EXXON potrebbe fare la stessa fine di KODAK

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

amartya78

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Di la dell'atlantico si interrogano sul destino delle major petrolifere. Ci si spinge a pronosticare la fine di Kodak per Exxon la più grande major petrolifera al mondo.

Capisco che si possa essere in confusione visti i prezzi del petrolio e del gas ma come vi scrivo da mesi ciò è dovuta ad una enorme riduzione dell'offerta di barili e di metri cubi di gas. Ma più pannelli fotovoltaici si installano, più turbine eoliche vengono piantate, più auto elettriche o ibride vengono vendute più la domanda cala. E questi andamenti stanno subendo una crescita esponenziale anche alimentati dai rincari delle bollette.

Oggi in Italia se si vive al Sud in villetta è un no sense essere ancora allacciati alla rete elettrica o andare al rifornimento. La domanda di idrocarburi è in rapida riduzione e credetemi è solo questione di tempo prima che si arrivi a energia a bassissimo costo e la chiusura dell'intero settore energetico nazionale. Alla fine rimarrà solo Terna.

Bloomberg - Are you a robot?

Intanto l'unione petrolifera italiana prevede la chiusura di tutte le raffinerie in Italia entro i prossimi 6 anni e 20.000 esuberi diretti più indotto.

L’allarme dei petrolieri: «Nelle raffinerie 20 mila posti a rischio»- Corriere.it


Mi chiedo se ci si crede veramente a questa pseudo-ripresa. Basata su ecobonus, reddito di cittadinanza, banche zombie e esportazioni di beni di lusso. Praticamente senza il turismo stiamo alimentando la ripresa a botte di debito pubblico. Un paese che punta tutto su turismo, mangiare (lo chiamo così senza le sofisticazioni alla masterchef che hanno fatto diventare un cuoco più importante di un fisico nucleare), borsette e vino che futuro può avere?

SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI.
 
L’Italia è ben lontana dal sfruttare il suo potenziale turistico ,la Spagna e la Francia fanno molto meglio di noi ma non direi che abbiano più “risorse turistiche” sfruttabili di noi ,peraltro si parla di combustibili fossili ma non è detto che l’industria non possa arrivare a consumare meno energia con una ristrutturazione degli impianti produttivi e si deve osservare che l’Italia è il secondo paese esportatore europeo di beni dietro la Germania e questo significa due cose ,la prima che comunque rimaniamo un paese con un economia ancora forte ma soprattutto che si ci sono paesi più ricchi di noi ,come la Francia,che riescono ad avere un PIL in cui l’industria non è il vero fattore di crescita
 
Anche se Exxon dovesse collassare, gli americani sono già future proof.

C'è Apple, Meta, Amazon e altre aziende in futuro che sostituiranno quelle legacy.

Loro non pensano mai ai settori maturi o morenti, sono sempre orientati a crearne di nuovi.

Se in Italia chiude una raffineria api o saras (roba rimasta agli anni 50) o uno stabilimento stellantis (questione di qualche anno purtroppo) finisce con la cassa integrazione a vita, prepensionamenti a 50 anni e nessuna azienda sostituirà quella attività economica.

Salverei il settore delle borsette che comunque ha una leadership riconosciuta e fa margini paurosi, il problema è che quel valore viene tutto sifonato all'estero, non abbiamo quasi piu' IP ormai.

Purtroppo ci manca proprio la capacità di cambiare e intercettare il futuro. Sussidiamo aziende che non arriveranno al 2030 in settori decotti e investiamo 0 in coloro che possono creare i business dei prossimi 30-40 anni.
Non capirò mai perché siamo così masochisti.
 
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Di la dell'atlantico si interrogano sul destino delle major petrolifere. Ci si spinge a pronosticare la fine di Kodak per Exxon la più grande major petrolifera al mondo.

Capisco che si possa essere in confusione visti i prezzi del petrolio e del gas ma come vi scrivo da mesi ciò è dovuta ad una enorme riduzione dell'offerta di barili e di metri cubi di gas. Ma più pannelli fotovoltaici si installano, più turbine eoliche vengono piantate, più auto elettriche o ibride vengono vendute più la domanda cala. E questi andamenti stanno subendo una crescita esponenziale anche alimentati dai rincari delle bollette.

Oggi in Italia se si vive al Sud in villetta è un no sense essere ancora allacciati alla rete elettrica o andare al rifornimento. La domanda di idrocarburi è in rapida riduzione e credetemi è solo questione di tempo prima che si arrivi a energia a bassissimo costo e la chiusura dell'intero settore energetico nazionale. Alla fine rimarrà solo Terna.

Bloomberg - Are you a robot?

Intanto l'unione petrolifera italiana prevede la chiusura di tutte le raffinerie in Italia entro i prossimi 6 anni e 20.000 esuberi diretti più indotto.

