Culti Milano: la più sottovalutata dell’AIM?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Dal Sole24Ore
L'Occitane compra Dr. Vranjes
 

PRIVATE EQUITY: BLUEGEM VENDE MARCHIO DR. VRANJES FIRENZE A L'OCCITANE​

Perfezionamento operazione entro fine I trimestre 2024 (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 04 gen - Bluegem, il fondo paneuropeo specializzato in private equity, ha venduto il marchio di fragranze per la casa di lusso, Dr.
Vranjes Firenze, a L'Occitane Group. I termini finanziari della trattativa non sono stati resi noti. Il perfezionamento dell'operazione e' previsto entro la fine del primo trimestre del 2024.Nel 2017 Bluegem aveva acquisito una quota di maggioranza di Dr. Vranjes Firenze, supervisionando l'evoluzione del marchio. Nel 2023 Dr. Vranjes ha superato i 42 milioni di euro di vendite, con un margine Ebitda superiore al 30%. Negli ultimi sei anni sono aumentate anche le vendite digitali, che ora costituiscono un quarto del fatturato. I venditori sono stati assistiti da Rothschild & Co, Bper, Deloitte, New Deal Advisors, Latham & Watkins, Studio Galgano, Dla Piper, Gattai Minoli ed ERM. L'acquirente e' stato assistito da Legance, Skadden e Lempriere Wells.
Com-Mar
(RADIOCOR) 04-01-24 12:22:55 (0323) 5 NNNN
 

Il mercato globale dei profumi raggiunge i 50 miliardi di euro​

Di
Ansa
Pubblicato il
today21 feb 2024
Il profumo è nell'aria, lo spruzziamo sulla pelle, lo vogliamo sentire negli ambienti di casa, lo indossiamo. Le fragranze sono abiti che cambiamo ogni giorno, persino più di una volta al giorno, seguono il mood del momento. Ne andiamo pazzi, specie in Asia, specie i giovani che non ne fanno a meno. E il mercato è impazzito, con numeri in crescita a testimoniare questo boom. Il mercato delle fragranze, che vale 50 miliardi di euro globalmente, sta registrando infatti un'impennata straordinaria, con un +13% nel 2023.

@loreal

"C'è un motivo storico”, dice in una intervista all'Ansa Karine Lebret, a capo di Scent Science & Fragrance Design del gruppo L'Oréal, “il Covid è stato uno spartiacque, un pre e un dopo che ci ha cambiati profondamente con una consapevolezza di tanti aspetti della vita che forse non avevamo, dunque oggi vogliamo sentire gli odori perché avere l'olfatto sappiamo che è vita, 'odoro, respiro quindi vivo'. Ecco perché vogliamo ovunque sentire profumi e i giovani della GenZ li hanno 'scoperti' proprio dopo il Covid".

Il profumo è un potente modo per connettersi con se stessi, gli altri e con l'ambiente. È una firma, un nostro segno d'identità, ma diversamente dal passato in cui eravamo fedeli ad un profumo magari per tutta la vita, oggi lo cambiamo spesso e anche da un giorno all'altro. Come mai? Qui c'è una altra grande trasformazione. Il profumo ci rappresenta, certo, ma soprattutto è parte del sistema del nostro benessere. Spiega all'Ansa Barbara Lavernos, numero 2 del Gruppo L'Oréal e responsabile Ricerca, Innovazione e Tecnologia: "Il profumo oggi deve farci stare bene, è un segno di cura, del volersi bene, prima che un modo per farci riconoscere dagli altri. Il profumo è oggi l'emozione per noi stessi, espressione di noi ma per noi".


fiber_manual_record

fiber_manual_record

fiber_manual_record

fiber_manual_record
Nel settore fragranze c'è ormai una strada verso la sostenibilità, ad esempio con tutto il packaging e le bottiglie ricaricabili, e poi c'è il grande driver dei profumi del naturale, che vuol dire non solo fiori ma in generale il vegetale e la frutta su cui c'è grande riscoperta, perché la frutta è un ingrediente fondamentale in alcune culture, persino identitario e quindi metterlo in una fragranza è un modo per fare incontrare le culture.

