Vaccino Covid [Treddo unico] Vol. 3

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
dai dati sulla mortalità generale c'erano eccessi ben più alti dei morti ufficiali di covid.

Anche in messico avevano rettificato in maniera sostanziosa, ma quasi il triplo...

va maluccio anche in cile, i vaccini cinesi sono ciofeca.

male anche in UK, sembra che stiano risalendo i contagi, speriamo sia solo una stranezza statistica



Con le riaperture totali e la conseguente "esplosione" di socialità a lungo repressa è normale che risalga la diffusione del virus soprattutto sulle fasce giovanili quasi per nulla vaccinate.

I ricoveri ed i decessi invece non risalgono perchè le fasce a rischio sono vaccinate. Sono tutti numeri STABILI da settimane, nuovi accessi, ricoveri totali, ricoveri in TI.

Tutto in regola.

I vaccini funzionano benissimo e si ritorna alla vita normale.

Per i novax che si beccano il covid i posti letto in ospedale abbondano e non c'è più una emergenza sanitaria.

Tra qualche tempo leggeremo le statistiche sui nuovi ricoveri ed i decessi per scoprire che saranno quasi tutte persone non vaccinate.
 
Ultima modifica:
Con le riaperture totali e la conseguente "esplosione" di socialità a lungo repressa è normale che risalga la diffusione del virus soprattutto sulle fasce giovanili quasi per nulla vaccinate.

I ricoveri ed i decessi invece non risalgono perchè le fasce a rischio sono vaccinate. Sono tutti numeri STABILI da settimane, nuovi accessi, ricoveri totali, ricoveri in TI.

Tutto in regola.

I vaccini funzionano benissimo e si ritorna alla vita normale.

Per i novax che si beccano il covid i posti letto in ospedale abbondano e non c'è più una emergenza sanitaria.

Tra qualche tempo leggeremo le statistiche sui nuovi ricoveri ed i decessi per scoprire che saranno quasi tutte persone non vaccinate.

Come mai qui hanno 5 volte meno contagi, nonostante l'economia e le attività siano totalmente aperte, anche le discoteche e senza alcun tipo di mascherina e distanziamento?

Poland COVID: 2,874,092 Cases and 74,075 Deaths - Worldometer

I vaccini non spostano di una virgola i contagi, al massimo danno una mano alle fasce deboli ad avere una difesa per le manifestazioni gravi della malattia.
Per inciso gli unici che sto sentendo che non si vaccinano sono coloro che sono già guariti e pertanto sono immuni (giustamente). Il vaccino in questo caso è assurdo, una vera propria follia.
Poi rimani pure convinto che tutti quelli che non si vaccinano i vanno in ospedale, l'importante è che a ste balle ci credi...
Uscito mai dalla tua stanza per vivere nella realtá?
 
Come mai qui hanno 5 volte meno contagi, nonostante l'economia e le attività siano totalmente aperte, anche le discoteche e senza alcun tipo di mascherina e distanziamento?

Poland COVID: 2,874,092 Cases and 74,075 Deaths - Worldometer

I vaccini non spostano di una virgola i contagi, al massimo danno una mano alle fasce deboli ad avere una difesa per le manifestazioni gravi della malattia.
Per inciso gli unici che sto sentendo che non si vaccinano sono coloro che sono già guariti e pertanto sono immuni (giustamente). Il vaccino in questo caso è assurdo, una vera propria follia.
Poi rimani pure convinto che tutti quelli che non si vaccinano i vanno in ospedale, l'importante è che a ste balle ci credi...
Uscito mai dalla tua stanza per vivere nella realtá?

