Unicredit: solo news n. 4

Banche Ue, S&P: con la recessione la redditività 2023 potrebbe dimezzarsi. E cresceranno gli accantonamenti fino a 110 mld
di Francesca Gerosa

S&P Global Rating simula l'impatto di due scenari macro sugli utili delle banche dell'Eurozona: stagnazione (lo scenario di base) e una vera e propria recessione, anche se di breve durata. In entrambi il sistema bancario rimarrà redditizio


https://www.milanofinanza.it/news/b...ceranno-gli-accantonamenti-202210031354348324
 
Comunicato stampa

UniCredit: aggiornamento sull'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie nel periodo 26-30 settembre 2022


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Unicredit: Orcel; focus e' su Piano strategico, cresciamo in Italia

MILANO (MF-DJ)--"La banca rimane focalizzata sull'implementazione del Piano strategico, Unicredit Unlocked, che ci rendera' piu' forti. Unicredit e' una banca in crescita in Italia e il suo successo in Europa contribuira' al suo successo in Italia". Lo ha affermato l'ad di Unicredit, Andrea Orcel, intervenendo all'evento Made in Italy summit del Sole 24 Ore e del FInancial Times. cce MF-DJ NEWS

04/10/2022 16:03

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Economia: Orcel (Unicredit), ottimista su Italia ma servono riforme

MILANO (MF-DJ)--"Sono ottimista sulla nostra banca e sono ottimista sul futuro dell'Italia. Con l'impatto del Next Generation Eu e del Pnrr italiano le previsioni ci dicono che gia' a medio termine riusciremo di nuovo a superare l'1% di crescita". Lo ha affermato il ceo del gruppo UniCredit, Andrea Orcel, intervenendo al Summit Made in Italy. Il banchiere ha quindi notato che "abbiamo bisogno di riforme, per la digitalizzazione per incoraggiare la partecipazione al lavoro di giovani e donne, per liberarci dal fardello regolamentare e imboccare la ripresa". cce MF-DJ NEWS

04/10/2022 16:08

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Unicredit: Orcel; siamo banca per l'Europa, nostra forza e' la scala

MILANO (MF-DJ)--"Unicredit e' una banca paneuropea orgogliosa delle sue radici. La crescita e' trasversale all'intero gruppo e nelle diverse aree geografiche in cui opera. Cresciamo non area per area ma nel complesso: la nostra forza deriva dalle economie di scala. Siamo una banca per l'Europa con un impatto reale in ogni territorio in cui operiamo. Vogliamo diventare un campione per i nostri clienti sia da un punto di vista finanziario che sociale". Lo ha affermato l'ad di Unicredit, Andrea Orcel, intervenendo all'evento Made in Italy summit, ricordando alcuni programmi promossi dalla banca a sostegno dell'economia reale come "Unicredit per l'Italia", nuovo piano d'azione da 8 mld di euro sviluppato dal gruppo a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane alle prese con l'aumento dei costi energetici e delle materie prime. cce MF-DJ NEWS

04/10/2022 16:12

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Unicredit: Orcel; contesto incerto ma ottimista per futuro banca

MILANO (MF-DJ)--"Il contesto rimane incerto, non sappiamo che cosa accadra' in futuro ma sono ottimista per la banca. Non giudicateci dai risultati di ieri. Giudicateci da quello che facciamo adesso. Unicredit sara' un cavallo di battaglia in Italia e sapra' creare energia per il Paese. Abbiamo iniziato un percorso di trasformazione, l'Unicredit di oggi non e' quella del recente passato. In 18 mesi abbiamo avuto i migliori risultati degli ultimi 10 anni e ogni regione ha sovraperformato rispetto alle previsioni". Lo ha affermato l'ad di Unicredit, Andrea Orcel, intervenendo all'evento Made in Italy summit. "Il nostro obiettivo e' raffrozarci e diventare una unica grande banca a livello paneuropeo: una banca cresciuta in Italia ma che sara' Made in Europe". cce MF-DJ NEWS

