Dedalo Invest

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@dedalo mi permetto un suggerimento per arricchire la sezione dedicata ai pac.
Farei io le simulazioni ma pur sapendo programmare in vari linguaggi ahimè non ho l'archivio dati che hai tu.
Quello che ti propongo è un confronto fra:
- il classico PAC 50/50 DCA (o la percentuale che vuoi tu aggiustando le cose)
- un PAC dinamico sempre DCA costruito con le regole sotto esposte.
Supponiamo un PAC di 15 anni e per semplicità consideriamo 2 ETF. Durante i primi 5 anni investo solo nell'ETF azionario. Nei successivi 5 anni investo in entrambi gli etf con percentuali che variano ogni anno (il primo anno 80/20, il secondo 60/40, il terzo 50/50, il quarto 40/60 e il quinto 20/80). Negli ultimi 5 anni si investe solo nell'ETF obbligazionario.
Non viene applicato alcun ribilanciamento.

Il senso della strategia è quello di accumulare prima la quota azionaria e poi quella obbligazionaria così da sfruttare meglio la magia dell'interesse composto.

Ovviamente andrebbe fatto il confronto iniziando il PAC nel momento più favorevole e in quello meno favorevole. E si potrebbe finire con una simulazione Monte Carlo.

Che ne pensi?

Ciao @Giuppy e grazie per il suggerimento.

Sarebbe sicuramente interessante testare la strategia che proponi. Purtroppo al momento non ho la possibilità di farlo, perché è un lavoro che comunque richiederebbe parecchio tempo per essere finalizzato. Nello stesso tempo, è un po' troppo specifico per essere offerto come analisi generalizzata di una "variante" del PAC DCA.

In ogni caso, ragionandoci un po' sopra, se le simulazioni venissero fatte su strumenti che hanno seguito mediamente un trend crescente (cosa sempre avvenuta nel lungo termine - finora - sui mercati azionari e obbligazionari globali), non ci dovrebbero essere grossi dubbi sul fatto che il PAC dinamico costruito seguendo le regole che suggerisci batta - sempre mediamente - il classico PAC 50/50. L'acquisto totalmente azionario per 5 anni e a maggioranza azionario per i seguenti 2 anni dovrebbe permettere di acquistare le quote dell'ETF azionario a un prezzo medio di carico inferiore. Il rendimento, alla fine, dovrebbe premiare il PAC dinamico.

Che ne dici?
 
Dedalo, sono contento che sei giunto a conclusioni in linea con le mie.
Mi spiace che non abbiate tempo per approfondire ma fa nulla.
L'argomento è certamente specifico ma considera che potrebbe rispondere anche a un'altra esigenza e cioè quella di diminuire volatilità e esposizione azionaria man mano che ci si avvicina all'obiettivo.

Grazie del tuo punto di vista
 
Dedalo, sono contento che sei giunto a conclusioni in linea con le mie.
Mi spiace che non abbiate tempo per approfondire ma fa nulla.
L'argomento è certamente specifico ma considera che potrebbe rispondere anche a un'altra esigenza e cioè quella di diminuire volatilità e esposizione azionaria man mano che ci si avvicina all'obiettivo.

Grazie del tuo punto di vista

Prego, figurati.

Spiace anche a me non poter approfondire subito, ma come altre richieste che ho ricevuto terrò in considerazione la cosa per il futuro, anche se non posso assicurare niente. Siamo in pochi, anzi pochissimi ma chissà, magari in futuro il team si amplierà :)
 
Parere su hedge sull'oro

Non riesco a decidere se mettere l'oro con hedge o meno...
Se mettessi oro con hedge avrei il il 58,32% del portafoglio in euro o con hedge
Se mettessi oro senza hedge avrei il 45,82% del portafoglio in euro o con hedge
Portafoglio 45% azioni mondiali senza hedge 25% statunitensi con hedge, 17,50% bond mondiali (tutto con hedge) e 12,50% oro.

Con il mio orizzonte temporale ha senso mettere l'hedge sull'oro?
Oppure a parità di copertura valutaria ha più senso pensare di mettere hedge sulla parte azionaria?
Oppure è lo stesso?
Attualmente sulle azioni sarei circa 50/50 con hedge/senza hedge per quanto riguarda il dollaro e con cambio aperto per quanto riguarda le altre valute che non siano euro o dollaro e che sono pari al 16,25%.

