Fiorentina officiale thread parte IV

la sfortuna e gli arbitri continuano ad accanirsi :wall:
 
Lazio-Fiorentina 3-1: io l’ho vista così (Sono 4 i responsabili della sconfitta)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 18/12 23:19 3 Commenti

Primo responsabile della sconfitta: Paulo Sousa. Ha risparmiato Chiesa col Genoa per farlo giocare pochi minuti e riproporre l’inguardabile Tello; di nuovo in campo nel primo tempo una squadra senza mordente incapace di calciare in porta.
Secondo responsabile Ilicic: un rigore, che avrebbe potuto riaprire la partita, calciato malissimo.
Terzo responsabile Kalinic, stavolta men che trasparente (anche se ignorato da chi dovrebbe fornirgli la polvere da fuoco).
Quarto responsabile l’arbitro Irrati: il contatto fra Tomovic e Milinkovic-Savic non pare proprio da rigore, l’azione del terzo gol della Lazio, che cala il sipario sul match, è avvelenata da un palese fallo su Zarate non fischiato.
La sconfitta all’Olimpico è maturata così. Inutile aggiungere altro. Rassegnamoci ad un campionato sull’orlo dell’anonimato. E speriamo che la società pensi già alla prossima stagione quando il quarto posto significherà Champions senza neanche il rischio-preliminari. Non attrezzare la squadra per un traguardo raggiunto svariate volte nella gestione Della Valle, quindi non un sogno come lo scudetto, al momento in cui varrà qualcosa sarebbe davvero imperdonabile. Anzi, una beffa.
Tatarusanu 5,5 – Reattivo sul colpo di testa di Bastos, goffo sul gol di Radu
Tomovic 4,5 – Il fallo da rigore, neanche troppo fallo, non è tutta colpa sua. Non riesce a chiudere in tempo su Keita che lo salta spesso.
Astori 6 – Immobile non gli crea problemi. Non sempre preciso nel far ripartire il gioco.
De Maio 6 – Intimorito, spazza via ogni palla che gli arriva a tiro. Prende sicurezza col passare dei minuti.
Tello 4,5 – Il rigore arriva sugli sviluppi di un suo passaggio sbagliato, uno dei tanti. Fantasma del palcoscenico calcistico per tutto il primo tempo. Dà il via all’azione del gol di zarate ma sbahglia il passaggio decisivo: l’assist è frutto di un inciampo di Biglia.
Sanchez 5,5 – Dorme come un ghiro e permette a Milinkovic Savic di entrare in area palla al piede e subire il rigore (dubbio). Si sacrifica da terzino destro senza demeritare.
Vecino 5,5 – Poche idee ma confuse. Keita lo mette **** a terra prima di scoccare il tiro vincente. Qualche verticalizzazione e poco altro.
Olivera 6 – Felipe Anderson le mette in difficoltà, ma lui gli rende par per focaccia riuscendo a fornire qualche buon cross non sfruttato a dovere.
Bernardeschi 6,5 – Molto attivo talvolta si incaponisce troppo in dribbling senza esito. Però diffonde grinta a piene man, lotta come un indiavolato su ogni pallone e gli unici veri tiri in porta partono dal suo piede.
Ilicic 4 – Un rigore da censura che gela la Fiorentina. L’impegno non manca, la lucidità e la velocità invece sì. Tenta tacchi improbabili in disperati tentativi di pecare un jolly.
Kalinic 4 – In area soffre di solitudine. Palle ne arrivano pochissime, compagni a sostegno ancora meno. Ma lui è sottotono, si muove poco e non vede mai né palla, né porta.
Cristoforo 5 – Si procura il rigore ed evapora.
Zarate 6,5 – Ha il pregio di trovarsi al posto giusto nel momento giusto per il gole che rianima la Fiorentina. Pecca di egoismo (ma non è una novità) in un paio di situazioni favorevoli.
Chiesa 6 – Mostra subito personalità e vigoria fisica completamente sconosciute a Tello di cui prende il posto. Ma Sousa gli concede meno di un quarto d’ora.
Paulo Sousa 4,5 – Come ormai è consuetudine la sua squadra regala un tempo (il primo) alla Lazio, subisce un gol e nella ripresa rincorre mettendo in campo energie e determinazione inesistenti poco prima. Mah. Insiste su Tello. Doppio mah. Ritarda le sostituzioni, ma anche questa è una consuetudine. Triplo mah.Tecnico in stallo, se non riaccende i suoi motori cerebrali rischia di avvitarsi in un campionato all’insegna della mediocrità.
Arbitro Irrati & C. 4,5 – Generosissimo il rigore dato alla Lazio (ma allora coerenza avrebbe voluto l’espulsione di Tomovic). Giusto l’annullamento del gol di Sanchez. Incredibile la distrazione sul fallo ai danni di Zarate da cui parte l’azione del terzo gol laziale. Cinque gialli per i viola, uno solo per i biancocelesti: non è lo specchio della partita.
Commento Sky Compagnoni-Marchegiani 5 – Hanno la Lazio nel cuore e lo lasciano trapelare senza ritegno. Meglio senza audio.
 
