Banca Marche lt2-2016-xs0257293828-2017-xs0302580880- Aspettando giustizia vol-17

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

Il Tribunale di Ancona – Sezione Imprese – con la sentenza n. 331 del 20 febbraio 2019 ha condannato la società di revisione PricewaterhouseCoopers a risarcire il danno subito da un azionista/risparmiatore.

Tale investitore aveva sottoscritto, su invito della Banca delle Marche S.p.A., n. 348.664 azioni ordinarie al prezzo di Euro 0,85 caduna nel 2012, vale a dire qualche mese prima che la Banca d’Italia sciogliesse gli organi amministrativi e di controllo interni della Banca sottoponendo la stessa ad amministrazione straordinaria, con conseguente totale perdita di valore delle azioni ordinarie della Banca.

Si tratta di un precedente che segna uno spartiacque nella partita giocata dalle Banche “salvate” nel 2015 con decreto e i risparmiatori/azionisti; per la prima volta, infatti, viene condannata a risarcire il danno la società di revisione scelta dalla Banca per certificare i propri bilanci.

Il Tribunale di Ancona pur riconoscendo delle zone d’ombra nelle attività di vigilanza di Banca d’Italia e CONSOB ha rilevato che le attività di vigilanza esercitate da tali istituzioni non mirano a tutelare specifici interessi individuali, ma l’interesse pubblico al corretto andamento del mercato, pertanto tale interesse fuoriesce dalla sfera “civilistica” a tutto vantaggio ed esclusiva della giustizia amministrativa.

Allo stesso modo, i componenti gli organi sociali e di vigilanza interni relativamente ai quali i Giudici hanno riconosciuto l’intervenuta prescrizione relativamente alla domanda, anche se gli stessi non possono ritenersi completamente “liberati” in virtù del procedimento penale promosso nei loro confronti per il reato di bancarotta fraudolenta.

Lo studio LS Lexjus Sinacta, con gli avvocati Gianluca Santilli e Vincenzo Bancone, ha assistito l'azionista/risparmiatore nel procedimento.

Banca delle Marche S.p.A. è stata affiancata dagli avvocati Paolo Emilio Ferreri, Tiziana Ranzuglia e Aurelio Giacomelli.

Il Tribunale di Ancona condanna PwC a risarcire il danno subito da un risparmiatore coinvolto nel fallimento di Banca delle Marche - AziendaBanca.it
 
Rassegna stampa tv:
Il Sole 24 ore
"Risparmio, primo si ai rimborsi allargati. Si tratta sulle verifiche."
 
Brutto colpo!

La Corte di Appello di Milano ha stabilito oggi che gli ex azionisti di Banca Marche non possono «esercitare pretese risarcitorie nei confronti dell’ente-ponte», ovvero la good bank nata dalla risoluzione dell’istituto di credito e poi fuso per incorporazione in Ubi Banca. Lo rende noto lo studio legale Lombardi Segni e Associati, che ha assistito Ubi nel procedimento giudiziario promosso dal gruppo bergamasco. Nel comunicato viene ricordato che il giudizio era stato promosso «per l’accertamento del difetto di legittimazione passiva rispetto alle pretese risarcitorie degli ex azionisti di Banca delle Marche». Secondo Ubi, gli ex azionisti della banca risolta non possono chiedere risarcimenti all’ente-ponte, «in quanto – spiega lo studio legale – ciò è contrario alla lettera e alla ratio della normativa, europea e interna, sulla risoluzione degli istituti bancari finalizzata a salvaguardare la prosecuzione dell’attività dell’ente-ponte».

