fondi AcomeA

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Buon pomeriggio,

il diario del fondo riflette esattamente come la pensiamo sui paesi emergenti ed in particolare sulla questione turca.
In sintesi, continuiamo a considerare attrattivo l’investimento nei paesi Turchia e Russia, oltre agli altri paesi presenti nei portafogli.

Riteniamo infatti che il “rischio Turchia” sia ampiamente prezzato dal mercato per i titoli in hard currency e presenti notevoli opportunità di rendimento, con rischi certamente presenti ma limitati dai fondamentali del Paese:
• La Turchia ha il rapporto debito/pil più basso tra i paesi industrializzati. Anche se il sistema bancario turco dovesse entrare in una fase di severa crisi, il salvataggio del sistema peserebbe tra il 10% e il 12% del PIL, portando il rapporto Debito/Pil dal 28% al 40%, rimanendo quindi basso e ampiamente sostenibile.
• L’inflazione turca e la relativa pesantissima svalutazione della divisa non è dovuta al finanziamento in base monetaria del debito pubblico ma è causata dal surriscaldamento dell’economia e in particolare dallo sbilanciamento delle partite correnti.
• Il fatto che non ci sia finanziamento in base monetaria del debito pubblico è importante perché diminuisce il rischio di una iper-inflazione non gestibile.
Per le posizioni in titoli russi ricordiamo che anche questo paese vanta un rapporto debito/pil tra i più contenuti al mondo.

a presto

Iacopo

Io non sono bravo per queste analisi, ma vorrei capire da voi: perchè una Turchia così solida è franata sul cambio? Basta dire che è aumentata l'inflazione e non hanno voluto aumentare i tassi?
 
Acomea si è sempre caratterizzata per uno stile di gestione ben preciso, cosidetto: contrarian.
Chi sceglie i fondi di questa società, magari per piccole quote, rispetto al proprio portafoglio, deve attendersi una maggiore volatilità.
Se guardate l'andamento degli obbligazionari nel 2011 (fine del governo Berlusconi e spread italico salito sopra i 600 punti) scoprirete che le oscillazioni di prezzo erano ben più ampie di prodotti similari.
Solo il tempo potrà dirci se l'attuale esposizione al paese e alla valuta sarà ripagata dai rendimenti, ma la sgr si stà comportando come altre volte in passato.
 
Tradotto (per me) in termini operativi come sottoscrittore interpreto così il messaggio: “la nostra visione ci porta a mantenere una importante esposizione alla Turchia e quindi le posizioni dei vari fondi non cambieranno in modo sostanziale”. Per chi come me ha quote di performance e patrimonio aggressivo -se si accoda alle vostre scelte- potrebbe essere il momento di fare piccoli ulteriori ingressi. Per chi invece è più dubbioso è chiaro che le posizioni ed il grado di rischio non cambieranno. Come dice Bancale le modalità operative di Acomea seguono una visione ben precisa. Che si traduca sempre in modo positivo per l’investitore non è così scontato: recuperare le perdite degli ultimi mesi potrebbe richiedere tempo, a meno che non si decida di mediare con altri moderati ingressi. L’andamento storico di questi fondi mi fa pensare che i guadagni si hanno avendo il coraggio di entrare sui minimi…
 
Buon pomeriggio,

il diario del fondo riflette esattamente come la pensiamo sui paesi emergenti ed in particolare sulla questione turca.
In sintesi, continuiamo a considerare attrattivo l’investimento nei paesi Turchia e Russia, oltre agli altri paesi presenti nei portafogli.

Riteniamo infatti che il “rischio Turchia” sia ampiamente prezzato dal mercato per i titoli in hard currency e presenti notevoli opportunità di rendimento, con rischi certamente presenti ma limitati dai fondamentali del Paese:
• La Turchia ha il rapporto debito/pil più basso tra i paesi industrializzati. Anche se il sistema bancario turco dovesse entrare in una fase di severa crisi, il salvataggio del sistema peserebbe tra il 10% e il 12% del PIL, portando il rapporto Debito/Pil dal 28% al 40%, rimanendo quindi basso e ampiamente sostenibile.
• L’inflazione turca e la relativa pesantissima svalutazione della divisa non è dovuta al finanziamento in base monetaria del debito pubblico ma è causata dal surriscaldamento dell’economia e in particolare dallo sbilanciamento delle partite correnti.
• Il fatto che non ci sia finanziamento in base monetaria del debito pubblico è importante perché diminuisce il rischio di una iper-inflazione non gestibile.
Per le posizioni in titoli russi ricordiamo che anche questo paese vanta un rapporto debito/pil tra i più contenuti al mondo.

a presto

Iacopo

Al di là delle performance negative di questo momento, trovo comunque positivo e trasparente il modus operandi di AcomeA, che pubblica giornalmente l'elenco dei principali titoli, (e chi vuole può richiedere in qualsiasi momento il file excel con l'elenco completo dei titoli). Non so quante ce ne siano che si comportano così, spesso è difficile anche trovare l'elenco aggiornato dei primi 10 titoli.....Inoltre ringrazio Iacopo M. per gli ulteriori chiarimenti qui sul Forum....
 
