Volendo ritornare sulla questione fonti energetiche, prezzi e crisi in UKR, mi permetto di citare un qualcosa che sembra sia avvenuto qui nella vecchia e cara Europa, e che collego alla situazione corrente in UKR, sembra - anzi è certo - che lo scorso fine ottobre (era il 29 OTT), in un incontro tenutosi a Lugano, tra la russa GAZPROM e la nostra ENI, si è siglato un accordo con il quale le compagnie energetiche italiane continuano a collaborare con Gazprom sulla base di contratti a lungo termine, e oggi hanno la possibilità di acquistare gas a prezzi inferiori , direi, molto inferiori a quelli di mercato, i cosiddetti spot, che sono aumentati in modo significativo, sullo sfondo del rigido inverno e del deficit di approvvigionamento.
Faccio osservare che quanto sopra oltre ad essere pubblicamente accessibile da diverso tempo (
Eni e Gazprom siglano accordo sui contratti di fornitura gas in essere), è stato sottolineato da Putin proprio qualche giorno fa e si è avuto notizia da noi proprio in coda ad un TG della rete RAI3 (un'edizione delle 14.20 di qualche giorno fa).
Ora un'ipotesi maliziosa può essere che, poichè ENI all'ultimo momento ha fatto a Putin lo sgarbo di non partecipare all'incontro, questi ha contraccambiato cominciando a "scoprire gli altarini".
Secondo alcuni, potrebbe esserci un'ulteriore ipotesi (del tipo "ipotesi nell'ipotesi") e cioè queste forniture, a suo dire a prezzi molto inferiori a quelle di mercato a spot, poi sono state da noi utilizzate per le necessità nazionali, oppure rivendute in parte come spot, ai partner UE o extra UE , dubbio avvalorato anche dalle parole di elementi del governo che nelle proposte per calmierare l'aumento di elettricità e Gas , vi era quella di una tassa sugli extra-profitti delle compagnie energetiche.
Tuttavia secondo alcuni esperti del settore, quest'ultima ipotesi sarebbe tecnicamente irrealizzabile.
Ma, a parte quest'ultimo dettaglio, io vorrei soffermare l'atteznione sul fatto che si tratta tuttavia di informazioni di tipo strettamente riservato e quindi in ogni caso non possono essere divulgate e ben difficilmente verranno mai rese note.
Il non voler render noto i prezzi contrattati in quell'incontro, credo rientri appunto nel discorso che il voler render noto quei prezzi, dovrebbe comportare che lo dovrebbero fare tutti e ciò è abbastanza impensabile. Va detto che, nel rapporto tra fornitore e cliente che contribuisce a formare i prezzi, esistono anche elementi collegati a cose come: eventuali partecipazioni incrociate, compartecipazione in investimenti affondati, rapporti di politica estera bilaterali, ecc. Tutte cose che se ad esempio, un paese cliente o le sue aziende del settore divulgassero, mentre un altro paese no, potrebbero costituire un elemento di forte vantaggio per il sistema di quest'ultimo o la perdita della propria posizione di vantaggio.