Prima dei vaccini il 94-95% dei positivi al tampone non finiva in ospedale in quanto o asintomatico o malato lieve. Percentuale che sarebbe anche più alta in realtà visto che una fetta di asintomatici non li rilevi, perché non tracciati da nessuno.
Nella mia famiglia allargata a parenti lontani e affini dal lato di mia moglie, nessuno ha avuto ufficialmente il covid a parte il fratello della moglie del cugino di mia moglie, e abitano quasi tutti in Veneto o Trentino, cioè tra le zone più impestate. Parliamo di oltre 50 persone. Statisticamente è impossibile, anche perché contatti con positivi più di qualcuno li ha avuti (mia moglie ha avuto un focolaio aziendale con 10 positivi su 24, ma a lei nessuno ha chiesto di fare il tampone, non avendo sintomi, un mio zio lavorava fino a 1 anno fa in ospedale come tecnico delle caldaie).
 
Come mai qui hanno 5 volte meno contagi, nonostante l'economia e le attività siano totalmente aperte, anche le discoteche e senza alcun tipo di mascherina e distanziamento?

Poland COVID: 2,874,092 Cases and 74,075 Deaths - Worldometer

I vaccini non spostano di una virgola i contagi, al massimo danno una mano alle fasce deboli ad avere una difesa per le manifestazioni gravi della malattia.
Per inciso gli unici che sto sentendo che non si vaccinano sono coloro che sono già guariti e pertanto sono immuni (giustamente). Il vaccino in questo caso è assurdo, una vera propria follia.
Poi rimani pure convinto che tutti quelli che non si vaccinano i vanno in ospedale, l'importante è che a ste balle ci credi...
Uscito mai dalla tua stanza per vivere nella realtá?

Nella mia famiglia, siamo in 4, lavorano tutti tranne me....che sono in pensione da un anno....nessuno di loro e' mai stato in smart working , nemmeno un giorno, prendono la metropolitana e i tram come hanno sempre fatto....l' anno scorso non c'era nessuno sui mezzi pubblici ma da settembre/ottobre sono strapieni....la gente ti alita in faccia a volte tanto e' piena la sera......cmq c'e' ressa......alla stazione Centrale o Duomo non ne parliamo....
Io sono sempre uscito di casa, sempre con la scusa del cane.....almeno 3 volte al giorno per il cane, poi supermercato.....nel 2020.....
Nel 2021 non e' cambiato niente.....anzi sto piu' fuori casa ed incontro molte piu' persone......prendo la metropolitana....spesso e ad oggi niente.....
I ragazzi e moglie non l'hanno presa ne' in ufficio dove ci sono stati dei positivi e nemmeno prendendo i mezzi pubblici......
Quindi o si tratta di culxo sfrenato o qualcuno e' decisamente immune di suo.......
Io questa cosa non la capisco....
 
Nella mia famiglia, siamo in 4, lavorano tutti tranne me....che sono in pensione da un anno....nessuno di loro e' mai stato in smart working , nemmeno un giorno, prendono la metropolitana e i tram come hanno sempre fatto....l' anno scorso non c'era nessuno sui mezzi pubblici ma da settembre sono strapieni....la gente ti alita in faccia a volte tanto e' piena la sera......cmq c'e' ressa......alla stazione Centrale o Duomo non ne parliamo....
Io sono sempre uscito di casa, sempre con la scusa del cane.....almeno 3 volte al giorno per il cane, poi supermercato.....nel 2020.....
Nel 2021 non e' cambiato niente.....anzi sto piu' fuori casa ed incontro molte piu' persone......prendo la metropolitana....spesso e ad oggi niente.....
Quindi o si tratta di culxo o qualcuno e' decisamente immune di suo.......
Io questa cosa non la capisco....

o l'hai avuto da asintomatico senza accorgertene. Ci sono persone che se ne accorgono anche mesi dopo perché dal sierologico risultano avere gli anticorpi (Ad esempio Sgarbi).
 
o l'hai avuto da asintomatico senza accorgertene. Ci sono persone che se ne accorgono anche mesi dopo perché dal sierologico risultano avere gli anticorpi (Ad esempio Sgarbi).


Il tampone l'ho fatto a giugno e luglio 2020 in ospedale....negativo....
Febbre e congiuntivite a dicembre 2020.
Il mio medico mi ha solo detto di stare a casa.....cosa che ho fatto.....10 giorni, non di piu'.....
In ogni caso anche se fossi stato asintomatico, nessuno in casa ha avuto problemi, i ragazzi no di sicuro......mia moglie, in quel periodo, solo una tosse cronica, ne e' soggetta ma mai febbre.....
Dal siero sierologico, i ragazzi li hanno fatti...., per andare a vedere l'Olimpia, niente di niente.....negativi.
 
