Crypto art

per cifre tipo 2/3 mila € vabbè li spendono per delle scarpe da tennis
sulle milionate in criptovalute avrei qualche perplessità
 
Se si potesse inserire nella blockchain la stupidità umana si troverebbe subito il modo di quotarla, collocarla e venderla.
 
Per me l'arte NFT è in un certo senso più vicino alla musica che all'arte figurativa. Ipotizziamo che io conosca un cantante famoso e mi faccia dare un pezzo. Avrebbe senso pagare per avere un brano inedito? Me lo sento da solo a casa? Se avessi un ospite, dovrei avere paura che o ascolti e lo copi? No, infatti di solito compro i diritti di una canzone ed è nel mio interesse farla ascoltare il più possibile. Mi interessa relativamente se me la copiano, in quanto io posseggo legalmente i diritti e posso ricavare qualcosa dalle riproduzioni della canzone che mi interessano.
Idem per la NFT non mi interessa che sia appesa in casa mia, ma che giri e diventi di pubblico dominio, tanto io sono legalmente l'autore. Tanto più diventa famosa, tanto più vale il mio diritto, dato che posso impedire la sua fruizione.
Anche per alcune opere è così. Ci sono quadri effettivamente facili da copiare che potrebbero essere riprodotti esattamente in numerosi esemplari. Il valore è dato dal quadro originale, che mi rappresenta nient'altro che il diritto di proprietà, alla fine. Non vengono comprati per averli in casa, ma come investimento.
Probabilmente gli NFT sono strapagati, come i diritti delle canzoni anni fa erano maggiori dei diritti attuali. Semplicemente perchè più si allarga la platea, più è facile l'accesso, meno la gente è interessata a quella particolare opera anche perchè più difficile è farsi pagare i diritti.
 
per chi fosse interessato sulla tecnologia dietro la Crypto arte... segnalo un interessante podcast della trasmissione 2024 di Enrico Pagliarini.

Nella puntata del 12/03 si parlava di "La recente euforia per le “opere d’arte digitali” ha fatto riemergere l’uso dei Non Fungible Token"

2024 | Radio 24
 
Raga oggi c'è il drop di Beeple! Pronti?
 

Allegati

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Perchè chi crea immagini digitali nel 2021 dovrebbe essere considerato meno artista di uno che colora una tela con un pennello?
Che ci sia molta speculazione è sicuro, il 99% di quello che si vende ora con il tempo non varrà nulla. Però non è molto differente da chi compra a 1000 dollari opere di giovani artisti sconosciuti in giro per il mondo con la unica speranza che facciano il botto entrando nel giro giusto. Però guai a dire che quello non è arte!
 
Perchè chi crea immagini digitali nel 2021 dovrebbe essere considerato meno artista di uno che colora una tela con un pennello?
Che ci sia molta speculazione è sicuro, il 99% di quello che si vende ora con il tempo non varrà nulla. Però non è molto differente da chi compra a 1000 dollari opere di giovani artisti sconosciuti in giro per il mondo con la unica speranza che facciano il botto entrando nel giro giusto. Però guai a dire che quello non è arte!

Scusa ma è proprio l'assunto che non regge e te lo scrive uno che da tempo, non molto in verità, compra giovani artisti in giro per il mondo con un occhio attento al budget.
Non si compra arte sperando solo che il giovane faccia il botto. Costa meno comprare un "gratta e vinci". Si cercano, e studiano, giovani artisti in giro per il mondo per capire se ci sono, e quali sono, le novità! ammesso di trovarle.
Continuare a parametrizzare sempre e solo con concetti simil finanziari è la morte dell'arte.
 
Perchè chi crea immagini digitali nel 2021 dovrebbe essere considerato meno artista di uno che colora una tela con un pennello?

La crypto art non è una novità nella forma, opere digitali in 2D e 3D c’erano già.:D

la novità è semmai la forma del mercato che supporta questa crypto art e sto benedetto NFT in cui c’è un certificato elettronico con un codice criptato e la firma dell’artista che attesta l’unicità e la proprietà dell’opera.

