Buoni Fruttiferi Postali - Cap. II

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Riguardo al fondo pensione,, occorre vedere i suoi costi e fare il calcolo del vantaggio fiscale ... Non c'è un consiglio uguale per tutti...
Comunque io diversifico tra pac, azioni, fondo pensione e buoni postali.
 
Sembra che si stia puntando ad allungare molto le scadenze.
Il tasso fino ai 65 anni è bassino, mentre durante i 15 anni di rendita sembra sia più accettabile, adesso, ma non sappiamo i tassi che ci saranno tra x anni.
Comunque il bello è dato dalla svincolabilità in ogni momento.
 
Questo buono e’ come un mutuo al contrario fatto con lo Stato......Gli dai i soldi e poi te li restituira’ con 180 rate mensili a partire da quando compierai 65 anni....e torneranno utili ad integrare la misera pensione che avremo...
A spanne.... sui 53 anni, se investi circa 150.000....si avranno 180 rate mensili da 1.000 netti ( tolto pure il bollo dello 0,2 % )....ovvero ritorneranno 180.000 ...In ogni caso, saranno svincolabili, collegati all’inflazione...e ,soprattutto, la certezza dei numeri....sai ora cio’ che investi e cio’ che avrai ( con i fondi pensioni, questa certezza non ce l’hai...)
 
Io farei qualche considerazione anche se molto sommaria giusto per valutare la consistenza dell'investimento.
Sicuramente è un metodo innovativo e ha alcuni aspetti positivi da non sottovalutare.
Ne elenco alcuni che mi sono venuti in mente leggendo velocemente il prospetto.

1) i valori di rimborso sono "certi" quindi non lasciano margini di aleatorietà
2) è possibile costruire una rendita netta mensile erogata direttamente dalle poste
3) stiamo parlando di cassa depositi e prestiti quindi lo stato italiano per cui il rischio è minimo, direi solo default paese
4) a partire dal 65imo anno di età gli interessi che maturano sul montante disponibile (capitale più interessi maturati negli anni) sono del 2,25% lordo minimo
5) qualora l'inflazione nell'anno di rimborso fosse superiore a tale tasso verrà riconosciuta l'inflazione in luogo del tasso
6) è possibile ritirare anche l'intero capitale più interessi maturati senza ulteriori tassazioni
7) il regime fiscale è del 12,5%
8) i buoni sono esenti da imposta di successione
9) in caso di decesso il capitale viene comunque liquidato agli eredi
10) sottoscrivibile molto semplicemente, paperless e senza intermediari
11) non ci sono costi nascosti oltre al bollo annuo e alla fiscalità sugli interessi

Questo è quanto posso dire da un primo sguardo.
Facciamo una rapida simulazione e partiamo ad esempio da un 50enne che versa 100k€, per fare cifra tonda.
Al compimento del 65imo anno di età (ossia dopo 15 anni) si ritrova:

1) 735€ al mese nette di rendita in quota capitale fino al compimento degli 80 anni versati direttamente sul libretto postale ogni mese nel giorno della sua nascita
2) alternativamente può riprendersi tutto il capitale versato e ottenere un totale di 116k€
3) questo vuol dire che il capitale ha reso per 15 anni un tasso medio netto annuo dell'1,08%
4) nel momento in cui scatta la rendita (65 anni) il successivo interesse che matura sul montante totale disponibile sarà pari al 2,25% (o inflazione se maggiore) e tale interesse si sommerà alla rendita maturata in quota capitale facendo aumentare la rata mensile

Questo è quanto risulta da una veloce lettura delle condizioni.
Il bollo annuo dello 0,2% va sottratto e sicuramente c'è molto altro da dire ma lascio aperta la discussione.
 
Io farei qualche considerazione anche se molto sommaria giusto per valutare la consistenza dell'investimento.
Sicuramente è un metodo innovativo e ha alcuni aspetti positivi da non sottovalutare.
Ne elenco alcuni che mi sono venuti in mente leggendo velocemente il prospetto.

