Inflazione-livello dei prezzi-banche centrali

ciao piof complimenti per i messaggi molto dettagliati
non ho capito però una cosa, perché la BCE non potrebbe intervenire e dovrebbe essere il MES ad "aiutarci"? c'è qualche motivo legale/statutario della BCE o qualche altro razionale economico?

ciao,
La bce certamente può intervenire per contenere lo spread e per finanziare la spesa pubblica ed i maggiori deficit di questo periodo, però deve esservi, oltre alla volontà della bce, anche un diffuso consenso della classe politica dei principali paesi europei.
L'intervento della bce che agisca con maggiore qe per un paese ad elevato debito come il nostro è per certi aspetti preferibile rispetto al mes, poichè l'utilizzo del mes rischia di dare un messaggio pericoloso ai mercati sulla sostenibilità del debito, inoltre l'utilizzo del mes si presta moltissimo ad interferenze nefaste, bastano poche frasi dette nei momenti giusti a mercati aperti per far danni notevoli usando il mes (immagina un ministro delle finanze tedesco che dichiari: "se l'italia chiede l'accesso ai fondi previsti dal mes sarà necessario verificare se il debito italiano è sostenibile senza una ristrutturazione").

Quindi è chiaro che se l'italia può scegliere altre strade, alternative al mes, secondo me è meglio.

Però un mes usato bene, senza polemiche ed in maniera costruttiva, avrebbe dato maggiori possibilità di coordinare un piano di intervento europeo per questa crisi, se interviene la bce comprando più titoli di stato, poi si rischia che ogni paese usi quel deficit senza una logica di intervento concordata e comune.

Preferisco comunque l'intervento della bce con maggior qe, rispetto al mes, che secondo me avrebbe avuto la possibilità di innescare tensioni sul debito.

Ancor meglio sarebbe sfruttare l'occasione per promuovere altro, ad esempio gli eurobond, che non causerebbero tensioni sul debito e spingerebbero maggiormente (rispetto ad un incremento del qe) verso la ricerca di piani di intervento nell'economia di e soluzioni condivise trai paesi europei

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ECB announces €750 billion Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)

si noti che anche la Grecia rientra nel programma d'acquisto
 
L’impatto sul finanziamento del deficit pubblico italiano del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) della Banca Centrale Europea | Universita Cattolica del Sacro Cuore

L’impatto sul finanziamento del deficit pubblico italiano del Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) della Banca Centrale Europea
di Osservatorio CPI

19 marzo 2020

Dopo l’annuncio dell’introduzione del nuovo programma PEPP si può stimare che oltre due terzi dei titoli emessi dallo Stato italiano nel resto di quest’anno potranno essere acquistati dalla BCE.

* * *

Da qui alla fine dell’anno arriveranno a scadenza 255 miliardi di titoli di stato.[1] Occorreranno anche emissioni per finanziare il nuovo deficit. Questo potrebbe salire al 5 per cento del Pil ossia circa 90 miliardi. [2] Il totale delle emissioni per il resto di quest’anno potrebbe essere quindi di circa 345 miliardi. A fine gennaio le riserve sul conto corrente di Tesoreria erano però a un livello molto alto (grazie a forti emissioni a gennaio), circa 76 miliardi. Parte di questi (diciamo 20 miliardi) potrebbero essere usati per ridurre le emissioni di nuovi titoli. Il totale scenderebbe quindi a 325 miliardi.

Il programma di acquisti di titoli da parte della BCE da qui alla fine dell’anno era già di circa 300 miliardi prima della decisione annunciata la sera del 18 marzo di lanciare il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP) di 750 miliardi. Gli acquisti della BCE sono ora saliti a 1050 miliardi. Di questi, circa il 17 per cento potrebbe andare all’Italia, sulla base della cosiddetta capital key.[3] Si tratta di circa 180 miliardi. A questi si devono aggiungere gli acquisti di titoli di stato italiani detenuti dalla BCE che scadranno durante l’anno. Assumendo che questi rappresentino il 15 per cento del totale dei titoli in scadenza, si tratta di altri 35 miliardi circa, per un totale di 215 miliardi. In linea di principio, una parte di questi potrebbero essere anche utilizzati per acquistare titoli emessi dal settore privato. Ma si può dire che gli acquisti di titoli emessi dal governo italiano da parte della BCE potrebbero arrivare per il resto dell’anno a questa cifra. Se così fosse, il 66 per cento dei titoli emessi potrebbe essere acquistato dalla BCE.
 
