Venezuela e PDVSA (Vol.161) Quota "Aran2" .... il sogno reviviscente!

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Stato
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Mi date i riferimenti dell’articolo del Sole24 ORE?
Il giorno in cui è stato pubblicato l’articolo di cui scrivete, grazie.

È un comunicato stampa di Canaima Capital inviato a tutti i media finanziari e ripreso tal quale da tanti.



ECONOMIA E POLITICA INTERNAZIONALE

Il Sole 24 Ore

02 Febbraio 2022



Il Venezuela tratta con Biden sulle sanzioni (e con Putin sulle armi)


Il presidente Maduro, nella crisi ucraina, gioca su due tavoli: Mosca e gli Usa

Gli americani chiedono rilascio di prigionieri politici e dialogo con l’opposizione


Roberto Da Rin


BLOOMBERG Spiragli nel buio della crisi. Il presidente Maduro, dopo le elezioni di novembre, ha recuperato posizioni nell’elettorato, anche grazie all’aumento del prezzo del greggio sui mercati internazionali delle materie prime




L’Europa, vista da Caracas, è un po’ meno lontana. La grande partita ucraina, giocata su più tavoli, potrebbe generare alcune esternalità latinoamericane. Pochi giorni fa il presidente russo, Vladimir Putin, ha rilanciato l’opzione di militarizzare il Venezuela e Cuba, Paesi amici, geograficamente vicini o vicinissimi al grande nemico, gli Stati Uniti. È questa la rappresaglia, non solo psicologica, contro Washington. Eppure il dialogo tra Nicolas Maduro, presidente del Venezuela, e Joe Biden, sta recuperando qualche posizione: «Le sanzioni contro Caracas – è questa la proposta di Washington – potrebbero essere allentate se Maduro accettasse delle condizioni, più aperture con l’opposizione interna di Juan Guaidò, liberazione di alcuni prigionieri politici».

Uno scacchiere politico e militare di grande complessità cui si affianca un’altra partita, stavolta finanziaria. Il Venezuela, nel novembre 2017, è entrato in default per l’undicesima volta a causa di una esposizione di 60 miliardi di dollari, un debito obbligazionario emesso dallo stesso Governo di Caracas e dalla società petrolifera statale Pdvsa.

La crisi politica del Paese, negli ultimi anni, esplicitata da un lungo braccio di ferro tra il presidente eletto Maduro e quello autoproclamato Guaidò, ha oscurato gli aspetti finanziari. I crediti incagliati potrebbero però essere “liberati” da una ristrutturazione del debito.

Il fondo Canaima lancia una offerta di scambio di obbligazioni sovrane venezuelane in altri strumenti finanziari, rivolta agli investitori istituzionali e professionali. È quanto si legge in una nota del veicolo lussemburghese Canaima Fund Lux che ha pubblicato il documento informativo relativo all’offerta rivolta a chi ha investito in bond venezuelani e dell’impresa petrolifera nazionale Pdvsa.

Il presidente di Canaima Capital management, Celestino Amore, spiega al Sole 24Ore che l’offerta è valida fino a giugno 2022 ed è rivolta a investitori istituzionali. Si tratta di un'operazione mirata a scongiurare il rischio che si cada in una situazione simile a quella dell’Argentina e del suo default del 2001, in cui rimasero impigliati 450mila risparmiatori italiani. È pur vero che in questa situazione non vi sono risparmiatori retail, ma dopo sei anni il Tribunale di New York (riferimento finanziario per l’emissione di questi titoli) farà calare il sipario della prescrizione. Quindi nel novembre 2023 i titoli scadranno.

I bond portati in adesione da parte di Sim, fondi, banche e operatori specializzati saranno scambiati con notes emessi da Canaima con interesse scontato anticipatamente. Il fondo, assistito da IlliquidX, si propone di recuperare, in tutto o in parte, i crediti derivanti dai titoli obbligazionari emessi dal governo venezuelano e Pdvsa in default, «mediante una strategia di investimento attiva che comprenderebbe, tra le varie iniziative, l’avvio di procedure pre-contenziose e contenziose finalizzate ad una massimizzazione delle prospettive di recupero».