1) i valori di rimborso sono "certi" quindi non lasciano margini di aleatorietà
2) è possibile costruire una rendita netta mensile erogata direttamente dalle poste
3) stiamo parlando di cassa depositi e prestiti quindi lo stato italiano per cui il rischio è minimo, direi solo default paese
4) a partire dal 65imo anno di età gli interessi che maturano sul montante disponibile (capitale più interessi maturati negli anni) sono del 2,25% lordo minimo
5) qualora l'inflazione nell'anno di rimborso fosse superiore a tale tasso verrà riconosciuta l'inflazione in luogo del tasso
6) è possibile ritirare anche l'intero capitale più interessi maturati senza ulteriori tassazioni
7) il regime fiscale è del 12,5%
8) i buoni sono esenti da imposta di successione
9) in caso di decesso il capitale viene comunque liquidato agli eredi
10) sottoscrivibile molto semplicemente, paperless e senza intermediari
11) non ci sono costi nascosti oltre al bollo annuo e alla fiscalità sugli interessi

Questo è quanto posso dire da un primo sguardo.
Facciamo una rapida simulazione e partiamo ad esempio da un 50enne che versa 100k€, per fare cifra tonda.
Al compimento del 65imo anno di età (ossia dopo 15 anni) si ritrova:

1) 735€ al mese nette di rendita in quota capitale fino al compimento degli 80 anni versati direttamente sul libretto postale ogni mese nel giorno della sua nascita
2) alternativamente può riprendersi tutto il capitale versato e ottenere un totale di 116k€
3) questo vuol dire che il capitale ha reso per 15 anni un tasso medio netto annuo dell'1,08%
4) nel momento in cui scatta la rendita (65 anni) il successivo interesse che matura sul montante totale disponibile sarà pari al 2,25% (o inflazione se maggiore) e tale interesse si sommerà alla rendita maturata in quota capitale facendo aumentare la rata mensile

Questo è quanto risulta da una veloce lettura delle condizioni.
Il bollo annuo dello 0,2% va sottratto e sicuramente c'è molto altro da dire ma lascio aperta la discussione.

Mi chiedo se convenga associare il buono al libretto o al c/c postale (che dovrei mantenere attivo fino all'80esimo anno di età). Molto probabilmente, è indifferente, considerando anche che sia sul primo che sul secondo NON andrebbe pagata l'imposta di bollo di 34,20 € annui, perchè l'importo del buono non fa giacenza nè sull'uno nè sull'altro. Andrà pagato invece il bollo dello 0,2 % annuo solamente al compimento del 65esimo anno di età, almeno credo! O si dovrà pagarlo anche sulla rendita dai 65 agli 80 anni? La rendita dovrà sottostare a quale tassazione (bollo dello 0,20%, IRPEF, od altro)?
 
Mi chiedo se convenga associare il buono al libretto o al c/c postale (che dovrei mantenere attivo fino all'80esimo anno di età). Molto probabilmente, è indifferente, considerando anche che sia sul primo che sul secondo NON andrebbe pagata l'imposta di bollo di 34,20 € annui, perchè l'importo del buono non fa giacenza nè sull'uno nè sull'altro. Andrà pagato invece il bollo dello 0,2 % annuo solamente al compimento del 65esimo anno di età, almeno credo! O si dovrà pagarlo anche sulla rendita dai 65 agli 80 anni? La rendita dovrà sottostare a quale tassazione (bollo dello 0,20%, IRPEF, od altro)?

Secondo me il bollo dello 0,2% matura per ogni anno di possesso del buono e viene tutto trattenuto dall'importo finale all'età dei 65 anni, come se fosse un rimborso, sul quale poi viene calcolata la rendita.
 
Secondo me il bollo dello 0,2% matura per ogni anno di possesso del buono e viene tutto trattenuto dall'importo finale all'età dei 65 anni, come se fosse un rimborso, sul quale poi viene calcolata la rendita.

Speriamo sia così... E per il discorso IRPEF? Va pagata sulla rendita annua percepita?
 
Speriamo sia così... E per il discorso IRPEF? Va pagata sulla rendita annua percepita?

