io sono dell'idea che se uno ha veramente l'idea e le competenze giuste qualcosa può fare anche qui ;)

In ogni caso è vero, io ho un garage ma stupidamente ci ho messo l'auto! Ecco perché non sono (ancora) milionario :(
 
Ultima modifica:
Tutto vero, ma c'è dell'altro.

Come ha fatto notare mistic investor, l'imprenditoria italiana ha avuto un grandissimo impulso nel secondo dopoguerra.

L'estrazione dei nuovi imprenditori aveva una forte componente contadina. E non è un caso. Un tempo, molti contadini emigravano nei mesi freddi per arrotondare le magre entrate. Facevano, e apprendevano, altri lavori, e questo contribuiva a formare una mentalità "problem solving".

Nelle regioni del nord est e centro italia (Veneto, Friuli, Emilia Romagna Toscana e Marche) il fenomeno è stato marcatissimo e studiato da diversi economisti (Fuà su tutti): tantissime PMI di queste regioni hanno come fondatore non il semplice contadino o bracciante ma l'ex mezzadro, ovvero il contadino che gestiva il fondo in proprio e divideva a metà utili e perdite col padrone come una sorta di "proto-imprenditore". E tutto questo nel giro di una generazione.
Questi mezzadri erano praticamente tutti accumunati da 3 fattori "culturali" comuni
1) il capitale (cioè fondo, casa e mezzi) lo metteva il padrone e loro mettevano il lavoro e una piccola partecipazione su bestiame e sementi. Il fondo mezzadrile era di fatto sempre sotto-capitalizzato
2) praticamente tutti i mezzadri, dovendo dividere col padrone, mentivano a questo sul reale ammontare della produzione
3) l'amministratore dei fondi padronali era il "fattore" che aveva il compito principale di evitare che i contadini rubassero. In genere rubava per sè, al danno tanto del padrone quanto dei contadini ed era visto con la massima diffidenza.
Oggi per le PMI a gestione familiare sono cambiati solo i tempi, ma:
1) sono sottocapitalizzate praticamente sempre (come i fondi mezzadrili di un tempo)
2) tendono a "nascondere" una parte del loro giro d'affari per pagare meno tasse (la "parte" che i loro nonni nascondevano al "sor padrone")
3) diffidano spesso di qualsiasi apporto manageriale esterno (il fattore che vessava i loro nonni)

Non è "simpatico" notare come in questo paese non cambi mai quasi nulla?
 
Questo è verissimo anche.
Basta parlare con entrambi i tipi di persone (io ho vissuto li per un periodo), loro come dici "hey potremmo provare a fare questo" il giorno dopo sono pronti a firmare le carte per provarci. Puoi dirlo a una persona senza un centesimo e quello è pronto su 2 piedi a chiedere prestiti per provare.
Da noi ora che trovi qualcuno disposto a "muoversi" al livello imprenditoriale diventi vecchio. E ovviamente vista la complessità di oggi è difficile che da solo combini qualcosa, se non hai la possibilità di incontrare persone con competenze complementari alle tue disposte a fare queste cose è ovvio che le possibilità che nasca qualcosa sono nulle.


Idem, io ho roba praticamente già pronta e contatti già disponibili con l'estero, sono sempre alla ricerca di qualcuno con cui iniziare qualcosa.



L'immaginazione dipende dal contesto culturale.
Come spiegavo qualche pagina fa gli italiani nascono in un contesto dove "il mondo" è cultura classica, architettura storica, storia in generale, filosofia, ecc. Insomma tutto il vecchiume possibile.
È ovvio che una popolazione cosi non può immaginare nulla quando c'è da innovare perché è qualcosa che non gli appartiene proprio come concetto.

L'ho detto io, l'ha ridetto un'altro utente prima e lo ripeto ancora. Forum di finanza questo, sezione "iniziative imprenditoriali" e abbiamo bar, farmacie, tabaccherie, ecc.
Questo è, gli italiani non hanno proprio la capacità di considerare che le cose che esistono non sono il limite, che puoi creare del nuovo. Per noi, per il modo in cui il nostro cervello è tarato, si può fare solo ciò che esiste già. Perché il mondo nella nostra testa è qualcosa di statico che non cambia.
Questo tipo di mentalità è impossibile da cambiare.

Ciao Castiel, ti andrebbe di fare due parole sul tuo progetto?
 
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Ho solo una nota (da informatico) in merito al punto che ti ho sottolineato, ora, magari ho capito male io (o comunque non si tratta di roba informatica),
ma se mi fossi fatto dare 50€ ogni volta che qualcuno è venuto da me dicendo che aveva un'idea geniale e che voleva realizzarla probabilmente ora mi sarei comprato una Tesla :p
Mentre con le % promesse ora non ci comprerei manco un caffè al nuovissimo bar aperto sotto casa iscritto al registro delle PMI innovative :D
(


Ciao Castiel, ti andrebbe di fare due parole sul tuo progetto?

L'ultima start up a cui ho partecipato riguarda la raccolta dei dati sanitari in prima persona da parte dei pazienti attraverso dispositivi con hardware di gran lunga peggiore della concorrenza (ma quindi con costi molto piu bassi) ma basato sul fatto che sarà un circuito chiuso con gli ospedali e che quindi i dati dei pazienti non passeranno attraverso la società che distribuisce i suddetti dispositivi (come accade negli altri casi).
Sfruttando in pratica la concentrazione e la sensibilizzazione delle persone che c'è stata in questi anni sulla privacy dei propri dati.
Non metto dettagli sui dispositivi in se o sul modo in cui vengono raccolti i dati per ovvi motivi.

La cosa è in sviluppo adesso quindi vedremo come andrà ma almeno non è una tabaccheria quindi contento a prescindere di provarci.
 
Ciao Castiel bellissimo progetto che a parer mio ha tantissimo potenziale.

Se farai qualche investors day pitch summit ecc fammi sapere che verrò volentieri ad approfondire la cosa.
 
L'ultima start up a cui ho partecipato riguarda la raccolta dei dati sanitari in prima persona da parte dei pazienti attraverso dispositivi con hardware di gran lunga peggiore della concorrenza (ma quindi con costi molto piu bassi) ma basato sul fatto che sarà un circuito chiuso con gli ospedali e che quindi i dati dei pazienti non passeranno attraverso la società che distribuisce i suddetti dispositivi (come accade negli altri casi).
Sfruttando in pratica la concentrazione e la sensibilizzazione delle persone che c'è stata in questi anni sulla privacy dei propri dati.
Non metto dettagli sui dispositivi in se o sul modo in cui vengono raccolti i dati per ovvi motivi.

La cosa è in sviluppo adesso quindi vedremo come andrà ma almeno non è una tabaccheria quindi contento a prescindere di provarci.

Mi sembra un buon progetto, anche io ho lavora su progetti in ambito iOT.
Ora la mia startup invece si occupa di stampa 3d 😉
 
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