Al di là delle performance negative di questo momento, trovo comunque positivo e trasparente il modus operandi di AcomeA, che pubblica giornalmente l'elenco dei principali titoli, (e chi vuole può richiedere in qualsiasi momento il file excel con l'elenco completo dei titoli). Non so quante ce ne siano che si comportano così, spesso è difficile anche trovare l'elenco aggiornato dei primi 10 titoli.....Inoltre ringrazio Iacopo M. per gli ulteriori chiarimenti qui sul Forum....

Trovo anche io davvero trasparente questo modus operandi e veramente positivo per l'investitore. Al contrario, per esempio, di H2O, in cui investi in una scatola nera.
 
Al di là delle performance negative di questo momento, trovo comunque positivo e trasparente il modus operandi di AcomeA, che pubblica giornalmente l'elenco dei principali titoli, (e chi vuole può richiedere in qualsiasi momento il file excel con l'elenco completo dei titoli). Non so quante ce ne siano che si comportano così, spesso è difficile anche trovare l'elenco aggiornato dei primi 10 titoli.....Inoltre ringrazio Iacopo M. per gli ulteriori chiarimenti qui sul Forum....

Concordo assolutamente. E'uno dei motivi per cui acquisto i loro fondi (pur essendo un pò spiazzato dalle loro scelte in certi momenti).
 
Grazie mille della segnalazione Pikimiki, appena riesco me la ascolto.

ho trovato un estratto della conference call.

Questo ciclo economico che stiamo vivendo, caratterizzato da una crescita decennale degli utili, è senza dubbio uno dei più lunghi della storia. La crisi economica finanziaria che ha travolto i mercati nel 2008 ha obbligato le Banche centrali ad attuare una politica molto accomodante che ha irrorato i mercati di liquidità. “In questo momento però, le Banche centrali, anche se in Europa non siamo entrati in una fase di politiche monetarie restrittive, non sono più generose come lo sono state in passato, spiega Giovanni Brambilla, direttore investimenti di AcomeA SGR.
AcomeA, nel suo ‘Rebus mercati: attacco o difesa?’, spiega agli investitori dove trovare le opportunità d’investimento nel mercato azionario e obbligazionario.
Azionario: dove trovare valore?
Per il gestore value, in questo momento, è molto difficile trovare degli sconti sul mercato. “Ci troviamo in una condizione di oversold, dove il mercato europeo è ormai prezzato quattro volte rispetto alla media degli earnings”, spiega Brambilla. “Preferiamo i titoli finanziari, consumer e difensivi e stiamo riducendo i nostri investimenti nel settore delle utilities. Rimaniamo ancora molto positivi sull’Europa nel settore telecom in particolare”.
Dal punto di vista geografico, l’esposizione di portafoglio è suddivisa per il 30% negli Stati Uniti, 30% in Europa e il restante in Asia. “Riteniamo che l’Europa sia un po’ più sottovalutata degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Asia, invece, preferiamo investire in Giappone, perché offre ancora elevati livelli di potenziale di crescita”.
L’approccio flessibile di AcomeA offre la possibilità al gestore di cambiare l’esposizione nel tempo e sfruttare a proprio favore le opportunità del mercato.
Obbligazionario: attenzione al mercato dei cambi
“Con la politica fiscale espansiva introdotta dal governo Trump, gli Stati Uniti hanno messo sotto stress il mercato dei cambi. Il risultato è stata una svalutazione delle monete delle economie emergenti rispetto al dollaro”, spiega Alberto Foà, presidente dell'sgr. Esempi di questo tipo sono stati il peso argentino, la lira turca o il real brasiliano.

