Enel - only news n. 2

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ENEL, L'AD FLAVIO CATTANEO INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL CILE​

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(Teleborsa) - Il Presidente della Repubblica del Cile Gabriel Boric Font ha incontrato l'amministratore delegato di Enel Flavio Cattaneo. Sul tavolo, le sfide legate al settore energetico, con un focus sulle rinnovabili. All'incontro, che si è svolto presso Palacio de La Moneda, hanno partecipato anche il Ministro dell'Energia Diego Pardow, il direttore Rest of the world di Enel Alberto De Paoli e il direttore Enel Cile Fabrizio Barderi.

(TELEBORSA) 19-01-2024 15:09
 
Azioni, da Generali a Stellantis e Unicredit, ecco quanto corrono in borsa le 10 società a maggiore capitalizzazione
Azioni, da Generali a Stellantis e Unicredit, ecco quanto corrono in borsa le 10 società a maggiore capitalizzazione
Torre Generali

Azioni, da Generali a Stellantis e Unicredit, ecco quanto corrono in borsa le 10 società a maggiore capitalizzazione​

di Sara Bichicchi

Generali ha superato la soglia psicologica dei 20 euro per azione, che non raggiungeva dal 2022, e in un anno è cresciuta del 16%. Ma c’è chi ha fatto anche meglio, a partire dalle banche e da Ferrari​



Generali ha superato la soglia psicologica dei 20 euro per azione, un livello che non vedeva da due anni, e la capitalizzazione della società è arrivata a 31,8 miliardi di euro (dati a venerdì 19 gennaio). Con questi numeri è l’ottava società per market cap a Piazza Affari. E la seconda, tra le dieci più capitalizzate del Ftse Mib, per performance in borsa nell’ultimo mese (+6,5%).

Sul listino milanese il primato, in termini di valore sul mercato, va a Enel che ha una capitalizzazione di circa 67,3 miliardi di euro, seguita da Stellantis (62,8 miliardi) e Ferrari (62 miliardi). Tra dicembre e gennaio, tuttavia, il titolo di Enel è rimasto sostanzialmente piatto, mentre Stellantis ha ceduto oltre l’8%. Buona la tenuta di Ferrari, che negli ultimi 30 giorni ha guadagnato l’1%, e di Snam, decima per market cap a quota 16 miliardi, che è cresciuta dell’1,6%. Negativi, invece, gli andamenti mensili di Tenaris (capitalizzazione di 17,1 miliardi, nono posto), in calo dell’8,8%, e Stm(market cap di 36,7 miliardi, settima) che ha perso circa l’11%, uno dei trend peggiori del Ftse Mib da inizio anno.

I rialzi più sostenuti nell’ultimo mese sono arrivati dal comparto banche-assicurazioni.In particolare Unicredit - con una capitalizzazione di 45,5 miliardi di euro (quinto posto) - è passata dai 24,3 euro per azione del 19 dicembre ai 26,5 euro della chiusura di venerdì 19 gennaio. Il balzo, dunque, è del 9,6%. Ma il rally della banca guidata da Andrea Orcel, che a breve nominerà il nuovo cda, è ancora più evidente su base annuale: in questo caso il rialzo è dell’80%, il più elevato nella top ten delle più capitalizzate. Dopo Unicredit c’è Intesa Sanpaolo. L’istituto guidato da Carlo Messinaha guadagnato il 5% in un mese e il 22,5% in un anno. In mezzo, appunto, Generali, che è salita del 6,5% su base mensile e del 16% in 365 giorni.
Dopo Unicredit, che stacca tutte le altre, le migliori tra le regine della capitalizzazione, su un anno, sono Ferrari (+43,5%) e Stellantis (+37,9%). In frenata, invece, le utilities con Eni sostanzialmente stabile e Snam in calo del 5,5%, mentre Enel è cresciuta di circa il 15%. Negativo anche il bilancio di Tenaris che ha ceduto il 16% mentre Stmregistra un rialzo del 2,6%. (riproduzione riservata)

Milano Finanza - Numero 015 pag. 8 del 20/01/2024Vedi l'allegato 2976126
 

ENEL, BARCLAYS ALZA TARGET PRICE E CONFERMA OVERWEIGHT​

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(Teleborsa) - Gli analisti di Barclays hanno incrementato a 8 euro per azione (dai precedenti 7,5 euro, +7%) il target price su Enel, colosso energetico italiano, confermando la raccomandazione"Overweigh" sul titolo. Gli analisti affermano che Enel rimane il titolo preferito nel sotto-settore delle integrated utilities, offrendo esposizione a crescenti investimenti nelle reti e attività retail in crescita in Italia, oltre a un interessante sconto del 10% per Endesa ed Enel Cile e Americas su base mark-to-market.

Il broker ritiene che Enel offra creazione di valore attraverso il self-help e il continuo processo di semplificazione del gruppo, guidato dal nuovo management team. Pensa anche che sia probabile che il piano di riallocazione del capitale continui nei prossimi tre anni, favorendo le affiliate esistenti verticalmente integrate in Italia, Spagna, Cile, Brasile e Colombia. Inoltre, è atteso che Enel riesca a portare a termine il restante piano di cessione di 3,3 miliardi di euro nel 2024 e a vedere una certa riduzione della leva finanziaria in bilancio come conseguenza dei flussi di cassa in entrata derivanti dalle cessioni firmate nel 2023.

Barclays ha ridotto le ipotesi sui prezzi dell'energia elettrica per il 2025, il che è completamente compensato da un aumento delle ipotesi di riduzione dei costi, poiché ritiene che il piano di sinergie di costo di 1,2 miliardi di euro all'anno sia cresciuto in credibilità in seguito alla realizzazione di alcune di queste sinergie nel 2023.

