In attesa della prima batteria a ossigeno e idrogeno del mondo

Inizia la fase di messa in servizio per la Microrete in Australia

Parigi-Milano, 19 gennaio 2017 – Electro Power Systems S.A. (“EPS”) leader tecnologico nei sistemi di stoccaggio di energia e microreti quotato sul mercato regolamentato Euronext di Parigi (EPS:FP), ha annunciato l’avvenuta spedizione a Coober Pedy, nell’Australia meridionale, del sistema di accumulo asservito alla microrete del Coober Pedy Renewable Hybrid Power Project. L’arrivo a destinazione, previsto per fine febbraio, rappresenterà l’avvio ufficiale della fase di installazione e messa in servizio del progetto, assegnato ad una società del gruppo Toshiba e realizzato in partnership con EPS. La spedizione del sistema è avvenuta a valle del FAT (Factory Acceptance Test) completato nella seconda metà di dicembre 2016 presso il sito produttivo di EPS a Delebio (Sondrio).
 
Bene

... credo molto in questa azienda .. speriamo bene.
Quantomeno mi sembra possa contare su un management serio
 
Bene

... credo molto in questa azienda .. speriamo bene.
Quantomeno mi sembra possa contare su un management serio

Esatto,anch'io mi fido del managment e del progetto aziendale,penso che il tempo ci darà ragione.
 
ELECTRO POWER SYSTEMS +2,8% Al WEF di Davos si è parlato della sua tecnologia 26/01/2017 09:27 - WS

Electro Power Systems (EPS.PAR) balza in avanti del 2,8% a 6,17 euro.
È arrivata una nuova prova dell'ottima reputation della società torinese quotata alla Borsa di Parigi, dotata di tecnologia leader nei sistemi di stoccaggio di energia e nelle microreti. Benedict Sobotka, Ceo di Eurasian Resources Group (nella foto), uno dei più grandi miner al mondo con oltre 75mila dipendenti principalmente in Africa, intervistato da CNBC al World Economic Forum di Davos ha parlato della collaborazione tra la sua società ed Electro Power Systems.

"L'energia è da sempre la più grande delle sfide in Africa, ed in tale settore si devono concentrare i più grandi sviluppi", ha detto il top manager, "Tuttavia, non ha più senso investire in centrali idroelettriche o a carbone, ma sono necessarie moltissime fonti di energia distribuita. Ci sono molte valide startups in questo settore, ad esempio noi lavoriamo con EPS, una società straordinariamente smart che lavora nel settore delle smart grid e micro-reti per distributed energy, perché il continente non ha certo il tempo per essere coperto da una grande infrastruttura di rete tradizionale".

I risultati dei primi 9 mesi del 2016 di Electro Power Systems hanno visto:

1) ricavi pari a 4 milioni di euro, portafoglio ordini in crescita a 5,8 milioni di euro;

2) forte crescita della pipeline e dimensione media dei potenziali progetti a 5 milioni di euro;

3) nuova linea di credito da Banca Sella che porta i finanziamenti del 2016 a 10 milioni di euro;

4) messa in servizio della prima microrete alle Maldive da 4 megawatt; entro il primo semestre 2017 saranno operative microreti per 33 megawatt di potenza installata.

La solidità operativa e la crescita degli ordini hanno consentito al gruppo di aggiornare la stime sui ricavi consolidati 2016, che sale nel range di 6,5 - 6,9 milioni di euro, rispetto ai 6,1 - 6,7 milioni di euro comunicati durante la presentazione al mercato dei risultati al 30 giugno 2016.

La posizione finanziaria netta del gruppo al 30 settembre 2016 era pari ad 2,3 milioni di euro.

Homepage Websim
Consulenza small cap, bond, certificates, analisi fondamentale
 
EPS - Da startup a player globale dell’Energy storage. Ora fa gola a molti
31/01/2017 08:54 WS
Nella sede milanese della Bovisa i contabili stanno verificando gli ultimi numeri dell'esercizio 2016. I dati piovono sull'iPad del Ceo Carlalberto Guglielminotti e gli innescano sorrisi di godimento, uno dopo l'altro. Ormai non ci sono dubbi: Electro Power Systems (EPS.PAR), la startup nata da uno spinoff dei Politecnici di Torino e Milano e quotata alla Borsa di Parigi quando era poco più che un'idea, ha vinto la scommessa.