04/10/2022 16:28
 
Banche: italiane, tedesche e austriache piu' vulnerabili a crisi energia (Moody's)

MILANO (MF-DJ)--L'aumento dei costi dell'energia e il rischio di razionamento del gas durante l'inverno stanno creando condizioni difficili per le imprese e rendono piu' complicato sostenere il pagamento dei debiti. probabile che questo abbia effetti a catena per le banche. I prestiti problematici inizieranno a crescere dopo anni di miglioramento della performance degli asset, avverte Moody's Investors Service. Le banche in Germania (Aaa stabile), Austria (Aa1 stabile) e Italia (Baa3 negativo), dove la carenza di energia ha colpito piu' duramente, saranno le piu' vulnerabili. La nostra analisi dell'esposizione settoriale delle banche dei Paesi piu' sensibili ai prezzi elevati dell'energia e al razionamento energetico mostra che quelle italiane sono molto esposte al settore manifatturiero, mentre le tedesche hanno concesso ingenti prestiti al segmento dell'energia e dei servizi di pubblica utilita'", puntualizzano gli analisti. Alcuni istituti hanno un'esposizione superiore alla media ai settori ad alta intensita' energetica e hanno fornito ulteriori informazioni su questa esposizione in occasione della presentazione dei risultati semestrali. Tra questi figurano Commerzbank (A1/A2 stabile, baa2), Bayerische Landesbank (Aa3/Aa3 positivo, baa2), Landesbank Hessen-Thueringen (Aa3/Aa3 stabile, baa2) e Lbbw (Aa3/Aa3 stabile, baa2) in Germania; Raiffeisen Bank International ( A2/A2 stabile, baa3) e Raiffeisenlandesbank Oberoesterreich (A3/A3 stabile, baa2) in Austria; le Banco Bpm (Baa2/Ba1 stabile, ba2), Intesa Sanpaolo (Baa1/Baa1 negativo, baa3) e UniCredit (Baa1/Baa1 negativo, baa3) in Italia. Le conseguenze finanziarie saranno attenuate, ma non completamente compensate, dalle misure di sostegno dei governi, avvertono infine gli analisti. alb alberto.chimenti@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

07/10/2022 11:57
 
Azioni, le banche europee con un potenziale di rialzo fino al 60%
di Giorgia Costa

Gli istituti di credito europei, secondo gli analisti di Société Générale, offrono alti rendimenti delle cedole che in alcuni casi superano il 9%

https://www.milanofinanza.it/news/a...ziale-di-rialzo-fino-al-60-202210092242426077

Lo stralcio:

6) Unicredit. Il rating è hold (mantenere) con un prezzo obiettivo di 11,5 euro, che implica un total return (performance + rendimento della cedola) del 13,2% rispetto alla quotazione attuale. Il titolo, che capitalizza 21,6 miliardi di euro, ha un dividend yield 2022 e 2023 pari rispettivamente al 5,8% e al 6,5%. La performance a 12 mesi è -9,7%.
 
Comunicato stampa

UniCredit: aggiornamento sull'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie nel periodo 3-7 ottobre 2022


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Oggi sul quotidiano

Paesini senza banche, la proposta dell'Abi: ecco come si salvano gli sportelli dalla desertificazione
di Antonio Patuelli

Il presidente Patuelli interviene sulla desertificazione bancaria in molti territori. Il numero delle filiali ha raggiunto il picco di 34.139 nel 2008 ma ora preoccupa la discesa fino a 21.650. Una soluzione? Ripristinare le gare per il servizio di tesoreria degli enti locali

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Bce impone più capitale alle banche troppo a leva
di Ugo Brizzo

La misura riguarda solo alcuni istituti di credito, precisa Enria (Vigilanza). Non esclusi buffer di capitale per il clima

Milano Finanza
 
Paesini senza banche, la proposta dell'Abi: ecco come si salvano gli sportelli dalla desertificazione
di Antonio Patuelli