«I vantaggi per chi aderisca all’offerta - spiega Celestino Amore – sono multipli: spalmare i costi legali, essere rappresentati da una forza collettiva e costituire una massa critica che non sarebbe possibile da singoli operatori». Dei 60 miliardi di dollari, un miliardo è in mano a investitori istituzionali italiani.

Quella di Canaima è un veicolo di cartolarizzazione che chiede un giudizio nel merito al Tribunale di New York.

Il quadro macrofinanziario del Venezuela è complesso: oltre alla crisi sociale, l’aggravamento delle relazioni internazionali pesa come un incubo.

La cartolarizzazione potrebbe recuperare i crediti ora difficili da recuperare. Tuttavia vi sono degli ostacoli di natura politica. La prescrizione di questo debito farebbe comodo a tutti, sia al presidente Maduro, sia all’oppositore Guaidò, sia al Fondo monetario internazionale.

«Anche se – spiega Mario Cordoni, analista di CFE finance – la rinegoziazione del debito, per Caracas, rimane una necessità. Diversamente, con che credibilità potrà ritornare sui mercati dei capitali?». Non si allontanerebbero solo gli americani ma tutti i “musiù”, epiteto con cui venivano chiamati gli europei negli anni 50 a Caracas, traduzione del “monsieur” francese.
 
Banca y Negocios@bancaynegocios·8hFedecámaras: La dolarización trajo un elemento importante en la dinamización de la economía que fue el crédito comercial Fedecamaras: La dolarizacion trajo un elemento importante en la dinamizacion de la economia que fue el credito comercial | Banca y Negocios


Humberto Figuera: 9 compagnie aeree operano attualmente in Venezuela
12 febbraio 2022 // Banche e affari @bancay Negocios



Banca y Negocios@bancaynegocios·6hOpinión | José Aristimuño: Biden muestra victorias importantes con los latinos en EE.UU. Opinion | Jose Aristimuno: Biden muestra victorias importantes con los latinos en EE.UU. | Banca y Negocios


Opinione | José Aristimuño: Biden mostra importanti vittorie con i latini negli Stati Uniti
12 febbraio 2022 // Di: José Aristimuño



Uelà ..... Adesso manca solo la ristrutturazione del debito estero Venezuela :D
 
È un comunicato stampa di Canaima Capital inviato a tutti i media finanziari e ripreso tal quale da tanti.



ECONOMIA E POLITICA INTERNAZIONALE

Il Sole 24 Ore

02 Febbraio 2022



Il Venezuela tratta con Biden sulle sanzioni (e con Putin sulle armi)


Il presidente Maduro, nella crisi ucraina, gioca su due tavoli: Mosca e gli Usa

Gli americani chiedono rilascio di prigionieri politici e dialogo con l’opposizione


Roberto Da Rin

Risposta di Da Rin alla mia lettera al Direttore di 24 ore:

Gentile sig. xxx,

La ringrazio per la sua mail.
E’ sempre interessante interagire con i lettori.
Sì, la sua precisazione sulla scadenza è appropriata, in merito ai 6 anni. E’ certamente vero che titoli del 2027 scadranno nel 2033.

Per il resto, Lei scrive. <La storia insegna che nessun grande default sovrano si è risolto nelle aule dei tribunali, ma piuttosto con offerte di scambio o riacquisto da parte del debitore>.

La storia insegna l’esatto contrario.
La vicenda dell’Argentina si è chiusa, dopo molti anni, proprio in virtù di una dura causa internazionale avviata da Nicola Stock e dalla sua Task force Argentina, sotto l’egida dell’Icsid.
Stock fece una trentina di viaggi tra Buenos Aires e Washington.
Senza l’azione giudiziaria e soprattutto politica di Stock, nessuno dei 50mila risparmiatori italiani che hanno aderito alla TfA avrebbe portato a casa un solo dollaro.
Questo è l’unico assioma su cui tutti concordano: a Roma, Buenos Airs e a Washington.

Infine, è vero che nessun titolo è andato in prescrizione, ma ….15 anni sono stati un tempo infinito.
La maggior parte dei risparmiatori (400mila) ha perso un sacco di soldi e molti nel frattempo, purtroppo, sono morti.