L’allarme dei petrolieri: «Nelle raffinerie 20 mila posti a rischio»- Corriere.it


Mi chiedo se ci si crede veramente a questa pseudo-ripresa. Basata su ecobonus, reddito di cittadinanza, banche zombie e esportazioni di beni di lusso. Praticamente senza il turismo stiamo alimentando la ripresa a botte di debito pubblico. Un paese che punta tutto su turismo, mangiare (lo chiamo così senza le sofisticazioni alla masterchef che hanno fatto diventare un cuoco più importante di un fisico nucleare), borsette e vino che futuro può avere?

SE TUTTO VA BENE SIAMO ROVINATI.

Anche al nord Italia
1 mq produce circa 1200-1400 kWh/anno
In kilometri, circa 10000 km/anno
Un'auto con un kWh percorre 6-7 km, dipende dal modello

Quindi con 3 mq di pannelli corri circa 30000 km/anno
 
Anche al nord Italia
1 mq produce circa 1200-1400 kWh/anno
In kilometri, circa 10000 km/anno
Un'auto con un kWh percorre 6-7 km, dipende dal modello

Quindi con 3 mq di pannelli corri circa 30000 km/anno

il problema è la fruizione: non basta disporre di 3mq di pannelli

(si potrebbe convertire l energia prodotta dai pannelli in idrogeno però…)
 
il problema è la fruizione: non basta disporre di 3mq di pannelli

(si potrebbe convertire l energia prodotta dai pannelli in idrogeno però…)

Scusate, 1 kWh!
Servono 20 mq per rendere un'auto autonoma

Se passi attraverso l'idrogeno perdi un fottio di energia nelle due trasformazioni intermedie

Elettrico --> chimico --> termico --> meccanico

Bisognerebbe fare 2 calcoli, ma a naso siamo sul 60% di perdite

L'auto elettrica ha come trasformazioni
Elettrico --> meccanico saltandone due -- rendimento prossimo al 100%
 
Beh potrebbe essere. Da che mondo e mondo le aziende nascono e falliscono anche dopo decenni. Non mi pare sia mai stato un problema nel medio periodo. Non si può conservare tutto.
 
Scusate, 1 kWh!
Servono 20 mq per rendere un'auto autonoma

Se passi attraverso l'idrogeno perdi un fottio di energia nelle due trasformazioni intermedie

Elettrico --> chimico --> termico --> meccanico

Bisognerebbe fare 2 calcoli, ma a naso siamo sul 60% di perdite

L'auto elettrica ha come trasformazioni
Elettrico --> meccanico saltandone due -- rendimento prossimo al 100%

L'idrogeno servirà solo per accumulare l'energia in eccesso. Tutta l'energia in eccesso verrà trasformata in idrogeno che sarà poi utilizzato per alimentare enormi UPS. Si perde nelle due trasformazioni è vero ma è sempre meglio di perdere tutta l'energia in eccesso.
 
Ma perché ricorrere a un processo complesso come quello per produrre l’idrogeno quando per l’accumulo basta una centrale a pompaggio ? Non dico che l’idrogeno non possa avere un ruolo come lo possono avere impianti di batterie ma per Terna ,ma non solo,l’accumulo vero si fa con centrali come quello di Presenzano,che insieme ad altre centrali assicurano una potenza di circa 8 GW
 
Ma perché ricorrere a un processo complesso come quello per produrre l’idrogeno quando per l’accumulo basta una centrale a pompaggio ? Non dico che l’idrogeno non possa avere un ruolo come lo possono avere impianti di batterie ma per Terna ,ma non solo,l’accumulo vero si fa con centrali come quello di Presenzano

Beh ci saranno vari sistemi, L idrogeno sarà uno quello che dici tu un altro.

Terna già anni fa ha provato a farsi autorizzare L installazioni di UPS da 100 MW a idrogeno per stabilizzare il sistema delle fonti rinnovabili. Gli e’ stato negato per pressioni dalle lobby energetiche spaventate.

Vorrei fosse chiaro che la prima onda di rivoluzione verde avvenuta ad inizio degli anni 10 del 2000 ha di fatto mandato in fallimento moltissime major di generazione primaria, segno che le fonti rinnovabili funzionano.

Abbiamo milioni di mq di tetti da coprire e vicino all Italia c’è il Sahara con 10 MLN di kmq di deserto con un irraggiamento pazzesco. Insomma di energia ne abbiamo una quantità infinita.

Il motivo per cui ancora si paga è perché altrimenti ci sarebbe un buco di 100 MLN di posti di lavoro ed il fallimento di infinite società e delle banche che le finanziano. Ci vuole tempo per il deleveraging del settore. Ma il processo è già iniziato.
 
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