I Contratti di Locazione Transitoria e non solo : questi sconosciuti

Sul primo punto concordo, ma qui non si parla di accertamento della residenza.
Non in un contratto di locazione transitoria.....su che base affermi che la clausola sarebbe nulla?

E' nulla sulla base del primo punto sul quale concordi anche tu. La residenza è un dato di fatto, cioè una persona risiede in un determinato luogo per un determinato periodo in virtù di un contratto di locazione (naturalmente nulla vieta di prendere la residenza anche per i contratti transitori come tu stessa hai scritto).
Tutto ció che vieta (nega) questo dato di fatto/diritto è ovviamente nullo.
 
E' nulla sulla base del primo punto sul quale concordi anche tu. La residenza è un dato di fatto, cioè una persona risiede in un determinato luogo per un determinato periodo in virtù di un contratto di locazione (naturalmente nulla vieta di prendere la residenza anche per i contratti transitori come tu stessa hai scritto).
Tutto ció che vieta (nega) questo dato di fatto/diritto è ovviamente nullo.

Ok, ma questo punto mi interessa in modo particolare perchè è molto controverso, come ben saprai.....hai qualche esempio in cui una clausola di espresso divieto per l'inquilino al trasferimento di residenzaè stata dichiarata nulla? Intendo un contenzioso, una sentenza :mmmm:
Perchè il fatto che non sia vietato non implica automaticamente che sia nullo un patto contrario.
 
Ok, ma questo punto mi interessa in modo particolare perchè è molto controverso, come ben saprai.....hai qualche esempio in cui una clausola di espresso divieto per l'inquilino al trasferimento di residenzaè stata dichiarata nulla? Intendo un contenzioso, una sentenza :mmmm:
Perchè il fatto che non sia vietato non implica automaticamente che sia nullo un patto contrario.

Queste clausole non hanno alcun valore e sono inserite da furbetti locatori per vantaggi fiscali.
Ma l'inquilino che vuole la residenza e che ne ha pieno diritto, puó tranquillamente richiederla.
Pensi che l'ufficiale di polizia municipale guarda il contratto e in presenza della clausola nega la residenza?
Pensi che il locatore porti in giudizio il locatario perchè non poteva spostare la residenza in virtù della clausola?
Sono clausole senza alcun valore e i primi a saperlo sono i proprietari.
 
Ultima modifica:
io attualmente sono in affitto con un transitorio di 1 anno e la proprietaria gentile mi ha accompagnato lei in comune

mi ha inserito nel nucleo delle persone che abitano la casa per pagare la spazzatura e quota IMU

sono venuti i vigili (ma io nn c'ero) e andando da loro ho confermato che abitavo lì
 
Queste clausole non hanno alcun valore e sono inserite da furbetti locatori per vantaggi fiscali.
Ma l'inquilino che vuole la residenza e che ne ha pieno diritto, puó tranquillamente richiederla.
Pensi che l'ufficiale di polizia municipale guarda il contratto e in presenza della clausola nega la residenza?
Pensi che il locatore porti in giudizio il locatario perchè non poteva spostare la residenza in virtù della clausola?
Sono clausole senza alcun valore e i primi a saperlo sono i proprietari.

Se nessuno guarda nulla e nessuno denuncia, è scontato che il locatore può inserire la clausola di divieto della residenza : e infatti lo fa. Ma non per questo è un "furbetto" che vuole eludere o evadere il fisco, ma che cacchio c'entra?
Il locatore lo fa perchè la casa vuole affittarla solo per breve tempo e lo spostamento della residenza mal si concilia con un'esigenza transitoria : a quel punto, consiglierei all'inquilino di cercare una casa in affitto con comune contratto 4+4 o 3+2.
 
io attualmente sono in affitto con un transitorio di 1 anno e la proprietaria gentile mi ha accompagnato lei in comune

mi ha inserito nel nucleo delle persone che abitano la casa per pagare la spazzatura e quota IMU

sono venuti i vigili (ma io nn c'ero) e andando da loro ho confermato che abitavo lì

Certo, in caso di locazione parziale/appartamento condiviso tra più inquilini è necessario il consenso del proprietario. Almeno a Roma, altrove non so.
 
Se nessuno guarda nulla e nessuno denuncia, è scontato che il locatore può inserire la clausola di divieto della residenza : e infatti lo fa. Ma non per questo è un "furbetto" che vuole eludere o evadere il fisco, ma che cacchio c'entra?
Il locatore lo fa perchè la casa vuole affittarla solo per breve tempo e lo spostamento della residenza mal si concilia con un'esigenza transitoria : a quel punto, consiglierei all'inquilino di cercare una casa in affitto con comune contratto 4+4 o 3+2.

Ma chi lo dice che mal si concilia?
Che problema/danno reale ha il locatore se il locatario sposta la residenza?
Ma cosa gli interessa al locatore?
Ti ripeto, anche in presenza della clausola il locatario puó, anzi direi che deve chiedere il cambio di residenza.
 
la paura forse infondata penso sia che con la residenza in quella casa si possa fare guai anche andandomene

ma i guai vanno in base al nome o alla residenza? :D
 
La residenza è un dato di fatto che viene accertato dall'ufficio anagrafe del comune con l'ausilio della Polizia Municipale.
L'inquilino non deve chiedere nessuna autorizzazione al proprietario e ogni clausola che vieta di prendere la residenza è nulla.

Assolutamente falso nel caso dei contratti transitori. Non confondere domicilio con residenza.
 
scusate facciamo finta che io nn abbia nessuna proprietà immobiliare

mi sposto di continuo di città in città facendo contratti transitori di 1 anno

io sulla carta d'identità alla voce RESIDENZA che ci metto?