Il presidente Patuelli interviene sulla desertificazione bancaria in molti territori. Il numero delle filiali ha raggiunto il picco di 34.139 nel 2008 ma ora preoccupa la discesa fino a 21.650. Una soluzione? Ripristinare le gare per il servizio di tesoreria degli enti locali

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Bce impone più capitale alle banche troppo a leva
di Ugo Brizzo

La misura riguarda solo alcuni istituti di credito, precisa Enria (Vigilanza). Non esclusi buffer di capitale per il clima

Milano Finanza

Ciao Superspazzola e grazie per le info

Sicuramente c'è molta disomogeneità in Italia. Dove abito io 3.700 abitanti ci sono 5 banche tra cui due delle maggiori italiane
 
Flash!

*Unicredit: Mediobanca Securities alza rating a outperform
14/10/2022 11:25
 
Terzo trimestre, dalle banche italiane Deutsche Bank si aspetta 2,5 miliardi di utili cumulati
di Francesca Gerosa

Meno dei 2,79 mld del terzo trimestre dello scorso anno. Il costo del rischio è visto salire. Utili cumulati attesi in calo anche per le società di risparmio gestito. Tutti i buy di Deutsche Bank​

La stagione degli utili del terzo trimestre del settore finanziario italiano (comprende banche, risparmio gestito e Poste Italiane) si aprirà il 25 ottobre con il consiglio di amministrazione di Unicredit e si concluderà il 10 novembre con Azimut, BFF Bank e Credem. Giovanni Razzoli, analista di Deutsche Bank, in un report raccolto da milanofinanza.it, dice di aspettarsi "un set di risultati positivi, con profitti cumulati per 3,25 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,59 miliardi dello scorso anno" in vista di un rallentamento della generazione di utile nei prossimi trimestri a causa del contesto macroeconomico molto difficile.

Banche: 2,53 miliardi di euro di profitti con un costo del rischio pari a 48 punti base

In base alle previsioni dell'esperto, solo le banche italiane dovrebbero registrare utili cumulati per 2,53 miliardi, in calo rispetto ai 2,79 miliardi dello scorso anno, con un margine di interesse di 6,06 miliardi, in crescita dell'8% anno su anno e del 2% su base trimestrale. "A nostro avviso, la performance del margine di interesse e l'aggiornamento della guidance saranno probabilmente i fattori catalizzatori principali di questa stagione degli utili, mentre ci aspettiamo un'accelerazione più rilevante nei prossimi due trimestri, dato che l'Euribor medio, 0,42% per 3 mesi, dovrebbe progressivamente raggiungere il livello spot, oggi intorno all'1,3%. Mentre il costo del rischio dovrebbe raggiungere i 48 punti base rispetto ai 33 punti base del terzo trimestre 2021 (37 punti base nel secondo trimestre 2022), in un contesto in cui tassi di default dovrebbero rimanere sostanzialmente stabili intorno all'1%", ha stimato Razzoli.

Risparmio gestito: 293 milioni di utile, probabile miglioramento della guidance sul margine di interesse

Invece, le società di risparmio gestito dovrebbero registrare un utile netto cumulato di 293 milioni di euro, in calo rispetto ai 357 milioni di euro del terzo trimestre 2021 in quanto il calo dei ricavi da commissioni (-7% anno su anno) dovrebbe compensare l'accelerazione del margine di interesse (+37% anno su anno, contro il +25% del secondo trimestre). "Prevediamo che l'attenzione si concentrerà sul miglioramento della guidance sul margine di interesse per il 2022 e 2023, in un contesto in cui la sensibilità di questa voce all'aumento dei tassi è ancora sottovalutata", ha detto Razzoli. Nel frattempo, l'attività commerciale si è mantenuta forte a settembre, con tutti gli attori principali del settore che hanno registrato dati a livello di afflussi soddisfacenti.

