"Per diventare giornalista professionista, però, si deve svolgere un praticantato di 18 mesi presso la redazione di un giornale. Il lavoro deve essere retribuito ed alla fine del periodo prestabilito il praticante deve produrre tutta la documentazione richiesta dall’ordine dei giornalisti. Come se non bastasse per diventare professionisti bisogna seguire in primis uno dei percorsi di preparazione promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Regionali dell’OdG e poi superare l’esame di idoneità professionale. Compiuti tutti gli step si arriva ad essere iscritti all’albo dei giornalisti professionisti.
Ci sono dei requisiti per iscriversi al registro dei praticanti? No, basta essere in possesso del diploma di scuola media superiore. Si diventa praticanti, però, solo se si trova una redazione giornalistica che possa assumersi l’onere di far svolgere il praticantato presso di essa facendosi carico non solo della formazione a livello professionale e umano, ma anche della parte economica.
A certificare l’inizio del periodo di praticantato vero e proprio è l’Ordine regionale dei giornalisti. Basta recarsi presso la sede della Regione di appartenenza con il contratto firmato dal direttore responsabile della testata presso cui si svolgerà il praticantato e richiedere l’iscrizione nel registro.
Terminati i 18 mesi richiesti si potrà poi frequentare i corsi organizzati dall’Ordine e accedere all’esame per diventare giornalisti professionisti.
In alternativa al praticantato si può frequentare una scuola di giornalismo riconosciuta dall’Ordine ed accedere, poi, all’esame.
Quante scuole di giornalismo riconosciute vi sono in Italia? Quali sono i requisiti per accedervi? Per rispondere alla prima domanda possiamo dire che fra i corsi di giornalismo e i Master riconosciuti vi sono:
Il Master Biennale di Giornalismo presso l’Università di Torino,
Il Master Biennale di I livello in Giornalismo a Stampa, Radiotelevisivo e Multimediale presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano,
Il Master Biennale di I livello in Giornalismo Libera Università di Lingue e Comunicazione presso lo IULM di Milano;
Il Master Biennale della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi, sempre a Milano;
Il Master Biennale in Giornalismo presso l’Università di Bologna;
Il Centro Italiano di Studi Superiori per la Formazione e l’Aggiornamento in Giornalismo Radiotelevisivo a Perugia;
L’Istituto per la Formazione al Giornalismo ad Urbino;
Il Master Biennale in Giornalismo presso l’Università LUMSA di Roma;
La Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” presso la LUISS;
Il Master Biennale di I livello in Giornalismo presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli;
Scuola di Giornalismo Post Laurea di Salerno;
Il Master Biennale di Giornalismo a Bari.
Per accedere ai corsi è necessario essere in possesso di una laurea triennale o magistrale.
La maggior parte dei corsi e dei master sopra citati sono a numero chiuso e prevedono, quindi, il superamento di una selezione molto attenta e puntuale dei candidati. Oltre a ciò le lezioni sono a frequenza obbligatoria.
Ricapitolando, dopo aver svolto 18 mesi di praticantato dentro una redazione di un giornale o dopo aver frequentato una scuola di giornalismo riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti, si può, svolgendo il corso di formazione preposto, accedere all’esame di stato che consiste in una prova orale e una prova scritta. Quest’ultima è suddivisa in tre frasi:
Prima parte = sintesi di un articolo,
Seconda parte = redazione di un articolo,
Terza parte = questionario con risposte libere incentrato su: diritto costituzionale, diritto penale, etica e ma anche sulla storia del giornalismo.
La prova orale, invece, verte sui principi etici della professione, sulle norme giuridiche e sulle varie tecniche.
Superato l’esame di idoneità ci si può iscrivere all’Albo dei Giornalisti professionisti presso l’Ordine dei Giornalisti della propria Regione di residenza. Fa sempre fede la Regione di residenza e non quella di domicilio. Bisogna fare estremamente attenzione a questa importante distinzione.
Come si diventa invece giornalista pubblicista? L’iter pare più semplice rispetto a quello che si deve compiere per diventare professionista. Quantomeno è più veloce. Chiunque voglia iscriversi all’Albo dei pubblicisti, infatti, deve collaborare con una testata giornalistica per due anni e presentare, alla fine di questo lasso di tempo, la propria domanda di iscrizione presso la sede dell’Ordine dei giornalisti nella Regione di residenza. Come dicevamo le regole cambiano di Regione in Regione ed è quindi bene controllare fin da subito i documenti che dovranno essere presentati, le modalità di retribuzione richieste ed il numero di articoli minimo da presentare."
Il signor Paolo Attivissimo ha un diploma in lingue preso in Inghilterra e stop.
NON è un giornalista