Considerazioni sulla crisi in Ucraina

Nel discorso di Limes mi ritrovo, semplicemente perché la geopolitica è quella.

Non ho detto che non vedo "nessun pericolo" dagli Stati Uniti, solo che non mi sembra siano un ostacolo alla prosperità economica dell'Europa. Sono invece un ostacolo alla libertà strategica dell'Europa, quello certamente.

Interscambio commerciale con la Cina ne abbiamo avuto anche troppo, quello con la Russia proseguirà anche se l'egemone mugugna, perché è l'unico modo di rifornire seriamente di materie prime l'Europa.

L'interscambio commerciale dei paesi aumenta sempre le disponibilità economiche dei partecipanti.
Il fatto che gli Stati Uniti impongano agli europei limitazioni al commercio (per la tutela di interessi statunitensi) si traduce in un danno economico per gli europei stessi. Gli Stati Uniti sono certamente un ostacolo alla prosperità economica dell'Europa. Tu ignori questi fatti e accetti assunti geopolitici indimostrati.
Fra l'altro scusa, cos'è la geopolitica?
Al giorno d'oggi il sostantivo "scienza" si concede a cani e porci.
C'è la scienza economica, psicologica, astrologica e immagino anche quella geopolitica e chi più ne ha, più ne metta.
Il problema è che non basta questo per rendere una disciplina una scienza esatta.
In questi ambiti un certo scetticismo è d'obbligo, specie quando ci sono affermazioni che non sembrano basate sui fatti.
 
Non condivido molto la linea su cui si è sviluppato questo thread. La mia idea di imperialismo-colonialismo economico generalmente prevede che i paesi "sudditi" vengano tenuti, a forza se necessario, come meri fornitori di materie prime mentre la lavorazione e quindi il valore aggiunto viene fornito tutto dal dominatore che rivende i prodotti finiti guadagnando un surplus che gli permette pure di acquistare i gioielli migliori del paese suddito. Non è questo il modo in cui funziona il rapporto Usa-Ue, e non a caso infatti sono in molti negli Usa che si lamentano dell'Ue.
Questo perchè, economicamente, siamo comparabili anche se in alcuni settori - come i recenti servizi digitali - non contiamo niente. La bilancia commerciale è chiara, gli Usa sono importatori netti dell'Ue, il che significa un flusso di denaro verso di noi. Che molto di quel denaro torni negli Usa per essere poi gestito o investito non cambia il succo, quelli sono valori che un giorno possono e saranno disinvestiti perchè gli investitori se li godano qui da noi.
Viceversa, molta della prosperità europea è dovuta alla pax americana, e gli europei notoriamente non pagano la quota che pure hanno promesso, il famoso 2% del pil requisito minimo per essere membri Nato. Ripeto, questa è fonte di molta amarezza in alcune fasce della popolazione Usa: giustamente si chiedono perchè devono pagare i soldati che proteggono gli europei, quando detti europei con i soldi risparmiati si concedono generose reti sociali.
Piuttosto, ci sarebbe da chiedersi perchè gli europei hanno difficoltà a sviluppare nuovi business e nuove idee con la stessa rapidità. Tirando un po' a casaccio, direi che la differenza è che gli Usa sono davvero un super-stato quindi anche il mercato degli investimenti è collettivo e viceversa l'espansione in tutti i 50 stati. Viceversa, se una startup francese ha un buon progetto, sempre francese rimane e non c'è alcun motivo o interesse per spagnoli, tedeschi, italiani ecc di sostenerla e favorirne l'espansione anche a casa propria.

Mamma mia, sono sul punto di piangere per i poveri americani dell'America First.
Se non mi ricordo male era Washington quello che pretendeva che i suoi schiavi fossero contenti di esserlo.
Ecco se leggesse il tuo commento, penso che sarebbe soddisfatto.
 
Mamma mia, sono sul punto di piangere per i poveri americani dell'America First.
Se non mi ricordo male era Washington quello che pretendeva che i suoi schiavi fossero contenti di esserlo.
Ecco se leggesse il tuo commento, penso che sarebbe soddisfatto.

Il sarcasmo non è un'argomentazione. E le uniche limitazioni al commercio chieste, neanche imposte, dagli Usa (che mi risultino) sono contro Russia e Cina. Ed in entrambi i casi credo sarebbe stato meglio starli a sentire... o, perlomeno, diversificare e di molto le forniture del gas oltre a quello russo.
 
L'interscambio commerciale dei paesi aumenta sempre le disponibilità economiche dei partecipanti.
Il fatto che gli Stati Uniti impongano agli europei limitazioni al commercio (per la tutela di interessi statunitensi) si traduce in un danno economico per gli europei stessi. Gli Stati Uniti sono certamente un ostacolo alla prosperità economica dell'Europa. Tu ignori questi fatti e accetti assunti geopolitici indimostrati.
Fra l'altro scusa, cos'è la geopolitica?
Al giorno d'oggi il sostantivo "scienza" si concede a cani e porci.
C'è la scienza economica, psicologica, astrologica e immagino anche quella geopolitica e chi più ne ha, più ne metta.
Il problema è che non basta questo per rendere una disciplina una scienza esatta.
In questi ambiti un certo scetticismo è d'obbligo, specie quando ci sono affermazioni che non sembrano basate sui fatti.