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In attesa di approfondire pare proprio che per per alcune varianti sia indicata la doppia dose.

Nulla toglie comunque alla strategia uk di aver accelerato sulle prime dosi in piena emergenza.


[h=1]Variante indiana, lo studio: “I vaccinati con Pfizer sviluppano meno anticorpi efficienti”. E ora Londra teme la terza ondata Covid[/h]
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Per questo gli scienziati britannici che hanno condotto l’indagine sostengono che sia necessario accorciare l'intervallo nella somministrazione dei richiami. l numero di casi confermati dalle analisi di laboratorio è salito del 79% rispetto alla settimana scorsa
di Giorgia Scaturro | 4 Giugno 2021







Di preciso, quanto sono efficaci i vaccini esistenti contro le nuove varianti del coronavirus? Mentre la domanda sta tenendo occupati scienziati di tutto il mondo, oggi da Londra arrivano le prime risposte. Esperimenti di laboratorio del Crick institute e del National Institute for Health Research (Nihr) Uclh Biomedical Research Centre hanno evidenziato che chi si vaccina con Pfizer-BioNTech sviluppa una quantità inferiore di anticorpi in grado di riconoscere e annientare la variante Delta (precedentemente chiamata indiana), rispetto alle altre mutazioni diffuse in Regno Unito. I risultati dello studio, pubblicato oggi su The Lancet, mostrano che il livello di anticorpi prodotti dai vaccini si abbassa nelle fasce di età più anziane (non sono state però riscontrate differenze tra uomini e donne) e andrebbe a diminuire nel tempo, consolidando dunque l’ipotesi scientifica a sostegno del piano britannico di fornire una terza dose di immunizzazione a tutte le persone vulnerabili il prossimo autunno. Solo il 23 maggio scorso però uno studio della Public Health England, l’agenzia del Dipartimento della sanità, sosteneva l’alta efficacia di entrambi i vaccini utilizzati nel Regno Unito.



] Non solo, ma i ricercatori britannici hanno riscontrato che nel caso della variante indiana, con una sola dose di Pfizer-BioNTech i pazienti sviluppano livelli di anticorpi più bassi rispetto a quelli che si producono contro le varianti conosciute. I dati sono questi: se una sola dose di Pfizer BioNTech consente al 79% dei pazienti di sviluppare una risposta immunitaria al ceppo originario del coronavirus, nel caso della variante Alpha (quella inglese) la percentuale si abbassa al 50% mentre contro la variante Delta (B.1.617.2 ) si scende al 32% e addirittura al 25% nel caso della variante B.1.351 identificata in Sudafrica.

Per questo gli scienziati britannici che hanno condotto l’indagine sostengono che sia necessario accorciare l’intervallo nella somministrazione dei richiami, anche se l’evidenza raccolta a Londra mostra che anche dopo la seconda dose di Pfizer-BioNTech i livelli di anticorpi contro la variante indiana restano cinque volte inferiori alla risposta immunitaria dei vaccini contro il virus originario. I risultati di questo studio che ora analizzerà anche i ai pazienti vaccinati con Oxford/AstraZeneca, arrivano nel giorno in cui la Gran Bretagna torna a registrare livelli di Covid più alti dallo scorso marzo con la conferma del ministro della Sanità Matt Hancock che la variante indiana è ormai dominante ed è responsabile fino a tre quarti dei nuovi contagi. Con l’incedere delle vacanze estive, l’incubo per il Regno Unito è la possibilità che la variante Delta stia scatenando una terza ondata pandemica. Dopo i focolai esplosi al nord ovest dell’Inghilterra come a Bolton dove in una settimana i casi sono saliti da 795 a 2.149, la contagiosissima variante B.1.617.2 sta ora moltiplicando la sua diffusione anche nelle aree del sud est dell’isola e nelle Midlands.