A un P/E di circa 10x 2024, Enel viene scambiato con uno sconto del 15% rispetto al multiplo medio per le utility integrate europee coperte da Barclays.
 
Energia Solare, 560 milioni alla gigafactory 3Sun di Enel Green Power
Energia Solare, 560 milioni alla gigafactory 3Sun di Enel Green Power
La gigafactory 3Sun di Catania

Energia Solare, 560 milioni alla gigafactory 3Sun di Enel Green Power​

di Silvia Valente

Le risorse, garantite da Sace, arrivano dalla Bei e da un pool di banche italiane, guidate da Unicredit. Il sito catanese arriverà a produrre 3 gigawatt di energia pulita nel 2024, diventando la maggiore fabbrica europea di celle e moduli fotovoltaici



L’Italia e di conseguenza l’Europa hanno compiuto un altro passo importante verso la transizione, la sicurezza e l’autonomia energetica. La gigafactory 3Sun di Catania per la produzione di celle e moduli fotovoltaici di Enel Green Power si è infatti assicurata un pacchetto di risorse di 560 milioni di euro, che serviranno ad ampliarne la capacità produttiva. Dai 200 megawatt attualmente garantiti si arriverà a circa 3 gigawatt prodotti annualmente entro la fine del 2024. Così la fabbrica catanese diventerà il più grande sito produttivo di celle e moduli solari di tutta Europa.

Da chi arrivano le risorse

Il finanziamento si è concretizzato grazie alla collaborazione messa a punto tra la Banca europea per gli investimenti (Bei), sostenuta da InvestEU, e un pool di banche italiane, guidate da UniCredit e di cui fanno parte Ber Banca (Corporate & Investment Banking) e Banco Bpm, con il supporto della garanzia green di Sace.

Nello specifico, si tratta di 47,5 milioni di prestito Bei a cui si aggiungono 147,5 milioni di euro di prestito UniCredit, garantito per l'80% da Sace Green, oltre a un prestito di 85 milioni di euro per il pagamento dell’Iva. Di questi 147,5 milioni, la Bei si è impegnata a erogare a UniCredit 118 milioni di finanziamenti intermediati, consentendo alla banca italiana di agevolare le condizioni di prestito a 3Sun. Ci sono poi a disposizione della 3Sun ancora 280 milioni concessi per metà da Banco Bpm e per l’altra metà da Bper Banca, garantiti entrambi anch’essi per l’80% da Sace Green.

L’impatto positivo per la Sicilia e l’Europa

Nella pratica il progetto della gigafactory 3Sun contribuirà in modo significativo all’obiettivo europeo della missione di RePowerEu di produrre quasi 600 GW di energia da fonte solare nell’Ue entro il 2030, riducendo in parallelo la dipendenza dalle importazioni di gas e diversificando gli approvvigionamenti di componenti fotovoltaiche da quelle cinesi.

Inoltre il piano di investimento nel sito catanese fungerà da catalizzatore per la rilocalizzazione della catena del valore del fotovoltaico in Europa, attribuendo maggior importanza all’hub tecnologico della Valle dell’Etna e così stimolando la crescita economica in Sicilia come creando posti di lavoro diretti e opportunità di lavoro indirette.

Nondimeno l’operazione a favore di Enel Green Power, oltre a generare energia pulita sufficiente a rifornire l'equivalente di 1 milione di famiglie all'anno, promuoverà unatecnologia solare di alta efficienza e di prossima generazione nel Vecchio Continente. Difatti la gigafactory 3Sun coniugherà ricerca e innovazione per produrre moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni che catturano la luce solare da entrambi i lati.

Per giunta, l’impianto di produzione fotovoltaica sul suolo catanese sarà il più automatizzato al mondo, in grado di operare in regime di ciclo continuo, 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno.

MF - Numero 018 pag. 7 del 25/01/2024
 
Paolo Scaroni (Enel): per le rinnovabili servono 12.000 miliardi. Il nucleare? È necessario
Paolo Scaroni (Enel): per le rinnovabili servono 12.000 miliardi. Il nucleare? È necessario
PAOLO SCARONI, PRESIDENTE ENEL

Paolo Scaroni (Enel): per le rinnovabili servono 12.000 miliardi. Il nucleare? È necessario​

di Angela Zoppo

Secondo il presidente dell’Enel le energie verdi coprono solo il 3% dei consumi mondiali e per recuperare bisogna triplicare le risorse finanziarie. L’idea del solare dallo spazio



Il presidente dell’ Enel, Paolo Scaroni, lancia l’allarme sullo sviluppo delle rinnovabili. «Siamo messi male. Possiamo farcela, ma dobbiamo triplicare gli investimenti», ha detto intervenendo a Roma alla conferenza degli ambasciatori dell'Ordine di Malta, giovedì 25 gennaio.

«Eolico e solare coprono solo il 3% dei consumi energetici al mondo, e non abbiamo mai bruciato così tanto carbone, gas e petrolio come nel 2023. Ma possiamo ancora farcela a raggiungere l'obiettivo di ridurre le emissioni del 43% al 2030». Scaroni ha ricordato che «il mondo ha investito 4.000 miliardi di dollari nelle rinnovabili. Ma per arrivare gli obiettivi al 2030, dovremmo investire tre volte tanto quello che abbiamo investito finora. Tutto questo è fattibile. Realistico forse no, ma dobbiamo farlo».

