Mirella Bentivoglio

Ciao Anti, stavo guardando ieri che andrà in asta da Art Rite Parola ALA. Certo l'han quotata altina... vedremo.
 

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È la parola del banditore che conta...
Forse.
:):p Ciao!!

Ps, sempre che la sessione si tenga.
Fossi in loro valuterei (se possibile anche contrattualmente) un rinvio a tempi migliori.

Adesso hai troppi problemi anche pratici.
Ad es. non credo esista un autocertificazione per andare a vedere i lotti. :D

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Sabato era il suo anniversario è stata ricordata così dalla Galleria Nazionale

Mirella Bentivoglio : La Galleria Nazionale

L’intera attività di Mirella Bentivoglio, come critica, come artista e come attivista femminista, è costruita sull’esplorazione del linguaggio che frammenta, ricompone, reinventa, restando sempre centrale la “consapevolezza di genere”.

Le sue opere studiano i segni fonetici, con ironici giochi verbali che ne moltiplicano radicalmente il significato, costruendo una nuova grammatica visiva, sempre finalizzata alla sintesi di idee complesse.

“Ho dilatato l’uso della parola all’uso del simbolo: scelgo simboli universali, prelinguistici; matrici dei significanti, o, meglio ancora, matrici dei significati plurimi, dei significati aperti.”

La sua rigorosa attenzione allo studio del rapporto tra parola e immagine l’ha resa protagonista internazionale della poesia verbo-visiva, nonché teorica e promotrice dell’arte delle donne, indagata al di là degli ideologismi, a cui apertamente non ha mai voluto appartenere.

La sua carriera artistica è stata dunque un continuo e proficuo dialogo tra il lavoro creativo e la sua attività teorica.

Massimo Mininni
Storico dell’Arte della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Mirella Bentivoglio, Mutilazione per accentuazione, 1978
 

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Mostra alla Galleria Nazionale Roma

https://lagallerianazionale.com/mostra/quanto-bentivoglio

La mostra Quanto Bentivoglio? celebrativa dei 100 anni di Mirella Bentivoglio (Klagenfurt 1922 – Roma 2017) – artista, curatrice, poetessa, performer e molto altro – guarda al futuro attraverso la presentazione di un centinaio di opere ancora oggi abbaglianti per la loro capacità di comunicarci, al di fuori degli standard consueti, il raggiungimento di altri significati possibili, il superamento del limite riduttivo dei confini dell’opera.

Negli anni Settanta gli artisti verbovisuali, nutriti dal clima sociale, culturale e politico di quel decennio, vogliono rovesciare la cultura egemone per trovare altri modi di sopravvivenza. Ci sono anche le donne, che pure non sono mai state nel novero della cultura dominante. Mirella Bentivoglio sceglie per loro la strada maestra, riservando alle artiste un posto in prima fila.

Grazie alla mostra Materializzazione del linguaggio nell’ambito della XXXVIII Biennale di Venezia nel 1978, Mirella Bentivoglio sostiene e promuove una mostra, e poi molte altre a seguire, di sole donne, nella quale presenta il loro lavoro mettendole - finalmente - in luce, interrogandosi sulla questione femminile, la rappresenta, trova e promuove per ognuna delle sue artiste aspetti e circostanze specifici.

Sia il catalogo che la mostra, curata da Nicoletta Boschiero e realizzata in collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio, espandono lo sguardo dell’artista mantenendo un ruolo sperimentale, proponendo un considerevole numero di opere, alcune delle quali inedite accanto ad altre famosissime, e nel libro di accompagnamento, oltre al testo della curatrice Nicoletta Boschiero, un approfondimento su 10 lavori esemplari che ancora oggi fanno discutere. La natura dell’occasione pone le basi di quello che potrà essere un futuro catalogo ragionato pubblicando una cospicua bibliografia dell’artista, redatta da Rosaria Abate, esemplare nel mostrarci quanto sia stato corposo il suo lavoro critico.*

L’esigenza di “rompere in continuazione”, oltre allo sforzo di proporre altre possibilità fuori dagli schemi prestabiliti, così insita nel temperamento dell’artista, è stata declinata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in un allestimento inconsueto.

Le opere, provenienti per la maggior parte dall’Archivio Mirella Bentivoglio, giungono anche da prestigiose istituzioni: oltre ai tre significativi lavori appartenenti alla collezione della Galleria Nazionale stessa, da Venezia, Ca’ Pesaro, dal Mart di Rovereto, possessore della donazione dell’artista, dall’Archivio Tullia Denza, dalla collezione conservata alla Biblioteca Nazionale di Roma, e dalle raccolte di singoli appassionati collezionisti e gallerie (Galleria gramma_epsilon, Atene, tra tutte), in un panorama in grado di restituire la complessità dei fenomeni affrontati nella scrittura verbovisuale, nella land art, nelle azioni performative, in un arco temporale che va dagli anni Sessanta fino ai nostri giorni.
 
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