Dopo l’annuncio dell’introduzione del nuovo programma PEPP si può stimare che oltre due terzi dei titoli emessi dallo Stato italiano nel resto di quest’anno potranno essere acquistati dalla BCE.
Gli stati (non solo l'Italia) emetteranno debito per finanziare la crisi generata dal coronavirus. Il nuovo debito satrà comprato dalla BCE con emissione di moneta. Questo creerà inflazione? Direi di si però è anche vero che questo si farebbe per limitare una recessione che presuppone prezzi bassi quindi i 2 effetti dovrebbero equivalersi o se ci sarà inflazione dovrebbe rimanere moderata diciamo non oltre il 4-5%.
Non mi è chiaro poi cosa ci fa poi la BCE coi titoli acquistati, perchè se alla scadenza li incassa normalmente dagli stati emittenti, l'effetto è solo temporaneo.
Neppure mi è chiaro se con questo meccansimi i tassi sui titoli di stato rimarranno bassi con inflazione alta; ovvero se avremmo tassi reali negativi.
 
Gli stati (non solo l'Italia) emetteranno debito per finanziare la crisi generata dal coronavirus. Il nuovo debito satrà comprato dalla BCE con emissione di moneta. Questo creerà inflazione? Direi di si però è anche vero che questo si farebbe per limitare una recessione che presuppone prezzi bassi quindi i 2 effetti dovrebbero equivalersi o se ci sarà inflazione dovrebbe rimanere moderata diciamo non oltre il 4-5%.
Non mi è chiaro poi cosa ci fa poi la BCE coi titoli acquistati, perchè se alla scadenza li incassa normalmente dagli stati emittenti, l'effetto è solo temporaneo.
Neppure mi è chiaro se con questo meccansimi i tassi sui titoli di stato rimarranno bassi con inflazione alta; ovvero se avremmo tassi reali negativi.

Ma quale inflazione volete che ci sia?
Più di 4,2 trilioni di € di QE e prima del coronavirus l'inflazione europea era in rallentamento all'1,6%.
Ora con blocco economico e crollo verticale dei consumi (nonché crollo del costo delle materie prime) con 750 miliardi di € pensate di portarla al 4-5%? Auguri...

Il futuro porterà solo deflazione, mettetevelo in testa. Specialmente fintanto che il debito aggregato resta così elevato. :bye:
 
Dopo il 2008, un altro "new normal" per le banche centrali

Chi legge da tempo questa sezione, sa che si prevedeva che prima o poi sarebbe arrivata una nuova crisi, che avrebbe costretto le bc (banche centrali) a nuove e differenti scelte mai o scarsamente implementate in precedenza. Ecco, questa crisi è arrivata molto prima di quanto ci si aspettava, o perlomeno di quanto mi aspettassi.
Il banale e semplice qe, divenuto new normal dopo il 2008, pare obsoleto e non del tutto sufficiente, secondo me le più importanti novità riguarderanno:

1) un qe realizzato non più sul mercato secondario (bce che acquista titoli di stato da banche/privati cittadini che già avevano comprato quel debito a mercato), ma sul mercato primario: bce che compra all'emissione, una scelta più direttamente inflattiva, un finanziamento diretto agli stati emettendo appositamente nuova moneta. Naturalmente non è detto che formalmente le cose vadano così. Ad esempio se in europa il mes emettesse obbligazioni sottoscritte in parte o in toto dalla bce (magari dei perpetui a rendimento nullo) per poi prestare agli stati (eventualmente in leva, con il mes che agisce come banca, ovvero con un tot a riserva è autorizzato a prestare n*riserva depositata presso la bce, con quell'n che assume valori a doppia cifra)...ecco, se le cose andassero così, verrebbe solo formalmente rispettata la regola secondo la quale la bce non può finanziare direttamente gli stati (la bce in quel modo finanzierebbe il mes, non gli stati), ma nella sostanza sarebbe una monetizzazione diretta dei debiti pubblici.
La questione della possibile monetizzazione del debito pubblico (ricordiamo che questa è in europa solo una possibilità di cui si discute, per ora la bce ha garantito che proseguirà col qe in stile 2008, cosa leggermente diversa) apre a nuovi ragionamenti e a nuove logiche di gestione dei debiti pubblici e degli interventi della bc.
Ad esempio sappiamo che sinora il qe deve, pur con una certa flessibiltà, rispettare, nella ripartizione degli acquisti di titoli di stato, il capital key Sottoscrizione del capitale

il capital key considera sia la popolazione dei vari stati, sia la grandezza delle economie.

