UK will leave European Union on 31 January after Queen rubber-stamps Brexit Bill

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Andare ognuno per la propria strada: questione di soldi

Brexit, divorzio in salita La guerra con Bruxelles comincia con il pesce - IlGiornale.it

Il Regno Unito è uscito dall'Ue il 31 gennaio alle 23 (inglesi), la Brexit è diventata realtà, ma se qualcuno si aspettava che le relazioni tra Londra e Bruxelles sarebbero state finalmente in discesa da ieri si deve ricredere.

Ora sul tavolo non ci sono più principi e valori, adesso si discute di soldi e, come ampiamente previsto, le discussioni dei prossimi mesi saranno almeno tanto ostiche quanto lo sono state quelle degli ultimi due anni

:rolleyes:

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Un bel guaio

Martino: "La Brexit? Senza Londra, Berlino imporrà il suo strapotere" - IlGiornale.it

Pronunci la parola Brexit e lui sospira: «Per l'Italia sarà un bel guaio». Antonio Martino, ministro degli Esteri e poi della Difesa con Berlusconi, parlamentare per sei legislature, scandisce le parole: «Gli inglesi bilanciavano in qualche modo l'asse franco-tedesco».

Adesso?

«Ora saremo più deboli davanti allo strapotere di Berlino».

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Intanto qualcosa di molto importante sta forse per accadere nella vicina Irlanda. Lo Sinn Fein sta volando nei sondaggi sulle elezioni politiche di sabato prossimo. Ora lo danno a pari del Fianna Fail e davanti al Fine Gail del primo ministro uscente Varadkar. Pre-condizione per entrare in qualsiasi governo che l'Irlanda richieda un referendum sull'unificazione entro il 2025.

Proiezioni sui deputati. Da considerare il voto trasferibile in collegi plurinominale.

Fianna Fail 39-46 ne aveva 44
Sinn Fein 36-40 ne aveva 23
Fine Gail 35-40 ne aveva 50
Verdi 9-14 ne avevano 2
Laburisti 4-7 ne avevano 7
Socialdemocratici 3-6 ne avevano 3 (nati da una scissione dei laburisti contrari all'austerità)
Sol/PBP 3-5 ne avevano 6 (estrema sinistra)
Indipendenti 12-18 erano 23 (il collegio prlurinominale favorisce le candidature individuali di dissenzienti di varia natura e indipendenti)

Servono 80 deputati per avere la maggioranza.
 
Lo Sinn Fein si pente di non aver presentato più candidati. Se lo avesse fatto, grazie al voto trasferibile, sarebbe il primo partito.
In base al 96% delle schede scrutinate, infatti è in testa al voto di prima preferenza.

Sinn Fein 24,1%
Fianna Fail 22,2%
Fine Gail 22,1%
Verdi 7,4%
Laburisti 4,1%
Socialdemocratici 3,0%
Estrema sinistra 2,8%
Altri partiti 3,3%
Indipendneti 12,1%
 
Boris si prepara a spendere

Londra – Cosmopoli | E ora si fa largo Boris il peronista

Pensando in questi giorni a quanto sta accadendo nel Governo inglese, pare di vedere in Boris Johnson un Deng a parti rovesciate. Basta con la tirannia dell’economia, l’ossessione dei Tory dei conti in ordine, o ideologie preconcette come le privatizzazioni. Viva il primato della politica, alla faccia delle conseguenze economiche. Abbiamo promesso di fare della Brexit una storia di successo. Abbiamo catturato consensi tra le classi operaie del Nord. L’uscita dalla UE ci costerà in sussidi europei mancati, in una riduzione del commercio, in un aumento dei dazi e un probabile rallentamento dell’economia? Bene, sono contrattempi che non possiamo permetterci. Dobbiamo mettere mano al portafoglio e spendere seriamente per tappare le falle e rilanciare il Paese. Sono necessarie grandi opere, opere faraoniche, all’altezza delle ambizioni del Premier. In primis la cablatura con il 5G con il sostegno parziale dei cinesi a costo di scontrarci con le ire di Trump. Non c’è tempo da perdere. Poi un massiccio investimento, stimato oggi in 106 miliardi di sterline sull’alta velocità ferroviaria per rilanciare il Nord del Paese, unendo Londra con Birmingham e da lì salendo e biforcando su Manchester e Leeds. E ciò non è che un antipasto della corsa alla spesa che potrebbe attendere il Paese. Questa contempla, tra i vari annunci a effetto, 30 nuovi ospedali, l’assunzione di 50mila infermieri per il servizio sanitario, 3mila nuovi autobus urbani ecologici e 20mila poliziotti in più per le strade del Paese, quanti erano stati tagliati da Theresa May per pareggiare i conti.