il rigore c'era e tomovic era da mandare a casa.
 
scusate l'intromissione, solo per farvi i complimeni. partita equilibrata, il pareggio credo sia giusto alla fine, so che il primo goal di Insigne parte da posizione non regolare (va detto che forse il secondo giallo pe rKalinic c'era), il rigore credo ci fosse. ottimo secondo tempo vostro, avete in Bernardeschi e Chiesa due ragazzi davvero interessanti.
concludo augurandovi buon Natale
 
makekkzz :angry: specialisti a beccare gol al 90° o poco più

manco buoni a mantenere il vantaggio 10 minuti scarsi :wall:
 
al 90 esimo con una squadra " simpatica " a pubblico e addetti ai lavori , come il napoli non si deve neanche sfiorare l'attaccante . Che Martens ci provasse era scontato , com'era scontato che al primo contatto si buttasse giu' . Grandissimo pollo
 
Fiorentina- Napoli 3-3: io l’ho vista così (Grande partita, immensa delusione)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 22/12 23:24 3 Commenti

Una grande partita che termina con un’immensa delusione. La vittoria, che sarebbe stata meritatissima, sfuma per un fallo da rigore tanto inutile quanto letale. I tre punti non avrebbero cambiato l’inerzia di una stagione destinata a non passare alla storia, ma battere il Napoli sarebbe stata una piccola grande soddisfazione e avrebbe rasserenato le festività natalizie dei tifosi viola. Ma è un’annata un po’ così: costellata da clamorosi errori individuali. Stavolta è la premiata ditta Tomovic & Salcedo a regalare due gol agli avversari.
Certo fa rabbia vedere una Fiorentina a tratti tambureggiante, con sprazzi di gran gioco, determinata e aggressiva come non lo è stata quasi mai in questo campionato. Allora sapete anche giocare per novanta minuti, verrebbe da dire. Ma è inutile farsi il fegato amaro. Godiamoci i gol di Bernardeschi e Zarate e la prestazione di Chiesa. Verranno tempi migliori… spero.
Ps: menzione di merito per il cromatismo ai “guanti dei Puffi” indossati dai giocatori del Napoli.

Chiesa consola Tomovic dopo l’errore (foto Galassi)
Tatarusanu 5 – Insigne scocca un tiro straordinario ma il portiere si sveglia solo quando la palla lo sorvola salutandolo. Si butta in clamoroso ritardo. Goffo anche in un altro paio di interventi. Mai un miracolo sui rigori.
Salcedo 4,5 – Macchia con il più stupido dei rigori una prestazione fino a quel momento confortante.
Astori 6,5 – Fa prevalere altezza e stazza fisica non concedendo al pericolosissimo Mertens palloni giocabili. A servire l’attaccante del Napoli ci pensano i suoi compagni di squadra.
Tomovic 4 – Regala a Mertens il pallone del raddoppio partenopeo. Ancora una volta decisivo. Per gli avversari.
Chiesa 7,5 – Indiavolato scatta, crossa, dribbla, tira in porta. I palloni più invitanti dalla fascia arrivano dal suo piede. Meriterebbe il gol che non arriva, però lo avvolge l’applauso convinto di tutto il Franchi.
Badelj 5 – Non velocizza mai l’azione nelle poche occasioni che passano dal suo piede. Prestazione modestissima.
Vecino 6 – Più dinamico del compagno di reparto ma scarsamente lucido. Prova il tiro che va (come sempre) fuori bersaglio.
Olivera 7 – Chiudere su Callejon e spingere: ottempera al doppio compito con efficacia. Salva con maestria e scelta di tempo sulla linea di porta un gol già fatto.
Bernardeschi 8 – Fortuna sul gol del pari, prepotenza e capacita balistica nel gol del 2-2. Ogni volta che prende palla crea scompiglio fra gli avversari. Assist stile Antognoni per il gol di Zarate.
Cristoforo 6 – Buone intuizioni e molto sostegno al centrocampo.
Kalinic 5,5 – Ha un paio di occasioni per superare Reina ma calcia fuori o incespica rischiando la seconda ammonizione per simulazione. Corre in lungo e in largo senza risparmiarsi.
Sanchez 6 – Contribuisce all’azione di contenimento nella fase finale.
Zarate 7 – Un colpo al volo straordinario per un gol da vedere e rivedere.
Diks sv
Paulo Sousa 6 – La squadra funziona, c’è il gioco e la giusta determinazione: ma perché stasera sì e le altre volte no? I cambi, forse inevitabili, non portano benefici: la Fiorentina si raggomitola troppo e Salcedo fa la frittata.
Arbitro Tagliavento & C. 5 – Primo giallo ad Albiol, esagerato. Secondo giallo a Kalinic, ridicolo. Il gol di Insigne, in fuorigioco. Accetta senza intervenire il teatrino del cambio delle scarpe di Reina nel primo tempo.
Commento Sky Gentile-Ambrosini 5 – Come inebriati esaltano il Napoli al di là dei suoi indubbi meriti. Sorpresi dalla veemente reazione della Fiorentina. Poco professionali.
 