Ecco, quando si parla di monetizzazione diretta (magari appunto intermediata dal mes o da altri enti) e non più di acquisti realizzati sul secondario; o anche ancora di acquisti realizzati sul secondario, ma appositamente realizzati per permettere agli stati di spendere di più in deficit (sospensione del patto di stabilità), direi che sarebbe ben più sensata una ripartizione della monetizzazione trai vari paesi in base alla sola popolosità, e non più in base alla grandezza delle economie. Questo dovrebbe riguardare solo una quota dei programmi di intervento della bce, non tutto il qe, una parte resti proporzionale al capital key.
Di fatto alcuni programmi saranno equivalenti a stampar soldi e darli ai vari paesi, non ha molto senso che il lussemburgo riceva pro-capite molto più che il portogallo, se si parla di sostegno diretto alle persone per far fronte alla crisi, e non di normali politiche monetarie che ovviamente dovevano essere proporzionate alla dimensione delle economie sostegno generale alle aziende.

Altra questione sulla quale va la pena soffermarsi è l'insieme degli scopi della monetizzazione e del qe:

1) abbattere gli spread ed incrementare la fiducia sul debito pubblico europeo in modo che anche il settore privato continui a dare il suo parziale contributo nell'acquisto di questo debito (a proposito si noti che le improvvide frasi della lagarde hanno incrementato ed incrementeranno il costo delle scelte della bce e ne riducono l'efficacia, l'europa pagherà un prezzo per aver scelto di mettere al vertice della massima istituzione economica non una economista, ma una politicante dal passato che non lasciava grandi speranze)

2)far in sostanza arrivare liquidità, un aiuto, ai cittadini, i quali riceveranno sgravi fiscali se appunto la bce sostituirà parte del gettito fiscale degli stati con il qe o altre misure di finanziamento agli stati.

Inoltre è possibile che in alcuni paesi vengano erogati direttamente soldi ai cittadini, ed è possibile siano gli stati a farlo, grazie a fondi ricevuti dalla monetizzazione del debito.

Ma allora, se certe scelte di fatto sono un erogare soldi ai cittadini, ci si dovrebbe chiedere se e quanto è sensato che questa scelta sia intermediata dagli stati. Sappiamo benissimo che in italia sarebbe una follia mettere maggiori fondi nelle mani di una classe politica in parte, in alcune zone, realmente immanicata con la mafia; una classe politica che indubbiamente non esiterebbe ad usare quei maggiori fondi per l'incremento della ricchezza personale e la coltivazione del proprio elettorato o per altre follie economiche. Volete più soldi per il mantenimento di aziende fallite come alitalia e per proseguire nel far arricchire i suoi dirigenti dagli stipendi assurdi? volete altri 100mila navigator?
Non preferite più infermieri o banalmente più soldi sul conto corrente?

Per paesi come l'italia non vi è alcun dubbio sul fatto che di più fondi erogati allo stato italiano molto poco giungerebbe ai comuni cittadini e moltissimo finirebbe nelle tasche di politicanti e loro amici.
Per un paese come l'italia è assolutamente preferibile che la monetizzazione, le scelte di erogazione di fondi siano il più possibile non liberamente intermediate dalla politica italiana.
L'ideale sarebbe un intervento minimo della bce/mes o quel che sarà per favorire la sostenibilità del debito pubblico, ma il resto degli interventi, gli interventi diretti alle imprese ed ai cittadini, si spera siano il più possibile legati a regole europee, altrimenti potete star tranquilli che assisteremo ad una massiccia corsa ad accaparrarsi tutto il bottino, da parte di politicanti ed aziende legate alla politica, e così sarà.
L'ideale sarebbe avere una bce/mes od altro che appunto in parte erogano direttamente ai cittadini, invece che al governo ma questo è, purtroppo improbabile. Ancor più improbabile, impossibile, pensare ad un mes/bce che debbano valutare se e come erogare liquidità alle centinaia di migliaia di aziendine europee.
Insomma, politicanti ed aziende fallite vicine alla politica stanno già apparecchiando la tavola per la grande abbuffata e si preparano a pregustare altre portate appetitose, dopo la nazionalizzazione di alitalia.
 
bce che compra all'emissione, una scelta più direttamente inflattiva, un finanziamento diretto agli stati emettendo appositamente nuova moneta.
Ma infatti il problema è questo e siamo rimasti un po' sul vago. La bce che compra titoli, con espedienti tecnici di varia natura, in una situazione come questa, in cui mi sembra ci sono forze che spingono in direzione opposta (cioè di disinflazione) porterebbe inflazione? Tenuto anche conto che 10 annu di QE non hanno inflazionato un bel niente.
 