Chiarito questo dubbio nell'analisi dei portafogli pigri ho visto che per l'oro viene sempre usato XAD1 che ha TER 0,59% penso per via delle serie storiche disponibili.
Ho visto che inoltre esistono quotati su borsa italiana:
XGDE con TER 0,28%
8PSE con TER 0,34%
GBSE con TER 0,50 %

Sembra che nel fol nessuno ne parli o quasi dunque mi chiedo se possono essere usati in sostituzione di XAD1.
Escludendo GBSE (non ho capito come funziona dunque meglio evitare...) la mia scelta ricadrebbe su XGDE, minore TER e stesso emittente di XAD1.
Mi sembra troppo bello dimezzare il TER con lo stesso indice e lo stesso emittente, mi sta sfuggendo qualcosa e magari è consigliato rimanere su XAD1 o andare su 8PSE.

Qualche riflessione a riguardo?
 
avevo il tuo stesso dubbio e alla fine ho preso XGDE. Per il momento i volumi sono bassini, ma spero che negli anni anche altri investitori facciano la mia scelta, alla luce dell'ottimo TER. :)

a livello di rendimenti XGDE e XAD1 sono praticamente sovrapponibili. ;)
 
avevo il tuo stesso dubbio e alla fine ho preso XGDE. Per il momento i volumi sono bassini, ma spero che negli anni anche altri investitori facciano la mia scelta, alla luce dell'ottimo TER. :)

a livello di rendimenti XGDE e XAD1 sono praticamente sovrapponibili. ;)

Ok, grazie e per quanto riguarda il fatto di mettere o meno hedge su oro/azioni come chiedevo nelle prime domande hai qualche opinione (riferito al fatto di fare un PIC e con quell'orizzonte temporale)?
 
Non riesco a decidere se mettere l'oro con hedge o meno...
Se mettessi oro con hedge avrei il il 58,32% del portafoglio in euro o con hedge
Se mettessi oro senza hedge avrei il 45,82% del portafoglio in euro o con hedge
Portafoglio 45% azioni mondiali senza hedge 25% statunitensi con hedge, 17,50% bond mondiali (tutto con hedge) e 12,50% oro.

Con il mio orizzonte temporale ha senso mettere l'hedge sull'oro?
Oppure a parità di copertura valutaria ha più senso pensare di mettere hedge sulla parte azionaria?
Oppure è lo stesso?
Attualmente sulle azioni sarei circa 50/50 con hedge/senza hedge per quanto riguarda il dollaro e con cambio aperto per quanto riguarda le altre valute che non siano euro o dollaro e che sono pari al 16,25%.

Chiarito questo dubbio nell'analisi dei portafogli pigri ho visto che per l'oro viene sempre usato XAD1 che ha TER 0,59% penso per via delle serie storiche disponibili.
Ho visto che inoltre esistono quotati su borsa italiana:
XGDE con TER 0,28%
8PSE con TER 0,34%
GBSE con TER 0,50 %

Sembra che nel fol nessuno ne parli o quasi dunque mi chiedo se possono essere usati in sostituzione di XAD1.
Escludendo GBSE (non ho capito come funziona dunque meglio evitare...) la mia scelta ricadrebbe su XGDE, minore TER e stesso emittente di XAD1.
Mi sembra troppo bello dimezzare il TER con lo stesso indice e lo stesso emittente, mi sta sfuggendo qualcosa e magari è consigliato rimanere su XAD1 o andare su 8PSE.

Qualche riflessione a riguardo?

Sì, confermo che nell'analisi dei portafogli pigri ho usato XAD1 per via della più lunga serie storica. XGDE, però, pare identico ed ha un TER molto più basso, quindi è da preferire.

Se dovessi investire in oro, sceglierei l'ETF hedgiato. Ma è un'opinione personale che molti non condividono.
 
Ok, grazie e per quanto riguarda il fatto di mettere o meno hedge su oro/azioni come chiedevo nelle prime domande hai qualche opinione (riferito al fatto di fare un PIC e con quell'orizzonte temporale)?

Ti dico come la penso: l'hedge deve costare il meno possibile.

Una volta che hai deciso di coprire il rischio cambio valuta su 10.000 dollari investititi, è indifferente che si tratti di 10.000 dollari investiti in ETF oro o ETF su azionario USA o altro. L'importante è solo coprire 10.000 dollari. Ergo compra pure l'hedge che costa meno.

L'unica cosa che posso aggiungere è fare attenzione al sottostante quando fari un confronto, per essere sicuro che l'ETF in questione investa davvero solo in dollari. Dico una ovvietà: un ETF che investe in oro investe al 100% in dollari, idem un ETF che investe in S&P 500. Ad esempio un lifestrategy invece investe in azionario e obbligazionario globale (e quindi (a) non ci sono solo dollari e (b) il suo hedge è solo sulla parte obbligazionaria), ergo bisogna farsi bene i conti per essere sicuri di avere comprato hedge per 10.000 dollari. :)
 
Ultima modifica:
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Leggendo i tuoi articoli mi sono chiesto perché molti consulenti preferiscono avere la parte in etf azionari NON hedgiata ma evidenziare che sia meglio hedgiare la parte obbligazionaria

Provo a risponderti io: è una questione di natura dei sottostanti.
Indubbiamente l'effetto valuta coinvolge sia bond che azioni, perché, dopotutto, sono pezzi di carta scambiati su un certo mercato con una certa moneta.