La società si è data una mission molto concreta: trasformare le fonti rinnovabili intermittenti in una vera e propria fonte di energia stabile, attraverso innovativi sistemi di stoccaggio e microreti, in grado di accoppiare l'idrogeno per eliminare la generazione a gasolio.

Il piano industriale che era stato illustrato agli investitori due anni fa, in occasione della quotazione sul mercato, è stato rispettato passo dopo passo. La società è oggi una realtà accreditata a livello internazionale, un punto di riferimento anche per i giganti del settore che osservano attentamente l'eccellenza tecnologica di questa azienda, che vanta 125 brevetti. Metà degli 85 dipendenti di Eps sono ingegneri, e la metà di loro vanta un Phd.

"Oggi lavoriamo con clienti come General Electric, Enel, Terna e Toshiba" dice Guglielminotti. E aggiunge: "I numeri sono molto soddisfacenti, ma danno solo una pallida idea delle potenzialità enormi di questo business: il fatturato 2016 sarà nella parte alta del range che avevamo indicato in autunno, fra 6,4 e 6,9 milioni di euro, con un gross margin in linea con la semestrale". L'anno prima i ricavi avevano superato di poco 1 milione di euro.

Al convegno di McKinsey "Utility of the Future" a Singapore, l'ottobre scorso, l'Energy Storage e l'intelligenza artificiale (A.I.) sono stati indicati come i due megatrend tecnologici più importanti del 2017 ed Eps è stata la success story selezionata per l'evento.

Il concetto di fondo è che grazie agli enormi sviluppi delle fonti rinnovabili, tutto il mondo si sta interrogando se non valga la pena cambiare il modo di produrre energia elettrica. I grandi impianti termici a carbone, gasolio e gas sono superati sul piano della convenienza dalle pale eoliche e dai pannelli fotovoltaici, che però hanno un limite, quello dell'intermittenza della produzione. Ed è qui che entrano in gioco i sistemi di stoccaggio di energia, in grado di rendere stabile la produzione da rinnovabili.

"Nell'Energy storage abbiamo la tecnologia più efficiente, più affidabile e meno costosa - dice Guglielminotti (nella foto) -. I primi a rendersene conto sono state Enel e Terna che sono oggi nostri partner".

Nei Paesi ad economia più avanzata, fortemente penetrati da fonti rinnovabili, EPS offre insieme ai suoi partner sistemi di stoccaggio di energia per dare stabilità alle reti (grid support) a costi inferiori rispetto al gas e al carbone.

Nei Paesi emergenti, invece, il business è quello delle microreti connesse a impianti locali di produzione da rinnovabili abbinati ai generatori a gasolio. In Africa, dove vive il 15% della popolazione mondiale e viene prodotto solo il 2% dell'elettricità, non c'è più nessuno che progetti l'elettrificazione del Continente partendo da megacentrali. Il focus è sullo sviluppo di microreti: i progetti sono orientati verso impianti distribuiti, dove la generazione a gasolio esistente viene ibridata con rinnovabili, rese stabili da sistemi di storage.

A meno di due anni dalla quotazione Eps ha installato e ha in corso di messa in servizio 36 progetti di grande taglia, tra i quali sistemi ibridi off-grid alimentati in microrete da rinnovabili e stoccaggio di energia per una capacita` totale di 47 MWh e 25 MW di sistemi in 21 Paesi in Europa, America Latina, Asia e Africa, dando energia ad oltre 160.000 persone ogni giorno.

A inizio 2017, spiega Guglielminotti, Eps ha una pipeline di progetti da oltre 100 milioni di euro, di cui 40 milioni in "hard pipeline", che vuole dire che i progetti sono nella fase finale della negoziazione o della gara, oppure dove il cliente finale sta strutturando il finanziamento dell'operazione.

L'amministratore delegato conferma una previsione di ricavi per il 2017 in linea con il consensus degli analisti, compresa fra 15 e 20 milioni. I mezzi finanziari per raggiungere questi obiettivi non mancano e la società gode del supporto dei principali istituti finanziari italiani: in prima linea c'è Intesa Sanpaolo, ufficialmente house bank di riferimento di Eps.

Detto questo, è lecito domandarsi se una società così piccola possa affrontare da sola il mercato mondiale dell'Energy storage. Risponde Guglielminotti: "Stiamo valutando il piano futuro di investimenti. Fra le diverse opzioni c'è quella di collaborare intensamente con un partner industriale di rilievo. Abbiamo dialoghi in corso con alcuni grandi player mondiali. Vedremo…"

Oggi il principale azionista di Eps con il 29% del capitale è il fondo di investimento 360 Capital Partners. La banca d'investimento torinese Ersel ha una quota del 19% e il management ha complessivamente il 6%.

Al prezzo attuale di 6,10 euro, Eps capitalizza poco meno di 50 milioni di euro. Tutti e tre i broker che seguono il titolo, Cantor Fitzgerald, Société Générale e la francese Invest Securities, hanno raccomandazione Buy con target price fra 8,20 euro e 10,50 euro.

Homepage Websim
 
Davvero molto interessante. Complimenti a chi è dentro questa grande avventura Italiana.
 
Davvero molto interessante. Complimenti a chi è dentro questa grande avventura Italiana.

Io sono dentro,ma penso che sia il momento buono per entrare per chi ancora è fuori,la presentazione dei preliminari del bilancio 2016 saranno comunicati il 28.02 e saranno approvati il 16.03.Secondo me è un titolo che può dare soddisfazioni nel medio/lungo termine.
 
Io sono dentro,ma penso che sia il momento buono per entrare per chi ancora è fuori,la presentazione dei preliminari del bilancio 2016 saranno comunicati il 28.02 e saranno approvati il 16.03.Secondo me è un titolo che può dare soddisfazioni nel medio/lungo termine.

Io sono un investitore di lungo termine; sono abituato ad aspettare diversi lustri; appena libero un po' di liquidità penso di entrare, in ottica 3/5 anni.
Se scatta l'accordo con un grosso partner industriale, bisognerà allacciare le cinture di sicurezza.
 
In questo momento sono sospese per eccesso di rialzo a €6,60...molto bene direi...secondo me c'è odore di accordi con qualche big del settore...
 
Da oggi sono azionista.
La società ha tutte le carte in regola per diventare grande. ;)
 
Da oggi sono azionista.
La società ha tutte le carte in regola per diventare grande. ;)

Direi che le prospettive sono davvero enormi. Unico rischio è che arrivi una nuova tecnologia più avanzata e meno costosa, ma per il momento mi pare di capire che EPS è all'avanguardia.
Anch'io non vedo l'ora di divenire azionista. Ho letto che lo stabilimento è a Delebio, in Valtellina, non troppo lontano da casa mia; mi piacerebbe visitarlo.
 
paolo baroni




È nata come start up all’interno del Politecnico di Torino; poi è cresciuta, si è strutturata, si è quotata alla Borsa di Parigi, e ha rilevato Elvi Energy, che le ha portato in dote una partnership col Politecnico di Milano. Oggi Electro Power System è una diventata una vera eccellenza a livello internazionale nel campo dei sistemi di stoccaggio di energia a zero impatto ambientale. Una società in continua crescita, con insediamenti produttivi e centri di ricerca a Torino (dov’è il vero cuore del gruppo), Milano Bovisa e Sondrio, e conti che vanno a gonfie vele: i ricavi nel primo trimestre di quest’anno sono stati 8 volte quelli del 2015.





Il punto di forza di Eps è un sistema molto innovativo che consente di portare energia dove non c’è, nei posti più sperduti. Dal 2010 infatti il gruppo si è concentrato nello sviluppo della prima batteria al mondo che funziona ad ossigeno e idrogeno, un sistema assai evoluto in grado di stoccare energia a costi inferiori a qualsiasi altro sistema presente sul mercato, sfruttando il solo ciclo dell’acqua e senza utilizzare metalli pesanti. In pratica questi impianti funzionano da «stabilizzatori» per le fonti di energia rinnovabili (solare ed eolico) che ovviamente forniscono elettricità in maniera intermittente.

