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Bollette, Enel nel mirino dell'Antitrust per i maxi conguagli luce e gas
di Paola Valentini

L'autorità ha aperto un'istruttoria nei confronti di Enel Energia e Sen per contestare l’ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas​

L'Antitrust ha aperto un nuovo dossier di istruttoria su Enel Energia e Servizio elettrico nazionale (Sen). L'autorità garante della concorrenza presieduta da Roberto Rustichelli contesta l'ingiustificato rigetto delle istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti a causa della tardiva fatturazione dei consumi di luce e gas.

L'Antitrust ricorda che le Leggi di bilancio 2018 e 2020 hanno introdotto e disciplinato la possibilità di eccepire la prescrizione biennale dei crediti vantati dagli operatori del settore energetico in relazione ai consumi di luce e gas pluriennali fatturati in ritardo, in modo da arginare il fenomeno dei cosiddetti maxi-conguagli.

Nonostante nel gennaio 2021 l'autorità abbia già accertato questa pratica e sanzionato Enel e Sen, molti consumatori hanno continuato a segnalare il mancato accoglimento delle istanze di prescrizione biennale, sulla base di una presunta inapplicabilità della relativa disciplina dovuta ad asseriti "ricalcoli", alle "revisioni" dei consumi e alle ipotesi di "blocco di fatturazione".

Ieri l'Autorità ha condotto ispezioni nelle sedi di Enel e di Sen, in qualità di parti del procedimento, e di E-distribuzione, in qualità di società terza, avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza. "L'Antitrust prosegue la sua azione di tutela dei consumatori contro la mancata applicazione della prescrizione breve", sottolinea l'autority.

Ultimo aggiornamento: 30/09/2022 09:03
 
Enel, ok di Putin alla cessione degli asset russi
di Angela Zoppo

Lukoil e Gazprombank-Frezia potranno acquistare la quota di maggioranza di Enel Russia in deroga al decreto presidenziale di agosto che aveva bloccato l'operazione​

Via libera di Putin alla cessione di Enel Russia a Lukoil e GazpromBank-Frezia. La speciale commissione, istituita da Mosca dopo il decreto presidenziale che ha congelato tutte le cessioni di asset russi da parte di aziende straniere, si è espressa a favore dell'operazione, tenendo conto dell'interesse dei due acquirenti di Stato ad acquisire l'intera quota di maggioranza detenuta da Enel, il 56,4%, nella società che ha in portafoglio 4 grandi centrali termoelettriche.

Lo stop alla vendita e il lieto fine

Il 5 agosto scorso, il presidente russo aveva emesso un decreto che aveva avuto l'effetto di bloccare l'accordo di cessione siglato da Enel circa due mesi prima (il 16 giugno) e che prevedeva un prezzo di vendita di circa 137 milioni di euro. Ora, col semaforo verde di Putin, passeranno di mano a Lukoil e Gazprombank-Frezia tutti gli asset di generazione elettrica detenuti da Enel in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacità convenzionale e circa 300 MW di capacità eolica in diverse fasi di sviluppo.

Gli effetti sui conti Enel

Nelle stime del gruppo guidato dall'ad, Francesco Starace, l'operazione "genererà un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto consolidato per circa 550 milioni di euro e un impatto negativo sull'utile netto reported di circa 1,3 miliardi di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1,1 miliardi di euro.

Ultimo aggiornamento: 30/09/2022 14:45
 
Enel: prima azienda in Cile a non utilizzare più carbone
ROMA (MF-DJ)--La società cilena del Gruppo Enel, Enel Chile, ha effettuato oggi la disconnessione e la cessazione delle attività del gruppo II della centrale a carbone di Bocamina, nella municipalità di Coronel, dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalla Commissione nazionale cilena per l'energia.

Con questo traguardo, che segue la chiusura di Tarapacà nel 2019 e del gruppo I di Bocamina nel 2021, informa una nota, Enel diventa la prima azienda elettrica in Cile a non utilizzare più il carbone per le sue attività di generazione, con 18 anni di anticipo rispetto all'obiettivo originario del 2040 fissato dal Piano Nazionale di Decarbonizzazione cileno del 2019.

"La chiusura del nostro ultimo impianto di generazione a carbone in funzione in Cile evidenzia l'impegno del Gruppo Enel per la decarbonizzazione dei suoi sistemi energetici", ha commentato Salvatore Bernabei, Ceo di Enel Green Power, "il percorso verso gli obiettivi di decarbonizzazione si accompagna al continuo rafforzamento del nostro portafoglio di energie rinnovabili, che comprende eolico, geotermico, solare, idroelettrico e sistemi di accumulo a batterie".

Per la completa decarbonizzazione del suo mix di generazione, Enel Chile ha implementato la strategia Just Energy Transition, che include soluzioni tecnologiche, sociali e ambientali volte a garantire che la dismissione della flotta a carbone dell'azienda venisse effettuata massimizzando il valore per il personale degli impianti, gli appaltatori e le comunità locali.

In linea con questa strategia, la chiusura del gruppo II di Bocamina include opzioni di ricollocazione per i dipendenti dell'impianto, l'attuazione di un'ampia serie di iniziative per lo sviluppo sociale, economico e imprenditoriale della comunità di Coronel, nonché un ambizioso progetto di riforestazione per trasformare l'area di 10 ettari della discarica di ceneri dell'impianto, che non sarà più utilizzata, in una foresta autoctona. Inoltre, in linea con i principi dell'economia circolare, l'azienda sta studiando diverse alternative per riutilizzare gli asset dell'impianto al fine di dare nuova vita al sito e creare opportunità di sviluppo per l'area.

Enel Chile continua a rafforzare il proprio portafoglio nel campo delle rinnovabili. Tra agosto e settembre, la società ha avviato due nuovi impianti solari, Azabache e Sol de Lila, per un totale di 221 MW e prevede di collegare alla rete ulteriori 500 MW circa di capacità rinnovabile nei prossimi mesi.

Questo risultato è pienamente in linea con il Piano Strategico 2022-2024 e la Vision 2030 del Gruppo Enel, che pongono al centro la decarbonizzazione e l'accelerazione della transizione energetica. Enel prevede di uscire dalla generazione a carbone entro il 2027 e da quella a gas entro il 2040, sostituendo la propria flotta termica con nuova capacità rinnovabile e facendo leva sull'ibridazione delle rinnovabili con soluzioni di accumulo. Di conseguenza, il Gruppo prevede che i suoi investimenti nell'ambito dei modelli di business "Ownership" e "Stewardship" porteranno a una capacità rinnovabile complessiva di circa 77 GW entro il 2024, con l'obiettivo di raggiungere circa 154 GW entro il 2030.

Enel in Cile è la più grande azienda elettrica per capacità installata, che, a seguito della chiusura del gruppo II di Bocamina, ammonta a circa 7,8 GW, di cui oltre 5,8 GW da fonti rinnovabili, ovvero circa 3,5 GW da idroelettrico, oltre 1,5 GW da solare, 642 MW da eolico e 69 MW da geotermico. Il Gruppo opera inoltre nel settore della distribuzione tramite Enel Distribución Chile, con oltre 2 milioni di utenti finali, nonché in quello delle soluzioni energetiche avanzate con Enel X Chile.

gug

(END) Dow Jones Newswires

September 30, 2022 10:36 ET (14:36 GMT)
 
Caro bollette: le misure Ue e del nuovo governo, da Enel ad Acea cosa potrebbe significare per le società energetiche
di Rossella Savojardo

Il nuovo governo starebbe studiando una moratoria di almeno sei mesi per le bollette non pagate di imprese e famiglie. Questo comporterebbe un ulteriore stress sulla gestione del circolante di alcuni retailers​

Per risolvere il nodo della profonda crisi energetica e il caro bollette a cui si sta assistendo, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni avrebbe in mente un decreto in assoluta continuità con gli ultimi tre dell'esecutivo di Mario Draghi. Dopo il Consiglio straordinario Ue di venerdì 30 settembre, che si è concluso con un accordo sul risparmio energetico, sul tetto ai ricavi delle società infra marginali ma ancora con un nulla di fatto sull'accordo sul tetto al prezzo del gas, Giorgia Meloni è ben consapevole che sarà necessario un nuovo provvedimento.

Le misure al vaglio del governo sul caro bollette

La leader di Fratelli d'Italia, stando a quanto riferito da Repubblica, avrebbe a disposizione dai 10 ai 25 miliardi di euro per combattere il caro energia. Dieci lasciati in eredità da Draghi, grazie al minor deficit ufficializzato dal ministro dell'economia Daniele Franco nella Nadef, altri 10 miliardi almeno dalle extra entrate tributarie degli ultimi quattro mesi dell'anno (soprattutto l'Iva per via dell'inflazione) e 5 miliardi dagli incassi dalla tassa sugli extraprofitti (1 miliardo già avanzato dal decreto Aiuti bis, versato dalle imprese delle rinnovabili).

Guardando alle misure, almeno 4,7 miliardi serviranno per rinnovare il credito d'imposta per dicembre alle imprese energivore, già allargato da Draghi a bar, negozi e ristoranti. Tre miliardi per un bis del bonus da 150 euro a 20 milioni di lavoratori e pensionati, compresi precari e autonomi, con redditi fino a 20 mila euro annui. Due miliardi per lo sconto accise sui carburanti di 30,5 centesimi dal 17 ottobre fino a fine anno. E poi allo studio di FdI c'è la moratoria per famiglie e imprese sulle bollette non pagate: almeno sei mesi di non morosità e senza distacchi di luce e gas. E l'ombrello della garanzia Sace da allargare alle piccole imprese di fornitori di energia che rischiano il crac se le aziende sono insolventi. Si valuta poi l'ipotesi di alzare il tetto Isee per il bonus sociale in bolletta.

Dalle misure Ue a quelle del nuovo governo: cosa succede alle società italiane

Alcune di queste misure a livello nazionale potrebbero anche essere indirizzare a quelle società che fanno parte di quel 15% degli operatori di energia più piccoli adesso sull'orlo del fallimento a causa delle difficili e volatili condizioni di mercato. Dall'altra parte, come sottolinea Equita Sim, "sul settore energia", invece la misura in merito alla "moratoria di sei mesi sulle bollette è un elemento negativo che può comportare ulteriore stress sulla gestione del circolante in particolare per i retailers come Enel, A2a, Iren, Hera o Acea".

Per quanto riguarda invece le misure a livello europee gli esperti del centro studi di Intesa Sanpaolo si sono concentrati sugli effetti che potrebbe avere il tetto di 180 euro per Mwh ai ricavi per le aziende infra marginali che forniscono energia da fonti rinnovabili e nucleare sul mercato elettrico. "Riteniamo che le aziende rinnovabili come Erg o Acciona Energia, siano interessate dal meccanismo del massimale delle entrate, anche se notiamo che il livello di 180 MWh stabilito è sufficientemente alto, a nostro avviso, per consentire loro di generare profitti solidi e cercare di rispettare i loro obiettivi di crescita della capacità, sia a breve che a lungo termine la tendenza rimane sicura", spiegano gli analisti.

Nell'accordo Ue vi è anche la proposta di una riduzione obbligatoria del 5% della domanda elettrica, da effettuare nelle ore di punta in tutti gli Stati membri. In merito a questo punto e per quanto riguarda i fornitori integrati di utilities ed energia come Enel, Eni, A2A, Hera, Iren, Acea, Ascopiave, Intesa ritiene invece "che potrebbero essere influenzati dai minori volumi forniti nel contesto dell'obiettivo di riduzione della domanda". In particolare stando agli analisti, Eni e Saras dovrebbero essere colpiti dal contributo di solidarietà anche se il meccanismo fiscale è ancora da decidere e quindi non è possibile quantificare l'importo della tassazione extra in questo momento.

"Nel complesso", concludono da Intesa, "se le norme dovessero comportare una riduzione significativa dei prezzi dell'energia, ciò sarebbe positivo in quanto implicherebbe probabilmente una minore pressione sui clienti e un rischio di credito al ribasso sulle vendite di energia effettuate".

Ultimo aggiornamento: 03/10/2022 13:28
 
Renergetica ed Enel firmano un secondo accordo: possibile espansione all'estero
di Luca Carrello

Dopo quello siglato nel 2021, le due società avvieranno un secondo progetto che potenzierà la partnership soprattutto nel Meridione. L'accordo prevede anche la possibilità di espandersi in Sud America ed Est Europa​

Si rafforza il legame tra Renergetica ed Enel Green Power Italia (Enel). Le due società hanno sottoscritto un accordo quadro per lo sviluppo, nei prossimi tre anni, di progetti fotovoltaici sul territorio italiano, per complessivi 300 megawatt di picco. L'annuncio dell'intesa sembra aver influito sui titoli a Piazza Affari. La mattina del 3 ottobre Renergetica, azienda che sviluppa progetti da fonti rinnovabili sul mercato internazionale, scambia a 7,58 euro (+2,99%). Pure Enel viaggia positiva: guadagna lo 0,94% (4,2635 euro ad azione).

Sud America ed Est Europa nel mirino

Le due società, nel 2021, avevano già sottoscritto un contratto per lo sviluppo di progetti fotovoltaici nel nord Italia. L'accordo quadro dell'ottobre 2022, invece, darà una spinta anche a nuove iniziative nel Meridione, dove Enel ha opzionato progetti per circa 100 megawatt di picco in fase di sviluppo.

Ma non finisce qui. Perché dopo aver consolidato la collaborazione in Italia, le due aziende stanno cercando di valicare il confine nazionale. L'accordo di ottobre apre allo sviluppo all'estero, nei prossimi tre anni, di progetti fotovoltaici da 150 megawatt di picco in ognuno dei Paesi interessati. L'espansione coinvolgerà Cile e Colombia, dove Renergetica è già presente. Poi si cercherà di aprire un nuovo mercato nell'Est Europa, in particolare in Romania.

"Siamo particolarmente soddisfatti di questo accordo", commenta Stefano Giusto, amministratore delegato di Renergetica, che oltre a ribadire il ruolo "della nostra società come partner d'elezione nello sviluppo di progetti fotovoltaici per uno dei players più importanti a livello nazionale e internazionale dell'energia, ci vede protagonisti del processo di transizione energetica in Italia e all'estero. Siamo certi del buon esito della nostra collaborazione con Enel perché abbiamo come scopo comune la tutela dell'ambiente e delle persone".

Conti di Renergetica in salute

Renergetica è una pmi innovativa costituita a Genova nel 2008. Ha generato un importante track-record di sviluppo e competenze in tutti i segmenti delle energie rinnovabili. Nel 2021 ha realizzato, a livello consolidato, ricavi pari a 11,8 milioni di euro, con ebitda al 47%. Nei primi sei mesi del 2022, invece, il valore della produzione del gruppo ha toccato i 6,424 milioni, in crescita rispetto ai 5,321 milioni del primo semestre dell'anno precedente.

Sono migliorati anche i costi (diminuiti in un anno di circa 284 mila euro, da 2,347 milioni a 2,062 milioni) e l'ebitda (salito a 3,598 milioni rispetto ai 2,125 milioni di euro del 30 giugno 2021). Bene pure il risultato netto: il 30 giugno 2022 è aumentato di 1,460 milioni da 1,121 milioni a 2,582 milioni.

Ultimo aggiornamento: 03/10/2022 11:08
 
Gas: Starace, soluzione vera e' mettere tetto a volatilita' Ttf

ROMA (MF-DJ)--"Qualunque tetto e' meglio che niente tetto, quindi, secondo me, la soluzione vera e' mettere un tetto alla volatilita' dell'indice piu' che al gas. La soluzione in subordine e' quella di mettere un tetto al prezzo del gas riservato all'elettricita', che avrebbe come positiva conclusione quella di limitate l'incremento del costo dell'energia prodotta con quel gas, ma non risolverebbe il problema del gas che sta in questo momento strangolando interi settori industriali; quindi e' un parziale problema risolto, non e' una soluzione totale, pero' e' un passo avanti". Lo ha detto l'ad e dg di Enel, Francesco Starace, a margine della cerimonia nel corso della quale gli e' stato conferito il "Premier Socrate", interpellato da Class Cnbc e MF dowjones sulle ultime notizie che arrivano da Bruxelles sul price cap in vista del vertice informale di Praga. Alla domanda sull'ipotesi di acquisti comuni da parte dell'Ue, come avvenuto per i vaccini, il manager ha replicato: "non e' un problema di acquisti, secondo me il tema e' capire che questo indice, che e' quello che fa muovere il prezzo del gas, non riflette piu' la realta' fisica della domanda e dell'offerta di gas ma segue delle dinamiche che hanno poco a che vedere con questo; segue delle dinamiche di rischio, di percezione della rischiosita' della situazione in Ucraina, per carita' siamo tutti d'accordo su questo, ma perche' il gas deve pagare questo premio? Non si capisce". gug guglielmo.valia@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

05/10/2022 19:15
 
Enel: lancia nuovi Sustainability-Linked multi-tranche da 4 mld usd

ROMA (MF-DJ)--Enel, attraverso le controllate Enel Finance International N.V., societa' finanziaria di diritto olandese, ed Enel Finance America, societa' finanziaria di diritto statunitense, ha lanciato ieri dei prestiti obbligazionari "Sustainability-Linked" per un importo totale di 4 mld usd, pari a circa 4,1 mld di euro, rivolti agli investitori istituzionali nei mercati Usa e internazionali. L'emissione, che ha una durata media di circa 12 anni, presenta un costo medio in euro di circa il 6%. Le obbligazioni, informa una nota, verranno emesse separatamente in quattro differenti tranche e saranno garantite da Enel. I prestiti obbligazionari sono legati al raggiungimento dell'obiettivo di sostenibilita' di Enel relativo alla riduzione di emissioni dirette di gas serra (Scope 1), contribuendo all'obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 13 (Lotta contro il cambiamento climatico) delle Nazioni Unite e in conformita' con il Sustainability-Linked Financing Framework ("Framework") del Gruppo. L'operazione e' legata a una traiettoria di completa decarbonizzazione, con la tranche a 30 anni legata all'obiettivo del Gruppo Enel di conseguire zero emissioni dirette di gas serra da generazione di elettricita' e calore entro il 2040. Si prevede che i proventi delle emissioni siano utilizzati per finanziare l'ordinario fabbisogno finanziario del Gruppo, incluso il rifinanziamento del debito outstanding. L'operazione e' in linea con il Framework, da ultimo aggiornato a gennaio 2022, che integra pienamente la sostenibilita' nel piano di finanziamento globale del Gruppo attraverso Sustainability-Linked Bonds, Sustainability-Linked Loans, SDG Commercial Paper Programs, Sustainability-Linked Foreign Exchange Derivatives, Sustainability-Linked Rates Derivatives e Sustainability-Linked Guarantees. Il Framework e' in linea con i "Sustainability-Linked Bond Principles" della International Capital Market Association (ICMA) e con i "Sustainability-Linked Loan Principles" della Loan Market Association (LMA), come certificato dal Second Party Provider V.E. Con il Piano Strategico presentato alla comunita' finanziaria nel novembre 2021, Enel ha anticipato di 10 anni, dal 2050 al 2040, il proprio impegno "Net Zero", per tutte le emissioni sia dirette che indirette. Tale impegno prevede la progressiva eliminazione di tutte le emissioni dirette e indirette derivanti dalla generazione e dalla vendita di energia elettrica ai clienti finali, nonche' dalla vendita di gas (che comporta l'uscita dal business della vendita retail di gas entro il 2040) senza ricorrere a misure di offsetting. Oltre ad anticipare dal 2050 al 2040 l'obiettivo di decarbonizzare completamente il proprio mix energetico, Enel ha confermato al contempo l'obiettivo al 2030 di ridurre le emissioni dirette di CO2eq per kWh (Scope 1) dell'80% rispetto al 2017, raggiungendo una carbon intensity uguale o inferiore a 82gCO2eq/kWh. Tale obiettivo e' certificato dalla Science Based Targets initiative (SBTi) in linea con il contenimento del riscaldamento globale a 1,5 C al di sopra dei livelli preindustriali. Il percorso previsto verso il target 2040 include anche un obiettivo di intensita' di emissioni dirette di gas serra (Scope 1), misurato in grammi di CO2eq per kWh, pari o inferiore a 140gCO2eq/kWh entro il 2024. gug (fine) MF-DJ NEWS

07/10/2022 15:46

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Enel: De Paoli, acceleriamo obiettivi sostenibilita' e debito

ROMA (MF-DJ)--"Il risultato di queste emissioni obbligazionarie rappresenta un successo per la strategia di sostenibilita' del Gruppo e un riconoscimento della sua capacita' di generare valore contribuendo alla realizzazione degli SDG". E' il commento di Alberto De Paoli, Cfo di Enel, ai prestiti obbligazionari "Sustainability-Linked" lanciati ieri dal Gruppo. "Tali operazioni fanno seguito al precedente Sustainability-Linked Bond multi-tranche da 3,5 miliardi di dollari statunitensi lanciato sui mercati Usa e internazionali lo scorso giugno e al piu' recente Sustainability-Linked Bond single-tranche da 1 miliardo di euro lanciato sul mercato Eurobond a settembre - ricorda il manager -, sottolineando ancora una volta il forte interesse degli investitori per le strategie di finanziamento legate alla sostenibilita'". "Le nuove emissioni hanno ricevuto richieste in esubero per quasi quattro volte, con ordini complessivi per un importo pari a circa 14,3 miliardi di dollari Usa e una significativa partecipazione di investitori socialmente responsabili, consentendo al Gruppo di continuare a diversificare la propria base di investitori - mette in evidenza De Paoli -. In linea con il Piano Strategico, queste emissioni permettono inoltre al Gruppo Enel di accelerare ulteriormente il raggiungimento dei suoi obiettivi legati al rapporto tra le fonti di finanziamento sostenibile e l'indebitamento lordo totale del Gruppo stesso, fissato a circa il 65% nel 2024 e oltre il 70% nel 2030". gug (fine) MF-DJ NEWS

07/10/2022 15:53
 
Enel studia cooperazione su solare e idrogeno verde con l’algerina Sonelgaz
di Titta Ferraro

7 Ottobre 2022 13:44
Enel e l’utility statale algerina Sonelgaz, stando a quanto riportato da Renewables Now, stanno valutando una potenziale partnership in le aree dell’idrogeno verde, della produzione di pannelli solari e dell’accumulo di energia solare, nonché della digitalizzazione della rete elettrica. L’articolo specifica che i vari aspetti della potenziale cooperazione sono stati discussi durante un incontro virtuale tra l’amministratore delegato di Sonelgaz Mourad Adjal e i funzionari di Enel. Durante l’incontro, Adjal avrebbe sottolineato che tale alleanza aprirebbe il mercato africano per entrambi i partner. A seguito del discussioni, le due parti hanno convenuto di formare un gruppo di lavoro per continuare i colloqui sulle attività congiunte nei settori di interesse. L’Algeria è attualmente impegnato nell’assegnazione di 1 GW di capacità solare nell’ambito del programma Solar 1.000 (Finanza.com)
 
Enel, ecco i benefici di una razionalizzazione dei mercati emergenti con cessioni fino a 15-25 mld secondo Goldman Sachs
di Francesca Gerosa

Conto alla rovescia per il Capital Market Day di Enel del 22 novembre. Goldman Sachs si aspetta un coraggioso cambiamento di strategia e, pur tagliando il target price a 6,85 euro, conferma buy anche per il rendimento del dividendo del 10%​

Conto alla rovescia per il Capital Market Day di Enel del prossimo 22 novembre. Goldman Sachs ha giocato d'anticipo e, pur tagliando il target price da 8,20 a 6,85 euro, ha confermato il rating buy sull'azione (-0,92% a 4,08 euro in Borsa), ricordando che storicamente ha scambiato a circa 6 volte il multiplo prezzo/utile in due occasioni: prima di un aumento di capitale durante la Grande crisi finanziaria e all'apice della crisi del debito sovrano.

A 6 volte il p/e Enel è interessante, Goldman Sachs conferma buy

Entrambi i casi si sono rivelati punti di ingresso redditizi sul titolo, ha suggerito la banca d'affari americana. Il recente rialzo dei tassi di interesse, le preoccupazioni sull'impatto dei prezzi dell'energia (crediti inesigibili) e le crescenti esigenze di liquidità (margin calls, 10-15 miliardi di euro secondo le stime di Goldman Sachs) rappresentano dei venti contrari per l'ampio capex di Enel, che si è impegnata in ingenti investimenti e dividendi (20 miliardi di euro l'anno).

Enel può ridurre in modo rilevante la sua esposizione ai mercati emergenti

Per evitare di deragliare dal suo percorso di crescita, in vista del Capital Market Day, Goldman Sachs si aspetta un coraggioso cambiamento di strategia da parte di Enel, che potrebbe ridurre in modo rilevante il portafoglio dei mercati emergenti, sostenere i forti investimenti nell'elettrificazione, l'attuale politica dei dividendi e consentire una rivalutazione del titolo. Già in precedenti occasioni, il management di Enel ha parlato della possibilità di uscire da alcuni Paesi dell'America Latina; inoltre Enel ha recentemente annunciato la dismissione delle attività in Russia, ha venduto le reti elettriche in Cile e in Brasile e (qualche anno fa) ha avviato un processo ufficiale di dismissione degli asset in Romania, poi sospeso a causa delle condizioni di mercato sfavorevoli.

Attualmente, le attività di Enel si estendono su un totale di trenta Paesi. In occasione del suo ultimo Capital Market Day (novembre 2021), Enel ha dichiarato di voler concentrare i suoi investimenti futuri in quelli che considerava paesi Tier 1 (regioni core e scalabili): Italia, Spagna, Brasile, Stati Uniti e Cile, tra gli altri. "Stimiamo che le attività in questi Paesi Tier 1 rappresentino circa il 90% dell'ebitda del gruppo stimato per il 2023. Il restante 10% circa dell'ebitda del gruppo proviene dalle regioni più piccole e meno scalabili: Perù, Argentina, Colombia, Romania, pari a oltre 2 miliardi di euro per il 2023", ha valutato Goldman Sachs.

La razionalizzazione dei mercati emergenti può comportare cessioni per 15-25 miliardi di euro

In particolare, Goldman Sachs ha stimato che la razionalizzazione dei mercati emergenti possa comportare cessioni per 15-25 miliardi di euro. Per accelerare gli investimenti nell'elettrificazione e sostenere una politica di dividendi invariata (dividend yield del 10% circa), una razionalizzazione delle attività nei mercati emergenti potrebbe offrire l'approccio più market-friendly, infatti implicherebbe solo una modesta diluizione dell'utile per azione nel breve termine, a singola cifra (8-9% circa di impatto sull'utile per azione 2023-2025: il deconsolidamento di un ebitda di circa 2 miliardi di euro potrebbe ridurre l'utile netto di circa 550 milioni di euro nel 2023), apportando diversi vantaggi.

Nel periodo 2023-2025, Goldman Sachs ha stimato che Enel registerà circa 21-23,5 miliardi di euro l'anno di ebitda, o circa 65 miliardi di euro in totale. Secondo le nostre del broker, gli investimenti (circa 15 miliardi di euro l'anno), i dividendi (circa 4 miliardi di euro l'anno) e gli oneri finanziari (circa 2,5 miliardi di euro l'anno) potrebbero compensare l'ebitda. Deducendo le imposte, i dividendi alle minorities e altre voci, "stimiamo che nei prossimi tre anni Enel potrebbe generare un free cash flow negativo di 11 miliardi di euro", ha aggiunto Goldman Sachs.

"Oltre alla parte variabile del suo debito, circa il 25% del totale o circa 21 miliardi di euro, stimiamo che Enel possa aver bisogno di ricorrere al mercato obbligazionario per raccogliere circa 12 miliardi di euro nel periodo 2023-2025, per accedere a nuovo debito, ad esempio per coprire il free cash flow negativo da noi previsto, e a fini del rifinanziamento. Sulla base delle nostre attuali previsioni, stimiamo che un aumento di 150 punti base del costo del debito colpirebbe l'utile di Enel di circa il 10% entro il 2025", ha continuato, puntualizzando che il rapporto debito netto/ebitda di Enel dovrebbe rimanere pari a poco più di 3 volte fino al 2025, un valore inferiore a quello della maggior parte dei suoi competitor.

Il dividendo costerà a Enel circa 4-4,5 miliardi di euro l'anno

Quanto al dividendo, attualmente Enel offre un dividend yield di circa il 10%. Il dividendo annuale dovrebbe crescere fino al 2023 (43 centesimi di euro), secondo il piano della società, per poi rimanere invariato. Un dividendo che costerà a Enel circa 4-4,5 miliardi di euro l'anno. "A nostro avviso, un cambiamento di strategia e la cessione di attività per 15-25 miliardi di euro eviterebbero un azzeramento dei dividendi. In ogni caso, riteniamo che le azioni prezzino già un tale taglio", ha osservato Goldman Sachs, dimostrando che la società potrebbe ridurre la distribuzione del dividendo del 20%-30% e continuare a rendere il 7%-8%. "A partire da questo livello, riteniamo che il colosso energetico potrebbe continuare a far crescere il suo dividendo ogni anno del 3%-5%".

Per ora Goldman Sachs si attende un tasso medio annuo di crescita dell'ebitda di Enel del 7% e un cagr dell'utile del 9% nel periodo 2022-2027 con una crescita significativa della divisione delle energie rinnovabili. Stime che non presuppongono cessioni. Certo che, ha precisato la banca d'affari, date le dimensioni del portafoglio dei mercati emergenti non di livello 1, un tale piano di dismissioni potrebbe richiedere 2-3 anni per essere completato.

Tutti i vantaggi di una tale mossa

"Vediamo diversi potenziali vantaggi da questa operazione: l'indebitamento netto pro-forma a fine 2022 potrebbe ridursi del 25%-40% rispetto ai livelli attuali, gli investimenti nelle energie rinnovabili europee e statunitensi potrebbero accelerare e una minor esposizione ai mercati emergenti e una maggiore crescita dell'utile per azione nel medio termine potrebbero determinare un forte re-rating per l'azione. A un multiplo prezzo/utile del settore di 13 volte al 2023, Enel varrebbe 7,2-8,6 euro su base diluita, secondo le nostre stime", ha calcolato Goldman Sachs, aspettandosi anche una politica dei dividendi invariata (10% circa di dividend yield). Quanto, infine, ai risultati del terzo trimestre di quest'anno di Enel (cda il 3 novembre), i driver non sembrano incoraggianti: i movimenti dei tassi di cambio probabilmente faranno salire l'indebitamento netto, mentre la forte domanda estiva di elettricità potrebbe mettere sotto pressione i margini.

Ultimo aggiornamento: 10/10/2022 13:57
 
Energia: caso Germania sul debito Ue (MF)

ROMA (MF-DJ)--Fonti del governo tedesco hanno smentito ieri in serata le indiscrezioni secondo cui la Germania avrebbe aperto all'emissione di debito comune Ue per far fronte alla crisi energetica. "Questi piani non sono noti al governo", hanno precisato le fonti a Reuters. Secondo quanto invece riportato da Bloomberg, il cancelliere Olaf Scholz ha espresso disponibilita' a prestiti comuni (non sussidi o grants) sul modello del programma Sure durante il Consiglio europeo della scorsa settimana a Praga. L'indiscrezione ha fatto precipitare ieri lo spread Btp-Bund, che era a 254 punti base alle 16.30, ma a fine giornata ha chiuso a 232. Il tasso dei Btp a dieci anni e' calato dal 4,78% al 4,64%. I rendimenti dei titoli italiani sono stati gli unici a scendere ieri, in una giornata in cui quelli dei bond tedeschi e francesi sono aumentati di piu' di 10 punti base. La forte reazione sui mercati potrebbe aver spinto Berlino a smentire la notizia. In serata erano in rialzo i future sul Bund. Con Sure, un meccanismo varato durante la pandemia, i Paesi hanno ricevuto prestiti al costo di finanziamento dell'Ue, piu' basso di quello degli Stati piu' vulnerabili (tra cui l'Italia), poiche' basato su garanzie fornite in base al pil. La Germania e' stata il primo garante, mentre l'Italia il primo beneficiario. Roma ha ricevuto 27,4 miliardi per finanziare meccanismi anti-disoccupazione. Il meccanismo dunque potrebbe servire ancora per evitare la frammentazione dei tassi tra Paesi europei, accentuata dal programma di sostegno da 200 miliardi di Berlino in favore di imprese e cittadini tedeschi. Il maxi-piano della Germania ha suscitato le critiche immediate del premier italiano Mario Draghi, a cui hanno fatto seguito quelle degli altri Paesi Ue e dell'Eurogruppo. Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner era stato molto critico riguardo all'ipotesi di un nuovo Sure, suggerita mesi fa da Draghi e di recente rilanciata (a titolo personale) dai commissari Ue Paolo Gentiloni e Thierry Breton. Lindner aveva detto che un nuovo Sure "non ha senso" ed e' "ingiustificato", aggiungendo che "ci sono altri strumenti su cui si puo' discutere. Le differenze rispetto alla pandemia sono chiare: oggi non abbiamo un problema di domanda, o di un'economia da stabilizzare e da stimolare, ma stiamo affrontando uno shock sul lato dell'offerta". Scholz ha una posizione piu' morbida sul tema. Le indiscrezioni poi smentite sono arrivate ieri dopo la vittoria dell'Spd di Scholz e la sconfitta dei liberali di Lindner in Bassa Sassonia. Le indicazioni oscillanti da Berlino sono un segnale delle spaccature nella coalizione di governo. Alcune fonti europee ritengono che ci siano ancora margini per le discussioni. Il cancelliere e' piu' aperto di Lindner a soluzioni "pragmatiche" sul modello Sure (come ha detto a fine agosto a Praga), ma ad alcune condizioni. Innanzitutto il nuovo programma Ue per la crisi energetica dovrebbe avere la forma di prestiti (come Sure) e non di sussidi (come in parte il Recovery Fund). L'importo totale sarebbe inferiore a quello impiegato durante la pandemia e considererebbe anche le cifre non spese del Next Generation Eu. Inoltre la Germania vuole prima avere rassicurazioni sulla linea del nuovo governo italiano a guida Giorgia Meloni su politiche europee e conti pubblici. Quanto alle regole fiscali, presto entreranno nel vivo le negoziazioni sul Patto di Stabilita'. Questo mese la Commissione Ue presentera' le proposte di revisione. Si punta a "una semplificazione" delle norme, perseguendo "sostenibilita' dei conti pubblici e della crescita", con "piani macroeconomici di medio termine su vari anni", ha detto ieri Gentiloni all'Ania. "Abbiamo due montagne da scalare: una montagna di debito e una montagna di investimenti" nell'energia, ha sottolineato il commissario Ue. red fine MF-DJ NEWS

11/10/2022 08:24
 
Di ieri...

Enel: Antitrust boccia operazione concentrazione con Erg Power

ROMA (MF-DJ)--L'Antitrust ha bocciato l'operazione di concentrazione con cui Enel Produzione acquisisce il controllo esclusivo di Erg Power. E' quanto si legge nel Bollettino dell'Authority, che spiega che l'operazione determinerebbe "il rafforzamento di una posizione dominante" in Sicilia. L'Autorita' sottolinea che la concentrazione e' suscettibile di determinare "una posizione dominante in capo al gruppo Enel nel mercato della produzione e dell'approvvigionamento all'ingrosso di energia elettrica nella macro zona Sicilia e il rafforzamento della posizione dominante del medesimo gruppo nel mercato dei servizi di dispacciamento dell'energia elettrica nella macro-zona Sicilia, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza". L'Antitrust ha dunque deliberato di vietare l'operazione. liv (fine) MF-DJ NEWS

10/10/2022 19:16
 
Enel: controlla russa affarone per Putin (MF)

