BANCA IFIS: ANALISI FONDAMENTALE 10/07/2019 11:40 - WS
FATTO
Banca Ifis (IF.MI) è una società attiva nel settore della finanza alle imprese e nell'acquisto e gestione di crediti deteriorati.
Commento alla trimestrale
Banca Ifis ha terminato il primo trimestre con un margine di interesse più basso, -3,5%, a causa di 9 milioni di euro di spese sostenute per l’aggiornamento del modello dei crediti deteriorati.
L'aggiornamento è stato effettuato per includere i tempi più lunghi del tribunale sulle richieste di pagamento e di espropriazione.
Il consolidamento dell’acquisita FBS ha avuto un impatto positivo di 6,7 milioni di euro sul margine di interesse, (di cui 5,1 milioni riguardano rettifiche su un portafoglio di crediti) e di 1,4 milioni sulle commissioni.
Gli utili totali sono diminuiti del 5,5% su base annua, calo dovuto in larga parte all'andamento negativo del mercato del trading, a sua volta influenzato dall’indebolimento degli strumenti di equity.
I prestiti ai clienti sono stati piatti trimestre su trimestre, mentre i depositi sono aumentati a 348 milioni di euro.
Il costo del funding è rimasto stabile, a circa l’1,4%. I costi operativi sono stati più alti su base annua, +3,4%, a causa dell’assunzione di 100 nuovi impiegati per via del consolidamento di FBS.
L’accantonamento per il rischio dei crediti è stato più alto su base annua, noi crediamo che questo sia dipeso dalle maggiori forniture per il settore costruzioni.
I profitti netti si sono attestati a 30 milioni di euro, in diminuzione sia su base annua che trimestrale.
L’indice di solidità patrimoniale (CTE1) è stato pari al 10,29% a livello di holding, ma si è presentato piatto trimestre su trimestre nonostante l’impatto negativo (-46punti base) derivante dall’acquisizione di FBS.
Attesa del nuovo piano
Aspettiamo il nuovo business plan, che dovrebbe essere presentato in autunno. Il management dovrebbe focalizzarsi sulla razionalizzazione dei costi, dopo l’aumento che si è verificato negli ultimi due anni.
La gestione del capitale dovrebbe prevedere la stabilizzazione dei coefficienti patrimoniali a livelli più sicuri.
Ci aspettiamo che la società continui a concentrarsi sul business dei crediti deteriorati, con particolare focus sulla loro redditività (IRR).
Il cuscinetto di capitale è atteso in rialzo, grazie ad un maggiore profitto e la diminuzione del portafoglio prestiti di Interbanca, società incorporata nel 2017.
EFFETTO
Cambio delle stime
Abbiamo limato le nostre stime sull’utile per azione del biennio 2019-2021. Siamo più cauti sulla generazione dei profitti, e ci aspettiamo che il management si concentri sui prestiti più redditizi e sull’abbassamento dell’esposizione a crediti con minore valore aggiunto.
La strategia dei crediti deteriorati continuerà, ma con una maggiore attenzione alla profittabilità.
Abbiamo tagliato le previsioni sui costi operativi per considerare la futura razionalizzazione. Tuttavia, la riduzione non giunge a compensare la prevista diminuzione della crescita dei ricavi.
Abbiamo lasciato invariato il costo del rischio, perché riteniamo che il 2018 non sia ad un livello normalizzato.
Confermiamo la raccomandazione NEUTRALE, con target price a 18 euro.
Il prezzo obiettivo esprime, rispetto all’attuale quotazione un potenziale di crescita di circa il 40%.
Ci aspettiamo che l’amministratore delegato semplifichi la struttura, incrementando la visibilità sulla razionalizzazione dei costi, e si concentri sulla profittabilità del business.
Crediamo che i coefficienti patrimoniali debbano essere rinforzati attraverso la generazione di capitale e l’ottimizzazione delle attività pesate per il rischio (RWA), ora che la fusione con la Scogliera sembra essere accantonata.
Il titolo sta trattando 0,4 volte il patrimonio tangibile, con un indice di redditività di circa il 9%.
Vediamo un potenziale di crescita, ma per il momento rimaniamo Neutral, perché vogliamo valutare gli obiettivi del business plan, basato sugli attuali coefficienti patrimoniali.
Nella tabella i dati storici (A) e previsionali (E) elaborati da Websim/Intermonte.