Mi inchino a Bernardeschi che da diversi anni definisco il nuovo Roberto Baggio e finalmente lo vedo giocare nel suo ruolo dopo aver fatto l'esterno destro e il terzino destro. L'Inter sembrava interessata al ragazzo, ma ora che finalmente Sousa lo fa giocare nel suo ruolo, temo che il prezzo sia lievitato parecchio.
 
Ciao laga, è sempre un piacere.
Bernardeschi ha veramente delle grandi prospettive e temo che non saranno a Firenze.....i vostri cinesi non se lo possono permettere ?
 
Ciao laga, è sempre un piacere.
Bernardeschi ha veramente delle grandi prospettive e temo che non saranno a Firenze.....i vostri cinesi non se lo possono permettere ?

Non mi ci far pensare.......hanno speso i soldi per Barbosa :wall:
 
Di Gennaro avverte l’Inter: “Bernardeschi ora vale 70 milioni se consideriamo…” – FC Inter 1908

L’ex centrocampista viola e della Nazionale italiana, ora opinionista Mediaset, Antonio Di Gennaro, avverte l’Inter sul prezzo di Federico Bernardeschi, uno degli obiettivi di Suning per giugno: “Sta andando forte dopo l’exploit dell’anno scorso che lo ha portato fino alla Nazionale. Anche sotto il profilo realizzativo ha cambiato marcia forse anche grazie al cambio di ruolo. La partita contro il Napoli è stata quella della consacrazione, si è visto un trascinatore oltre che a un giocatore di talento”.
Inevitabile parlare di calciomercato visto l’interesse di mezza Europa per il talento di Carrara. Si parla molto di clausole rescissorie, uno come lui, quanto potrebbe valere?
“Partiamo dal presupposto che le cifre nel mercato moderno sono gonfiate e spesso esagerate. Se consideriamo la clausola di Kalinic e, per esempio, quella di Belotti col Torino, Bernardeschi può valere 60-70 milioni di euro. All’estero ci sono club che quando si innamorano spendono queste cifre, dunque non sarebbe comunque una clausola per blindarlo”.
 
Il pagellone della Fiorentina
Berna e Chiesa la meglio gioventù, Astori il leader Tello il fallimento

di BENEDETTO FERRARA
30 dicembre 2016
128
Il pagellone della FiorentinaTATARUSANU 6 Non è un campione, è un portiere normale, con i suoi piccoli miracoli e i suoi strafalcioni. Quando ha il pallone tra i piedi vale un romanzo di Stephen King.
LEZZERINI 5,5 Poche occasioni, qualche errore, è pronto per partire.
DRAGOWSKI 5,5 Costato un botto, si fa notare solo per un’intervista in cui dice che prima di lui farebbero giocare i massaggiatori. Divertente.
DE MAIO 6- Una partita decente con la Lazio e basta. Sei tirato e molto politico.
TOMOVIC 5,5 Chi ne apprezza il cuore, chi non sopporta certe distrazioni. Povero Nenad, mica sarà colpa sua se la società non ne cerca uno migliore.

G. RODRIGUEZ 6- In calo, e ci può stare. Rocker fuori dal campo, in corsa con se stesso quando gioca. E il rinnovo non è cosa semplice. Momentuccio: come quando sei costretto ad ascoltare i Led Zeppelin a basso volume.
ASTORI 7 Il vero leader del gruppo. Serio, maturo, orgoglioso e vero esempio. I suoi assist offensivi sono l’unica vera invenzione di Sousa per togliere prevedibilità a questa squadra.
SALCEDO 6 Parte talmente bene che uno pensa di essersi tolto un pensiero. Poi si adegua al resto della banda. Ma le qualità ci sono.

MILIC 5 Teorico del compitino smencio, non elargisce emozioni neanche a spingerlo. A Marassi Sousa lo prova attaccante. Come ballare la salsa su un pezzo degli Iron Maiden. Ci sta che non si sia ancora ripreso.
MAXI OLIVERA 6 Quando giocava Milic ti chiedevi come doveva essere la sua riserva. Invece era migliore. Meno scolaretto, più cavallo pazzo. Ma sì, dai.

