Fondi Pensione Vol.14

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Fondo pensione di categoria - garantito o azionario?

Ciao a tutti,
dopo tanti mesi ritorno a bazzicare su questi lidi. Il motivo è semplice: sono entrato a far parte di un'azienda che ha un suo fondo di categoria (evviva!) e quindi ora mi trovo a dover scegliere a quale comparto iscrivermi.
Non sono proprio a digiuno di nozioni riguardo materia di fondi, ma comunque non mi ritengo esperto, per questo vi chiederei gentilmente di darmi il vostro parere.

La scelta sarebbe tra:

1) entrare con linea garantita che, vista la situazione attuale, è l'unica in positivo (se pur di poco) grazie alla forte quota obbligazionaria. Aspettare che la situazione si evolva e, in caso i mercati ripartano, fare switch alla linea più aggressiva a luglio 2023 (è una linea con 60% azionario - posso fare un cambio solo una volta l'anno a distanza di un anno ovviamente)
2) entrare subito con linea aggressiva, tanto alla fine è un PAC (io ci metto l'1% ogni mese, l'azienda il 4.5%) e mitigo la perdita, sperando che questa discesa non duri anni

So bene che, visto il mio orizzonte temporale molto lungo (almeno 30 anni), la risposta "scontata" sarebbe: vai di azionario, tanto prima o poi ripartono e ti becchi tutto il rimbalzo.
Ok capisco il discorso, ma perché non entrare col garantito in modo da perdere ZERO (anzi, guadagnare pure qualcosa) e magari tra un anno (o più, chi lo sa!?) passare all'azionario? Così facendo dovrei massimizzare la resa/minimizzare la perdita, no?

Questo è il mio dubbio/quesito, grazie a chi vorrà aiutarmi :)
 
Ciao a tutti,
dopo tanti mesi ritorno a bazzicare su questi lidi. Il motivo è semplice: sono entrato a far parte di un'azienda che ha un suo fondo di categoria (evviva!) e quindi ora mi trovo a dover scegliere a quale comparto iscrivermi.
Non sono proprio a digiuno di nozioni riguardo materia di fondi, ma comunque non mi ritengo esperto, per questo vi chiederei gentilmente di darmi il vostro parere.

La scelta sarebbe tra:

1) entrare con linea garantita che, vista la situazione attuale, è l'unica in positivo (se pur di poco) grazie alla forte quota obbligazionaria. Aspettare che la situazione si evolva e, in caso i mercati ripartano, fare switch alla linea più aggressiva a luglio 2023 (è una linea con 60% azionario - posso fare un cambio solo una volta l'anno a distanza di un anno ovviamente)
2) entrare subito con linea aggressiva, tanto alla fine è un PAC (io ci metto l'1% ogni mese, l'azienda il 4.5%) e mitigo la perdita, sperando che questa discesa non duri anni

So bene che, visto il mio orizzonte temporale molto lungo (almeno 30 anni), la risposta "scontata" sarebbe: vai di azionario, tanto prima o poi ripartono e ti becchi tutto il rimbalzo.
Ok capisco il discorso, ma perché non entrare col garantito in modo da perdere ZERO (anzi, guadagnare pure qualcosa) e magari tra un anno (o più, chi lo sa!?) passare all'azionario? Così facendo dovrei massimizzare la resa/minimizzare la perdita, no?

Questo è il mio dubbio/quesito, grazie a chi vorrà aiutarmi :)

Hai detto tutto te :D
Una domanda: il TFR dove lo metti ?
Seconda domanda: il garantito quanto costa rispetto agli altri (ti anticipo, molto di piu') ?

Risposta: visto che hai intenzione di versare pochissimo (per scelta o necessita?) direi che nessuna delle due scelte ti cambierà' la vita, ma entrare su un bilanciato 60% mi pare la scelta piu' logica e conveniente.

P.S. Chi e' che da' il 4.5% come contributo ? La Tesla o qualche emiro del Kuwait ?
 
Hai detto tutto te :D
Una domanda: il TFR dove lo metti ?
Seconda domanda: il garantito quanto costa rispetto agli altri (ti anticipo, molto di piu') ?