E come dice il buon Cris:bow: quando la finanza entra così a gamba tesa nell’arte, meglio starsene alla larga:ops2::ops2::ops2:
 
Non se ne parla molto qui dentro però mi pare di capire che la video arte sia apprezzata. Quando compri un'opera di video arte cosa ti porta a casa? In molti casi un pezzo di carta e un DVD! (altro discorso: molto presto i lettori DVD non li avrà in casa più nessuno, come è successo con le vhs). Qui hai un certificato digitale che possiedi solo tu. Nella sostanza cosa cambia? Tra l'altro alcuni artisti, tra cui Beeple, ti spediscono pure cianfrusaglia ( I Bought a Beeple NFT - Physical Token Unboxing - YouTube ) , per chi non ne può fare a meno.

"Si cercano, e studiano, giovani artisti in giro per il mondo per capire se ci sono, e quali sono, le novità! ammesso di trovarle."

Qui torno alla mia prima domanda. Perchè solo chi dipinge su tela, legno o carta (o magari scatta fotografie) merita di essere studiato e quindi di essere considerato artista? Dove sta scritto che un ragazzo che crea immagini digitali al computer non possa portare queste novità che i collezionisti cercano? Devono essere relegati a fare i grafici pubblicitari per qualche agenzia di comunicazione? Lavorare alla produzione di film d'animazione? A qualche videogioco?

Questi NFT gli permettono di vendere le proprie opere digitali in tutto il mondo con pochi click, vivere grazie a questo e continuare il loro percorso creativo. Possono essere opere uniche o multipli. Chi le compra, se l'artista ha mercato, può rivendere allo stesso modo. Impensabile fino a pochissimo tempo fa.

E' vero che le opere digitali esistevano anche prima ma sono sempre state nicchia della nicchia, in pratica non se le sono mai filate nessuno, collezionisti in primis. Per esempio, se ne parla in questo forum? Magari c'è qualcosa verso pagina 286! Adesso le cose stanno un po' cambiando.

Poi come ho già scritto, sono convinto che il 99% di quello che si vende ora sia destinato a non valere nulla, c'è molta speculazione e tutto quello che volete. I vari cantanti tipo Eminem, le squadre di basket americane e gli attori che vendono NFT è meglio lasciarli perdere. Però perchè non supportare un giovane artista che fa il suo lavoro tranquillo, fa il suo percorso, coltiva la sua community (con quasi tutti si può interagire direttamente, con gli artisti tradizionali mi sembra un po' più difficile) e rispetta i suoi collezionisti? Se si vuole parlare d'investimenti... sono ancora quattro gatti quelli che comprano (lasciate stare Beeple, i milioni li biddano 3 persone di cui si conosce nome e cognome), se si amplia la base dei collezionisti i margini sono enormi.

Comunque in settimana droppa Kenny Scharf!
 
Ultima modifica:
Quello che scrive Donjulio è al passo con il tempo in cui viviamo.. oggi gira così. Non discuto sul fatto che qualche Artista " digitale" ( forse termine già vecchio..) possa essere un futuro Genio.. ma, a me, disturba questo aspetto iper tecnologico applicato all'arte.. il non avere niente da potermi guardare, godere in santa pace.. per non parlare poi dell'aspetto finanziario.. ma io sono, indubbiamente, quasi anziano.. mi piace sentire l'odore dei colori, andare a prendermi le tele da un amico.. parlare con un possibile acquirente ecc ecc..
 
Quello che scrive Donjulio è al passo con il tempo in cui viviamo.. oggi gira così. Non discuto sul fatto che qualche Artista " digitale" ( forse termine già vecchio..) possa essere un futuro Genio.. ma, a me, disturba questo aspetto iper tecnologico applicato all'arte.. il non avere niente da potermi guardare, godere in santa pace.. per non parlare poi dell'aspetto finanziario.. ma io sono, indubbiamente, quasi anziano.. mi piace sentire l'odore dei colori, andare a prendermi le tele da un amico.. parlare con un possibile acquirente ecc ecc..

Secondo me hai centrato in pieno l'argomento.

L'Arte deve poter convivere in tutte le sue forme, e non ultima anche questa, ma deve essere accessibile e fruibile a tutti.

Il problema che al momento ci vedo, è che sia uno strumento che pochi effettivamente conoscono e sanno utilizzare.
In questi casi, generalmente, occorre sempre sperare che i pochi che lo sanno gestire, e soprattutto muovono le fila, siano gente onesta che non voglia approfittare della... posizione dominante.

