C'era un tempo sognato ...Che bisognava sognare!




I poeti sono eternamente innamorati di qualcosa,
di qualcuno, di una presenza, di un sogno.

– Alda Merini –
 

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“Era di una bellezza inarrivabile. E infatti non ci arrivai...
Bisogna ringraziare le donne che ci rifiutano perché solo gli amori non vissuti possono,
in definitiva, essere consegnati al sogno”

Stefano Cazzato
 

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Sin da piccolo sono sempre stato "da qualche altra parte": perso nei sogni, nei progetti.
Ho trascorso l'esistenza da fantasma. Come smog, come uno spray, come una nuvola.
Non ho assaporato la quotidianità.


Non so cosa sia la bellezza in astratto, e non mi interessa: è un'idea borghese, volatile, dipendente
dalle diverse culture e dalle mode. Di sicuro non è un piacere per gli occhi, bensì per il cervello,
e gli occhi ne sono soltanto lo strumento. Non puoi trovare "bello" qualcosa che sia stupido.

Philippe Starck (architetto e designer francese)


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«Dicono che il primo amore è il più importante. Ciò è molto romantico ma non fa al mio caso.
Qualcosa tra noi c’è stato e non c’è stato, accadde e si è perduto.
Non mi tremano le mani quando mi imbatto in piccoli ricordi, in un rotolo di lettere legate con
lo spago – fosse almeno un nastrino.
Il nostro unico incontro dopo anni: la conversazione di due sedie accanto a un freddo tavolino.
Altri amori ancora respirano profondi dentro me. A questo manca il fiato anche per sospirare.
Eppure proprio così com’è, è capace di fare ciò di cui quelli ancora non sono capaci:
non ricordato, neppure sognato, mi familiarizza con la morte
».

Wisława Szymborska


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Non scrivo, non leggo, ma a volte sogno che sto scrivendo qualcosa.
In sogno le righe scorrono come quelle di un testo proiettato sullo schermo. E le righe hanno un senso,
la scelta delle parole è corretta, la composizione è piena di vita. Non sono ‘io’ a scrivere tutto ciò, è
qualcosa che accade dentro di me...la via di ritorno dalla vita alla morte è oscura, brancolo dal nulla verso
il nulla e lungo il percorso, ogni tanto, una parola, un concetto risplendono come lucciole nella buia foresta”.

Sándor Márai
 

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“Nella realtà devi imparare a convivere con tutti,
ma nei sogni ti porti chi vuoi".


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È nel sogno che respirano le nostre anime (K. Pancol)


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„Non ha bisogno di oppio.
Ha il dono di sognare ad occhi aperti.“

Anaïs Nin


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"...Lying close to you, feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming

...
And I don't want to miss one smile
I don't want to miss one kiss

Well, I just want to be with you
Right here with you, just like this





"Tutto l'amore, anche quello dolcissimo,
quello vero che è eterno, pronto a morire
per salvare chi ama,
è un cuore che ringhia.

Vorrei un’alba di baci,
una quiete che scende dall’alto e mi stringe,
sogni che arrivano in questa tempesta di fango
,
una pioggia sottile d’amore fortissimo.

(Isabella Santacroce)


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„Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere.
Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà.
Per me è uno dei principi della vita.“

Ayrton Senna (pilota automobilistico brasiliano 1960 - 1994)



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Lei mise a bollire l’acqua
con la leggerezza delle foglie
Fuori
una bambina giocava al rituale del pasto

Una bambina giocava al rituale delle bambine

Dentro
lei cucinava la leggerezza dei sogni invecchiati
il sapore semplice delle cose che non avverranno
perché il cuore è un bambino accoccolato sotto un ponte

Susana Reyes


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“Perfino così tardi avviene:
l’amore che arriva, la luce che viene.
Ti svegli e le candele si sono accese forse da sé,
le stelle accorrono, i sogni entrano a fiotti nel cuscino,
sprigionano caldi bouquet d’aria.
Perfino così tardi gli ossi del corpo splendono
e la polvere del domani s’incendia in respiro.”

-Mark Strand-


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"Qualunque cosa succeda, resta viva. Non morire prima di essere morta davvero. Non perdere te stessa,
non perdere la speranza, non perdere la direzione. Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo
corpo, con ogni fibra della tua pelle. Resta viva, impara, studia, pensa, leggi, costruisci, inventa, crea,
parla, scrivi, sogna, progetta. Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori
del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza. Resta viva di gioia.
C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa."

Virginia Woolf


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"...Chi di notte, dormendo, sogna, conosce un genere di felicità ignota al mondo della veglia: una placida estasi e un riposo del cuore che sono come il miele sulla lingua.
Sa anche che la vera bellezza dei sogni è la loro atmosfera di libertà infinita: non la libertà del dittatore che vuole imporre la sua volontà, ma la libertà dell'artista privo di volontà, libero dal volere.
Il piacere del vero sognatore non dipende dalla sostanza del sogno, ma da questo: tutto quello che accade nel sogno, non accade solo senza il suo intervento, ma fuori del suo controllo.

