Lo e' oggi significa che comunque mi sto portando dietro un costo che nel frattempo capitalizza in negativo. Che poi domani, forse, si spera, le cose si invertono comunque il danno l'ha fatto.
Non si dovrebbe hedgiare per guadagnare di più. Si hedgia per evitare di perdere più di quanto perde il mercato in valuta estera a causa del rischio di cambio e per non aumentare la volatilità dell'investimento, soprattutto se l'asset hedgiata è poco volatile.
Il costo oggi c'è, è vero. D'altra parte, l'hedging ha una funzione specifica: si paga, in un certo senso, il servizio che offre.
E magari chissà, in futuro questo servizio potrebbe diventare gratis o potresti ricevere un incentivo per usufruirne. Sarebbe un bonus. Ma in ogni caso, anche se questo non dovesse avvenire, si dovrebbe hedgiare per i motivi scritti sopra, e in tal caso il costo non dovrebbe dare fastidio più di tanto.
Poi, di nuovo, se quei motivi dell'hedging non interessano all'investitore, va benissimo che non hedgi.
Le fluttuazioni, per loro natura, si autocompensano, nel tempo. Chiaro che se a fine investimento, il cambio ti va contro violentemente, e ti becchi un -30% secco, beh pazienza.
Beh, se il -30% lo becchi nel cambio (rendimento del tasso di cambio dal momento di ingresso a quello di uscita), pazienza mica tanto: se il rendimento di mercato è "basso", sono d'accordo col dire pazienza. Se si tratta di un investimento di lungo o lunghissimo termine, a 3 o magari 4 cifre percentuali, quel -30% può fare parecchio male.
Ma intanto il rendimento passato a zero costi, che ha pure capitalizzato, l'hai preso. E quel -30% comunque impatta su un capitale maggiore. E' un po' simile al discorso azionario vs obbligazionario: l'azionario, sul lungo termine, vince sull'obbligazionario proprio per la maggiore volatilita', impropriamente, a mio parere, vista come rischio. Parliamo di asset in generale, non di azioni singole, naturalmente, quindi niente rischio specifico.
L'azionario "vince" per il CAGR più alto nel lungo termine che, nell'azionario, si "paga" con una volatilità più alta. Altrimenti investire sarebbe facilissimo.
Ma non è che la volatilità faccia il rendimento. Se la volatilità fosse più bassa o non ci fosse proprio sarebbe anche meglio, ma non è così che funzionano i mercati finanziari.
Non metto in dubbio il valore dei test, pero' direi che una la decorrelazione e' nella logica delle cose. Ho un prodotto/servizio che, a parita' di condizioni al contorno, costa di meno, e' logico che tende a vendere di piu'. Sarebbe strano il contrario.
Per le esportazioni dagli USA sì. Ma le multinazionali, che poi sono le aziende più grosse, operano direttamente in molti altri stati e prezzano direttamente in altre valute... questa ipotetica decorrelazione non è immediata, e secondo me si è creato un mito intorno a questa relazione che tanto automatica non è.