possibili novità anche nei rapporti tra fed e bc dei paesi emergenti.
In tempi "normali", partendo da tassi più elevati, una recessione dell'entità alla quale assisteremo avrebbe probabilmente causato un taglio dei tassi del 4,5-6% circa in america. Questo non è tuttora possibile, o meglio, proprio volendo lo sarebbe, ma con effetti collaterali ed efficacia non certa, visto anche il tipo di crisi.
Però se all'interno degli Usa sono possibili altre scelte (chiamiamole "monetizzazione", per usare un sol termine) a sostegno dell'economia e delle aziende, alternative al taglio dei tassi, questa monetizzazione non è per ora possibile nel caso del debito in dollari contratto dai governi di paesi emergenti e da aziende non americane.
Alcune di queste aziende avevano/hanno notevoli incassi in dollari; ed alcuni di questi paesi pure incassano dollari. Nel caso in cui l'economia rallenti notevolmente questo debito in valuta estera può divenire rapidamente insostenibile esattamente come lo sarebbe il debito italiano senza l'intervento bce od il debito di ford o gm senza fondi statali, nel caso in cui si prolunghi la crisi.
Allora, la fed ha già trovato accordi per l'incremento del prestito di dollari a banche centrali di altri paesi del mondo, ma questa scelta "emergenziale" potrebbe durare se il virus si diffonde nell'emisfero australe sino a bloccarne l'economia per i prossimi 10 mesi. Ricordiamo che in quei paesi il contagio è per ora lento, ma stanno già progressivamente bloccando l'economia e tra appena un mese e mezzo in molte zone inizierà a far fresco, e rimarrà fresco per circa altri 5 mesi, un clima forse ideale per la vita e la riproduzione e diffusione del virus.

La fed può quindi, a breve, prestare e favorire la stabilità finanziaria di paesi come brasile, messico, sud africa, che devono agire per

1) evitare svalutazioni eccessivamente rapide della propria valuta che potrebbero innescare vere e proprie fughe dalla valuta locale, con effetti disastrosi.

2) evitare temporaneamente di rifinanziare il debito pubblico in dollari nel caso in cui i tassi richiesti dal mercato siano cresciuti;

3) erogare eventualmente finanziamenti straordinari ad aziende con elevato debito/spese in dollari, pemex ad esempio

La logica, per minimizzare il costo degli interventi, deve esser sempre la stessa: garantire ed evitare panico e fuga dei capitali privati, cose che incrementerebbero enormemente il costo dell'intervento delle bc e dei governi.

Se però la crisi economica grave si prolungasse appunto di 6-10 mesi, allora ci si dovrebbe chiedere cosa fare: la fed vuol esser prestatore di ultima istanza anche per pemex ed il sud africa?
Ma per ora è prematuro cercare risposte a domande neppure sorte, certo è che se la situazione peggiora, le domande germoglieranno, cresceranno e produrranno frutti acidi.

Vi sono anche altre questioni legate al comportamento della fed e della bce. L'europa non ha saputo produrre sinora un debito europeo e secondo me le incertezze europee legate alla litigiosità dei paesi euro e alla lentezza nel trovare soluzioni, sono un ostacolo alla diffusione dell'euro ed al suo utilizzo come moneta di riserva. Meglio aver a che fare col dollaro e con la fed, la banca del mondo, piuttosto che con la banca di svariati paesi litigiosi, sempre condizionata da questi paesi.

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Ma torniamo alle scelte "locali" di fed e bce. Se divenisse new normal la monetizzazione e l'erogazione più o meno diretta di moneta a stati-cittadini, con tassi circa a zero e scarsamente variabili, la nuova logica sulla quale basare la scelta dell'entità dell'erogazione di fondi a stati-cittadini (quanto monetizzare, in pratica) potrebbe essere l'inflazione.

Se notate, il qe iniziò in un periodo emergenziale come risposta emergenziale a situazioni di scarsa liquidità/panico sui mercati, ma successivamente si è progressivamente trasformato in strumento per la regolazione dell'inflazione e dei tassi sui titoli anche a lungo termine (al fine di ottenere effetti economici, spingere verso l'investimento nell'economia detta reale), con effetti moderati, ma non vorrei ora discuter di questo, sono temi già trattati.

