Alighiero Boetti III

Ma scusate si tratta di aste. Se due o più persone si impuntano a volere un lotto il suo prezzo di aggiudicazione si alza. Altre spiegazioni non ci sono.
Lo avrebbero potuto comprare in altre aste o in galleria a meno?
Boh. Avranno tanti dane’ da spendere :D

Il punto è sempre capire chi sono i due che fanno gara ;)
Mai lo sapremo.
Detto cio a me i calendari in se piacciono al di la del riconoscimento o meno del mercato.

Ma, per la gioia di blackcity, mi voglio sbilanciare: crolleranno!!!
 
[SUP][/SUP]
Il punto è sempre capire chi sono i due che fanno gara ;)
Mai lo sapremo.
Detto cio a me i calendari in se piacciono al di la del riconoscimento o meno del mercato.

Ma, per la gioia di blackcity, mi voglio sbilanciare: crolleranno!!!

Toni77 fan club, la tessera #1 è la mia :clap:
 
tranquilli ragazzacci,

se si perde un treno c'è sempre un aereo che vi attende:D
 

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Io vedo più scontro ale contro Ale.....ora tocca fare una colletta per pagare 12.500 diritti asta :wall:
 
Quindi un aggiudicazione non fà testo ne riferimento !!!!! Mà si passa da 9 in asta e 20 e più in galleria ....al raddoppio :wall::wall::wall: i calendari sono lavori sino ad ora molto trascurati ,vicini al lavoro giocoso di boetti ,con enorme potenzialità di crescita mà battute a queste cifre :cool:non ne ha bisogno boetti

Proprio perchè Boetti non ha bisogno di questo tipo di battute, propendo per una gara tra due offerenti che non volevano mollare, e sono arrivati a questo importo stellare, come ha scritto anche @arte2.0. E' un'asta, e può succedere.

I Calendari in ogni caso hanno avuto nel corso degli anni dei prezzi molto variabili, qualcuno in passato era già andato in asta nell'ordine dei 15.000 euro, quindi i 20.000 euro e più in galleria erano in ogni caso un prezzo di mercato di galleria.
E se i prezzi medi in galleria erano tra i 15 e i 20.000 euro, non è che siccome un calendario passava a 8-9-10 allora lo ribassavano seguendo l'andamento di asta in asta.
Altrimenti, se questo ragionamento fosse messo in pratica, allora oggi tutte le gallerie dovrebbero aggiornare i prezzi a 62.500 euro.
Ma non è così.

Appunto per questo nessuna singola aggiudicazione fa da riferimento. Le aggiudicazioni vanno prese per quello che sono, ossia singole situazioni non ripetibili.
Poi, possono fare piacere o meno, le si può commentare e dibatterne, ma così giusto per il gusto di farlo un po' come un dopo partita (che è ben diversa poi dal risultato del campionato).
Per avere un qualche riferimento di una qualche validità (ma si parla in ogni caso pur sempre di riferimenti, non cifre scolpite nella pietra) biosgnerebbe prendere almeno una decina di aggiudicazioni di opere omogenee nel corso del tempo, togliere la più alta e la più bassa e fare la media delle altre.

Quindi per come la vedo io, questa aggiudicazione può puntare i riflettori sulla serie dei Calendari, e questo a me fa molto piacere.
Magari non si troveranno più a importi a tre zeri, ma non è che in galleria o in asta domani il mercato è di 50-60.000 euro.
 
Carte

Quello che è certo è che anche il mercato delle carte si sta muovendo verso l’alto. Proprio oggi pomeriggio da FR art collection hanno proposto un extra strong 30x20 a 23.500€ e in un’asta in corso da Pananti c’è un 30x25 circa a 16 di base.
Prezzi che fino a qualche tempo fa (e neanche tanto) si chiedevano per i 70x100.
 
Proprio perchè Boetti non ha bisogno di questo tipo di battute, propendo per una gara tra due offerenti che non volevano mollare, e sono arrivati a questo importo stellare, come ha scritto anche @arte2.0. E' un'asta, e può succedere.