Nucleare e solare dallo spazio

«Abbiamo il vento e il sole», ha osservato il presidente dell' Enel, «abbiamo le tecnologie (sempre più efficienti), abbiamo le materie prime, abbiamo la convenienza economica perché le rinnovabili costano meno degli idrocarburi, abbiamo la motivazione politica, tutti gli ingredienti per raggiungere il risultato. Manca il senso di urgenza da parte di tutti, che ci dica che dobbiamo muoverci subito».

A una domanda sul nucleare, Scaroni ha risposto che con le tecnologie a disposizione «l'obiettivo di zero emissioni sia impossibile senza», ricordando che nel mondo si stanno costruendo 54 reattori.

«Solo gli italiani pensano che il nucleare sia morto. La stessa Iea (l’Agenzia Internazionale per l’Energia) dice che il nucleare deve triplicare per arrivare al net zero. Ma le tecnologie si evolvono, chissà che cosa avremo nel 2035... a me piace tanto il solare dallo spazio».

Orario di pubblicazione: 25/01/2024 20:30
Ultimo aggiornamento: 25/01/2024 21:35
 

Enel: finalizza vendita 50% controllata E. Green Power Hellas a Macquarie A.M.​

(si prega di ANNULLARE il take delle 18h02) MILANO (MF-NW)--Enel ha finalizzato la vendita del 50% di Enel Green Power Hellas a Macquarie Asset Management, a seguito del verificarsi di tutte le condizioni sospensive usuali per questo tipo di operazioni. In linea con l'accordo, si legge in una nota, Enel ha ricevuto un corrispettivo totale di circa 350 milioni di euro, equivalente a un enterprise value, su base 100%, di circa 980 milioni di euro. Alla chiusura dell'operazione, Enel Green Power e Macquarie Asset Management hanno stipulato uno shareholder agreement che prevede il controllo congiunto di Enel Green Power Hellas al fine di co-gestire l'attuale portafoglio di generazione da fonti rinnovabili della societa' e continuare a sviluppare la sua pipeline di progetti, con ulteriore incremento della capacita' installata. L'operazione nel complesso ha generato un impatto positivo sull'Ebitda ordinario e reported del Gruppo Enel per il 2023 per circa 400 milioni di euro, oltre a un atteso effetto positivo sull'indebitamento netto consolidato del gruppo previsto per circa 350 milioni di euro. Enel Green Power Hellas gestisce 59 impianti pari a un totale di 482 MW di capacita' installata da fonte eolica, solare e idroelettrica, oltre a sei impianti solari in costruzione, per una capacita' totale di 84 MW. La societa' e' inoltre impegnata nello sviluppo di un portafoglio di impianti eolici e solari, oltre a espandere le proprie attivita' in soluzioni innovative quali sistemi di accumulo e progetti ibridi. com/ann anna.dirocco@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

26/01/2024 18:09
 

ENEL: OSAGE VINCONO RICORSO SU PARCO EOLICO IN OKLAHOMA, DEVE RIMUOVERE 84 PALE​

Societa' in disaccordo con decisione, presentera' ricorso (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 27 gen - Enel dovra' rimuovere 84 pale eoliche dal territorio della Nazione indiana Osage in Oklahoma con un esborso di circa 260 milioni di dollari. Lo ha stabilito una corte distrettuale federale dello Stato americano dopo che la tribu' indiana aveva citato Enel in Tribunale per non aver chiesto il permesso all'autorita' locale indiana per lo sfruttamento del parco eolico. Secondo quanto riporta il Financial Times si tratta di una delle prime sentenze negli Stati Uniti a richiedere la rimozione di un parco eolico in funzione. Un successivo processo determinera' l'importo che la societa' paghera' a titolo di risarcimento agli Osage, la tribu' protagonista del film di Martin Scorsese Killers of the Flower Moon. Un portavoce di Enel ha replicato al quotidiano britannico che la societa' "non e' d'accordo" con la recente decisione del tribunale e presentera' ricorso. La societa' continuera' in 'buona fede' a gestire il progetto eolico fino a quando non si giungera' ad una sentenza definitiva e non intende imporre la propria autorita' alla nazione Osage.
Cel
(RADIOCOR) 27-01-24 15:05:01
 
Enel - Possibile riduzione o cancellazione della tassazione straordinaria in Spagna.
Oggi 13:45 - EQ
Secondo il quotidiano Espansion, le compagnie energetiche Spagnole starebbero conducendo trattative con il Governo per la modifica della tassazione straordinaria (1.2% delle revenue) introdotta 2 anni fa per le grandi imprese.
La trattativa potrebbe portare alla revisione della norma e alla sua riduzione e cancellazione grazie alle deduzioni previste per quest’anno.

Se confermata si tratterebbe di una notizia positiva per Endesa/Enel. L’impatto 2024 della tassazione straordinaria è di circa €200mn per Enel (secondo le indicazioni di piano strategico).
Il piano Enel non prevede l’applicazione della norma a partire dal 2025. BUY con Target Price 7.60
 

ENEL: LANZETTA, ITALIA E' COUNTRY DI RIFERIMENTO, META' DEGLI INVESTIMENTI​

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, - L'Italia "e' la country di riferimento per Enel dove e' presente su tutta la filiera dell'energia". Nicola Lanzetta, direttore Italia del gruppo Enel, in audizione in Commissione Ambiente e Lavori pubblici del Senato ribadisce l'impegno del gruppo in Italia.
Ricordando che nel Piano 2024-2026 Enel prevede investimenti per quasi 36 miliardi, "e la meta' di questi sono in Italia, per oltre 17 miliardi". Nel dettaglio, ricorda, circa due terzi, piu' di 12 miliardi di investimenti, andranno sulla rete di distribuzione (di cui circa 3 miliardi relativi a progetti inclusi nel Pnrr) e circa 5 miliardi di investimenti volti a migliorare le performance tecniche e operative degli impianti esistenti e sviluppare nuova capacita' rinnovabile e di accumulo e massimizzare il coinvolgimento e la soddisfazione dei clienti. Quanto alle fonti, precisa "in Italia vorremmo spingere su sole e vento ma soprattutto vento".
Ale
(RADIOCOR) 30-01-24 13:23:43
 