DIKS SV Il terzino destro che non c’è. Sousa non lo vede. Quindi nemmeno noi. La sua presenza è questione di un attimo. Già.
VECINO 6,5 Non può fare la mezzala e questo lo frena e non poco. Ha fisico e personalità. Un punto fermo.
BADELJ 6 Partite notevoli, partite inguardabili, il tutto col suo simpatico procuratore che stressa come quelli che ti propongono a manetta offerte dei gestori telefonici. Possibile plusvalenza di gennaio.
BORJA VALERO 6,5 Se è a Firenze è grazie al Porto, che ha tenuto la Roma fuori dalla Champions. Forse non è quello di 5 anni fa, ma resta un centrocampista di un’altra categoria.

SANCHEZ 6- All’inizio, dalla sua corsa potevi intuire quanto non corressero gli altri. Poi il sosia di Arnold si è confuso un po’, normalizzandosi.
CRISTOFORO 6 Un entusiasta poco stimato dal suo tecnico. Forse proprio per via del suo entusiasmo.
BERNARDESCHI 7,5 Quel gol al Napoli e il successivo lancio per Zarate sono due buone ragioni per parlare di talento puro, an- che se l’idea non è certo una novità. Ora da lui ci si aspetta la continuità che serve a tirare la squadra fuori dalla mediocrità.
TELLO 5 Dopo Cuadrado e Joaquin ti prende male. È come andare al concerto di Paola & Chiara dopo essere stati a quello dei Rolling Stones. Non resta che sperare in una bella sorpresa. È un figlio del Barcellona, come Portillo del Real Madrid.
ILICIC 6+ Per lui basta una frase da bar: fosse anche costante giocherebbe in un top club. Quando c’è la differenza si vede. Ogni tanto irrita. Ma lo deve fare, dice.
CHIESA 7 L’unica bella notizia del 2016. Personalità, testardaggine e un tiro che è una bomba. Firenze è orgogliosa del suo Chiesa junior.
ZARATE 6,5 Troppo estroso e anarchico per essere amato dal suo allenatore. Però quando entra la differenza si vede. Ma i capi di solito preferiscono i soldatini agli spiriti liberi.
BABACAR 6 Ha talento, ma può fare di più. Vi ricorda nessuno? Beh, comunque quando gioca la porta la vede. Difficilmente se ne andrà
KALINIC 6,5: dopo il boom riparte piano e tutta la squadra ne risente. Poi ritrova i gol e non solo. In caso di cessione, trovare un sostituto all’altezza non sarà facile.

SOUSA 5,5 Trascina la squadra nel gorgo della sua occasione mancata. Va avanti col mestiere ma senza gioia. A fine stagione farà le valigie. Ma si era capito da un pezzo.
CORVINO 6- Richiamato da Cognigni per far tornare i conti per ora pensa, appunto, a far tornare i conti. Il mercato estivo non ha lasciato traccia. Senza soldi non è facile.
FREITAS 5,5 Ideatore e realizzatore del business che ha portato Dragowski a Firenze. È il braccio armato di Corvino. A salve, per ora.
MENCUCCI 6,5 Esiliato alla Fiorentina Women’s riprende quota proprio con i successi delle ragazze di casa Della Valle. Il ritorno di Corvino lo aiuta a riavere un po’ di visibilità.

FAGORZI 7 Una divergenza dello storico massaggiatore con lo staff di Sousa crea un vero e proprio caso, pagato con una sospensione che nemmeno a scuola . La società decide di rendere nota la vicenda con un comunicato sul proprio sito. Per la serie: sì, va bene, ma chi si compra?
COGNIGNI SV Il bilancio inizia a tornare, così come è tornato Corvino. E poi c’è stata la plusvalenza Alonso. Obiettivi centrati, insomma. In privato lui si lamenta perchè si sente poco amato. Ma questo è il destino degli uomini dei conti. E comunque anche Cognigni avrà un cuore. Forse.
SALICA 6,5 Richiamato dai tempi della Florentia Viola per riportare un po’ di umanità nel giro. Umano, appunto.
ANTOGNONI 8 Dopo 14 anni hanno finalmente trovato il suo numero di telefono. Era ora.

ANDREA DELLA VALLE 6+ Entusiasta con budget limitato. Come andare al luna park senza poter salire sulle giostre. Vorrebbe ricucire il rapporto con la città. Potrebbe iniziare da un terzino destro, per esempio.
IL NUOVO STADIO 5 Sostituisce gli acquisti nell’immaginario del tifoso. Se chiudi gli occhi lo puoi già vedere. Solita storia: bello sì, ma chi si compra?
BENALOUANE 8 Presenze zero, uno scudetto festeggiato con il Leicester, la causa con la Fiorentina vinta facile. Invisibile, come l’entusiasmo di questo 2016 che finalmente se ne va.
 
Il 2017 si apre con una ‘brutta’ vittoria. Ma intanto si sblocca il mercato
Di Niccolò Misul - 12/01/2017 00:00 2







Con tre giorni di ritardo è finalmente iniziato anche il 2017 dei viola. E a giudicare dal bottino portato a casa verrebbe anche da pensare che sia iniziato nel migliore dei modi. La realtà è che anche questa prima gara del nuovo anno ci regala ancora una volta una brutta Fiorentina, imprecisa e confusionaria, che fatica tanto, troppo, a trovare una quadratura di gioco.