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Fish and chips

Bojo schiera la flotta per proteggere i merluzzi di sua Maestà - IlGiornale.it

Mentre a Bruxelles le scrivanie sono ancora ingombre di foglie e scartoffie per sancire i negoziati del dopo-Brexit, a Downing Street si preparano per una battaglia navale che rispolvera le celebri memorie di Lord Horatio Nelson, l'eroe della Baia d'Abukir. Questa volta, però, non c'è da difendere l'ingerenza britannica su rotte commerciali strategiche dalle ambiziose mire dell'imperatore di Francia Napoleone Bonaparte; ma del semplice quanto prezioso merluzzo - che Londra reclama e non vuole spartire con Parigi, con Reykjavík, o altri Stati continentali che intendano continuare ad inviare le loro navi sui grossi banchi che ora appartengono solo al Regno Unito. Per questo la Royal Navy si prepara a mettere in linea due nuovi vascelli, a raddoppiare i pattugliatori del "Fishery Protection Squadron" soprannominati "cod squad" (ossia squadrone del merluzzo), e a mandare in aria i suoi elicotteri per "sorvegliare" dall'alto le sue acque territoriali.

:censored: :rolleyes:

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Bojo schiera la flotta per proteggere i merluzzi di sua Maestà - IlGiornale.it

Mentre a Bruxelles le scrivanie sono ancora ingombre di foglie e scartoffie per sancire i negoziati del dopo-Brexit, a Downing Street si preparano per una battaglia navale che rispolvera le celebri memorie di Lord Horatio Nelson, l'eroe della Baia d'Abukir. Questa volta, però, non c'è da difendere l'ingerenza britannica su rotte commerciali strategiche dalle ambiziose mire dell'imperatore di Francia Napoleone Bonaparte; ma del semplice quanto prezioso merluzzo - che Londra reclama e non vuole spartire con Parigi, con Reykjavík, o altri Stati continentali che intendano continuare ad inviare le loro navi sui grossi banchi che ora appartengono solo al Regno Unito. Per questo la Royal Navy si prepara a mettere in linea due nuovi vascelli, a raddoppiare i pattugliatori del "Fishery Protection Squadron" soprannominati "cod squad" (ossia squadrone del merluzzo), e a mandare in aria i suoi elicotteri per "sorvegliare" dall'alto le sue acque territoriali.

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Vedi l'allegato 2663892







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E intanto spuntano questioni di tutti i tipi...

Brexit, Regno Unito rifiuta di restituire alla Grecia i marmi del Partenone':' "Nostra responsabilita" - la Repubblica

Uscire dall'Europa è un conto. Far tornare in Europa le opere europee, un altro. Ieri il governo britannico ha affrontato la discussione sull'eventuale ritorno in Grecia delle sculture del Partenone come parte dell'accordo con l'Unione europea nell'era post Brexit.

Ma il British Museum di Londra si rifiuta. Non restituirà i Marmi del Partenone, sculture di 2.500 anni che il diplomatico britannico Lord Elgin rimosse da Atene all'inizio del XIX secolo quando la Grecia era sotto il dominio turco ottomano.

:eek: :rolleyes:
 
finalmente sfasceranno completamente ristorazione, hotellerie, industria turistica and co dici? o li vedi come sbocchi naturali del simpatico inglese medio?

Lo faranno gli immigrati. Basta scrivere e farsi rispondere con un'offerta di lavoro. Impossibile nel 2020? Se contatto un ristorante da qui dici che non rispondono?
 

vuoto per pieno 100 mila saranno italiani che torneranno e vedremo che condizioni ci saranno per riassorbire quella forza lavoro, ma a parte i campanilismi la brexit comporterà meno circolazione dunque meno ricchezza e dunque la necessità di una corsia preferenziale per l'occupazione 'inglese'. Certo poi vai a spiegare al bancario della city che gli tocca fare il doganiere
 
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