FERVI SPA - l'ex ceo di Datalogic se la porta in borsa

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

FERVI 6° società più illiquida di borsa
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Già chi compra rischia l'OPA un giorno a prezzi da saldo, visto che al Tugnoli che detiene il 75% costerebbe due soldi prendersi il pezzo mancante, in più ha liquidità zero.

Azionariato
N° Azioni %
1979 Investimenti Srl 1.917.402 75,51
Roberto Megna 191.497 7,54
Guido Greco 51.741 2,04
Mercato 378.610 14,91
Totale 2.539.250 100,00

Con tutto il rispetto per Tugnoli che è manager serio e capace, mi chiedo il senso di mettere in borsa una società in queste condizioni di estrema illiquidità. :boh:
Solite ridicolaggini all'Italiana, chi vuole comprare azioni farebbe meglio ad evitare il 99.99% di roba Italica, anche quando sarebbe roba buona come questa FERVI.
 
FERVI 6° società più illiquida di borsa
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Già chi compra rischia l'OPA un giorno a prezzi da saldo, visto che al Tugnoli che detiene il 75% costerebbe due soldi prendersi il pezzo mancante, in più ha liquidità zero.

Azionariato
N° Azioni %
1979 Investimenti Srl 1.917.402 75,51
Roberto Megna 191.497 7,54
Guido Greco 51.741 2,04
Mercato 378.610 14,91
Totale 2.539.250 100,00

Con tutto il rispetto per Tugnoli che è manager serio e capace, mi chiedo il senso di mettere in borsa una società in queste condizioni di estrema illiquidità. :boh:
Solite ridicolaggini all'Italiana, chi vuole comprare azioni farebbe meglio ad evitare il 99.99% di roba Italica, anche quando sarebbe roba buona come questa FERVI.

Scopri oggi che fervi é illiquido e con poco flottante? Andiamo bene. :D
Si diversifica ampiamente, su egm ben di più del solito, proprio per limitare i rischi insiti dell'investire in queste microcap.

Se uno ha 100.000 e li investe tutti in un titolino come Fervi allora sì, nulla da obiettare trattasi di pazzo da internare. OK!
 
Scopri oggi che fervi é illiquido e con poco flottante? Andiamo bene. :D
Si diversifica ampiamente, su egm ben di più del solito, proprio per limitare i rischi insiti dell'investire in queste microcap.

Se uno ha 100.000 e li investe tutti in un titolino come Fervi allora sì, nulla da obiettare trattasi di pazzo da internare. OK!

scopro oggi che è il 6° titolo più illiquido di borsa italica.
Il semso di quotare roba del genere è un mistero, roba per veri briciolari, se raddoppia ci si compra pizza e birretta la domenica. OK!
 
scopro oggi che è il 6° titolo più illiquido di borsa italica.
Il semso di quotare roba del genere è un mistero, roba per veri briciolari, se raddoppia ci si compra pizza e birretta la domenica. OK!

Con un lotto minimo da 100pz se raddoppia sono 1500€, 20gg di fila di patanegra da Briatore.
Sesto titolo più illiquido perché tabellina considera i pezzi scambiati, non il controvalore. Per controvalore altra storia. Unidata é la prima solo perché prezza 50€ ad azione... azienda super per altro :D

Non che cambi molto eh... uno può decidere di investire come non investire su questi titoli. C'è chi ci vede un rischio, chi un'opportunità.
 
Ultima modifica:
Strano che non ci sia arterra in classifica...scambia 2-3 ad ottava:rolleyes:
 
beh l'ex aim ma in certi periodi anche altri segmenti appena superiori, sono pieni di titoli del genere...
e quell'elenco è senz'altro parziale e non conosco tutti i titUli per dire quanto veritiero nella graduatoria...
certo è che senz'altro se ne potrebbero citare anche parecchi altri
ilpra che scambia solo per il bb
tps che scambia solo qualcuno sbaglia il ticker e la compra invece di txt o tnx :)
websolute che scambia solo la prima quinta settima seduta del mese se cade in un giorno che inizia con la 'm' :)
cmq alcuni titoli secondo me in piccole quantità sono da tenere in ptf e per certi versi in determinate fasi del mercato possono anche essere considerati difensivi.
fervi ilpra tps su tutte. se non si fosse capito io le ho.
in quantità contenute giusto per amore delle aziende sane ben gestite profittevoli
poi se le opano, se qualcuno le scopre, se continuano a crescere e/o a dare dvd (che normalmente mi interessano relativamente...) ben vengano...

;)
 
Probabilmente proprio il fatto che siano illiquide permette in acluni casi di portarsi a casa azioni di aziende di grande qualità a multipli altrimenti impensabili. Ovvio che rischio e rendimento (dell'azienda se non proprio del titolo) vanno (come sempre) di pari passo.
 