Anche le monetizzazioni alle quali forse assisteremo in alcuni paesi del mondo potrebbero divenire il new normal e potrebbero divenire, con tassi non più tagliabili, il nuovo principale strumento per la ricerca della regolazione dell'inflazione da parte delle bc. E' poi scontato che dietro a questa esigenza "dobbiamo regolare l'inflazione" potrebbe esser fatto passare un po' di tutto, nei sogni di alcuni magari anche il finanziamento ad aeternum all'alitalia.
Tralasciando questi piccoli, costosi, dettagli, credo sia una possibilità che appunto l'entità dell'erogazione diretta di fondi sia prima una risposta emergenziale e divenga successivamente il new normal, sulla base teorica dell'esigenza di supportare l'inflazione, esigenza dietro alla quale metteremo un po' di tutto, in particolare interventi di sostegno al debito pubblico di alcuni stati. Inutile che la lagarde dica che non è affar suo il contenimento dello spread, solo formalmente è così, ma nella sostanza è proprio affar anche suo e della bce, da parecchi anni, ed è erroneo ed ipocrita negarlo.

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Sempre pensando al tempo che non cessa di scorrere, ci si dovrebbe chiedere quali potrebbero essere le mosse non immediate, ma del prossimo futuro delle bc.

Mentre negli Usa un programma di acquisto di bond corporate (anche all'emissione? forse per ora meglio lo faccia il governo americano con un programma chiaro e specifico, se lo ritiene) pare cosa possibile e magari neppure lontana nel tempo, oltre che di grande interesse per chi investe sui bond, visti i cali delle quotazioni; mi pare sempre possibile, ma probabilmente più lontana nel tempo, la possibilità che la fed intervenga acquistando direttamente l'azionario americano.
Una scelta che potrebbe esser considerata nel momento in cui si intravedesse la fine del virus ed un ritorno alla normalità, per produrre il massimo sforzo per far ripartire fiducia-investimenti e ciclo economico. Non dubito che negli Usa e non solo potranno esservi fortissime pressioni del mondo finanziario per spingere verso questa scelta, d'altra parte anche i banchieri ed i gestori di fondi devon mangiare. Difficile poi pensare che i fondi pensione americani vengano abbandonati al loro destino, nel caso in cui la borsa tenda a non riprendersi spontaneamente.

In tutto questo processo, potrebbe crescere l'influenza delle scelte delle bc sulle economie e sui singoli settori.

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E dato che questa crisi è giunta incredibilmente presto (un rallentamento era nell'aria, ma una crisi di questo tipo no); si potrà poi iniziare a parlare delle possibili scelte per la prossima crisi epocale che possa introdurre un altro new normal, magari tra 20 o 30 anni.

Esattamente come il qe iniziato nel 2008, anche queste scelte saranno probabilmente destinate a perdere di efficacia negli anni, forse nei decenni, ad esempio perchè erogando in maniera eccessiva soldi alle persone si disincentiva la ricerca di lavoro e produttività favorendo alla fine solo inflazione, o per altri motivi ancora che, alimentandoci bene e svolgendo attività sportiva settimanale, potremo conoscere nei prossimi decenni.

Secondo me una delle possibilità è che prima o poi la valuta cartacea sparisca e con valuta solamente digitale (il bitcoin ha aperto la strada) si potrebbe allora tornare alla gestione in un certo senso "classica" dei tassi di interesse da parte delle bc, con taglio dei tassi largamente possibile anche scendendo a tassi notevolmente negativi. Così tornerebbe ad essere il taglio dei tassi il tipo di intervento principe per regolare l'inflazione, rispondere alle crisi e far ripartire il ciclo economico, resterebbero qe e monetizzazione ed erogazione a stati/cittadini più che altro per continuare ad avere debiti sostenibili e redditi sostenibili. Ma della questione valuta digitale e tassi negativi, si è già scritto in passato, mi pare in questo 3d.

Poi, persa l'efficacia pure per questo strumento, persa l'efficacia dei tassi negativi, alla crisi successiva...le bc potrebbero...ma ha ragione Keynes, ed è inutile e forse ridicolo congetturare fantasiosamente del proprio post mortem

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Gli stati (non solo l'Italia) emetteranno debito per finanziare la crisi generata dal coronavirus. Il nuovo debito satrà comprato dalla BCE con emissione di moneta...

Ti ho risposto qui Pandemia e QE; futuro inflazionistico o deflazione perenne?
ed in vari messaggi sparsi. Non vedo però perchè debba azzeccare qualche previsione, è molto più facile prevedere il passato:D
In ogni caso la bce fa qe e a scadenza reinveste, negli anni potrebbe crescere di molto la % di debito pubblico degli stati europei detenuto dalla bce, cosa che oltre certi livelli, limiterebbe moltissimo gli spread e la volatilità, causati dalle vendite sul mercato in tempi di crisi: la bce non vende certo titoli italiani che ha in portafoglio, lo fanno privati/banche/fondi, ma potrebbero appunto possedere nel tempo sempre meno titoli.