Le invio cordiali saluti
Roberto Da Rin
 
Conversioni debito-azioni in Venezuela
Fulvio Italiani e Carlos Omaña
D'Empaire
15 dicembre


Le riserve di petrolio e gas del Venezuela, nonché il considerevole stock di attività attualmente sotto il controllo del governo, potrebbero essere impiegate per ridurre l'indebitamento estero del Venezuela, anche dopo il completamento di una rinegoziazione riuscita, senza esaurire ulteriormente le riserve valutarie estremamente basse del Venezuela. [1] Questo programma potrebbe anche aiutare a rilanciare gli investimenti diretti esteri nel paese. [2]

I crediti aggregati contro Venezuela, Petróleos de Venezuela, SA (PDVSA) e altre entità di proprietà del governo sono stati stimati fino a 175 miliardi di dollari USA, [3] quindi anche se gli investimenti esteri diretti iniziassero a fluire in massa nel paese e le esportazioni di petrolio venissero ripristinate ai livelli visti l'ultima volta quasi un decennio fa, i proventi in valuta estera che ne derivano ammonteranno solo a una frazione della montagna di debito del Venezuela. A nostro avviso, una parte del debito del Venezuela dovrà essere convertita in investimenti produttivi per ripristinare la redditività e la sostenibilità del debito del Paese.

Le richieste di debito potrebbero essere utilizzate come valuta per pagare i diritti di esplorazione e sfruttamento di idrocarburi, pagamenti di bonus per entrare in joint venture petrolifere nuove o esistenti, per acquisire partecipazioni aggiuntive in joint venture petrolifere esistenti e pagare royalties su petrolio e gas.


Valutazione e riconciliazione

Il valore di mercato delle obbligazioni è facilmente determinabile perché esiste un mercato secondario per le obbligazioni in difficoltà. Tuttavia, la valutazione delle attività idonee per uno scambio di titoli di debito sarà difficile.

Per aggiungere un altro livello di complessità, sul totale stimato dei crediti verso Venezuela e PDVSA, solo circa 70 miliardi di dollari provengono da titoli di debito internazionali o altre forme di indebitamento estero verso istituzioni finanziarie internazionali. Il resto si riferisce a pretese derivanti da fatture commerciali non pagate, contratti esecutivi, cambiali fisici e lodi arbitrali resi a favore di investitori privati ​​espropriati. Ciò significa che un programma di conversione del debito in capitale dovrà essere preceduto da un processo di riconciliazione immacolato. Inoltre, la valutazione delle imprese che negli ultimi anni hanno generato solo entrate in valuta locale, che operano in un'economia il cui PIL è una frazione di quello che era solo cinque anni fa e che richiedono notevoli spese in conto capitale,

Pertanto, per migliorare la fattibilità politica del programma sarà necessario un meccanismo di valutazione trasparente concordato da tutte le parti interessate. [27]


Discriminazione degli investitori locali e degli incumbent

Potrebbe esistere la tentazione di vietare ai detentori locali di obbligazioni e altre pretese di partecipare a programmi di scambio di titoli di debito. [28] Questa tentazione sorgerà per placare le critiche sul fatto che le persone che "hanno preso i loro soldi" non dovrebbero essere autorizzate ad acquistare attività produttive in Venezuela a prezzi scontati. [29]A nostro avviso, questo sarebbe un errore. La discriminazione aprirà il programma a sfide legali e politiche. Il Venezuela ha bisogno di chiusura e tabula rasa per crescere e andare avanti. Inoltre, si stima che fino al 25% dell'importo principale aggregato del debito obbligazionario del Venezuela e della PDVSA sia detenuto da investitori venezuelani, comprese vedove e orfani. Inoltre, i titolari di richieste di esproprio difficilmente potrebbero essere considerati come se avessero prelevato i loro soldi dal Venezuela e quindi non dovrebbero essere discriminati. È qui che anche il processo di riconciliazione giocherà un ruolo fondamentale. [30]


