Eni - solo news - n.3

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MARKET TALK: utility, caro energia entra in campagna elettorale (Equita)
19/08/2022 14:25 MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Settore delle utility sotto la lente di Equita Sim. "Secondo il leader della Lega Salvini le aziende energetiche, petrolifere e le raffinerie stanno facendo utili eccezionali" e un governo che voglia "agire sul caro energia puo'' intervenire sulle aziende a partecipazione pubblica (Eni, Enel Iren, A2A) perche'' stanno facendo grandi profitti e quindi si puo'' imporre per legge un tetto ai profitti. Salvini", segnalano gli analisti, "ha aggiunto che il governo potrebbe chiedere alle societa'' del settore utility di moderare gli aumenti delle bollette. Con le affermazioni di Salvini il tema del caro energia entra nella campagna elettorale. Il governo ha gia'' proposto la proroga del cap sui prezzi dell''energia delle rinnovabili per il primo semestre 2023, il blocco del recesso dai contratti di supply fino aprile 2023 ed effettuera'' controlli sulle societa'' che non versano il contributo per gli extra-profitti entro agosto. I risultati del primo semestre per le utility non mostrano un miglioramento significativo, ma al contrario l''area vendita di energia ha sofferto in modo significativo l''effetto ''unbalance'' sui contratti a prezzo fisso. Il rischio per i retailer nei prossimi mesi (Enel e le municipalizzate) sara'' il controllo del circolante e il trend dei bad credit per gli elevati prezzi del gas".
 
Cosa deve esprimere uno che ha il problema di pagare una bolletta che costa 8 mentre l'anno scorso pagava 1?

la colpa non è delle società energetiche, ma di una situazioni politica mondiale
poi ti ricordo che quelle aziende sono solo in parte statali, il resto è in mano ai privati
ti andrebbe bene se domani ti facessero una bella patrimoniale?
 
la colpa non è delle società energetiche, ma di una situazioni politica mondiale
poi ti ricordo che quelle aziende sono solo in parte statali, il resto è in mano ai privati
ti andrebbe bene se domani ti facessero una bella patrimoniale?

No, ma non vorrei che domani tutte le aziende chiudessero, dopo di ché chi comprerà gas e petrolio?
 
Flash!

*Eni: importante scoperta di gas al largo di Cipro
22/08/2022 11:03
 
ENI ANNUNCIA IMPORTANTE SCOPERTA DI GAS AL LARGO DI CIPRO

Eni ha annunciato una importante scoperta di gas al largo di Cipro, grazie al pozzo Cronos-1 nel Blocco 6, a circa 160 chilometri al largo dalla costa ad una profondità d'acqua di 2.287 metri. Il blocco è operato da Eni Cyprus con una quota del 50% e TotalEnergies con il restante 50%.

Le stime preliminari indicano circa 2,5 TCF (trilioni di piedi cubi) di gas in posto, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo.

Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018. Questa scoperta crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite da Eni a supporto della fornitura di ulteriore gas all'Europa.

Questa scoperta conferma l'efficacia della strategia esplorativa di Eni, volta a creare valore attraverso la profonda conoscenza dei bacini geologici e l'applicazione di tecnologie geofisiche proprietarie. Eni è presente a Cipro dal 2013. La società opera i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9, e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies.

(TELEBORSA) 22-08-2022 11:18
 
Sono entrato oggi , un azione a 0.85 volte il book e cash flow di 10B previsti quotata a 40B non mi è mai capitato di vederlo negli ultimi anni.
Ho messo ancora poco perchè è cmq dipendente dalla Russia ed essendo un' azione italiana la fregatura è sempre dietro l' angolo, ma un prezzo di 20 euro ad azione è abbastanza realistico
 
Energia: crisi gas Ue scatena lotta globale per navi cisterna Gnl (Wsj)