Tutti i buy di Deutsche Bank

Tra le banche italiane Deutsche bank consiglia l'acquisto (buy) di Banco Bpm (target price a 3,8 euro), Intesa Sanpaolo (target price a 2,6 euro), Unicredit (target price a 13,9 euro) e BFF bank (target price a 8,7 euro), tra i titoli del risparmio gestito Azimut (target price a 26,3 euro), Banca Generali (target price a 35,3 euro), Banca Mediolanum (target price a 9,7 euro) e Fineco (target price a 15,9 euro). Invece, ha un rating hold su Banca Popolare di Sondrio (target price a 4,2 euro), Credem (target price a 6,3 euro), Mediobanca (target price a 9,8 euro), Mps (target price a 33 euro) e Poste Italiane (target price a 12,1 euro).

Ultimo aggiornamento: 14/10/2022 15:24
 
Unicredit, il consenso stima per il 3° trimestre un miliardo di utili da 2 miliardi del 2° trimestre
di Paola Valentini

La banca ha ha pubblicato le stime degli analisti che seguono il titolo in vista della pubblicazione dei dati il 26 ottobre. I ricavi totali sono visti a 4,510 miliardi dai 4,435 miliardi del terzo trimestre 2021 e dai 4,78 miliardi del secondo trimestre 2022. Rettifiche in aumento sul trimestre precedente​

Conto alla rovescia per i risultati del terzo trimestre 2022 di Unicredit che saranno esaminati dal cda del 25 ottobre (con comunicazione dei dati al mercato il giorno successivo), mentre il gruppo sta portando avanti la seconda tranche del buy back 2021.

In vista della trimestrale il gruppo guidato dal ceo Andrea Orcel ha pubblicato le stime degli analisti che coprono il titolo. Per il terzo trimestre di quest'anno, il consenso stima per la banca ora guidata dal ceo, Andrea Orcel, in carica dal 15 aprile 2021, un utile netto medio di 1,004 miliardi di euro (Russia inclusa) in linea rispetto ai 1,058 miliardi del bilancio dello stesso periodo 2021 e in netto recupero rispetto ai 247 milioni del primo trimestre di quest'anno nel quale avevano pesato gli ingenti accantonamenti per la Russia con rettifiche su crediti pari a 1,28 miliardi. Nel secondo trimestre l'utile netto era stato di 2,01 miliardi. I ricavi totali sono visti a 4,510 miliardi dai 4,435 miliardi del terzo trimestre 2021 e dai 4,78 miliardi del secondo trimestre 2022 ed è previsto un utile operativo lordo di 2,094 miliardi (1,985 miliardi nel terzo trimestre 2021 e 2,422 miliardi nel secondo trimestre 2022.

Prevalgono I buy

È quanto emerge dal consenso elaborato sui giudizi di 20 analisti che seguono il titolo Unicredit raccolti dalla banca. Un periodo, quello tra luglio e settembre che ha continuato a risentire dell'aumento dell'inflazione e della guerra tra Russia e Ucraina, oltre che del rialzo dei tassi. Il target price medio espresso dal consenso è di 15,54 euro. Di questi 20 broker, 18 hanno fornito il rating con l'83% che ha un giudizio buy (o equivalente), il 17% ha un hold (tenere) e nessun buy.

Le stime sui dividendi

La previsione media di utile per azione 2022 è di 1,65 euro nel 2022 e nel 2023 di 1,98 euro. Mentre per quanto riguarda il dividendo, il panel indica 0,68 euro per il 2022 e 0,74 euro nel 2023. A valere sul bilancio 2021 la banca ha distribuito 0,583 euro. Tornando agli altri dati di bilancio, i costi operativi del terzo trimestre sono attesi in media pari a -2,417 miliardi, in leggero calo rispetto ai -2,450 miliardi dello stesso periodo 2021 e a fronte dei 2,358 miliardi del secondo trimestre 2022, mentre l'utile operativo netto è visto a 1,624 miliardi, rispetto ai 1,688 miliardi del terzo trimestre 2021 e ai 2,424 miliardi del secondo trimestre 2022, dopo rettifiche nette su crediti a -470 milioni dai -297 milioni dello stesso trimestre 2021 e dai 2 milioni del secondo trimestre 2022. Il risultato prima delle imposte è stimato a 1,381 miliardi dai 1,430 miliardi del terzo trimestre 2021. Il titolo Unicredit segna a Piazza Affari un rialzo dello 0,58% a 11,13 euro. (riproduzione riservata)