Nel gelo di Firenze, davanti ai pochi (circa 6.500) ma stoici tifosi viola, i viola paiono cancellare la grinta e i progressi mostrati nell’ultimo appuntamento del 2016 contro il Napoli. Il Chievo si mostra più pericoloso nel primo tempo, salvo poi essere costretto in 10 dalla doppia ammonizione di Radovanovic. Ci pensa Bernardeschi con una traversa su punizione a battere il colpo per i viola.

Inizia la ripresa e Kalinic (schierato titolare nonostante le voci di mercato che lo riguardano) spara clamorosamente alle stelle un ottimo pallone. Al 70′ poi Zarate decide di ristabilire l’equilibrio numerico con un brutto fallo da dietro su Bastien che gli costa il rosso diretto. Ma proprio finale Bernardeschi conquista e trasforma un rigore generosamente concesso, che se non altro risparmia ai presenti sugli spalti un’altra mezz’ora di gelo.

Volente o nolente, il 10 viola dimostra ancora una volta di essere lui il vero leader di questa squadra. Per tutti i 90′ lotta, inventa e mostra una determinazione che sembra mancare a molti dei suoi compagni.

I viola scacciano così gli spettri della scorsa stagione (quando furono eliminati dal Carpi) e si regalano un Quarto di Finale tutt’altro che semplice contro il Napoli. Appuntamento al 24 gennaio al San Paolo (gara secca). Una cosa è certa: gli uomini di Sousa dovranno fare molto di più di quanto mostrato ieri sera. Anche perché mancano solo tre giorni alla sfida più ‘calda’ dell’anno.

Nel frattempo si sblocca il mercato. E no, non si tratta dell’epilogo della ‘telenova Kalinic’. Anzi, il primo rinforzo arriva in un settore in cui non sembrava che la Fiorentina dovesse rinforzarsi in questa sessione. Sarà infatti il portiere Marco Sportiello il primo rinforzo per Sousa.

L’estremo difensore dell’Atalanta, che era già stato vicino ai viola in chiusura del mercato estivo, dovrebbe essere a Firenze tra oggi e domani per le visite mediche. L’operazione si concluderà con ogni probabilità con la formula del prestito di un anno e mezzo con diritto di riscatto.

Un buon rinforzo per i viola. Da capire adesso come e se cambieranno le gerarchie tra i pali. Molto probabilmente la Fiorentina ha deciso di prendere subito l’estremo difensore classe ’92 al fine di farlo ambientare nei prossimi 6 mesi, per poi affidargli le chiavi della porta nella prossima stagione.

Per un portiere che entra, uno che esce. Con Dragowski fermo ai box per infortunio, sarà Lezzerini a lasciare i viola in prestito. Avellino o Vicenza le probabili destinazioni dove l’ex Primavera dovrebbe andare a farsi le ossa.

Insomma, i viola battono il primo colpo. Staremo a vedere se oltre a quello in entrata si smuoverà anche il mercato in uscita…
 
Coppa Italia / Fiorentina-Chievo 1-0: io l’ho vista così (Evitati i supplementari, non la figuruccia)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 11/01 20:01 0