MILANO (MF-DJ)--La crisi energetica europea ha scatenato una battaglia globale nel trasporto marittimo di gas naturale, provocando una carenza di navi cisterna e facendo lievitare ulteriormente i prezzi record del carburante. Quest'anno i Paesi europei hanno incrementato gli acquisti di gnl dagli Stati Uniti, dal Qatar e da altri Paesi, in risposta alla riduzione delle forniture nel continente da parte della Russia. La forte domanda ha innescato una competizione globale che ha fatto lievitare gli ordini di nuovi veicoli per il trasporto di Gnl e il loro prezzo. Anche le tariffe per il noleggio delle navi gia' esistenti sono aumentate, contribuendo a far salire i prezzi del gas a livelli record in Europa e in Asia la scorsa settimana. Gli operatori si aspettano che i prezzi del gas salgano ancora di piu' se la Cina, la cui domanda e' stata limitata dai lockdown legati al Covid-19, tornera' sul mercato prima dell'inverno. La corsa per assicurarsi le navi cisterna e' un altro segno del rimescolamento della mappa energetica globale in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. La guerra ha intensificato la competizione per le forniture energetiche limitate, ha riorientato i flussi di materie prime e ha frammentato parti del mercato globale del petrolio e del gas, con sostenitori e oppositori della Russia che pagano prezzi diversi. Il Gnl e le navi cisterna che trasportano il combustibile erano molto richiesti anche prima del conflitto, poiche' il cambiamento climatico ha limitato l'energia idroelettrica e molte economie hanno cercato di abbandonare il carbone per ridurre le emissioni di carbonio. La guerra ha pero' accelerato questa tendenza. Prima della guerra, la Russia copriva il 40% delle forniture di gas dell'Unione Europea, soprattutto attraverso una rete di gasdotti. Dal momento che ci vorra' tempo per aggiornare la rete di gasdotti del continente da altri esportatori vicini, la principale alternativa a breve termine e' il Gnl, che puo' essere acquistato da produttori piu' lontani e spedito, anche se a un prezzo piu' alto. red MF-DJ NEWS

22/08/2022 12:35
 
ENI ANNUNCIA IMPORTANTE SCOPERTA DI GAS AL LARGO DI CIPRO

Eni ha annunciato una importante scoperta di gas al largo di Cipro, grazie al pozzo Cronos-1 nel Blocco 6, a circa 160 chilometri al largo dalla costa ad una profondità d'acqua di 2.287 metri. Il blocco è operato da Eni Cyprus con una quota del 50% e TotalEnergies con il restante 50%.

Le stime preliminari indicano circa 2,5 TCF (trilioni di piedi cubi) di gas in posto, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo.

Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018. Questa scoperta crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite da Eni a supporto della fornitura di ulteriore gas all'Europa.

Questa scoperta conferma l'efficacia della strategia esplorativa di Eni, volta a creare valore attraverso la profonda conoscenza dei bacini geologici e l'applicazione di tecnologie geofisiche proprietarie. Eni è presente a Cipro dal 2013. La società opera i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9, e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies.

(TELEBORSA) 22-08-2022 11:18

Zohr (giacimento Giant 850 Miliardi di m3)
Chronos 2,5 Tfc …che per capire la rilevanza 92B82622-F7D5-43A3-8551-F9C4B8877258.jpeg
 
Scaroni: un tetto al prezzo del gas a livello europeo potrebbe non funzionare
di Silvia Valente

Il nuovo giacimento scoperto dall'Eni a largo di Cipro sarà importante ma per sfruttarlo dovranno passare almeno tre anni​

Il giacimento scoperto dall' Eni al largo di Cipro potrà fornire 70 miliardi di metri cubi all'Italia, pari al consumo annuo del Paese. Però tale mole gas potrà essere sfruttato soltanto tra tre-quattro anni, perché deve essere "estratto o liquefatto e va costruito un impianto o una pipeline per la sua gestione". Quindi certo è una "bella scoperta ma non ci aiuta per i problemi che abbiamo oggi", ha precisato Paolo Scaroni, il presidente del Milan ed ex ad di Eni ed Enel.

Le industrie dovranno rallentare

I prezzi dell'energia non accennano infatti a frenare e questo avrà ripercussioni sul tessuto produttivo e sulle scelte di consumo degli italiani. Da un lato, le industrie energivore che ricorrono al gas come materia prima (vetro, ceramica, carta) saranno costrette a rallentare la propria produzione. D'altronde, riporta Scaroni, non solo i prezzi in Italia e in Europa sono 9 volte quelli degli Usa ma anche 5 volte di quelli in Cina, mettendo a repentaglio la competitività degli imprenditori italiani. Dall'altro lato, anche le famiglie "dovranno affrontare alcuni mesi molto difficili".