Mettersi in discussione è sempre una buona cosa, è un pricipio che vale per me e anche per te :cool:

Mi sembra che sei tu a partire con una tesi preconcetta, cioè che "gli USA sono un ostacolo alla prosperità economica dell'Europa" senza fornire argomentazioni geopolitiche valide, ma solo portando esempi specifici.
 
Mettersi in discussione è sempre una buona cosa, è un pricipio che vale per me e anche per te :cool:

Mi sembra che sei tu a partire con una tesi preconcetta, cioè che "gli USA sono un ostacolo alla prosperità economica dell'Europa" senza fornire argomentazioni geopolitiche valide, ma solo portando esempi specifici.

Non è una tesi preconcetta. Se gli Stati Uniti pongono limiti alle possibilità di commerciare con altri paesi, essi stanno limitando la prosperità economica europea. Io non sto portando argomentazioni geopolitiche: non credo che siano molto utili in questo caso. E' noto da qualche secolo che il commercio aumenta la prosperità dei partecipanti. E che la sua limitazione la diminuisce. Fra l'altro non è neanche un risultato di qualche teoria economica (per fortuna) ma si tratta di un fatto geometrico. E' un po' come affermare che la matrice di Wronski ha determinante diverso da zero. Direi che è una delle poche ancore che hanno gli economisti. Per favore non togliere loro anche quella perchè altrimenti vanno proprio alla deriva.
 
Pangolino, sei troppo pieno di pregiudizi verso gli americani per far discorsi accettabili. Persino il tuo gergo è rimasto agli anni '60-70.

"L'interscambio commerciale dei paesi aumenta sempre le disponibilità economiche dei partecipanti".
Pur da liberista austriaco, questa cosa è smentita dai fatti. Oggi è palese a tutti che i paesi occidentali abbiano totalmente sbagliato a accettar senza vincoli la Cina nel WTO. L'interscambio funziona se non ci sono rapporti sbilanciati. Non che tu per produrre in Cina debba aprire una jv con una società cinese, amministratori cinesi e condividere il know how. Non parliamo poi dei vincoli all'import e degli aiuti alle aziende locali.

E qui entra in gioco la geopolitica. Perché la Cina ha sempre giocato bene sulle divisioni e le debolezze europee , sul mercantilismo tedesco e la grandeur francese. Ecco quindi l'accordo ue-cina che si sostanzia di fatto in accordo Germania-Francia con la Cina, tanto che c'erano Merkel e Macron. E infatti solo loro ci hanno guadagnato dall'interscambio con la Cina. La Germania con l'export e la sua manifattura, in primis l'auto. La Francia con accordi per le sue grandi imprese pubbliche e private. Gran parte dell'Europa, e sicuramente l'Italia, non ci ha certo guadagnato o vuoi sostenere che grazie all Cina nel WTO abbiamo avuto una super crescita?
E alla fine lo stanno capendo pure i tedeschi, anche se hanno sempre la pressione delle loro grandi imprese, quanto sia pericoloso proseguire in questa strada in cui diventi dipendente da uno stato autoritario che senza rispetto di alcun diritto (civile, ambientale, del lavoro ...) gioca alla pari con le tue aziende che invece sommergi di regole.

L'Europa è geopolitacamente dipendente (altrimenti si fa il suo esercito e ne paga le conseguenze in termini di soldi e vite) e le conviene senza dubbi star sotto l'egemonia americana. A maggior ragione per l'Italia che grazie agli americani si può svincolare da francesi e tedeschi. Perché i vicini sono da tener stretti ma in geopolitica sono anche i principali rivali.

Nel caso ucraino francamente anche se non sono antirusso non capisco cosa vogliano fare. Perché il problema è la Russia non l'Ucraina che si sta semplicemente difendendo. Tanto meno gli Usa.
Per quanto riguarda il gas ancora una volta il problema è europeo e la sua miopia nel perseguire utopie assurde (non del tutto dissimili da quelle del secolo scorso). E l'anello debole è sempre la Germania che gioca sempre solo sul tavolo dell'economia (e dei diritti sigh) non capendo nulla di geopolitica. Perché l'energia è un ambito che devi governare, non puoi essere dipendente da altri (come per il 5g per la telefonia). E loro che fanno? Smantellano le centrali nucleari che sono pure la soluzione migliore per contrastare il riscaldamento globale. Una soluzione stile novax, ideologica e non scientifica oltre che geopolitica.
Guarda caso gli unici che hanno sviluppato piani energetici seri, sfruttando anche il nucleare, sono la Francia, l'unica che ne capisce di geopolitica anche se sarà sempre limitata e i paesi che storicamente sono stati sotto la minaccia russa (est europa e finlandia). Questo ti fa capire cosa è la geopolitica che deve governare anche le scelte economiche. Se l'Europa invece di seguire la Germania nelle sue follie mercantiliste e utopistiche si fosse anche preoccupata di non dipender da Cina e Russia, oggi non avremmo tutti questi patemi. E non possiamo certo incolpare gli americani, anzi fosse per loro non avremmo avuto il northstream e staremmo quindi già con le alternative pronte o quasi.
 
In America vive meglio solo chi è più che benestante. Qui in Italia la % percentuale di benestanti sta piano piano entrando sulla classe media.
Per questo infatti il mediamo italiano vive meglio dell'omonimo yankee.

