BESAME mucho mucho...(II)




Sono triste
I tuoi baci fanno buio, sulla mia bocca.
Io non ti sono più cara.
E come giungesti –!
Azzurro di paradiso;
Alla tua più dolce fonte
Il mio cuore faceva il giocoliere.
Ora lo voglio truccare
Come le ******* il rosa
Appassito dei fianchi di rosso.
I nostri occhi sono socchiusi,
Come un cielo morente –
La luna è invecchiata.
La notte non si sveglia più.
Tu non ti ricordi di me.
Dove me ne andrò con questo cuore?

Else Lasker-Schüler



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Non esistono saggi consigli
su come amare
o essere amati
nessun pamphlet
da leggere e rileggere
con le risposte ai nostri perché
il mio sentire verso te
sta oltre le parole
nella lunga pausa di respiro
di un bacio.

(I brigidini di Mafalda)
 

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«Perché non sei ancora vicino a me, solo però, solo con me, nel silenzio
della mia cameretta e della sera?...Io mi struggo a fuoco lento, e il
desiderio dei tuoi baci mi dà la febbre. Tu mi scrivi ch'io non posso sapere
come tu mi ami. Sì, io lo so, ma so anche che io ti amo di più, molto di più,
pazzamente. Il solo ricordare il tuo sguardo mi fa rabbrividire, vedi, mi dà
la vertigine. Oh, come ti amerò...come ci ameremo noi..come saremo felici
Io ti amo tanto, ti amo tanto che, te lo dico ancora una volta, mi pare,
se arriverò a conseguire il mio sogno continuo, se arriverò a sentirmi
stretta fra le tue braccia e a provare i tuoi baci...morrò di piacere...
Oh vieni, vieni, io t'invoco, nella mia solitudine, vieni... Abbracciami,
oh, abbracciami, forte, più forte ancora...più forte, fino a uccidermi
così, Andrea mio, mio adorato Andrea...».

(GRAZIA DELEDDA - lettera a Andrea Pirodda)
 

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«Io penso a te, o mia cara lontana, e ti vedo con la fantasia a me dinanzi,
silente e bella, nelle fresche trasparenze dell'alba; vedo i tuoi occhi neri
fissi ne' miei, i tuoi profondi occhi dove splende sereno il mistero del nostro
amore ideale.[...] Non t'illudere, o pensosa compagna dell'anima mia, non
credere che io t'ami per i tuoi capelli corvini, sfumanti come un sogno sulla
tua fronte eburnea, per la tua carnagione diafana e bianca come petalo di giglio
aperto nella notte, per le tue labbra che hanno l'ardore della cocciniglia,
o per gli occhi tuoi orientali, nella cui iride immensamente profonda balenano
i tuoi sogni arcani, il fascino della tua idea, tutto il mistero della tua esistenza.
No, io t'amo solo per quest'idea, per questi sogni, per questo mistero, io
t'amo per lo spirito tuo che ha la stessa fede, la stessa speranza, gli stessi
ideali del mio [...]».

ANDREA PIRODDA (lettera di risposta a Grazia Deledda)






...Ora io
Sono qui
Oggi io
Sono senza fiumi

Antichi spiriti, ombre...
Sembrano venire a me
Ti voglio donare il sangue
E' la vita mia
Ti voglio prendere, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Ogni cosa tua
E ti amo, e ti amo, oh...
Arcani libri a casa mia
Sento le parole tue
Ti voglio donare il sangue
E' la vita mia
Ti voglio prendere, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Ogni nota tua
E ti amo, e ti amo, oh...
Anche se non è più casa mia
Sento le tue melodie
Mettimi un'idea nella mano, nel cuore
Ti voglio donare il sangue
Sei la mia vita
Ti voglio cullare, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Sei la mia vita
E ti amo, e ti amo, oh...
Arcani libri a casa mia
Sento le parole tue
O...ra io
So...li noi
Oh eh, eh oh
Vola questo canto per te
 

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Sarebbe stato bello incontrarti ieri
quando la parola amore non era antiquata
ma lasciava aloni di cuori
su vetri appannati
quando sognavo un domani con te
che fosse per sempre
quando ricamavo baci
come corredo da sposa
che ho talmente ben riposto
da essermi scordata dove.

(I brigidini di Mafalda)
 

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Ti accarezzo piano sui capelli
e maledizione a tutti
se qualche altra ti bacia.
Sei bello,
sei grande
e io una gelosa forsennata
che mai guarirà.
Io sono una bambina
che dal suo essere piccina
piccina, piccina,
ti guarda nell’alto del tuo cammino.
Mi angoscio a pensare
di perdere anche una tua sola parola.
La tua bocca è piena di vele
di miele
e io sono sola.

ALDA MERINI
 

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CUCINIAMIAMOCI

Ti bacio
carne trita
al sapor d'aglio
mentre friggono le uova
ti amo
con rosmarino e salvia
spettinami, dai
passa le mani nei miei spaghetti
sbucciami
cipollina, senza piangere
risate e prezzemolo
sei il mio sale e pepe
condiscimi
d'olio vergine d'oliva
spalmami
di maionese e salsa greca
sforchettami e scucchiaiami
insalatina mia
ti amo
mora e lampone
frullami
banana e ananas
leccami
crema inglese
bevimi
the verde thailandese
sorseggiami
caffè nero appena tostato
e sorridimi
sempre...sempre...sempre...

(Enrico Riccardo Spelta)
 

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Fammi un favore, sorridi solo a me.
Evitiamo che altri si innamorino di te.:eek::D
Fabio Marinaro


 


Il mio amore
è un ghirigoro sentimentale
disegnato ai margini del mio cuore
uno scarabocchio di baci bizzarri
intrecciati con parole e figure détournate
dalla predisposizione romanzesca
che ho di sognare ad occhi aperti.

(I brigidini di Mafalda)
 

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Mi guardi, da vicino mi guardi, sempre piú da vicino, e allora
giochiamo al ciclope, ci guardiamo ogni volta piú da vicino e gli
occhi si ingrandiscono, si avvicinano, si sovrappongono, ed i ciclopi
si guardano, respirando confusi, le bocche si incontrano e lottano
debolmente mordendosi le labbra...


Julio Cortázar
 

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Oggi me ne sto qui
in silenzio
stretta fra le mie braccia
guardando fuori dal vetro
senza aspettarti
senza sospirare baci
perché la verità
è che potresti non arrivare mai.

(I brigidini di Mafalda)
 

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“Vieni e dormi con me

tutta la notte con me

e baciami fin che vuoi

e amami fin che vuoi

e lascia che le nostre anime di parlino

tutta la notte sotto il cipresso

senza fare l’amore”

(L. Ferlinghetti)
 

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Notti insonni
fra coltri e cuscini
mi giro e mi rigiro
in un valzer lento di pensieri
ad occhi aperti
fissando la scura lavagna del soffitto
dove provo a disegnarti
con effetto ottico di baci
nel gioco tremulo di luci ed ombre
dei prismi di cristallo del mio chandelier.

(I brigidini di Mafalda)
 

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... Il dolce richiamo d'amore dei suoi sguardi;
il memento dei sospiri mormoranti;
la raccolta dolcezza della bocca, che i tuoi baci
spargono su gote, collo, ciglia e riportano quindi
alla sua bocca, che ancora e più risponde...

Dante Gabriel Rossetti
 

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Orribile notte d'insonnia
senza la presenza benedetta
del tuo caro corpo accanto a me,
senza la tua bocca tanto baciata
anche se troppo scaltra
e sempre in malafede,
senza la tua bocca tutta menzogne,
ma così franca quando ci penso
e che sa consolarmi...

Paul Verlaine
 

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(...)Forse arriverà un giorno
in cui un uomo
e una donna, uguali
a noi,
toccheranno questo amore, e ancora avrà forza
per bruciare le mani che lo toccheranno.
Chi fummo? Che importa?
Toccheranno questo fuoco,
e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome
e il mio, il nome
che tu sola sapesti, perché tu sola
sulla terra sai
chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una,
come una sola delle tue mani,
perché nessuno
seppe come, né quando,
il mio cuore stette ardendo:
solamente
i tuoi grandi occhi grigi lo seppero,
la tua grande bocca,
la tua pelle, i tuoi seni,
il tuo ventre, le tue viscere
e l'anima tua che io risvegliai
perché restasse
a cantare fino alla fine della vita.
Amore, t'attendo.
Addio, amore, t'attendo.
Amore, amore, t'attendo.
Così questa lettera termina
senza nessuna tristezza:
sono fermi i miei piedi sulla terra,
la mia mano scrive questa lettera lungo la strada,
e in mezzo alla vita sarò
sempre
vicino all'amico, di fronte al nemico,
col tuo nome sulle labbra,
e un bacio che giammai
s'allontanò dalla tua bocca.

Pablo Neruda
 

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Mi chiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro

Salvatore Quasimodo, Vicolo


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Finché sarà
avvolgimi di magia e
di baci amorosi,
infondimi nei sogni la dolcezza che
fa amare forte,
fammi ballare ancora un po'
sulle note dell’amour fou,
suggeriscimi metafore,
ossimori
antitesi per
questa felicità che non so raccontare.

(I brigidini di Mafalda)
 

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"La mia notte è come un grande cuore che pulsa.
Sono le tre e trenta del mattino.
La mia notte è senza luna. La mia notte ha grandi occhi che guardano fissi una luce grigia che filtra dalle finestre. La mia notte piange e il cuscino diventa umido e freddo. La mia notte è lunga e sembra tesa verso una fine incerta. La mia notte mi precipita nella tua assenza. Ti cerco, cerco il tuo corpo immenso vicino al mio, il tuo respiro, il tuo odore. La mia notte mi risponde: vuoto; la mia notte mi dà freddo e solitudine. Cerco un punto di contatto: la tua pelle. Dove sei? Dove sei? Mi giro da tute le parti, il cuscino umido, la mia guancia vi si appiccica, i capelli bagnati contro le tempie. Non è possibile che tu non sia qui. La mie mente vaga, i miei pensieri vanno, vengono e si affollano, il mio corpo non può comprendere. Il mio corpo ti vorrebbe. Il mio corpo, quest'area mutilata, vorrebbe per un attimo dimenticarsi nel tuo calore, il mio corpo reclama qualche ora di serenità. La mia notte è un cuore ridotto a uno straccio. La mia notte sa che mi piacerebbe guardarti, seguire con le mani ogni curva del tuo corpo, riconoscere il tuo viso e accarezzarlo. La mia notte mi soffoca per la tua mancanza. La mia notte palpita d'amore, quello che cerco di arginare ma che palpita nella penombra, in ogni mia fibra. La mia notte vorrebbe chiamarti ma non ha voce. Eppure vorrebbe chiamarti e trovarti e stringersi a te per un attimo e dimenticare questo tempo che massacra. Il mio corpo non può comprendere. Ha bisogno di te quanto me, può darsi che in fondo, io e il mio corpo, formiamo un tutt'uno. Il mio corpo ha bisogno di te, spesso mi hai quasi guarita. La mia notte si scava fino a non sentire più la carne e il sentimento diventa più forte, più acuto, privo della sostanza materiale. La mia notte mi brucia d'amore.
Sono le quattro e trenta del mattino.
La mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non basta a nascondere quest'evidenza che brilla come una lama nel buio, la mia notte vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e ricondurti a me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le tue braccia mi stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia notte pensa a te, come un sogno a occhi aperti. La mia notte si intristisce e si perde. La mia notte accentua la mia solitudine, tutte le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo le mie voci interiori. La mia notte è lunga, lunga, lunga. La mia notte avrebbe paura che il giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la sua apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora vale il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte si chiede se il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che spiegherebbe la mia notte, perché tempo anche il giorno. La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi fuori per andare a cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano follia, da ogni ordine, semina-disordine, è proibito. La mia notte si chiede cosa non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma si irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della disperazione. Una carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte ti ama fin nel suo intimo, e risuona anche del mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa, può farlo. Io, fallisco. La mia notte mi osserva. Il suo sguardo è liscio e si insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi anche dentro di te con tenerezza. La mia notte ti aspetta. Il mio corpo ti attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell'incavo della mia spalla e che io riposassi nell'incavo della tua. La mia notte vorrebbe essere spettatrice del mio e del tuo godimento, vederti e vedermi fremere di piacere. La mia notte vorrebbe vedere i nostri sguardi e avere i nostri sguardi pieni di desiderio. La mia notte vorrebbe tenere fra le mani ogni spasmo. La mia notte diventerebbe dolce. La mia notte si lamenta in silenzio della sua solitudine al ricordo di te. La mia notte è lunga, lunga, lunga. Perde la testa ma non può allontanare la tua immagine da me, non può dissipare il mio desiderio. Sta morendo perché non sei qui e mi uccide. La mia notte ti cerca continuamente. Il mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore.
Fra poco si leverà il sole."

Lettera di Frida Kahlo a Diego Rivera del 12 settembre 1939 (non fù mai spedita)



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azzz ho letto la biografia dei due.....vita alquanto movimentata tra passioni e incidenti vari.
Lui non era uno stinco di santo anzi.....ma in fondo penso che erano fatti l'uno per l'altro nel bene e nel male.

Buono il pezzo di chitarra alla Santana sul finale :bow:
 
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