Ebenezer Scrooge
Famo domani
- Registrato
- 22/9/00
- Messaggi
- 32.563
- Punti reazioni
- 3.714
Pasti gratis nighese (cit.)
Investimenti: ecco perchè il risk off durerà ancora a lungo
8 Settembre 2022 | 16:01
“È abbastanza paradossale assistere a un intenso dibattito sulle future mosse della FED e delle strategie di politica monetaria quando il sistema è tuttora inondato da un colossale eccesso di liquidità che non trova alcun impiego nell’economia”. L’avvertimento arriva da Maurizio Novelli, gestore del fondo Lemanik Global Strategy di Lemanik AM, che di seguito spiega nel dettaglio la view.
Il mercato parla di politiche “restrittive” quando in realtà siamo ancora in piena politica monetaria espansiva in tutto il mondo e, in particolare, in America. Il bilancio della FED è ancora di 8 trilioni di dollari e l’inflazione si muove in modo libero da qualsiasi restrizione monetaria. Se l’inflazione scenderà, prima o poi, non sarà per le mosse delle Banche Centrali ma per la situazione macroeconomica e per un calo della domanda. La massa monetaria negli Stati Uniti è oggi superiore al 40% rispetto al dicembre 2019 e sul mercato dei Reverse Repo continua a circolare liquidità in eccesso per 2,5 trilioni di dollari che le banche non sanno dove mettere.
Le strategie delle Banche Centrali, che tutti credevano fossero a costo zero, iniziano ora a rivelare i loro rischi e i loro costi futuri, facendo ricordare che in economia nulla è gratis. A questo punto è altamente probabile che, pur con un bilancio della FED di 8 trilioni di USD, i mercati possano continuare a scendere e per interrompere il bear market il bilancio dovrebbe tornare ad espandersi (cosa altamente improbabile).
La posizione strategica del Global Strategy Fund rimane dunque ribassista sui principali indici del mercato azionario (Nasdaq, Eurostoxx e Dax). I mercati obbligazionari, in questa fase di aumento nominale dei tassi, sono un’opportunità per accumulare posizioni long, in attesa di un duraturo e prolungato cedimento del ciclo di crescita mondiale. Il calo dell’inflazione non sarà determinato dal livello dei tassi d’interesse ma dalla caduta della domanda aggregata. Per questo motivo, la fase di ribasso dei mercati azionari, dopo il primo impatto determinato dallo spauracchio dei tassi, sarà guidata poi dalla discesa del ciclo dei profitti. Poiché tale fase è solo al suo inizio, i livelli di ribasso attesi si prospettano significativi. Nel frattempo è tuttora abbastanza evidente che le posizioni rialziste degli investitori retail – che sono stati i principali fautori della bolla speculativa – sono ancora decisamente long.
Investimenti: ecco perchè il risk off durerà ancora a lungo
8 Settembre 2022 | 16:01
“È abbastanza paradossale assistere a un intenso dibattito sulle future mosse della FED e delle strategie di politica monetaria quando il sistema è tuttora inondato da un colossale eccesso di liquidità che non trova alcun impiego nell’economia”. L’avvertimento arriva da Maurizio Novelli, gestore del fondo Lemanik Global Strategy di Lemanik AM, che di seguito spiega nel dettaglio la view.
Il mercato parla di politiche “restrittive” quando in realtà siamo ancora in piena politica monetaria espansiva in tutto il mondo e, in particolare, in America. Il bilancio della FED è ancora di 8 trilioni di dollari e l’inflazione si muove in modo libero da qualsiasi restrizione monetaria. Se l’inflazione scenderà, prima o poi, non sarà per le mosse delle Banche Centrali ma per la situazione macroeconomica e per un calo della domanda. La massa monetaria negli Stati Uniti è oggi superiore al 40% rispetto al dicembre 2019 e sul mercato dei Reverse Repo continua a circolare liquidità in eccesso per 2,5 trilioni di dollari che le banche non sanno dove mettere.
Le strategie delle Banche Centrali, che tutti credevano fossero a costo zero, iniziano ora a rivelare i loro rischi e i loro costi futuri, facendo ricordare che in economia nulla è gratis. A questo punto è altamente probabile che, pur con un bilancio della FED di 8 trilioni di USD, i mercati possano continuare a scendere e per interrompere il bear market il bilancio dovrebbe tornare ad espandersi (cosa altamente improbabile).
La posizione strategica del Global Strategy Fund rimane dunque ribassista sui principali indici del mercato azionario (Nasdaq, Eurostoxx e Dax). I mercati obbligazionari, in questa fase di aumento nominale dei tassi, sono un’opportunità per accumulare posizioni long, in attesa di un duraturo e prolungato cedimento del ciclo di crescita mondiale. Il calo dell’inflazione non sarà determinato dal livello dei tassi d’interesse ma dalla caduta della domanda aggregata. Per questo motivo, la fase di ribasso dei mercati azionari, dopo il primo impatto determinato dallo spauracchio dei tassi, sarà guidata poi dalla discesa del ciclo dei profitti. Poiché tale fase è solo al suo inizio, i livelli di ribasso attesi si prospettano significativi. Nel frattempo è tuttora abbastanza evidente che le posizioni rialziste degli investitori retail – che sono stati i principali fautori della bolla speculativa – sono ancora decisamente long.