Oh… finalmente ho capito perché c’è tutta sta fila di americani che vogliono emigrare in Italia… :D:p
 
A proposito di pregiudizi stavo leggendo un articolo sulla stampa inglese piuttosto critico sull'atteggiamento troppo morbido verso la Russia mostrato sia da Draghi che da molti amministratori delegati delle maggiori compagnie italiane.
Riporto per divertimento alcuni commenti dei nostri "alleati" di oltremanica:

Some irony in Mario Draghi calling Erdoğan a dictaťor and then promptly kneeling down to boot lićk Putin.

Maybe they're sharing knowledge to try and create a state of the art mafia like that the world has never seen.

Modern day version of Hitler seeks discussions with Mussolini!

It turns out my firm invests in a number of these companies. I think I’m going to shoot off some emails to their investor relations teams letting them know how silly this is.

He has to get the Godfather’s ok before invading Ukraine

Add sanctions to Italy and Germany if they do not kick their dependence on Russian gas.

Is "Italian CEO" a euphemism?

Yeah nothing to worry here we may go to war but let's share a pizza why not?

Changing sides again.

… because Pirelli has so much business clout in the global economy. Looks rather desperate.

Here we go again…

My guess is they'll both be wanting to make each other an other they can't refuse....

Yes the old bloodthirsty Russians be mad keen to purchase some of those specialised tanks they make...you know, the ones with one forward gear and five reverse.

Cosa Nostra AGM

They have a habit siding with the baddies. Was Captain Bertorelli not Colonel Von Strohm's assistant?

Italy living in an alternative universe.
Or its ruling elite enjoy the Putin big "brown envelopes" a bit too much.

Gaddafi, Putin.......
I see a pattern emerging here

Soft underbelly of Europe.
 
Pangolino, sei troppo pieno di pregiudizi verso gli americani per far discorsi accettabili. Persino il tuo gergo è rimasto agli anni '60-70.

"L'interscambio commerciale dei paesi aumenta sempre le disponibilità economiche dei partecipanti".
Pur da liberista austriaco, questa cosa è smentita dai fatti. Oggi è palese a tutti che i paesi occidentali abbiano totalmente sbagliato a accettar senza vincoli la Cina nel WTO. L'interscambio funziona se non ci sono rapporti sbilanciati. Non che tu per produrre in Cina debba aprire una jv con una società cinese, amministratori cinesi e condividere il know how. Non parliamo poi dei vincoli all'import e degli aiuti alle aziende locali.

E qui entra in gioco la geopolitica. Perché la Cina ha sempre giocato bene sulle divisioni e le debolezze europee , sul mercantilismo tedesco e la grandeur francese. Ecco quindi l'accordo ue-cina che si sostanzia di fatto in accordo Germania-Francia con la Cina, tanto che c'erano Merkel e Macron. E infatti solo loro ci hanno guadagnato dall'interscambio con la Cina. La Germania con l'export e la sua manifattura, in primis l'auto. La Francia con accordi per le sue grandi imprese pubbliche e private. Gran parte dell'Europa, e sicuramente l'Italia, non ci ha certo guadagnato o vuoi sostenere che grazie all Cina nel WTO abbiamo avuto una super crescita?
E alla fine lo stanno capendo pure i tedeschi, anche se hanno sempre la pressione delle loro grandi imprese, quanto sia pericoloso proseguire in questa strada in cui diventi dipendente da uno stato autoritario che senza rispetto di alcun diritto (civile, ambientale, del lavoro ...) gioca alla pari con le tue aziende che invece sommergi di regole.

L'Europa è geopolitacamente dipendente (altrimenti si fa il suo esercito e ne paga le conseguenze in termini di soldi e vite) e le conviene senza dubbi star sotto l'egemonia americana. A maggior ragione per l'Italia che grazie agli americani si può svincolare da francesi e tedeschi. Perché i vicini sono da tener stretti ma in geopolitica sono anche i principali rivali.

Nel caso ucraino francamente anche se non sono antirusso non capisco cosa vogliano fare. Perché il problema è la Russia non l'Ucraina che si sta semplicemente difendendo. Tanto meno gli Usa.
Per quanto riguarda il gas ancora una volta il problema è europeo e la sua miopia nel perseguire utopie assurde (non del tutto dissimili da quelle del secolo scorso). E l'anello debole è sempre la Germania che gioca sempre solo sul tavolo dell'economia (e dei diritti sigh) non capendo nulla di geopolitica. Perché l'energia è un ambito che devi governare, non puoi essere dipendente da altri (come per il 5g per la telefonia). E loro che fanno? Smantellano le centrali nucleari che sono pure la soluzione migliore per contrastare il riscaldamento globale. Una soluzione stile novax, ideologica e non scientifica oltre che geopolitica.
Guarda caso gli unici che hanno sviluppato piani energetici seri, sfruttando anche il nucleare, sono la Francia, l'unica che ne capisce di geopolitica anche se sarà sempre limitata e i paesi che storicamente sono stati sotto la minaccia russa (est europa e finlandia). Questo ti fa capire cosa è la geopolitica che deve governare anche le scelte economiche. Se l'Europa invece di seguire la Germania nelle sue follie mercantiliste e utopistiche si fosse anche preoccupata di non dipender da Cina e Russia, oggi non avremmo tutti questi patemi. E non possiamo certo incolpare gli americani, anzi fosse per loro non avremmo avuto il northstream e staremmo quindi già con le alternative pronte o quasi.

