transavanguardia

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Segnalo agli interessati che è uscito un mese fa un libro di quasi 500 pagine, scritto dalla storica dell’arte americana Rosemary Cohane Erpf, dal titolo: “Painting in the 1980s: Reimagining the Medium”.

Si tratta di un’interessante e approfondita indagine sull’arte degli anni ’80. Oltre a presentare, com’è ovvio, gli artisti americani, il quarto capitolo affronta il delicato tema dell’identità della Germania dopo il secondo conflitto mondiale e come abbiano risposto gli artisti tedeschi. Il quinto capitolo è dedicato, essenzialmente, alla Transavanguardia, pur con un doveroso omaggio all’importanza di un precursore come Luigi Ontani. Sono molto emozionato ed orgoglioso del fatto che la mia tesi di Master, alla quale mi sono riferito qui nel FOL ormai anche troppo, venga citata in un passaggio virgolettato del testo (con rimando in nota) e poi nella bibliografia generale. In particolare, si cita la mia osservazione che la pittura di Sandro Chia sia stata molto influenzata da Ottone Rosai, artista molto celebrato e seminale in quel di Firenze.
Ironicamente, vengo citato a proposito di due artisti che io non amo in maniera particolare. Ma un conto sono i gusti personali e un conto è la storia dell’arte.
 
La transavanguardia a questi prezzi e’ iper sottovalutata, artisti come Chia e Clemente potranno dire la loro nei prossimi anni.
 
Per completezza d’informazione, devo anche aggiungere che Nicola De Maria è escluso dalla trattazione di codesto libro, ennesima dimostrazione di come, anche al di fuori dell’Italia, la sua presenza nel gruppo della Transavanguardia appaia molto forzata.
 
In attesa che l’amico arte povera ci proponga eventualmente i capolavori di Germanà da confrontare con le opere di Clemente (mi riferisco alla discussione “Aste 2022”), riporto qui, in una discussione più appropriata e non per fare polemica, i due lavori che, per pura combinazione, ho avuto modo di vedere ieri nella mia ennesima visita al Castello di Rivoli.

Il cerchio di Milarepa di Clemente, al centro di una grande sala della collezione permanente:

Clemente.jpg


Clemente 2.jpg

Nella mostra dedicata ad Achille Bonito Oliva, il ritratto che gli ha fatto Germanà (le opere sembrano esposte con l’horror vacui, e questa è messa molto in alto e vicina ad un faro; mi scuso per la qualità non eccelsa della foto):

Germanà.jpg
 
https://www.collezionemuseomimmogermana.com/home
ti rispondo postando un link per chi ha voglia e tempo di guardare, per il resto ho fatto una considerazione senza tirare in ballo il nome di Clemente che hai uscito viceversa tu, e qui lo ripeto, l'idea principe del movimento idealizzato da Achille Bonito Oliva voleva evidenziare il ritono all'uso dei pennelli e del colore, ed io ho scritto che Germanà entrato ed uscito dal movimento interpreta questa idea meglio degli altri, il confronto a cui riferivo era per evidenziare questo. Il quadro da te postato (di Germanà) non piace, sono pochi i quadri di Germanà di grande qualità che piacciono. Per il resto hai uscito la questione di mercato di Clemente che costa milioni piuttosto che una decina del Germanà che nulla a che vedere con la mia osservazione.
 
*******, cambiami quel "hai uscito"
 
illeggibile
 
Tralasciando i gusti personali, che lasciano lo spazio che trovano nei meandri della coscienza,o i risultati d asta, vorrei chiedere al buon Bonito Oliva( anche se credo, anzi son certo che non ci legga) perché l ha chiamata transavanguardia e mi spiego perché buttato il termine così è abbastanza fuorviante e addirittura erroneo.
Trans( con tutto il rispetto per lo slittamento da lui a lei e viceversa che qui suppongo non c entri) è un prefisso che indica un mutamento da un qualcosa ad un altro.Giusto?
Avanguardia= è un movimento nel quale i presupposti ideologici postulano nuovi modi espressivi in contrasto con la tradizione.Giusto?
Allora perché usare il termine transavanguardia per indicare un movimento pittorico che vuole ritornare alle tecniche tradizionali?ne trans e neppure avanguardia.
 
