Giustamente, ognuno ha le proprie impressioni e fa le proprie considerazioni.
A me quello che sembra è che Boetti sia esattamente dove è stato da sempre, solo che oggi è cambiata la percezione e lo si nota di più - molto di più - perchè le persone hanno imparato a riconoscerlo (anche la "massa") e perchè le quotazioni negli anni sono molto salite.
Se, ad esempio, fosse sempre costato le cifre attuali, ci si farebbe meno caso.
Sicuramente il fatto che per anni le opere di Boetti siano costate poco e che poi siano salite molto, ha un peso, e in molti casi anche un preconcetto, soprattutto per noi Italiani che abbiamo vissuto quei periodi e abbiamo questo ricordo. In passato lo ho avuto anche io, quindi è una cosa che conosco e posso capire (e non mi riferisco assolutamente a Dvd, ma in generale a quello che in molti possono pensare, è normale.)
Quello che intendo è che anche Fontana in base a questa considerazione si dovrebbe trovare nelle patatine san carlo... o Warhol, o Picasso; di fatto Fontana sta dappertutto - come Boetti - perchè
merita di stare dappertutto, e questo vale sia per i contesti commerciali (fiere/aste) che per le mostre internazionali.
Dal punto di vista espositivo, Boetti ha avuto la caratteristica di una produzione vasta e variegata, che per le sue peculiarità rientra in tantissime tematiche, oltre ad essere trasversale al concettuale fino a poter essere avvicinato al pop. Può essere inserito in mostre sulle lettere, sui numeri, sulla parola, sulla poesia visiva, sul tempo, sulle date, sul poverismo, sul concettuale, sul pop, sulla geografia, sul ricamo, sull'oriente, sulla scrittura, sulla delegegazione, sulla mail art, sul viaggio, sul gioco, sul monocromo, sull'incontro di culture diverse ecc...
Una miriade di tematiche rendono il lavoro di Boetti talmente trasversale da potere essere inserito in tantissimi contesti espositivi internazionali.
E la sua immagine ha un impatto talmente forte e allo stesso talmente semplice, che colpisce e rimane impresso, e che effettivamente si fa immediatamente notare.
Poi, per quanto riguarda gli aspetti economici, siamo arrivati a dei livelli che personalmente onestamente avevo già immaginato potessero arrivare (lo avevo pure scritto qui in passato), ma non in tempi così contenuti.
Ricordiamoci che anche qui su queste pagine c'erano persone che già dicevano che i prezzi erano "pompati" quando gli arazzini costavano 20.000 euro e ne profetizzavano implosioni e carriolate.
Ribadisco che, giustamente ognuno fa le proprie considerazioni, è sacrosanto, e rispetto assolutamente la visione di
@Dvd!
Ognuno di noi può avere in mente delle valutazioni che gli facciano supporre che un tale artista sia sopravvalutato, un altro sottovalutato ecc. A volte ci si prende e a volte no.
Nessuno sa prevedere il futuro, ma quello che mi chiedo io è:
se una piccola tela 20x30 di Fontana può costare oltre 300.000 euro, perchè un ricamo di Boetti 20x20 non dovrebbe costare 80-100-150.000 euro o più?
Io penso che entrambe queste tiplòogie di opere di questi due artisti meritino un riscontro di mercato di questo tipo. Non vedo davvero perchè no...
Chiudo concordando con
@arte2011: c'è tutta una produzione su carta di Boetti che si compera ancora oggi a cifre possibili. Va approfondita e studiata, ma è un mondo ricco di densità e di suggestioni.
PS. grazie
@Dvd per avermi dato modo e stimolo, dopo un po' di scarsa partacipazione, di fare un intervento in cui ho potuto argomentare un mio pensiero un po' più approfonditamente.