Guarda secondo me la geopolitica come disciplina può risultare utile solo a chi la pratica magari per rimediare lo stipendio da impiegato in qualche ente pubblico. O per chiaccierare all'interno di un talk show. Probabilmente ti può essere utile se vuoi entrare in politica, perchè se non altro ti fornisce qualche strumento dialettico.
Ma per tutto il resto io mi fido di più dei fatti e della matematica.
 
Guarda secondo me la geopolitica come disciplina può risultare utile solo a chi la pratica magari per rimediare lo stipendio da impiegato in qualche ente pubblico. O per chiaccierare all'interno di un talk show. Probabilmente ti può essere utile se vuoi entrare in politica, perchè se non altro ti fornisce qualche strumento dialettico.
Ma per tutto il resto io mi fido di più dei fatti e della matematica.

Oltre a questo però devo dire che credo ci sia anche un'altro motivo per cui è bene avere qualche conoscenza di geopolitica.
Nonostante che come disciplina contenga probabilmente diversi assunti fallaci, conoscerla può essere utile perchè alcuni attori oggettivamente la usano. Se uno si sforza di prevedere gli eventi dello scenario politico, diventa quindi consigliabile averne un'idea. Capita lo stesso anche con altre discipline non scientifiche la cui pratica è diffusa. Gli uomini hanno sempre avuto bisogno di qualche stampella schematica per decidere quali azioni prendere. Una volta guardavano nelle viscere degli animali. Bisogna dire che le viscere offrivano un maggior grado di imprevedibilità.
 
In America vive meglio solo chi è più che benestante. Qui in Italia la % percentuale di benestanti sta piano piano entrando sulla classe media.
Per questo infatti il mediamo italiano vive meglio dell'omonimo yankee.

No, non è solo questo, infatti oltre alla persona mediana facevo riferimento anche all'ultimo quartile, che non è mai stato benestante e neanche classe media.
 
Oltre a questo però devo dire che credo ci sia anche un'altro motivo per cui è bene avere qualche conoscenza di geopolitica.
Nonostante che come disciplina contenga probabilmente diversi assunti fallaci, conoscerla può essere utile perchè alcuni attori oggettivamente la usano. Se uno si sforza di prevedere gli eventi dello scenario politico, diventa quindi consigliabile averne un'idea. Capita lo stesso anche con altre discipline non scientifiche la cui pratica è diffusa. Gli uomini hanno sempre avuto bisogno di qualche stampella schematica per decidere quali azioni prendere. Una volta guardavano nelle viscere degli animali. Bisogna dire che le viscere offrivano un maggior grado di imprevedibilità.

Secondo me, in questo tuo intervento, stai ignorando toalmente ciò che avviene ogni volta che si prova a fare della pianificazione operativa.

Nessuno saprà mai cosa avverrà domani, (altrimenti avrebbe già in mano la terna di numeri vincenti al lotto), quello che avviene nell'avvicinarsi ad un processo di pianificazione (in questo caso geopolitico), è semplicemente provare ad identificare due scenari : quello che, in base alle informazioni verificate ed in mio possesso, posso pensare sia il "most likely", e l'altro scenario, il "most dangerous", il quale si basa anch'esso su delle informazioni che io posseggo sul mio avversario, ma che introduce un'ulteriore variabile alla possibile minaccia, cioè la reale volontà dell'avversario ad intraprendere quella strada.

Questo per cercare di dire che forse qualcosa di fallace c'è/esiste, (come esiste in qualsiasi altra attività umana), ma a definirla "stampella" secondo me ce ne vuole; è semplicemente uno strumento, probabilmente migliorabile, ma non è ne una stampella , ne paragonabile alle viscere degli animali.
 
Pangolino, sei troppo pieno di pregiudizi verso gli americani per far discorsi accettabili. Persino il tuo gergo è rimasto agli anni '60-70.

"L'interscambio commerciale dei paesi aumenta sempre le disponibilità economiche dei partecipanti".
Pur da liberista austriaco, questa cosa è smentita dai fatti. Oggi è palese a tutti che i paesi occidentali abbiano totalmente sbagliato a accettar senza vincoli la Cina nel WTO. L'interscambio funziona se non ci sono rapporti sbilanciati. Non che tu per produrre in Cina debba aprire una jv con una società cinese, amministratori cinesi e condividere il know how. Non parliamo poi dei vincoli all'import e degli aiuti alle aziende locali.

E qui entra in gioco la geopolitica. Perché la Cina ha sempre giocato bene sulle divisioni e le debolezze europee , sul mercantilismo tedesco e la grandeur francese. Ecco quindi l'accordo ue-cina che si sostanzia di fatto in accordo Germania-Francia con la Cina, tanto che c'erano Merkel e Macron. E infatti solo loro ci hanno guadagnato dall'interscambio con la Cina. La Germania con l'export e la sua manifattura, in primis l'auto. La Francia con accordi per le sue grandi imprese pubbliche e private. Gran parte dell'Europa, e sicuramente l'Italia, non ci ha certo guadagnato o vuoi sostenere che grazie all Cina nel WTO abbiamo avuto una super crescita?
E alla fine lo stanno capendo pure i tedeschi, anche se hanno sempre la pressione delle loro grandi imprese, quanto sia pericoloso proseguire in questa strada in cui diventi dipendente da uno stato autoritario che senza rispetto di alcun diritto (civile, ambientale, del lavoro ...) gioca alla pari con le tue aziende che invece sommergi di regole.