Eppure Scaroni resta fiducioso che "gli italiani non saranno chiamati a grandi sacrifici pur in caso di un piano di razionamento dei consumi dell'energia elettrica e del gas perché l'Italia beneficia di gas in più, che viene dall'Algeria in modo particolare". Anche se il deputy Chairman di Rotschild & Co si augura che il gas russo continui a fluire per tutto l'inverno prossimo o che il ministro Cingolani abbia predisposto "un piano d'emergenza per vedere che cosa succede se i flussi di gas russo si arrestano improvvisamente nelle prossime settimane".

Un price cap europeo non funzionerebbe

Di fronte a tali dinamiche inflattive serve una politica di sussidi ma l'ipotesi di un tetto al prezzo del gas a livello europeo lascia Scaroni "scettico". Queste manovre che "vanno contro il mercato in genere non funzionano" e per di più se il prezzo fissato poi fosse più basso di quello che sono pronti a pagare i cinesi o i giapponesi o coreani "non avremmo il gas e perderemmo addirittura la sicurezza dell'approvvigionamento".
 
Gas e benzina: divergenza eccezionale dei prezzi tra Usa e Europa. La calma prima della tempesta in Uk
di Paola Valentini

Un'analisi di Columbia Threadneedle evidenzia che il prezzo del gas naturale è ad oggi più di otto volte superiore in Europa e nel Regno Unito rispetto agli Stati Uniti e la benzina costa il doppio. In queste condizioni il dollaro potrebbe diventare ancora più forte​

Si sta aprendo una divergenza straordinaria nei prezzi dell'energia tra Stati Uniti ed Europa. La prospettiva di prezzi alle stelle per il gas naturale per quest'inverno", osserva Steven Bell, chief economist Emea di Columbia Threadneedle Investments, "sembra destinata a determinare una recessione in Europa e nel Regno Unito. Al contrario, la forza dell'economia statunitense implica che la Federal Reserve dovrà continuare ad alzare i tassi di interesse fino a quando non riuscirà a provocare una recessione".

Il prezzo della benzina sta scendendo negli Stati Uniti

Quando a giugno il prezzo della benzina negli Stati Uniti ha superato i 5 dollari al gallone, molti americani hanno pensato che la recessione negli Stati Uniti sarebbe arrivata rapidamente. "Prezzo elevato della benzina, uguale recessione fa parte della saggezza popolare negli Stati Uniti. Con l'inversione della curva dei rendimenti e l'aumento delle richieste di disoccupazione, molti erano d'accordo. Ora le cose sembrano molto diverse. Sì, la curva dei rendimenti è ancora invertita, ma la benzina è scesa a 4 dollari al gallone, le richieste di disoccupazione si sono stabilizzate a un livello basso e la forza della spesa dei consumatori statunitensi ha sorpreso i pessimisti", nota l'economista di Columbia Threadneedle Investments.

Buone notizie sull'inflazione Usa, ma i tassi saliranno ancora

Anche l'inflazione è stata oggetto di una serie di buone notizie, ma la speranza che la Federal Reserve possa smettere di aumentare i tassi in tempi brevi è stata dissipata da una serie di commenti da falco da parte dei membri del comitato per la fissazione dei tassi. Una conferma si avrà dal tradizionale simposio di Jacskon Hole nel quale la Fed come ogni anno a fine agosto riunirà i banchieri centrali di tutto il mondo. Il presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà nel pomeriggio alle 16:00 (ora italiana). "Come già ricordato, la forte e persistente inflazione nei salari e negli affitti negli Stati Uniti significa che l'obiettivo della Fed di un'inflazione al 2% è ancora fuori portata, a meno che non si verifichi una recessione", afferma Bell.