Con tale atto, la Corte d’Appello annulla quanto disposto precedentemente dal Tribunale di Milano, che con sentenza n. 11173/2017 dichiarò il riconoscimento della legittimazione passiva – ossia la capacità di essere convenuti in giudizio – dell’ente-ponte “Nuova Banca delle Marche”, e per incorporazione degli istituti bancari cessionari di tali enti. Quel primo giudizio apriva di fatto agli ex azionisti delle banche messe in risoluzione (insieme a Banca Marche anche Carichieti, Cariferrara e Banca Etruria) un’altra strada per chiedere il risarcimento dei danni subiti a causa del difetto di corretta informazione. Sempre nel 2017 il Tribunale di Ferrara aveva accolto le istanze degli ex azionisti Carife per individuare l’Ente Ponte quale responsabile per gli inadempimenti commessi dalla Vecchia Banca: l’accertamento del diritto al risarcimento si sarebbe potuto svolgere anche contro le Vecchie Banche, ma sarebbe stato inutile, perché queste non sono provviste di alcuna risorsa economica. La determinazione di oggi rivela quanto il dibattito sulla “legittimazione passiva” sia ancora aperto, e che in **** al dibattito giuridico si sono presentati in questi anni due orientamenti contrapposti.




l’avvocato Giancarlo Catani di Cittadinanzattiva
«È una materia complessa e scivolosa. La sentenza di oggi è di segno opposto rispetto a precedenti decisioni del Tribunale di Milano e di Ferrara, e penso che il giudizio della Corte di Appello di Milano andrà in Cassazione» – commenta l’avvocato Giancarlo Catani, consigliere comunale a Jesi e legale dell’associazione Cittadinanzattiva – La normativa è ambigua, da un lato ha fatto in modo che Ubi Banca sia potuta subentrare nei diritti della vecchia Banca Marche, dall’altro l’ha tenuta fuori dalle problematiche con gli ex azionisti». Giancarlo Catani, che per conto di Cittadinanza Attiva assiste in regione circa 30 ex azionisti di Banca Marche, spiega che «come Studio Legale abbiamo preferito perseguire una linea civilistica e arbitrale, piuttosto che quella penale. Sotto la lente di ingrandimento sono in particolare le vicende di chi ha aderito all’aumento di capitale di Banca Marche proposto nel 2012, non trasparente e corretto nel dare le informazioni sullo stato di salute dell’istituto. Stiamo seguendo con particolare attenzione gli arbitrati per il rimborso degli ex azionisti presso l’arbitro per le controversie finanziarie in Consob e la vicenda del fondo ristoro da 1,5 miliardi di euro inserito nella nuova finanziaria. Una vicenda, quest’ultima, che va monitorata con grande attenzione perché ancora al vaglio delle autorità europee».

Sul tema dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche, il governo aveva inserito nella legge di Bilancio un fondo da 1,5 miliardi per il risarcimento diretto, senza il ricorso ad arbitrati da parte di un’attività terza. Il nodo però è legato al decreto di attuazione, che si è stoppato per possibili contrasti con le normative Ue. Sempre oggi, la commissaria europea per la Concorrenza, Margrethe Vestager, nel corso di un’audizione nelle commissioni Esteri, Finanze, Attività produttive e Politiche Ue di Camera e Senato, ha chiarito come la Commissione sia in attesa di «chiarimenti» e di «una nuova proposta che mira a garantire» i risarcimenti ai risparmiatori truffati. «Abbiamo dei precedenti per riuscire ad assicurare il loro ristoro per motivi di giustizia sociale – ha dichiarato la Vestager – Abbiamo inviato una lettera per conoscere meglio quali siano le idee del governo italiano in tal senso, siamo in attesa di ricevere queste informazioni e siamo favorevoli al fatto che si possa portare avanti la creazione del fondo ristoro risparmiatori».


Ex azionisti di Banca Marche, da Ubi nessun risarcimento | Cronache Maceratesi


Risparmiatori truffati dalle banche, Ubi non e tenuta a rimborsare - CentroPagina - Quotidiano di cronaca e notizie da Ancona, Osimo, Jesi, Fabriano, Senigallia e provincia
 