Ci mancava solo di prepararsi alla sfida con la Juve giocando i supplementari. San Bernardeschi ha salvato la Fiorentina dalla fatica supplementari, non da una figuruccia tutt’altro che confortante, nonostante la vittoria. Clima freddissimo prima della partita e ancor più freddo alla fine. Assenza di idee, lentezza indisponente, fallosità inutile, zero spettacolo: la prima Fiorentina dell’anno è già da dimenticare. Mi fermo qui, per una gara così basta e avanza.
Tatarusanu 5 – Saluta la palla che lo scavalca: se il Chievo non segna non è per merito suo.
Tomovic 6 – Spazza costantemente dalle retrovie senza tanti complimenti. Si inventa una percussione che costringe Radovanovic al fallo da espulsione
Sanchez 6,5 – Dopo un’incertezza iniziale, prende baldanza. Giostra al centro della difesa chiudendo ogni spazio.
De Maio 6 – Non perde mai di vista Inglese. Chiude bene anche se far ripartire l’azione non è mestiere suo.
Olivera 4,5 – Sale con costanza sulla fascia sinistra ma non crossa mai, anzi rientra sempre sul destro: gli hanno cambiato il piede naturale?
Badelj 5 – Giocate soporifere, inventiva zero, ritmo assente.
Vecino 5,5 – Recupera qualche pallone e prova un paio di giocate ma pecca di precisione.
Chiesa 5,5 – Poco brillante rispetto al suo standard: l’impegno non manca, la lucidità sì, anche se sfiora il gol.
Bernardeschi 6,5 – Si procura il rigore, forse con un pizzico di astuzia, e lo trasforma con gelida cattiveria. Una punizione (quasi) capolavoro che si stampa sull’incrocio dei pali.
Zarate 4 – Porta troppo il pallone o lo passa quando ormai è perduto. Si intreccia con le traiettorie di Bernardeschi. Nel secondo tempo si fa notare solo per lo stupido fallo da espulsione.
Kalinic 5 – Un assist al bacio per Zarate che spreca e nulla più, tranne le frizioni con Sorrentino e un paio di occasioni da gol buttate al vento.
Ilicic 5,5 – Il suo ingresso crea apprensione al Chievo e anche alla difesa viola.
Cristoforo 5 – Apporto pressoché nullo.
Borja Valero sv
Paulo Sousa 5 – La squadra appare sgangherata, senza una visione di gioco e priva di mordente. Difetti che paradossalmente aumentano nella fase in superiorità numerica. Poca voglia in campo e, probabilmente, poca voglia anche in panchina.
Arbitro Celi & C. 5 – Versione Cicciobello, sembra avere un’intero panettone sotto la maglia. Di manica larga col delinquente Spolli* che sminestra pedate a destra e a manca, di manica strettissima con Zarate condannato al rosso diretto. Generoso sul rigore.
Commento Rai Lollobrigida (+Serra) 5 – Meglio la Loren…
*Non dimentico che Spollli in un Catania-Fiorentina, nel 2014, si rese protagonista di un calcio volontario in testa a Matos a terra dopo un contrasto. Se esistesse una giustizia sportiva, avrebbe dovuto essere radiato anche dal campo dell’oratorio. Invece gioca ancora in serie A e io spero prima o poi di fare festa sui suoi legamenti.
 
Coppa Italia / Fiorentina-Chievo 1-0: io l’ho vista così (Evitati i supplementari, non la figuruccia)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 11/01 20:01 0

Ci mancava solo di prepararsi alla sfida con la Juve giocando i supplementari. San Bernardeschi ha salvato la Fiorentina dalla fatica supplementari, non da una figuruccia tutt’altro che confortante, nonostante la vittoria. Clima freddissimo prima della partita e ancor più freddo alla fine. Assenza di idee, lentezza indisponente, fallosità inutile, zero spettacolo: la prima Fiorentina dell’anno è già da dimenticare. Mi fermo qui, per una gara così basta e avanza.
Tatarusanu 5 – Saluta la palla che lo scavalca: se il Chievo non segna non è per merito suo.
Tomovic 6 – Spazza costantemente dalle retrovie senza tanti complimenti. Si inventa una percussione che costringe Radovanovic al fallo da espulsione
Sanchez 6,5 – Dopo un’incertezza iniziale, prende baldanza. Giostra al centro della difesa chiudendo ogni spazio.
De Maio 6 – Non perde mai di vista Inglese. Chiude bene anche se far ripartire l’azione non è mestiere suo.
Olivera 4,5 – Sale con costanza sulla fascia sinistra ma non crossa mai, anzi rientra sempre sul destro: gli hanno cambiato il piede naturale?
Badelj 5 – Giocate soporifere, inventiva zero, ritmo assente.
Vecino 5,5 – Recupera qualche pallone e prova un paio di giocate ma pecca di precisione.
Chiesa 5,5 – Poco brillante rispetto al suo standard: l’impegno non manca, la lucidità sì, anche se sfiora il gol.
Bernardeschi 6,5 – Si procura il rigore, forse con un pizzico di astuzia, e lo trasforma con gelida cattiveria. Una punizione (quasi) capolavoro che si stampa sull’incrocio dei pali.
Zarate 4 – Porta troppo il pallone o lo passa quando ormai è perduto. Si intreccia con le traiettorie di Bernardeschi. Nel secondo tempo si fa notare solo per lo stupido fallo da espulsione.
Kalinic 5 – Un assist al bacio per Zarate che spreca e nulla più, tranne le frizioni con Sorrentino e un paio di occasioni da gol buttate al vento.
Ilicic 5,5 – Il suo ingresso crea apprensione al Chievo e anche alla difesa viola.
Cristoforo 5 – Apporto pressoché nullo.
Borja Valero sv
Paulo Sousa 5 – La squadra appare sgangherata, senza una visione di gioco e priva di mordente. Difetti che paradossalmente aumentano nella fase in superiorità numerica. Poca voglia in campo e, probabilmente, poca voglia anche in panchina.
Arbitro Celi & C. 5 – Versione Cicciobello, sembra avere un’intero panettone sotto la maglia. Di manica larga col delinquente Spolli* che sminestra pedate a destra e a manca, di manica strettissima con Zarate condannato al rosso diretto. Generoso sul rigore.
Commento Rai Lollobrigida (+Serra) 5 – Meglio la Loren…
*Non dimentico che Spollli in un Catania-Fiorentina, nel 2014, si rese protagonista di un calcio volontario in testa a Matos a terra dopo un contrasto. Se esistesse una giustizia sportiva, avrebbe dovuto essere radiato anche dal campo dell’oratorio. Invece gioca ancora in serie A e io spero prima o poi di fare festa sui suoi legamenti.