L'Europa può solo sognare i prezzi dell'energia degli Usa

"Gli automobilisti europei sarebbero entusiasti di fare il pieno ai prezzi statunitensi, che si traducono in 90 pence inglesi o poco più di 1 euro al litro. Ma abbiamo motivo di essere molto più invidiosi dei prezzi del gas naturale di quest'inverno. Attualmente il prezzo del gas naturale è oltre otto volte più alto in Europa e nel Regno Unito che negli Stati Uniti", dice Bell. Al Ttf il prezzo del gas ha raggiunto stamani un nuovo massimo di 290 euro al megawattora per poi ritracciare a 279 euro.

Naturalmente questo non ha ancora colpito i consumatori europei: siamo in estate e i prezzi sono ancora relativamente bassi. "Ma la portata dell'imminente disastro è più evidente nel Regno Unito. La bolletta energetica della famiglia media ha iniziato l'anno con 1.277 sterline in termini annuali. A partire da ottobre, il prezzo salirà a circa 3.600 sterline, il numero esatto lo sapremo venerdì e forse a circa 4.200 sterline il prossimo gennaio", aggiunge Bell. L'autorità di regolamentazione dell'energia Ofgem annuncerà questa settimana l'entità del prossimo aumento del tetto dei prezzi al dettaglio del gas dal 1° ottobre e Citi prevede un incremento della bolletta energetica (riscaldamento più elettricità) a 3.717 sterline all'anno (4.389 euro) dalle attuali 1.971 sterline per una famiglia media. "Le bollette energetiche annuali delle famiglie britanniche aumenterebbero quindi di ben 3.000 sterline in meno di 12 mesi. Il governo ha già previsto alcuni sgravi, ma chiunque diventi premier il mese prossimo sarà costretto a prorogarli drasticamente", afferma Bell.

La calma prima della tempesta nel Regno Unito

Nel Regno Unito ci aspettano alcune settimane di sollievo. "Grazie alle modifiche apportate alle soglie dell'assicurazione nazionale e ai sussidi per il costo della vita, questo mese i redditi reali disponibili riceveranno un'importante spinta. E molti consumatori hanno ancora spazio per spendere i loro risparmi la liquidità accumulata e i debiti ridotti durante la pandemia. Ma è davvero la tregua prima della tempesta", prevede Bell. Tanto che Citi stima che nel Regno Unito l'inflazione salirà al 18,6% nel gennaio 2023 a causa dell'impennata dei prezzi allingrosso del gas, un record rispetto al 17,9% raggiunto ai tempi della crisi del petrolio del 1979.

Il potente dollaro potrebbe diventare ancora più potente

È difficile sfuggire alla conclusione che le prospettive economiche siano migliori negli Stati Uniti che in Europa. "Il potente dollaro potrebbe diventare ancora più potente e, sebbene i tassi di interesse siano destinati a salire in Europa e nel Regno Unito, gli Stati Uniti devono sicuramente fare da apripista. E gli asset di rischio? A mio modesto parere, l'aumento dei tassi e la recessione non sono sufficienti per un mercato azionario in crescita", conclude Bell.
 
Il messaggio di Big Oil agli investitori: sul ribasso del petrolio vi sbagliate

di Anna Hirtenstein

Dopo l’iniziale rally, i prezzi del greggio sono in calo ad agosto e gli investitori hanno ridotto la loro esposizione. Il rallentamento globale è il motivo delle attese di un ulteriore ribasso. Ma petrolieri e analisti sostengono il contrario

https://www.milanofinanza.it/news/i...-del-petrolio-vi-sbagliate-202208241337287912
 
Gas: sfonda quota 300 euro (MF)