Si creano spontaneamente paesaggi, vedute splendide e infinite, colori ricchi e delicati, strade, case che non ha mai visto e di cui non ha mai sentito parlare. Compaiono degli sconosciuti che sono amici o nemici, benché chi sta sognando non abbia mai fatto nulla per loro né contro di loro.
L’idea della fuga e l’idea dell’inseguimento tornano sempre, nei sogni, entrambe egualmente estasianti. Tutti dicono cose piene d’intelligenza e spiritose. È vero che, cercando di ricordarle durante il giorno, paiono sbiadite e senza senso perché appartengono a un’esistenza diversa; ma appena il sognatore si sdraia, la notte, il circuito si riallaccia e i sogni tornano a sembrargli stupendi. ..."


(K. Blixen)


 
Ultima modifica:



«I had some dreams they were clouds in my coffee – Avevo dei sogni che erano nubi nel mio caffè».

Carly Simon in You’re so vain (1972)

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Camminerò per giorni e giorni,
e poi arrivando la' dove sono,
scoprirò i tuoi sorrisi
larghi, i tuoi sguardi chiari.
Era questo
che, là, lontano,
vedevo luccicare.

Da tanto e tanto viaggiare
non sperare mai che ti porti
altri mondi o primavere
che quelle che tu difendi
contro di me.
Inutile
questo andare e venire fra i secoli,
i sogni, le miniere.
Da te io muovo sempre, sempre
Devo tornare a te.


Pedro Salinas


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“Volevo ancora credere che fosse possibile, che le mie ali, per quanto sottili e lacere,
riuscissero a portarmi via da una vita di bugie e di uomini depravati.
Volevo usare la mia testa per lo studio e la ricerca, invece che per gli inganni e i
loschi traffici di strada”.

(Ruta Sepetys, Una stanza piena di sogni)


Una stanza piena di sogni di Ruta Sepetys, pubblicato nel maggio 2013 da Garzanti, narra la storia di Josie Moraine, una ragazzina di 17 anni. Ci troviamo a New Orleans negli anni Cinquanta e Josie è la figlia di una prostituta che non le ha mai dato amore. Anzi, l’ha sempre allontanata dalla sua vita, senza preoccuparsi di far crescere una bambina in un ambiente inadatto. Senza curarsi di “macchiarla”, con la sua frivolezza, di una colpa non sua, condannandola così a sentirsi derisa e sempre inadeguata. E Josie si allontana dal bordello dove vive e lavora sua madre, gestito dall’anziana Willie. La maitresse sembra l’unica a voler proteggere la ragazza, dopo che a 7 anni ella si è guadagnata il suo rispetto per averle servito un ottimo scotch con ghiaccio. Josie trova la sua dimensione soltanto all’interno della libreria, dove lavora part-time per il vecchio Charlie Marlowe e suo figlio Patrick.
Scegliere tra il cuore e la speranza. Gettare la paura alle spalle e spiccare il volo. Perché a volte si può volare anche con un'ala ferita...


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Sai che non dovresti essere qua, vero?
Probabilmente sei solo un’emanazione del mio pensiero, ma puoi restare, se vuoi, non importa.
Si dice che il mare restituisce, prima o poi, quello che prende.
Per questo ho fatto quelle barche di carta: ci ho scritto i miei sogni.

Ho cercato di fare del mio meglio: ho usato la mia migliore calligrafia, un inchiostro indelebile, un colore brillante.
Il foglio l’ho scelto di grammatura pesante, evitando la carta riciclata, poco adatta alle illusioni.
Ci ho fatto dei segni leggeri con la matita dove dovevo piegarlo perché non si stropicciasse troppo e ho atteso una giornata di sole con un grecale che li portasse al largo.
Adesso sono quei puntini laggiù, li vedi, sul filo dell’orizzonte? Tra poco non saranno più visibili.
Si, ne ho fatte molte, perché ho tanti sogni, alcuni inconfessabili.
Ma il mare è grande e può contenere quelli di tutti. C’è solo un problema: non so quanto ci potrebbe mettere, il mare, a restituirmeli quei sogni.
Giorni? Mesi, anni o una vita intera?
Chissà! Forse è necessario che le barchette scendano sul fondo dove il dio Nettuno li legge e li esaudisce, oppure è necessario attendere che la carta si sfaldi.
Di sicuro c’è che devo dimenticarli per un po’ e non contarci troppo, altrimenti non si avvereranno, generando delusioni e sconforto o peggio, si trasformeranno in arroganze che mal si addicano a chi sogna.
Camminando a ritroso (non bisogna mai voltar loro le spalle) mi allontano.
Con la tua mano sulla spalla.

Karen Blixen


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Non ho camminato nei tuoi sogni,
nè mi sono mostrato in mezzo alla folla,
non sono apparso nel cortile
dove pioveva o meglio cominciava
a piovere (questo verso
lo cancello e non lo sostituirò),
era allettante credere, come uno stupido,
che ti avrei incontrato presto,
eri tu che mi apparivi in sogno
(e mi prendeva una dolce tenerezza),
mi sistemavi i capelli sulle tempie.
Quell’autunno perfino le poesie
in parte mi riuscivano bene
(però mancava sempre un verso o una rima
per essere felice).

Boris Ryzyi


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No, non tornare, avrei crudo sgomento
e mi toglieresti a questi dolci sogni
o forse troveresti che disfatta
è la mia carne e la mia croce viva,
non tornare a vedermi, sono in pace
con le sfere assolute dell’amore
e mi giaccio scoperta e solitaria
come una rosa sfatta nel sereno.

ALDA MERINI


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