Risposta: visto che hai intenzione di versare pochissimo (per scelta o necessita?) direi che nessuna delle due scelte ti cambierà' la vita, ma entrare su un bilanciato 60% mi pare la scelta piu' logica e conveniente.

P.S. Chi e' che da' il 4.5% come contributo ? La Tesla o qualche emiro del Kuwait ?


grazie per la risposta!

Chiedo scusa se ho omesso qualche info :D

dunque:
- il TFR: stando a quanto mi dicono dalle risorse umane, dovrei versarlo al 100% al fondo pensione (allo stesso comparto dei contributi volontari). Sinceramente su questo punto devo ancora chiarire dato che leggendo la nota informativa del fondo c'è scritto che chi, nei precedenti rapporti di lavoro, aveva scelto di lasciare il TFR in azienda (ed è il mio caso), può scegliere se continuare a lasciarlo in azienda oppure destinarlo al fondo pensione. In caso venisse confermato che posso scegliere, io sarei tentato di lasciarlo in azienda, per avere una sorta di "cuscinetto" in più. Sono graditi consigli anche su questo passaggio :P
- il garantito costa 0.50% , l'azionario 0.24% (sono entrambi valori bassi, ma ovviamente il garantito costa di più)
- non ho intenzione di versare pochissimo, finché potrò saturerò la quota deducibile (quindi a fine anno farò un bonifico per colmare la parte mancante). Ho messo l'1% perché è il minimo richiesto dall'azienda per poter accedere al contributo datoriale
- nessun emiro, è un fondo aziendale quindi il 4.5% lo mette l'azienda (a fronte di minimo 1% a carico del lavoratore)

spero di aver dato le info mancanti :)
 
grazie per la risposta!

Chiedo scusa se ho omesso qualche info :D

dunque:
- il TFR: stando a quanto mi dicono dalle risorse umane, dovrei versarlo al 100% al fondo pensione (allo stesso comparto dei contributi volontari). Sinceramente su questo punto devo ancora chiarire dato che leggendo la nota informativa del fondo c'è scritto che chi, nei precedenti rapporti di lavoro, aveva scelto di lasciare il TFR in azienda (ed è il mio caso), può scegliere se continuare a lasciarlo in azienda oppure destinarlo al fondo pensione. In caso venisse confermato che posso scegliere, io sarei tentato di lasciarlo in azienda, per avere una sorta di "cuscinetto" in più. Sono graditi consigli anche su questo passaggio :P
- il garantito costa 0.50% , l'azionario 0.24% (sono entrambi valori bassi, ma ovviamente il garantito costa di più)
- non ho intenzione di versare pochissimo, finché potrò saturerò la quota deducibile (quindi a fine anno farò un bonifico per colmare la parte mancante). Ho messo l'1% perché è il minimo richiesto dall'azienda per poter accedere al contributo datoriale
- nessun emiro, è un fondo aziendale quindi il 4.5% lo mette l'azienda (a fronte di minimo 1% a carico del lavoratore)

spero di aver dato le info mancanti :)

Iniziamo dalla fine: il contributo datoriale per la maggioranza dei dipendenti si situa tra 1 e 2% quando va bene. Evidentemente hai una buona posizione o un CCNL generoso o entrambi. Meglio per te, ma almeno hai un idea della fortuna che hai ;)
Per me e' meglio versare anche il tfr, ma ora non ricordo bene le regole in quanto dipende anche dall'anzianita' lavorativa e quindi su questo punto mi astengo: fai tu.
Mi espongo di piu' sulla contribuzione direttamente in busta paga: se hai intenzione di saturare, i vantaggi rispetto al bonifico sono evidenti in quanto il tuo imponibile si abbassa tutti i mesi e non rischi che il ricalcolo IRPEF dell'anno seguente (in caso di bonifico) non tenga conto di alcune voci o detrazioni nel 730.
In questa sezione hai un thread dove si e' sviluppato un excel il piu' possibile preciso per questi calcoli, ma aldilà' di trovare la pietra filosofale dei 5164 euro e rotti e' piu' importante sapere che se versi in busta hai TUTTI i vantaggi della debucibilta' mentre se versi col BONIFICO rischi di lasciane fuori qualcuno.
 