Infatti già da tempo penso e avevo scritto che l'italia, per ridimensionare il suo problema del debito, deve essenzialmente vivacchiare ancora un po' ed evitare follie, nell'attesa che, crisi dopo crisi, la bce/fondi europei tipo mes si comprino larga parte del nostro debito. Sarebbero compratori che ridurrebbero la volatilità ed il rischio di crisi di liquidità acute nel casi di crisi improvvise, poichè appunto continuerrebbero a comprare in quei momenti quanto e più di prima, esattamente al contrario di quanto potrebbe fare un fondo
 
Ancora un'idea fantasiosa

E' chiaro che gli interventi della bce a favore del contenimento dello spread si scontrano e si sono scontrati in passato col fatto che monetizzare solo o principalmente il nostro debito significa di fatto farlo pagare parzialmente agli altri, tramite maggior inflazione nel caso in cui maggiori acquisti del nostro debito non siano sterilizzati (ovvero non siano compensati da minori acquisti di debito d'altri paesi) oppure, nel caso di acquisti sterilizzati, significa farlo pagare agli altri tramite maggiori interessi sui loro debiti pubblici.
E quindi, insomma, gli interventi a favore del nostro debito non sono andati particolarmente di moda nel centro e nord europa negli ultimi anni.
Ed era complicato chiedere un maggior intervento della bce su tutti i debiti, dato che troppi altri paesi non ne avevano bisogno o lo consideravano controproducente.

Però adesso potrebbero aprirsi altre possibilità.

Ad esempio il mes (ammesso si arrivi effettivamente ad una sua riforma ed utilizzo in questa direzione, forse a breve non è probabile) potrebbe destinare ad ogni paese un importo, proporzionale al capital key, dopodichè saranno i singoli paesi a decidere come usare quell'importo.
Ad esempio lo stato italiano riceve 200 mld e dovrà decidere come ripartire l'utilizzo, ripartire tra le consuete scelte di intervento di sostegno all'economia (salvataggio aziende decotte tipo alitalia e altri 100mila navigator) e poi...e poi l'abbattimento del debito pubblico. Ad esempio di quei 200 mld, 100 potrebbero essere usati per interventi di spesa diretti a favore dell'economia, mentre gli altri 100 potrebbero essere utilizzati per contenere il debito pubblico, ad esempio si potrebbe in quell'anno rimborsare 100 mld di titoli di stato senza rollarli, abbattendo il debito.

Ecco, questa è cosa che potrebbe piacere pure ai tedeschi: ogni paese ha la sua "giusta" quota della monetizzazione, ma mentre alcuni paesi, a basso debito pubblico possono usarla tutta per il rilancio economico ed il sostegno ad aziende e privati, altri potrebbero esser costretti ad usarne una parte per il contenimento del debito.

Scelte e compromessi di questo tipo sono possibili ed in un modo o nell'altro potrebbe andare così, altri paesi potranno spendere molto più del nostro a sostegno dell'economia e credo lo faranno
 
per quanto riguarda la questione mes>eurobond, credo che per l'italia sarebbe ottima cosa ottenere l'inizio dell'emissione di eurobond. La pretesa che ciò avvenga senza alcuna condizionalità, come vorrebbero alcuni politici italiani, mi pare non esattamente realistica e neppure opportuna.

Ciò che è assolutamente essenziale è che l'utilizzo del mes per l'erogazione di finanziamenti ed eventualmente per l'emissione di eurobond non venga fatto percepire ai mercati come possibile un preludio a richieste di ristrutturazione del debito. E su questo mi pare stia per ora andando tutto bene.

Altre condizioni sulla creazione degli eurobond, che a me paiono ovvie, devono esser valutate, ma tendenzialmente l'italia deve esser costruttiva e flessibile e pronta ad accettarle, perchè la creazione degli eurobond è cosa per noi veramente importante.

L'atteggiamento del tipo: "vogliamo gli eurobond comprati direttamente dalla bce" e non accettiamo condizioni, è pessimo.

L'europa fatica ad integrarsi, a creare un debito comune, fatica a seguire la strada della fed, a causa dei contrasti tra paesi membri, contrasti acuiti talvolta dagli interessati atteggiamenti "germanici", ma molto più dall'ignoranza e dalla demenzialità delle pretese italiane.
Purtroppo, e mi spiace scriverlo, l'Italia, con le sue follie, è divenuta il maggior ostacolo alla creazione di una europa funzionante e moderna.
 
E rilancio l'idea della quale avevo accennato

Il mes o un altro ente europeo (che si finanzi emettendo obbligazioni, eventualmente comprate direttamente dalla bce o vendute sul mercato, magari un ente al quale venga concessa licenza bancaria) potrebbe poi prestare agli stati europei senza spread, suddividendo in base al capital key (ma meglio sarebbe in base alla popolosità).