Il numero di casi confermati dalle analisi di laboratorio è salito del 79% rispetto alla settimana scorsa, pari a 12.431 contagi, e questo nonostante le prime dosi dei vaccini abbiano già coperto il 75% della popolazione e il 50% degli adulti britannici siano completamente immunizzati. A confermare i risultati dello studio su The Lancet il contagio esponenziale si starebbe verificando soprattutto tra i vaccinati con la prima dose e coloro che ancora non sono stati immunizzati. “Il virus resterà attorno a noi ancora per molto tempo, dunque dobbiamo restare vigili – dice Emma Wall, consulente di Malattie infettive del centro di ricerca Uclh – Il nostro studio è pensato per rispondere velocemente al modificarsi della pandemia e fornire evidenza scientifica sui cambiamenti dal punto di vista di rischi e protezioni. La cosa più importante è assicurarsi che la protezione vaccinale resti sufficientemente alta per tenere il maggior numero possibile di persone fuori dagli ospedali, e i nostri risultati suggeriscono che il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è somministrare le seconde dosi velocemente e fornire un terzo richiamo a coloro che potrebbero avere risposte immunitarie non abbastanza alte contro queste nuove varianti”.

A preoccupare alcuni scienziati britannici però sono le curve dei ricoveri, che stanno raddoppiando, e i modelli matematici che prospettano un prossimo incremento dei decessi. Dal mondo della scienza britannica per questo stanno arrivando appelli al primo ministro Boris Johnson a riconsiderare la decisione di ritardare l’allentamento di tutte le restrizioni da tempo annunciato per il prossimo 21 giugno. “Le nuove varianti si producono naturalmente e quelle che hanno un vantaggio sulle altre poi sono quelle che si diffondono – spiega David LV Bauer, a capo del gruppo di ricerca del RNA Virus Replication Laboratory del Crick Institute – adesso dobbiamo avere l’abilità di adattare rapidamente la nostra strategia vaccinale per massimizzare la protezione nelle persone che più vulnerabili. Monitorare i cambiamenti evolutivi è essenziale per mantenere il controllo sulla pandemia e tornare alla normalità” .
 
Burioni: nuovi importantissimi dati sull'efficacia del vaccino Pfizer contro le diverse varianti - Medicalfacts


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[h=1]Burioni: nuovi importantissimi dati sull’efficacia del vaccino Pfizer contro le diverse varianti[/h]
[h=2]Con due dosi si inducono anticorpi che neutralizzano tutte le varianti di SARS-CoV-2, con una sola no. Questo potrebbe spiegare perché in UK le varianti brasiliana e l’indiana stanno circolando. Il virologo spiega in breve un lavoro pubblicato su Lancet[/h] Un lavoro appena uscito su Lancet è molto importante, e pur con alcune limitazioni, ci spiega cose di massima rilevanza.
Prima di tutto: che cosa è stato fatto? Sono stati presi i sieri di 250 pazienti dopo la prima dose e dopo la seconda dose del vaccino Pfizer ed è stato valutato quanto gli anticorpi indotti dalla vaccinazione (una o due dosi) sono in grado di neutralizzare le diverse varianti virali.

Rendendo molto semplice una storia estremamente complessa (che chi vuole può approfondire leggendosi il lavoro) quello che emerge con grande chiarezza è che UNA SOLA dose di vaccino Pfizer induce nella maggior parte dei vaccinati una buona quantità di anticorpi neutralizzanti contro il virus “originale” (sono le barre 40-256 nelle prime due caselle a sinistra), al contrario quella singola dose di vaccino non induce una risposta così efficace contro le varianti, in particolare la “brasiliana” e “indiana” (le ultime due caselle a destra, come vedete la barra di pazienti che hanno un titolo neutralizzante inferiore a 40 è particolarmente lunga).

Questo potrebbe spiegare cosa sta succedendo in UK: si è vaccinato con una sola dose e questo sta consentendo la circolazione di varianti contro i quali il “vaccinato una volta” non è immune, e quindi queste (in particolare se molto contagiose come quella indiana) stanno circolando.