L'Europa è geopolitacamente dipendente (altrimenti si fa il suo esercito e ne paga le conseguenze in termini di soldi e vite) e le conviene senza dubbi star sotto l'egemonia americana. A maggior ragione per l'Italia che grazie agli americani si può svincolare da francesi e tedeschi. Perché i vicini sono da tener stretti ma in geopolitica sono anche i principali rivali.

Nel caso ucraino francamente anche se non sono antirusso non capisco cosa vogliano fare. Perché il problema è la Russia non l'Ucraina che si sta semplicemente difendendo. Tanto meno gli Usa.
Per quanto riguarda il gas ancora una volta il problema è europeo e la sua miopia nel perseguire utopie assurde (non del tutto dissimili da quelle del secolo scorso). E l'anello debole è sempre la Germania che gioca sempre solo sul tavolo dell'economia (e dei diritti sigh) non capendo nulla di geopolitica. Perché l'energia è un ambito che devi governare, non puoi essere dipendente da altri (come per il 5g per la telefonia). E loro che fanno? Smantellano le centrali nucleari che sono pure la soluzione migliore per contrastare il riscaldamento globale. Una soluzione stile novax, ideologica e non scientifica oltre che geopolitica.
Guarda caso gli unici che hanno sviluppato piani energetici seri, sfruttando anche il nucleare, sono la Francia, l'unica che ne capisce di geopolitica anche se sarà sempre limitata e i paesi che storicamente sono stati sotto la minaccia russa (est europa e finlandia). Questo ti fa capire cosa è la geopolitica che deve governare anche le scelte economiche. Se l'Europa invece di seguire la Germania nelle sue follie mercantiliste e utopistiche si fosse anche preoccupata di non dipender da Cina e Russia, oggi non avremmo tutti questi patemi. E non possiamo certo incolpare gli americani, anzi fosse per loro non avremmo avuto il northstream e staremmo quindi già con le alternative pronte o quasi.

Probabilmente sono stato un po' tranchant nel risponderti.
Io non sono bene cosa sia la diciplina geopolitica. Ho solo visto alcuni video su youtube di Limes.
Se con Geopolitica si intende un luogo di discussione in cui si scambiano dati e idee che possono influenzare in un modo o nell'altro le decisioni degli stati, nulla di male.
Tuttavia pensare che questa cosa (la geopolitica) ti fornisca con evidenza e su un piatto di argento le soluzioni alle scelte che le comunità nazionali devono fare è illusorio. Un bel po' di scetticismo ci sta. Per esempio l'affermazione che le popolazioni degli stati vassalli di un impero vivano meglio del popolo che abita lo stato imperiale mi sembra veramente molto molto opinabile. E' falsa anche storicamente.
E poi il tuo commento mi ha irritato perchè fai una serie di affermazioni (non conviene commerciare con la Cina, all'italia conviene senza dubbio rimanere suddito degli Stati Uniti, comprare il gas russo non va bene) che sono praticamente quelle degli Stati Uniti. E sono tutte affermazioni molto ma molto opinabili. Nel tuo commento le proponi come una diretta incontestabile conseguenza di quello che insegna la geopolitica.
Da qui la mia risposta irritata e un po' troppo sbrigativa.
Secondo me le tue non sono affatto verità. Invece secondo me le posizioni degli Stati Uniti sul commercio europeo sono deleterie per il benessere economico delle popolazioni europee. I vincoli alla produzione di beni su suolo cinese sono una questione diversa dal commercio con la Cina. Il commercio con la Cina in sè è bene che continui e aumenti. Se poi alcune aziende europee scelgono di produrre su suolo cinese accettando certi vincoli queste sono scelte economiche delle singole imprese. Qui non siamo più nell'ambito del commercio ma degli investimenti diretti fra i vari paesi; ambito su cui c'era stato fra l'altro un nuovo accordo fra Cina ed Europa e che andava incontro a diversi interessi europei. Accordo che a livello pratico è stato bloccato dagli americani stessi. Agli americani non importa assolutamente nulla che la Cina assuma atteggiamenti meno protezionistici. Gli americani vogliono solo far regredire i rapporti commerciali per il semplice e solo motivo che la Cina è già la prima economia mondiale usando alcune metriche. E cerca di contrastare quindi questo processo da cui si sentono minacciati. Gli americani vogliono continuare a spadroneggiare sulla scenario internazionale.
Fra l'altro la Cina è molto più aperta al libero commercio di quanto lo siano gli Stati Uniti. Basta chiedere nell'area indopacifica a riguardo.
Il discorso sul gas russo è un altro di quelle posizioni degli americani che veramente sono insostenibili.
Il gas russo è quello più conveniente sul mercato. Ai tedeschi giustamente interessa questo. E ai russi interessa essere dei fornitori stabili. Certo gli americani vogliono vendere il loro gas a prezzi alti. Ma non credo che questo sia esattemente nell'interesse degli europei.
Quanto poi alle tensioni fra Russia e Ucraina, queste esistono solo perchè esiste la NATO e gli Stati Uniti.
Se gli americani non fossero qui in Europa a piantare grane (come fa in tutti gli altri angoli del globo) fra Russia e Europa ci sarebbero ottime e proficue relazioni commerciali. Anche le relazioni fra paesi baltici, Ucraina e Russia molto probabilmente lo sarebbero.
E' da ciechi non vedere quanto danno fanno gli Stati Uniti.
Anche perchè queste cose le ripetono sui 4 angoli del pianeta e in diversi momenti della storia recente.
Gli anni 60-70? Forse l'LSD di allora chiariva meglio le idee.
 