Ultimo aggiornamento: 17/10/2022 11:54
 
Comunicato stampa

UniCredit: aggiornamento sull’esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie nel periodo 10-14 ottobre 2022

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Unicredit: atteso un forte margine di interesse nonostante il rallentamento della crescita dei prestiti, parola di Goldman Sachs
di Francesca Gerosa

Goldman Sachs aggiorna le stime su Unicredit in vista dei conti del terzo trimestre. Dal costo del rischio, alla redditività fino al capitale tutte le previsioni della banca d'affari che lima il target price a 16,25 euro, ma conferma buy: il dividendo nel 2023 renderà oltre l'8%​

Goldman Sachs aggiorna le stime su Unicredit in vista dei risultati del terzo trimestre 2022 (il 25 ottobre). Nonostante un rallentamento della crescita dei prestiti, la banca d'affari americana ha previsto un margine di interesse più forte per compensare l'indebolimento delle commissioni e di riflesso ha aumentato la previsione sui ricavi del 3%/2% per il terzo trimestre a 4,569 miliardi di euro (4,50 miliardi la stima del consenso e 4,387 miliardi il dato del terzo trimestre 2021) e per l'intero esercizio 2022. Mentre la banca ha evidenziato la prevista solida qualità del credito, il management ha sottolineato l'intenzione di aumentare gli overlay entro la fine dell'anno (1 miliardo di euro nel secondo trimestre) e Goldman Sachs ha mantenuto la sua previsione conservativa di un costo del rischio di circa 50 punti base per il terzo trimestre e di 32 pb per l'intero anno (escludendo la Russia, contro la previsione della banca di un livello inferiore a 30 pb per il 2022).

Cosa aspettarsi dalla conference call sui risultati del terzo trimestre

Il Rote (rendimento del patrimonio netto tangibile) è visto al 6,7%/7,6% per il trimestre e l'intero anno, grazie all'aumento dei tassi di interesse, e il coefficiente patrimoniale Cet1 ratio è atteso al 15,3% a fine anno, incluso l'impatto di circa 30 pb della seconda tranche del buyback (1 miliardo di euro) maturato nel terzo trimestre. "Riteniamo che che l'aggiornamento della guidance e i commenti sulla qualità degli asset e sulla distribuzione del capitale saranno al centro dell'attenzione durante la conference call sui risultati del terzo trimestre", ha aggiunto Goldman Sachs che, di riflesso alla revisione delle stime, ha aggiornato anche il prezzo obiettivo a 12 mesi sul titolo Unicredit da 17 a 16,25 euro (+2,79% a 11,50 euro l'azione a Piazza Affari), principalmente per l'aumento del prezzo ipotizzato per il riacquisto delle azioni. Il rating resta buy.

Dove vanno i ricavi di Unicredit con l'aumento dei tassi da parte della Bce

Più in dettaglio, nonostante la prevista decelerazione della crescita dei volumi sia in Italia sia in Germania, i tassi d'interesse più elevati favoriscono l'aumento dei ricavi e l'incremento del margine di interesse del 16% anno su anno nel terzo trimestre a 2,586 miliardi di euro, oltre la stima delc onsenso a 2,453 miliardi. "Prevediamo un indebolimento delle commissioni, -3% anno su anno a 1,622 miliardi (1,631 miliardi la stima del consenso, ndr), a causa della volatilità dei mercati e della stagionalità, ma riteniamo che ciò sarà compensato dall'evoluzione positiva del margine di interesse. Per l'intero anno prevediamo una crescita del margine di interesse del 13%, pari a un aumento di 1,1 miliardi di euro". Un dato superiore alla previsione di un impatto positivo di 700 milioni di euro a partire dal secondo trimestre sulla base dello scenario che vede aumenti cumulativi dei tassi da parte della Bce di 75 pb da -50 pb entro fine anno. Ulteriori rialzi dei tassi si tradurrebbero in un aumento di 80-100 milioni del margine di interesse per ogni aumento di 10pb.