Però osservando la parte inferiore della figura capite perché possiamo essere ottimisti: due dosi di vaccino Pfizer inducono alti titoli neutralizzanti contro TUTTE LE VARIANTI (la barra in basso è minima).

Ovviamente questo lavoro ha delle limitazioni: viene analizzata la capacità del siero dei vaccinati di neutralizzare i virus e, per quanto importante, non è questa la sola cosa che protegge. Però è uno spunto notevole che ribadisce che vaccinare con una sola dose non è stata un’idea priva di controindicazioni, come qualcuno aveva già molti mesi fa suggerito.

Ci sono poi altri elementi da discutere, ma questo lo faremo in futuro.

L’ultima considerazione è che, come vedete, la questione “varianti” è estremamente complessa, e deve essere discussa non su Twitter o Facebook, ma sui giornali scientifici, dove le opinioni sono qualificate.

Roberto Burioni
PS: i grafici li trovate nei materiali supplementari.

3 Giugno 2021










DEFINE_ME
DEFINE_ME
 
Si superano le 600 mila somministrazioniOK!OK!


Immagine 2021-06-05 142057.png
 
[h=1]Immunità: quanti anticorpi sviluppa chi ha avuto il Covid-19 e come interagiscono con i vaccini[/h] [h=2]Due le preoccupazioni diffuse: che la risposta immunitaria sia troppo debole dopo il contagio, e che l'inoculazione dei vaccini sia troppo forte. Vediamo di dati[/h]
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I vaccini aiutano o esagerano la risposta immunitaria? Rispondono due studi