ENEL: SINDACATI, MOBILITAZIONE CONTRO ESTERNALIZZAZIONI E CAMBIO ORARIO​

Lo stato di agitazione sara' formalizzato nei prossimi giorni (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 30 gen - I sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil hanno deciso di aprire la vertenza con Enel annunciando di fatto lo stato di agitazione che sara' formalizzato come da procedura nei prossimi giorni. 'Enel - spiega un comunicato delle sigle sindacali - lancia una sfida senza precedenti a lavoratori e sindacato, annunciando esternalizzazioni di attivita' Core e un cambio epocale di orario di lavoro per gli operativi di e-distribuzione senza alcun accordo con il sindacato. Le immissioni nel triennio 2024 - 2026 - continua la nota - produrranno addirittura una contrazione degli organici, se si tiene conto delle previste fuoriuscite. Enel - dicono in sindacati - azienda centrale per il Paese e fondamentale per guidare la transizione energetica, e' ormai solo concentrata a contenere la spesa, con un arretramento sul piano delle tutele, senza una visione per il bene del Paese, e incapace di creare valore'.
'Va ricordato - proseguono le tre segreterie nazionali - che Enel gestisce una concessione pubblica, vive di costi riconosciuti, ha ricavi altissimi (particolarmente in e-distribuzione) e un costo del lavoro che incide pochissimo sul bilancio. Cio' che non possiamo accettare - spiegano Filctem, Flaei, Uiltec - e' l'ingiustificata riduzione del costo del lavoro e delle conseguenti tutele, un sistema che in Enel non si era mai manifestato in precedenza".
com-vmg
(RADIOCOR) 30-01-24 16:22:05
 
Enel, Jefferies guarda oltre il 2024 e taglia il rating sul titolo. Ma è pronta a ripensarci
Enel, Jefferies guarda oltre il 2024 e taglia il rating sul titolo. Ma è pronta a ripensarci


Enel, Jefferies guarda oltre il 2024 e taglia il rating sul titolo. Ma è pronta a ripensarci​

di Francesca Gerosa

Il nuovo management di Enel al Capital Market Day ha presentato un piano industriale ragionevole con un dividendo interessante e in crescita: Jefferies lo vede a 0,43 euro per azione a valere sul bilandio 2023. Ma il broker avverte: i prezzi dell'energia più bassi sono un ostacolo. Nello scenario migliore potenziale upside del +28% in borsa



Il nuovo management di Enel al Capital Market Day ha presentato un piano industriale ragionevole con un dividendo interessante e in crescita. Da una parte gli analisti di Jefferies vedono l’utile di quest’anno protetto grazie all’hedging, ma dall’altra sono meno convinti della performance del colosso energetico oltre il 2024 nel contesto di prezzi dell'energia europea in rapida caduta. «Continuiamo ad apprezzare il modello aziendale di Enel, ma non vediamo alcun catalizzatore nel breve termine che possa aiutare il titolo a rivalutarsi in modo significativo in borsa. Per cui abbassiamo il rating sull’azione da buy a hold e il prezzo obiettivo da 7 a 6,50 euro», affermano gli esperti di Jefferies. Il titolo Enel, oggi, 1° febbraio, perde il 2,14% a 6,205 euro a Piazza Affari.

Jefferies: Enel centrerà la guidance del 2023

Il titolo Enel ha registrato una buona performance nel 2023, superando il settore di riferimento di circa il 20%. L'azienda, continuano gli analisti di Jefferis, sembra essere sulla buona strada per centrare la guidance del 2023 migliorata: ebitda a 22 miliardi di euro, utile netto a 6,5 miliardi nel punto medio del range. Il nuovo management ha presentato un piano industriale ragionevole al Capital Market Day di novembre 2023, nel quale ha evidenziato il focus sull'efficienza/resilienza finanziaria. Un piano che offre un dividendo credibile con un potenziale di crescita, del 5% secondo noi, nel 2024-2026, ma tutto ciò è ormai ben compreso», avvertono gli esperti di Jefferies che, con un payout ratio stimato al 66,2% e un utile netto di gruppo a 6,609 miliardi nel 2023 (5,391 miliardi nell’esercizio precedente), si aspettano a valere sul bilancio 2023 un dividendo di 0,43 euro per azione, in aumento dai 0,40 euro per azione del bilancio 2022. Dividendo visto salire anche nel 2024 a 0,45 euro per azione (utile netto atteso a 6,913 miliardi) anche a fronte di un indebitamento finanziario netto atteso in calo a 54,177 miliardi grazie alle cessioni (60,179 la stima per il 2023, pressoché stabile rispetto al 2022).