Tralasciando i gusti personali, che lasciano lo spazio che trovano nei meandri della coscienza,o i risultati d asta, vorrei chiedere al buon Bonito Oliva( anche se credo, anzi son certo che non ci legga) perché l ha chiamata transavanguardia e mi spiego perché buttato il termine così è abbastanza fuorviante e addirittura erroneo.
Trans( con tutto il rispetto per lo slittamento da lui a lei e viceversa che qui suppongo non c entri) è un prefisso che indica un mutamento da un qualcosa ad un altro.Giusto?
Avanguardia= è un movimento nel quale i presupposti ideologici postulano nuovi modi espressivi in contrasto con la tradizione.Giusto?
Allora perché usare il termine transavanguardia per indicare un movimento pittorico che vuole ritornare alle tecniche tradizionali?ne trans e neppure avanguardia.

Poi anche dando per buono il termine cosa mai muta rispetto alle classiche avanguardie che usavano il pennello( per esempio dal futurismo all'espressionismo...)? Forse che all epoca andava di moda il termine trans?boh...
 
Tralasciando i gusti personali, che lasciano lo spazio che trovano nei meandri della coscienza,o i risultati d asta, vorrei chiedere al buon Bonito Oliva( anche se credo, anzi son certo che non ci legga) perché l ha chiamata transavanguardia e mi spiego perché buttato il termine così è abbastanza fuorviante e addirittura erroneo.
Trans( con tutto il rispetto per lo slittamento da lui a lei e viceversa che qui suppongo non c entri) è un prefisso che indica un mutamento da un qualcosa ad un altro.Giusto?
Avanguardia= è un movimento nel quale i presupposti ideologici postulano nuovi modi espressivi in contrasto con la tradizione.Giusto?
Allora perché usare il termine transavanguardia per indicare un movimento pittorico che vuole ritornare alle tecniche tradizionali?ne trans e neppure avanguardia.

Il vocabolario Treccani riporta che il prefisso “trans-” “indica passaggio oltre un termine, attraversamento, mutamento da una condizione a un’altra”. ABO intendeva proprio questo: andare oltre le avanguardie, con la libertà di guardare sia verso il passato, sia verso il futuro. Lui era contro l’idea del “Darwinismo” delle avanguardie, la convinzione cioè che si dovesse sempre distruggere ciò che c’era stato prima e che facendo ciò l’arte avesse un’evoluzione, un progresso. Quella del ritorno al pennello è una leggenda che piace molto ripetere nelle televendite, ma è evidente che il pennello e la pittura non fossero mai stati abbandonati e come altri (Salvo, Ontani e Carlo Maria Mariani i più significativi) li usassero eccome pur non appartenendo al gruppo della Transavanguardia.
 
Il vocabolario Treccani riporta che il prefisso “trans-” “indica passaggio oltre un termine, attraversamento, mutamento da una condizione a un’altra”. ABO intendeva proprio questo: andare oltre le avanguardie, con la libertà di guardare sia verso il passato, sia verso il futuro. Lui era contro l’idea del “Darwinismo” delle avanguardie, la convinzione cioè che si dovesse sempre distruggere ciò che c’era stato prima e che facendo ciò l’arte avesse un’evoluzione, un progresso. Quella del ritorno al pennello è una leggenda che piace molto ripetere nelle televendite, ma è evidente che il pennello e la pittura non fossero mai stati abbandonati e come altri (Salvo, Ontani e Carlo Maria Mariani i più significativi) li usassero eccome pur non appartenendo al gruppo della Transavanguardia.

:yes:OK!
 
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