Guarigioni, anticorpi, esoneri dal vaccino.

Esiste un livello di anticorpi che ci protegga dall’infezione da Covid? - Infermieristicamente - Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche

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Viene concluso che le infezioni con la variante Omicron di SARS-CoV-2 possono verificarsi nonostante le elevate concentrazioni di anticorpi leganti, anche a concentrazioni 2,4 superiori rispetto alle infezioni con la variante Delta di SARS-CoV-2.

La relazione tecnica di ISS

L'ISS ha presentato al Ministero una relazione tecnica, predisposta sulla base delle evidenze scientifiche, in merito alla possibilità di esenzione dalla vaccinazione o l’estensione della durata della certificazione verde per COVID-19, per i soggetti in possesso di certificazione medica attestante l’effettuazione di un test sierologico che accerti la presenza di anticorpi neutralizzanti anti Sars-Cov-2 in quantità uguale o superiore ad un valore stabilito dal Ministero della Salute.

Riportiamo solo alcuni dei punti chiave della relazione.

Il correlato di protezione

Una risposta immunitaria in grado di determinare protezione, e statisticamente correlata ad essa, è definita “correlato di protezione” (correlate of protection – CoP). I correlati di protezione verso l’infezione da SARS-Cov-2 non sono stati ad oggi definiti in modo inequivocabile, sebbene si ritenga che gli anticorpi neutralizzanti rappresentino una delle componenti della risposta immunitaria protettiva nei confronti del virus.

I test sierologici

I test utilizzati per la rilevazione di anticorpi diretti contro SARS-CoV-2 vengono definiti test sierologici. Tali test possono rilevare l’esposizione al virus/vaccino ma non possono ad oggi essere utilizzati per confermare o meno un’infezione in atto, né tantomeno un sicuro livello di protezione nei confronti dell’infezione. I test rappresentano uno strumento utile ai fini di ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale.
 

l'ho fatto in farmacia a gennaio
ti bucano un dito e cercano una reazione su una cartina tipo quella dei tamponi
https://www.fondazioneveronesi.it/m...ci-per-coronavirus-cosa-sono-e-a-cosa-servono

da quel che vedo questi qua servono solo per venderti altri dosi !!!
 
https://www.romait.it/covid-19-arriva-il-test-che-misura-lintolleranza-al-vaccino.html


Le continue ondate di Covid ci hanno insegnato che esistono persone che sono soggette a infettarsi o re– infettarsi più volte. Sono soggetti che necessitano di nuove dosi di vaccino dopo pochi mesi. Ma è innegabile che ne esistono altre che mantengono la risposta immunitaria molto più a lungo.

Capire perché non tutti riescono a mantenere alta la risposta immunitaria necessaria a riconoscere ed eliminare il virus in tutte le varianti per il momento rimane una speranza. Per la scienza occorre capire come e perché ci sono persone che possono avere una risposta immunitaria contro il virus SARS-CoV-2 più forte e duratura che in altre.

Conoscere la risposta immunitaria di ogni persona consentirebbe anche una gestione più snella e coerente del ricorso a ulteriori richiami o dosi booster.

Un test italiano per misurare gli anticorpi
I ricercatori dell’IRCCS di Candiolo sono partiti dal presupposto che la reazione immunitaria specifica è composta da due tipi di cellule, i linfociti B e i linfociti T.

I primi (B) sono responsabili della produzione di anticorpi, i secondi (T) del riconoscimento e dell’eliminazione delle cellule infettate. Valutare e misurare la presenza di linfociti T reattivi è fondamentale per capire se una persona è ancora protetta dal contagio.

Fino ad oggi quantificare la presenza di queste cellule era molto difficoltoso.

È svolta in questo scenario la ricerca degli studiosi dell’IRCCS di Candiolo, con l’Italian Institute for Genomic Medicine (IIGM), presso il laboratorio Armenise-Harvard di Immunoregolazione.

Un semplice test del sangue in grado di superare i limiti degli attuali test sierologici. Il test sierologici oggi non sono in grado di determinare il livello e la durata dell’immunità al virus Sars-CoV-2.

Questo test consiste nella quantificazione i linfociti T della memoria, permettendo di verificare se il sistema immunitario è ancora “armato” contro il virus o se ha bisogno di essere potenziato con una nuova dose del vaccino.

“Avere gli anticorpi non significa per forza essere protetti dall’infezione, perché nel tempo questi calano e non sono sufficienti a proteggere dal contagio, ragione per cui si è optato per la dose booster – spiega Luigia Pace, responsabile di questa ricerca presso l’IRCCS di Candiolo Laboratorio di Immunologia Oncologica e responsabile del Laboratorio di Immunoregolazione presso l’IIGM, tra gli autori dello studio”.

“Nel nostro studio, condotto su oltre 400 soggetti, sottoposti a vaccino mRNA, abbiamo analizzato la reazione immunitaria contro il virus, cioè le risposte delle cellule B che producono gli anticorpi, e la risposta dei linfociti T fino a 10 mesi dopo la vaccinazione” -precisa Pace.

Una nuova arma per i medici?
In futuro, poter capire se si è in possesso di queste cellule sarà utile per stabilire il grado di protezione della popolazione generale, ed in particolare dei soggetti più fragili e selezionare chi e quando necessita di un’ulteriore protezione con la vaccinazione.
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Stando alla ricerca alcune persone hanno una maggiore capacità di neutralizzazione del virus rispetto ai soggetti che presentano una bassa risposta. È importante sottolineare che i soggetti a bassa risposta risultano meno protetti contro la malattia COVID-19, causati dalle varianti Delta e Omicron, anche dopo il ciclo completo di vaccinazione.

“Nell’insieme, questi risultati dimostrano che le cellule T di memoria specifiche e con proprietà poli-reattive contro le varianti, sono determinanti nella riduzione del rischio di infettarsi con le varianti Omicron e sviluppare il Covid-19 conclude l’esperta”.
 
Ma in questo momento, dopo positività accertata da farmacista dietro registrazione della tessera sanitaria, diventa vietato uscire? Ci sono controlli?
 
Ma in questo momento, dopo positività accertata da farmacista dietro registrazione della tessera sanitaria, diventa vietato uscire? Ci sono controlli?
Credo di no se non si è sintomatici.
Ma siamo in Italia. Ognuna fa come m..Kia gli pare.
 
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