Problemi di market timing

Come spiegato, la fattibilità degli swap di titoli di debito dipende dal fatto che gli investitori siano in grado di trarre vantaggio o sfruttare lo sconto dei crediti ammissibili nel mercato secondario. Gli sconti profondi hanno il potenziale per incentivare gli investitori a capitalizzare il debito scontato acquistato già a prezzo scontato. Sconti più bassi avranno l'effetto opposto. Inoltre, se i crediti ammissibili non vengono scambiati a sconto, sarà probabilmente perché la sostenibilità del debito del paese e le prospettive economiche generali sono notevolmente migliorate. [31] Una critica lanciata agli swap di titoli di debito è che sovvenzionano investimenti che sarebbero stati fatti comunque senza lo sconto. Sebbene le prospettive a lungo termine del Venezuela possano essere incoraggianti, a nostro avviso, un rapido avvio degli investimenti a breve termine richiederà molte forme di incentivi.

Uno scenario è che solo le obbligazioni e i crediti riconciliati sarebbero idonei a partecipare al programma di scambio di titoli di debito. Presumibilmente, ci sarà un mercato secondario per i crediti riconciliati che probabilmente scambierebbero inizialmente a uno sconto dal loro valore nominale, specialmente durante il periodo dalla loro riconciliazione fino allo scambio volontario di uno o più nuovi strumenti con i crediti riconciliati nel contesto di una ristrutturazione . In questo caso, gli investitori interessati potrebbero acquistare crediti riconciliati a uno sconto e cercare di sfruttare lo sconto quando li scambiano con attività produttive o azioni di società in Venezuela.

Ciò potrebbe essere ottenuto anche dopo l'emissione dei nuovi strumenti a seguito della ristrutturazione se scambiati a sconti sui mercati secondari. In caso contrario, non ci saranno incentivi per gli investitori a partecipare a qualsiasi programma di scambio di titoli di debito. [32]


Conclusione

Un programma di scambio di titoli di debito per il Venezuela potrebbe avere il potenziale per riaccendere l'economia del paese e potrebbe anche aiutare a ridurre lo stock di debito del paese. Un tale programma dovrà affrontare numerose sfide politiche e idiosincratiche che richiederanno un processo di riconciliazione, valutazione ed esecuzione immacolato. Il programma rappresenterà un tiro alla fune filosofico tra coloro che consentono agli investitori di sfruttare lo sconto del mercato secondario dei crediti ammissibili e quelli che consentono un equo scambio di attività produttive attualmente di proprietà del governo.

Gli swap debito-azioni non funzioneranno da soli. Devono essere una delle tante voci sul menu per una ristrutturazione globale del debito e, soprattutto, dovranno camminare di pari passo con le riforme strutturali che promuoveranno la ricostruzione delle infrastrutture del Paese, le privatizzazioni e gli investimenti esteri. I leader devono assumere la piena proprietà del programma.
 
Venezuela: Guaidò chiede agli Usa di ammorbidire sanzioni per facilitare partecipazione al dialogo in Messico
Caracas, 29 gen 15:50 - (Agenzia Nova) -

Il leader dell'opposizione venezuelana Juan Guaidó ha chiesto agli Stati Uniti di ridurre le sanzioni imposte al Venezuela per facilitare la partecipazione della delegazione governativa al dialogo in agenda in Messico. "Speriamo di avviare i negoziati il ​​prima possibile", ha detto l'oppositore in un'intervista alla stampa internazionale, osservando che se non venisse raggiunto un accordo con Washington, le sanzioni colpiranno soprattutto chi è coinvolto in casi di corruzione e crimini contro l'umanità. "La dittatura deve dare una risposta", ha detto ancora il leader politico, per il quale le opposizioni non possono astenersi dal continuare a premere per elezioni "libere ed eque". (segue) (Vec) © Agenzia Nova - Riproduzione riservata



Ma questo va di palo in frasca.... senza concludere niente....


Ma della marcia di protesta promossa da Guaidò si sa qualcosa?
Così per sapere....
 
Thousands march in support of Venezuela government, World News | wionews.com


Migliaia di manifestanti filogovernativi hanno marciato per Caracas sabato a sostegno del presidente Nicolas Maduro, con una manifestazione di opposizione più piccola che si è raccolta in parallelo.