Iniziamo dalla fine: il contributo datoriale per la maggioranza dei dipendenti si situa tra 1 e 2% quando va bene. Evidentemente hai una buona posizione o un CCNL generoso o entrambi. Meglio per te, ma almeno hai un idea della fortuna che hai ;)

Questo non lo sapevo, allora direi che sono fortunato (CCNL bancario) :D

Per me e' meglio versare anche il tfr, ma ora non ricordo bene le regole in quanto dipende anche dall'anzianita' lavorativa e quindi su questo punto mi astengo: fai tu.

Sono entrato in azienda da 3 mesi, quindi anzianità minima. Ad ogni modo proverò ad approfondire la questione


Mi espongo di piu' sulla contribuzione direttamente in busta paga: se hai intenzione di saturare, i vantaggi rispetto al bonifico sono evidenti in quanto il tuo imponibile si abbassa tutti i mesi e non rischi che il ricalcolo IRPEF dell'anno seguente (in caso di bonifico) non tenga conto di alcune voci o detrazioni nel 730.
In questa sezione hai un thread dove si e' sviluppato un excel il piu' possibile preciso per questi calcoli, ma aldilà' di trovare la pietra filosofale dei 5164 euro e rotti e' piu' importante sapere che se versi in busta hai TUTTI i vantaggi della debucibilta' mentre se versi col BONIFICO rischi di lasciane fuori qualcuno.

Ero al corrente della deducibilità "immediata" in busta paga, ma non sapevo del rischio di lasciare fuori qualche "vantaggio" procedendo con il bonifico. Ad ogni modo, considerato che potrebbero cambiare le mie esigenze e disponibilità, mi sento più sicuro a lasciare 1% minimo e poi a fine anno, in base appunto ad esigenze/disponibilità, saldare il tutto (o parte); anche perché non so se posso cambiare e con che frequenza farlo la quota di contribuzione a mio carico.

Detto questo, per il discorso iniziale, ovvero iscriversi alla linea garantita o a quella più aggressiva, te di che opinione sei? E perché? Grazie tante ancora :)
 
Ultima modifica:
Cosa fare per massimizzare il tfr di un pensionando

Buongiorno a tutti. Vi chiedo consigli per la massimizzazione del tfr per un pensionando (mia madre) che dovrebbe avere ancora uno o massimo due anni di lavoro davanti a sè. La sua situazione è questa qui:

Impiegata postale da quando erano ancora un'ente pubblico.
Adesione tacita a fondo poste nel 2007 (dal 2007 quindi confluisce il 100% del tfr nel fondo). Non ha mai fatto versamenti volontari per ottenere contributo datoriale. Montante attuale del fondo circa 37 k
Non ha fatto confluire il tfr pregresso (pre 2007) nel fondo, che è rimasto in poste. Tfr in azienda attuale circa 22k.
Ha una buonuscita che deriverebbe dal suo TFS, che il simulatore calcola in circa 10 k netti.

La mia idea è di provare a chiedere a poste di far confluire il suo Tfr nel fondo pensione, anche se la vedo difficile (fondo poste ci ha risposto che a loro non è mai capitato di vedere poste acconsentire a far confluire il tfr pregresso). Per il TFS mi hanno già detto che è impossibile, visto che viene gestito a parte in una sorta di fondo a gestione separata intoccabile.

Il tfr accumulato fino al 2007 mi pare che abbia il medesimo sistema di tassazione del tfr attuale, cosa che lo rende penalizzato rispetto ad un eventuale riscatto al 100% dal fondo pensione. Potrei sbagliarmi, quindi preferisco chiedere a voi.

Una volta riscattato tutto il riscattabile, auspicabilmente sfruttando la tassazione agevolata al 15% del fondo pensione per la maggior parte di questi fondi, l'idea è di costruire un portafoglio conservativo che possa fornirle una piccola rendita da cedole e dividendi. A questo portafoglio si potrebbero aggiungere altri 10 k di risparmi liquidi.