:no::no:
Boetti non è mica Paul Gauguin:D:p

Tutti gli artisti trattati dalle gallerie HANNO bisogno di queste battute, pure Fontana:p

Sennò le gallerie come potrebbero giustificare quanto chiedono?:cool:

L'arte è cosa alta e pura (mi ripeto, lo so) ... il mercato è "cosa altra" e impuro:o

Questi discorsi di due contendenti ricchi sfondati che si fanno gara per un'opera da 10 mila euro mi pare di una ingenuità adolescenziale (con tutti il rispetto, eh?).
Chiunque in qualche modo osservi il mercato anche da poco tempo credo questi meccanismi siano i primi ad aver ben compreso, salvo non leggano solo le solite patinate riviste di settore sponsorizzate dal mercato medesimo:p

O no?:rolleyes:

E aggiungo . Il mercato = e non solo quello dell'arte = mica lo fanno i consumatori (ops, i collezionisti) :no:
Sono i mercanti a gestire l'andamento del mercato stesso ed a orientare di conseguenza le scelte dei consumatori, suvvia.

Il consumatore si sposta da cinetica ad analitica, da boetti a pascali, passando per Maria Lai in funzione di parametri economici, visto che pur sempre di un bene rifugio si tratta .... salvo quelle mosche bianche che "lo fanno per passione" o perché gli piaccia la pietra serena colorata di blu:asd::asd::asd:

E quale è il modo migliore per consolidare una sicurezza ad un bene di rifugio e dare fiducia al "consumatore"?
La presenza al MoMa, interi capitoli nelle enciclopedie, lo conserva in casa la Chiara Ferragni oppure in asta va dadio?:sborone::sborone:

auguri :bye:
 

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:no::no:
Boetti non è mica Paul Gauguin:D:p

Tutti gli artisti trattati dalle gallerie HANNO bisogno di queste battute, pure Fontana:p

Sennò le gallerie come potrebbero giustificare quanto chiedono?:cool:

L'arte è cosa alta e pura (mi ripeto, lo so) ... il mercato è "cosa altra" e impuro:o

Questi discorsi di due contendenti ricchi sfondati che si fanno gara per un'opera da 10 mila euro mi pare di una ingenuità adolescenziale (con tutti il rispetto, eh?).
Chiunque in qualche modo osservi il mercato anche da poco tempo credo questi meccanismi siano i primi ad aver ben compreso, salvo non leggano solo le solite patinate riviste di settore sponsorizzate dal mercato medesimo:p

O no?:rolleyes:

E aggiungo . Il mercato = e non solo quello dell'arte = mica lo fanno i consumatori (ops, i collezionisti) :no:
Sono i mercanti a gestire l'andamento del mercato stesso ed a orientare di conseguenza le scelte dei consumatori, suvvia.

Il consumatore si sposta da cinetica ad analitica, da boetti a pascali, passando per Maria Lai in funzione di parametri economici, visto che pur sempre di un bene rifugio si tratta .... salvo quelle mosche bianche che "lo fanno per passione" o perché gli piaccia la pietra serena colorata di blu:asd::asd::asd:

E quale è il modo migliore per consolidare una sicurezza ad un bene di rifugio e dare fiducia al "consumatore"?
La presenza al MoMa, interi capitoli nelle enciclopedie, lo conserva in casa la Chiara Ferragni oppure in asta va dadio?:sborone::sborone:

auguri :bye:

Strana idea hai del mercato Ale... peccato che nella realtà non funziona così.

Sono proprio i collezionisti a fare il mercato (i “consumatori” come li identifichi tu).

Non esiste nessun mercato dell’arte se non ci sono i collezionisti a comperare.

Galleristi e mercanti hanno ovviamente il loro importante ruolo - sono appunto operatori di mercato, come succede in tutti i mercati nei vari settori - e possono tentare di incidere, ma sono i collezionisti l’anello fondamentale, perché possono comperare o non comprare un dato artista o a un dato livello economico.

Prova un po’ a mettere in asta un’opera di un artista “x” e aggiudicartela a 100.000€ ricomprandotela da solo.
E poi vediamo da vicino l’effetto che fa...
e cosa succede.
Visto che per te funziona così, e c’è sempre qualche complotto dietro l’angolo (gli altri invece degli ingenui adolescenti... mah!), allora perché non lo fanno con le migliaia di artisti fermi al palo?

Dai amico mio, è solo un’aggiudicazione d’asta, non cambia nulla...

Se hai in collezione un Calendario, allora sei stato bravo a prenderlo, se non ce l’hai vedrai che fai ancora a tempo.
 