molto generoso...;)
 
Fiorentina-Juventus 2-1: io l’ho vista così (Il Rinascimento è solo viola, cara Gazzetta…)
Pubblicato da Francesco Matteini in Evidenza, Fiorentina 15/01 23:54 2 Commenti

Cara Gazzetta dello Sport, il Rinascimento Juve non esiste. Il Rinascimento è solo viola e i geni che fecero grande Firenze hanno guidato le giocate della Fiorentina, non quelle dei bianconeri. Una grande partita da parte dei gigliati, che esalta per prestazione e risultato e al tempo stesso fa rabbia per le tante, troppe occasioni in cui si è vista la brutta controfigura di questa squadra. Ma oggi non è notte di rimpianti. La Fiorentina ha battuto i presunti migliori sotto ogni punto di vista. Viola superiori tatticamente (bravo Sousa, almeno fino ai cambi), più determinati, più concentrati, più tosti. Il gol di Higuain ha ovviamente riacceso la fiammella del timore, ma non più di tanto perché la Fiorentina non ha mai sbandato. La partita, oltre a rimpannucciare una classifica ancora mediocre, ci consegna tre elementi di riflessione: la crescita da stropicciarsi gli occhi di Chiesa, l’impegno non contaminato dalle sirene milionarie di Kalinic, la scoperta di Sanchez difensore accorto e affidabile. Spettacolare la coreografia della Fiesole per Antognoni, il suo “debutto” in campionato non poteva essere migliore di così. (Foto Galassi)
Tatarusanu 6 – Sbroglia bene qualche mischia, continua ad essere timoroso nelle uscite.
Sanchez 8 – Insuperabile. Compensa la lentezza con il posizionamento e l’anticipo. Mette il capoccione su ogni palla alta e il piedone ruvido in ogni contrasto.
Astori 6,5 – Controlla a distanza Dybala senza concedergli giocate rilevanti.
Gonzalo 6,5 – Perno centrale fronteggia Higuain che lo brucia nell’occasione del gol, ma è l’unica incertezza in una gara piena di attenzione.
Olivera 6,5 – Anestetizza Cuadrado e i suoi scatti, si propone in avanti con grande determinazione anche se non con altrettanta efficacia. In ritardo su Higuain nell’azione del gol bianconero.
Badelj 7 – Giostra sul centrocampo con autorevolezza. Il suo lancio per Chiesa si trasforma in gol.
Borja Valero 6 – Non lesina impegno, ma la sua vena “poetica” sembra essersi inaridita.
Chiesa 7,5 – Assalta l’area avversaria all’arma bianca e dà copertura al fianco destro della difesa. Il suo movimento con tentativo di deviazione disorienta Buffon e favorisce il gol di Badelj: giusto attribuirgliene il merito almeno al 50%.
Bernardeschi 6,5 – Si sacrifica nell’annullare la fonte del gioco bianconero Marchisio, che cancella dal campo. Assist perfetto per il gol di Kalinic.
Vecino 7 – Prova il tiro da ogni posizione, Buffon e l’incrocio dei pali gli negano la soddisfazione del gol. Inserimenti e ripartenze a raffica.
Kalinic 8 – Un gol di precisione e una battaglia continua in solitario contro i tre corazzieri della difesa bianconera. Come l’ultimo degli Orazi contro i Curiazi, alla fine è lui che esce vincitore.
Cristoforo 6,5 – C’è da tenere il pallone lontano dall’area viola. Assolve il compito con sagacia.
Tello 4 – Un quarto d’ora di nulla.
Ilicic 4 – Entra nel finale ma corre come se avesse nelle gambe ottanta minuti. A tu per tu con Buffon potrebbe chiudere la gara col terzo gol ma pasticcia in modo maldestro.
Paulo Sousa 7 – Azzeccatissima la formazione iniziale. Sanchez difensore centrale si rivela una genialata. La squadra si mantiene carica e concentrata senza cali di tensione per tutta la gara. I cambi, non è una novità, rischiano di pregiudicare tutto.
Arbitro Banti & C. 6 – Qualche fischio sballato, ma direzione quasi equanime. L’errore più grave? Risparmia a Chellini il secondo giallo nel finale di gara.
Commento Sky Compagnoni-Marchegiani (più studio) 5 – Telecronaca accettabile, spalla tecnica poco incisiva, post gara in banco e nero nonostante la tv sia a colori: si parla solo della sconfitta della Juve, dimenticandosi che ha vinto la Fiorentina. Ma non è una novità.
 