Probabilmente proprio il fatto che siano illiquide permette in acluni casi di portarsi a casa azioni di aziende di grande qualità a multipli altrimenti impensabili. Ovvio che rischio e rendimento (dell'azienda se non proprio del titolo) vanno (come sempre) di pari passo.

Può essere vero per molti titoli, ma su Fervi non vedo dei multipli così convenienti. Anzi il prezzo è alto rispetto ai dividendi.
Voi perché l'avete comprata?
 

Tugnoli una macchina da guerra. OK!

Quoto nel comunicato la parte riguardante la view sui proosimi mesi

Prevedibile evoluzione dell’attività per l’esercizio in corso
Per determinare l’entità di questa nuova crisi, è necessario porre attenzione alla dinamica che sarà seguita nei prossimi mesi da alcuni fattori chiave quali l’inflazione, il tasso di cambio e le tensioni geopolitiche.
In tale contesto di incertezza, il Gruppo continua a sopperire alle criticità di fornitura grazie ad una accurata pianificazione e ai rapporti ultradecennali con i propri fornitori che permette di avere disponibilità di prodotti di magazzino per la vendita. Sono state inoltre rivisti ulteriormente e comunicati ai clienti aumenti di listino dei prezzi di vendita necessari a salvaguardare la marginalità.
Inoltre l’evoluzione della situazione macroeconomica e di mercato viene tenuta costantemente sotto controllo dalle rispettive società operative e unitamente dalla supervisione mensile della Capogruppo attraverso il CIS. L’attività propria di coordinamento e controllo della Capogruppo viene accelerata dalla stretta supervisione dello staff dell’Amministratore Delegato al fine di identificare ogni azione necessaria con particolare riferimento al costo dei noli internazionali che comunque sono in calo nella seconda metà dell’anno.
Nonostante il Gruppo non abbia sedi nei paesi attualmente interessati dal conflitto, né questi rappresentino significativi mercati di sbocco o di fornitura per lo stesso, le tensioni socio-politiche di cui abbiamo parlato in precedenza, sono tenute sotto osservazione per valutare eventuali ripercussioni anche su altri mercati e/o riflessi sui cambi, prezzi delle materie prime e delle utilities.
Seppur nel contesto di incertezza sopraccitato, il Gruppo proseguirà, inoltre, la propria strategia di crescita focalizzata, tra l’altro, sul costante impegno all’ espansione dell’offerta di prodotti a catalogo e di supporto ai clienti, sulla massimizzazione della profittabilità, anche attraverso un’attenta politica di controllo dei costi, mantenendo la solidità patrimoniale e finanziaria che contraddistingue le aziende del Gruppo.
 
CEO intervistato da Directa

 
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Fervi – KT&Partners conferma giudizio ‘add’ e alza tp a 23,6 euro (upside 47,3%)

KT&Partners conferma sul titolo Fervi il giudizio ‘ADD’ e ritocca il target price a 23,60 euro dal precedente 23,20 euro, un prezzo che incorpora un potenziale upside del 47,3% rispetto ai corsi attuali.
Sulla scia dei risultati dell’esercizio 2022, per lo piu' allineati alle stime di KT&Partners, nello studio pubblicato oggi gli analisti hanno lasciato invariate le proiezioni FY23E-25E e aggiunto le stime del 2026.
I ricavi totali dovrebbero raggiunger 59,7 milioni nel 2023 e, negli anni successivi, crescere con un CAGR22A- 26E del +5,1% fino a 71,1 milioni nel 2026.
L’Ebitda dovrebbe raggiungere 8,9 milioni nel 2023, per poi salire ad un CAGR22A- 26E del +10,4% fino a 11,8 milioni nel 2026. L’Ebitda margin nel 2023 dovrebbe portarsi al 14,9%, per poi migliorare sulla base di costi di trasporto e materie prime in miglioramento rispetto al periodo 2022A-23E, raggiungendo il 16,6% nel FY26E.
L’un utile netto nel 2023 e' atteso a 4,5 milioni, con un margine netto del 7,5%, mentre per gli anni successivi si prevede una crescita pari a un CAGR22A- 26E del 26,1% fino a 9,1 milioni entro la fine del 2026E.
Infine, a fine anno 2023 il debito netto dovrebbe fissarsi 7,3 milioni, considerando l’incasso del dividendo di 1 milione, con un progressivo miglioramento fino a cassa per 11,9 milioni a fine 2026, considerando anche una media rapporto di distribuzione dei dividendi del 28% nel periodo 2023E-2026E.
MKI
 
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