Mha, complotti o visioni adolescenziali a parte, quel che è certo è quanto segue.
I calendari non sono opere rare, almeno per ora, ed e abbastanza noto che in galleria (anche prestigiose e che quindi porterebbero in dote una ottima provenienza) si trovino a cifre moltooooo inferiori.
Ora, o questo calendario aveva qualcosa di speciale, o i presunti due o più assatanati compratori sono proprio male informati. Cosi fosse, gli 'sta bene' aver speso 50000 euro in più per un'opera. :D
 
Trovo le discussioni tra Ale e Biagio sempre molto interessanti. Personalmente tendo ad avere una visione meno dualistica delle cose, ad esempio, l'arte è buona ed il mercato cattivo, oppure il mercato lo fanno i galleristi anziché i collezionisti. Tra le cose del mondo vi è un interagire continuo e non vi sono gallerie senza clienti e viceversa. Gli uni influenzano gli altri in un mutamento costante. Per rendere evidente questo concetto le filosofie orientali portano l'esempio del fiore del loto, candido e perfetto, le cui radici però nascono dalla melma più fetida. Senza arrivare al pensiero ormai comune secondo il quale bene e male sono due facce della stessa medaglia, indivisibili ed indissolubili, che si nutrono costantemente l'uno dell'altro. Questo modo di pensare mi ha tolto tante certezze che spesso si rivelavano illusioni.
 
.... I calendari non sono opere rare, almeno per ora, ed e abbastanza noto che in galleria (anche prestigiose e che quindi porterebbero in dote una ottima provenienza) si trovino a cifre moltooooo inferiori.
Ora, o questo calendario aveva qualcosa di speciale, o i presunti due o più assatanati compratori sono proprio male informati. Cosi fosse, gli 'sta bene' aver speso 50000 euro in più per un'opera. :D
penso più che altro che si è voluto segnare un nuovo riferimento, vedrai e vedrete quante carte o calendari usciranno nelle gallerie a prezzi più sostenuti, visto che gli arazzi son saliti e di molto, come le ceramiche o le carte di Fontana, 40 anni fa chi se le "menava", adesso che il taglio costa abbastanza il mercato segna nuovi riferimenti e si "smerciano" quelle cose che prima non erano neanche prese in considerazione o in maniera inferiore dal mercato...
 
Strana idea hai del mercato Ale... peccato che nella realtà non funziona così.

Sono proprio i collezionisti a fare il mercato (i “consumatori” come li identifichi tu).
Non esiste nessun mercato dell’arte se non ci sono i collezionisti a comperare.
.

Peccato che dopo anni di frequentazione del mercato tu hai una visione errata della realtà.:D:D

I collezionisti sono orientati dal mercato stesso e NON fanno mai scelte indipendenti, ma manco nell'acquisto della Nutella, dei Ferrero Rocher, della Barilla o di una coupè BMW:o ... comprano ciò che la tendenza del mercato decide, ancor più quando sono beni di rifugio ed esigono garanzie sull'investimento.

Ergo se un tornabuoni a caso si trova un stock di carte boettiane o un massimo de carlo un lotto di baruchello farebbero il possibile per determinare un orientamento all'acquisto, come farebbe Ferreo, Buitoni, Dolce & Gabbana.

Facile, dai, non è un peccato.:no:
E' la realtà;);)

In fondo son tutti imprenditori, suvvia, mica mercanti di frutta:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 
@get sono d’accordo con te, è chiaro che è tutto interconnesso all’interno di un sistema-mercato.
Ma qualsiasi mercato funziona sul meccanismo “offerta/domanda”, il che vuol dire che se manca l’ultimo anello della catena, ossia il collezionista che compra, tutto il resto non regge.

Per questo ci sono artisti che salgono e altri che scendono, altrimenti salirebbero tutti (basterebbe fare delle aggiudicazioni alte in asta... ma non è così!)
@toni, la specifica aggiudicazione va effettivamente al di là di ogni precedente parametro.
Per me al di là delle chiacchiere del “dopo partita”, questa è una situazione che in termini di mercato non determina nulla, se non una visibilità ad un ciclo di opere di Boetti del tutto significativo e rappresentativo.

Non mi aspetterei chissà quali variazioni nelle prossime aggiudicazioni, che potrebbero tranquillamente tornare ai livelli consueti precedenti.
Può essere che ci sia qualche incremento di interesse (che queste opere meritano!) e quindi un po’ di crescita, ma i valori medi vanno appunto ponderati nelle medie e non nei record.