Prezzi dell'energia più bassi un ostacolo oltre il 2024

In effetti, gli esperti di Jefferies si attendono un 2024 forte ma, avvertono, prezzi dell'energia più bassi saranno un ostacolo successivamente. Oltre il 2024, «siamo meno convinti della capacità di Enel di mantenere la performance del 2023 in un contesto che vede prezzi dell'energia europea in rapida caduta. Notiamo che Enel è coperta sulla produzione di energie rinnovabili nel 2024, il che implica una certa protezione degli utili. Il gruppo potrebbe addirittura beneficiare di prezzi più bassi nel breve termine dato che le tariffe retail sono in gran parte bloccate ma i costi di approvvigionamento rimangono aperti sulla produzione non generata. Tuttavia, se i prezzi dell'energia rimangono bassi, è probabile che le bollette retail si rivalutino nel tempo con i prezzi concorrenziali e il rinnovo dei contratti a prezzo fisso».

Ma nello scenario migliore Enel vale 8 euro per azione, upside del +28%

Il business di Enel «sembra solido», ribadiscono a Jefferies, «ma non vediamo alcun catalizzatore nel breve termine per una rivalutazione del titolo in borsa. A parte il modello integrato, ci piace il suo business delle reti, dove vediamo utili regolati e resilienti che aiutano a sostenere la crescita dell'ebitda fino al 2026. Inoltre, nonostante i rischi di esecuzione sulle rimanenti cessioni, crediamo che Enel abbia un bilancio solido. Ma i margini integrati più ristretti per Enel in un contesto di prezzi più bassi ci hanno portato ad abbassare il target price a 6,5 euro. Cosa potrebbe renderci più positivi? Il titolo continua a scambiare a uno sconto di circa il 30% rispetto alla rivale spagnola Iberdrola. Dal nostro punto di vista, ulteriori semplificazioni del business per contribuire ad annullare questo sconto sarebbero positive, insieme a una maggior visibilità sui driver di crescita a lungo termine e all'esecuzione del piano di cessioni/deleveraging rimanente», spiegano gli analisti di Jefferies che hanno anche simulato lo scenario migliore (target price a 8 euro, upside del +28%), uno scenario che vede la crescita del dividendo superare la loro stima di un +5% grazie a un free cash flow superiore alle attese e multipli delle cessioni di asset oltre le attese, in grado di garantire un margine di manovra e più potenza di fuoco al bilancio di Enel.

Orario di pubblicazione: 01/02/2024 13:10
Ultimo aggiornamento: 01/02/2024 14:19
 
Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA
Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA

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Azioni, chi guadagna e chi perde la sfida dei bilanci tra i 40 titoli del Ftse Mib – LA TABELLA​

di Marco Capponi ed Elena Dal Maso

Attesi fino a 78,6 miliardi di utili, record storico e dividendi più generosi nonostante i ricavi in calo. Ecco i numeri attesi su tutte le società del Ftse Mib. La guida sui conti 2023 per investire nelle blue chip di Piazza Affari secondo analisti e gestor


Lo stralcio della tabella:


Le attese sui conti 2023 delle società del Ftse Mib​


SocietàStima ricavi 2023 (mln €)Var % ricavi su 2022Stima utile 2023 (mln €)*Var% utile su 2022*Buy**HoldSellTarget price medio (€)
Bper Banca5.39226,63%
26,63%
1.306,00147,68%
147,68%
8413,34
Iveco15.7719,85%
9,85%
399,1887,41%
87,41%
66010,79
Buzzi4.3649,21%
9,21%
851,9185,69%
85,69%
5306,43
Banco Bpm5.29412,49%
12,49%
1.207,0071,79%
71,79%
9625,93
Banca Generali78522,73%
22,73%
327,6053,80%
53,80%
210034,78
Intesa Sanpaolo25.13617,07%
17,07%
7.546,0053,06%
53,06%
23603,48
Bca Mediolanum2.130−3,18%
−3,18%
773,3148,20%
48,20%
141010,82
Unicredit23.45315,29%
15,29%
7.651,0046,37%
46,37%
234033,04
Brunello Cucinelli1.13523,41%
23,41%
115,3143,06%
43,06%
75193,05
A2a21.794−5,92%
−5,92%
565,4341,00%
41,00%
3402,24
FinecoBank1.23230,01%
30,01%
594,7338,70%
38,70%
97214,58
Unipol13.6950,37%
0,37%
890,6730,41%
30,41%
5306,43
Tenaris14.57423,90%
23,90%
3.397,0029,16%
29,16%
87119,56
Prysmian15.596−2,93%
−2,93%
778,4428,67%
28,67%
123148,64
Poste Italiane12.0111,03%
1,03%
1.889,0025,02%
25,02%
96111,61
Generali80.380−1,41%
−1,41%
3.622,0024,38%
24,38%
913421,23
Enel111.732−20,49%
−20,49%
6.520,0020,94%
20,94%
21507,68
Inwit96413,06%
13,06%
347,5318,47%
18,47%
149113,55
Mediobanca3.4584,63%
4,63%
1.193,0016,16%
16,16%
58412,92
Interpump2.2759,48%
9,48%
300,2512,74%
12,74%
71054,20
Stellantis189.3865,45%
5,45%
18.359,009,42%
9,42%
284224,55
Italgas1.79315,23%
15,23%
414,554,76%
4,76%
7525,88
Nexi3.3583,01%
3,01%
713,422,92%
2,92%
15718,90
Terna3.0974,45%
4,45%
873,001,87%
1,87%
21437,76
Campari2.9328,67%
8,67%
389,640,86%
0,86%
119411,08
Recordati2.08312,41%
12,41%
470,30−0,63%
−0,63%
47148,75
Azimut1.3061,48%
1,48%
398,91−0,86%
−0,86%
76126,22
Moncler2.93212,64%
12,64%
597,92−1,45%
−1,45%
1413160,88
Snam3.8599,79%
9,79%
1.139,00−2,06%
−2,06%
81215,12
Hera17.655−12,09%
−12,09%
364,33−2,14%
−2,14%
6103,77
Ferrari5.948−0,37%
−0,37%
1.226,00−2,47%
−2,47%
12144333,94
Amplifon2.2787,50%
7,50%
173,20−5,50%
−5,50%
108032,58
Pirelli & C6.6160,00%
0,00%
538,73−5,55%
−5,55%
14505,57
Erg744−0,65%
−0,65%
207,88−10,40%
−10,40%
100233,45
Leonardo15.3744,49%
4,49%
740,56−20,11%
−20,11%
126217,15
STMicroelectronics16.378−5,25%
−5,25%
3.003,00−28,69%
−28,69%
175152,59
Eni94.610−29,08%
−29,08%
8.356,00−37,22%
−37,22%
2110017368,00
Diasorin1.152−15,36%
−15,36%
198,46−37,73%
−37,73%
65395,47
Telecom Italia16.2452,89%
2,89%
−573,14−164,12%
−164,12%
8710,36
Saipem11.30413,27%
13,27%
117,65−184,64%
−184,64%
17402,14
748.917,74<b>-5,69</b>
-5,69
77.866,10<b>8,60</b>
8,60
* utile netto rettificato
** Numero di buy (acquistare), hold (tenere), sell (vendere) e prezzo obiettivo medio degli analisti raccolti nel consenso Bloombe
 