di Alessandro Spaventa
Capita sempre più di frequente di sentire persone che hanno avuto il Covid-19 preoccupate del basso livello di anticorpi registrato dopo qualche mese dalla fine della malattia. Il timore è quello di non avere sviluppato l’immunità e di essere quindi ancora esposti al virus. A dispensare qualche buona notizia a riguardo sono arrivati i risultati di due studi pubblicati lo scorso maggio che evidenziano come, nonostante il basso livello di anticorpi, la maggior parte di coloro che hanno contratto il Covid-19 maturi il potenziale per una forte risposta immunitaria in caso di nuova infezione. Una risposta che in ogni caso può essere moltiplicata in misura rilevante dalla vaccinazione.
[h=2]Mi ricordo di te[/h]L’apparente paradosso dipende dalla struttura e dal modo di funzionare del nostro sistema immunitario. Vista l’enorme quantità di infezioni a cui siamo sottoposti nel corso della nostra esistenza, infatti, sarebbe impossibile mantenere un livello soddisfacente di anticorpi sempre vigili e pronti contro ciascuna di esse. Il nostro sangue diventerebbe una sorta di densa poltiglia. Così il sistema immunitario usa un particolare tipo di cellule, le cellule B della memoria, che registrano le caratteristiche dei virus che ci hanno infettato e che abbiamo combattuto. Annidate nel midollo osseo, esse continuano a rilasciare modeste quantità di anticorpi per vigilare su eventuali ritorni del nemico che hanno impresso nella memoria. Nel caso quest’ultimo si faccia di nuovo vivo, le cellule B ricominciano a pieno ritmo la loro produzione di difese mirate specificatamente contro quel virus. Niente stato d’emergenza permanente, quindi, ma sorveglianza vigile e capacità di eseguire rapidamente interventi mirati ed efficaci.
[h=2]Proprio quello che speravamo[/h] Il meccanismo era noto, ma non si era sicuri che il nostro sistema immunitario lo avesse sviluppato anche per il Covid-19. Ora i risultati dei due studi forniscono conferme in tale direzione. Come ricordato al New York Times dalla dottoressa Marion Pepper, immunologa dell’Università di Washington a Seattle: «sembra essere proprio il tipo di risposta delle cellule B della memoria che speravamo».
[h=2]La risposta è nel midollo[/h] Per verificare l’andamento della risposta anticorpale e più in generale di quella immunitaria di chi si è ammalato di Covid-19 entrambi gli studi hanno seguito per circa un anno il decorso di due gruppi di pazienti contagiati e guariti. La prima ricerca, pubblicata su Nature, ha il forte merito di aver analizzato e studiato non solo campioni di sangue, ma anche di midollo osseo. Il tutto grazie alla rara disponibilità di diciannove persone, tra le settantasette che hanno partecipato allo studio, a subire prelievi periodici. Si tratta di un dettaglio fondamentale, perché è nel midollo osseo che risiedono le cellule B della memoria.
[h=2]Pochi anticorpi ma un forte potenziale[/h] Tutti e settantasette i partecipanti hanno registrato l’attesa diminuzione degli anticorpi contro il Sars-CoV-2, più rapida nei primi quattro mesi e poi più graduale nei mesi successivi, fino a raggiungere livelli bassi, ma ancora rilevabili a poco meno di un anno dall’infezione. Fini qui tutto come da programma. La cosa rilevante è emersa studiando i campioni di midollo osseo. Dopo sette mesi, quindici delle diciannove persone che si sono sottoposte al programma di prelievi periodici avevano nel loro midollo osseo cellule B della memoria dedicate al virus. E dopo altri quattro mesi il livello di tali cellule era rimasto stabile. Almeno nei tre quarti dei casi, quindi, i guariti dal Covid-19 avevano sviluppato il potenziale per una forte risposta immunitaria contro il riaffacciarsi del virus.
[h=2]L’altro quarto[/h] C’è tuttavia anche l’altro quarto, quello che non sembra poter contare su tale tipo di risposta. «Anche se vieni infettato, non vuol dire che hai una risposta super-immune» - sottolinea il coordinatore dello studio, il Dottor Ali H. Ellebedy, che ritiene che i risultati ottenuti rafforzino l’idea che anche chi è guarito dal Covid-19 si dovrebbe vaccinare.
[h=2]Malati e vaccinati? Fino a cinquanta volte più forti contro il virus[/h] L’effetto estremamente positivo che avrebbe la vaccinazione sulla risposta immunitaria di chi ha contratto il Covid-19 è appunto il risultato del secondo studio, pubblicato sul sito per addetti ai lavori BioRxiv. La ricerca ha seguito per un anno sessantatré persone guarite dalla malattia, venticinque delle quali sono state poi vaccinate con Pfizer/BioNTech o con Moderna. I risultati ottenuti confermano che, grazie alle cellule B della memoria, chi ha avuto la malattia sviluppa un’immunità duratura. L’elemento forse più interessate, tuttavia, è che coloro che dopo la guarigione ricevono un vaccino a mRNA, che sia Pfizer/BioNTech o Moderna, vedono crescere fino a cinquanta volte la loro capacità di risposta contro una nuova infezione, sviluppando inoltre una resistenza alle varianti attualmente in circolazione.
[h=2]Anticorpi fortissimi[/h] «Le persone che sono state contagiate e poi si sono vaccinate sviluppano una risposta incredibile, anticorpi fortissimi, perché questi ultimi continuano ad evolvere. E mi aspetto che durino per molto tempo» – ha affermato il dottor Michel C. Nussenzweig, che ha coordinato il secondo studio. Un’opinione condivisa da Scott Hensley, immunologo dell’Università della Pennsylvania, non coinvolto nella ricerca, che al New York Times ha confermato che «le ricerche sono coerenti con una crescente mole di letteratura che suggerisce che l’immunità contro il Sars-CoV-2 conferita dall’infezione e da una successiva vaccinazione sia di lunga durata».
[h=2]E chi non si è ammalato?[/h] La risposta di chi si è ammalato e si è poi vaccinato sembra essere più forte di quella di chi si è vaccinato senza essere stato prima contagiato. Per il sistema immunitario, infatti, combattere un virus è cosa assai diversa che rispondere a una proteina introdotta con il vaccino, pare che nei due casi la memoria immunitaria lavori in modo diverso. Inoltre, la maggior parte dei malati si vaccina a mesi di distanza dall’infezione, il che consente al loro sistema immunitario di maturare e rafforzare la propria risposta prima che essa venga sollecitata di nuovo dal vaccino. «Si tratta di meccanismi diversi da quelli che agiscono in qualcuno che prende prima e seconda dose a tre settimane di distanza» – ricorda la già citata dottoressa Pepper. Tuttavia, per questi ultimi è probabile che la risposta immunitaria possa essere moltiplicata con un terzo richiamo fatto a debita distanza di tempo, il cosiddetto booster. A riguardo però non si hanno ancora risultati chiari, anche se, come nota Nussenzweig, «è una cosa che si saprà molto, molto presto».
[h=2]Quindi?[/h] Avere un basso livello di anticorpi a qualche mese di distanza da quando si è avuto il Covid-19 non è quindi nulla di straordinario, anzi è la norma e non pregiudica la risposta immunitaria in caso di una nuova infezione. I due studi citati indicano che ci sono ottime probabilità che, grazie alle cellule B della memoria, essa sia potenzialmente forte e in grado di affrontare anche le varianti attualmente in circolazione, soprattutto se, pur avendo avuto la malattia, ci si vaccina a distanza di qualche mese.