N/A?

:D
 
Assolutamente falso nel caso dei contratti transitori. Non confondere domicilio con residenza.

Conosco bene la differenza.

Quindi tu consideri 18 mesi un periodo di tempo non sufficiente per dichiarare abituale una dimora?
Esiste un articolo di legge a tale riguardo che vieta la residenza per i contratti transitori?

La residenza è il luogo di dimora abituale. Dal semplice "fatto" di dimorare abitualmente in una data abitazione (cioè avervi la residenza), discende l'obbligo giuridico di dichiarare tale situazione all'Ufficiale di anagrafe del comune interessato. Ciò al fine di ottenervi l'iscrizione anagrafica. Non si presenta una richiesta per stabilire la residenza. La residenza è già stabilita dal mero fatto di dimorare abitualmente in quel luogo. L'Ufficiale di anagrafe deve solo accertare la verità della dichiarazione (se cioè il dichiarante effettivamente dimora abitualmente nell'abitazione). A prescindere dal titolo con cui il dichiarante occupa l'abitazione. Il dichiarante potrebbe essere anche un occupante abusivo. Ai (soli) fini anagrafici ciò è totalmente ininfluente.

Fonte: Contratto di affitto e residenza | propit.it - Forum per la Casa
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Conosco bene la differenza.

Quindi tu consideri 18 mesi un periodo di tempo non sufficiente per dichiarare abituale una dimora?
Esiste un articolo di legge a tale riguardo che vieta la residenza per i contratti transitori?

Io ritengo che i caratteri di transitorietà necessari per poter sottoscrivere un contratto transitorio siano in evidente contrasto con il termine ABITUALE sì.

Quindi se il contratto è transitorio, quella non può essere la dimora abituale.

Sarebbe come prendere la residenza a termine, non ha senso.

La legge a riguardo è quella per i contratti transitori: l'assenza di possibilità di prendere la residenza è conseguenza degli elementi necessari di transitorietà del contratto.

In pratica se da una parte firmi un contratto transitorio per motivi giustificati, e dall'altra chiedi la residenza, stai mentendo in (almeno) uno dei due casi.
 
Io ritengo che i caratteri di transitorietà necessari per poter sottoscrivere un contratto transitorio siano in evidente contrasto con il termine ABITUALE sì.

Quindi se il contratto è transitorio, quella non può essere la dimora abituale.

Sarebbe come prendere la residenza a termine, non ha senso.

La legge a riguardo è quella per i contratti transitori: l'assenza di possibilità di prendere la residenza è conseguenza degli elementi necessari di transitorietà del contratto.

In pratica se da una parte firmi un contratto transitorio per motivi giustificati, e dall'altra chiedi la residenza, stai mentendo in (almeno) uno dei due casi.

Limitiamoci solo all'aspetto anagrafico.
La citazione che ho postato prima mi sembra sia molto chiara ed esaustiva. Ai fini anagrafici, il titolo con il quale si occupa un'abitazione, è del tutto irrilevante:

".... Il dichiarante potrebbe essere anche un occupante abusivo. Ai (soli) fini anagrafici ciò è totalmente ininfluente."

Conosco a priori il tempo in cui rimarrò nella casa se sono un occupante abusivo?
La legge non stabilisce un termine per definire una dimora abituale (io considero 18 mesi un periodo più che abituale).

Comunque pepsi82 ci potrà risolvare presto il dilemma quando affitterà una casa con contratto transitorio e chiederà la residenza (senza il consenso del locatore, ovviamente). :cool:
 
vi farò sapere

la residenza la chiedo anche xchè nei primi 3 anni posso chiedere uno sgravio nel 730 di circa 500€ per lavoratori che vanno a vivere fuori regione

mica bruscolini
 
vi farò sapere

la residenza la chiedo anche xchè nei primi 3 anni posso chiedere uno sgravio nel 730 di circa 500€ per lavoratori che vanno a vivere fuori regione

mica bruscolini

Mi raccomando, fatti trovare in casa, altrimenti rischi che ti dicono che non sei abituale e la residenza non te la danno. OK!
 
ahahah se i vigili vengono in orari lavorativi non mi troveranno mai mica sono uno scansafatiche :D

lasceranno l'avviso come l'ultima volta e mi presenterò io al comando

;)
 
Bisogna operare una distinzione tra la residenza a fini civilistici e a fini fiscali.
Per la seconda, che a quanto pare è quella che interessa, un contratto transitorio di almeno 6 mesi + 1 giorno è titolo per ottenere secondo diritto uno spostamento di residenza nel comune della casa locata. Questo perché è l'anno solare (365 giorni) ad essere il discrimine.
 
scusate facciamo finta che io nn abbia nessuna proprietà immobiliare

mi sposto di continuo di città in città facendo contratti transitori di 1 anno

io sulla carta d'identità alla voce RESIDENZA che ci metto?

N/A?

:D

nessuno mi ha risposto a questa domanda :D
 
Bisogna operare una distinzione tra la residenza a fini civilistici e a fini fiscali.
Per la seconda, che a quanto pare è quella che interessa, un contratto transitorio di almeno 6 mesi + 1 giorno è titolo per ottenere secondo diritto uno spostamento di residenza nel comune della casa locata. Questo perché è l'anno solare (365 giorni) ad essere il discrimine.

Non vorrei essere scortese, ma potresti indicare una fonte, un articolo di legge, una direttiva dove è scritto che:
"...un contratto transitorio di almeno 6 mesi + 1 giorno è titolo per ottenere secondo diritto uno spostamento di residenza nel comune della casa locata"
 
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