Comunque appena uscirà la notizia che un artista vivente, già museale e magari avanti con l'età, inizia a produrre qualcosa di simile, allora inizierò ad interessarmi alla questio e con i miei presupposti penso che saremo in tanti.

Ad oggi si osserva...
 
Si continua a parlare di NFT come innovazione, arte, futuro: facciamo dei nomi e diciamo un perchè.
Se dico mi piacciono i quadri su tela devo anche metterci uno stile un nome
 
Probabilmente la ns diffidenza è la stessa con cui si affrontavano nei primi tempi fotografia e graffiti, per linguaggio, novità e età media degli utenti. I certificati digitali risolvono un po' di pb. di replicabilità/autenticità dell'opera.
Prevede una certa "smaterializzazione" che non soddisfa il godimento personale a cui siamo abituati, può viceversa favorire lo scambio di quote o titoli dell'opera e per certi versi la sponsorizzazione o il sostegno di determinati artisti. Inizialmente offre una disintermediazione ma credo che l'aspirazione di un artista sia anche di riconoscimento e consacrazione, alla galleria, alla fiera o al museo ci si arriverà con un giro più lungo.
 
Probabilmente la ns diffidenza è la stessa con cui si affrontavano nei primi tempi fotografia e graffiti, per linguaggio, novità e età media degli utenti. I certificati digitali risolvono un po' di pb. di replicabilità/autenticità dell'opera.
Prevede una certa "smaterializzazione" che non soddisfa il godimento personale a cui siamo abituati, può viceversa favorire lo scambio di quote o titoli dell'opera e per certi versi la sponsorizzazione o il sostegno di determinati artisti. Inizialmente offre una disintermediazione ma credo che l'aspirazione di un artista sia anche di riconoscimento e consacrazione, alla galleria, alla fiera o al museo ci si arriverà con un giro più lungo.

Lory è proprio così ma non per un vezzo degli artisti o dei collezionisti. Sono i Musei e il sistema nel suo insieme che decide cosa è Arte e cosa non è.
Fuori dal sistema è altra roba.
 
....
Evitate di farne troppa pubblicità se l'Artista è ancora in vita, o se è morto da meno di 70 anni, che non si sa mai come si possa coordinare tutto ciò con il diritto di immagine :D , e magari per i vostri imminenti futuri acquisti tenete conto di questo elemento temporale onde evitare che artista o eredi bussino alla porta rompendovi, come si suol dire, le uova nel paniere :rotfl::rotfl::rotfl:

:)


così Biagio sparirà dal forum
per tutelare i suoi boetti & christosantochecitienetanto

:rotfl::rotfl::rotfl::angel:
 
questa cosa è sempre più ridicola,
Duchamp almeno ci disegnava i baffetti sul poster
 
Secondo me apre un divario anche tra gli Artisti che scelgono di usare questa tecnologia, diciamo come nuovo mezzo di espressione, e semplicemente chi - forte di un titolo - crede che una riproduzione di un'opera possa (in virtù proprio di quel suo titolo, proprietà, detenzione, o altro che sia) divenire fonte di collezionismo.


In questa ultima ipotesi a me sembra che si sfiori il ridicolo.

Gli nft mi sembrano uno schema Ponzi pagato in criptovalute quindi al cubo, qualcuno si farà male
 
così Biagio sparirà dal forum
per tutelare i suoi boetti & christosantochecitienetanto

:rotfl::rotfl::rotfl::angel:

Non sarà così facile sbarazzarzi di me :rotfl::rotfl::rotfl:

Sarà l'età ma io sono "vecchia scuola" e le cose mi piacciono in carne ed ossa, non in copie digitali. :cool:

Parlando in generale, tra progressi, domotica, app e altro sto arrivando ad un punto di saturazione tecnologica (banalmente, anche basta per piacere!).

Ma stando sul discorso "arte digitale", questa cosa degli Uffizi davvero esula dalla mia capacità di comprendonio.
In astratto posso capire un'opera totalmente nuova concepita in qualche modo con una tecnologia avanzatissima, ma una pur ottima riproduzione digitale???
Di cosa stiamo parlando, di un poster in altissima definizione (di uno dei capolavori più riprodotti al mondo), con cornice in legno e un codice blockchain a 70.000 euro?
Evidentemente c'è mercato per tutto, anche per delle riproduzioni di lusso digitali. Boh!
 
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