Poi ci sono la scienza e l'innovazione tecnologica: Cosmo, l'ultimo arrivato, promette cambiamenti nella realizzazione dei profumi. È un macchinario capace di catturare da centinaia di fiori il sentore con una estrazione ad aria, in un processo privo completamente di acqua, una sorta di essiccatore che però lascia il fiore 'usato' morbido, intatto per le successive 24 ore. La tuberosa, che ha un profumo che da sempre è nota olfattiva nelle fragranze, è il fiore di partenza, nel 2024 si prosegue con la regina delle rose, la centifolia pura proveniente dal Domaine de la Rose a Grasse in Provenza, raccolta solo nel mese di maggio alla sua massima potenza. In natura ci sono i fiori silenziosi, una disperazione per i creatori di fragranze perché sebbene siano molto profumati non riescono con i processi di estrazione (a vapore o con solventi volatili) a sprigionare il loro potenziale. Accade con la viola, il glicine, la gardenia, il lillà, il mughetto: è impossibile avere un sentore naturale, ma bisogna ricostituirlo per restituirlo nei profumi attraverso tanti componenti che sono un mix di sintetici e naturali. "In alcuni profumi ora c'è fino al 97% di sostanze naturali, la strada è avviata", aggiunge Lavernos in occasione dell'evento a Parigi, il viaggio immersivo The Art & Science of Fragrance.
Copyright © 2024 ANSA. All
 



Cresce la cosmetica italiana, verso i 16,5 miliardi nel 2024 (+9,8%)
Ph. di Amy Shamblen su Unsplash

Cresce la cosmetica italiana, verso i 16,5 miliardi nel 2024 (+9,8%)​

by Redazione

19 Febbraio 2024




L’industria cosmetica nazionale cresce sul mercato interno e sui mercati internazionali. Secondo i dati preconsuntivi 2023, elaborati dal Centro Studi di Cosmetica Italia, il fatturato totale dell’industria cosmetica nel nostro Paese ha raggiunto i 15 miliardi di euro con una crescita del 13,3% rispetto all’anno precedente. Non solo, le previsioni per il 2024 proiettano un ulteriore andamento positivo, +9,8%, che porterà il valore del fatturato a 16,5 miliardi. A incidere su questi numeri sono le esportazioni, che valgono 7 miliardi (+19,5% rispetto al 2022) e si stima cresceranno di ulteriori 12 punti percentuali nel corso del 2024.
Significativo anche il fatturato generato dal contoterzismo cosmetico, pari a 2 miliardi di euro nel 2023 (+9,1% nel confronto col 2022); le proiezioni per il 2024 indicano un tasso di crescita del 7,5% che porterà il valore del fatturato contoterzi a oltre 2,1 miliardi.
Analizzando i valori del mercato interno, emerge come anche i preconsuntivi 2023 relativi ai consumi cosmetici degli italiani siano in crescita (+8,9% nel confronto col 2022) raggiungendo il valore di 12,5 miliardi di euro. La proiezione per il 2024 è ulteriormente contraddistinta da un incremento, +8,4%, portando così la previsione dei consumi 2024 a un valore di 13,5 miliardi di euro.
Il dettaglio sull’andamento dei singoli canali distributivi, sia nei preconsuntivi 2023 sia nelle previsioni 2024, mostra trend altrettanto positivi, anche a doppia cifra. È il caso della profumeria che chiude il 2023 con un +12,6% e consumi pari a 2,5 miliardi di euro. Andamento analogo per l’e-commerce, +12,5%, che tocca così un valore di 1,1 miliardi di euro. È a due cifre anche la crescita dell’erboristeria, +12%, per un valore del canale stimato di 400 milioni di euro.
La grande distribuzione con 5,2 miliardi di consumi cosmetici resta il canale più rappresentativo a valore con un incremento dell’8% rispetto al 2022. Dopo la seconda posizione della profumeria, la farmacia mantiene il terzo posto e chiude il 2023 in crescita del 7,4% e un valore di 2,1 miliardi.
Buoni anche i trend dei canali professionali: i saloni di acconciatura con 600 milioni di euro chiudono il 2023 a +6,1%, mentre i centri estetici, secondo i preconsuntivi 2023, registrano un valore di 200 milioni di euro per i consumi cosmetici e crescono del 5,1% nel confronto col 2022. Segno positivo anche per le vendite dirette che, seppur in misura inferiore ad altri canali, segnano un incremento 2023/2022 dell’1,1% e raggiungono quota 400 milion
 
Attendiamo il 14 per il bilancio
 
Mi dispiace per chi è rimasto.
Ma ancora una volta, mio post del 29 novembre, purtroppo, non ho sbagliato.
L'unica cosa che poteve valorizzare il titolo era un'OPA, che dopo mesi di inutile attesa, era davvero una chimera.
Ma almeno all'epoca il titolo "galleggiava" sui 18 euro.
E con volumi sempre bassissimi è facile farlo precipitare e difficile uscire senza dover scendere con il prezzo se si ha un improvviso bisogno di liquidità. Bel problema quello dei titoli "illiquidi".
 
Dati non buoni. La cosa positiva è la previsione buona per l'anno in corso, l'utile alto e probabilmente il rinnovo al riacquisto di titoli. Qualcuno ieri sapeva ed ha anticipato! Mi aspettavo meglio
 
Indietro