Per intenderci, se il prossimo Calendario facesse 10 o 15 sarebbe già un aumento rispetto alle medie, anche se già mi aspetto che qualcuno - basandosi su questo record - accorrerà a scrivere “crolla tuttooooo” ;)

Per quanto riguarda la rarità, per ogni ciclo di opere e ogni artista la “rarità” è legata all’offerta e alla domanda.
Picasso ha realizzato decine di migliaia di opere. Sono rare? Evidentemente no. Ma ci sono più collezionisti che opere, ed è questo che determina un valore sul mercato.
 
@get sono d’accordo con te, è chiaro che è tutto interconnesso all’interno di un sistema-mercato.
Ma qualsiasi mercato funziona sul meccanismo “offerta/domanda”, il che vuol dire che se manca l’ultimo anello della catena, ossia il collezionista che compra, tutto il resto non regge.
.

questo è ovvio, ma è regolamentato e deciso dagli imprenditori, in tutti i mercati:o
(frutta & verdura a parte.... spero:rolleyes:)
 
Peccato che dopo anni di frequentazione del mercato tu hai una visione errata della realtà.:D:D

I collezionisti sono orientati dal mercato stesso e NON fanno mai scelte indipendenti, ma manco nell'acquisto della Nutella, dei Ferrero Rocher, della Barilla o di una coupè BMW:o ... comprano ciò che la tendenza del mercato decide, ancor più quando sono beni di rifugio ed esigono garanzie sull'investimento.

Ergo se un tornabuoni a caso si trova un stock di carte boettiane o un massimo de carlo un lotto di baruchello farebbero il possibile per determinare un orientamento all'acquisto, come farebbe Ferreo, Buitoni, Dolce & Gabbana.

Facile, dai, non è un peccato.:no:
E' la realtà;);)

In fondo son tutti imprenditori, suvvia, mica mercanti di frutta:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Quindi la tua collezione è frutto di influenza delle mode e deviazioni del mercato da parte dei mercanti ...

Amico mio, se credi che il mercato dell’arte lo determinano i mercanti, e pensi che i collezionisti siano dei boccaloni che si fanno manipolare, e non invece delle figure che determinano il mercato (come invece sostengo io), spiega un po’ come mai i prezzi di alcuni artisti scendono pur essendo trattati dagli stessi galleristi/mercanti...

questo è ovvio, ma è regolamentato e deciso dagli imprenditori, in tutti i mercati:o
(frutta & verdura a parte.... spero:rolleyes:)

No Ale, il prezzo lo decide la domanda (il collezionista), e non l’offerta. In qualsiasi mercato.
Se manca chi compra, non esiste un mercato.

Un mercante/gallerista può chiedere 100, ma se non vende non serve a nulla.
Deve esserci una domanda allineata ai prezzi dell’offerta.

Ps. Questo ovviamente non è che voglia dire che non ci sia marketing/valorizzazione nel mercato dell’arte! Semplicemente che se i collezionisti poi non comprano in base al loro criterio artista/opera/prezzo, non c’è marketing che tenga.
 
penso più che altro che si è voluto segnare un nuovo riferimento, vedrai e vedrete quante carte o calendari usciranno nelle gallerie a prezzi più sostenuti, visto che gli arazzi son saliti e di molto, come le ceramiche o le carte di Fontana, 40 anni fa chi se le "menava", adesso che il taglio costa abbastanza il mercato segna nuovi riferimenti e si "smerciano" quelle cose che prima non erano neanche prese in considerazione o in maniera inferiore dal mercato...

Puo anche essere, cosi fosse si tratterebbe dello start di quelle che Ale chiama operazioni :D
Tendo però a dar credito a quanto dice Biagio, ci vuole piu di una aggiudicazione per determinare un trend, ad oggi non si puo dir nulla.
I prossimi calendari sveleranno l'arcano :D
 
caro Biagio....

ti dò qualche aiutino per capire il mercato:)

Sai cosa significare "anticipare il mercato"?
Sai quanto hanno guadagnato quelli che comprarono cinetica ed analitica (di elevata qualità) prima che ci arrivassero addosso i grandi mercanti?
Sai quanto ci hanno guadagnato quelli che comprarono le ceramiche di Lucio quando i repetto manco le avrebbe esposte?

Se tu credi che i collezionisti sono soggetti pensatori indipendenti allora chiediti perché OGGI comprano Carol Rama quando anni fa lo la ca___va nessuno:cool:

buona domenica, mi sa che stai facendo il finto ingenuo, tu caro mio:vicini::vicini::vicini: quindi cercherò di non replicare:bye:
 
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