Grazie alla solida base di depositi overnight, Goldman Sachs vede Unicredit come uno dei principali beneficiari dei rialzi dei tassi tra le banche che copre. Di conseguenza, la sua previsione di margine di interesse per l'intero esercizio si attesta ora a circa 10 miliardi di euro (da 9,8 miliardi), in quanto ritiene che le stime migliorate sul margine di interesse siano uno dei fattori chiave della revisione positiva della guidance 2022 già segnalata dal management di Unicredit.

Atteso un costo del rischio a fine 2022 più alto di quanto previsto da Unicredit

Inoltre, sempre per il terzo trimestre, la banca d'affari si aspetta una leggera crescita dei costi a 2,5 miliardi (+1% anno su anno) sulla base delle crescenti pressioni inflazionistiche. Tuttavia, per l'intero anno, ha stimato un calo dell'opex dell'1% supportato dalle iniziative di ottimizzazione dei costi, sostanzialmente in linea con la guidance della banca di costi piatti rispetto al 2021. Escludendo la Russia, si attende un cost income al 54%/52% nel terzo trimestre e nel 2022 rispetto all'ultima guidance per l'intero esercizio del 55%. Escludendo sempre la Russia, ha poi appunto stimato un costo del rischio di 55 pb per il trimestre e di 32 pb per l'intero anno, livello che è prudentemente al di sopra della guidance di Unicredit di meno di 30 pb.

Redditività e capitale

Il Rote è visto al 6,7% nel terzo trimestre, incorporando l'impatto dell'imposta bancaria speciale in Ungheria di circa 40 milioni di euro, e l'utile netto a 814 milioni dagli 1,058 miliardi del terzo trimestte 2021. Per quanto riguarda il capitale, "prevediamo una generazione organica di capitale di circa 30 pbs nel terzo trimestre, con un impatto negativo sul Cet1 di circa 30 pbs a causa della seconda tranche dell'acquisto di azioni proprie nel 2021 (fino a 1 miliardo di euro: l'autorizzazione della Bce è stata ricevuta a fine agosto), oltre a 7 punti base di ampliamento dello spread Btp-Bund nel trimestre e 25 punti base di venti contrari normativi, in linea con la guidance del management di circa 50 punti base per il secondo semestre 2022. Di conseguenza, prevediamo che il Cet1 si attesterà al 15,3% sia nel terzo trimestre sia nel 2022, in calo rispetto al 15,7% del secondo trimestre ma significativamente al di sopra della guidance del 15%", ha precisato Goldman Sachs.

Guidance e dividendi

Alla luce della capacità della banca di raggiungere e sovraperformare gli obiettivi dichiarati (supportata da tassi più favorevoli e da un costo del rischio rimasto basso nel primo semestre di quest'anno), il management di Unicredit ha evidenziato la propria fiducia nell'esecuzione dei piani di distribuzione (Goldman Sachs ha stimato 17 miliardi di euro nel 2021-2025 – in linea con la guidance di almeno 16 miliardi di euro – inclusa la distribuzione per il 2022 che dovrebbe essere simile o superiore ai livelli del 2021). La banca d'affari a valere sul bilancio 2022 si aspetta un dividendo in aumento a 0,77 euro per azione (rendimento del 6,8%) dai 0,53 euro del 2021. Dividendo che dovrebbe salire a 0,92 euro per azione (rendimento dell'8,2%) a valere sul bilancio 2023.