Al suono di tamburi e salsa, :D migliaia di chavisti - dal nome di Hugo Chavez, una figura della sinistra radicale latinoamericana e defunto predecessore di Maduro - hanno marciato per circa 14 chilometri (nove miglia) per le strade della capitale.

"Chavez dà il tono, Maduro è al volante", si legge in uno striscione.

Il governo aveva mobilitato il suo partito e noleggiato autobus per portare sostenitori di tutte le età da tutto il paese per la manifestazione tenutasi in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù.

"I giovani coraggiosi stanno seguendo i loro sogni e continuano a lottare per la loro patria", ha detto all'AFP la 26enne Maria Amatima.

Maduro, accolto con applausi, ha concluso la manifestazione dicendo: "Chiedo a voi (i giovani) di aiutarmi... contro la corruzione e la burocrazia... vengo a chiedervi aiuto".

La rielezione di Maduro nel 2018 con un voto boicottato dall'opposizione non è riconosciuta da parte della comunità internazionale e in particolare dagli Stati Uniti, che appoggiano l'opposizione.

Circa 500 sostenitori dell'opposizione, insieme al leader Juan Guaido, si sono anche radunati a Caracas in una manifestazione parallela. :clap:

Guaido ha chiesto "unità" sulla scia della sconfitta di un'opposizione divisa alle elezioni regionali di novembre.

"Ci impegniamo oggi a combattere... dobbiamo rafforzare l'unità", ha detto, promettendo di rilanciare le proteste di piazza che hanno scosso il governo nel 2019 ma che alla fine si sono estinte.

"Torneremo... nel luogo dove si esercitano le libertà: la strada".
 
qui da 500 sono diventati 600 :D
ma precisano da un piccolo palcoscenico e interruzione di corrente causa secondo loro sabotaggio :D:D
che banda di derelitti :clap:


Chavistas muestra "musculo" en Venezuela y la oposicion se plantea renovar liderazgo


Caracas (AFP) – Migliaia di chavisti hanno marciato questo sabato a Caracas per ribadire il loro sostegno al presidente Nicolás Maduro, mentre un gruppo più ristretto di oppositori si è riunito per rispondere all'appello del leader Juan Guaidó, che ha sostenuto l'unità e il rinnovamento della leadership.

Le manifestazioni, che non si sono incrociate, si sono svolte in occasione della Giornata della Gioventù, data che tradizionalmente viene celebrata con mobilitazioni di entrambi i settori politici.

Al suono di tamburi e salsa, migliaia di chavisti adolescenti, giovani e adulti provenienti da tutto il Venezuela percorreranno circa 14 chilometri da Caracas.

I chavisti hanno preso diverse strade nella parte orientale di Caracas, un'area considerata un bastione dell'opposizione, per raggiungere l'edificio del Parlamento nel centro della città, dove dovrebbe partecipare Maduro.

"Stiamo già celebrando i 208 anni della Battaglia della Vittoria, il che dimostra che questa gioventù combattiva, questa giovane coraggiosa, che seguiamo per i nostri sogni, che continuiamo a lottare per la patria che vogliamo", ha detto all'AFP il coordinatore del Movimento. Rievocatori Nazionali, María Amatima, 26 anni.

Comandati da diversi rappresentanti dei giovani del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) al potere, tra cui Nicolás Maduro Guerra, figlio del presidente, hanno esposto striscioni con slogan o foto del presidente.

"Chávez dà il tono, Maduro ha (il) volante", poteva leggere uno degli striscioni con le fotografie del defunto presidente (1999-2013), Maduro e Gesù Cristo.

Nel frattempo, circa 600 oppositori si sono radunati in un viale parallelo a una delle strade attraverso le quali si è svolta la marcia chavista. Da un piccolo palcoscenico e dopo un'interruzione di corrente che l'opposizione ha denunciato come "sabotaggio" della sua concentrazione, Guaidó ha sostenuto il rafforzamento dell'"unità" dell'opposizione e il rinnovamento della leadership.

"L'unità deve essere rafforzata, la leadership deve essere rinnovata, tutti i settori devono essere incorporati, dobbiamo legittimare dalla base, una consultazione con la nostra gente, non solo chi saranno i futuri candidati, che devono anche essere unici dalla leadership", Guaidó disse.