Vi prego di dirmi, se lo sapete, quali possibilità ci sono di far confluire i tfr pregresso nel fondo, se il tfr pregresso lasciato in azienda è assoggettato a tassazione diversa e se, magari, vi viene anche un'idea di portafogli da costruire per questo piccolo capitale.

Vi ringrazio per l'aiuto.:bow:
 
Detto questo, per il discorso iniziale, ovvero iscriversi alla linea garantita o a quella più aggressiva, te di che opinione sei? E perché? Grazie tante ancora :)

Le linee garantite ora hanno poco senso, a questo punto meglio rivolgersi direttamente al TFR che almeno il minimo di inflazione te lo danno.
Non sono certo convinto delle magnifiche sorti e progressive dei fondi bilanciati, ma se uno ha un profilo di rischio tendente a zero per quanto mi riguarda e' meglio che stia direttamente fuori dalle oscillazioni di borsa.
Il FP e' differente in quanto con un piccolissimo investimento ti ritrovi vantaggi percentualmente importanti (essendo bancario, parliamo della casta :D ) ma mi limiterei alla contribuzione minima.
 
Le linee garantite ora hanno poco senso, a questo punto meglio rivolgersi direttamente al TFR che almeno il minimo di inflazione te lo danno.
Non sono certo convinto delle magnifiche sorti e progressive dei fondi bilanciati, ma se uno ha un profilo di rischio tendente a zero per quanto mi riguarda e' meglio che stia direttamente fuori dalle oscillazioni di borsa.
Il FP e' differente in quanto con un piccolissimo investimento ti ritrovi vantaggi percentualmente importanti (essendo bancario, parliamo della casta :D ) ma mi limiterei alla contribuzione minima.

aspetta, forse mi sono espresso male.

Molto probabilmente, visto il mio orizzonte temporale lungo, andrò di azionario per la prima parte del "tempo" (che poi è un 60% azionario 40% obbl. più spinto non c'è), però dico: visto che anche ad essere ottimisti probabilmente si continuerà a scendere ancora per qualche mese nel mercato azionario, ha senso entrare ora con la linea più spinta? Non conviene entrare in garantito, quindi perdere 0 (anzi, magari spuntare un 1-2% annuale), prendersi le deduzioni fiscali... e poi, tra un anno, quando potrò cambiare comparto, se la situazione dei mercati sarà favorevole switchare sul comparto più spinto?
Era questo che intendevo :)
 
aspetta, forse mi sono espresso male.

Molto probabilmente, visto il mio orizzonte temporale lungo, andrò di azionario per la prima parte del "tempo" (che poi è un 60% azionario 40% obbl. più spinto non c'è), però dico: visto che anche ad essere ottimisti probabilmente si continuerà a scendere ancora per qualche mese nel mercato azionario, ha senso entrare ora con la linea più spinta? Non conviene entrare in garantito, quindi perdere 0 (anzi, magari spuntare un 1-2% annuale), prendersi le deduzioni fiscali... e poi, tra un anno, quando potrò cambiare comparto, se la situazione dei mercati sarà favorevole switchare sul comparto più spinto?
Era questo che intendevo :)

Io ho provato il garantito qualche anno fa e i costi di gestione abbassavano mensilmente il montante, altroché' 1 o 2%. Era questo che intendevo ;)

P.S.
Comunque e' facile che il vostro fondo (Previbank) abbia condizioni molto vantaggiose rispetto a quelli dei lavoratori normali, in tutti i sensi. Bisognerebbe consultare bene i fogli informativi del fondo, se uno lavora in banca o a Montecitorio e' meglio che lo dica subito :D
 
Ultima modifica:
aspetta, forse mi sono espresso male.