Ultimo aggiornamento: 18/10/2022 11:10
 
Oggi sul quotidiano MF-DJ

Unicredit riprende le pulizie e vende 2 miliardi di crediti deteriorati
di Luca Gualtieri

1,500 mld di npl e si prepara a cedere altri 500 mln entro fine anno
 
Ultima modifica:
Il riassunto:

Unicredit: cede 2 miliardi di npl (MF)

ROMA (MF-DJ)--Se da febbraio a oggi le banche italiane sono tornate attive nell'attivita' di de-risking, gli ultimi mesi dell'anno potrebbero rivelarsi particolarmente intensi in termini di transazioni. Unicredit per esempio dovrebbe mettere sul mercato almeno un paio di miliardi di euro di crediti deteriorati. Un primo processo e' gia' partitoe ha il suggestivo nome di "Project Tahiti". Con questa operazione, scrive MF-Milano Finanza, la banca guidata da Andrea Orcel intende disfarsi di circa 1,5 miliardi di attivi, sia sofferenze che unlikely to pay. Il portafoglio, che proprio negli ultimi giorni e' finito sotto la lente di diversi investitori italiani e internazionali, contiene parte di quei crediti leasing che Unicredit non era riuscita a cedere nei mesi scorsi. Nella prima meta' dell'anno infatti il gruppo di piazza Gae Aulenti aveva messo sul mercato la controllata Unicredit Leasing con l'obiettivo di cederne il controllo a uno o piu' soggetti. Il deterioramento del quadro economico ha pero' ostacolato il progetto e le offerte raccolte sono risultate al di sotto delle aspettative. Il piano e' quindi tornato nel cassetto, anche se una parte dei portafogli contenuti in Unicredit Leasing sarebbero confluiti nel progetto Tahiti che oggi sta muovendo i primi passi. L'obiettivo e' peraltro coerente con la strategia del gruppo, che nel piano presentato alla fine dell'anno scorso ha previsto al 2024 un rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi in miglioramento al 3,5% e un npe ratio netto stabile all'1,8%. Secondo fonti di mercato, la banca potrebbe inoltre cedere ulteriori portafogli da qui alla fine dell'anno per un importo nominale di circa 500 milioni. Molto peraltro era stato fatto anche negli anni scorsi. Nel 2017, per esempio, c'era stato il progetto Fino, ossia la vendita di uno stock di oltre 17 miliardi a Fortress e Pimco, poi oggetto di cartolarizzazione con Gacs. Altri portafogli di dimensioni inferiori sono stati poi ceduti con un flusso quasi ininterrotto e oggi lo stock complessivo si e' radicalmente ridotto. Il mercato ancora vivace e l'attesa di un deterioramento del quadro economico hanno spinto anche altri istituti di credito italiani ad accelerare l'attivita' di de-risking in questi ultimi mesi. Intesa Sanpaolo per esempio ha venduto sinora posizioni per un valore nominale di 9,3 miliardi portando a oltre 58 miliardi l'importo delle dismissioni fatte dal picco del 2015 a oggi. A determinate condizioni da qui alla fine dell'anno non si escludono ulteriori deal che porterebbero il volume complessivo in uscita oltre i 10 miliardi nominali. Anche B.Mps si sta mostrando molto attiva e, dopo la recente cessione da 900 milioni a Illimity e Amco (Progetto Fantino), potrebbe mettere sul mercato un portafoglio dall'importo simile entro dicembre. Un'ulteriore accelerazione delle attivita' di de-risking si avrebbe inoltre se il nuovo governo decidesse di rinnovare la garanzia pubblica sulle cartolarizzazioni di crediti deteriorati (Gacs). Lo strumento, concepito nel 2016 e scaduto nel giugno scorso, ha dato infatti un forte impulso alle cessioni di npl. red fine MF-DJ NEWS

20/10/2022 08:13
 
Unicredit riprende le pulizie e vende 2 miliardi di crediti deteriorati
di Luca Gualtieri