Secondo me, in questo tuo intervento, stai ignorando toalmente ciò che avviene ogni volta che si prova a fare della pianificazione operativa.

Nessuno saprà mai cosa avverrà domani, (altrimenti avrebbe già in mano la terna di numeri vincenti al lotto), quello che avviene nell'avvicinarsi ad un processo di pianificazione (in questo caso geopolitico), è semplicemente provare ad identificare due scenari : quello che, in base alle informazioni verificate ed in mio possesso, posso pensare sia il "most likely", e l'altro scenario, il "most dangerous", il quale si basa anch'esso su delle informazioni che io posseggo sul mio avversario, ma che introduce un'ulteriore variabile alla possibile minaccia, cioè la reale volontà dell'avversario ad intraprendere quella strada.

Questo per cercare di dire che forse qualcosa di fallace c'è/esiste, (come esiste in qualsiasi altra attività umana), ma a definirla "stampella" secondo me ce ne vuole; è semplicemente uno strumento, probabilmente migliorabile, ma non è ne una stampella , ne paragonabile alle viscere degli animali.

Sì come dico sopra, la mia risposta è stata troppo sbrigativa.
 
Sul tuo #53, ed a proposito del gaz russo : il punto non è poi tanto la bandiera del paese fornitore, bensì il fatto che laddove esiste un "tubo" che me lo porta, significa che da qualche parte ci sta la mano del "produttore" posta sul rubinetto e, quindi, basta un "niente" affinchè quel rubinetto si possa chiudere, creandomi non pochi problemi.
Se questo ha un senso, è in questo il rischio che la Germania corre legandosi mani e piedi ai tubi "ex sovietici"; poi certo possiamo dirci che alla Germania quel gaz serve per scaldarsi e per mandare avanti le sue fabbriche, ma è altrettanto vero - sempre a mio grossolano vedere - che senza i soldi del gaz venduto ai tedeschi, la gente di Putin avrebbe seri problemi a mettere qualcosa in tavola la sera, quindi finchè quest'equilibrio (di cui ne ignoro la fragilità), regge, tanto di guadagnato per entrambi, e se così effettivamente stanno le cose, la "presunta" crisi ucraina, è destinata se non proprio a sgonfiarsi, quantomeno a ridimensionarsi.
 
Sul tuo #53, ed a proposito del gaz russo : il punto non è poi tanto la bandiera del paese fornitore, bensì il fatto che laddove esiste un "tubo" che me lo porta, significa che da qualche parte ci sta la mano del "produttore" posta sul rubinetto e, quindi, basta un "niente" affinchè quel rubinetto si possa chiudere, creandomi non pochi problemi.
Se questo ha un senso, è in questo il rischio che la Germania corre legandosi mani e piedi ai tubi "ex sovietici"; poi certo possiamo dirci che alla Germania quel gaz serve per scaldarsi e per mandare avanti le sue fabbriche, ma è altrettanto vero - sempre a mio grossolano vedere - che senza i soldi del gaz venduto ai tedeschi, la gente di Putin avrebbe seri problemi a mettere qualcosa in tavola la sera, quindi finchè quest'equilibrio (di cui ne ignoro la fragilità), regge, tanto di guadagnato per entrambi, e se così effettivamente stanno le cose, la "presunta" crisi ucraina, è destinata se non proprio a sgonfiarsi, quantomeno a ridimensionarsi.

La minaccia che i russi chiudano il rubinetto è una cosa che non esiste. I russi fintantochè ricevono i pagamenti non chiuderanno mai i rubinetti. L'unico caso in cui i rubinetti si sono parzialmente chiusi sono stati i rubinetti dei gasdotti che passano per l'Ucraina a causa dei battibecchi fra Ucraina e Russia. Nell'ottica russa il Nordstream 2 serve a bypassare l'Ucraina ed evitare quindi discontinuità nelle forniture di gas.
Per esempio ce ci fosse la guerra fra Ucraina e Russia il gasdotto ucraino diventerebbe inutilizzabile. Ma Nordstream 2 esiste e quindi le forniture potrebbero essere garantite, semprechè non siano gli stessi europei a non volere più il gas. La presenza di Nordstream 2 in sè aumenta la sicurezza energetica dell'Europa. Questo agli americani non interessa. Agli americani interessa ostacolare l'interscambio fra i suoi alleati e i suoi percepiti avversari perchè l'interscambio commerciale è un ostacolo alla guerra e perchè gli americani vogliono danneggiare i loro percepiti "avversari".
Alla Russia interessa essere un fornitore affidabile perchè sanno che questo è nei loro stessi interessi di fornitore.
Ricattare un paese minacciando di chiudere i rubinetti è solo cattiva politica.
I russi chiudono i rubinetti solo in un caso; quando il consumatore di gas non paga.
Il denaro che proviene dalla vendita di gas è importante. Ma la Russia esporta praticamente nell'intero spettro delle commodities. E' uno stato con una bilancia commerciale fortemente positiva e con una situazione finanziaria molto forte. Se ci fossero delle sanzioni che blocchino effettivamente lo scambio di merci fra la Russia e il resto del mondo, dubito che i Russi non avrebbero di che portare in tavola per il semplice fatto che anche nell'ambito delle merci agricole sono un paese esportatore, come lo è l'Ucraina peraltro. Il problema alimentare riguarderebbe più il resto del mondo. In una situazione di reale embargo stile Iran alla Russia verrebbero a mancare macchinario e componenti hi tech che il suo apparato industriale impiega. Questo potrebbe essere il vero problema per la Russia. Però l'ipotesi di un embargo stile Iran appare irrealistica. A dire la verità anche la continuazione delle sanzioni contro l'Iran appaiono poco probabili.
Quindi in teoria la crisi Ucraina non è detto affatto che si sgonfi perchè la Russia potrebbe anche sostenere il peso delle sanzioni. Il resto del mondo farebbe molta fatica senza le merci Russe. In particolare in questo momento in cui l'inflazione nei paesi occidentali è molto preoccupante. Non credo siano le sanzioni a trattenere la Russia: difficilmente gli occidentali possono permettersi una crisi globale sui mercati. Quello che trattiene la Russia probabilmente è che se anche conquistano l'Ucraina, poi come la gestiscono? Probabilmente i Russi vorrebbero raggiungere un accordo di coesistenza con l'Ucraina che non apra le porte alla NATO, evitando il ricorso delle armi. Ma non sanno come fare.
 