Molto probabilmente, visto il mio orizzonte temporale lungo, andrò di azionario per la prima parte del "tempo" (che poi è un 60% azionario 40% obbl. più spinto non c'è), però dico: visto che anche ad essere ottimisti probabilmente si continuerà a scendere ancora per qualche mese nel mercato azionario, ha senso entrare ora con la linea più spinta? Non conviene entrare in garantito, quindi perdere 0 (anzi, magari spuntare un 1-2% annuale), prendersi le deduzioni fiscali... e poi, tra un anno, quando potrò cambiare comparto, se la situazione dei mercati sarà favorevole switchare sul comparto più spinto?
Era questo che intendevo :)

E come fai a sapere quando switchare? Fare timing con i comparti di un fp è come fare sci nautico fra le boe col traghetto per la Sardegna.

In ogni caso, ammesso e non concesso che tu sappia quando sparare il tuo unico silver bullet annuale, meglio attendere, tenersi il tfr e aderire al momento giusto.

Ma siccome non è concesso, l'unica mossa sensata è aderire al 60 40, metrerci il tfr, aumentare la propria quota di qualche punto percentuale e bonificare il meno possibile a fine anno. Tutto il resto è sub-ottimale


(che poi non è detto che non si sia già toccato il minimo..)
 
Io ho provato il garantito qualche anno fa e i costi di gestione abbassavano mensilmente il montante, altroché' 1 o 2%. Era questo che intendevo ;)

P.S.
Comunque e' facile che il vostro fondo (Previbank) abbia condizioni molto vantaggiose rispetto a quelli dei lavoratori normali, in tutti i sensi. Bisognerebbe consultare bene i fogli informativi del fondo, se uno lavora in banca o a Montecitorio e' meglio che lo dica subito :D

Il fondo pensione è questo https://www.fondopensionefindomestic.it/
Nella Nota Informativa, il comparto garantito ha fatto un 1.6%-2% NETTO nel 2021 (non c'è un valore preciso perché fino ad un certo punto era gestito da GESAV, poi da Poste).

Te dici che c'è il rischio che il rendimento del Fondo sia PIU' BASSO dei costi di gestione? Considera che i costi di gestione del garantito sono 0.5% del capitale, per verificarsi quella condizione significa che il Fondo deve performare MENO di 0.50% . Tutto è possibile, ci mancherebbe, ma la vedo un pò "remota" come possibilità in un momento storico dove i titoli di stato/obbligazioni rendono "molto".
Per questo dicevo: in questo momento (qualche mese, si spera non anni, ma non si può sapere) entrerei col garantito così sono sicuro di non intaccare il capitale, FORSE faccio qualche punto % di gain e mi becco le deduzioni. Se e quando i mercati si riprendono, appena potrò (luglio/agosto 2023) farò lo switch. Chiaramente un pò dietro ci starò, visto che una volta l'anno posso cambiare comparto cerco di sfruttare al massimo questa cosa, consapevole che non si fa trading con i Fondi, ci mancherebbe.
Quello che mi chiedo è: che senso ha entrare in un comparto che si è già sicuri che è in perdita e che almeno per un altro pò continuerà ad andare in perdita, quando dall'altra parte posso perdere ZERO, forse guadagnare qualcosina, aspettando al balcone? Il tutto con la certezza delle deduzioni fiscali.

E' chiaro il mio "dubbio"? :)

E come fai a sapere quando switchare? Fare timing con i comparti di un fp è come fare sci nautico fra le boe col traghetto per la Sardegna.

In ogni caso, ammesso e non concesso che tu sappia quando sparare il tuo unico silver bullet annuale, meglio attendere, tenersi il tfr e aderire al momento giusto.

Ma siccome non è concesso, l'unica mossa sensata è aderire al 60 40, metrerci il tfr, aumentare la propria quota di qualche punto percentuale e bonificare il meno possibile a fine anno. Tutto il resto è sub-ottimale


(che poi non è detto che non si sia già toccato il minimo..)

Non ho la certezza di quando fare timing, l'unica certezza è che lo switch sarà POSSIBILE da qui ad un anno, non prima. Di conseguenza di qui ad un anno vedrò come è la situazione generale; se ci sarà ancora recessione (più o meno ci siamo già dentro, anche se la Casa Bianca ha ridefinito la definizione di recessione così almeno qualcuno abbocca) rimarrò nel garantito, se invece i mercati si saranno già ripresi farò switch subito. Chiaro che non potrò fare trading, non è quello il senso di questo prodotto ci mancherebbe, ma se posso limitare i danni... perché no?

