La minaccia che i russi chiudano il rubinetto è una cosa che non esiste. I russi fintantochè ricevono i pagamenti non chiuderanno mai i rubinetti. L'unico caso in cui i rubinetti si sono parzialmente chiusi sono stati i rubinetti dei gasdotti che passano per l'Ucraina a causa dei battibecchi fra Ucraina e Russia. Nell'ottica russa il Nordstream 2 serve a bypassare l'Ucraina ed evitare quindi discontinuità nelle forniture di gas.
Per esempio ce ci fosse la guerra fra Ucraina e Russia il gasdotto ucraino diventerebbe inutilizzabile. Ma Nordstream 2 esiste e quindi le forniture potrebbero essere garantite, semprechè non siano gli stessi europei a non volere più il gas. La presenza di Nordstream 2 in sè aumenta la sicurezza energetica dell'Europa. Questo agli americani non interessa. Agli americani interessa ostacolare l'interscambio fra i suoi alleati e i suoi percepiti avversari perchè l'interscambio commerciale è un ostacolo alla guerra e perchè gli americani vogliono danneggiare i loro percepiti "avversari".
Alla Russia interessa essere un fornitore affidabile perchè sanno che questo è nei loro stessi interessi di fornitore.
Ricattare un paese minacciando di chiudere i rubinetti è solo cattiva politica.
I russi chiudono i rubinetti solo in un caso; quando il consumatore di gas non paga.
Il denaro che proviene dalla vendita di gas è importante. Ma la Russia esporta praticamente nell'intero spettro delle commodities. E' uno stato con una bilancia commerciale fortemente positiva e con una situazione finanziaria molto forte. Se ci fossero delle sanzioni che blocchino effettivamente lo scambio di merci fra la Russia e il resto del mondo, dubito che i Russi non avrebbero di che portare in tavola per il semplice fatto che anche nell'ambito delle merci agricole sono un paese esportatore, come lo è l'Ucraina peraltro. Il problema alimentare riguarderebbe più il resto del mondo. In una situazione di reale embargo stile Iran alla Russia verrebbero a mancare macchinario e componenti hi tech che il suo apparato industriale impiega. Questo potrebbe essere il vero problema per la Russia. Però l'ipotesi di un embargo stile Iran appare irrealistica. A dire la verità anche la continuazione delle sanzioni contro l'Iran appaiono poco probabili.
Quindi in teoria la crisi Ucraina non è detto affatto che si sgonfi perchè la Russia potrebbe anche sostenere il peso delle sanzioni. Il resto del mondo farebbe molta fatica senza le merci Russe. In particolare in questo momento in cui l'inflazione nei paesi occidentali è molto preoccupante. Non credo siano le sanzioni a trattenere la Russia: difficilmente gli occidentali possono permettersi una crisi globale sui mercati. Quello che trattiene la Russia probabilmente è che se anche conquistano l'Ucraina, poi come la gestiscono? Probabilmente i Russi vorrebbero raggiungere un accordo di coesistenza con l'Ucraina che non apra le porte alla NATO, evitando il ricorso delle armi. Ma non sanno come fare.
Chiudere i rubinetti, sarà (forse) anche cattiva politica, ma di fatto, alcuni decenni fa è accaduto (crisi del petrolio e conseguente austerity, credo di ricordare fu nel 1973 a seguito dello scontro arabo-israeliano aka guerra dello Yom Kippur), che anche li fu uno scontro tramite proxy, tra il mondo occidentale e la ex URSS.
Quindi se è successo una volta, non è affatto detto che non possa accadere una seconda volta; sarebbero solo diversi gli attori (parte di essi).
La questione strategica dei tubi, sta tutta qui, si deve evitare come la peste dal dipendere da un solo fornitore, ed è così su tutto ciò che assume rilevanza strategica : ma noi perché compriamo chessò armamento (quello Hi end) da paesi "amici" e non da altri?
Perché, viceversa, alcuni paesi (i.e. Egitto e paesi del Golfo), hanno un così variegato arsenale di armi se non perché in caso di conflitto potrebbero vedersi chiudere i "rubinetti logistici" delle parti di ricambio? e, quindi, o soffrono di una sindrome di "volersi far male da soli" nel gestire il quotidiano, con un armamentario il più diversificato possibile, oppure perché vogliono scongiurare quello che ho appena detto.
Anzi chiedetelo proprio ai russi, cosa ha significato - per una parte della sua industria aeronautica - aver, di fatto, perso l'Ucraina, proprio quell'Ucraina che gli progettava e forniva motori (non certo hi tech, ma questo è altro discorso), necessari per alcune linee di produzione aeronautiche!
Circa la questione alimentare, ma sbaglio o proprio voi avete già scritto su ste pagine che l'epoca dell'agroalimentare (e se ho letto bene), dei tessuti è finita, o, è al massimo attività di nicchia?
E, la cosa, mi trova d'accordo : ad esempio proprio noi italiani, quanto possiamo tirare avanti con "battaglioni" di pizzaioli, fattorini, camerieri e gestori d'albergo se non di BnB? Mi sembra evidente che la società cambia, si evolve e comunque si è sempre alla ricerca di un maggior valore aggiunto da assicurare al sistema Paese; e, pensiamo forse che questo lo si faccia esclusivamente con le categorie di lavoratori che ho appena citato, o, nel caso della Russia, visto che ha un (a mio avviso presunto), surplus alimentare con questo?
francamente ho dei dubbi, e questi (i dubbi) me li fa venire l'osservare alcuni comportamenti adottati dallo "zar" Putin proprio nei confronti di quello che in molti definite il suo partner ideale : la Cina; cioè chiedetevi come mai proprio in fatto di vendita di armamenti "hi end" (i.e. sistema S-400, caccia Su-57) ci va con i classici "piedi di piombo" nel cedere quella tecnologia?
(e per dirla tutta, quella tecnologia, non intende cederla neanche ad altri, vds India - quasi nemico "mortale" della Cina -), perchè questo avviene?
Le mie banali risposte sono essenzialmente due :
1. Mai consegnare le "chiavi di casa" al primo che mi si presenta davanti;
2. per le ragioni sopra esposte : la tecnologia è l'oro di oggi e di domani, mi costa investimenti e sacrifici, di certo non la regalo.