MILANO (MF-DJ)--La seduta di mercato di ieri, mercoledi' 24 agosto, ha coinciso con i sei mesi esatti dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. A ricordare la triste ricorrenza, mezzo anno dallo scoppio del conflitto in Europa, il gas, spiega MF, materia prima simbolo delle sanzioni a Mosca successive all'aggressione armata, ha fatto registrate l'ennesimo record, 291 euro a megawattora in chiusura. Ma la data di ieri sara' ricordata anche per un altro primato: nel corso della seduta il metano ha sfondato per la prima volta nella sua storia il tetto dei 300 euro. Una variazione di oltre il 240% rispetto ai giorni precedenti al conflitto, quando i future sulla commodity, scambiati ad Amsterdam, trattavano appena sotto i 90 euro. A far schizzare ancora una volta il gas (+8% dopo la parziale flessione del giorno precedente) e' stato "il nervosismo per i nuovi lavori di manutenzione dell'impianto Nord Stream 1, previsti per la prossima settimana", ha segnalato Craig Erlam, analista di mercato senior di Olanda. L'interruzione, ha aggiunto, "dovrebbe durare tre giorni, ma il timore e' che possa diventare molto piu' lunga". Anche dall'altra parte dell'Atlantico il gasdotto americano Freeport Lng "ha posticipato la data di riavvio a meta' novembre", ha proseguito l'esperto, "il che rappresenta un altro colpo per il blocco di Paesi che cercano di staccarsi dal gas russo", tra cui soprattutto Italia e Germania. red/lab MF-DJ NEWS

25/08/2022 08:08
 
Di ieri

Eni: Descalzi incontra presidente National Oil Corporation Libia

ROMA (MF-DJ)--Il presidente della National Oil Corporation (Noc) libica, Farhat Omar Bengdara, insieme a una delegazione di senior executive della societa', ha incontrato a Roma l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, per discutere delle attivita' di Eni in Libia e i progetti strategici. Descalzi, si legge in una nota, ha confermato al presidente della Noc il pieno impegno di Eni nelle attivita' operative nel Paese e ha espresso la volonta' di lanciare una nuova fase di investimenti volti a incrementare la produzione di gas nel Paese, facendo leva sul significativo potenziale esplorativo e sugli impianti esistenti che garantiscono l'accesso al mercato domestico e a quello di esportazione europeo. L'amministratore delegato di Eni e il presidente di Noc hanno altresi' discusso dell'implementazione nel Paese di progetti legati alle rinnovabili. Descalzi ha accolto con favore il piano della Noc di incrementare la produzione giornaliera del Paese fino a 2 milioni di barili di olio al giorno e ha confermato il supporto di Eni nel raggiungimento di questo obiettivo, a reciproco vantaggio delle parti. Eni e' presente in Libia dal 1959 e opera in joint venture con la compagnia di stato libica Noc. Eni nel Paese e' il leader internazionale nella produzione di idrocarburi. com/mcn alessandro.mocenni@mfdowjones.it fine MF-DJ NEWS

24/08/2022 18:46
 
BORSA: +3%, ENI CORRE CON TITOLI OIL E IMPEGNI IN LIBIA

In controtendenza Saipem (-1,5%), in coda al listino (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Milano, 25 ago - Nuova seduta di acquisti sui titoli oil, con il prezzo del greggio in salita. A Piazza Affari Tenaris sale del 2,64% a 14,21 euro ma fa ancora meglio Eni (+2,8% a 12,6 euro) dopo che ieri l'ad Claudio Descalzi ha incontrato i vertici della compagnia petrolifera libica National Oil Company (Noc) e rinnovato gli impegni in Libia. 'La Libia ha rappresentato circa il 10% della produzione totale dell'azienda nel 2021.
E' una buona notizia', commentano gli analisti di Banca Akros. Ieri a Roma Descalzi ha incontrato i vertici della compagnia libica guidati dal presidente Farhat Omar Bengdara.
Al centro dell'incontro le attivita' di Eni in Libia, presente nel paese dal 1959 con un ruolo di leader nella produzione di idrocarburi, e i progetti strategici. Il numero uno dell'Eni ha espresso la volonta' di lanciare una nuova fase di investimenti in Libia per aumentare la produzione di gas nel Paese facendo leva sul significativo potenziale esplorativo e sugli impianti esistenti che garantiscono l'accesso al mercato domestico e a quello di esportazione europeo. La compagnia libica intende poi incrementare la produzione giornaliera del Paese fino a 2 milioni di barili di olio al giorno e Descalzi ha confermato il supporto di Eni nel raggiungimento di questo obiettivo, a reciproco vantaggio delle parti. Descalzi e Bengdara hanno discusso anche di progetti legati alle rinnovabili da realizzare in Libia.
I titoli oil (con l'eccezione di Saipem che resta indietro e perde l'1,5%) sono sostenuti anche dal buon andamento del prezzo del greggio con il Brent che consolida sopra i 101 dollari al barile a 101,47 (+0,45%), spinto dal calo delle scorte negli Stati Uniti e dall'attesa di un possibile taglio alla produzione ventilato da alcuni membri dell'Opec.
Chi
(RADIOCOR) 25-08-22 10:29:01
 