In pratica, ad esempio: la bce presta 20 al mes, il mes presta 1000 ai vari stati europei, suddividendo in base al capital key; l'italia prenderebbe circa 120

Però l'Italia ed in generale i paesi ad alto debito potrebbero in cambio accettare di utilizzare una parte fissa di quei 120 (per l'italia), per abbattare il debito pubblico già emesso. 30 per abbattere il debito pubblico e 90 di spesa per la "ricostruzione" post crisi-sovvenzioni alle aziende.
Potrebbe essere addirittura il mes a erogarci direttamente solo 90 e ad usare gli altri 30 per comprare sul secondario il nostro debito pubblico.


A me pare cosa abbastanza vendibile ai nordici, perchè finalmente potrebbero pensare di farci pagare per il nostro debito: i nordici, anzi, i paesi a minor debito avrebbero maggiori risorse per sovvenzionare durante la crisi.
E dovrebbero pure esser lieti per il fatto che il debito italiano diverrebbe più sicuro, il meccanismo potrebbe proseguire a lungo con ottimi effetti sul nostro debito.

Per farlo accettare alla classe politica italiana ed agli italiani che si oppongono al mes, basta cambiare il nome e non chiamarlo più mes, basta cambiar 2 lettere e va bene, e non è una battuta
 
24 marzo 2020 e sento parlare ancora d inflazione, molto di voi sono completamente scollegati dalla realtà.
 
Perché? Illuminaci

Avete i dati davanti e non li volete vedere. C'è poco da fare al riguardo. Quanti migliaia di miliardi di Euro, Yen, Sterline e dollari sono stati già immessi dalle banche centrali negli ultimi 10 anni con i vari QE? E l'inflazione a che % è arrivata? E secondo voi in una crisi come questa, con la gente chiusa in casa e le fabbriche semi-ferme o ferme, con il petrolio a 20-25 dollari e il turismo praticamente azzerato, come farebbe l'inflazione magicamente a risorgere? Stampando altra moneta, che andrà di nuovo nelle azioni/buybacks aziendali/dividendi/immobili/criptofuffe e ZERO nelle tasche dei cittadini? Cittadini che o sono già ultraindebitati (mondo anglosassone), o di spirito fortemente risparmiatore e poco propenso ai consumi (italiani, tedeschi).

Il futuro dei paesi occidentali è deflazione perenne, almeno fino ai default a catena (che presto arriveranno). Il peso del debito che grava su stati e cittadini è troppo elevato perché si possa creare inflazione da consumi, al massimo se mai succedesse uno shock petrolifero opposto (tipo petrolio a 200 dollari) potrebbe crearsi inflazione da costi delle materie prime, ancora peggio della deflazione. Forse per il 2030 vi sarà chiaro, ma non ne sono poi così sicuro. :rolleyes:

Il Giappone attuale è il nostro futuro, è bene prenderne atto. :bye:
 
Avete i dati davanti e non li volete vedere. C'è poco da fare al riguardo. Quanti migliaia di miliardi di Euro, Yen, Sterline e dollari sono stati già immessi dalle banche centrali negli ultimi 10 anni con i vari QE? E l'inflazione a che % è arrivata? E secondo voi in una crisi come questa, con la gente chiusa in casa e le fabbriche semi-ferme o ferme, con il petrolio a 20-25 dollari e il turismo praticamente azzerato, come farebbe l'inflazione magicamente a risorgere? Stampando altra moneta, che andrà di nuovo nelle azioni/buybacks aziendali/dividendi/immobili/criptofuffe e ZERO nelle tasche dei cittadini? Cittadini che o sono già ultraindebitati (mondo anglosassone), o di spirito fortemente risparmiatore e poco propenso ai consumi (italiani, tedeschi).

Il futuro dei paesi occidentali è deflazione perenne, almeno fino ai default a catena (che presto arriveranno). Il peso del debito che grava su stati e cittadini è troppo elevato perché si possa creare inflazione da consumi, al massimo se mai succedesse uno shock petrolifero opposto (tipo petrolio a 200 dollari) potrebbe crearsi inflazione da costi delle materie prime, ancora peggio della deflazione. Forse per il 2030 vi sarà chiaro, ma non ne sono poi così sicuro. :rolleyes:

Il Giappone attuale è il nostro futuro, è bene prenderne atto. :bye:

Io sono più terra terra purtroppo e ragiono così: l unico problema dell enorme sversamento di massa monetaria che sta avvenendo nel sistema è l inflazione, cioè che questa massa non valga più niente. Se non c'è inflazione, tanto meglio, non ci sono limiti alla creazione di denaro. Quando sarà ripartita l economia, questo denaro sarà ben prima o poi speso..per quanto riguarda il Giappone attuale, non lo conosco, ma a parte il problema di eccessivo lavoro che hanno che è una cosa culturale, non mi sembra stiano così male
 
Io sono più terra terra purtroppo e ragiono così: l unico problema dell enorme sversamento di massa monetaria che sta avvenendo nel sistema è l inflazione, cioè che questa massa non valga più niente. Se non c'è inflazione, tanto meglio, non ci sono limiti alla creazione di denaro. Quando sarà ripartita l economia, questo denaro sarà ben prima o poi speso..per quanto riguarda il Giappone attuale, non lo conosco, ma a parte il problema di eccessivo lavoro che hanno che è una cosa culturale, non mi sembra stiano così male

Per chi ha grossi capitali sicuramente la scarsa inflazione/leggera deflazione è una manna. Infatti guarda che salita hanno fatto le borse in questi anni.
Per chi ha debiti che si accumulano, con sempre più scarse possibilità di onorarli invece direi di no, e tra questi troviamo il leggendario consumatore americano/australiano/inglese. Nel nostro caso non c'è manco il consumatore visto che siamo schiacciati dalle tasse in costante aumento, dato che con scarsa crescita il debito cresce più del PIL e lo stato deve recuperare i soldi da qualche parte.
Per futuro giapponese intendo popolazione anziana, scarsezza di forza lavoro (specializzata, non analfabeti che raccolgono pomodori), deflazione salariale, scarsa crescita in termini di PIL ed esplosione del debito pubblico e privato.
Purtroppo gli aspetti positivi della loro cultura non saranno importati, questo è assodato.
 
Per chi ha grossi capitali sicuramente la scarsa inflazione/leggera deflazione è una manna. Infatti guarda che salita hanno fatto le borse in questi anni.
Per chi ha debiti che si accumulano, con sempre più scarse possibilità di onorarli invece direi di no, e tra questi troviamo il leggendario consumatore americano/australiano/inglese. Nel nostro caso non c'è manco il consumatore visto che siamo schiacciati dalle tasse in costante aumento, dato che con scarsa crescita il debito cresce più del PIL e lo stato deve recuperare i soldi da qualche parte.
Per futuro giapponese intendo popolazione anziana, scarsezza di forza lavoro (specializzata, non analfabeti che raccolgono pomodori), deflazione salariale, scarsa crescita in termini di PIL ed esplosione del debito pubblico e privato.
Purtroppo gli aspetti positivi della loro cultura non saranno importati, questo è assodato.

Ma a forza di stampare, prima o poi l inflazione dovrà ben salire, non è possibile, prima o poi le fabbriche riapriranno. Vado a logica naturalmente
 
Perché? Illuminaci

sono stufo di illuminarti/vi, non avete la minima decenza di tacere dope le figure certificate che avete fatto dopo che per anni avete difeso scemenze come il 3% deficit pil.
Ancora non avete capito il bluff del debito pubblico.
A parlare con i ciucci si spreca solo acqua e sapone....
 
Ma a forza di stampare, prima o poi l inflazione dovrà ben salire, non è possibile, prima o poi le fabbriche riapriranno. Vado a logica naturalmente

non stanno stampando nulla, le rotative sono ferme.Stanno solo falsando i numeri sui monitor delle banche.
 
Ma a forza di stampare, prima o poi l inflazione dovrà ben salire, non è possibile, prima o poi le fabbriche riapriranno. Vado a logica naturalmente

Pensa te, dal Giappone stampano a tutto spiano dal 1990.
Questa è l'inflazione ottenuta
US-vs-Japan-inflation.jpg

In particolare quella degli ultimi anni/mesi
Japan-Inflation-October2019_0.gif

In compenso ecco l'andamento del debito/PIL
japan-government-debt.png


Auguri, forse nel 2040 a forza di stampare arriverà l'inflazione, ma può darsi che saremo morti prima, visto l'andazzo :bye:
 
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Pensa te, dal Giappone stampano a tutto spiano dal 1990.
Questa è l'inflazione ottenuta
US-vs-Japan-inflation.jpg

In particolare quella degli ultimi anni/mesi
Japan-Inflation-October2019_0.gif

In compenso ecco l'andamento del debito/PIL
japan-government-debt.png


Auguri, forse nel 2040 a forza di stampare arriverà l'inflazione, ma può darsi che saremo morti prima, visto l'andazzo :bye:

Non fanno neanche default però
 
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