Però il sottostante di un'azione che cos'è? Un diritto reale su qualcosa di reale, un'azienda. Non un diritto reale su un debito, che dopotutto E' valuta. Immaginiamo la nostra ipotetica azienda dei trasporti. Nel bilancio avrà 1000 pullman, alla voce utili qualcosa di correlato al numero di corse che fa al prezzo di gestione, al biglietto etc... SE per una specifica azienda il prezzo di mercato può essere estremamente decorrelato dal valore del sottostante... se per un indice di mercato le quotazioni complessive possono essere decorrelate dal valore del sottostante in un orizzonte di tempo definitivo ma diciamo breve/medio, nel lungo termine il valore sottostante e la capacità di generare utili si correlerà con i valori di mercato complessivi.
Che vuol dire in italiano spiccio?
Che se l'azienda dei trasporti americana assiste ad un crollo del 30% del dollaro rispetto alle altre valute forti (attenzione a quanto scese nel 2008!) verosimilmente i pullman in USA inizieranno a costare di più, il 'parco pullman' a valere di più... ci sarà inflazione che spingerà gli autisti a chiedere paghe più alte, il diesel salirà di prezzo, l'azienda alzerà i biglietti, gli utili si adegueranno. Un'azienda può non riuscire nel processo e perdere valore, ma l'aggregato di 500 aziende probabilmente se non in 1 anno, in 5-10 si allineerà.

Un altro esempio per capire meglio è l'iperinflazione e la super svalutazione del marco tedesco nel 1923. A ottobre una valuta forte prima della sconfitta nella I Guerra Mondiale, diventò carta straccia a velocità vertiginosa. Quanto avrei perso in valore REALE (non in marchi, diciamo in oro) se avessi posseduto una bella cartellina di titoli azionari che replicavano un pò tutta la borsa tedesca in quell'anno? Un 'terribile' -75%.
E' brutto -75%? No... perché il marco (e le obbligazioni in marchi) si svalutarono miliardi di volte. A novembre un kg di pane costava 400miliardi di marchi, mentre a gennaio dello stesso anno costava 250 marchi. I certificati obbligazionari valevano milioni di volte più come carta da macero che come valore reale.
Le azioni con un -75% in pratica ressero alla grande, e chi le tenne in portafoglio in pochi anni andò in guadagno.

Capisci perché l'hedging, soprattutto per orizzonti temporali non brevi ed emissioni in valuta forte su mercati maturi e ben capitalizzati (capisco l'azione turca in lira turca... ma il S&P500 in dollari può subire una forte svalutazione del dollaro in un anno, se ho un portafoglio a 8 anni posso legittimamente preoccuparmi meno della valuta) preoccupa MOLTO di più l'obbligazionista che l'azionista.

(ah, inutile dire che se a gennaio 1923 hai comprato un ETF che replica i Treasury USA o il S&P500 con Hedging sul marco tedesco hai fatto una bella cazz... quindi salvo che per portafogli brevi e finalizzati a stabilità e liquidabilità il 'rischio valuta' va dosato, non azzerato)
 
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Provo a risponderti io: è una questione di natura dei sottostanti.
Indubbiamente l'effetto valuta coinvolge sia bond che azioni, perché, dopotutto, sono pezzi di carta scambiati su un certo mercato con una certa moneta.

Però il sottostante di un'azione che cos'è? Un diritto reale su qualcosa di reale, un'azienda. Non un diritto reale su un debito, che dopotutto E' valuta. Immaginiamo la nostra ipotetica azienda dei trasporti. Nel bilancio avrà 1000 pullman, alla voce utili qualcosa di correlato al numero di corse che fa al prezzo di gestione, al biglietto etc... SE per una specifica azienda il prezzo di mercato può essere estremamente decorrelato dal valore del sottostante... se per un indice di mercato le quotazioni complessive possono essere decorrelate dal valore del sottostante in un orizzonte di tempo definitivo ma diciamo breve/medio, nel lungo termine il valore sottostante e la capacità di generare utili si correlerà con i valori di mercato complessivi.
Che vuol dire in italiano spiccio?
Che se l'azienda dei trasporti americana assiste ad un crollo del 30% del dollaro rispetto alle altre valute forti (attenzione a quanto scese nel 2008!) verosimilmente i pullman in USA inizieranno a costare di più, il 'parco pullman' a valere di più... ci sarà inflazione che spingerà gli autisti a chiedere paghe più alte, il diesel salirà di prezzo, l'azienda alzerà i biglietti, gli utili si adegueranno. Un'azienda può non riuscire nel processo e perdere valore, ma l'aggregato di 500 aziende probabilmente se non in 1 anno, in 5-10 si allineerà.