ing, bankitalia blocca 'conto arancio': stop ai nuovi clienti, mentre chi lo e' gia'...
Francesco Pacifico per “il Messaggero”
...IL NODO
Intanto sul fondo di indennizzo per i risparmiatori truffati dalle banche (la dotazione del Fir è di oltre un miliardo e mezzo di euro per i prossimi tre anni) una risposta da Bruxelles potrebbe arrivare prima che entri nel vivo la campagna elettorale per le Europee.
L' Unione e il governo sono distanti ancora su un punto su cui non riescono a trovare una quadra: il giudizio del magistrato o l' arbitrato di un' autorità terza che deve valutare sull' ammissibilità dei ricorsi. Bruxelles ha respinto la proposta italiana di far decidere sui rimborsi a una commissione del Mef e non ha cambiato idea neppure quando il ministero ha ipotizzato di inserire tra i nove membri del futuro consesso dei magistrati.
Dopo il niet, gli sherpa hanno rilanciato proponendo nuove modifiche per superare il nodo dell' automatismo, che secondo la Ue cozza contro la normativa degli aiuti di Stato. Spiega l' economista ed ex vicedirettore di Banca d' Italia, Angelo De Mattia: «Dal lato italiano si parte dal concetto del raggiro massivo di massa, che poi trova la sua base nelle iniziative dei tribunali e degli organi di controlli.
Invece da Bruxelles si sostiene che la decisione va attribuita al magistrato o a un collegio arbitrale». Dal governo comunque traspare ottimismo. Anche perché la Ue avrebbe accolto tutti gli altri punti del decreto.
 
Nicastro verso Ubi banca
Corriere dell'Alto Adige19 Mar 2019
Il banchiere trentino Roberto Nicastro, già direttore di Unicredit ed ex presidente delle quattro good bank in CentroItalia, è stato indicato come candidato alla vice presidenza del cda di Ubi Banca. Il suo nome sarebbe stato inserito, insieme ai confermati Victor Massiah (a.d.) e Letizia Moratti (presidente), dalla lista di maggioranza degli azionisti per il rinnovo dell’organismo.
 
Oltre il danno, la beffa.

Roma, 19 mar. (askanews) - Con l'odierna sentenza, recita il comunicato, il Tribunale annulla la decisione della Commissione in quanto quest'ultima ha erroneamente ritenuto che le misure a favore di Tercas presupponessero l'uso di risorse statali e fossero imputabili allo Stato. Per quanto riguarda la nozione di "aiuto concesso da uno Stato" ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Tribunale rammenta che esso deve presentare due condizioni distinte e cumulative: essere imputabile allo Stato ed essere concesso mediante risorse statali.
Con riferimento alla condizione d'imputabilità dell'aiuto allo Stato, il Tribunale osserva che, in una situazione in cui l'intervento in favore di Tercas è stato concesso da un ente privato, ossia il Fitd, spettava alla Commissione disporre d'indizi sufficienti per affermare che tale intervento è stato adottato sotto l'influenza o il controllo effettivo delle autorità pubbliche e che, di conseguenza, esso era, in realtà, imputabile allo Stato.
Nel caso di specie, la Commissione non disponeva d'indizi sufficienti per una siffatta affermazione. Al contrario, esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il FITD ha agito in modo autonomo al momento dell'adozione dell'intervento a favore di Tercas
A tal riguardo, il Tribunale ritiene, innanzitutto, che il mandato conferito al Fitd dalla legge italiana consista unicamente nel rimborsare i depositanti (entro il limite di 100 000 euro per depositante), in quanto sistema di garanzia dei depositi, quando una banca membro di tale consorzio è oggetto di una liquidazione coatta amministrativa. Al di fuori di tale ambito, il Fitd non agisce in esecuzione di un mandato pubblico imposto dalla normativa italiana. Gli interventi di sostegno a favore di Tercas hanno quindi una finalità diversa da quella derivante da detto sistema di garanzia dei depositi in caso di liquidazione coatta amministrativa e non costituiscono l'esecuzione di un mandato pubblico.
 
Oltre il danno, la beffa.