L'avversario ha promesso di riattivare le manifestazioni di piazza che hanno scosso il Paese negli anni precedenti come il 2019 o il 2017. "Torneremo (...) nel luogo in cui si esercitano le libertà, che sono le strade del Venezuela", ha affermato. . si ,ciao 'notte...:rotfl:
 
Ultima modifica:
questo microcefalo bobolongoloide spara caxxate davanti a 600 persone tra un interruzione di corrente e l'altra e ancora la mummia di biden continua a puntare su questo cavallo zoppo non da una ma da tutte quattro le zampe.... boh..:confused::boh:
 
ING.

Ing....dove sei finito? Mi manchi, mi mancano le tue rosee previsioni ,forse qualcuna non era proprio esatta,ma non fa niente , è sempre piacevole leggere i tuoi commenti.Dai batti un colpo...G.
 
Conversioni debito-azioni in Venezuela
Fulvio Italiani e Carlos Omaña
D'Empaire
15 dicembre


Le riserve di petrolio e gas del Venezuela, nonché il considerevole stock di attività attualmente sotto il controllo del governo, potrebbero essere impiegate per ridurre l'indebitamento estero del Venezuela, anche dopo il completamento di una rinegoziazione riuscita, senza esaurire ulteriormente le riserve valutarie estremamente basse del Venezuela. [1] Questo programma potrebbe anche aiutare a rilanciare gli investimenti diretti esteri nel paese. [2]

I crediti aggregati contro Venezuela, Petróleos de Venezuela, SA (PDVSA) e altre entità di proprietà del governo sono stati stimati fino a 175 miliardi di dollari USA, [3] quindi anche se gli investimenti esteri diretti iniziassero a fluire in massa nel paese e le esportazioni di petrolio venissero ripristinate ai livelli visti l'ultima volta quasi un decennio fa, i proventi in valuta estera che ne derivano ammonteranno solo a una frazione della montagna di debito del Venezuela. A nostro avviso, una parte del debito del Venezuela dovrà essere convertita in investimenti produttivi per ripristinare la redditività e la sostenibilità del debito del Paese.

Le richieste di debito potrebbero essere utilizzate come valuta per pagare i diritti di esplorazione e sfruttamento di idrocarburi, pagamenti di bonus per entrare in joint venture petrolifere nuove o esistenti, per acquisire partecipazioni aggiuntive in joint venture petrolifere esistenti e pagare royalties su petrolio e gas.


Valutazione e riconciliazione

Il valore di mercato delle obbligazioni è facilmente determinabile perché esiste un mercato secondario per le obbligazioni in difficoltà. Tuttavia, la valutazione delle attività idonee per uno scambio di titoli di debito sarà difficile.

Per aggiungere un altro livello di complessità, sul totale stimato dei crediti verso Venezuela e PDVSA, solo circa 70 miliardi di dollari provengono da titoli di debito internazionali o altre forme di indebitamento estero verso istituzioni finanziarie internazionali. Il resto si riferisce a pretese derivanti da fatture commerciali non pagate, contratti esecutivi, cambiali fisici e lodi arbitrali resi a favore di investitori privati ​​espropriati. Ciò significa che un programma di conversione del debito in capitale dovrà essere preceduto da un processo di riconciliazione immacolato. Inoltre, la valutazione delle imprese che negli ultimi anni hanno generato solo entrate in valuta locale, che operano in un'economia il cui PIL è una frazione di quello che era solo cinque anni fa e che richiedono notevoli spese in conto capitale,

Pertanto, per migliorare la fattibilità politica del programma sarà necessario un meccanismo di valutazione trasparente concordato da tutte le parti interessate. [27]