Un altro esempio per capire meglio è l'iperinflazione e la super svalutazione del marco tedesco nel 1923. A ottobre una valuta forte prima della sconfitta nella I Guerra Mondiale, diventò carta straccia a velocità vertiginosa. Quanto avrei perso in valore REALE (non in marchi, diciamo in oro) se avessi posseduto una bella cartellina di titoli azionari che replicavano un pò tutta la borsa tedesca in quell'anno? Un 'terribile' -75%.
E' brutto -75%? No... perché il marco (e le obbligazioni in marchi) si svalutarono miliardi di volte. A novembre un kg di pane costava 400miliardi di marchi, mentre a gennaio dello stesso anno costava 250 marchi. I certificati obbligazionari valevano milioni di volte più come carta da macero che come valore reale.
Le azioni con un -75% in pratica ressero alla grande, e chi le tenne in portafoglio in pochi anni andò in guadagno.

Capisci perché l'hedging, soprattutto per orizzonti temporali non brevi ed emissioni in valuta forte su mercati maturi e ben capitalizzati (capisco l'azione turca in lira turca... ma il S&P500 in dollari può subire una forte svalutazione del dollaro in un anno, se ho un portafoglio a 8 anni posso legittimamente preoccuparmi meno della valuta) preoccupa MOLTO di più l'obbligazionista che l'azionista.

(ah, inutile dire che se a gennaio 1923 hai comprato un ETF che replica i Treasury USA o il S&P500 con Hedging sul marco tedesco hai fatto una bella cazz... quindi salvo che per portafogli brevi e finalizzati a stabilità e liquidabilità il 'rischio valuta' va dosato, non azzerato)

Perché allora è " peggio" il rischio valuta siui bond , con opinioni contrastanti; alcuni parlando di basso rischio valuta per bond in usd con scadenza breve , anche se , per mia esperienza, l'aver portato a scadenza nel 2020 alcuni bond in valuta , con plus sul prezzo di acquisto ma minus sul cambio mi ha generato comunque una minus.
Altri invece , al contrario, dicono che un bond a lunga scadenza potra' compensare più facilmente eventuali movimenti avversi usd contro eur perché possibile che ci saranno decenni in cui l'eur sovraperformera' il usd e viceversa.
 
Perché allora è " peggio" il rischio valuta siui bond , con opinioni contrastanti; alcuni parlando di basso rischio valuta per bond in usd con scadenza breve , anche se , per mia esperienza, l'aver portato a scadenza nel 2020 alcuni bond in valuta , con plus sul prezzo di acquisto ma minus sul cambio mi ha generato comunque una minus.
Altri invece , al contrario, dicono che un bond a lunga scadenza potra' compensare più facilmente eventuali movimenti avversi usd contro eur perché possibile che ci saranno decenni in cui l'eur sovraperformera' il usd e viceversa.

E' "peggio" il rischio valuta sui bond perché di solito i bond vengono inseriti nel portafoglio per mitigare la volatilità del portafoglio stesso (nella speranza, inoltre, che si muovano in maniera non correlata o correlata negativamente con le azioni, cosa che purtroppo non è avvenuta quest'anno).

Se io uso uno strumento per mitigare la volatilità e poi lo carico di rischio di cambio - che ne farà aumentare per forza di cose la volatilità - compio un'operazione poco coerente, diciamo così.

Sull'azionario, già molto più volatile dell'obbligazionario di suo, il rischio di cambio ha comunque un impatto, ma aggiungere volatilità a ciò che è già volatile "sembra" che abbia un effetto minore.

E' per questo che - di solito - si consiglia di non coprire la parte azionaria ma di coprire quella obbligazionaria. Come fanno gli ETF LifeStrategy, ad esempio.

E, come sempre, c'è chi è a favore dell'una o dell'altra strategia.
 
Generalmente, pubblico un articolo alla settimana sul sito.

Se non è contro le regole del forum, posterei i link dei nuovi articoli su questo thread e ovviamente, se qualcuno è interessato, può fare domande o commenti.

L'articolo di lunedì è stato questo:

https://www.dedaloinvest.com/education/finanza-comportamentale/confusion-de-confusiones-1688
Bello, mi permetto di integrare con un pezzo artistico

“La piazza della borsa di Amsterdam” 1659

Jacob van der Ulft, Museum Boymans-Van Beuningen Rotterdam :)




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