Su Forbes di agosto, c'è un inserto "speciale economia circolare" e ne condivido una parte che è relativa ad una ricerca di Bain Company circa i numeri di crescita esponenziale previsti nel settore riciclo. Da leggere con attenzione. Peccato che questa ricerca non si possa fissare in alto al thread a futura memoria...
" NEL 2022 IN ITALIA IL GIRO D’AFFARI DEL RICICLO DEI RIFIUTI SI È ATTESTATO A 70 MILIARDI DI EURO. NEI PROSSIMI DIECI ANNI SALIRÀ DEL 30%, A 90 MILIARDI, CON PROFITTI IN AUMENTO A 16 MILIARDI”
" È una sfida importante quella che le aziende del settore ambientale e del riciclo hanno davanti a loro”, conclude Prioreschi:
un percorso di profonda e inarrestabile evoluzione. Tale sfida può diventare un’opportunità per chi saprà anticipare le richieste del mercato, guardando fin da ora ai nuovi modelli di business che ridisegneranno intere filiere in logica circolare, dal tessile ai rifiuti elettronici, massimizzando il riuso di materie prime”.
In questo ultimo passaggio ci mancava solo che nominassero Circularity, Cobat Tessile ( la new entry costituita da poco) e Cobat Raee, ed era l'identikit perfetto della business unit AMBIENTE di INNO
E manca tutto il capitolo del riciclo pannelli solari (Cobat Sole e Sea Spa), carta da macero (Vescovo Romano) e batterie al litio ( Cobat ecofactory)... un po' si scherza naturalmente e si vola con la fantasia. La concorrenza è tanta ed agguerrita. Avranno la meglio soprattutto i player più strutturati ed è per questo spero che continuino a fare M&A di società più piccole per integrarle in GreenUP e Haiki. Naturalmente serve il cash per finanziare queste operazioni e mi auguro che non facciano nessun buyback e non diano il contentino del mini-dividendo.
Vedi l'allegato 2841865