Pangolino
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La dinamica fra un egemone e i suoi satelliti è sempre la stessa, non c'è nulla di speciale in quella fra USA e Europa.
Noi europei paghiamo il dazio di supportarli nelle loro avventure (non sempre sempre), di giocare secondo le regole del loro mercato, di accettare l'influenza della loro cultura. In cambio, possiamo mantenere le spese militari al 2% scarso del pil e concentrarci sul benessere economico, mantenendo al minimo il livello di violenza nella società.
Torno quindi a ripetere: cosa dovremmo fare, qual è l'alternativa? Sfidare l'egemone? Non comporterebbe dei costi immensi, sia sul piano economico che sociale?
Se leggi il mio primo post ho preso spunto dalla crisi ucraina per esprimere i miei dubbi sulla razionalità della politica estera americana.
O meglio la politica estera americana può anche avere un senso se viene interpretata come l'affanoso tentativo di rimanere la potenza dominante.
Ma sotto tutti gli altri aspetti è una iattura soprattutto per i paesi europei.
Io non ho la necessità di cercare soluzioni allo stato delle cose. Quello che forse i paesi europei collettivamente potrebbero fare è contestare agli Stati Uniti la loro politica estera e dire dei no chiari. Almeno i paesi dell'Europa core.
Per il resto l'Italia può fare ben poco per conto suo viste le pessime condizioni economiche, finanziarie e sociali in cui si ritrova. Non si capisce invece molto bene dove vedi i vantaggi dell'ombrello americano. Io non vedo tutta questa ricerca spensierata del benessere economico. Mi pare veramente una stupidaggine dire che sotto la benevola protezione americana l'Italia prospera economicamente. E parimenti mi pare surreale dire che per questo agli italiani convenga sottostare ai voleri di Washington.