Come buoni postali non sono soggetti a IRPEF, ma a imposta sostitutiva del 12,5% come tutti i titoli di stato. Non so se questa modalità di rimborso rateizzata cambia la natura del provento... nei documenti di Poste non è indicato nulla? (io non li ho guardati perché non posso sottoscriverli essendo ormai fuori età)
 
Come buoni postali non sono soggetti a IRPEF, ma a imposta sostitutiva del 12,5% come tutti i titoli di stato. Non so se questa modalità di rimborso rateizzata cambia la natura del provento... nei documenti di Poste non è indicato nulla? (io non li ho guardati perché non posso sottoscriverli essendo ormai fuori età)

Sul foglio informativo credo proprio non se ne parli affatto. A me resta il dubbio perchè la natura del buono postale cessa di esistere a 65 anni d'età; è la modalità di rimborso che cambia, nel senso che si può percepire tutto una tantum a 65 anni o ricevere una rendita (altra fattispecie, diversa dal buono) nei successivi 15 anni. Secondo me, è importante chiarire questo questo concetto, perchè eventualmente andrebbe a compromettere l'effettivo rendimento netto.
 
Sul foglio informativo credo proprio non se ne parli affatto. A me resta il dubbio perchè la natura del buono postale cessa di esistere a 65 anni d'età; è la modalità di rimborso che cambia, nel senso che si può percepire tutto una tantum a 65 anni o ricevere una rendita (altra fattispecie, diversa dal buono) nei successivi 15 anni. Secondo me, è importante chiarire questo questo concetto, perchè eventualmente andrebbe a compromettere l'effettivo rendimento netto.

Si parla chiaramente di rendita mensile netta nelle simulazioni e nel prospetto per cui la tassazione è solo quella ordinaria del 12,5% sugli interessi maturati oltre che il bollo.
La rendita non è assimilabile ad una pensione erogata dall'inps che invece viene tassata secondo l'aliquota contributiva irpef di appartenenza.
 
Si parla chiaramente di rendita mensile netta nelle simulazioni e nel prospetto per cui la tassazione è solo quella ordinaria del 12,5% sugli interessi maturati oltre che il bollo.
La rendita non è assimilabile ad una pensione erogata dall'inps che invece viene tassata secondo l'aliquota contributiva irpef di appartenenza.

I dubbi iniziano a diradarsi... Allora, è scontato che il bollo dello 0,20 % continua ad applicarsi anche sulla rendita? Con che cadenza? Ogni mese o al 31 dicembre (e defalcata sulla prima rata di gennaio dell'anno successivo). Grazie a chi vorrà rispondermi.
 
Sul foglio informativo credo proprio non se ne parli affatto. A me resta il dubbio perchè la natura del buono postale cessa di esistere a 65 anni d'età; è la modalità di rimborso che cambia, nel senso che si può percepire tutto una tantum a 65 anni o ricevere una rendita (altra fattispecie, diversa dal buono) nei successivi 15 anni. Secondo me, è importante chiarire questo questo concetto, perchè eventualmente andrebbe a compromettere l'effettivo rendimento netto.

Sul foglio informativo dice:

Durante questa fase, i Buoni Obiettivo 65 danno diritto al riconoscimento di rate mensili. Ogni rata si compone di una quota di interessi e una quota di capitale. La rata netta(2) è costante nel tempo.

(2) Netta dell’aliquota fiscale tempo per tempo applicabile sugli interessi, e sulla quale - qualora ne ricorrano le condizioni di legge - andrà applicata l’imposta di bollo


Per me significa che gli interessi vengono tassati a titolo di imposta, quindi non devi dichiararli ai fini IRPEF.
 
Sul foglio informativo dice:

Durante questa fase, i Buoni Obiettivo 65 danno diritto al riconoscimento di rate mensili. Ogni rata si compone di una quota di interessi e una quota di capitale. La rata netta(2) è costante nel tempo.

(2) Netta dell’aliquota fiscale tempo per tempo applicabile sugli interessi, e sulla quale - qualora ne ricorrano le condizioni di legge - andrà applicata l’imposta di bollo


Per me significa che gli interessi vengono tassati a titolo di imposta, quindi non devi dichiararli ai fini IRPEF.

Anch'io stavo leggendo lo stesso passo! Ora mi stavo soffermando sul meccanismo di adeguamento all'inflazione che, forse, avverrà una sola volta, cioè al compimento dei 65 anni, e basta, generando una rata che, forse (devo ancora approfondire!), rimarrà poi fissa per i successivi 15 anni.
 
