salve! c'è qualche libro che può rispondere in maniera generalizzata (non generale ^^) alle 8 domande da me proposte in questo topic
http://www.finanzaonline.com/forum/macroeconomia/1375635-confronto-italia-spagna-2.html ?
Secondo me fai molto prima a chiedere che ti rispondano qui, alcuni quesiti non sono difficili, tanto che posso rispondere persino io.
Dunque:
4) perchè è così banale considerare le percentuali di crescita del PIL? certo la dimensione storica impone il riconoscimento di un trend nella serie ma cmq è un dato importante. e se questo non è vero (o è impreciso) quale è il fattore che rende relativo tale dato? [si faceva l'esempio del Vietnam]
Il Pil, che è il calcolo dei beni e servizi prodotti in un anno all'interno di un determinato paese, misura per così dire l'"ampiezza" dell'attività economica. Con questo dato si possono fare utili confronti fra paesi.
Raggiunti certi livelli di sviluppo, il Pil cessa di essere una misura interessante, perché è stato dimostrato che il livello di benessere delle persone (alcuni usano il termine "felicità") da un certo punto in poi non aumenta più, anzi scende lievemente.
Certo, se il paese è fortemente indebitato, il Pil comincia a contare parecchio; non tanto in sé quanto la capacità di farlo crescere, che viene considerata un indicatore della possibilità di restituire i debiti contratti.
5) la composizione del debito pubblico è o non è importante rispetto all'incertezza legata alla sua solvibilità? [sto pensando al TARP statunitense]
Non mi è chiara la domanda. Ti riferisci al tipo di utilizzo dei soldi presi in prestito? In questo caso conta poco, perché la parte più consistente del debito dei paesi avanzati è costituita da debiti pregressi e quindi incide molto relativamente la parte contratta di recente per far fronte alla crisi finanziaria. E comunque non si tratta di investimenti volti ad ammodernare il sistema produttivo e quindi, teoricamente, ad alzare il Pil.
6) spread e crescita PIL non dovrebbero avere correlazione positiva? e se non è vero perchè?
E' negativa. Se il PIl italiano ricomincia a crescere allora la possibilità di restituire il debito aumenta. Di conseguenza si riduce il divario di rendimento con i titoli di Stato tedeschi a 10 anni (è questo lo spread), presi come benchmark essendo attualmente la Germania il paese più affidabile sotto questo profilo. (In generale, più un titolo è rischioso, più l'interesse che paga, cioè il rendimento, è elevato.)
7) perchè la situazione giapponese (rapporto deficit/PIL =220%) è meno preoccupante di quella italiana (=115%)? è sempre legata alla scarsa fiducia nella classe politica di affrontare misure strutturali e quindi in ultima analisi la fiducia nella solvibilità dello stesso?
Perché il debito dei giapponesi è in mano prevalentemente ai giapponesi stessi. Finché non crolla la fiducia dei piccoli risparmiatori giapponesi, il sistema può andare avanti tranquillamente così.