UNA NOTTE FANTASTICA PER IL FUTURO. FIORENTINA RIPARTI DA QUESTO TRIONFO. COREOGRAFIA DA URLO PER UN AMORE INFINITO. CHIESA SIMBOLO DI UN PENSIERO: MOLLARE MAI. COMPLIMENTI PANTALEO: 500 DA RICORDARE
16.01.2017 00:43 di Mario Tenerani articolo letto 12217 volte
© foto di Federico De Luca
UNA NOTTE FANTASTICA PER IL FUTURO. FIORENTINA RIPARTI DA QUESTO TRIONFO. COREOGRAFIA DA URLO PER UN AMORE INFINITO. CHIESA SIMBOLO DI UN PENSIERO: MOLLARE MAI. COMPLIMENTI PANTALEO: 500 DA RICORDARE
Una notte che si aspettavano in pochi, ma che sognavano tutti. Notte fantastica nel suo prologo ad alto contenuto emotivo e poi nell’epilogo più bello che potesse materializzarsi: trionfo contro la nemica di sempre. Juve cannibale, sempre vincente, reduci da 5 successi consecutivi, non perdeva dal 27 novembre a Marassi (3-1). Un risultato così vale tanto, tantissimo, di più. Conquistato attraverso la partita perfetta, altrimenti la Juve non l’avresti piegata. Sousa è stato bravissimo nel metterla così in campo: riaggiustando il centrocampo con un uomo in più e dando la fiducia ad un terzino anomalo, adattato, ma molto efficace, Carlos Sanchez. Non solo: i giocatori stavolta non hanno mollato di un centimetro, la Fiorentina è stata dentro la partita ed è rimasta aggrappata con gli artigli nel momento in cui avrebbe potuto perdersi. Altre volte, spesso, questo non era accaduto. Magari la grande domanda è: perché questa squadra non ha giocato così contro Genoa, Crotone e Bologna, tanto per restare alle prime che vengono in mente? Mentre con Milan e Napoli ha confezionato due pareggi che meritavano di più e con la Roma ha addirittura vinto. Ecco, la vittoria sulla Juve dovrebbe essere sfruttata in questa direzione: una sorta di detonatore per dare un senso diverso al 2017 rispetto all’anno lasciato alle spalle. Fermare la Juve deve essere un trampolino, non soltanto un attimo di gloria.

Del Piero a Pitti Uomo aveva definito questa sfida eterna come un vero e proprio derby: considerando gli juventini presenti in Toscana e nei dintorni di Firenze, non si può proprio dargli torto. Ecco, lo spirito della partita di ieri sera dimostrato dai viola è stato veramente da derby. Il simbolo è Chiesa: non tanto per la sua partita formidabile, e ormai non è più una novità - ha rinnovato da due giorni il contratto - quanto per l’energia che il ragazzo ha profuso nel confronto. E come lui gli altri. Raffiche di energia nella gara, aggressività, soprattutto convinzione di potercela fare. Chiesa è portatore sano di un concetto: mollare mai. Poi Kalinic: nono gol in campionato nel suo momento più delicato, nella centrifuga delle voci cinesi e di un’offerta ancora non arrivata, ma che potrebbe essere dietro l’angolo. Il croato ha dimostrato di essere impermeabile ai rumors di mercato, non è poco.

Dicevamo del prologo: la Fiesole ha una galleria di coreografia, degna di entrare in un museo e sarebbe bello se un giorno ciò avvenisse. Anche questa è una forma di arte, nella città del genio la curva del tifo viola non poteva essere da meno. Ma quella realizzata ieri sera per mille ragioni ci ha fatto emozionare ancora di più e inumidire gli occhi perché Giancarlo Antognoni è proprio una storia a parte. Bellissima anche la fotografia immensa calata in mezzo allo sventolare delle bandierine di unico 10. E’ stato il miglior titolo di un amore infinito che ogni volta rinasce come fosse la prima. Il Capitano in tribuna, adesso finalmente tornato nella dirigenza, se l’è goduta ripensando che quel giorno fece bene a rispedire al mittente le proposte di Juventus, Roma e altre pretendenti. L’amore di Firenze vale molti scudetti e tanto di più. Per inciso il ritorno di Antognoni ha avuto un impatto taumaturgico: passaggio del turno in Coppa Italia con un po’ di fortuna e vittoria sulla Juve che mancava dal 20 ottobre 2013, il giorno della remuntada di fama mondiale. Complimenti a Corvino: ha tagliato il traguardo delle 500 partite in serie A nel miglior modo possibile, battendo la Juve a Firenze, impresa mai riuscitagli prima. Firenze si è addormentata con le note di un trionfo e nel cappuccino stamani troverà la felicità di aver vinto il proprio derby sconfiggendo chi non perde mai. Quasi.
 
finalmente una gioja :D

ssshhhh....... non lo dire. Sono tutti impegnati a pontificare sul fatto che noi poeretti ci accontentiamo solo di battere la rubentius ogni 50 anni e non guardano in casa loro e alla figura di menta che hanno fatto sul campo. :D
 
Indietro