Ha senso secondo te?
 
Aggiungo una breve analisi che ho fatto, prendendo i dati dei rendimenti netti dichiarati nella nota informativa - coprono un arco temporale di 20 anni (a parte la linea bilanciata, che è più "giovane")
Ho confrontato tutte e 3 le linee con il TFR, questo per capire quanto il rischio di perdita del capitale è stato remunerato negli anni rispetto invece alla remunerazione della "garanzia" del capitale.

In estrema sintesi, il conservativo è da scartare, la battaglia è tra il garantito e la linea mix (azionaria): l'azionaria ha performato quasi il doppio di quella garantita e quindi, almeno dal mio punto di vista, si può "giustificare" il rischio del capitale (sempre tenendo conto del lungo arco temporale che ho davanti)

Onestamente però il garantito mi sembra si sia difeso più che dignitosamente, performando quasi il 28% in più rispetto al rendimento del TFR.

Sono tutti rendimenti netti presi dalla nota informativa del fondo.

Considerate le performance del garantito, non nascondo che numeri alla mano mi sta facendo venire l'idea di lasciare tutto lì e ciaone ai mercati (schizzofrenici) azionari per i prossimi 30 anni. Certo, potrei lasciare sul piatto circa un 30/40% di gain, ma anche perdere tutto ... se guardate il rendimento medio del garantito risulta 3,68 - a me sembra un ottimo "prodotto", no?
Nel mercato "normale" , prodotti a capitale garantito, è grassa se ti danno l'1% netto annuale, sbaglio?

A voi la palla :)

P.S. ovviamente i risultati passati non sono una previsione di quelli futuri, però almeno ci fanno capire come si sono comportate queste linee durante anche periodi di forte crisi come 2001-2002 e 2018

rendimenti-fondo-pensione-findomestic.jpg
 
Ultima modifica:
Sono tutti rendimenti netti presi dalla nota informativa del fondo.

Sul sito covip ci sono questi rendimenti? Sono gli stessi?

Essendo un investimento continuo nel tempo, dovresti confrontare il montante raggiunto piuttosto che il rendimento medio.

Il capitale si intacca o meno solo nel momento in cui switchi/disinvesti, quindi potresti anche valutare se negli anni passati ci sono stati momenti favorevoli per farlo.

Ovviamente, scegliere una linea non garantita vuol dire fare delle ipotesi e ritenere più probabile che si verifichino delle condizioni favorevoli piuttosto che sfavorevoli. Dovendo cominciare a investire oggi, quante altre crisi pensi di beccare nei prossimi 20/30 anni?
Anche se le crisi dovessero aumentare, pensi di poterle ignorare e aspettare momenti propizi per switch are/disinvestire?

Avendo un orizzonte temporale di 20/30 anni, io penso che si possa scommettere sulla linea azionaria senza dover controllare continuamente come sta andando. Ogni tanto si può controllare e switchare/disinvestire se fa stare meglio psicologicamente, soprattutto man mano che l'orizzonte temporale si riduce.

In ogni caso, ogni scelta é legittima e nessuno ti assicura niente.
 
Ciao a tutti, avrei una domanda:

Con RAL 49.900 nel 2021 nel FPA avendo versato 1600€ devo calcolare il 35% da recuperare nel 730?
 
Il fondo pensione è questo https://www.fondopensionefindomestic.it/
Nella Nota Informativa, il comparto garantito ha fatto un 1.6%-2% NETTO nel 2021 (non c'è un valore preciso perché fino ad un certo punto era gestito da GESAV, poi da Poste).