Enel, il Perù dà l’ok alla vendita delle attività locali alla cinese Csgi con alcune restrizioni. Goldman Sachs lima il target price
Enel, il Perù dà l’ok alla vendita delle attività locali alla cinese Csgi con alcune restrizioni. Goldman Sachs lima il target price


Enel, il Perù dà l’ok alla vendita delle attività locali alla cinese Csgi con alcune restrizioni. Goldman Sachs lima il target price​

di Francesca Gerosa

Il deal da 2,9 miliardi di dollari aveva suscitato il timore che la Cina potesse avere un controllo eccessivo sulla distribuzione di energia elettrica in Perù. Chi rischia di più un taglio degli utili tra le utilities europee e di quanto. Le stime di Goldman Sachs



L'autorità antitrust del Perù ha annunciato di aver autorizzato l'acquisto da parte di China Southern Power Grid International, per un valore di 2,9 miliardi di dollari, delle attività di distribuzione della controllata locale di Enel. Tuttavia, l'Indecopi, l'autorità competente, ha precisato di aver dato il via libera alla vendita con alcune restrizioni, come ha riportato Bloomberg.

Le perplessità dell’Antitrust

Indecopi ha, infatti, osservato che China Southern Power Grid International fa parte dello stesso "gruppo economico" di altri fornitori di energia elettrica in Perù, controllati da entità statali cinesi. Il deal aveva suscitato il timore che la Cina potesse avere un controllo eccessivo sulla distribuzione di energia elettrica in Perù.

Goldman Sachs lima il target price di Enel

A Piazza affari il titolo Enel perde l’1,09% a 6,06 euro, complice Goldman Sachs che ha limato il target price sull’azione da 8,8 a 8,7 euro, :eek: dopo aver tagliato le stime di utile per azione (eps) 2024-2027 in media del 2% (0,69 euro nel 2024, 0,69 euro nel 2025, 0,71 euro nel 2026 e 0,73 euro nel 2027). Anche le stime di ebitda sono state tagliate da 22,639 miliardi a 22,600 miliardi nel 2024, da 22,834 miliardi a 22,560 miliardi nel 2025, da 23,620 miliardi a 23,129 miliardi nel 2026 e da 24,059 a 23,626 miliardi nel 2027. Il rating resta comunque buy. «In seguito alla marcata diminuzione dei prezzi dell'energia: -50% in meno di tre mesi e alla compressione più rapida del previsto della redditività delle centrali termiche, rivalutiamo il rischio utili per l'intero settore europeo delle utilities», si legge nella nota della banca d’affari Usa che ha ridotto in media di oltre il 10% le stime di eps per il periodo 2024-2027 per le società che hanno un’esposizione alla generazione di energia. Addirittura fino a -20/-25% per le utilities più esposte.

Chi rischia di più un taglio degli utili tra le utilities europee

In realtà, precisa Goldman Sachs, «riteniamo che le attività completamente regolamentate possano vedere revisioni positive degli utili grazie alla crescente necessità di investimenti nelle reti di trasmissione. La riduzione degli utili dalla generazione di energia per le utility integrate verticalmente dovrebbe essere attenuata dalle attività regolamentate resilienti e in parte compensata dall'incremento dei margini nel business retail», sostiene la banca d’affari. Invece, «le aziende che operano esclusivamente nelle rinnovabili possono incontrare più rischi al ribasso del previsto, specialmente se esposte ai volumi spot. In questo caso abbiamo effettuato tagli degli utili in media del 20-25%. Pure i generatori a costi fissi affrontano un rischio significativo, per loro abbiamo ridotto gli eps di circa il 20%».

Rischio di un ulteriore ribasso dei prezzi del gas

Goldma Sachs vede anche il rischio di un ulteriore ribasso per i prezzi dell'energia. Un consumo più debole del previsto (temperature miti, produzione idroelettrica/nucleare più forte), unito a livelli di stoccaggio del gas vicini al massimo storico, potrebbe implicare ulteriori rischi al ribasso per i prezzi del gas, mentre ci si avvicina ai mesi più caldi. Guardando al passato, la banca d’affari osserva che i periodi di eccesso di offerta hanno portato a un minimo temporaneo di circa 5-10/MWhg dei prezzi del gas, ben al di sotto dei livelli attuali. Pertanto, potrebbe esserci il rischio di un ulteriore ribasso per i prezzi dell'energia e di riflesso per gli utili del settore, avverte Goldman Sachs.