Oggi sono già oltre 600 gli impianti di Eps in attività, protetti da ben 125 brevetti depositati in 48 paesi del mondo, per un totale di 44,9 MWh di potenza installata. Sono sparsi in 21 paesi: si va dall’Africa orientale all’Asia-Pacifico (Australia, Cina, Indonesia e India), dagli Stati Uniti all’Europa, sino ovviamente all’Italia. Illuminano piattaforme petrolifere off shore e grandi cantieri, impianti di tlc, e forniscono corrente a comunità non collegate alle tradizionale rete soprattutto nei paesi del Terzo mondo.

«Ci sono 2,4 miliardi di persone al mondo che non hanno accesso ad una rete, di cui circa un miliardo è completamente privo di elettricità – spiega l’amministratore delegato di Eps, Carlalberto Guglieminotti - In queste situazioni mancano completamente le infrastrutture per portare una rete elettrica, i costi per realizzarle sarebbero troppo alti e la logistica molto complessa. L’unico modo per colmare questo divario sono soluzioni come le nostre». Che non solo non producono inquinamento o addirittura lo azzerano, quando sostituiscono i tradizionali generatori diesel. Ma hanno anche il vantaggio di ripagarsi in appena 3-4 anni, visto che i costi di generazione rispetto ai tradizionali impianti a gasolio sono molto più bassi.
 
Quanto mi piace questa società.
Il percorso sarà molto lungo ( siamo davvero una briciola ) ma ho delle aspettative davvero rosee.
sono sopra di un 20% abbondante ma non penso a vendere ma semmai ad incrementare
 
Da oggi sono azionista.
La società ha tutte le carte in regola per diventare grande. ;)


Diciamo che hai scelto il timing perfetto.

Davvero interessante questa Società; la domanda è: diventerà grande ?
 
Diciamo che hai scelto il timing perfetto.

Davvero interessante questa Società; la domanda è: diventerà grande ?

Ciao Implacabile sono stato fortunato sul timing. Noto comunque che anche oggi oltre al rialzo (che fa sempre piacere) i volumi sono sempre nettamente sopra la media.

Forse anche questa società un domani come la nostra cara Newron potrebbe diventare preda di qualche big.

Quando andro' a Bormio magari faro' una visitina allo stabilimento.
 
ciao a tutti, essendo un recente nuovo azionista di EPS vedo con piacere l'interesse che sta sollevando. Sognare non fa mai male ma al solo pensare che adesso capitalizza 60ml scarsi su un mercato possibile di miliardi di € fa sperare in qualcosa di grande. Ho letto molti articoli sulle "menti" che ci lavorano e sul percorso fatto, credo e spero su un futuro che dire roseo sia a dir poco...
 
Concordo con renlor. A differenza che negli USA e in altri paesi sviluppati, in Italia è difficile che un'idea venga trasformata in realtà, perché in Italia è molto difficile ottenere finanziamenti. Le banche sono molto timorose a erogare denari a imprenditori che non hanno garanzie da offrire.
Il vantaggio di ciò è che viene fatta una grossa selezione all'origine e quindi le aziende che arrivano alla borsa sono mediamente molto più solide e promettenti di quelle di altri stati, USA in primis. Da non sottovalutare poi il capitale umano che c'è in Italia.
In quanto a EPS sta pescando in un mare molto ricco e che si prospetta sarà ancora più ricco nel prossimo futuro. Vedremo se le sue reti raccoglieranno quanto tutti noi ci aspettiamo.
 
Sognare non fa mai male ma al solo pensare che adesso capitalizza 60ml scarsi su un mercato possibile di miliardi di € fa sperare in qualcosa di grande.

Ho appena realizzato che possiedo quasi lo 0,2 per mille della società.
Se crescesse come fece a suo tempo la Apple ed arrivasse a capitalizzare uguale avrei circa 140 milioni di dollari!

...se dobbiamo sognare facciomolo in grande!!!:D
 
Indietro