l'idea di Putin non può essere, sin dal principio del movimento di truppe, quella di invadere ed occupare l'ucraina. Non avrebbe senso attaccare dopo mesi e mesi di avvertimenti espliciti, dando completamente al nemico ed ai suoi alleati la possibilità di organizzarsi, per mesi e mesi.

E' chiaro che Putin ha lasciato aperta, sin dal principio, la possibilità di trattare. Si ammassan truppe per mesi e mesi alla luce del sole per trattare, non per invadere.

Certamente quindi a me pare improbabile vi sia l'obiettivo di invadere ed occupare l'ucraina (per poi far nascere un governo filorusso controllato direttamente dagli occupanti). La troverei una scelta azzardata e rischiosa per la Russia, che potrebbe far molta fatica ad ottenere e gestire l'occupazione.

Viceversa l'occupazione di piccole zone contese vicino alla frontiera è più realistica, sempre che appunto non prevalgano le trattative.

Più in generale mi pare che negli anni 90 e successivi sia stata persa l'occasione per normalizzare definitivamente i rapporti tra europa/Usa e russia, una maggior volontà di trovare accordi condivisi in scelte importanti che hanno riguardato vaste zone del mondo, dalla jugoslavia al caucaso e pure su questioni economiche sarebbe stata opportuna.
E' mancata la volontà americana, europea ed anche russa, per normalizzare definitivamente i rapporti
 
La minaccia che i russi chiudano il rubinetto è una cosa che non esiste. I russi fintantochè ricevono i pagamenti non chiuderanno mai i rubinetti. L'unico caso in cui i rubinetti si sono parzialmente chiusi sono stati i rubinetti dei gasdotti che passano per l'Ucraina a causa dei battibecchi fra Ucraina e Russia. Nell'ottica russa il Nordstream 2 serve a bypassare l'Ucraina ed evitare quindi discontinuità nelle forniture di gas.
Per esempio ce ci fosse la guerra fra Ucraina e Russia il gasdotto ucraino diventerebbe inutilizzabile. Ma Nordstream 2 esiste e quindi le forniture potrebbero essere garantite, semprechè non siano gli stessi europei a non volere più il gas. La presenza di Nordstream 2 in sè aumenta la sicurezza energetica dell'Europa. Questo agli americani non interessa. Agli americani interessa ostacolare l'interscambio fra i suoi alleati e i suoi percepiti avversari perchè l'interscambio commerciale è un ostacolo alla guerra e perchè gli americani vogliono danneggiare i loro percepiti "avversari".
Alla Russia interessa essere un fornitore affidabile perchè sanno che questo è nei loro stessi interessi di fornitore.
Ricattare un paese minacciando di chiudere i rubinetti è solo cattiva politica.
I russi chiudono i rubinetti solo in un caso; quando il consumatore di gas non paga.
Il denaro che proviene dalla vendita di gas è importante. Ma la Russia esporta praticamente nell'intero spettro delle commodities. E' uno stato con una bilancia commerciale fortemente positiva e con una situazione finanziaria molto forte. Se ci fossero delle sanzioni che blocchino effettivamente lo scambio di merci fra la Russia e il resto del mondo, dubito che i Russi non avrebbero di che portare in tavola per il semplice fatto che anche nell'ambito delle merci agricole sono un paese esportatore, come lo è l'Ucraina peraltro. Il problema alimentare riguarderebbe più il resto del mondo. In una situazione di reale embargo stile Iran alla Russia verrebbero a mancare macchinario e componenti hi tech che il suo apparato industriale impiega. Questo potrebbe essere il vero problema per la Russia. Però l'ipotesi di un embargo stile Iran appare irrealistica. A dire la verità anche la continuazione delle sanzioni contro l'Iran appaiono poco probabili.
Quindi in teoria la crisi Ucraina non è detto affatto che si sgonfi perchè la Russia potrebbe anche sostenere il peso delle sanzioni. Il resto del mondo farebbe molta fatica senza le merci Russe. In particolare in questo momento in cui l'inflazione nei paesi occidentali è molto preoccupante. Non credo siano le sanzioni a trattenere la Russia: difficilmente gli occidentali possono permettersi una crisi globale sui mercati. Quello che trattiene la Russia probabilmente è che se anche conquistano l'Ucraina, poi come la gestiscono? Probabilmente i Russi vorrebbero raggiungere un accordo di coesistenza con l'Ucraina che non apra le porte alla NATO, evitando il ricorso delle armi. Ma non sanno come fare.