I dubbi iniziano a diradarsi... Allora, è scontato che il bollo dello 0,20 % continua ad applicarsi anche sulla rendita? Con che cadenza? Ogni mese o al 31 dicembre (e defalcata sulla prima rata di gennaio dell'anno successivo). Grazie a chi vorrà rispondermi.
Se si comportano come gli attuali buoni, il bollo viene fatto pagare al momento della scadenza o al riscatto...
Quindi, secondo me, ad ogni rata che pagheranno, faranno pagare il relativo bollo....Quindi si paghera’ lo 0,2 annuo di 15/20 o piu’ anni tutti in una sola volta...ovvero diventera’ un 3% / 4% o piu’ ancora di trattenuta...:confused:
 
I dubbi iniziano a diradarsi... Allora, è scontato che il bollo dello 0,20 % continua ad applicarsi anche sulla rendita? Con che cadenza? Ogni mese o al 31 dicembre (e defalcata sulla prima rata di gennaio dell'anno successivo). Grazie a chi vorrà rispondermi.

Visto che è possibile ritirare tutto il montante rimanente anche durante la fase di rendita mi sembra chiaro che sul montante presente ci paghi il bollo anche durante questa fase e lo pagherai ogni fine anno.
Ad esempio se a 70 anni ti è rimasto un montante più interessi di 100k pagherai a fine anno 200 euro e non mi sembra una follia.
Anno dopo anno il montante andrà ad esaurirsi perchè sarà decurtato della rendita mensile per cui anche il bollo varrà sempre meno di anno in anno.
Di contro gli interessi maturati di anno in anno a partire dai 65 anni in poi (minimo 2,25% lordo annuo) ti vanno ad incrementare la quota rendimento della rendita che crescerà man mano e non il montante per cui su questa quota interessi ci paghi il 12,5% di fiscalità interessi ma non il bollo perchè essendoti saldati non fanno montante.
 
Visto che è possibile ritirare tutto il montante rimanente anche durante la fase di rendita mi sembra chiaro che sul montante presente ci paghi il bollo anche durante questa fase e lo pagherai ogni fine anno.
Ad esempio se a 70 anni ti è rimasto un montante più interessi di 100k pagherai a fine anno 200 euro e non mi sembra una follia.
Anno dopo anno il montante andrà ad esaurirsi perchè sarà decurtato della rendita mensile per cui anche il bollo varrà sempre meno di anno in anno.
Di contro gli interessi maturati di anno in anno a partire dai 65 anni in poi (minimo 2,25% lordo annuo) ti vanno ad incrementare la quota rendimento della rendita che crescerà man mano e non il montante per cui su questa quota interessi ci paghi il 12,5% di fiscalità interessi ma non il bollo perchè essendoti saldati non fanno montante.

Grazie a tutti per i rispettivi contributi. :bow::bow:
 
Prima si è parlato di cifre di 100k e superiori. La cdp mi sembra che non aderisca al fitd. I suoi prodotti sono garantiti dallo stato. Si va tranquilli a mettere anche 100k o più?
 
Prima si è parlato di cifre di 100k e superiori. La cdp mi sembra che non aderisca al fitd. I suoi prodotti sono garantiti dallo stato. Si va tranquilli a mettere anche 100k o più?

Qui non c'entra il fitd, non si tratta di una banca.
E' lo stato a garantire e puoi andare anche ben oltre i 100k, come si diceva l'unico rischio sarebbe il default dell'Italia.
 
Tasso di rendimento annuo lordo nella Fase di Rendita nel mio caso sarebbe 2.25% che netto corrisponderebbe più o meno a 2.25x0.875= 1.96875%. Cercando su internet dei calcolatori di ammortamento alla francese e inserendo i dati che risultano dalla simulazione del sito poste ottengo un tasso netto di 1.76%. Qualcuno sa dirmi dove sbaglio.
Dalla simulazione del sito poste non so se il " Valore di rimborso" che loro segnano è netto o c'è da sottrarre il bollo o come ha accennato qualcuno bisogna sottrarre il bollo al capitale rimanente ogni anno di rendita.
 
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