Roma, 19 mar. (askanews) - Con l'odierna sentenza, recita il comunicato, il Tribunale annulla la decisione della Commissione in quanto quest'ultima ha erroneamente ritenuto che le misure a favore di Tercas presupponessero l'uso di risorse statali e fossero imputabili allo Stato. Per quanto riguarda la nozione di "aiuto concesso da uno Stato" ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il Tribunale rammenta che esso deve presentare due condizioni distinte e cumulative: essere imputabile allo Stato ed essere concesso mediante risorse statali.
Con riferimento alla condizione d'imputabilità dell'aiuto allo Stato, il Tribunale osserva che, in una situazione in cui l'intervento in favore di Tercas è stato concesso da un ente privato, ossia il Fitd, spettava alla Commissione disporre d'indizi sufficienti per affermare che tale intervento è stato adottato sotto l'influenza o il controllo effettivo delle autorità pubbliche e che, di conseguenza, esso era, in realtà, imputabile allo Stato.
Nel caso di specie, la Commissione non disponeva d'indizi sufficienti per una siffatta affermazione. Al contrario, esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il FITD ha agito in modo autonomo al momento dell'adozione dell'intervento a favore di Tercas
A tal riguardo, il Tribunale ritiene, innanzitutto, che il mandato conferito al Fitd dalla legge italiana consista unicamente nel rimborsare i depositanti (entro il limite di 100 000 euro per depositante), in quanto sistema di garanzia dei depositi, quando una banca membro di tale consorzio è oggetto di una liquidazione coatta amministrativa. Al di fuori di tale ambito, il Fitd non agisce in esecuzione di un mandato pubblico imposto dalla normativa italiana. Gli interventi di sostegno a favore di Tercas hanno quindi una finalità diversa da quella derivante da detto sistema di garanzia dei depositi in caso di liquidazione coatta amministrativa e non costituiscono l'esecuzione di un mandato pubblico.

grazie padoan!
come dimenticare le tue parole: «Mi sfuggono le motivazioni giuridiche del no», commentò il 10 novembre il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, definendo «cavilli» gli argomenti della Commissione.
Banche, le parole della crisi - l'Espresso

Se ti sfuggivano le motivazioni il 10 novembre 2015....e le definivi "cavilli", xchè ti se chinato prono davanti alla Vestager? Per non irritare nessuno in UE al fine di ottenere l'ennesima concessione di flessibilità richiesta in UE per gli interventi economici patetici fatti da padoan e renzi? E perchè solo 12 giorni dopo AZZERAVI risparmiatori e obbligazionisti? E Banca di Italia perchè non ha difeso l'intervento del FITD che aveva gia deliberato sia per CARIFE sia per BdM?

un solo consiglio: I****ATEVI dalla vergogna!
 
Medsi 71, da altra discussione:
ROMA, 19 marzo (Reuters) - I vertici dell'associazione bancaria italiana hanno chiesto che la Commissione europea rimborsi i risparmiatori e le banche danneggiate dalle conseguenze di decisioni non corrette da parte dell'esecutivo comunitario in materia di aiuti di Stato dopo la pronuncia odierna della Corte Ue su Tercas.
La Corte Ue ha deciso stamane di annullare la decisione della Commissione europea, che aveva giudicato come aiuto di Stato l'intervento del Fondo di tutela dei depositi per il salvataggio di Banca Tercas nel 2014.
In una nota il presidente ABI Antonio Patuelli e il direttore generale Giovanni Sabatini, commentando la decisione del Tribunale europeo, dicono che questo dimostra che "erano pure legittimi gli interventi pensati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per le "quattro banche", predisposti innanzitutto per la Cassa di Risparmio di Ferrara, ma bloccati dalla Commissione europea in modo illegittimo".
Per questo chiedono ora, dopo questa sentenza, "che la Commissione europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle "quattro banche" e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi".
Ora, secondo i vertici Abi, Fitd "trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie".
 
Medsi 71, da altra discussione:
ROMA, 19 marzo (Reuters) - I vertici dell'associazione bancaria italiana hanno chiesto che la Commissione europea rimborsi i risparmiatori e le banche danneggiate dalle conseguenze di decisioni non corrette da parte dell'esecutivo comunitario in materia di aiuti di Stato dopo la pronuncia odierna della Corte Ue su Tercas.
La Corte Ue ha deciso stamane di annullare la decisione della Commissione europea, che aveva giudicato come aiuto di Stato l'intervento del Fondo di tutela dei depositi per il salvataggio di Banca Tercas nel 2014.
In una nota il presidente ABI Antonio Patuelli e il direttore generale Giovanni Sabatini, commentando la decisione del Tribunale europeo, dicono che questo dimostra che "erano pure legittimi gli interventi pensati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per le "quattro banche", predisposti innanzitutto per la Cassa di Risparmio di Ferrara, ma bloccati dalla Commissione europea in modo illegittimo".
Per questo chiedono ora, dopo questa sentenza, "che la Commissione europea rimborsi i risparmiatori e le banche concorrenti danneggiate dalle conseguenze delle sue non corrette decisioni che hanno imposto nel 2015 la risoluzione delle "quattro banche" e altri interventi di salvataggio bancario più onerosi delle preventive iniziative del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi".
Ora, secondo i vertici Abi, Fitd "trae nuova legittimità per recuperare in pieno le sue funzioni statutarie".