Chiudere i rubinetti, sarà (forse) anche cattiva politica, ma di fatto, alcuni decenni fa è accaduto (crisi del petrolio e conseguente austerity, credo di ricordare fu nel 1973 a seguito dello scontro arabo-israeliano aka guerra dello Yom Kippur), che anche li fu uno scontro tramite proxy, tra il mondo occidentale e la ex URSS.
Quindi se è successo una volta, non è affatto detto che non possa accadere una seconda volta; sarebbero solo diversi gli attori (parte di essi).

La questione strategica dei tubi, sta tutta qui, si deve evitare come la peste dal dipendere da un solo fornitore, ed è così su tutto ciò che assume rilevanza strategica : ma noi perché compriamo chessò armamento (quello Hi end) da paesi "amici" e non da altri?
Perché, viceversa, alcuni paesi (i.e. Egitto e paesi del Golfo), hanno un così variegato arsenale di armi se non perché in caso di conflitto potrebbero vedersi chiudere i "rubinetti logistici" delle parti di ricambio? e, quindi, o soffrono di una sindrome di "volersi far male da soli" nel gestire il quotidiano, con un armamentario il più diversificato possibile, oppure perché vogliono scongiurare quello che ho appena detto.

Anzi chiedetelo proprio ai russi, cosa ha significato - per una parte della sua industria aeronautica - aver, di fatto, perso l'Ucraina, proprio quell'Ucraina che gli progettava e forniva motori (non certo hi tech, ma questo è altro discorso), necessari per alcune linee di produzione aeronautiche!

Circa la questione alimentare, ma sbaglio o proprio voi avete già scritto su ste pagine che l'epoca dell'agroalimentare (e se ho letto bene), dei tessuti è finita, o, è al massimo attività di nicchia?
E, la cosa, mi trova d'accordo : ad esempio proprio noi italiani, quanto possiamo tirare avanti con "battaglioni" di pizzaioli, fattorini, camerieri e gestori d'albergo se non di BnB? Mi sembra evidente che la società cambia, si evolve e comunque si è sempre alla ricerca di un maggior valore aggiunto da assicurare al sistema Paese; e, pensiamo forse che questo lo si faccia esclusivamente con le categorie di lavoratori che ho appena citato, o, nel caso della Russia, visto che ha un (a mio avviso presunto), surplus alimentare con questo?

francamente ho dei dubbi, e questi (i dubbi) me li fa venire l'osservare alcuni comportamenti adottati dallo "zar" Putin proprio nei confronti di quello che in molti definite il suo partner ideale : la Cina; cioè chiedetevi come mai proprio in fatto di vendita di armamenti "hi end" (i.e. sistema S-400, caccia Su-57) ci va con i classici "piedi di piombo" nel cedere quella tecnologia?
(e per dirla tutta, quella tecnologia, non intende cederla neanche ad altri, vds India - quasi nemico "mortale" della Cina -), perchè questo avviene?
Le mie banali risposte sono essenzialmente due :
1. Mai consegnare le "chiavi di casa" al primo che mi si presenta davanti;
2. per le ragioni sopra esposte : la tecnologia è l'oro di oggi e di domani, mi costa investimenti e sacrifici, di certo non la regalo.
 
Per esempio l'affermazione che le popolazioni degli stati vassalli di un impero vivano meglio del popolo che abita lo stato imperiale mi sembra veramente molto molto opinabile. E' falsa anche storicamente.

Continui a fare lo stesso errore, storico economico e sociologico, nel considerare la popolazione di un dato stato come un unicum che si identifica con il potere centrale stesso. Fino all'ottocento inoltrato, la massima parte della popolazione di qualsiasi stato, vassallo od imperiale, viveva nella jerda, sussistenza e nulla più. Da sempre. Le classi sociali sono sempre esistite ma hanno iniziato a raggiungere numeri che portano una contrapposizione reale solo abbastanza recentemente...
 
Continui a fare lo stesso errore, storico economico e sociologico, nel considerare la popolazione di un dato stato come un unicum che si identifica con il potere centrale stesso. Fino all'ottocento inoltrato, la massima parte della popolazione di qualsiasi stato, vassallo od imperiale, viveva nella jerda, sussistenza e nulla più. Da sempre. Le classi sociali sono sempre esistite ma hanno iniziato a raggiungere numeri che portano una contrapposizione reale solo abbastanza recentemente...

Sinceramente non riesco molto bene a capire cosa vuoi dire. So bene che nelle epoche passate la produttività era bassa e così molti, la maggior parte, sbarcavano il lunario e che le carestie erano ricorrenti. Ma con ciò?

PS: forse mi sbaglio ma non sei per caso tu quell'economista che difendeva la validità scientifica dei modelli macroeconomici e che non aveva una chiara idea del lavoro di Bertrand Russel? Non mi ricordo bene se si trattasse del tuo knickname.

Lapsus: intendevo dire Karl Popper, non Russell.
 
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