Su quali utilities puntare

Fatte queste premesse, dal punto di vista degli investimenti, Goldman Sachspreferisce le reti di trasmissione e le imprese integrate verticalmente. «Sebbene l'evoluzione dei prezzi delle azioni dall'inizio di quest’anno possa già anticipare una significativa pressione sugli utili delle società derivante dalla diminuzione dei prezzi dell'energia, abbassiamo il rating su Solaria da buy a neutral e quello su Acciona Energia da neutral a sell. Manteniamo una preferenza per E.On, Sse, Enel, Endesa, Veolia e Orsted», conclude Goldman Sachs.

Più in dettaglio, il buy di Goldman Sachs su Enel si basa su tre pilastri principali. Il broker vede un momentum positivo degli utili, supportato dai risparmi sui costi, rendimenti più alti dalle energie rinnovabili e un margine resiliente nel business domestico. Inoltre, c'è un potenziale upside rispetto alla politica dei dividendi attuali, con l'aspettativa che i dividendi inizino a crescere già nel 2024. Senza contare che Goldman Sachs crede che il mercato trascuri l'accelerazione della crescita organica nelle reti di distribuzione elettrica, che rappresentano circa il 40% dell'ebitda del gruppo. Non mancano alcuni rischi: prezzi delle materie prime e dell’energia più bassi (specialmente in Iberia e in Italia); rendimenti inferiori per le reti regolamentate (specialmente in Italia); margini nel business retail più bassi in Italia e in Iberia; deprezzamento sostenuto delle valute dell'America Latina.

Orario di pubblicazione: 06/02/2024 12:52
Ultimo aggiornamento: 06/02/2024 15:04
 

ENEL: CORTE CONTI, CRESCITA 2022 IN CONTESTO INCERTO, AGIRE SU DEBITO COME DA PIANO​

Relazione della magistratura contabile su bilancio del 2022 (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Roma, - Il bilancio d'esercizio di Enel spa per il 2022 si e' chiuso con un risultato netto di 7,157 miliardi di euro, in crescita del 50,3% sui 4,762 del 2021 da ricondurre, in particolare, ai proventi da partecipazioni e al risultato della gestione finanziaria, parzialmente compensati dalla riduzione degli altri proventi (sostenuti nel 2021 dalla cessione delle quote in Open Fiber spa) e delle rettifiche di valore delle partecipazioni. Emerge dalla relazione sulla gestione 2022 di Enel, approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti, in cui la magistratura contabile ha rilevato una crescita del patrimonio netto della societa' (38,34 miliardi) pari al 9,7% rispetto al 2021, imputabile principalmente all'utile complessivo al netto dei dividendi distribuiti.
"Questo - evidenzia la Corte - in un contesto globale non favorevole a causa dell'incertezza dovuta a fattori geopolitici che hanno generato volatilita' sulle catene di approvvigionamento, spingendo verso l'alto i prezzi delle materie prime (comprese quelle energetiche) e generando spirali inflazionistiche". L'indebitamento finanziario netto 2022 del Gruppo, attestatosi a 60,068 miliardi di euro, e' in aumento del 16,2% (51,69 nel 2021), principalmente per effetto del fabbisogno generato dagli investimenti del periodo. "Si intensifica - rileva la Corte - la tendenza in crescita dell'indebitamento, con il rapporto tra indebitamento finanziario netto ed Ebitda ordinario che si eleva a 3,1, ribadendo l'esigenza di adottare le misure di contenimento previste nel piano strategico".

Al mercato il 76,4% del capitale con il retail al 20% (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, - I risultati del Gruppo - esamina la Corte dei Conti - sono stati influenzati da un incremento dei ricavi (63,9%) dovuto alle maggiori vendite di energia a prezzi medi crescenti e da un incremento dei costi (73,2%), legato prevalentemente ai maggiori approvvigionamenti dei combustibili con prezzi medi in aumento. Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 si e' chiuso con un risultato netto di Gruppo di 1,682 miliardi di euro, in riduzione sui 3,189 del 2021 anche per la differente incidenza delle imposte e delle interessenze di terzi nei periodi a confronto.

La magistratura contabile segnala che si attesta ancora al 23,585% la partecipazione del Mef al capitale di Enel, con una proprieta' diffusa in capo al mercato pari a circa il 76,4%. Tra i circa 670.000 azionisti (investitori istituzionali italiani ed esteri, oltre a risparmiatori individuali), quelli retail detengono circa il 20% del capitale.

Il patrimonio netto 2022 del Gruppo, pari a 28,657 miliardi di euro, e' in lieve calo rispetto ai 29,653 miliardi del 2021 (28,325 nel 2020), sostanzialmente in virtu' del minore apporto dell'utile dell'esercizio compensato dell'aumento delle riserve. Aumenta invece del 5,8% il patrimonio netto di terzi.

com-Ale
(RADIOCOR) 19-02-24 08:55:44
 

ENEL, MOODY'S ASSEGNA RATING BAA3 A TITOLI IBRIDI. OUTLOOK NEGATIVO​

News Image
(Teleborsa) - Moody's ha assegnato un ratingsul debito a lungo termine "Baa3" ai titoli ibridi di Enel da emettere. Le dimensioni e il completamento dell'emissione sono soggetti alle condizioni di mercato. L'outlook è negativo.