ROMA (MF-DJ)--Non che Enel avesse scelta. Ma la cessione obbligata della quota di maggioranza dell'ormai ex controllata Enel Russia a Lukoil e Gazprombank-Frezia finira' per rivelarsi decisamente un buon affare per Vladimir Putin. La societa' gia' ribattezzata El5-Energo consegna nelle mani dei nuovi proprietari ben tre delle piu' grandi centrali termoelettriche del Paese, fondamentali per soddisfare i consumi domestici soprattutto nei rigidissimi inverni russi. Si tratta di Konakovskaya, Nevinnomysskaya e Sredneuralskaya Gres, per una capacita' installata di circa 6mila MegaWatt. L'ex Enel Russia, scrive MF-Milano Finanza, porta in dote anche conti tutto sommato migliori del previsto, pur sotto il peso dell'inflazione e degli altri indicatori macro-economici. Dati alla mano, e aggiungendo un prezzo di cessione che, come noto, e' di appena 137 milioni di euro, si capisce come mai la speciale commissione che sovrintende agli investimenti strategici sia stata cosi' rapida nel decidere che Lukoil & C possano assicurarsi il 56,4% del capitale della societa', in deroga al decreto presidenziale dell'agosto scorso. I conti del semestre. A causa della guerra e dei cambiamenti imposti alla governance, i numeri del bilancio intermedio sono stati forniti solo in questi giorni. EL5-Energo ha registrato un aumento dei ricavi di oltre il 14%, trainati sia dalla vendita di capacita' del 35,5% per l'entrata in servizio del parco eolico di Azov, sia dal repowering della centrale termoelettrica di Nevinnomysskaya Gres. Hanno contribuito anche la crescita dei prezzi e l'indicizzazione annuale delle tariffe regolamentate. I ricavi da vendita di energia sono cresciuti dell'8,4%, grazie anche alla dinamica positiva dei consumi, in particolare nella parte europea della Russia e negli Urali (la prima fascia di prezzo). Crescita ancora piu' marcata per l'ebitda (+ 32,95%) e per l'ebit ordinario (+ 33,9%). Il momento complesso e' comunque riassunto nelle parole della nuova capo-azienda, Zhanna Sedova. "La crescita dell'azienda in volumi e prezzi di vendita di energia elettrica e capacita' hanno avuto un impatto positivo sui ricavi. Altre voci sono state fortemente influenzate da indicatori macroeconomici a causa dell'elevata volatilita'. In questa difficile situazione, la fornitura ininterrotta di elettricita' e i progetti di ammodernamento delle centrali termoelettriche rimangono la nostra massima priorita'". I vantaggi per Enel. Col via libera alla cessione il gruppo guidato dall'ad Francesco Starace fa quello che il mercato si aspettava: lasciare un asset non piu' in linea con gli obiettivi di sostenibilita' del piano. Allo stesso tempo, riesce a uscire dall'esecrato mercato russo, tanto piu' ora che il Cremlino ha dato il via a una vera e propria escalation del conflitto, che si sta allargando all'alleato di sempre, la Bielorussia di Alexander Lukashenko, pronto a unire le sue truppe a quelle russe per creare un gruppo regionale congiunto e sfidare la Nato. Quanto agli effetti della vendita, Enel li ha stimati in questo modo: dall'operazione e' atteso un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto consolidato per circa 550 milioni di euro, mentre andra' considerato un impatto negativo sull'utile netto reported di circa 1,3 miliardi di euro, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1,1 miliardi. red fine MF-DJ NEWS

11/10/2022 09:17
 
Energia: Starace (Enel), Italia puo' affrancarsi da gas con rinnovabili

ROMA (MF-DJ)--"L'Italia puo' tranquillamente affrancarsi dal gas se ci mette le rinnovabili e lavora sulle batterie". Lo ha detto Francesco Starace, ceo & general manager Enel, intervistato al Green Talk di RCS Academy. "Nei primi 6 mesi del 2022", ha riferito, "le domande di allacciamento di pannelli fotovoltaici sono triplicate in Italia rispetto al semestre precedente". "I circa 450 MW mediamente installati in un semestre, nel primo semestre del 2022 sono stati 1.200 e a fine anno ne avremo 2.500. Se si raddoppia l'anno prossimo - conclude Starace - siamo gia' a 5.000 degli 8.000 indicati dal ministro Cingolani e senza mettere in gioco le grandi aziende". gug (fine) MF-DJ NEWS

11/10/2022 13:03

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Enel: Starace, da estate 2023 al via fabbrica pannelli Sicilia

ROMA (MF-DJ)--Dall'estate del 2023 la fabbrica Enel in provincia di Catania iniziera' a produrre pannelli fotovoltaici e "sara' a regime in 8 mesi con 3mila MW di pannelli prodotti all'anno". Lo ha detto Francesco Starace, Ceo & general manager Enel, intervistato al Green Talk di RCS Academy, spiegando che "stiamo costruendo la filiera a monte per svincolarci dalle importazioni". gug (fine) MF-DJ NEWS

11/10/2022 13:05
 
... di ieri ...

Enel: perfeziona cessione partecipazione in Pjsc Enel Russia

ROMA (MF-DJ)--Enel ha perfezionato la cessione dell'intera partecipazione detenuta in Pjsc Enel Russia, pari al 56,43% del capitale sociale di quest'ultima, a Pjsc Lukoil e al Closed Combined Mutual Investment Fund Gazprombank-Frezia, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro. Il perfezionamento dell'operazione fa seguito all'avveramento di tutte le condizioni sospensive previste dai due distinti accordi sottoscritti con le citate controparti, inclusa l'approvazione dell'operazione da parte del presidente della Federazione russa. Per effetto del deal, Enel ha completato la cessione di tutti i suoi asset di generazione elettrica in Russia, che includono circa 5,6 GW di capacita' convenzionale e circa 300 MW di capacita' eolica in diverse fasi di sviluppo. L'operazione e' in linea con l'obiettivo strategico del gruppo di concentrare le proprie attivita' principalmente nei Paesi in cui una posizione integrata lungo la catena del valore puo' guidare la crescita e migliorare la creazione di valore facendo leva sulle opportunita' offerte dalla transizione energetica. L'operazione complessiva ha generato un effetto positivo sull'indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo Enel per circa 610 milioni e un impatto negativo sull'utile netto di gruppo reported di circa 1,3 miliardi, principalmente dovuto al rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1 miliardo al 30 settembre 2022. Questo effetto contabile non avra' alcun impatto sui risultati economici ordinari. com/mcn alessandro.mocenni@mfdowjones.it fine MF-DJ NEWS

12/10/2022 17:55
 
Idrogeno verde: Enel Green Power ed Eni beneficiari del progetto Ue IPCEI Hy2Use

di Alessandra Caparello
13/10/2022 12:45

(Finanza.com) Enel Green Power ed Eni, con due progetti per lo sviluppo di idrogeno verde, sono tra i beneficiari italiani del supporto pubblico autorizzato dalla Commissione europea nell’ambito di IPCEI Hy2Use, il progetto comune di interesse europeo elaborato e notificato congiuntamente da tredici Stati Membri, che erogheranno complessivamente fino a 5,2 miliardi di euro per sostenere la ricerca e l’innovazione, la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell’idrogeno. Intestatario della notifica di finanziamento è South Italy Green Hydrogen, la joint venture creata dalle due società per portare avanti lo sviluppo dei progetti.