Oggi sul quotidiano

Caro energia, in arrivo un decreto-aiuti per aiutare le imprese energivore

A settembre interventi per prezzi di gas ed elettricità calmierati e differenziati. L'esecutivo è al lavoro per contenere il caro-energia e sul piano risparmi Calenda: trovare risposte tutti assieme

MF - pag. 4 del 26/08/2022

Il riassunto:

Governo: decreto-aiuti agli energivori (MF)

MILANO (MF-DJ)--Le aziende energivore potranno contare su due pacchetti di sostegno a prezzi calmierati. Uno per il gas e uno per l'energia elettrica. Su questa direttrice si muove il governo per mettere in sicurezza il tessuto produttivo italiano alle prese con l'esplosione dei prezzi dell'energia. Gli spazi per intervenire ci sono, spiegava ieri la viceministra all'Economia Laura Castelli: "Ci sono i margini per un nuovo decreto per calmierare gli effetti del prezzo del gas che ha raggiunto livelli record e insostenibili. Ritengo si debba intervenire nei prossimi giorni". L'intervento, spiega MF, dovrebbe vedere la luce in settembre. Il governo sta monitorando la situazione e intende muoversi in vista del quadro delle tariffe che sara' comunicato dall'Autorita' per l'Energia (Arera). Guardando ai passati interventi, l'importo necessario potrebbe essere di non poco conto. L'ultimo decreto Aiuti, che sta per riprendere il suo iter di conversione in Senato (gli emendamenti sono attesi entri il primo settembre), ha messo sul piatto 15 miliardi di euro. Secondo alcune stime, altrettanti ne serviranno per futuri interventi, a partire anche da una nuova proroga del taglio delle accise sui carburanti per ridurre i prezzi alla pompa. red/lab MF-DJ NEWS

26/08/2022 08:18
 
Ultima modifica:
Gas: sfonda quota 320 euro (MF)

MILANO (MF-DJ)--In una giornata in cui le borse europee sono state pervase dall'assoluta cautela in attesa delle indicazioni provenienti da Jackson Hole, l'attenzione di tutti gli investitori si e' spostata ad Amsterdam, sede di contrattazione dei future sul gas naturale. Dopo aver toccato lo scorso mercoledi', seppur soltanto nel corso della seduta, la soglia storica dei 300 euro a megawattora, scrive MF, ieri il metano ha continuato la sua corsa, chiudendo sopra i 310 euro con punte nel finale di seduta fino a 323 euro. Si avvicina la data critica del 31 agosto, quando il colosso russo Gazprom chiudera' per tre giorni il gasdotto Nord Stream, primaria infrastruttura per la fornitura della materia prima nel continente. Un'interruzione che e' stata presentata come intervento di manutenzione ordinaria, scatenando pero' il panico tra gli investitori, che dietro la mossa vedono lo spettro della geopolitica. Gazprom, infatti, e' una societa' controllata dallo Stato russo, pesantemente penalizzato dalle sanzioni dei Paesi occidentali dopo l'invasione dell'Ucraina. "Le rinnovate preoccupazioni per un taglio completo delle forniture mettono ulteriormente sotto pressione il reddito disponibile delle famiglie e allo stesso modo gli investimenti delle imprese", hanno spiegato gli analisti di Morgan Stanley. La paura e' che si possa scatenare un effetto domino, con ripercussioni sull'intera economia europea. Gli esperti della banca d'investimento americana hanno pertanto rivisto "ancora una volta al ribasso le previsioni di crescita per l'area dell'euro nel 2023, riducendole da +0,3% a -0,2% annuo". red/lab MF-DJ NEWS

26/08/2022 08:33
 
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