Scienza & Tecnologia

Record di stabilità per due orologi atomici accoppiati

Due reticoli di atomi di itterbio accoppiati sono il cuore di un nuovo orologio atomico che segna il tempo con una costanza straordinaria: l'instabilità è contenuta in 1,5 parti su un miliardo di miliardi. Il nuovo doppio dispositivo stabilisce un nuovo standard per la misura del tempo e potrebbe trovare presto applicazione nella misurazione delle costanti fondamentali della natura o nella ricerca sulla materia oscura

Record di stabilita per due orologi atomici accoppiati - Le Scienze
 
Il cielo del mese di dicembre 2016

Uno scrigno stellare nei Gemelli

Osservare l'ammasso stellare denominato Messier 35? Non è difficile con i nostri consigli che troverete nel consueto sguardo d'insieme sulle costellazioni, i pianeti e i principali fenomeni celesti visibili questo mese
di Marco Galliani



Uno scrigno stellare nei Gemelli | MEDIA INAF
 
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Fuliggine stellare a perdita d’occhio

La galassia si trova a 33 milioni di anni luce dalla Terra ed è una delle regioni di formazione stellare più grandi dell'Universo locale. La polvere galattica si forma in una zona molto vicina alla fucina stellare
di Eleonora Ferroni


Fuliggine stellare a perdita d’occhio | MEDIA INAF
 
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Oceano di ammoniaca nel cuore di Plutone?

Ancora non sappiamo se davvero l'ex nono pianeta ospiti davvero un oceano sotterraneo, e già c’è chi lo immagina come uno sciroppo denso e popolato da forme di vita esotiche. L’ipotesi è di William McKinnon, della Washington University a St. Louis, e per verificarla propone una nuova missione verso Plutone
di Giuseppina Pulcrano


Oceano di ammoniaca nel cuore di Plutone? | MEDIA INAF
 
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La stella che cadde nel buco nero rotante

Quello che si credeva il lampo di supernova più luminoso mai registrato sembra invece essere il frutto di un evento ancora più estremo e raro: un buco nero in rapida rotazione che riduce a brandelli una stella che gli si è avvicinata troppo. Lo studio, a cui ha partecipato Nancy Elias-Rosa dell’INAF, è stato pubblicato sul primo numero di Nature Astronomy. Con il commento di Massimo Della Valle (INAF)
di Stefano Parisini


La stella che cadde nel buco nero rotante | MEDIA INAF
 
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GravitÃ* emergente, superato il primo test

Potrebbe spiegare il moto delle stelle nelle galassie senza richiedere la presenza di materia oscura. La teoria, proposta dal fisico teorico Erik Verlinde, è stata sottoposta a un primo test dall'analisi del lensing gravitazionale debole su un campione di oltre 33 mila galassie. I risultati, pubblicati su MNRAS, sembrano essere incoraggianti, anche se riguardano particolari sistemi fisici
di Corrado Ruscica


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Coppia di nuovi esopianeti per ALMA

Le contemporanee osservazioni della distribuzione della polvere e del gas attorno a una giovane stella condotte dal telescopio dell'ESO rivelano la presenza di una coppia di pianeti extrasolari, ognuno di essi con una massa paragonabile a quella di Saturno
di Marco Galliani



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Fischia un vento di zaffiri e rubini

Una ricerca coordinata dall'Università di Warwick ha rilevato fenomeni meteorologici estremi su un enorme pianeta gassoso fuori del nostro sistema solare. Impetuosi venti equatoriali d'intensità assai variabile spostano grandi quantità di nuvole, probabilmente composte da “corindone”, il minerale che sulla Terra forma rubini e zaffiri. La ricerca è pubblicata sul primo numero della neonata rivista Nature Astronomy
di Redazione Media Inaf


Fischia un vento di zaffiri e rubini | MEDIA INAF
 
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eva-herzigova-brian_atwood-spring-2013-04.jpg
 
Oh quando ci vuole ci vuole, dopo tutta quella calura planetaria....la frescura acquatica è d'obbligo.
Con annessa Herzigova, s'intende. :D
 
Eh...
della serie come alzare la temperatura in modo naturale quando uno ha la sfiga di abitare in un pianeta freddo. :bow:
 
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Al via il sistema di navigazione Galileo

Il 15 dicembre 2016 la Commissione Europea ha formalmente annunciato l'avvio della fornitura dei servizi iniziali di Galileo, il sistema satellitare di navigazione europeo. È il primo passo verso la piena capacità operativa, da raggiungere nel 2020, ma già ora si può ricevere il segnale con gli apparecchi compatibili
di Stefano Parisini


Al via il sistema di navigazione Galileo | MEDIA INAF
 
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Rosetta, ultimi dati prima dell’impatto

Sono passati due mesi e mezzo da quando la sonda dei record ha toccato la superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, terminando per sempre la sua straordinaria missione. Molti strumenti hanno funzionato fino alla fine, tra cui quelli italiani. Ecco gli ultimi dati raccolti dai ricercatori nelle ultime ore di volo
di Eleonora Ferroni


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