Superspazzola
Tiremm innanz!
- Registrato
- 11/5/07
- Messaggi
- 36.653
- Punti reazioni
- 2.292
Il report di MF sul nuovo piano:
Traguardo Net Zero, zero emissioni nette. Enel accorcia di ben 10 anni, dal 2050 al 2040, l'obiettivo finale, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette, e traccia un altro pezzo di strada verso il traguardo intermedio del 2030, con investimenti che salgono a 210 miliardi:170 miliardi investiti direttamente dal Gruppo (+6% rispetto al Piano precedente) e altri 40 miliardi di catalizzati da terzi. Per dirla con l'ad Francesco Starace, "si apre il Decennio dell'Elettrificazione".
Il Piano 2022-2024, presentato oggi a Milano insieme alle linee strategiche al 2030, fa perno su quattro linee strategiche: allocazione di capitale a supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata; elettrificazione della domanda di energia dei clienti; creazione di valore lungo tutta la value chain; anticipazione degli obiettivi di Net Zero sostenibile. In tempi di caro-bollette e incertezze sulle oscillazioni delle commodity arriva un messaggio forte dal gruppo guidato dall'ad Francesco Starace: "si prevede che il valore creato dal Gruppo per i clienti porterà una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, parallelamente a una riduzione fino all’80% della loro impronta carbonica".
Sotto il profilo finanziario, Enel prevede al 2030 un ebitda ordinario consolidato in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto, a fronte di un utile netto ordinario che è atteso crescere del 6-7%, sempre in termini di Cagr. Nel 2024, l’ebitda ordinario dovrebbe raggiungere i 21-21,6 miliardi di euro, rispetto ai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021, con un utile netto ordinario in crescita a 6,7-6,9 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 5,4-5,6 miliardi di euro previsti per quest'anno.
Dal Capital Market day arrivano anche conferme per la politica dei dividendi di Enel, definita "semplice, prevedibile e interessante". È previsto che agli azionisti vada un dividendo per azione fisso in crescita del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere quota 0,43 euro per azione. L' incremento degli utili, sommato al rendimento del dividendo, si dovrebbe tradurre in un rendimento totale stimato di circa il 13% per il periodo 2022-2024.
“Il Piano di quest’anno, con 170 miliardi di euro di investimenti diretti entro il 2030, rappresenta un punto di svolta", è la convinzione di Starace, "La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente Decennio della Scoperta dell’Energia Rinnovabile all’attuale Decennio dell’Elettrificazione. Stiamo accelerando la crescita in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della strategia del gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità entro il 2030. Inoltre, stiamo anticipando di dieci anni l’obiettivo della completa decarbonizzazione del gruppo, con il raggiungimento del “Net Zero” entro il 2040. Continueremo a crescere nelle rinnovabili", ha aggiunto Starace, "valorizzando quello che è già oggi il più grande portafoglio privato di asset rinnovabili al mondo. Il business di Infrastrutture e Reti e la nuova business line Global Customers ci consentiranno di cogliere le incredibili opportunità offerte dall’elettrificazione. Il lavoro pionieristico svolto da tutti i colleghi di Enel e la trasformazione digitale avanzata del gruppo ci consentiranno di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti nel corso di questo decennio.”
Enel considera il prossimo decennio "cruciale per il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi nel 2015". Entro il 2030, il Gruppo prevede di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, il triplo rispetto al portafoglio 2020, e di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni, promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici e aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta e concentrandosi al contempo sullo sviluppo di servizi cosiddetti beyond commodity, come la mobilità elettrica pubblica, o behind-the-meter storage, in collaborazione con partner.
Dei circa 160 miliardi di euro mobilitati dal modello di business di Ownership, quasi la metà (circa 70 miliardi di euro) saranno dedicati alle rinnovabili nei Paesi Tier-1 (Italia, Spagna, Romania, Stati Uniti d’America, Brasile, Cile, Colombia, Perù), con un incremento di circa 84 GW, dei quali 9 GW di accumulo, portando a 129 GW la capacità installata rinnovabile a livello consolidato entro il 2030. Altri 70 miliardi di euro andranno al business Infrastrutture e Reti, in aumento di 10 miliardi di euro rispetto al Piano precedente e concentrato in Europa, così da arrivare a una Rab (Regulatory asset base) di 65 miliardi di euro nel 2030, insieme alla completa digitalizzazione dell’intera base di clienti della rete tramite gli smart meter.
Nei Paesi “Tier 1” si prevede che questa strategia mirata, abbinata a investimenti nell’asset base, produca un incremento del margine integrato di Gruppo pari a 2,6 volte tra il 2021 e il 2030, con il supporto di una piattaforma unificata in grado di gestire la più grande base di clienti al mondo tra gli operatori privati.
Per i Paesi Tier 1 si prevede un incremento dell’80% dei ricavi rispetto al 2021, ma con tariffe sostanzialmente invariate per i clienti. Questo perché il costo totale della produzione dovrebbe ridursi del 50% circa, per effetto del maggiore ricorso alla produzione propria nelle vendite di energia oltre che dell’incremento della quota di rinnovabili nel mix di generazione del Gruppo.
Tornando, invece, al Piano strategico 2022-2024, Enel prevede di investire direttamente circa 45 miliardi di euro, il 12% in più rispetto al Piano precedente, mobilitando altri 8 miliardi di euro da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship.Gli investimenti sono allineati al 94% agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e per oltre l’85% ai criteri di Tassonomia UE, che si conosceranno ufficialmente a partire da gennaio 2022.
Circa 19 miliardi di euro andranno alle Rinnovabili, in particolare in Paesi dove il Gruppo beneficia di un business integrato con i clienti finali, portando la capacità rinnovabile totale a 77 GW dai 54 GW stimati alla fine del 2021. Di conseguenza, si stima che la produzione a zero emissioni raggiunga il 77% nel 2024 e che nello stesso periodo le emissioni di CO2 diminuiscano di oltre il 35% rispetto al 2021. Altri 18 miliardi di euro saranno destinati al business di Infrastrutture e Reti, come risultato di maggiori investimenti in Europa, facendo leva anche sulle opportunità create dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza lanciati nell’UE. Grazie a questi investimenti, si stima che la Rab raggiunga i 49 miliardi di euro, in crescita di quasi il 15% rispetto al 2021.
Anche il debito diventerà sempre più verde, con l’aumento delle fonti di finanziamento sostenibili, che si prevede rappresenteranno circa il 65% del debito lordo totale nel 2024, abbassando il costo dell’indebitamento lordo al 2,9% nel 2024, rispetto al 3,5% stimato alla fine del 2021. Si prevede che la leva finanziaria si mantenga stabile, con un rapporto Debito netto/Ebitda pari a 2,9 volte nel periodo di Piano, e un indebitamento netto di Gruppo previsto a 61-62 miliardi di euro nel 2024 da 53-54 miliardi di euro stimati nel 2021.
Enel anticipa al 2040 il traguardo Net Zero
Il nuovo piano 2022-2024 e le linee strategiche 2030 spianano la strada all'obiettivo di zero emissioni nette, inizialmente previsto al 2050, con investimenti in crescita a 210 miliardi di euro. Starace: si apre il Decennio dell'elettrificazione, le bollette costeranno il 40% in meno di oggi. E agli azionisti promette un rendimento del 13% nei prossimi 3 anni
di Angela Zoppo 24/11/2021 07:37
Il nuovo piano 2022-2024 e le linee strategiche 2030 spianano la strada all'obiettivo di zero emissioni nette, inizialmente previsto al 2050, con investimenti in crescita a 210 miliardi di euro. Starace: si apre il Decennio dell'elettrificazione, le bollette costeranno il 40% in meno di oggi. E agli azionisti promette un rendimento del 13% nei prossimi 3 anni
di Angela Zoppo 24/11/2021 07:37
Traguardo Net Zero, zero emissioni nette. Enel accorcia di ben 10 anni, dal 2050 al 2040, l'obiettivo finale, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette, e traccia un altro pezzo di strada verso il traguardo intermedio del 2030, con investimenti che salgono a 210 miliardi:170 miliardi investiti direttamente dal Gruppo (+6% rispetto al Piano precedente) e altri 40 miliardi di catalizzati da terzi. Per dirla con l'ad Francesco Starace, "si apre il Decennio dell'Elettrificazione".
Il Piano 2022-2024, presentato oggi a Milano insieme alle linee strategiche al 2030, fa perno su quattro linee strategiche: allocazione di capitale a supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata; elettrificazione della domanda di energia dei clienti; creazione di valore lungo tutta la value chain; anticipazione degli obiettivi di Net Zero sostenibile. In tempi di caro-bollette e incertezze sulle oscillazioni delle commodity arriva un messaggio forte dal gruppo guidato dall'ad Francesco Starace: "si prevede che il valore creato dal Gruppo per i clienti porterà una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, parallelamente a una riduzione fino all’80% della loro impronta carbonica".
Sotto il profilo finanziario, Enel prevede al 2030 un ebitda ordinario consolidato in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto, a fronte di un utile netto ordinario che è atteso crescere del 6-7%, sempre in termini di Cagr. Nel 2024, l’ebitda ordinario dovrebbe raggiungere i 21-21,6 miliardi di euro, rispetto ai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021, con un utile netto ordinario in crescita a 6,7-6,9 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 5,4-5,6 miliardi di euro previsti per quest'anno.
Dal Capital Market day arrivano anche conferme per la politica dei dividendi di Enel, definita "semplice, prevedibile e interessante". È previsto che agli azionisti vada un dividendo per azione fisso in crescita del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere quota 0,43 euro per azione. L' incremento degli utili, sommato al rendimento del dividendo, si dovrebbe tradurre in un rendimento totale stimato di circa il 13% per il periodo 2022-2024.
“Il Piano di quest’anno, con 170 miliardi di euro di investimenti diretti entro il 2030, rappresenta un punto di svolta", è la convinzione di Starace, "La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente Decennio della Scoperta dell’Energia Rinnovabile all’attuale Decennio dell’Elettrificazione. Stiamo accelerando la crescita in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della strategia del gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità entro il 2030. Inoltre, stiamo anticipando di dieci anni l’obiettivo della completa decarbonizzazione del gruppo, con il raggiungimento del “Net Zero” entro il 2040. Continueremo a crescere nelle rinnovabili", ha aggiunto Starace, "valorizzando quello che è già oggi il più grande portafoglio privato di asset rinnovabili al mondo. Il business di Infrastrutture e Reti e la nuova business line Global Customers ci consentiranno di cogliere le incredibili opportunità offerte dall’elettrificazione. Il lavoro pionieristico svolto da tutti i colleghi di Enel e la trasformazione digitale avanzata del gruppo ci consentiranno di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti nel corso di questo decennio.”
Enel considera il prossimo decennio "cruciale per il conseguimento degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi nel 2015". Entro il 2030, il Gruppo prevede di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, il triplo rispetto al portafoglio 2020, e di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni, promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici e aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta e concentrandosi al contempo sullo sviluppo di servizi cosiddetti beyond commodity, come la mobilità elettrica pubblica, o behind-the-meter storage, in collaborazione con partner.
Dei circa 160 miliardi di euro mobilitati dal modello di business di Ownership, quasi la metà (circa 70 miliardi di euro) saranno dedicati alle rinnovabili nei Paesi Tier-1 (Italia, Spagna, Romania, Stati Uniti d’America, Brasile, Cile, Colombia, Perù), con un incremento di circa 84 GW, dei quali 9 GW di accumulo, portando a 129 GW la capacità installata rinnovabile a livello consolidato entro il 2030. Altri 70 miliardi di euro andranno al business Infrastrutture e Reti, in aumento di 10 miliardi di euro rispetto al Piano precedente e concentrato in Europa, così da arrivare a una Rab (Regulatory asset base) di 65 miliardi di euro nel 2030, insieme alla completa digitalizzazione dell’intera base di clienti della rete tramite gli smart meter.
Nei Paesi “Tier 1” si prevede che questa strategia mirata, abbinata a investimenti nell’asset base, produca un incremento del margine integrato di Gruppo pari a 2,6 volte tra il 2021 e il 2030, con il supporto di una piattaforma unificata in grado di gestire la più grande base di clienti al mondo tra gli operatori privati.
Per i Paesi Tier 1 si prevede un incremento dell’80% dei ricavi rispetto al 2021, ma con tariffe sostanzialmente invariate per i clienti. Questo perché il costo totale della produzione dovrebbe ridursi del 50% circa, per effetto del maggiore ricorso alla produzione propria nelle vendite di energia oltre che dell’incremento della quota di rinnovabili nel mix di generazione del Gruppo.
Tornando, invece, al Piano strategico 2022-2024, Enel prevede di investire direttamente circa 45 miliardi di euro, il 12% in più rispetto al Piano precedente, mobilitando altri 8 miliardi di euro da terzi nel quadro del modello di business di Stewardship.Gli investimenti sono allineati al 94% agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e per oltre l’85% ai criteri di Tassonomia UE, che si conosceranno ufficialmente a partire da gennaio 2022.
Circa 19 miliardi di euro andranno alle Rinnovabili, in particolare in Paesi dove il Gruppo beneficia di un business integrato con i clienti finali, portando la capacità rinnovabile totale a 77 GW dai 54 GW stimati alla fine del 2021. Di conseguenza, si stima che la produzione a zero emissioni raggiunga il 77% nel 2024 e che nello stesso periodo le emissioni di CO2 diminuiscano di oltre il 35% rispetto al 2021. Altri 18 miliardi di euro saranno destinati al business di Infrastrutture e Reti, come risultato di maggiori investimenti in Europa, facendo leva anche sulle opportunità create dai Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza lanciati nell’UE. Grazie a questi investimenti, si stima che la Rab raggiunga i 49 miliardi di euro, in crescita di quasi il 15% rispetto al 2021.
Anche il debito diventerà sempre più verde, con l’aumento delle fonti di finanziamento sostenibili, che si prevede rappresenteranno circa il 65% del debito lordo totale nel 2024, abbassando il costo dell’indebitamento lordo al 2,9% nel 2024, rispetto al 3,5% stimato alla fine del 2021. Si prevede che la leva finanziaria si mantenga stabile, con un rapporto Debito netto/Ebitda pari a 2,9 volte nel periodo di Piano, e un indebitamento netto di Gruppo previsto a 61-62 miliardi di euro nel 2024 da 53-54 miliardi di euro stimati nel 2021.