4 giugno 2021
 
05 giu 12:08
[h=3]Figliuolo: "Italia seconda in Ue per popolazione vaccinata"[/h] L'Italia è al secondo posto assoluto in Europa In termini di popolazione interamente vaccinata, subito dopo la Germania e davanti a Francia e a Spagna. Lo comunica la struttura del Commissario Francesco Figliuolo, citando in una nota i dati pubblicati sul portale vaccini Agenas. Uno dei fattori chiave dell'incremento delle somministrazioni - prosegue la nota - risiede nell'aumento dei punti vaccinali, che sono oggi 2666 in Italia. A questi se ne stanno aggiungendo oltre 800 realizzati da imprese, aziende, grande distribuzione ed altri operatori economici.
 
la Cina nell'ultimo mese ha iniziato a vaccinare speditamente
 
Io credo che questa sia una buona notizia.....:yes::yes:

Vaccini covid e trombosi rare: studio fa luce su meccanismo


Vaccini anti covid e trombosi rare, un team di scienziati tedeschi potrebbe aver aggiunto un tassello importante nel puzzle che spiegherebbe il meccanismo alla base dei rari coaguli di sangue che sono stati segnalati dopo la vaccinazione con Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson e ritengono che una modifica potrebbe fermare del tutto la reazione. L'ipotesi è contenuta in uno studio non ancora sottoposto a revisione tra pari ma disponibile in versione pre-print. I contenuti vengono riportati sul 'Financial Times'.

Il gruppo che firma il lavoro è quello Rolf Marschalek, professore all'università Goethe di Francoforte che ha condotto studi sulla rara condizione da marzo. La ricerca, spiega l'esperto, mostra che il problema può essere ricercato nei vettori adenovirali che entrambi i vaccini usano per fornire le istruzioni genetiche per la produzione della proteina Spike di Sars-Cov-2 nell'organismo necessaria a sviluppare una risposta immunitaria. I vaccini, è l'ipotesi degli scienziati, inviano le sequenze genetiche nel nucleo cellulare piuttosto che nel fluido intracellulare (citosol) che si trova all'interno della cellula dove il virus normalmente produce proteine.

Una volta all'interno del nucleo cellulare, alcune parti del Dna della proteina Spike vengono unite o separate, creando versioni mutanti, che non sono in grado di legarsi alla membrana cellulare dove avviene l'immunizzazione importante. Queste proteine mutanti fluttuanti sono invece secrete dalle cellule nel corpo, innescando coaguli di sangue in circa una persona su 100.000, secondo la teoria di Marschalek.

Al contrario, i vaccini a mRna forniscono il materiale genetico della Spike al fluido cellulare e non entrano mai nel nucleo. Marschalek ritiene che ci possa essere una "via d'uscita" se gli sviluppatori del vaccino modificano la sequenza genica che codifica per la proteina spike per evitare il fenomeno descritto, chiamato 'splicing'.