Quindi ad un obbligazionista sub carife che avrebbe avuto rimborso al nominale o ad un azionista che aveva diritto a warrant (con prezzo stabilito in sede di assemblea dei soci) cosa gli diciamo? Scusate se avete perso tutto abbiamo fatto un errore di valutazione?
 
Se vogliono ristabilire la legalità devono rimborsare gli obbligazionisti delle 4 banche al valore nominale.....
 
Una storia sempre più allucinante!!!
 
Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche. La Corte Ue: "Decisione della Commissione su Tercas va annullata"

Il Tribunale Ue boccia il divieto del 2015 della Commissione sull'intervento del Fondo interbancario per salvare Tercas. Quel divieto impedì di salvare gli altri istituti


E ora chi lo dice ai risparmiatori delle quattro banche che hanno perso i loro risparmi? La corte Ue ha dato ragione all'Italia nel ricorso presentato contro la decisione della Commissione Europea del 2015 nel caso delle Casse di Teramo (Tercas): l'intervento del Fondo interbancario di Tutela dei depositi (Fitd) non integra un aiuto di Stato. La decisione del Tribunale europeo su Tercas è strettamente intrecciata con il fallimento delle quattro banche mandate in risoluzione via decreto dal Governo italiano alla fine del 2015. È quindi utile riavvolgere il nastro per capire come la pronuncia della Corte di giustizia in Lussemburgo getti ombre pesanti su Bruxelles, e in particolare sulle decisioni della Dg Competition di Margrethe Vestager.

Nel 2015 l'Antitrust Ue giudicò come aiuto di Stato l'intervento del Fidt, consorzio di banche private, a sostegno di Tercas perché a detta dei funzionari di Bruxelles il fondo interbancario avrebbe agito "per conto dello Stato italiano", quindi in netto contrasto con le norme Ue sugli aiuti di Stato. Oggi il giudice Ue ha bocciato quella decisione affermando che "spettava alla Commissione disporre d'indizi sufficienti per affermare che tale intervento è stato adottato sotto l'influenza o il controllo effettivo delle autorità pubbliche e che, di conseguenza, esso era, in realtà, imputabile allo Stato". Anzi, aggiunge: "La Commissione non disponeva d'indizi sufficienti per una siffatta affermazione. Al contrario, esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il FITD ha agito in modo autonomo al momento dell'adozione dell'intervento a favore di Tercas". Non è finita, perché il Tribunale sottolinea che l'autorizzazione di Banca d'Italia all'intervento del FITD a favore di Tercas non costituisce un indizio che consenta d'imputare la misura di cui trattasi allo Stato italiano.

La Corte Ue ha smontato per intero l'impianto della Commissione Ue nel caso Tercas, salvata dalla Popolare di Bari grazie al sostegno del Fondo. Ma il suo impatto è dirompente soprattutto per le quattro banche (Etruria, Chieti, Ferrara e Marche) mandate gambe all'aria con l'applicazione delle norme sul burden sharing in fretta e furia per evitare gli effetti ancora più nefasti dell'entrata in vigore della direttiva Ue sul bail-in (BRRD) dal gennaio successivo. Dopo la decisione assunta da Bruxelles nel caso Tercas, Banca d'Italia ha spiegato di aver escluso il ricorso al Fitd per impedire o limitare le perdite dei risparmiatori: "Se l'intervento del FITD non fosse stato configurato come aiuto di Stato, l'operazione di salvataggio delle quattro banche da parte del FITD non avrebbe comportato il sacrificio dei diritti dei creditori subordinati e sarebbe avvenuta valutando le sofferenze delle banche a valori di bilancio", ha spiegato. Escluso il Fitd, le soluzioni alternative al burden sharing erano allora state considerate da Palazzo Koch più penalizzanti per azionisti e creditori - come la liquidazione coatta - o non percorribili - come l'intervento volontario delle banche.