Discriminazione degli investitori locali e degli incumbent

Potrebbe esistere la tentazione di vietare ai detentori locali di obbligazioni e altre pretese di partecipare a programmi di scambio di titoli di debito. [28] Questa tentazione sorgerà per placare le critiche sul fatto che le persone che "hanno preso i loro soldi" non dovrebbero essere autorizzate ad acquistare attività produttive in Venezuela a prezzi scontati. [29]A nostro avviso, questo sarebbe un errore. La discriminazione aprirà il programma a sfide legali e politiche. Il Venezuela ha bisogno di chiusura e tabula rasa per crescere e andare avanti. Inoltre, si stima che fino al 25% dell'importo principale aggregato del debito obbligazionario del Venezuela e della PDVSA sia detenuto da investitori venezuelani, comprese vedove e orfani. Inoltre, i titolari di richieste di esproprio difficilmente potrebbero essere considerati come se avessero prelevato i loro soldi dal Venezuela e quindi non dovrebbero essere discriminati. È qui che anche il processo di riconciliazione giocherà un ruolo fondamentale. [30]


Problemi di market timing

Come spiegato, la fattibilità degli swap di titoli di debito dipende dal fatto che gli investitori siano in grado di trarre vantaggio o sfruttare lo sconto dei crediti ammissibili nel mercato secondario. Gli sconti profondi hanno il potenziale per incentivare gli investitori a capitalizzare il debito scontato acquistato già a prezzo scontato. Sconti più bassi avranno l'effetto opposto. Inoltre, se i crediti ammissibili non vengono scambiati a sconto, sarà probabilmente perché la sostenibilità del debito del paese e le prospettive economiche generali sono notevolmente migliorate. [31] Una critica lanciata agli swap di titoli di debito è che sovvenzionano investimenti che sarebbero stati fatti comunque senza lo sconto. Sebbene le prospettive a lungo termine del Venezuela possano essere incoraggianti, a nostro avviso, un rapido avvio degli investimenti a breve termine richiederà molte forme di incentivi.

Uno scenario è che solo le obbligazioni e i crediti riconciliati sarebbero idonei a partecipare al programma di scambio di titoli di debito. Presumibilmente, ci sarà un mercato secondario per i crediti riconciliati che probabilmente scambierebbero inizialmente a uno sconto dal loro valore nominale, specialmente durante il periodo dalla loro riconciliazione fino allo scambio volontario di uno o più nuovi strumenti con i crediti riconciliati nel contesto di una ristrutturazione . In questo caso, gli investitori interessati potrebbero acquistare crediti riconciliati a uno sconto e cercare di sfruttare lo sconto quando li scambiano con attività produttive o azioni di società in Venezuela.

Ciò potrebbe essere ottenuto anche dopo l'emissione dei nuovi strumenti a seguito della ristrutturazione se scambiati a sconti sui mercati secondari. In caso contrario, non ci saranno incentivi per gli investitori a partecipare a qualsiasi programma di scambio di titoli di debito. [32]


Conclusione

Un programma di scambio di titoli di debito per il Venezuela potrebbe avere il potenziale per riaccendere l'economia del paese e potrebbe anche aiutare a ridurre lo stock di debito del paese. Un tale programma dovrà affrontare numerose sfide politiche e idiosincratiche che richiederanno un processo di riconciliazione, valutazione ed esecuzione immacolato. Il programma rappresenterà un tiro alla fune filosofico tra coloro che consentono agli investitori di sfruttare lo sconto del mercato secondario dei crediti ammissibili e quelli che consentono un equo scambio di attività produttive attualmente di proprietà del governo.

Gli swap debito-azioni non funzioneranno da soli. Devono essere una delle tante voci sul menu per una ristrutturazione globale del debito e, soprattutto, dovranno camminare di pari passo con le riforme strutturali che promuoveranno la ricostruzione delle infrastrutture del Paese, le privatizzazioni e gli investimenti esteri. I leader devono assumere la piena proprietà del programma.

L'idea di transazioni "trasparenti e immacolate" in Venezuela... e' in linea con la tesi che la luna e' fatta di groviera.
Il meccanismo piu' banalmente semplice per scambiare "debt for equity"... consiste nel dichiarare i titoli in default
strumenti validi di pagamento per pagare imposte localmente e per partecipare ad aste per concessioni petrolifere.
Chi avra' debiti col fisco o vorra' partecipare ad aste.. comprera' titoli a sco nto per risparmiare sul pagamento.
Cosi' si tornerebbe a creare un mercato, e una volta ridotto il debito si potra' fare un'offerta di ristrutturazione del rimanente, pagata emettendo nuovi titoli.