Gli impianti saranno realizzati uno all’interno della bioraffineria di Gela, dove sarà installato un elettrolizzatore da 20 MW, e l’altro nelle vicinanze della raffineria di Taranto, dove sarà installato un elettrolizzatore da 10 MW, entrambi con tecnologia PEM. L’idrogeno verde, prodotto utilizzando esclusivamente energia rinnovabile, è stato individuato dalle due aziende come soluzione idonea per contribuire al processo di decarbonizzazione dei due stabilimenti.

La realizzazione dei progetti potrà essere oggetto di successivi accordi che verranno definiti nel rispetto della normativa applicabile, ivi inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate.

Nel segmento dell’idrogeno verde, il Gruppo Enel sta sviluppando progetti anche in Spagna, Cile e Stati Uniti.

Eni, principale produttore e consumatore di idrogeno in Italia, ha inoltre inaugurato a giugno 2022 la stazione di servizio idrogeno di Mestre e sta studiando ulteriori iniziative in Italia e all’estero per la decarbonizzazione delle industrie hard to abate e della mobilità pesante. L’obiettivo è di arrivare a produrre 4 MTPA di idrogeno low carbon e rinnovabile al 2050.
 
Enel/Eni: finanziamenti pubblici a 2 progetti idrogeno verde dopo ok Ue

MILANO (MF-DJ)--Due progetti per lo sviluppo di idrogeno verde da parte di Enel Green Power ed Eni, tra i beneficiari italiani del supporto pubblico autorizzato dalla Commissione europea nell'ambito di Ipcei Hy2Use, il progetto comune di interesse europeo elaborato e notificato congiuntamente da 13 Stati membri, che erogheranno complessivamente fino a 5,2 miliardi di euro per sostenere la ricerca e l'innovazione, la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell'idrogeno. Intestataria della notifica di finanziamento e' South Italy Green Hydrogen, la joint venture creata dalle due societa' per portare avanti lo sviluppo dei progetti. Gli impianti, spiega una nota, saranno realizzati uno allminterno della bioraffineria di Gela, dove sara' installato un elettrolizzatore da 20 Mw, e l'altro nelle vicinanze della raffineria di Taranto, dove sara' installato un elettrolizzatore da 10 Mw, entrambi con tecnologia Pem. L'idrogeno verde, prodotto utilizzando esclusivamente energia rinnovabile, e' stato individuato dalle due aziende come soluzione idonea per contribuire al processo di decarbonizzazione dei due stabilimenti. "Siamo orgogliosi dell'inserimento di questi progetti tra quelli selezionati dall'Unione europea nell'ambito del prestigioso Ipcei Hy2Use", ha dichiarato Salvatore Bernabei, ceo di Enel Green Power, aggiungendo che "le due iniziative in collaborazione con Eni costituiscono un passo importante per la realizzazione di impianti di elettrolisi utility scale, consentendo di testare ed accelerare lo sviluppo di tutta la filiera per la produzione di idrogeno verde in Europa". "Affrontare in modo efficace la transizione energetica nel quadro di sistemi economici e industriali diversificati e complessi significa utilizzare tutte le tecnologie a disposizione in grado di decarbonizzare i molteplici ambiti emissivi", ha commentato Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni. "L'idrogeno e' una delle strade che Eni sta percorrendo e siamo lieti che questi progetti con Enel siano stati selezionati dall'Unione Europea nell'ambito dell'importante progetto comunitario IPCEI Hy2Use", ha aggiunto. La realizzazione dei progetti potra' essere oggetto di successivi accordi che verranno definiti nel rispetto della normativa applicabile, ivi inclusa quella in materia di operazioni tra parti correlate. Nel segmento dell'idrogeno verde, il Gruppo Enel sta sviluppando progetti anche in Spagna, Cile e Stati Uniti. Eni, principale produttore e consumatore di idrogeno in Italia, ha inoltre inaugurato a giugno la stazione di servizio idrogeno di Mestre e sta studiando ulteriori iniziative in Italia e all'estero per la decarbonizzazione delle industrie hard to abate e della mobilita' pesante. L'obiettivo e' arrivare a produrre 4 Mtpa di idrogeno low carbon e rinnovabile al 2050. cos francesca.costantini@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

13/10/2022 15:03
 
ENEL GREEN POWER AVVIA LA COSTRUZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO A TRINO

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 14 ott - Enel Green Power ha avviato la costruzione di un impianto fotovoltaico nel comune di Trino, in provincia di Vercelli. Il parco solare sorgera' su un'area di circa 130 ettari adiacenti all'ex centrale elettrica "Galileo Ferraris", sara' costituito da quasi 160.000 moduli, avra' una potenza di 86 MW e sara' accoppiato ad un accumulo elettrochimico da 25 MW in grado di contribuire all'adeguatezza del sistema elettrico e fornire servizi ancillari alla rete. Si tratta di uno dei piu' grandi impianti solari del nord Italia, che a regime produrra' circa 130 GWh ogni anno, evitando l'emissione in atmosfera di circa 56mila tonnellate di CO2 e l'utilizzo di 29 milioni di metri cubi di gas, sostituendolo con energia rinnovabile prodotta localmente.
'L'avvio della costruzione di questo impianto - dichiara Eleonora Petrarca, Responsabile Business Development Italia di Enel Green Power - rappresenta un ulteriore passo avanti per la nostra strategia di crescita delle rinnovabili in Italia. Grazie ad un dialogo costruttivo e positivo con il territorio, con questo progetto Trino torna protagonista della produzione energetica e lo fa in maniera sostenibile e guardando al futuro, in linea con gli obiettivi nazionali, europei e globali di riduzione delle emissioni e di decarbonizzazione'.
com-amm
(RADIOCOR) 14-10-22 11:19:24
 
Analisi tecnica: Enel (MFIU)

ROMA (MF-DJ)--Il titolo ha arrestato la sua discesa a quota 3,9560 euro, livello dal quale e' iniziato un veloce recupero, alimentato dal forte ipervenduto. La struttura tecnica rimane precaria: un rimbalzo dovra' affrontare una prima resistenza in area 4,30-4,33. red fine MF-DJ NEWS

17/10/2022 09:13
 
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