Quest'ultimo in particolare merita un capitolo a parte. Dopo la decisione dell'Antitrust Ue su Tercas, il primo fondo interbancario restituì le somme versate alle banche del consorzio interbancario. Successivamente le risorse vennero nuovamente nel fondo "parallelo" ma volontario, nato per aggirare i paletti posti da Bruxelles. Grazie all'aiuto del Fitd con una cifra tutto sommato non proibitiva (poco meno di 300 milioni) la Popolare di Bari riuscì così a completare l'acquisizione di Tercas. La decisione di Bruxelles arrivò quando i colloqui tra banche, autorità e Fondo interbancario erano ormai a uno stadio già avanzato. Si stava lavorando su uno stanziamento di circa due miliardi per evitare il collasso dei risparmi dei quattro istituti. Il pesante divieto posto da Bruxelles mandò tutti i piani all'aria. Non ci fu più il tempo materiale per intervenire visto che il fondo volontario nacque una settimana dopo l'avvio della risoluzione, resasi oramai necessaria per il drastico peggioramento delle condizioni delle quattro banche. Ora la Corte Ue dice il divieto posto da Bruxelles, da cui deriva l'ingente distruzione di ricchezza e di fiducia dei risparmiatori italiani, non era legittima.

L'errore di Bruxelles ha fatto fallire Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche. La Corte Ue: "Decisione della Commissione su Tercas va annullata" | L’Huffington Post
 
Quindi ad un obbligazionista sub carife che avrebbe avuto rimborso al nominale o ad un azionista che aveva diritto a warrant (con prezzo stabilito in sede di assemblea dei soci) cosa gli diciamo? Scusate se avete perso tutto abbiamo fatto un errore di valutazione?

Intanto la Vestager si prenderà la sua liquidazione da centinaia di migliaia d'euro a fine mandato a maggio e tanti saluti
 
Roma, 19 mar 13:05 - (Agenzia Nova) - Il senatore del Movimento cinque stelle Gianluigi Paragone, componente della commissione Attività produttive, in una nota evidenzia come arrivi ancora "a distanza di qualche anno una prova di come i sapientoni della tecnocrazia europea ne abbiano combinata un'altra sulla pelle dei risparmiatori. Il tribunale dell'Ue oggi ha annullato la decisione con cui la Commissione, tra il 2014 e il 2015, ha bocciato l'intervento in Banca Tercas del Fondo interbancario di tutela dei depositi, considerandolo un inesistente aiuto di Stato. Quella decisione sbagliata, unita alla sciagurata scelta dei precedenti governi di anticipare la risoluzione delle quattro banche dell'Italia centrale, ossia Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, portò all'azzeramento dei risparmi di decine di migliaia di risparmiatori". Quindi, Paragone rincara: "Ecco, questa è la stessa Commissione Ue, e questi sono gli stessi tecnocrati di Bruxelles, da cui ora stiamo aspettando il via libera per il decreto che attiva gli indennizzi ai risparmiatori previsti in manovra".
 
Intanto la Vestager si prenderà la sua liquidazione da centinaia di migliaia d'euro a fine mandato a maggio e tanti saluti

Guarda caso la sentenza stranamente emanata dopo 4 anni è arrivata a fine mandato
 
Crisi bancarie, fondi e aiuti di Stato: cosa cambia per i risparmiatori - Il Sole 24 ORE


"Il Decreto tarda a produrre i propri effetti per la difficoltà di giustificare un rimborso statale a chiunque lo chieda, a prescindere dalla dimostrazione di aver subito un danno ingiusto. Ma ora la richiesta fatta dall’Abi affinchè l’Unione europea rimborsi i danni causati da quella avventata interpretazione potrebbe togliere qualche castagna dal fuoco all’esecutivo giallo-verde."
 
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