J&J, secondo quanto riferisce l'esperto, ha contattato il laboratorio di Marschalek per chiedere informazioni. L'azienda "sta cercando di ottimizzare il suo vaccino ora", ha detto lo scienziato. "Con i dati che abbiamo possiamo dire alle aziende come mutare queste sequenze", in modo da prevenire "reazioni di splicing indesiderate". Sempre secondo quanto riporta il Financial Times J&J ha spiegato che l'azienza sta portanto avanti un'attività di "ricerca continua e di analisi di questo raro evento", lavorando "con esperti medici e autorità sanitarie globali. Non vediamo l'ora di rivedere e condividere i dati non appena saranno disponibili".
 
493mila vaccinazioni di domenica aggiornabile al rialzo.

Nuovo record assoluto per un festivo
 
Io credo che questa sia una buona notizia.....:yes::yes:

Vaccini covid e trombosi rare: studio fa luce su meccanismo


Vaccini anti covid e trombosi rare, un team di scienziati tedeschi potrebbe aver aggiunto un tassello importante nel puzzle che spiegherebbe il meccanismo alla base dei rari coaguli di sangue che sono stati segnalati dopo la vaccinazione con Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson e ritengono che una modifica potrebbe fermare del tutto la reazione. L'ipotesi è contenuta in uno studio non ancora sottoposto a revisione tra pari ma disponibile in versione pre-print. I contenuti vengono riportati sul 'Financial Times'.

Il gruppo che firma il lavoro è quello Rolf Marschalek, professore all'università Goethe di Francoforte che ha condotto studi sulla rara condizione da marzo. La ricerca, spiega l'esperto, mostra che il problema può essere ricercato nei vettori adenovirali che entrambi i vaccini usano per fornire le istruzioni genetiche per la produzione della proteina Spike di Sars-Cov-2 nell'organismo necessaria a sviluppare una risposta immunitaria. I vaccini, è l'ipotesi degli scienziati, inviano le sequenze genetiche nel nucleo cellulare piuttosto che nel fluido intracellulare (citosol) che si trova all'interno della cellula dove il virus normalmente produce proteine.

Una volta all'interno del nucleo cellulare, alcune parti del Dna della proteina Spike vengono unite o separate, creando versioni mutanti, che non sono in grado di legarsi alla membrana cellulare dove avviene l'immunizzazione importante. Queste proteine mutanti fluttuanti sono invece secrete dalle cellule nel corpo, innescando coaguli di sangue in circa una persona su 100.000, secondo la teoria di Marschalek.

Al contrario, i vaccini a mRna forniscono il materiale genetico della Spike al fluido cellulare e non entrano mai nel nucleo. Marschalek ritiene che ci possa essere una "via d'uscita" se gli sviluppatori del vaccino modificano la sequenza genica che codifica per la proteina spike per evitare il fenomeno descritto, chiamato 'splicing'.

J&J, secondo quanto riferisce l'esperto, ha contattato il laboratorio di Marschalek per chiedere informazioni. L'azienda "sta cercando di ottimizzare il suo vaccino ora", ha detto lo scienziato. "Con i dati che abbiamo possiamo dire alle aziende come mutare queste sequenze", in modo da prevenire "reazioni di splicing indesiderate". Sempre secondo quanto riporta il Financial Times J&J ha spiegato che l'azienza sta portanto avanti un'attività di "ricerca continua e di analisi di questo raro evento", lavorando "con esperti medici e autorità sanitarie globali. Non vediamo l'ora di rivedere e condividere i dati non appena saranno disponibili".

in pratica fanno sperimentazione su centinaia di milioni di cavie umane.

questa cosa dei coaguli di sangue non era uscita fuori da trial, è uscita fuori solo dopo che si è passati alla vaccinazione di massa.

sarà anche rara, ma intanto più di qualcuno ci ha lasciato le penne.

oltretutto se non si conosceva questo di effetto collaterale, dopo i trial, chi mi dice che non ce ne siano altri ancora ignoti che verranno scoperti fra 1-2-5 anni?
 
Stato
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