Il rating Baa3 assegnato ai titoli ibridi è due notch inferiore al rating senior non garantito di Enel, pari a Baa1, riflettendo le caratteristiche degli strumenti. Il rating è in linea con quello dei titoli ibridi esistenti emessi dalla società.

Il rating senior unsecered di Enel "Baa1" è sostenuto dall'ampia diversificazione geografica e di scala, che contribuiscono a moderare la volatilità degli utili; e ricavi stabili da reti regolate e generazione contrattuale, che hanno rappresentato il 61% dell'EBITDA del gruppo nel 2022.

Il rating considera inoltre l'esposizione della società all'Italia (Baa3, outlook stabile), dove genera una parte sostanziale dei suoi utili; rischi politici e normativi in alcuni degli altri paesi in cui opera, tra cui la Spagna (Baa1, outlook stabile) e il Brasile con rating inferiore (Ba2, outlook stabile); l'ampio programma di spesa in conto capitale del gruppo pari a 35,8 miliardi di euro nel periodo 2024-2026, sebbene abbia un track record di esecuzione di successo e non sia esposto, ad esempio, ai rischi associati ai grandi sviluppi eolici offshore; una politica di distribuzione degli azionisti relativamente significativa, che potrebbe in qualche modo limitare la sua flessibilità finanziaria; e le sostanziali e crescenti partecipazioni di minoranza nel gruppo derivanti da prossime partnership per aiutare a finanziare le sue ambizioni di crescita.

(TELEBORSA) 20-02-2024 13:05
 
Di ieri sera...


Enel, ordini a 3 miliardi di euro per il nuovo bond ibrido. Ecco quanto rende
Enel, ordini a 3 miliardi di euro per il nuovo bond ibrido. Ecco quanto rende

Enel, ordini a 3 miliardi di euro per il nuovo bond ibrido. Ecco quanto rende​

di Angela Zoppo

L’emissione perpetua non convertibile va a rifinanziare anticipatamente le prossime scadenze del portafoglio di obbligazioni dello stesso tipo. Il rendimento effettivo alla prima reset date è pari a 4,875% annuo​



Enel torna sul mercato dei bond ibridi con un prestito obbligazionario non convertibile, subordinato ibrido perpetuo da 900 milioni di euro, riservato agli investitori istituzionali. Gli ordini hanno superato i 3 miliardi di euro.

«L’operazione», spiegano dal gruppo, «riflette la strategia finanziaria di Enel, finalizzata ad ottimizzare il costo del capitale al servizio degli investimenti industriali del Piano Strategico 2024-2026».
L’emissione arriva in una finestra di mercato favorevole e la raccolta va a rifinanziare anticipatamente le prossime scadenze di portafoglio del gruppo. Nel dettaglio, l’operazione ha rifinanziato il prestito obbligazionario ibrido perpetuo da 900 milioni di euro equity accounted con prima call date a febbraio 2025 e cedola del 3,5%.

Tutti i dettagli del collocamento

Una cedola fissa annuale del 4,75% verrà corrisposta fino alla prima reset date del 27 maggio 2029. Da quella data, salvo non sia stato interamente rimborsato, il bond maturerà un interesse pari al tasso Euro Mid Swap a cinque anni, incrementato di un margine iniziale di 212,9 punti base, più un ulteriore margine di altri 25 punti base a partire dal 27 maggio 2034 e di un successivo aumento di ulteriori 75 punti base dal 27 maggio 2049. La cedola fissa è pagabile annualmente in via posticipata nel mese di maggio, a partire da maggio 2024. Il prezzo di emissione è fissato a 99,454% e il rendimento effettivo alla prima reset date è pari a 4,875% annuo. La data prevista per il regolamento è il 27 febbraio 2024.

Le banche del consorzio

I titoli saranno quotati sul mercato regolamentato della borsa irlandese ( Euronext Dublin). Si prevede, inoltre, che agli stessi venga assegnato da parte delle agenzie un rating di Baa3/BB+/BBB- (Moody's/S&P’s/Fitch) e un equity content pari al 50%.
L’emissione è stata supportata da un consorzio di 14 banche che hanno agito come joint bookrunner: Bbva, Bnp Paribas, Bank of America, Caixabank, Citi, Commerzbank, Goldman Sachs, Hsbc, Imi- Intesa Sanpaolo, Ing, J.P. Morgan, Natwest Markets, Santander e Unicredit.

Orario di pubblicazione: 20/02/2024 20:37
Ultimo aggiornamento: 20/02/2024 21:04
 

Enel: accordo con Air Liquide e Sasol per fornitura energia green in Sudafrica​

(MT Newswires) MILANO (MF-NW)--Air Liquide e Sasol hanno firmato un accordo di acquisto di energia (Ppa) con Enel Green Power per la fornitura di ulteriori 110 megawatt di energia rinnovabile al sito di Secunda dell'azienda chimica in Sudafrica. Nell'ambito dell'operazione, Enel creera' una societa' locale con forti impegni di sviluppo socio-economico per la costruzione di un parco eolico nella provincia di Eastern Cape. L'entrata in funzione dell'impianto e' prevista entro il 2026. Si tratta della quarta serie di Ppa firmati da Air Liquide e Sasol dopo quelli annunciati nel 2023. Insieme gli accordi rappresentano una capacita' totale di energia rinnovabile di circa 690 MW. I nuovi contratti dovrebbero ridurre le emissioni di anidride carbonica dell'azienda francese di gas industriali di 1,2 milioni di tonnellate all'anno e contribuire alla riduzione del 30%-40% delle emissioni di carbonio associate alla produzione di ossigeno a Secunda entro il 2031. ann (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

26/02/2024 11:28
 
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