1500 mld di npl e si prepara a cedere altri 500 mln entro fine anno

Superspazzola... scusami....mi sa che devi fare una rettifica.....:D

1500mld??? che è la metà del debito pubblico italiano??? :eek: :confused:

saranno 1,500 MLD..... ;)

o leggo male??? :confused:
 
Ecco perché le banche italiane possono permettersi di alzare la guidance 2022 ed essere prudenti sul costo del rischio
di Francesca Gerosa

In vista dei conti del terzo trimestre delle banche italiane, Equita Sim ha previsto un costo del rischio medio di 51bps (30bps nel secondo trimestre 2022). Ecco i titoli meno esposti al costo del rischio e con una forte sensibilità ai tassi di interesse


https://www.milanofinanza.it/news/e...022-ed-essere-prudenti-sul-202210201306302553
 
Unicredit: ottiene scoring Esg Gresb sul patrimonio immobiliare corporate

MILANO (MF-DJ)--Unicredit diventa il primo gruppo bancario in Europa a ottenere lo scoring Gresb Real Estate sul patrimonio immobiliare corporate, in linea con la sua strategia Esg e i target nell'ambito del NetZero. Gli asset analizzati da Gresb includono immobili per un controvalore di circa 5 miliardi di euro distribuiti in vari paesi dell'Europa Centrale e Orientale in cui il gruppo opera. Salvatore Greco, Head of Group Real Estate in UniCredit, ha commentato: "I principi Esg sono al centro di tutte le nostre attivita' immobiliari. Come banca continuiamo a impegnarci per valutare, monitorare e migliorare costantemente la performance Esg dei nostri asset e dei relativi processi di gestione. In linea con la Strategia Esg del gruppo, che e' un pilastro fondamentale del nostro piano strategico UniCredit Unlocked, il progetto Gresb rappresenta un esempio tangibile dei nostri impegni di sostenibilita', rafforzando ulteriormente la nostra leadership nell'implementazione di iniziative Esg innovative". Gresb Real Estate Assessment e' un meccanismo di scoring e benchmark Esg globale per societa' immobiliari quotate, fondi di proprieta' privata, sviluppatori e investitori del settore immobiliare. Nel 2021, piu' di 1.500 societa' immobiliari, Reit, fondi e sviluppatori hanno partecipato al Real Estate Assessment, che copre circa 5.700 miliardi di dollari di asset in gestione e 117.000 asset in 66 Paesi. Questa iniziativa rappresenta un traguardo importante nel percorso di transizione sostenibile che vede UniCredit posizionarsi come leader sui temi di Esg disclosure relativi alla gestione immobiliare. L'obiettivo rimane sempre quello di consolidare nel tempo lo scoring Gresb grazie a un monitoraggio continuo delle performace ESG degli immobili e dei processi di gestione e un costante confronto di questi rispetto ai piu' alti standard di mercato. Unicredit continua a ridurre progressivamente la sua dipendenza dai combustibili fossili: gia' nel 2021 l'80% dell'elettricita' utilizzata nelle nostre sedi proveniva da fonti rinnovabili (100% in Italia e Germania e 98% in Austria). Inoltre, Unicredit e' stato tra i primi nel settore dei servizi finanziari europei e la prima banca in Italia a firmare un contratto di acquisto di energia elettrica (Ppa) con produttore specializzato di energia rinnovabile , Cva, per la fornitura di energia per i suoi data centre in Italia, rafforzando ancora di piu' la strategia globale di approvvigionamento di energia verde della banca. Infine, il gruppo continua ad adottare misure di efficienza energetica per ridurre al massimo le emissioni di anidride carbonica, una priorita' della Strategia Esg e degli obiettivi del Piano Strategico Unlocked. Il gruppo ha gia' ottenuto una riduzione del 32% delle emissioni di gas a effetto serra (scope 1 e 2, basate sul mercato) nel 2021 rispetto al 2017 e si impegna a raggiungere l'obiettivo Net Zero sulle proprie emissioni entro il 2030 e sulle emissioni finanziate entro il 2050. com/cce MF-DJ NEWS

20/10/2022 15:49
 
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