Tutta fantascienza per il momento..
 
L'idea di transazioni "trasparenti e immacolate" in Venezuela... e' in linea con la tesi che la luna e' fatta di groviera.
Il meccanismo piu' banalmente semplice per scambiare "debt for equity"... consiste nel dichiarare i titoli in default
strumenti validi di pagamento per pagare imposte localmente e per partecipare ad aste per concessioni petrolifere.
Chi avra' debiti col fisco o vorra' partecipare ad aste.. comprera' titoli a sco nto per risparmiare sul pagamento.
Cosi' si tornerebbe a creare un mercato, e una volta ridotto il debito si potra' fare un'offerta di ristrutturazione del rimanente, pagata emettendo nuovi titoli.

Tutta fantascienza per il momento..

purtroppo si, tutta fantascienza anche perchè Biden e company adesso hanno altri problemi da risolvere,
poi se insistono ad appoggiarsi a guaido per riuscire ad avere elezioni credibili andiamo avanti all'infinito.
 
purtroppo si, tutta fantascienza anche perchè Biden e company adesso hanno altri problemi da risolvere,
poi se insistono ad appoggiarsi a guaido per riuscire ad avere elezioni credibili andiamo avanti all'infinito.

elezioni libere non hanno alcun legame logico necessario con Guaido' o altri.
Baste volerle e organizzarle.
Dubito Guaido' le vincerebbe, perche' vi sono alternative piu' credibili, in teoria.
 
elezioni libere non hanno alcun legame logico necessario con Guaido' o altri.
Baste volerle e organizzarle.
Dubito Guaido' le vincerebbe, perche' vi sono alternative piu' credibili, in teoria.

volerle e organizzarle se lasciano tutto in mano a Maduro stiamo freschi,
non per niente hanno inventato i "colloqui" in Mexico,
li dialogavano i delegati dell'opposizione di guaido e i delegati del regime tra gli obiettivi c'era anche quello di andare ad elezioni libere,
quindi guaido fa parte del progetto..certo che se riesce a racimolare 500 persone per protestare
sai le risate che si fa Maduro..
 
volerle e organizzarle se lasciano tutto in mano a Maduro stiamo freschi,
non per niente hanno inventato i "colloqui" in Mexico,
li dialogavano i delegati dell'opposizione di guaido e i delegati del regime tra gli obiettivi c'era anche quello di andare ad elezioni libere,
quindi guaido fa parte del progetto..certo che se riesce a racimolare 500 persone per protestare
sai le risate che si fa Maduro..

nessun tiranno organizza spontaneamente elezioni libere, se non ha previamente deciso di mollare e partire.
Guaido' o non Guaido' cambia poco.
Se Maduro vuole arrivare ad elezioni pulite nel 2024, deve tornare sul cammino iniziato in Messico.
Un'opposizione debole paradossalmente facilita il "dialogo".

Comunque sia, siamo qui a chiacchierare da anni.. e, come dicevano a Napoli
"chiacchiere e tabacchiere di legno, il Banco di Napoli non prende in pegno"..
 
Crisi Russia-Ucraina, tutte le notizie della giornata in tempo reale

Biden a Putin: "Se invadete l'Ucraina la pagherete cara", ma il Cremlino: "I 2 leader vogliono proseguire il dialogo"
Nel colloquio, dice la Casa Bianca, il presidente americano ha chiarito che restano aperti i canali diplomatici ma che Usa e alleati sono pronti a rispondere "in modo deciso". Lavrov: Mosca non invaderà


"Se Mosca invaderà l'Ucraina, la pagherete cara". Secondo quanto riferisce la Casa Bianca, lo ha detto Joe Biden a Vladimir Putin nel lungo colloquio telefonico sulla crisi a Kiev. Il presidente Usa ha aggiunto che si va avanti con la diplomazia, ma precisando di essere pronto a rispondere in modo "deciso" imponendo "costi severi" a Mosca. Il Cremlino replica: i due leader sono d'accordo per proseguire il dialogo. E Lavrov "nega che la Russia voglia invadere l'Ucraina".


"Much Ado about nothing"
 
Stato
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