Te dici che c'è il rischio che il rendimento del Fondo sia PIU' BASSO dei costi di gestione? Considera che i costi di gestione del garantito sono 0.5% del capitale, per verificarsi quella condizione significa che il Fondo deve performare MENO di 0.50% . Tutto è possibile, ci mancherebbe, ma la vedo un pò "remota" come possibilità in un momento storico dove i titoli di stato/obbligazioni rendono "molto".
Per questo dicevo: in questo momento (qualche mese, si spera non anni, ma non si può sapere) entrerei col garantito così sono sicuro di non intaccare il capitale, FORSE faccio qualche punto % di gain e mi becco le deduzioni. Se e quando i mercati si riprendono, appena potrò (luglio/agosto 2023) farò lo switch. Chiaramente un pò dietro ci starò, visto che una volta l'anno posso cambiare comparto cerco di sfruttare al massimo questa cosa, consapevole che non si fa trading con i Fondi, ci mancherebbe.
Quello che mi chiedo è: che senso ha entrare in un comparto che si è già sicuri che è in perdita e che almeno per un altro pò continuerà ad andare in perdita, quando dall'altra parte posso perdere ZERO, forse guadagnare qualcosina, aspettando al balcone? Il tutto con la certezza delle deduzioni fiscali.

E' chiaro il mio "dubbio"? :)



Non ho la certezza di quando fare timing, l'unica certezza è che lo switch sarà POSSIBILE da qui ad un anno, non prima. Di conseguenza di qui ad un anno vedrò come è la situazione generale; se ci sarà ancora recessione (più o meno ci siamo già dentro, anche se la Casa Bianca ha ridefinito la definizione di recessione così almeno qualcuno abbocca) rimarrò nel garantito, se invece i mercati si saranno già ripresi farò switch subito. Chiaro che non potrò fare trading, non è quello il senso di questo prodotto ci mancherebbe, ma se posso limitare i danni... perché no?

Ha senso secondo te?

secondo me no, ma il mio secondo me vale quanto il tuo secondo te.

Considera che è un pac, e soprattutto che parti da montante 0. E che oggi compreresti già basso, e un calo anche importante nei primi mesi non intaccherebbe il montante,consentendoti di comprare ancora più basso.

Dando per scontato un rialzo prima o poi che porterà a nuovi massimi, otterresti a quel punto un gain che lo switch da un comparto "piatto" non ti darebbe.
 
Dando per scontato un rialzo prima o poi che porterà a nuovi massimi, otterresti a quel punto un gain che lo switch da un comparto "piatto" non ti darebbe.

Dipende di quanto e quando avverrà il rialzo. La tendenza vede un calo dei rendimenti sui diversi periodi. Parlo di rendimenti nominali, per quelli reali bisogna interrogare l'oracolo.
 
Dipende di quanto e quando avverrà il rialzo. La tendenza vede un calo dei rendimenti sui diversi periodi. Parlo di rendimenti nominali, per quelli reali bisogna interrogare l'oracolo.

Che intendi? Ci sono previsioni che dicono ci saranno ancora cali nei mercati azionari per diversi mesi, intendi questo?
 
secondo me no, ma il mio secondo me vale quanto il tuo secondo te.

Considera che è un pac, e soprattutto che parti da montante 0. E che oggi compreresti già basso, e un calo anche importante nei primi mesi non intaccherebbe il montante, consentendoti di comprare ancora più basso.

Dando per scontato un rialzo prima o poi che porterà a nuovi massimi, otterresti a quel punto un gain che lo switch da un comparto "piatto" non ti darebbe.

Capisco quello che dici, partendo da montante zero anche se nei prossimi mesi si continua a scendere alla fine non sono perdite su un montante "grande", ma giusto su qualche versamento mensile - questo discorso però vale oggi, un domani (dopo qualche anno) dove il montante avrà preso forma, un'altra crisi lo intaccherebbe molto.
E fin qui fa parte dei giochi, ne sono consapevole.
C'è anche da dire che guardando ai rendimenti che ho postato sopra, se guardiamo le principali crisi dove il fondo ha perso in doppia cifra, già dall'anno successivo alla crisi si è sempre ripreso bene e mediamente in meno di 2 anni ha sempre recuperato tutto (e anche superato) quello che aveva perso, per poi rimanere in positivo per 3-4-5 anni consecutivi.

Insomma, non ci sono dati che mi fanno propendere fortemente ne da una parte ne dall'altra - ci penserò un altro pò su, e intanto vedo come si muovono i mercati in queste settimane
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro