Il Tribunale di Ancona – Sezione Imprese – con la sentenza n. 331 del 20 febbraio 2019 ha condannato la società di revisione PricewaterhouseCoopers a risarcire il danno subito da un azionista/risparmiatore.
Tale investitore aveva sottoscritto, su invito della Banca delle Marche S.p.A., n. 348.664 azioni ordinarie al prezzo di Euro 0,85 caduna nel 2012, vale a dire qualche mese prima che la Banca d’Italia sciogliesse gli organi amministrativi e di controllo interni della Banca sottoponendo la stessa ad amministrazione straordinaria, con conseguente totale perdita di valore delle azioni ordinarie della Banca.
Si tratta di un precedente che segna uno spartiacque nella partita giocata dalle Banche “salvate” nel 2015 con decreto e i risparmiatori/azionisti; per la prima volta, infatti, viene condannata a risarcire il danno la società di revisione scelta dalla Banca per certificare i propri bilanci.
Il Tribunale di Ancona pur riconoscendo delle zone d’ombra nelle attività di vigilanza di Banca d’Italia e CONSOB ha rilevato che le attività di vigilanza esercitate da tali istituzioni non mirano a tutelare specifici interessi individuali, ma l’interesse pubblico al corretto andamento del mercato, pertanto tale interesse fuoriesce dalla sfera “civilistica” a tutto vantaggio ed esclusiva della giustizia amministrativa.
Allo stesso modo, i componenti gli organi sociali e di vigilanza interni relativamente ai quali i Giudici hanno riconosciuto l’intervenuta prescrizione relativamente alla domanda, anche se gli stessi non possono ritenersi completamente “liberati” in virtù del procedimento penale promosso nei loro confronti per il reato di bancarotta fraudolenta.
Lo studio LS Lexjus Sinacta, con gli avvocati Gianluca Santilli e Vincenzo Bancone, ha assistito l'azionista/risparmiatore nel procedimento.
Banca delle Marche S.p.A. è stata affiancata dagli avvocati Paolo Emilio Ferreri, Tiziana Ranzuglia e Aurelio Giacomelli.
Il Tribunale di Ancona condanna PwC a risarcire il danno subito da un risparmiatore coinvolto nel fallimento di Banca delle Marche - AziendaBanca.it
Tale investitore aveva sottoscritto, su invito della Banca delle Marche S.p.A., n. 348.664 azioni ordinarie al prezzo di Euro 0,85 caduna nel 2012, vale a dire qualche mese prima che la Banca d’Italia sciogliesse gli organi amministrativi e di controllo interni della Banca sottoponendo la stessa ad amministrazione straordinaria, con conseguente totale perdita di valore delle azioni ordinarie della Banca.
Si tratta di un precedente che segna uno spartiacque nella partita giocata dalle Banche “salvate” nel 2015 con decreto e i risparmiatori/azionisti; per la prima volta, infatti, viene condannata a risarcire il danno la società di revisione scelta dalla Banca per certificare i propri bilanci.
Il Tribunale di Ancona pur riconoscendo delle zone d’ombra nelle attività di vigilanza di Banca d’Italia e CONSOB ha rilevato che le attività di vigilanza esercitate da tali istituzioni non mirano a tutelare specifici interessi individuali, ma l’interesse pubblico al corretto andamento del mercato, pertanto tale interesse fuoriesce dalla sfera “civilistica” a tutto vantaggio ed esclusiva della giustizia amministrativa.
Allo stesso modo, i componenti gli organi sociali e di vigilanza interni relativamente ai quali i Giudici hanno riconosciuto l’intervenuta prescrizione relativamente alla domanda, anche se gli stessi non possono ritenersi completamente “liberati” in virtù del procedimento penale promosso nei loro confronti per il reato di bancarotta fraudolenta.
Lo studio LS Lexjus Sinacta, con gli avvocati Gianluca Santilli e Vincenzo Bancone, ha assistito l'azionista/risparmiatore nel procedimento.
Banca delle Marche S.p.A. è stata affiancata dagli avvocati Paolo Emilio Ferreri, Tiziana Ranzuglia e Aurelio Giacomelli.
Il Tribunale di Ancona condanna PwC a risarcire il danno subito da un risparmiatore coinvolto nel fallimento di Banca delle Marche - AziendaBanca.it