“Bisogna dire che molti di questi Paesi però hanno un rapporto debito/PIL molto basso, come la Turchia, e offrono ottime opportunità d’investimento nel mercato obbligazionario. “Negli Stati Uniti, i tassi reali offrono rendimenti pari a zero, mentre in Europa sono addirittura negativi, spiega Foà. “Mantenendo la duration bassa, i Paesi emergenti danno opportunità di rendimento molto più attraenti”.
Il mercato italiano
“L’Italia ha il problema di un debito pubblico elevato. Il nostro Paese, al contrario di quello che si pensa, non si trova in una situazione disastrosa e dispone tuttora di un avanzo primario positivo. Il problema vero è la crescita del debito/PIL. Il nuovo decreto dignità del governo fa paura ai mercati perché aumenta il debito invece di ridurlo. Inoltre gioca a sfavore dell’Italia anche la riduzione del quantitative easing che toglierà liquida al mercato europeo”, conclude Foà.

 
altro intervento di Foà su Turchia
Alberto Foà presidente di AcomeA Sgr
«La Turchia presenta interessanti opportunità di acquisto sui mercati obbligazionari. In Turchia i tassi reali sono pari a circa il 7%-9% a seconda della parte della curva dei rendimenti analizzata. Inoltre la Turchia ha un rapporto debito Pil fra i più bassi al mondo (30%) .Per l'investitore la scelta ottimale è di esporsi su questa asset class attraverso un fondo comune, meglio se di breve termine. Vista la situazione ecconomica e i tassi reali sui nostri fondi abbiamo non solo mantenuto l'esposizione alla Turchia, ma arrotondato al margine le posizioni soprattutto nei momenti di maggiore stress dei mercati».
 
al 21/09

Turchia 33,46%
lira turca 10,75%

comunque dal minimo del 05/09 (20,278) ha recuperato più del 5%...
 

Sono d'accordo, ora è un buon momento d'ingresso. Per fare una critica diciamo che Acomea però è entrata un poco troppo presto su questi titoli in modo significativo. Conviene entrare soprattutto nel Performance che è quello che è sceso di più per l'ingresso anticipato e che è il più esposto ai bond emergenti.
In generale se poi cercate qualche occasione a buon prezzo non la vedo nè sulle obbligazioni dai miseri rendimenti ed alti prezzi (es. Europa) nè in titoli azionari a prezzi alti come sono oggi, a meno che uno non veda la singola realtà con tutti i rischi che comporta. Sui bond emergenti c'è margine.
 
Sono d'accordo, ora è un buon momento d'ingresso. Per fare una critica diciamo che Acomea però è entrata un poco troppo presto su questi titoli in modo significativo. Conviene entrare soprattutto nel Performance che è quello che è sceso di più per l'ingresso anticipato e che è il più esposto ai bond emergenti.
In generale se poi cercate qualche occasione a buon prezzo non la vedo nè sulle obbligazioni dai miseri rendimenti ed alti prezzi (es. Europa) nè in titoli azionari a prezzi alti come sono oggi, a meno che uno non veda la singola realtà con tutti i rischi che comporta. Sui bond emergenti c'è margine.
beh io ho il Prudente che ha avuto andamento simile al Performance
 
Conviene entrare soprattutto nel Performance che è quello che è sceso di più per l'ingresso anticipato

Mi sembra tutto fuorché una valida motivazione d'ingresso... In generale


e che è il più esposto ai bond emergenti.
In generale se poi cercate qualche occasione a buon prezzo non la vedo nè sulle obbligazioni dai miseri rendimenti ed alti prezzi (es. Europa) nè in titoli azionari a prezzi alti come sono oggi, a meno che uno non veda la singola realtà con tutti i rischi che comporta. Sui bond emergenti c'è margine.

Talmente tanto margine che il performance (il più esposto ai bond emergenti, come dici tu) sta facendo - 13% circa...

Boh
 
Mi sembra tutto fuorché una valida motivazione d'ingresso... In generale

Invece è valida: statisticamente dopo un anno con il tonfo il Performance ha sempre fatto molto bene l'anno dopo:

RENDIMENTI ANNUI
anno fondo Performance
2011 -8,02%
2012 23,63%
2013 3,88%
2014 3,85%
2015 -7,42%
2016 13,62%
2017 1,24%
2018 -9,36%



Talmente tanto margine che il performance (il più esposto ai bond emergenti, come dici tu) sta facendo - 13% circa...

Boh

.
 

Statisticamente... ma non vuol dire che l'anno prossimo farà bene. E se l'anno prossimo le monete dei paesi emergenti continuano a svalutarsi? Vi ricordo che la FED oggi ha alzato il tasso di interesse e ha promesso che lo farà ancora prima di fine anno.
 
Statisticamente... ma non vuol dire che l'anno prossimo farà bene. E se l'anno prossimo le monete dei paesi emergenti continuano a svalutarsi? Vi ricordo che la FED oggi ha alzato il tasso di interesse e ha promesso che lo farà ancora prima di fine anno.

Penso che dopo questo trotterellare di rialzi USA, si galopperà al ribasso
 
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